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Centri estivi a Rivoli, riduzione delle tariffe

Stanziati 254 mila euro dall’Amministrazione per centri estivi attenti all’inclusione ed alla libertà di sceltaAmpliato il periodo di apertura. Riduzione delle tariffe.

 

L’estate rappresenta un tempo prezioso: una pausa dalla scuola, ma anche un’occasione di crescita, socialità e scoperta. Con questa consapevolezza, la Città di Rivoli presenta il programma 2025 dei centri estivi, frutto di un grande lavoro di pianificazione e di un investimento mirato per garantire servizi di qualità, inclusivi e accessibili a tutte le famiglie.

L’offerta di quest’anno, rivolta principalmente ai bambini dai 3 agli 11 anni, si distingue per il rafforzamento delle misure di sostegno personalizzate, per la continuità con le esperienze passate e per l’introduzione di importanti novità.

Uno dei pilastri del progetto è l’attenzione dedicata ai minori con disabilità. Ogni bambino, infatti, potrà contare su un operatore educativo dedicato 1 a 1, con la possibilità di scegliere liberamente il centro estivo più adatto, anche in funzione delle sue necessità terapeutiche. Una vera e propria individualizzazione del sostegno, che mette al centro la persona e la sua unicità.

Per garantire questo servizio, l’Amministrazione ha stanziato 254.149 euro e affidato l’intervento alla Cooperativa Aldia, con l’obiettivo di favorire, ove possibile, la continuità educativa con i professionisti già coinvolti durante l’anno scolastico.

Sono previste fino a 6 settimane di presenza dell’educatore per i bambini della primaria e secondaria di primo grado, e 4 settimane per i bambini dell’infanzia (considerando che la scuola termina il 30 giugno). Un impegno significativo, se si considera che ogni settimana di supporto costa oltre 1.000 euro per bambino.

Anche sul fronte dell’accessibilità economicail Comune ha voluto mantenere e rafforzare le agevolazioni: 10 euro di riduzione settimanale per tutti i residenti; ulteriori 5 euro di sconto per ogni fratello/sorella iscritti; sconti in base alla fascia ISEE.

Il contributo complessivo stanziato per la riduzione delle tariffe è di 55.000 euro. Le riduzioni si applicano fino a un massimo di 8 settimane per i bambini della primaria e 5 settimane per quelli dell’infanzia. In caso di reperimento di ulteriori fondi (comunali o statali) sarà possibile rivalutare l’impianto di sostegno alle tariffe.

Novità di quest’anno, l’ampliamento del periodo di apertura10 settimane di attività per la scuola primaria7 settimane per l’infanzia, con inizio il giorno successivo alla chiusura scolastica.

I servizi saranno sospesi solo durante le due settimane centrali di agosto, dal 9 al 24.

Accogliere davvero tutti richiede competenze. Per questo motivo torna e si amplia il progetto “Summer4All”, un percorso di formazione e accompagnamento rivolto agli operatori dei centri estivi (coordinatori, educatori, animatori) per migliorare l’esperienza dei bambini con diagnosi di autismo. Il progetto, promosso dal Consorzio Ovest Solidale con la Diaconia Valdese – Centro Boom, prevede incontri iniziali e momenti di supervisione continua, e si estende a tutti i Comuni del territorio consortile, dopo gli ottimi risultati registrati nella scorsa edizione.

L’estate rivolese non si rivolge solo ai più piccoli. Anche gli adolescenti avranno la loro occasione di mettersi in gioco. Per i giovani tra i 13 e i 16 anni, sarà attivato a luglio il progetto gratuito “Piazza Ragazzabile”, un vero e proprio cantiere-laboratorio di ecologia urbana.

Durante tre settimane, dalle 9.30 alle 12.30, circa 25 ragazzi parteciperanno ad attività concrete per prendersi cura della città, sviluppare senso civico e lavorare in squadra. L’iniziativa, alla sua terza edizione, si inserisce in un percorso più ampio avviato anche durante l’anno scolastico.

