ilTorinese

Open Day nella sala Gonin di Porta Nuova, dove il re aspettava il treno

  • sabato 1 e domenica 2 marzo dalle 10 alle 18
  • ingresso libero e visite guidate nella storica sala reale

La Fondazione FS Italiane ha organizzato una serie di Open Day, giornate di apertura a ingresso libero, per consentire a chiunque di ammirare la bellezza di alcuni ambienti di stazione che, da Torino fino a Messina, conservano affreschi, sculture, manufatti e arredi originali che hanno segnato diverse epoche e stili del viaggiare.

Seconda tappa di questa iniziativa, che segue quella di Firenze Santa Maria Novella, sarà Torino Porta Nuova che, dalle 10 alle 18 di sabato 1 e domenica 2 marzo, aprirà ai visitatori le porte della elegante Sala Gonin. Durante gli orari di apertura, sarà possibile apprenderne la storia grazie alla presenza di guide che accompagneranno i partecipanti.

La lussuosa sala fu progettata nel 1864, in puro stile barocco, per essere destinata a ospitare la famiglia reale durante l’attesa del treno. È decorata con opere degli artisti preferiti di Casa Savoia, tra cui Francesco Gonin, da cui pende il nome, e con suggestivi affreschi realizzati con la tecnica del trompe l’oeil che lasciano intravedere il cielo tra colonne e capitelli. Agli angoli della grande ed elegante stanza sono invece visibili angeli che reggono carte geografiche con i quattro continenti. Non mancano pregevoli quadri che raffigurano personaggi mitologici dipinti per rappresentare allegoricamente gli elementi della Natura.

Degni di nota sono gli splendidi mobili, i rivestimenti settecenteschi in legno e un imponente lampadario in raffinato vetro di Murano.

Gli ampi spazi, i lussuosi arredi, le boiseris e i dipinti che impreziosiscono l’ambiente contribuiscono a conferire alla struttura, nel suo insieme, un aspetto maestoso e sontuoso, facendone un vero e proprio piccolo museo che ora la Fondazione FS preserva e gestisce. L’obiettivo è quello di mettere al servizio dei cittadini e del turismo luoghi che meritano di essere scoperti anche con attività culturali, eventi e mostre.

Il Direttore Generale della Fondazione FS e Amministratore Delegato di TTI, Treni Turistici Italiani, Luigi Cantamessa, ha dichiarato: “Dopo il recupero e la valorizzazione dei treni e delle linee ferroviarie storiche e turistiche, le Sale storiche rappresentano la nuova sfida della Fondazione FS per rendere questi gioielli di arte e architettura parte di una esperienza capace di offrire un’occasione di arricchimento per lo spirito e l’intelletto.”

Nuovo supermercato aiuta cani e gatti

Il punto vendita Crai della società benefit Marel Srl inaugurerà venerdì 28 febbraio 2025 con taglio del nastro alla presenza delle autorità alle ore 10:15 in Via San Giorgio Canavese 36/A 

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A Torino, nel quartiere San Paolo, venerdì 28 febbraio 2025 inaugura il nuovo supermercato della società benefit Marel Srl. L’appuntamento per l’apertura del punto vendita Crai è alle ore 10:15 in Via San Giorgio Canavese 36/A.

In questa occasione, la società benefit Marel Srl darà un immediato supporto alle associazioni territoriali impegnate nel sociale, attraverso la donazione di pacchi alimentari e buoni regalo alle persone più bisognose. Insieme al sostegno di canili e gattili torinesi, con la fornitura di cibo per gli amici a quattro zampe in difficoltà.


I nostri supermercati vogliono affermarsi come un’impresa orientata alla sostenibilità e al benessere della comunità” dichiara l’AD della Marel Srl, dott. Carmine d’Elia “Ci impegniamo concretamente per generare impatti positivi su persone, comunità, territori e ambiente, nonché per il sostegno di attività culturali, sociali e solidali. L’operato di una società benefit come la nostra si contraddistingue per la gestione responsabile, sostenibile e trasparente, richiedendo ai propri amministratori un costante bilanciamento tra l’interesse degli azionisti e quello della collettività“.

All’evento prenderanno parte le istituzioni, tra cui il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Davide Nicco, altri assessori regionali e comunali e personalità impegnate nei settori del sociale, della giustizia e della sicurezza.

