ilTorinese

Una vita viva

Quanti di noi vorrebbero una vita viva e invece, per un motivo o per l’altro, si accontentano del solito tran tran quotidiano? Che significa avere una vita viva? Per ognuno questa frase assume aspetti differenti in relazione a valori, desideri, passioni e bisogni personali.

Purtroppo, invece, la realtà quotidiana della maggior parte delle persone è di costruire una sorta di nido sicuro e confortevole… e poi di addormentarsi lì. Ci si accontenta spesso di un lavoro che assorbe gran parte del tempo e delle energie, che finisce con il succhiarci l’anima.

E il cui scopo principale, almeno sotto il profilo economico, è di metterci nella condizione di pagare i conti del nido (nodo?…) sicuro e confortevole. Ci si accontenta spesso della “zona di comfort”, e magari di una relazione che “ha superato la data di scadenza”.

Sopportando ogni giorno la noia e il disagio che ne derivano. Si preferisce spesso continuare a camminare in un sentiero di “aurea mediocrità”, di cui restiamo prigionieri, mentre i giorni della nostra vita inesorabilmente se ne vanno.

Se non intervengono elementi esterni, talvolta sgradevoli se non addirittura drammatici, che, come un sasso gettato nello stagno, arrivano a sconvolgere l’andamento monotono e scontato di molte esistenze, restiamo immobili guardando la vita che passa.

Non si tratta di rivoluzionare il nostro mondo e le nostre abitudini, ma più semplicemente di dare alla nostra quotidianità qualcosa di diverso che ci rimetta nelle condizioni di tornare ad assaporare la vita. Qualcosa che ci riporti un po’ ai giorni della nostra infanzia.

Dove tutto era luminoso, e scoperta, e desiderio di vita. Ma come e cosa possiamo fare per superare la paura che ci prende appena pensiamo di uscire da quella sorta di “Truman show” nel quale magari ci siamo via via cacciati? Ne riparliamo domenica prossima su “Il Torinese”!


Roberto Tentoni

Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Rubrica su “Il Torinese” STARE BENE CON NOI STESSI

Doppio incidente nella notte, feriti tre giovani motociclisti: uno è grave

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Doppio incidente nella notte a Sparone sulla statale 460 dove tre minorenni in moto  sono rimasti feriti. È grave un 16enne trasportato con l’elisoccorso al Cto di Torino in codice rosso. Gli altri due sono stati portati  all’ospedale di Ivrea con le ambulanze della Croce Rossa di Cuorgnè e della Croce Rossa di Castellamonte. Il primo ferito ha riportato un trauma cranico, toracico e facciale oltre a ferite ad una gamba. I carabinieri hanno riscontrato che la prima moto guidata dal 16enne sarebbe finita contro un muro. A bordo c’era anche un altro giovane rimasto ferito e trasportato in codice giallo all’ospedale di Ivrea. Successivamente è finita fuori strada anche la moto guidata dal fratello del giovane portato con l’elisoccorso al Cto  in codice rosso.

Rock Jazz e dintorni a Torino: il duo Giddens-Turrisi e i The Gories

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Alle Cricca Matteo Castellano , Orlando Manfredi e Jacopo Perosino, rendono un tributo a  Luigi Tenco e Johnny Cash.

Giovedì. All’Osteria Rabezzana si esibiscono i Moi-Gea. Allo Spazio 211 punk con i The Gories. Al Sound Garden dell’Hiroshima Mon Amour è di scena Emma Nolde. Inaugurazione della nuova stagione per il Folk Club con il duo Giddens- Turrisi per 2 serate consecutive.

Venerdì. Al Magazzino sul Po suonano i GO!YA!.

Sabato. Al Blah Blah si esibiscono i Machno’s. Al Sound Garden dell’Hiroshima, concerto in favore di Casa UGI con l’esibizione del gruppo Mon-Keys.

Pier Luigi Fuggetta

Validazione automatica del biglietto digitale del Regionale di Trenitalia

Da sabato 21 settembre non sarà più necessario il check-in prima di salire a bordo, invariata la possibilità di apportare modifiche illimitate di data e orario fino alle 23.59 del giorno precedente il viaggio

 Validazione automatica del biglietto digitale del Regionale di Trenitalia (Gruppo FS Italiane).

