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Il Centrodestra: Bilancio Regione, per i piemontesi ulteriori 6 milioni dagli Odg della maggioranza

 

Mentre la sinistra sventola cartelli, il Centrodestra vota compatto per garantire più risorse a: Cultura, Protezione Civile, Fragilità, Disturbi alimentari, Efficienza delle Istituzioni

Prosegue all’insegna dell’unità e della concretezza l’impegno dei partiti di maggioranza per i Piemontesi, mentre la sinistra si limita ad un vuoto e sterile ostruzionismo.

Passano all’unanimità i 6 Ordini del giorno a firma congiunta Fratelli d’Italia, Lista Cirio Presidente Piemonte Moderato, Forza Italia e Lega che stanziano complessivamente circa 6 milioni di euro, effettivi dalla prossima variazione di Bilancio: 3,1 milioni a favore del sistema museale piemontese, 1,2 milioni per l’efficienza del Consiglio Regionale, 300 mila euro per i disturbi alimentari e della nutrizione, 600 mila per la valorizzazione del forte di Fenestrelle e 200 mila per la formazione dei Vigili del Fuoco Volontari, 500 mila per politiche di supporto alle persone fragili.

“La decisione dei partiti di maggioranza di impegnare la Giunta, attraverso 6 appositi Ordini del giorno, a reperire più risorse per i settori della cultura, della sanità, dei sostegni alle imprese del territorio e delle politiche sociali, si pone in continuità con quanto già fatto nella precedente legislatura. Con questi provvedimenti Fratelli d’Italia, Lista Civica Cirio Presidente Pml, Forza Italia e Lega vogliono dare un segnale forte e rispondere coi fatti agli atteggiamenti ostruzionistici delle sinistre che spesso manifestano soltanto a parole di interessarsi al bene dei piemontesi” dichiarano i Capogruppo, Carlo Riva Vercellotti, Fdi

Silvio Magliano, Lista Cirio, Paolo Ruzzola FI e Fabrizio Ricca, Lega.

Torino, parte la campagna per il corretto deposito dei rifiuti e il rispetto dell’ambiente

“Oggi butta bene!” è il claim della nuova campagna di comunicazione che Città di Torino, in collaborazione con Amiat e GTT, lancia per sensibilizzare la cittadinanza sull’adozione di comportamenti corretti nel conferimento dei rifiuti e per il rispetto dell’ambiente.

Saranno oltre mille i nuovi manifesti, previsti con due grafiche e in formato 100×140, che da oggi faranno progressivamente la loro comparsa con affissioni e tramite comunicazione sui mezzi di trasporto pubblico di GTT.

Il focus della campagna in particolare porterà l’attenzione su due tipologie di rifiuti, ingombranti e deiezioni canine, e su come piccoli gesti da parte di tutti possono concretamente fare la differenza nel prendersi cura del territorio e migliorare al tempo stesso il servizio che Amiat rende alla città.

La campagna di questi giorni è la prima parte di una più articolata che, quest’estate, vedrà una seconda ondata di affissioni focalizzate su altre due tipologie di rifiuti, ancora in fase di definizione.

Con i manifesti che vengono affissi da oggi avviamo una campagna di comunicazione in più step per sensibilizzare le persone verso la cura della Città, attraverso piccoli gesti quotidiani – dichiara l’assessora alle Politiche per l’Ambiente Chiara Foglietta –. Torino è di tutti e tutte noi e ognuno può fare la propria parte per garantire il decoro e la pulizia. Attraverso il lavoro e l’impegno quotidiano, l’amministrazione comunale fa la sua parte ma giova ricordare, come tutti noi possiamo fare la differenza”.

Repetita iuvant, dicevano i latini: ed in effetti è bene ribadire che certi comportamenti vanno evitati – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren -. Gli sforzi per garantire il decoro della città e una sempre miglior raccolta differenziata, infatti, necessitano della fattiva collaborazione dei cittadini: invitiamo tutte e tutti a rendere Torino una città sempre più bella e sostenibile”.