 Castello (Lista Cirio): “Sostegno ai Piani per le CER nei comuni più grandi”

Approvato l’Ordine del Giorno collegato al Bilancio di Previsione 2025-2027 della Regione Piemonte presentato dal Consigliere Mario Salvatore Castello e sottoscritto da tutti i Consiglieri del Gruppo: “Sostegno ai PEC, cioè progetti edilizi proposti da privati all’ente pubblico, che prevedono la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili nei Comuni con più di 5mila abitanti”.

Approvato dal Consiglio regionale l’Ordine del Giorno collegato al Bilancio di Previsione 2025-2027, presentato da Mario Salvatore Castello, Consigliere segretario del Consiglio Regionale, che richiede alla Giunta regionale di attivare sostegni per i Piani Esecutivi Convenzionati (PEC) che prevedono la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili in comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti.

 

Spiega il Consigliere Mario Salvatore Castello: “L’ENEA prevede che nel 2050 i cittadini coinvolti a vario titolo nella produzione di energia verde saranno ben 264 milioni e produrranno fino al 45% dell’elettricità rinnovabile dell’intera UE. E’ necessario, quindi, lavorare fin da subito per favorire la costruzione di Comunità Energetiche Rinnovabili anche sul territorio piemontese, coinvolgendo anche i centri medio-grandi, con popolazione superiore ai cinquemila abitanti. Esiste, infatti, una misura, finanziata con fondi PNRR, che mette a disposizione delle CER nei centri più piccoli 251milioni di euro”.

 

Se vogliamo investire sul futuro – conclude Castello – è fondamentale coinvolgere tutto il territorio, quindi anche i centri più grandi: l’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Regionale propone proprio questo, individuando come primo oggetto del sostegno le CER che siano inserite all’interno di PEC, specifici strumenti urbanistici per le iniziative di carattere edilizio proposte da privati all’ente pubblico: se il progetto del PEC prevede una Comunità Energetica Rinnovabile, si tratta di un grande passo avanti dal punto di vista energetico e ambientale, un vantaggio di cui possono giovarsi anche tutti i cittadini del Comune, che va opportunamente sostenuto”.

 

Una CER è un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità i uno o più soggetti associatisi alla comunità.

In una CER l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di uno medesimo perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia.

Il PEC è uno strumento urbanistico che prevede una convenzione tra ente pubblico e proponente privato per la realizzazione di progetti edilizi: il Piano Esecutivo Convenzionato è un piano attuativo del Piano Regolatore Generale sostanzialmente coincidente, quanto a contenuto tecnico, ad un piano particolareggiato, con la differenza che nel piano esecutivo convenzionato l’iniziativa è del privato mentre nel piano particolareggiato l’iniziativa è pubblica.

E’ la Giornata delle malattie rare

E’ partita la campagna di comunicazione #ricercaèvalore di Fondazione AriSLA in vista della Giornata delle malattie rare, che si celebra in tutto il mondo il 28 febbraio per aumentare la consapevolezza sulle malattie rare e sul loro effetto sulla vita delle persone.

Obiettivo della campagna è raccontare l’impegno dei ricercatori italiani a studiare la SLA, una delle oltre 6mila malattie rare oggi conosciute, sottolineando come la comunità scientifica affronti la sua complessità con studi su più fronti, dalla genetica all’identificazione di nuovi biomarcatori fino allo sviluppo di nuove terapie e innovativi modelli di malattia.

Oggi è stato pubblicato il video contributo della Prof.ssa Riccarda Granata, professore associato in endocrinologia dell’Università degli Studi di Torino, che evidenzia come “uno degli obiettivi posti è l’identificazione di molecole capaci di ridurre il danno dei motoneuroni, le cellule nervose che controllano il movimento muscolare attraverso la somministrazione di una molecola derivata da un ormone prodotto dal cervello, GHRH, che ha mostrato effetti protettivi in malattie neurodegenerative come l’atrofia muscolare (SMA) spinale e l’Alzheimer”.

 

I Fiori della Consapevolezza  a sostegno delle donne con endometriosi

L’8 e il 9 marzo 2025, le volontarie dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi saranno in oltre 30 piazze italiane offrendo gerbere in vaso e semi di girasole, per contribuire 
a migliorare i percorsi di cura della malattia.