Nel riconoscere il valore sociale e aggregativo degli oratori e delle parrocchie, il Comune ha destinato 15.000 euro a sostegno delle loro proposte estive rivolte ai bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. I fondi saranno distribuiti in base al numero di iscritti, alla durata delle attività e alla qualità progettuale.

Per rafforzare ulteriormente il senso di rete tra tutte le realtà coinvolte – cooperative, associazioni, enti religiosi e del terzo settore – è in programma per martedì 1 luglio anche una mattinata di festa e incontro pubblico, per condividere esperienze, fare comunità e celebrare l’impegno educativo che unisce tutta la città.

L’estate è un tempo prezioso per la crescita e l’equilibrio dei nostri bambini e ragazzi” dichiara l’Assessore all’Istruzione Lidia Zanette “Con questa programmazione, l’Amministrazione ha scelto di investire sulle persone, sulla libertà di scelta, sull’individuazione del sostegno e sul rafforzamento della rete educativa del territorio. Ogni bambino, deve sentirsi accolto e valorizzato nella sua unicità.

Iscrizioni partite il 5 maggio 2025.

Torino, nella chiesa di Sant’Agostino messa per Papa Leone XIV

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Parrocchia S. Agostino in Torino, via Sant’Agostino angolo via Santa Chiara.
(La storica parrocchia agostiniana di Torino)

Oggi venerdì 9 Maggio ore 18.30
S. Messa per Papa Leone XIV, frate agostiniano. In rendimento di Grazie e pregando per il suo ministero. “Con voi sono cristiano, per voi sono vescovo” (S. Agostino – citato nel primo saluto papale di ieri)

Igino Macagno

Il Piemonte tra le regioni con più ingressi di lavoratori stranieri: artigianato in prima linea

Il Piemonte si conferma tra le aree con la maggiore incidenza di lavoratori stranieri in ingresso, con 79.660 assunzioni previste. Nell’ambito dell’artigianato, le imprese piemontesi stimano 7.160 ingressi di personale immigrato, pari al 17,8% delle nuove assunzioni del settore.

Il quadro regionale: dove la domanda è più alta

L’incidenza degli ingressi di lavoratori stranieri risulta particolarmente significativa in Lombardia e Umbria (entrambe al 21,9%), seguite da Veneto (21,6%), Piemonte-Valle d’Aosta (21,5%), Trentino-Alto Adige (21,3%) ed Emilia-Romagna (20,7%).

Il dato nazionale

A livello nazionale, le imprese italiane prevedono per il 2024 circa 1.082.170 ingressi di personale immigrato, pari al 19,6% del totale delle nuove assunzioni. Lo rileva il Sistema informativo Excelsior (Unioncamere – Ministero del Lavoro), che evidenzia un’economia sempre più affamata di competenze, soprattutto nei settori a forte componente artigiana.

In particolare, le imprese artigiane assorbiranno 93.390 lavoratori immigrati: una quota che rappresenta l’8,6% del totale delle assunzioni di lavoratori stranieri e il 18,5% delle nuove entrate nel comparto. Si tratta di un dato che conferma la crescente centralità della manodopera straniera nel garantire continuità e qualità alle produzioni artigianali italiane.

I settori con maggiore fabbisogno: costruzioni, servizi, manifattura

Analizzando i singoli settori, emerge che la domanda di lavoratori immigrati nelle imprese artigiane si concentra soprattutto in comparti strategici. Le Costruzioni guidano con un’incidenza del 22,4% e 33.390 ingressi previsti, risultando il settore con il fabbisogno assoluto più elevato. Seguono:

  • Altri servizi (esclusi commercio, alloggio, ristorazione e turismo): 18,5% e 22.350 ingressi

  • Manifatturiero esteso (inclusi estrattivo e public utilities): 16,6% e 26.320 ingressi

  • Alloggio, ristorazione e turismo: 16,2% e 7.620 ingressi

  • Commercio: 13,1% e 3.710 ingressi

Nel complesso, il settore dei Servizi rappresenta il 17,2% delle entrate totali di personale immigrato nell’artigianato, con 33.680 unità.