TORINO CLICK

 

Il cinema di James Cameron, la visionarietà sui banchi della scuola

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Sino al 15 giugno (per ora) nello spazio della Mole

 

James Cameron ha dei ricordi – “da bambino, nella città canadese in cui vivevo, disegnavo su carta con penna, matita e pastelli, molto prima di mettere mano alla mia prima cinepresa” oppure “il film “Quando i mondi si scontrano”, del 1951, ha esercitato una profonda influenza su di me, ne feci un adattamento in fumetti durante l’ultimo anno di superiori, senza tuttavia riuscire a completarlo, gli esami finali si avvicinavano e mi trovai improvvisamente a corto di tempo e talento” – e delle ferree certezze, delle leggi personali – “un personaggio non è mai soltanto uno schizzo ma dev’essere uno schizzo molto convincente”.

Oggi James Cameron, con tutto il suo mondo di regista visionario – “il luogo della Mole è perfetto per la mostra, architettura e arte cinematografica s’incontrano e sottolineano quello sguardo verso il futuro che già Antonelli ebbe, come il regista ha, avrebbero molte cose da dirsi se si incontrassero”, dice Carlo Chatrian, direttore del Museo del Cinema. Mentre il presidente Enzo Ghigo riprende “è qui e oggi la vera risposta a quanti continuano a chiederci ma Cameron c’è o non c’è? Oggi all’interno della Mole c’è tanto di quel Cameron che la sua presenza finisce col passare in secondo piano”. Ma Cameron verrà, un po’ più in là (si vocifera a fine marzo?), durante il periodo lungo di questa mostra che nei programmi scorre sino a metà giugno ma che qualcuno già sussurra di dover essere prolungata sino a dopo l’estate (un investimento di oltre un milione di euro, ma, assicura lo staff del Museo, si è guardato ben oltre la mostra dal momento che un certo materiale rimarrà al Museo oltre la chiusura): oggi Cameron è in Nuova Zelanda, impegnato nella postproduzione di “Avatar 3.

 

Fuoco e cenere (uscita sugli schermi di tutto il mondo il 19 dicembre, il regista ne parla già come “il più emozionante e forse migliore dei tre finora”), lo ha promesso, magari in compagnia di qualche stella di prima grandezza scelta dal cilindro magico di una filmografia che in poco più di quarant’anni, ha “soltanto” superato i dieci titoli, con l’esclusione di documentari e sceneggiature. Dopo le tempeste (non propriamente in un bicchiere) organizzative di alcuni mesi fa con la Cinémathèque francese capitanata da Costa-Gavras e qui rappresentata da Agathe Moroval e già ospite della mostra in onore del “pioniere” – o se volete di “una” mostra, dal momento che a Torino ha una sua propria e indiscussa veste, non per nulla si sottolinea più volte l’impronta della “nuova e inedita dimensione”, la nostra città può essere considerata la seconda tappa, altre seguiranno nei prossimi anni -, oggi circolano sorrisi e foto di rito che inquadrano altresì le più strette collaboratrici del regista, Kim Butts e Maria Wilhelm, della Avatar Alliance Foundation, “per la loro disponibilità e sostegno nell’adattamento della mostra per il Museo”, come si legge alla voce ringraziamenti che sta al fondo del ricco volume edito da SilvanaEditoriale in occasione di “The Arts of James Cameron”, pronte loro a ricordare “il rigore e la disciplina” trovati durante l’intera collaborazione, ampliando le parole a quella che suona “perfezione”.