A partire da sabato 21 settembre, in anticipo rispetto a quanto comunicato nei mesi scorsi, il biglietto digitale regionale si validerà automaticamente all’orario di partenza programmata del treno acquistato e non sarà più necessario fare il check-in.

Questa novità è stata pensata per rispondere alle esigenze dei viaggiatori, offrendo una maggiore comodità e riducendo il rischio di dimenticare di validare il biglietto prima di salire a bordo.

Restano invariate le condizioni di flessibilità per il cambio di data e di orario del viaggio. I passeggeri potranno continuare a effettuare cambi illimitati di data e orario di viaggio fino alle 23:59 del giorno precedente la partenza. Il giorno del viaggio, l’orario di partenza continuerà ad essere modificabile senza limiti, purché prima dell’orario programmato del treno scelto.

Con il biglietto digitale validato automaticamente all’orario di partenza – modalità che non elimina la possibilità di viaggiare con il tradizionale biglietto cartaceo – anche l’esperienza di viaggio diventa più semplice e sostenibile, oltre alla possibilità per i passeggeri di ricevere sul proprio dispositivo le informazioni relative al viaggio.

Tutte le informazioni e le condizioni sono disponibili sul sito web trenitalia.com

Dieci candeline per Art Site Fest. Coinvolti Torino e il Monferrato

 

Dieci candeline per Art Site Fest, che nell’edizione 2024raddoppia, con una rassegna ancora più articolata e ricca di eventi,  estesa ai territori del Monferrato e del Roero. La manifestazione è  partita a Torino dagli spazi di Reale Mutua, che ha festeggiato il decennale del suo Archivio, ma si estende anche ai paesi di Mongardino e Castelnuovo Calcea, San Martino Alfieri, Moasca nell’Astigiano, Govone nel Cuneese.   In Reale Mutua è  stata collocata l’opera dell’artista Alice Zanin, dal titolo “Rouages”, uno stormo di ibis scarlatti che attraversa le arcate del palazzo.

Art Site Fest Living Beings si svolge dal 13 settembre al 26 novembre sotto la direzione artistica di Domenico Papa e propone una serie di eventi, incontri e performance dedicati al tema del vivente, in diverse sedi torinesi. Il programma si svolgerà presso il Museo Archivio della Reale Mutua, nei Giardini Sambuy, al Museo della Frutta, in quello del Risorgimento, all’Archivio di Stato di Torino, al Museo Regionale di Scienze Naturali e presso la Costadoro Social Coffee Factory. Molti gli artisti visivicoinvolti, come Elizabeth Aro, Alice Zanin, Project To, BaharHediarzade, Jessica Noy Laufer, oltre a studiosi e scrittori.

Ai Giardini Sambuy verrà ospitata una performance di Clara Luiselli in occasione di Portici di Carta, mentre al Museo Nazionale del Risorgimento il Faber Teater realizzerà lo spettacolo “Cambiare il clima”. Nel corso della programmazione del Festival verranno realizzato tre cortometraggi, mentre all’Archivio di Stato quattro artiste affronteranno i temi della memoria, natura e identità.  Elena Molos, al Museo regionale di Scienze Naturali, suggerirà,  con FuturArkestra, attraverso Kafka, una riflessione sul rapporto con il cibo. Jolanda Moletto proporrà una visione della luna e a conclusione del festival Peppe Servillo insieme a Elena Molos leggerà Jan della Balena, una storia basata sui diari di Albrecht Durer sul rapporto tra arte e natura.

Impegno e scopo di Art Site Fest, rinnovato a ogni edizione, sonoquelli di creare un tavolo di  confronto tra discipline diverse,  nella convinzione che il dialogo tra tutti gli ambiti creativi possa aiutare nel comprendere il tempo attuale e possa permettere di immaginare un  futuro migliore.

Mara Martellotta

Daniel Grassl sta preparando con Edoardo De Bernardis la stagione preolimpica

Daniel Grassl sta preparando competizioni nella stagione 2024-2025 a Torino dove ha scelto di allenarsi con Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo di fama internazionale dell’Ice Club Torino Asd, storica società di pattinaggio di figura attualmente guidata, da Claudia Masoero.