Previsioni 2024–2028: fabbisogno in crescita

Guardando al medio termine, lo scenario si fa ancora più rilevante. Secondo le stime del Sistema Excelsior, applicando il peso dell’artigianato sugli ingressi di lavoratori immigrati del 2024 alle previsioni del quinquennio 2024–2028, si stima che l’artigianato richiederà circa 66.000 lavoratori stranieri. Si tratta del 10,8% del fabbisogno complessivo previsto di 607.400 ingressi di lavoratori immigrati nell’economia privata non agricola.

La domanda si concentrerà nei comparti a maggiore intensità di lavoro manuale e tecnico-specializzato: Manifatturiero esteso e Costruzioni assorbiranno l’80,5% della domanda (pari a 52.700 ingressi), mentre il restante 19,5% (12.800 ingressi) sarà coperto dai Servizi artigiani.

Le filiere con maggiore incidenza dell’artigianato sul fabbisogno di manodopera straniera (2024–2028):

  • Moda: 28,5% (10.400 ingressi – seconda filiera per volumi assoluti)

  • Legno e arredo: 26,6% (2.700 ingressi)

  • Costruzioni e infrastrutture: 25,3% (20.900 ingressi – prima per valori assoluti)

  • Agroalimentare: 15,0% (7.500 ingressi)

  • Altre filiere industriali: 11,6% (7.600 ingressi – terza per volumi assoluti)

Il commento di Confartigianato Piemonte

“Il problema è culturale – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – Ci stiamo trasformando in una società che demanda il fare ad altri con l’idea che la realizzazione piena possa avvenire solo dietro una scrivania o perseguendo qualche tipo di chimera glamour. I Piemontesi e gli Italiani in generale devono recuperare la manualità, il senso del lavoro fisico e il saper fare. Non è un caso che don Bosco fosse delle nostre parti.”

Felici conclude:
“Occorre riconnettere i giovani e, soprattutto, i loro genitori, con l’idea che il lavoro in sé stesso ha un’etica fondante per la vita. L’artigianato italiano, per reggere il passo con l’innovazione, la transizione ecologica e il passaggio generazionale ha bisogno di manodopera formata, stabile e valorizzata. Non si tratta solo di sostituire chi esce dal mondo del lavoro, ma di accompagnare una nuova fase di sviluppo. Serve una politica del lavoro che non sia fatta solo di numeri e quote ma che sappia leggere i fabbisogni reali delle imprese, investire su formazione professionalizzante e percorsi di integrazione qualificata”.

Vignale e Bartoli: valorizzare le stazioni della Canavesana

L’Assessore regionale al Patrimonio e ai Fondi Sviluppo e Coesione (FSC) Gian Luca Vignale e il Consigliere Regionale nonché Presidente della V Commissione Ambiente Sergio Bartoli nella giornata di oggi hanno effettuato una serie di sopralluoghi presso alcune stazioni ferroviarie della tratta Canavesana. Stazioni che sono state recentemente acquisite al Patrimonio Regionale. Lo scopo delle visite, accompagnati dagli Amministratori comunali e dai Sindaci Pasquale Mazza di Castellamonte, Giovanna Cresto di Cuorgnè, Paolo Coppo e Raffaele Costa di Pont Canavese e Federico Pozzo di Ozegna, e’ quello di valutare lo stato e la consistenza dei beni per una loro futura valorizzazione e riutilizzo.