Senza nascondere che la mostra, durante la permanenza torinese, s’arricchirà di altri materiali, non ultima l’intervista al regista da parte di Chatrian, durata quattro giorni e realizzata in 3D. Mentre s’ammira al centro della grande Aula la struttura cilindrica di “tripoline” che cade dall’alto e su cui vengono proiettati immagini e momenti di alcune opere del regista, si prende a salire la passerella elicoidale: per incontrare le primissime esperienze di un giovanissimo Jim, di un tredicenne (siamo nel 1967) che con i pastelli a olio disegna un paio di aerei, di un ragazzo che l’anno successivo a Niagara Falls vince il concorso annuale, per Halloween, e ancora nei due anni dopo, indetto dalla banca Lincoln Trust and Savings, un metro quadrato sulle proprie vetrine, ed è la nascita di un primo mostro che ha per viso una zucca intagliata, dell’adolescente che ama le storie di Conan e tratteggia e colora e deve assoldare un amico grande e grosso per impedire a quelli impallinati con il solo sport di bullizzarlo, solo perché lui possa continuare a disegnare in santa pace. Che nel 1971, a diciassette anni, ha appena visto “L’uomo che fuggì dal futuro” di Lucas o legge “1984” di Orwell o “Il mondo nuovo” di Huxley e ne trae idee e impulsi, che stampa 500 esemplari di un manifesto di sua invenzione: ne venderà quattro o cinque al massimo, i rimasti gli serviranno per anni come carta su cui schizzare. Guarda a Dalì e a Magritte e al simbolismo tutto (“molte delle mie illustrazioni di questo periodo sono fatte su carta a righe perché le abbozzavo nei quaderni di scuola, per non farmi scoprire dagli insegnanti.

Ero lì per imparare, ma della scuola mi interessavano solo quelle sei o otto ore in cui disegnavo. Insomma, perché avrei dovuto limitarmi a farlo nelle lezioni di arte?”), alla metafora e a Platone con la sua caverna, riflette ed esplora, a poco a poco si fa “costruttore di visioni” come titola il proprio intervento nel volume il critico Frédéric Strauss. Cameron inventa oggetti e strutture e mondi, è artista completo, affronta “i confini estremi della conoscenza scientifica” e segue le precise orme di quella realtà, “nel suo epico progetto di fantascienza mai realizzato, “Xenogenesis”, l’astronave Cosmos Kindred rappresenta la sintesi di anni di teorizzazioni sulla funzionalità di un tale veicolo, come per “Aliens – Scontro finale” co-progetta la navicella futuristica Dropship, simile a un elicottero d’assalto, basandosi sui principi dell’aerodinamica”. Non soltanto il futuro con le proprie scommesse, anche il passato è per lui un punto d’orgoglio, con la necessità di garantire la maggiore fedeltà storica possibile. Sono ben quattordici le immersioni subacquee che Cameron e la sua squadra effettuano durante la preparazione di “Titanic”, con macchine sottomarine comandate a distanza, lo scopo è la reinvenzione storica degli ambienti per l’esecuzione di una esatta scenografia.

Schizzi allora, eccezionali, la preparazione di quel futuro generatore di grande cinema che avremmo visto realizzato sullo schermo: “si tratta di bozzetti che ho realizzato e che mostrano alcune stanze della nave affondata, si basano sulle mie osservazioni reali durante la mia spedizione al relitto del Titanic nel 1995”. Studi e scommesse e re-invenzioni che hanno modo di divenire sprazzi di una felicità senza confini. Lo pensiamo felice e stupefatto insieme come un bambino, Cameron: “il mio disegno esplora fondamentalmente ciò che ho immaginato fosse il risultato di decenni di immersione sul fondale oceanico. Il legno della cabina è un po’ consumato, ma è sopravvissuto abbastanza bene e l’intarsio in oro è ancora intatto. Al centro a sinistra c’è un’applique capovolta, rimasta sospesa per i cavi. Durante una successiva spedizione al Titanic nel 2005 sono riuscito a far entrare uno dei bot in una vera cabina del ponte C e indovinate un po’ cosa abbiamo scoperto? L’intarsio d’oro era ancora lì, proprio come nel mio disegno. Inoltre, due applique erano state strappate dal muro e penzolavano, capovolte, appese per i cavi, una a ciascun lato della porta. L’unica differenza rispetto al disegno era che queste lampade erano in ottone placcato oro e poiché l’ottone diventa verde quando si corrode, presentavano bugnature verdi”. Non soltanto gli ambienti, Cameron corre a definire le mani dei suoi personaggi, le posture e i volti – non sfuggono nemmeno le creature immerse nella natura, mostruose e no, non ultima quel Xenogenesis che non ha mai visto la luce, una sorta di cavalletta alata che si regge a un piccolo ramo: “l’ho vista in sogno quando avevo diciannove anni, sognai una foresta bioluminescente popolata da lucertole volanti le cui ali erano composte da segmenti disposti a ventaglio, parecchio tempo dopo avrei rispolverato le idee delle lucertole e della foresta per ‘Avatar’” -, accennando, approfondendo, offrendo particolari che definiranno completamente.