La forza del girasole e la delicatezza della gerbera per accendere nuove luci sull’endometriosi. Quest’anno, la festa della donna si celebra con i Fiori della Consapevolezza, l’iniziativa promossa dall’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, formata da volontarie di tutta Italia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia cronica e migliorare l’accesso a percorsi terapeutici adeguati. L’8 e il 9 marzo 2025, in oltre 30 città italiane, le volontarie dell’A.P.E. saranno presenti con stand informativi, offrendo alle persone la possibilità di portare a casa un fiore simbolico: una gerbera rosa in vaso, accompagnata da semi di girasole e istruzioni per la loro coltivazione. Un gesto per creare consapevolezza sulla patologia, per la quale persiste un ritardo diagnostico che va dai 5 agli 8 anni, e che rappresenta l’importanza della cura della salute femminile, richiamando la resistenza del girasole e la sensibilità della gerbera, icone della campagna a sostegno delle donne affette dalla patologia.

Cogliendo i Fiori della Consapevolezza, tutti possono dare un contributo concreto. I fondi raccolti, infatti, verranno destinati dall’A.P.E. a iniziative di supporto per le donne con endometriosi, tra cui programmi di formazione specialistica per migliorare l’assistenza medica a livello nazionale.

 

Grazie ai fondi del 5×1000 e a contributi provenienti da iniziative come i Fiori della Consapevolezza, l’A.P.E. investe risorse dal 2017 in corsi di alta specializzazione dedicati al personale sanitario. Collaborando con i migliori ginecologi e specialisti esperti nel trattamento dell’endometriosi, oltre 200 ginecologi, 20 medici radiologi, 80 psicologi e psicoterapeuti, ma anche infermieri e farmacisti, si sono formati per migliorare concretamente la diagnosi e le cure della patologia. «La formazione – spiega Annalisa Frassineti, presidente dell’A.P.E. – è la chiave per ridurre il ritardo diagnostico, investire su un sistema sanitario nazionale in difficoltà, invogliare i giovani medici a scegliere per la loro carriera questa patologia. L’A.P.E. è a disposizione per organizzare nuove opportunità formative gratuite per i medici. L’obiettivo è di ottenere di qui a fine anno i fondi necessari per strutturare altri tre corsi dedicati, nello specifico, all’utilizzo di strumenti diagnostici, come l’ecografia, per scovare la malattia». L’ultimo appuntamento si è svolto ad inizio febbraio a Roma: una masterclass di alta formazione di due giorni sull’ecografia per diagnosi di endometriosi, con il coinvolgimento di alcuni dei maggiori specialisti di endometriosi in Italia e la partecipazione di ginecologi provenienti principalmente dagli ospedali pubblici del centro-sud Italia.

 

L’iniziativa dei Fiori della Consapevolezza si svolge l’8 e 9 marzo, che è il mese dedicato alla consapevolezza sull’endometriosi, una malattia ancora considerata invisibile, che interessa circa 3 milioni di donne solo in Italia. La difficoltà nel riconoscerne i sintomi rende fondamentale la diffusione di informazioni chiare e corrette, affinché sempre più donne possano ricevere una diagnosi tempestiva e accedere ai trattamenti più adeguati.

 

Per scoprire in quali piazze saranno presenti i Fiori della Consapevolezza e partecipare attivamente all’evento, è possibile consultare il sito ufficiale dell’A.P.E. all’indirizzo www.apendometriosi.it. Un piccolo gesto può fare la differenza nella lotta per la salute e i diritti delle donne.

 

Cos’è l’endometriosi? L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza! 

L’A.P.E. è una realtà nazionale che da 20 anni informa sull’endometriosi, nella consapevolezza che l’informazione sia l’unica prevenzione ad oggi possibile. 

Sul sito dell’APE – www.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale.

 

Toghe in sciopero

Questa mattina i magistrati che hanno scioperato a Torino, circa l’80 per cento, hanno tenuto un’assemblea pubblica a Palazzo di giustizia. È seguito un flash mob con la lettura degli articoli della Costituzione. La giornata di sciopero è stata proclamata  a livello nazionale dall’Anm, contro il progetto di riforma della giustizia avviato dal governo.

Sopralluogo beffa al centro sociale

L’on Augusta Montaruli (FdI) commenta i fatti avvenuti oggi al centro sociale Askatasuna durante un sopraluogo organizzato dal comune di Torino nello stabile occupato da più di 30 anni. I consiglieri comunali non hanno potuto accedere all’interno della struttura, ma solo nel cortile antistante, su un percorso obbligato cosparso di immagini della Presidente del Consiglio, che i consiglieri sono stati costretti a calpestare per entrare, con minacce e spintoni intimidatori.