Si tratta di immobili già in parte utilizzati e una parte, invece, libera, che si predispongono a progetti di riutilizzo associativo, ricettivo, commerciale, oppure ad ospitare una delle sedi del Museo Ferroviario Piemontese diffuso. Quest’ultimo progetto, presentato dall’Assessore Vignale lo scorso aprile, prevede la realizzazione di diversi poli museali sparsi sul territorio regionale. Sfruttando in primis le realtà esistenti, quali il Museo di Savigliano e quello di Porta Milano a Torino, in seconda battuta, utilizzando l’enorme patrimonio rotabile a disposizione della Regione per aprire punti museali lungo le tratte della Canavesana e della Torino-Ceres.

Nel corso della visita ai Comuni canavesani, l’Assessore e il Consigliere hanno avuto anche l’occasione per visitare i luoghi dove, grazie a Fondi di Sviluppo e Coesione, verranno realizzati progetti utili alle comunità locali: a Pont Canavese si tratta di interventi di riqualificazione urbana in Piazza Craveri e Via della Lea, a Cuorgné la riqualificazione dell’ex istituto salesiano, a Castellamonte sono interventi sugli spazi della Rotonda Antonelliana, infine ad Ozegna un parco giochi inclusivo, moderno e accessibile a tutti. La visita ha toccato anche la Rsa e la Portineria di Comunità di Pont Canavese.

<La giornata odierna ci ha permesso di valutare insieme ai Sindaci e alle amministrazioni locali la quantità e la qualità delle strutture e delle stazioni ferroviarie recentemente acquisite al patrimonio della Regione – dichiara l’Assessore Vignale – insieme abbiamo discusso di futuri progetti di valorizzazione tra i quali quello di ospitare sedi del Museo Ferroviario Piemontese diffuso sul quale la Regione sta investendo importanti risorse. Si tratta di beni con grandi potenzialità oltre che di strutture di pregio storico, si prestano ad essere luoghi di aggregazione sociale, ma anche per ospitare attività ricettive e commerciali utili a sviluppare l’economia delle comunità locali. Infine, l’occasione si è rivelata propizia per fare il punto sulla messa a terra dei progetti che i Comuni realizzeranno grazie a Fondi di Sviluppo e Coesione, tutte opere attese da anni per offrire nuovi servizi e spazi per i cittadini>.

 

«Queste stazioni raccontano una parte importante della storia del nostro territorio. Oggi, insieme agli amministratori locali e all’Assessore Vignale, abbiamo compiuto un passo fondamentale per trasformare questi luoghi da simboli di abbandono a risorse vive per le nostre comunità. La ferrovia Canavesana può e deve diventare parte attiva di un progetto culturale, turistico ed economico: inserirla nel percorso del Museo Diffuso Ferroviario del Piemonte significa restituirle un’anima, valorizzarne l’identità e renderla protagonista del rilancio delle valli e dei centri che attraversa. Lavorerò con impegno perché queste opportunità si traducano in progetti concreti, condivisi e utili ai cittadini.» così il consigliere regionale Sergio Bartoli.

 

Monopattini e bici sotto i portici di via Cernaia

GIACHINO SCRIVE AL SINDACO LO RUSSO
Caro Sindaco,
Sbucando da via Fabbro in via Cernaia ho rischiato di essere investito da una bicicletta che passava sotto i portici di via Cernaia.  Stavo commentando con un Signore che aveva assistito alla scena ed ecco arrivare sempre sotto i portici un monopattino. Ho già segnalato altre volte questa situazione ma vedo che i risultati non ci sono. Puoi vedere Tu?
Grazie della attenzione
Mino Giachino

Con il maltempo arriva anche il tornado

Un vero e proprio tornado in Piemonte.  È durato alcune decine di secondi il fenomeno atmosferico mercoledì  nel Novarese, a Landiona. Per fortuna nessun danno. Un video, dal quale è stata tratta l’immagine è stato postato sulle pagine Facebook “Meteo Novara e provincia” e di Andrea Vuolo meteorologo.

Il nonno del Papa, Jean Lanti Prevost, nacque a Torino?