Schizzi e bozzetti per arrivare a un risultato che pareva “generico”. Poi con l’impegno e la ricerca di ogni giorno è arrivato il ritratto di Rose/Kate Winslet, gli occhi e lo sguardo, la mano posata sul lato della fronte e il pollice rientrato, il gomito poggiato sull’elegante cuscino, il “cuore dell’oceano” posato sul petto. Non è Jake Dawson ad averlo seguito, è la mano di Cameron (“ho fatto la controfigura di Di Caprio”), precisa e sognatrice ancora una volta. Un’ultima nota per chi visiterà la mostra. Non fermatevi al nero nastro che sale verso l’alto, tra disegni e fotografie e filmati, addentratevi nelle salette laterali alla grande Sala per non perdervi quegli angoli che ancora di più vi sveleranno i mostri di “Alien” o la realizzazione di “Titanic” o le sembianze del “terminator” Schwarzenegger: per godervi appieno il regista che ha saputo unire arte e i migliori incassi della storia cinematografica.

Elio Rabbione

Nelle immagini: angoli dell’allestimento della mostra; e – tutte Avatar Alliance Foudation © James Cameron – “Schizzo del ritratto di Neytiri”, “Studio su Terminator” (prima del casting di Arnold Schwarzenegger), “Ritratto di Rose” e “Il pianeta Mesa di Xenogenesis” (metà anni ’80).

Sergio Bartoli: “1,3 milioni di euro per la bonifica dell’amianto”

Il Presidente della commissione ambiente: “più 250mila euro stanziati con un emendamento a favore dei piccoli comuni!”
Torino, 26 marzo 2025 – Approvati dal Consiglio regionale del Piemonte l’emendamento al Bilancio di Previsione 2025-2027 e l’ordine del giorno collegato, presentato dal Consigliere Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente e rappresentante della Lista Civica Cirio Presidente PML. Il provvedimento stanzia 250mila euro aggiuntivi per sostenere i piccoli comuni piemontesi nella bonifica dell’amianto negli edifici pubblici, fondi che si vanno a sommare agli 1,3 milioni di euro già inseriti a bilancio.
“Un segnale concreto per i piccoli comuni”
“Un’azione concreta per i piccoli comuni che spesso faticano ad accedere ai contributi, ma che hanno un bisogno urgente di risorse per rimuovere l’amianto dagli edifici pubblici – spiega il Consigliere Sergio Bartoli –. Grazie a questo emendamento e all’ordine del giorno collegato, garantiamo un supporto economico ulteriore, perché la bonifica dell’amianto è una priorità di salute pubblica e tutela ambientale, non solo per i grandi centri ma anche per le realtà più piccole del nostro territorio.”
L’intervento è destinato ai comuni con meno di 5.000 abitanti, che spesso incontrano difficoltà nell’accedere a finanziamenti per la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici, anche quando questi sono poco frequentati.
L’emergenza amianto in Piemonte
“Abbiamo visto chiaramente, anche attraverso i dati emersi durante il procedimento per la vicenda Eternit, quanto l’amianto sia ancora oggi la principale causa di mesotelioma nella nostra regione. Questo ci impone un impegno costante nel sostenere le amministrazioni locali nella bonifica – prosegue Bartoli –. Il Piemonte conta 1.045 piccoli comuni, pari all’88,56% del totale, e molti di essi non riescono ad affrontare autonomamente il problema. In questa fase, è essenziale fornire strumenti concreti per aiutarli a liberare gli edifici pubblici da una presenza pericolosa per la salute e per la valorizzazione del patrimonio immobiliare.”
Un sostegno ai piccoli comuni
“Il Piemonte è la regione con il maggior numero di piccoli comuni in Italia – dichiara il Consigliere del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente PML: Sergio Bartoli. È fondamentale garantire loro un sostegno concreto, perché rappresentano un presidio essenziale per i cittadini, spesso in contesti montani o rurali dove le risorse sono limitate ma il bisogno di interventi è urgente.

