ilTorinese

Quirinale, Odifreddi: “Emozione e gratitudine per l’onorificenza”

Emozione e gratitudine si sono mescolate al Quirinale per la consegna da parte del Presidente Mattarella del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana per questi 20 anni di Piazza dei Mestieri conferito a me e a Cristiana Poggio.

Affiorano alla nostra mente i volti di chi ha condiviso con noi questa esperienza dall’origine o anche solo per un giorno. Senza l’amicizia e la stima di tanti non sarebbe stato possibile accogliere decine di migliaia di giovani adolescenti aiutandoli a scoprire i loro talenti e il loro valore, accompagnandoli nello studio, nell’inserimento nel mondo del lavoro e, in generale, in questo tratto della loro vita.

Abbiamo visto tanti volti di ragazzi e ragazze che si riaprivano al sorriso e alla speranza e ve lo diciamo con le parole di una poesia scritta da una nostra allieva che ci ricorda che, oltre a una grande professionalità, è necessario abbracciare ognuno dei ragazzi e delle ragazze che incontriamo.

Dario Odifreddi

 

“Solitudine”

Solitudine, compagna lieve di tutta la gente

che affolla la mente, ma svuota l’anima.

Non sei la vincitrice tu, non sei più la regina

qualcuno può sconfiggerti, con l’abbraccio del bene

può trafiggerti.

Non è più male la mia vita, non è più tristezza il mio futuro!

Solo il sapore del ricordo mi resta ancora amaro

ma è già un passato dimenticato, un tempo rinnovato.

Valentina

Confartigianato chiede proroga assicurazione rischio catastrofi

Il Presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis: “Le aziende hanno il diritto di informarsi per tempo e bisogno di programmare i costi. Con queste scadenze imminenti si chiede di pagare al buio”.

La recente conversione del decreto Milleproroghe ha sancito il consueto slittamento di numerose scadenze ma non quella per la stipula dell’assicurazione dei propri beni strumentali contro i rischi catastrofali.

L’impresa dovrà contrarla entro il 31 marzo prossimo, ancora con tutte le incognite da chiarire – avverte De Santis –ancora una volta vengono imposti nuovi balzelli dando alle imprese tempi ristrettissimi, senza la possibilità di programmare l’inserimento nel conto economico di ulteriori pesanti costi. Oltre a questo, le aziende devono analizzare il rischio territoriale della propria sede operativa, confrontare le offerte delle principali compagnie assicurative e valutare le franchigie e le coperture incluse. E non si sta parlando di importi assicurativi di poco conto. Dobbiamo mettere le imprese nelle condizioni di sottoscrivere in piena consapevolezza polizze efficaci a costi che tengano effettivamente conto del principio di mutualità del rischio. Noi insistiamo con forza sulla necessità di prorogare la data della scadenza al 2026″.

“Continueremo, inoltre, ad invocare la proroga al prossimo autunno del termine per aderire al concordato preventivo biennale per gli anni 2025 – 2026 – incalza De Santis – il 31 luglio 2025 è, di fatto, impraticabile per la buona riuscita dell’operazione di accordo preventivo con il Fisco. Confidiamo nel buon senso del Governo affinché il doveroso slittamento non arrivi a ridosso della scadenza. Verrebbe comunque vanificata un’opportunità non solo per le imprese ma anche per l’Erario che potrebbe dover rinunciare ad un significativo apporto di risorse fresche”.

Sembra sia diventato un modus operandi – conclude De Santis – quello di imporre nuove scadenze in tempi ravvicinati. Un imprenditore ha bisogno di conoscere non solo le nuove normative e i nuovi provvedimenti, ma soprattutto le proprie spese elaborando un bilancio preventivo annuale per

poter fare una oculata e attenta programmazione sostenibile. Non ci possono chiedere pagamenti al buio di mese in mese.

Al parco Colonnetti nasce il Bosco del Toro

L’iniziativa di Suzuki e Torino Fc per una città ancora più verde

 

Con la messa a dimora di 68 alberi autoctoni ad alto fusto,  al Parco Colonnetti è stato inaugurato il Bosco del Toro, in un’area verde posta nelle vicinanze del nuovo centro sportivo Robaldo, campo di allenamento delle squadre dei settori giovanili del Torino FC.