In base a quanto rilevato dal sito di ricerche genealogiche wikitree, che cita come fonti i dati anagrafici del governo USA, il nonno del Papa, Jean Lanti Prevost, sarebbe nato a Torino nel 1876 e deceduto nel 1960 a Cook, in Illinois. Si sarebbe sposato  con Suzanne Louise Marie Fabre, di origini italo-svizzere, prima di emigrare negli Stati Uniti, stabilendosi a Chicago, dove nel 1920 nacque il padre di Robert Prevost, Luis Marius. Bisogna anche però  precisare che, nelle biografie diffuse in queste ore, le origini del nuovo vescovo di Roma vengono descritte in modo generico come franco-italiane e, al momento, non risultano riscontri certi negli archivi anagrafici italiani.

“Cantando sotto la pioggia”, tra ieri e oggi, un successo autentico di musiche e canzoni, di danze e recitazione. Da non perdere

All’Alfieri, repliche sino a domenica 18 maggio

Uno spettacolo a teatro come un vecchio film, compresi righe e filamenti volanti sulla pellicola, il carattere un po’ démodé delle scritte: con tanto di titoli di testa a elencare cast, costumi e scenografie, musiche, regia e produzione, quanti fecero l’impresa e quant’altro ancora. Come ai vecchi tempi, tutto a scorrere oggi sulla quarta parete del palcoscenico dell’Alfieri, per la prima nazionale – una delle tante promesse, quella dei debutti importanti, che Fabrizio di Fiore sta mantenendo nel corso delle sue nuove stagioni teatrali torinesi – di “Cantando sotto la pioggia” (repliche sino al 18), in un mese di maggio che vede quasi il termine del calendario. Un omaggio dovuto, “un sogno che si avvera nei confronti di un testo a cui ho pensato da sempre, da quando ho iniziato a fare il mestiere che faccio”, ricordava ieri sera Luciano Cannito, regista, al termine dello spettacolo con applausi davvero trionfali da parte di un pubblico certo di aver incrociato una brillante serata; e poi la eccellente ricostruzione di un clima, che continua a vivere in un’epoca ben precisa ma che allo stesso tempo ha tutti i mezzi per irrobustirsi di vita propria – con tanto di citazioni, dall’orologio di Harold Lloyd di “Preferisco l’ascensore” alle gambe più belle (e costose) del mondo, quelle di una smagliante Cyd Charisse proprio in coppia con Kelly -, di musiche e canzoni, di coreografie catturate da quelle immagini, di pericolante recitazione e di torte in faccia, di dispetti e rivalse tra primedonne, di un divertimento insomma che riempie appieno le tre ore circa dello spettacolo. Se il titolo è una pietra miliare del teatro musicale, e lo è certamente con un ristretto gruppo di non ti stanchi mai, diceva ancora Cannito in un’intervista a La Stampa, ecco che il regista si fa apprezzare per quella rinuncia alle forzature, per quegli ammodernamenti evitati, per il “rispetto” di quel “sacro che c’è dentro” anche se niente vieta di togliere “un po’ di polvere che si è depositata nel tempo”, pronta a lasciare spazio a una più calcata e pungente ironia.

Con un bel ritmo, che potrà ancora crescere con l’avanzare delle repliche, lo spettacolo guarda gioiosamente al film del ’52 diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, quest’ultimo come ognuno sa nel ruolo anche del protagonista Don Lockwood, l’epoca della vicenda è il tramonto del cinema muto, quando immagini in bianco e nero rendevano attori anche approssimativi costretti a costruire facce di circostanza, a strabuzzare occhi fuor di misura, ad atteggiarsi in movenze a dir poco ridicole. Il teatro, quello era l’autentico mondo della recitazione, ma non era pane per tutti. Non per quelle attricette di poco conto che non avrebbero mai potuto prestare la loro voce stridula alle tavole di un palcoscenico, le riprese erano lì a salvarle senza che il pubblico, già allora ai bordi del red carpet, si ponesse tante domande. È quanto succede alla acclamata quanto vanesia, vanitosissima, Lina Lamont, che fa coppia con Don in mediocri film di cappa e spada: senonché quel mondo di non più sopportabile cartapesta, dopo disastrosi tentativi di adattamento, pare scoppiare quando il 6ottobre 1927 “Il cantante di jazz” con Al Jolson appare sugli schermi a inaugurare il cinema sonoro – una rivoluzione, come quella che a Hollywood fu dodici anni dopo con la risata della Garbo per “Ninotchka” – e quelle voci sgraziate avrebbero avuto vita breve. All’orizzonte di “Cantando” appare Kathy Selden, viso notato dal produttore che vede lontano, bella presenza e voce da sogno, semplicità e pochi grilli per la testa, che con l’aiuto di Don, nuovo compagno di lavoro e di vita, e dell’impareggiabile funambolico Cosmo penserà a smascherarla e a metterla in ridicolo, con buona pace di una improbabile carriera.