Treni, Sicchiero: “Dovremmo scegliere se sacrificare studenti o lavoratori?”

LINEA CHIERI-TORINO-RIVAROLO

«Quanto avvenuto questa mattina alla stazione di Chieri, come riportato da alcuni organi di informazione, ha dell’incredibile: a causa di nuove soppressioni di treni, saremmo arrivati al punto da dover scegliere chi sacrificare, se gli studenti o i lavoratori. Non si contano più i disagi e le cancellazioni di corse sulla linea metropolitana Sfm1. Tutti gli appelli rivolti nel corso degli anni e i suggerimenti al fine di migliorare il servizio sono caduti nel vuoto, a fronte dell’aumento del costo di abbonamenti e biglietti. Una situazione frustrante per chi, come la nostra Amministrazione, crede nell’importanza del trasporto pubblico locale. I disservizi sulla linea Sfm1 penalizzano non solo gli utenti ma l’intera città, minandone l’attrattività e la competitività. Mi piacerebbe che gli esponenti della destra, così impegnati in queste settimane a polemizzare sui parcheggi, si facessero sentire con la Giunta Cirio, sollecitando interventi concreti e urgenti. Invece, non ho visto né raccolte firme né mobilitazioni. Eppure non basta aver introdotto sulla Chieri-Rivarolo qualche corsa in più, se poi i treni sono soppressi o in ritardo. Proporrò ai Sindaci del territorio interessato di assumere un’iniziativa congiunta nei confronti di Trenitalia-Rfi e di Regione Piemonte».

Rizzo incontra Vannacci a Torino

 “La mancanza di sicurezza è un tema trascurato. La sinistra Ztl non lo vede. Lo dicono le elezioni in Germania”

Un vero tema di giustizia sociale è la sicurezza, dimenticata dalla sinistra. Lo hanno dimostrato anche le elezioni in Germania.” Lo afferma Marco Rizzo,  coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare, protagonista, con  Roberto Vannacci, mercoledì 26 febbraio, a partire dalle ore 18 al Pacific Hotel Fortino (Strada del Fortino 36) a Torino, ad un evento organizzato dal Siulp (Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia).”La società globalizzata e senza radici-spiega Rizzo-trasforma le nostre città in grandi stazioni centrali: sporche, insicure e senza futuro. E sono sempre più frequenti casi di furti, aggressioni, e stupri nelle nostre strade. Parliamo di interi quartieri e zone popolari e non prese in ostaggio dalla violenza e dall’insicurezza. È innegabile il collegamento diretto con un’immigrazione selvaggia ghettizzante e forzata, tanto voluta anche per abbattere i salari dei lavoratori italiani, che riversa nelle nostre città centinaia di migliaia di disperati. L’Africa ha gli africani, questa è la proposta geopolitica che può davvero bloccare questi processi migratori selvaggi. Serve un commercio uguale coi paesi africani da parte dell’Occidente per evitare che arrivino a milioni. Le forze dell’ordine lavorano in condizioni di estrema difficoltà. Non conta solo la quantità di forze dell’ordine ma anche le condizioni in cui gli agenti possono operare.”

Aviazione sostenibile, cieli più puliti grazie (anche) al Piemonte

La collaborazione tra Regione e partenariato europeo Clean Aviation per quanto riguarda l’aviazione sostenibile e le relative opportunità di finanziamento per le imprese del settore è stata al centro di un evento svoltosi nel Grattacielo Piemonte.