Presenti all’inaugurazione il Presidente e CEO di Suzuki Italia, Massimo Nalli, l’assessore allo Sport della Città di Torino, Domenico Carretta e i rappresentanti del Torino Fc, tra cui i giocatori Gvidas Gineitis e Vanja Milinkovic Savic.

“Con l’inaugurazione del Bosco del Toro, celebriamo oggi un momento importante per la città, frutto della collaborazione tra Suzuki, il Torino FC e il Comune di Torino” – ha commentato l’assessore Carretta -. “Un gesto simbolico di grande significato e un impegno concreto che unisce la nostra passione per lo sport al nostro impegno per la sostenibilità. Far allenare i ragazzi in un contesto naturale e accogliente come quello del Parco Colonnetti non è solo una scelta logistica, ma un investimento nel benessere dei giovani atleti e nella loro formazione di cittadini consapevoli e rispettosi dell’ambiente che li circonda.”

Grazie a questa nuova iniziativa, Suzuki conferma il proprio impegno a favore della città di Torino e dell’ambiente in generale. Il capoluogo piemontese . va ricordato – ospita da sempre la sede di Suzuki Italia ed è gemellato con Nagoya, la metropoli più vicina al quartier generale di Hamamatsu, in Giappone. Il Bosco Diffuso di Suzuki continua a crescere anno dopo anno e grazie alla piantumazione di questi 68 alberi, sono stati piantati complessivamente 234 alberi ad alto fusto in diverse aree della città, frutto anche della collaborazione tra il Torino FC e il settore Verde del Comune di Torino.

TORINO CLICK

1 2 3 ! Stella Lo Stella Café della Fondazione Sandretto lancia il suo brunch per famiglie

Marzo è il mese della rinascita, della creatività e delle nuove esperienze, e da Stella Café della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo viene lanciato il brunch per le famiglie.

Un brunch del weekend con attività per bambini e la novità dell’apertura serale dal giovedì alla domenica.

A partire da sabato 1 marzo partirà l’iniziativa 1 2 3 Stella ! Il brunch del weekend dedicato alle famiglie, realizzato dallo Stella Café in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Si tratta di un progetto innovativo atto a stimolare la fantasia e la creatività dei bambini e delle bambine e per offrire ai genitori un momento ricreativo e culturale, ma anche una pausa relax divertente con una sfiziosa e ricca proposta di brunch.

Ogni weekend, dalle 12 alle 15, in via Modane 20, la proposta del Brunch prevederà un mix tra classici dolci e salati come Cinnamon Roll, Pankaes, Scrambled Egges, humus di ceci, salsicce arrostite, con patate e bacon, il tutto rivisitato con un tocco piemontese. Piatti freschi e preparati sul momento, grazie alla cucina supervisionato dall’Executive Chef di POP UP, la realtà che gestisce la caffetteria, Flavio Cumali, che diventano un’occasione per una colazione speciale ma anche un’opportunità per far vivere ai bambini un momento fondamentale di creazione artistica.

1 2 3 Stella! Non è soltanto un semplice laboratorio, ma un viaggio nell’arte contemporanea. Attraverso giochi coinvolgenti, i bambini avranno la possibilità di visitare gratuitamente gli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ed esplorare il loro lato creativo, imparando mentre si divertono con una serie di attività legate al mondo dell’arte. Ogni incontro sarà un’occasione per scoprire artisti e opere, giocare con forme e colori, e dare vita a creazioni uniche. L’iniziativa si propone di educare all’arte in modo ludico, creando un legame speciale tra le giovani generazioni e il mondo circostante, oltre che una proposta adatta ai piccoli che rende felici anche i grandi che possono concedersi un momento di svago.

Il brunch dello Stella Café viene proposto al prezzo di 28 euro per gli adulti e di 12 per i bambini, con un baby menu e laboratorio a loro dedicato compreso.

A partire dal 13 marzo Stella Café allargherà i suoi orari di apertura, proponendo anche ai suoi ospiti un menu dedicato all’aperitivo e alla cena, perfetto per chi vuol mangiare piatti buoni in un’atmosfera immersa tra arte e cultura.

Mara Martellotta

 

 

 

 

I lavori per la nuova piazza Baldissera iniziano il 1° marzo

È ufficiale: il 1° marzo partiranno i lavori per la cantierizzazione di piazza Baldissera e la conseguente trasformazione dell’assetto viario che non avrà più una rotatoria al centro, ma un incrocio regolamentato da impianto semaforico.