Legatissimo e mai un attimo che accusi sghembature o rallentamenti che siano lì a intaccarne il ritmo, smagliante, divertente, il vecchio libretto di Betty Comden e Adolph Green rispolverato a dovere secondo la promessa registica, le canzoni di Nacho Herb Brown e Arthur Freed (dal “Mago di Oz” giù giù sino a “Gigi” una delle più belle firme di Hollywood), qui con la traduzione di Cannito e di Laura Caligani, a tornare sempre piacevolmente in mente, le scene di Italo Grassi e soprattutto i costumi di Silvia Califano (un cognome che è una garanzia), che spazia con le sue invenzioni da “Sherazade” a Shakespeare per il festival veronese, dall’Aterballetto al “Lago dei cigni” per il Roma City Ballet Company, non ultimo il disegno luci curato da ValerioTiberi, ogni apporto rende “Cantando” un’occasione da non perdere. Metteteci ancora un corpo di ballo di quindici elementi, di quelli che si cercano e si trovano da chi ha parecchio fiuto alle spalle, che all’occorrenza canta e recita, metteteci degli attori in gran forma e avrete la sembianza esatta del successo o del successone. Senza se e senza ma. Lorenzo Grilli, cresciuto nel teatro di Proietti e nel cinema di Roberta Torre, è un valido Don che sfugge con padronanza alle incertezze del debutto e si irrobustisce, passo dopo passo, mattatore assoluto, davvero efficace, nel momento “in the rain” sotto scrosci non indifferenti d’acqua con voce e salti e zompi invidiabili sui lampioni di scena. Martina Stella e Flora Canto, su due diversissimi versanti, sono due belle attrici, che convincono, un ritrattino tutto sale e pepe di ocaggine agguerrita nel non voler cedere lo spazio che s’è guadagnato la prima, anche capace di mettere in secondo piano, con lodevole convinzione, una vera bellezza; grintosa “my fair lady” del palcoscenico la seconda, pienamente disponibile ad un percorso di tutto rispetto. Folletto della serata, autentico artista, versatile, pronto a mettere in scena per quanti non lo conoscono, autentica scoperta, e a ribadire per i molti altri una insolita bravura che ha preso forma negli anni, e nelle tante tappe, nella danza (tap, modern e acrobatica), nel musical e nelle arti circensi, Vittorio Schiavone, che passa attraverso il Teatro alla Scala e guarda a Michael Jackson: il suo Cosmo, per certi tratti, in coppia con il protagonista o negli assolo, ha tutta la magia dell’inafferrabile, del campione che non hai ancora incrociato, dell’uomo di palcoscenico abituato a sgusciare, a lanciare piccoli e grandi guizzi e a colpire a segno, del nome che per il futuro non potrà di certo sfuggirti e che dovrai essere tu a dover tenere d’occhio.

Elio Rabbione

Le immagini di “Cantando sotto la pioggia, regia di Luciano Cannito, sono di Valerio Polverari.