“La partnership con Clean Aviation consolida il ruolo del Piemonte nell’industria aerospaziale e apre nuove prospettive per una transizione sostenibile e tecnologicamente avanzata dell’aviazione – ha affermato Andrea Tronzano, assessore regionale allo Sviluppo delle Attività produttive, nel suo intervento introduttivo – La nostra priorità è sostenere l’ecosistema con investimenti mirati, stimolando l’innovazione e la collaborazione tra imprese e centri di ricerca, tenendo presente che il Piemonte è uno dei territori europei più avanzati nel settore aerospaziale, con oltre 35.000 addetti e un fatturato di 8 miliardi di euro”.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, imprese, centri di ricerca e portatori di interesse del settore aerospaziale, riuniti per confrontarsi sulle opportunità offerte dal programma europeo e sulle sinergie con le politiche regionali di sostegno all’innovazione.

L’incontro si è inserito nel percorso avviato con la firma del Memorandum of Cooperation (MoC) tra la Regione Piemonte e CAJU, avvenuta il 28 novembre 2023 durante gli Aerospace & Defense Meetings a Torino; l’accordo punta a creare un ecosistema integrato in cui fondi europei e programmi regionali lavorino in sinergia per accelerare l’innovazione, favorire la formazione di nuove competenze e garantire alle imprese piemontesi un ruolo da protagoniste nella sfida verso un’aviazione a emissioni zero.

 

I relatori dell'evento

Gli obiettivi

Clean Aviation, sostenuto da Horizon Europe e da importanti attori del settore, si inserisce nella strategia europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Un obiettivo ambizioso, considerata la previsione di un triplicarsi della domanda di voli nello stesso arco temporale e il rischio, senza interventi mirati, di un raddoppio delle emissioni del trasporto aereo.

Ad illustrare nel dettaglio strategie e linee d’azione è stato Daniele Violato, responsabile della cooperazione strategica tra tale ente e le Regioni europee con attività nel settore aeronautico, che ha evidenziato come la sfida della transizione verso un’aviazione sostenibile richieda uno sforzo congiunto e coordinato a livello europeo, nazionale e regionale.

Passi necessari per affrontare questa sfida sono l’entrata in servizio entro il 2035 di velivoli con una riduzione del 30% delle emissioni di gas serra rispetto a quelli di ultima generazione, e rinnovare oltre il 75% della flotta aerea attuale entro il 2050. Un processo che non rappresenta solo un’esigenza ambientale, ma anche un’enorme opportunità economica, con ricadute significative sull’occupazione e sulla competitività dell’industria europea.

Il programma si concentra infatti sull’esplorazione e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, spaziando dai sistemi di propulsione ibrida ed elettrica per i velivoli regionali alla realizzazione di aeromobili caratterizzati da architetture ultra-efficienti e innovative. Particolare attenzione è rivolta all’utilizzo dell’idrogeno come fonte di alimentazione, con l’obiettivo di portare nei cieli aerei a zero emissioni entro la metà del prossimo decennio. Questa nuova fase di ricerca si fonda sulle solide basi dei precedenti programmi europei Clean Sky 1 e Clean Sky 2, che hanno già permesso lo sviluppo di oltre mille tecnologie e la realizzazione di numerosi dimostratori, grazie all’impegno congiunto di più di 5.000 scienziati e ingegneri di 30 Paesi.

In questo ambito la Regione può intervenire a sostegno delle imprese piemontesi con l’attuale programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr 2021-2027).

A rafforzare questo impegno contribuisce il Progetto integrato di filiera Aerospazio 2023-2025, promosso dalla Regione Piemonte e realizzato in collaborazione con Ceipiemonte, che sostiene le pmi nella loro internazionalizzazione offrendo strumenti concreti per affermarsi sui mercati globali attraverso la partecipazione a fiere internazionali, workshop e incontri b2b.

Gli interventi

Fulvia Quagliotti, presidente del Distretto Aerospaziale Piemonte, ha evidenziato il valore di una filiera che conta oltre 450 piccole e medie imprese, perfettamente integrate in un sistema che vede la collaborazione tra grandi player, centri di ricerca e università.