Il pattinatore di Merano, classe 2002, bronzo ai Mondiali juniores del 2019, medaglia d’argento ai Campionati europei di pattinaggio di figura nel 2022, settimo ai Giochi olimpici invernali in Cina nel 2022, pluricampione italiano assoluto, è stato anche il primo europeo a atterrare un quadruplo loop in una competizione internazionale e il primo uomo italiano a vincere una tappa di Grand Prix.

Grassl, atleta delle Fiamme Oro, è seguito dal team di Edoardo De Bernardis, con la speciale collaborazione di Luca Mantovani ex-olimpionico ed è costantemente monitorato dalla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio.

Daniel ha recentemente partecipato al Jump test della Federazione dove ha eseguito il quadruplo Salchow e il quadruplo Loop.

Nell’importante stagione preolimpica Daniel Grassl parteciperà, nel circuito di Grand Prix, al NHK Trophy, (8-10 novembre), a Tokyo e gareggerà, successivamente nel Finlandia Trophy, (15-17 novembre) a Espoo con nuovi programmi per entrambi i segmenti di gara.

“Nel programma corto – come dichiarato da Daniel Grassl sui social – pattinerò sul “Notturno n. 20” di Chopin. Con il mio allenatore Edoardo De Bernardis abbiamo deciso di inserire nel concept della coreografia un omaggio ad un artista del Surrealismo che molto apprezzo e che a tratti mi rappresenta: Renè Magritte. Il mistero, le domande, i dubbi, la nostalgia, la curiosità, l’uomo che sogna… l’uomo che viene osservato”.

“Nel lungo – prosegue l’atleta – la coreografia del mio programma è di Edoardo De Bernardis. Io interpreto “Billy Elliot” attraverso musiche classiche e brani del musical. Si tratta di un film che ho sempre amato in cui mi sono anche identificato per l’amore verso il mio sport fin da quando ero un bambino. Per Billy la danza rappresenta la libertà, anche per me il pattinaggio rappresenta l’opportunità di spiccare il volo “like a bird”.

Edoardo De Bernardis, allenatore di Grassl commenta così il loro sodalizio: “E’ bellissimo lavorare con Daniel. E’ un ragazzo speciale, molto motivato, serio, umile, un grande lavoratore. Ha voglia di imparare, di crescere, di superarsi, ha grandi obiettivi. C’è stata subito una grande sintonia tra di noi. Siamo in pista assieme da pochi mesi, il lavoro da fare è lungo e appassionante, ringrazio la Federazione italiana Sport del Ghiaccio per tutto il supporto che ci dà”.

Lutto per la morte dello storico primario

La sanità biellese è in lutto per la scomparsa del dottor Vito Zampaglione, già primario di medicina, attualmente primario emerito dell’ospedale di Ponderano. La notizia è stata comunicata dal figlio Curzio, che ha diretto il reparto di oculistica dell’Asl Biellese.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Sì, il campo largo è proprio un Fronte popolare