Torino DOC: i vini bianchi che seducono

Lunedì 12/05/25 ore 9,30 – 19.00
 
Freschi, leggeri, da vitigni rari e locali, impregnati di territorio
La vendemmia 2024 ha visto l’arrivo di tre nuove tipologie della Doc Pinerolese. Oltre al Nebbiolo, la denominazione torinese si arricchisce di due vini bianchi: Bian Ver e Malvasia.
Per celebrare questo importante traguardo e per valorizzare i vini e le eccellenze del territorio torinese, la Camera di commercio di Torino promuove lunedì 12 maggio a Palazzo Birago, l’evento “Torino DOC: i vini bianchi che seducono” per raccontare l’incontro tra Pinerolese Bian Ver e Malvasia e gli altri bianchi delle aree vitivinicole torinesi.
La giornata è ospitata nelle prestigiose sale al Piano Nobile di Palazzo Birago, sede istituzionale della Camera di commercio di Torino, e si articola in più momenti dedicati a comunicatori, operatori Ho.Re.Ca. e grande pubblico.
I vini bianchi saranno i protagonisti assoluti con i vitigni Bian Ver, Malvasia (Moscata e di Candia aromatica), Erbaluce, Baratuciat, ma nello spazio dell’Enoteca saranno proposti anche alcuni rossi quali il Carema Doc, fascinoso Nebbiolo di montagna, e varie declinazioni della Freisa di Chieri Doc.
Si inizia alle ore 10.00, in Sala Giunta, con un convegno sulla vinificazione dei vitigni bianchi nel Torinese nonché sull’iter di ottenimento delle nuove tipologie della Doc Pinerolese. Previsti interventi a cura dei professori Vincenzo Gerbi e Stefano Raimondi, dell’enologo Gianfranco Cordero e del presidente della Fondazione Malva Arnaldi, Danilo Breusa, moderati da Alessandro Felis.
Prenotazione gratuita al seguente link:
Alle 12.30 prevista una masterclass dedicata ad operatori e giornalisti per approfondire le neonate tipologie della Doc Pinerolese; a seguire la degustazione libera dove i vini bianchi saranno i protagonisti assoluti con i vitigni Bian Ver, Malvasia, Erbaluce, Baratuciat.
Segue una tavola rotonda con rappresentanti delle organizzazioni di assaggiatori e sommelier (AIS, FISAR e ONAV) e mondo della ristorazione, in particolare gli operatori del circuito Mangébin.
Per giornalisti e operatori professionali la masterclass con degustazione e il tasting around sono gratuiti, prenotando al seguente link:
La selezione enologica Torino DOC, con 45 cantine e 128 vini premiati, è realizzata dalla Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico in collaborazione con l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino. Non è una semplice guida a vini, ma un progetto che prevede azioni di marketing territoriale che uniscono cultura, tradizioni e produzioni vitivinicole.
L’evento Torino DOC: i vini bianchi che seducono è organizzato da Camera di commercio di Torino ed Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino con il supporto del Salone del vino di Torino, in collaborazione con Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini Docg di Caluso e Doc di Carema e Canavese, Consorzio di Tutela e Valorizzazione Freisa di Chieri e Collina Torinese Doc, Consorzio di Tutela e Valorizzazione Valsusa Doc e Consorzio di Tutela e Valorizzazione Pinerolese Doc.
Alla prossima !!
LUCA GANDIN

Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre compie vent’anni

Inaugurazione venerdì 9 maggio 2025

Ore 18.30 Bookshop Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Via Modane 16 – Torino

Dodici mesi di festeggiamenti che culminano con un ricco programma al XXXVII Salone Internazionale del Libro (15- 9 maggio) tra feste, presentazioni, incontri e la Premiazione della XX edizione.

 

L’anniversario è un’occasione per celebrare le oltre 10.000 autrici che hanno partecipato con i loro racconti e le loro fotografie. Nasce così la mostra fotografica Radici in movimentoSguardi di donne non più straniere (10-18 maggio 2025) con l’esposizione di tutte le immagini delle vincitrici per ricordare la collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che accompagna da 15 anni il progetto con il Premio Speciale dedicato alla fotografia.