FRANCESCO VALENTE

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Forza Italia: il sindaco insisterà nella collaborazione con Askatasuna?

“Poniamo tre semplici domande come Forza Italia al sindaco di Torino. Anche di fronte a questa provocazione il Comune di Torino continuerà il dialogo con Askatasuna e non disporrà lo sgombero? Abbiamo avuto consiglieri comunali sequestrati durante tutta la durata del sopralluogo perchè non potevano più uscire dal cortile. Il sindaco di Torino  continuerà a dichiarare, come fatto durante una intervista, che difendere Askatasuna è difendere la libertà e democrazia? E infine costringere dei cittadini a calpestare le facce di rappresentanti delle istituzioni repubblicane non configura il vilipendio alle istituzioni?” A chiederlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana segretari Provinciale e Cittadino di Forza Italia.

“Lo Russo e la sua maggioranza devono chiarire una volta ai torinesi per tutte da che parte stanno. Dalla parte delle istituzioni o da quella dei delinquenti?”. Concludono i due azzurri.

Pastificio Bolognese Muzzarelli: una storia torinese tutta da mangiare

In Via San Secondo, nel cuore del quartiere Crocetta, dove tradizione e innovazione si incontrano, sorge un pastificio che ha fatto della qualità e dell’artigianalità la sua missione. Tra le strade eleganti della città, questo laboratorio di pasta fresca incarna il perfetto equilibrio tra il rispetto delle ricette della tradizione piemontese e la ricerca di nuove proposte capaci di sorprendere i palati più esigenti. Ingredienti selezionati, lavorazioni accurate e un profondo legame con il territorio fanno di questo pastificio un punto di riferimento per chi ama la buona cucina e il sapore autentico della pasta fatta a mano.

Ma questa storia non inizia a Torino bensì a Modena, dove nasce il patron del pastificio, il Signor Achille e dove vivono papà Giuseppe e mamma Alda. Ed è proprio dai ricordi emiliani, al sapore di cappelletti fatti a mano, che inizia questo racconto.

Signor Achille, i suoi genitori lavoravano nella ristorazione?

Oh no, papà Giuseppe, detto Peppino, era un tecnico di materiale elettrico e con mamma amava preparare la pasta per gli amici. Fu quando vennero a Torino che ebbero l’idea di aprire un pastificio e preparare pasta fresca della tradizione emiliana. La prima bottega fu in nei locali presi in affitto in Via Piave 5 per poi spostarsi in Via San Francesco da Paola. All’epoca i ristoranti a Torino erano prevalentemente a carattere familiare e di cucina toscana. Noi iniziammo a produrre subito anche gli agnolotti di carne e diventammo subito punto di riferimento anche per la produzione piemontese.

E lei quando entra in bottega?

Ero giovanissimo, a 16 anni tagliavo con la rotella.

Lo facevo anche io con la mia mamma di domenica mattina. Dopo le pulizie, ci mettevamo in cucina a preparare gli agnolotti o a tirare la sfoglia con la “Nonna Papera”.

Hai visto quante macchinette antiche e impastatrici d’epoca abbiamo? Un’intera collezione e sono tutte pulite e perfettamente funzionanti.

Sarebbero perfette per un museo o per un set cinematografico. Ma torniamo alla sua storia, oggi siete in Via San Secondo 69, quando ci siete arrivati? E quanti siete oggi?

Ci siamo spostati qui nel 1959 e oggi siamo una trentina. Ma il numero di cui vado più fiero è il 22. Qui 22 persone sono andate in pensione dopo aver lavorato per tutta la loro vita da noi. E quando si passa così tanto tempo insieme si diventa come una famiglia. Siamo accomunati tutti dalla passione per ciò che prepariamo e dalla voglia di farlo bene.


Prendete anche giovani a cui insegnare il lavoro?

Certo, abbiamo aperto le porte agli studenti dell’Istituto Colombatto, che hanno fatto stage formativi affiancando i nostri operatori specializzati così da avvicinarsi al mondo del lavoro. In questo momento abbiamo dei tirocinanti desiderosi di approfondire le loro competenze professionali nell’ambito della produzione di pasta fresca.