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Sì, ammetto di essermi sbagliato. Il futuro “campo largo” è proprio un “Fronte popolare”.
Francamente pensavo che riproporre il 3° Fronte popolare nel nostro paese fosse la solita bufala
patrocinata e proposta dalle tre sinistre italiane – quella radicale e massimalista della Schlein,
quella populista e demagogica dei 5 stelle e quella estremista e fondamentalista del trio
Fratoianni/Bonelli/Salis – dopo quello del 1948 organizzato dai comunisti di Palmiro Togliatti e
quello patrocinato dall’ex comunista Achille Occhetto nel 1994. E invece no, devo prendere
amaramente atto che il campo largo non esiste perchè si tratta, appunto, di un Fronte popolare
che viene costruito e messo a terra per battere il rischio di un fascismo risorgente, la deriva
illiberale, la torsione autoritaria, la negazione delle libertà democratiche e di espressione e tutte le
baggianate che ormai conosciamo quasi a memoria perchè vengono ormai snocciolati tutti i santi
giorni in questi ultimi due anni.
Del resto, è appena sufficiente registrare ciò che dicono quotidianamente i capi dei tre partiti
personali del “campo largo” – Italia Viva, Azione e i 5 stelle – per rendersi conto che non si tratta di
un progetto politico e, men che meno, di governo ma solo e soltanto di una sommatoria di sigle
che si deve unire per battere un nemico giurato e implacabile e che, almeno così pare di capire,
sia pericolosissimo per la conservazione della democrazia e delle libertà nel nostro paese. E
questo perchè il capo di Azione Calenda dice che non farà mai parte del campo largo; il capo dei
5 stelle Conte raccoglie applausi a scena aperta alla Festa dell’Unità quando solennemente
dichiara che non andrà mai con Renzi e il capo di Italia Viva, a sua volta, rincara la dose dicendo
tutti i giorni che se la coalizione di sinistra sarà guidata o condizionata eccessivamente da
Travaglio e dai 5 stelle lui andrà altrove.
Detto questo al mattino o al pomeriggio, alla sera tutti e tre i capi di questi partiti personali
concordano sulla necessità di dar vita al “campo largo” nelle tre regioni che a breve andranno al
voto. E cioè, l’Umbria, l’Emilia Romagna e, soprattutto, la Liguria.
Ora, di fronte a questo concreto e tangibile comportamento politico – inattaccabile perchè
oggettivo – si impongono almeno due riflessioni finali.
Innanzitutto ci troviamo di fronte ad un persin plateale atteggiamento trasformistico dettato
unicamente da ragioni di potere. Nulla a che vedere con la cultura delle alleanze, con la cultura di
governo e, men che meno, con una prospettiva politica condivisa a livello politico, culturale e
programmatico. Appunto, solo e soltanto trasformismo e ipocrisia.
In secondo luogo, e questo è indubbiamente l’aspetto più grave di questo decadimento etico e
culturale, è l’ennesima riduzione della politica ad uno scontro ideologico. Uno scontro ideologico –
violento e senza sconti – che, però, avviene in un contesto dove le ideologie sono ormai
tramontate da alcuni lustri. E questo segna, appunto, la crisi profonda ed oggettiva della politica e
dei suoi strumenti, cioè i partiti o ciò che resta di loro.
Ecco perchè, a fronte di questa doppia regressione politica e culturale, possiamo tranquillamente
dire che ci troviamo di fronte ad un inedito “Fronte popolare” delle sinistre. Un “Fronte popolare”
dove semplicemente la politica è assente perchè l’unico elemento che conta, e che vale, è la
sconfitta del nemico giurato ed ideologico. L’esatto opposto, cioè, di quella democrazia
dell’alternanza frutto di un moderno e credibile bipolarismo che vengono quotidianamente
predicati ma che poi vengono sistematicamente smentiti nella prassi comune dai capi dei partiti
personali e non.

L’Unità (di una volta), che festa!