 

Ideato nel 2005 da Daniela Finocchi, il Concorso Lingua Madre è un progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino, diretto a tutte le donne migranti, alle loro figlie e a tutte coloro che si riconoscono in appartenenze multiple, con anche una sezione per le donne italiane che, pur non avendo origini straniere, vogliano raccontare l’incontro con l’Altra. Un luogo autentico di espressione e riconoscimento; un’occasione di relazione, conoscenza, rappresentanza.

20 antologie, 15 mostre fotografiche, 30 volumi di approfondimento curati dal Gruppo di Studio, 1 rivista telematica, oltre 2.000 presentazioni in tutta Italia, 30 convegni, più di 50 laboratori e progetti scolastici, 8 borse di studio attivate, 5 programmi video originali, 5 spettacoli teatrali tratti dai racconti, 1 podcast su Spotify, 1 webserie su Prime Video. Tutto questo è il Concorso Lingua Madre, nato per ascoltare la voce di coloro a cui spesso non viene offerta questa opportunità, ma hanno molto da dire: in quanto donne e in quanto migranti.

PREMIO LETTERARIO E FOTOGRAFICO

Al Concorso si possono inviare racconti e/o fotografie e si può partecipare a qualsiasi età e in qualsiasi condizione, da sole, in coppia o in gruppo, se necessario con l’aiuto di un’altra donna nello spirito della valorizzazione dell’intreccio culturale che è prima di tutto intreccio relazionale. I premi sono in denaro. Tutti i racconti selezionati sono raccolti nelle antologie Lingua Madre. Racconti di donne non più straniere in Italia (Edizioni Seb27), mentre le immagini sono esposte ogni anno in una mostra a cura di Filippo Maggia della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Sono partner del Concorso con premi specialiSlow Food – Terra MadreTorino Film FestivalFondazione Sandretto Re Rebaudengo. Il Concorso opera sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura e si avvale del patrocinio di: Ministero della CulturaWe-Women for Expo, Rappresentanza in Italia della Commissione EuropeaFondazione Pubblicità Progresso. Ha ricevuto nel 2015 il Premio Targa del Presidente della Repubblica, mentre nel 2024 Daniela Finocchi è stata nominata Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” per l’attività svolta con il progetto.

EVENTI, INCONTRI, PRESENTAZIONI

Oltre 100 eventi in presenza e online su tutto il territorio nazionale ogni anno con laboratori, convegni, partecipazioni a festival, mostre e spettacoli teatrali tratti dai racconti. Un progetto in divenire, che ha saputo evolversi e aggiornarsi costantemente, come testimonia il sottotitolo diventato Racconti di donne non più straniere. Molte anche le collaborazioni a riviste letterarie, oltre a quella propria del Concorso. Infatti, dal 2023 il sito www.concorsolinguamadre.it è diventato una testata giornalistica online: un vero e proprio progetto editoriale che unisce articoli, rubriche tematiche, un podcast e una sezione audioracconti.

 

ATTIVITÀ DI RICERCA

Le testimonianze delle autrici raccolte in questi vent’anni mostrano con chiarezza la necessità imprescindibile di uno sguardo sessuato alle migrazioni contemporanee: perché le donne ne sono protagoniste e anche migrando cambiano il mondo. Per questo l’attività di ricerca, condotta anche in collaborazione con le università, in Italia e all’estero, costituisce un altro aspetto fondamentale del progetto. Il Gruppo di Studio, composto da docenti di diverse nazionalità, indaga e approfondisce i temi connessi alla letteratura e alla migrazione femminile e realizza convegni, pubblicazioni, saggi, come il più recente volume dedicato alla risoluzione dei confitti, Pagine di pace. Pensieri, scritti, pratiche di donne (Iacobelli), che sarà presentato quest’anno al Salone del Libro.