Mentre chiacchieriamo il Signor Achille mi mostra i laboratori continuando a farmi notare come tutto sia pulito. Le macchine a fine lavoro devono splendere, le materie prime devono essere in celle a temperatura controllata e costante e i piani di lavoro devono essere immacolati, “sennò lo chef si arrabbia” mi dice il Signor Achille. Se non fosse per il profumo che esce dai laboratori, avremmo la sensazione di trovarci nel caveau di una banca.

Che tipo di clientela avete?

Di tutti i tipi, dai ristoratori che vengono anche da fuori regione a privati che abitano a Torino, da giovani che ci scoprono per la prima volta ai clienti che si servono da noi da più di 70 anni. Abbiamo un centinaio di tipi di pasta e se ci sono richieste particolare siamo in grado di realizzarle.

Tipo? Che richieste vi hanno fatto in passato?

Per esempio agnolotti con ripieno agli agrumi, ravioli neri con ripieno di platessa o conchiglie ai gamberetti. Ma ovviamente i preferiti restano gli agnolotti di carne. Noi ci facciamo arrivare la carne da Bra e dal cuneese, tutte le materie prime sono di altissima qualità.

Questo però incide sul costo.

Relativamente. Se si prende un taglio da kg di arrosto di scarsa qualità, quando lo cucini te ne rimane il 60% se sei fortunato. Le nostre carni non si rimpiccioliscono durante la cottura, la resa e ottimale cosi come il gusto.

Mi svela qualche nome eccellente tra i vostri clienti?

Posso dirti che i ministri al G8 di Torino hanno mangiato la nostra pasta e che a Papa Giovanni Paolo II abbiamo mandato plin con fonduta e tartufo. Abbiamo persino ricevuto una lettera di ringraziamento dal vaticano che conservo tra i ricordi più cari.

L’ufficio del Signor Achille, al fondo di un lungo corridoio costellato di celle frigorifero e laboratori con impastatrici, pullula di ricordi. Ci sono attestati di stima, come quello ricevuto dal consiglio Magistrale delle discipline di Auguste Escoffier, poster pubblicitari, bigliettini da visita dei ristornati che in tanti anni hanno scelto il pastificio Muzzarelli. E poi utensili per cucinare, libri e riviste. Ma quelli su cui si sofferma più volte sono i ricordi immortalati nelle foto di famiglia.

C’è qualcuno della sua famiglia che oggi l’accompagna in questa avventura?

A parte venire in negozio durante il periodo di Natale no. Ma ho cinque nipoti molto in gamba che studiano all’università e che spero abbiano voglia di entrare in questo settore.

Mentre mi mostra le foto delle figlie e dei nipoti, mi racconta anche di una sua grande passione, quella per le auto e per le corse.

Ho avuto molte auto e correvo. Ma ho smesso nel 1965, dopo aver vinto l’ultima gara, la Cesana Sestriere.

Per un incidente?

Oh no, fu per amore. In quell’anno mi sposai e papà mi intestò l’azienda. Fu un grande atto di stima. Io ero figlio unico e qui ho lavorato tanto. Mi sono anche goduto la vita. Ho viaggiato in posti bellissimi, ho posseduto auto e anche barche e moto. Perché la vita è breve e bisogna viverla bene così come mangiare bene.

Qual è la pasta che consiglia di prendere, il vostro best seller o quello che lei prepara quando non vuole rischiare?

Senza dubbio le tagliatelle di nonna Giulia. La ricetta è quella originale di mia nonna: 1 kilo di farina per 10 uova intere da 60 grammi. Poi puoi farle come vuoi, anche solo con burro e parmigiano, se la pasta è buona il piatto sarà un successo. Ma bisogna anche provare i cappelletti di nonna Giulia e i plin ai tre arrosti.

Signor Achille, perché non pubblica un libro con le sue ricette?

Perché sennò svelerei tutti i miei segreti!

Nonostante la lunga chiacchierata, il patron del Pastificio Bolognese Muzzarelli non si sbottona mai del tutto, ci sono ricette che resteranno ben custodite tra le mura di questa azienda.

A noi la giusta consolazione resta la prelibatezza e la fragranza delle paste in vendita, con la speranza che i giovani della famiglia di casa vogliano proseguire il racconto di questa storia bellissima e…mettere le mani in pasta!

Lori Barozzino

Sito web: Pastificio Bolognese