Le vie del Signore sono infinite. Così Giorgio Airaudo e Alberto Cirio vanno a braccetto volendo i cinesi e le loro auto elettriche prodotte a Torino. E come dargli torto: a mali estremi estremi rimedi. Matteo Salvini è contrario, ma chi se ne importa.
Dal 1980 Fiat, Agnelli e compagni di merende prendono in giro i torinesi e gli italiani. Colpevole, sia ben chiaro, una politica subalterna e mediocre da oltre 60 anni se non di più, ovviamente sia di destra che di sinistra. La Fiom bacchetta la Schlein. Perché  a Torino non parla dei problemi degli operai torinesi? Capiamola, lei è di un’altra generazione e poi, probabilmente non sono tanti i dirigenti del PD che si ricordano dei mitici anni 70, ascesa ed epilogo della grandezza del movimento sindacale torinese.
Tanta classe operaia e grande capacità dei dirigenti sindacali, poca se non inesistente classe operaia e pochezza del personale politico di sinistra. Ma tant’è che nulla è eterno, almeno in questo mondo. Comunque per dovere di cronaca, tante persone al comizio della segretaria del PD.
Elly Schlein
Ed anche carina  la festa dell’ Unità  di quest’ anno.  Interessante il programma dei dibattiti e interessante constatare quel pur minimo volontariato ancora esistente nel Pd. Persone sicuramente encomiabili. Impossibile non ricordarsi dei tempi che furono. Un classico rientrare dalle ferie il 20 di agosto in una città deserta e subito recarsi al parco Ruffini. Sveglia alle otto.  Poi prendevo il tram 15 dal capolinea davanti all’ospedale Martini e dopo 45 minuti scendere in via Monginevro angolo corso Trapani.
Univo l’utile al dilettevole. Pochi viaggiatori, mi potevo sedere e alla fine della festa avevo letto un volume della Storia del PCI di Spriano. 5 volumi, 5 anni. Già, erano proprio altri tempi. Nel giro di tre settimane sorgeva un vero e piccolo viaggio. I viali del parco erano interamente invasi da ristoranti, aree espositive, librerie aree dibattiti e dal 1978 l area giovani dove la faceva da padrone Radio Flash. Ognuno con i compiti dettati dalla passione e professione. Elettricisti ed altro.
Venivano montati degli appositi tubi innocenti ad incastro inventati dal mitico capo partigiano Palmiro Gonzato. Era diventato capo officina di una impresa metalmeccanica con oltre 100 operai di cui 90 iscritti al PCI.
Il sabato, a titolo gratuito venivano a lavorare per costruire questi tubi. Finito il montaggio ed allestimento, a turno donne e uomini, insomma compagne e compagni, si improvvisavano cuoche o camerieri. Tutto ovviamente a titolo gratuito. Appunto proprio altri tempi. Nei primi tempi vecchie reti da letto diventavano griglie  per le costine di maiale. Poi ci si raffinava. Zona Barriera di Milano gestiva il ristorante langarolo con un superbo brasato al Barolo. Zona Settimo la pizzeria. Nell’area giovani le prime Birrerie di una Torino con brulicanti operai stretti nei ferrei turni. Primo turno dalle 6 alle 14. Secondo dalle 14 alle 22. Poi il notturno, anche per guadagnare di più.
Altri tempi. La Festa durava 15 giorni, apertura al sabato e chiusura alla domenica. Sempre aperto dalle 18 30 in avanti fino ad ore piccole. Poi iniziava il turno di vigilanza notturna ed un vigile servizio d’ordine girava la festa con andi di ronda, controllava che nulla di pericoloso succedesse. Dentro il Palasport concerti e diverse aree dibattiti su vari temi di politica internazionale e italiana. Dimenticavo: presenza delle organizzazioni di massa Arci Uisp, la neonata Lega ambiente, lega cooperative e tanti altri. Già proprio altri tempi. Bene , dunque, sappiamo che il confronto non regge. Grandi feste dell’Unità e tanti, ma tanti operai nella Torino industriale. Altri tempi ed ammettiamolo: ne abbiamo un po’ di nostalgia. Ma in fondo solo un po’. Sappiamo che non ritorneranno. Ma sappiamo  che anche   ricordarli ci allevia un presente che di fatto non capiamo, non accettandolo.
PATRIZIO TOSETTO

Tornano in vigore le misure antismog

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Tornano in vigore da lunedì prossimo 16 settembre le misure antismog, già concordate e decise a livello di bacino padano dalle Regioni con il Ministero dell’Ambiente.

Alle limitazioni strutturali valide tutto l’anno che riguardano il divieto di circolazione dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) dei veicoli adibiti al trasporto di persone (categoria M1, M2, M3) e dei veicoli adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione inferiore o uguale all’Euro 2 per i veicoli alimentati a benzina e diesel, con omologazione inferiore o uguale a Euro 1 per i veicoli alimentati a GPL e metano, dal 16 settembre 2024 al 15 aprile 2025 si aggiungono:

– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.00 alle 19.00 nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, dei veicoli dotati di motore diesel adibiti al trasporto persone (categoria M1, M2, M3) e adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione uguale a Euro 3 ed Euro 4;

– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) di tutti i ciclomotori e i motocicli adibiti al trasporto di persone o merci (categoria L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) con omologazione inferiore o uguale a Euro 1.

In merito al funzionamento dell’attivazione delle misure emergenziali, si ricorda che il semaforo scatta sulle previsioni di superamento del valore limite giornaliero di PM10, calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo. Le limitazioni emergenziali entrano in vigore il giorno successivo a quello di controllo – stabilito nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì – e rimangono attive fino al giorno di controllo seguente.

Il sito web della Città di Torino e i canali social istituzionali della Città di Torino informeranno tempestivamente i cittadini in merito all’applicazione dei livelli di allerta, che verranno comunicati anche dall’ufficio stampa agli organi d’informazione.

TORINO CLICK