Proprio Leonardo e Avio Aero, rappresentate rispettivamente da Marco Protti ed Enrico Casale, hanno presentato le strategie per lo sviluppo di velivoli a basse o zero emissioni, illustrando i progressi nella propulsione a idrogeno, nell’utilizzo dei carburanti sostenibili (SAF) e nella realizzazione di aerostrutture sempre più leggere ed efficienti.

Il prorettore del Politecnico di Torino Candido Fabrizio Pirri ha portato la positiva esperienza della partecipazione a programmi collaborativi di ricerca e sviluppo finanziati con fondi FESR, confermando l’importanza della collaborazione tra ricerca e industria. In quest’ottica Lorenzo Gusman, direttore operativo di Torino Airport, ha spiegato come lo scalo torinese stia diventando un hub per la sperimentazione di nuove tecnologie, mettendo a disposizione infrastrutture in grado di supportare la transizione verso sistemi di rifornimento e ricarica di nuova generazione.

 

Nasce Ronchiverdi Triathlon Team

Il Club Ronchiverdi, con sede in corso Moncalieri 466 a Torino, non è solo tennis, ma ora è pronto a presentare ufficialmente la sua Ronchiverdi Triathlon Team, squadra agonistica dedicata a questa affascinante disciplina sportiva olimpica e che ora può vantare, con i Ronchiverdi, sotto la Mole una compagine di eccezione. Si tratta di un team affiliato Fitri (Federazione Italiana triathlon) e che comprende oltre cento atleti di tutte le categorie dai “minicuccioli” (6/7anni) agli Age Group ( fino ai 70 anni).

Il vero fiore all’occhiello del team è il settore giovanile che, con più di 80 iscritti, si colloca tra i più numerosi in Italia e il più grande in Piemonte. Si tratta di un team di altissimo livello agonistico che nasce, per di più, all’interno del club famoso nell’universo del tennis grazie alla sua squadra maschile in A2.

La Ronchiverdi Triathlon Team, attiva da gennaio 2025, sarà presentata alle istituzioni giovedì 27 febbraio alle 19, presso la Sala Congressi del Club, da parte del fondatore Giorgio Mortara, responsabile settore Racing Team Ronchiverdi e direttore tecnico Young School Triathlon e Academy Triathlon Ronchiverdi, e degli altri allenatori, tutti iscritti alla Fitri, gli istruttori Chiara Magrini e Giulia Gatti, l’allievo istruttore Marco Gaveglio e il preparatore atletico Mario Bellavia.

Da sottolineare la presenza nel team Ronchiverdi, come consulente, di Andrea Gabba, tecnico della nazionale italiana Triathlon presso le Olimpiadi di Parigi, la partecipazione del Presidente del Comitato Regionale Fitri, Carlo Rista. Ospite d’onore la triathleta Nadia Cortassa, quinta classificata alle Olimpiadi di Atene 2024.

La squadra, che è già stata iscritta alle più importanti manifestazioni a livello nazionale per quanto riguarda il gruppo giovanile e anche l’Age Group, sta già seguendo tabelle di allenamenti settimanali in base alla distanza dalle gare, mantenendo il contatto quotidiano con gli allenatori.

Tra gli eventi in programma i Campionati Italiani Individuali Assoluti e di Categoria, il Campionato Italiano a Squadre e la Coppa Crono. Per gli atleti della categoria Age Group sono previste sfide internazionali con gare in tutta Europa nel circuito Ironman e Challenge, nelle distanze Ironman Full e Ironman 70.3

 

Mara Martellotta

Rissa nel carcere di Ivrea: aggredito agente

Rissa tra detenuti ieri sera nel carcere di Ivrea. Gli agenti di polizia penitenziaria hanno chiesto il supporto di colleghi di altre carceri piemontesi per sedare la zuffa. Sono state danneggiate alcune strutture dell’istituto. Alcuni detenuti hanno cercato di strangolare un agente che è stato portato in ospedale con 10 giorni di prognosi.