Lo ha annunciato nei giorni socrsi l’assessora Chiara Foglietta durante una seduta di commissione Urbanistica convocata dal presidente Antonio Ledda, in congiunta con le omologhe commissioni delle circoscrizioni 4, 5, 6 e 7. Foglietta ha poi fornito altri dettagli sull’intervento: il costo complessivo dei lavori è di 7,5 milioni di euro, dei quali 4,5 messi a disposizione dalla Città, i restanti 3 milioni con risorse assegnate dal PN Metro Plus.

Nel corso dei lavori che trasformeranno la piazza, verranno ripristinati i binari per il passaggio della linea tranviaria Gtt numero 10, che tornerà così al vecchio percorso da corso Settembrini a piazza Massari, ad oggi interrotto in piazza Statuto. La trasformazione da rotatoria a incrocio permetterà inoltre di recuperare spazio per realizzare percorsi ciclopedonali e, negli spazi tra le diverse strade, una serie di aree pedonali illuminate con pavimentazione permeabile, aree verdi con panchine.

I tempi del cantiere prevedono cinque fasi dei lavori che dovrebbero durare complessivamente 13 mesi: la prima fase si dovrebbe concludere entro la metà di maggio; nella seconda (entro fine giugno) e nella terza fase (tutta l’estate 2025) si cominceranno gli interventi interni alla rotatoria con il ripristino dei binari della linea tranviaria; nella quarta, da ottobre al gennaio 2026, si provvederà all’accensione dei semafori; la quinta e ultima fase dei lavori in programma dovrebbe portare alla consegna della nuova versione della piazza entro la fine di aprile dello stesso anno.

Una volta inaugurata la nuova sistemazione della piazza, l’impianto semaforico sarà “dinamico”, gestito da 5T, in grado di monitorare i flussi di traffico e gestire i tempi di transito e della sosta. Come affermato dall’assessora Foglietta, l’impatto dei lavori sul traffico sarà inevitabile ma, l’Amministrazione ha deciso che per tutta la durata dei lavori la piazza resterà comunque sempre aperta al traffico veicolare.

Al termine della seduta, il presidente Ledda ha così commentato: “Quest’anno prenderanno il via a Torino diversi cantieri di rilievo, destinati ad arricchire il patrimonio urbanistico della città e a migliorare la qualità della vita dei torinesi nel medio e lungo termine. Tra questi, il cantiere di piazza Baldissera rappresenta un intervento cruciale, con l’obiettivo di risolvere in tempi brevi le criticità viabilistiche che da anni affliggono l’area nord della città. L’opera sarà complessa e articolata in più fasi, così da garantire la percorribilità dell’area durante i lavori.

Si tratta di un intervento necessario, che richiederà ancora uno sforzo di pazienza da parte degli automobilisti torinesi e una stretta collaborazione tra tutte le amministrazioni coinvolte. L’obiettivo è trasformare un nodo viario spesso problematico in un’infrastruttura efficiente e funzionale, lasciando nel passato i disagi che tanti cittadini hanno vissuto. Per questo, desidero ringraziare l’Assessora Foglietta e gli uffici del Comune per l’importante lavoro svolto fino a oggi, fondamentale per avviare un intervento strategico per la città”.

cs

Personale sanitario, la Regione vuole raggiungere duemila assunzioni entro metà 2025

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi hanno presentato nel corso della riunione plenaria dell’Osservatorio sul personale sanitario con la dirigenza medica, i dati sulle assunzioni nel 2024.

«Dal 2023 abbiamo assunto l’impegno di incrementare di 2 mila unità il personale sanitario della nostra Regione, al netto del turn over. In base ai dati di dicembre 2024, l’aggiornamento indica che, rispetto a quando abbiamo iniziato, nella sanità piemontese lavorano 1455 unità di personale in più, 342 medici e 1.113 personale del comparto. Un numero che consente di arrivare a centrare l’obiettivo dei 2 mila entro il primo semestre del 2025 e che conferma lo sforzo del Piemonte che nel 2024 ha incrementato la percentuale di spesa sul personale sanitario del 4,5% rispetto alla media nazionale del 3,2%, per una cifra che vale 2,4 miliardi nel 2024 rispetto ai 2,3 miliardi del 2023 per le assunzioni, come certificato dal Mef per primi 9 mesi del 2024» hanno affermato il Presidente Cirio e l’assessore Riboldi.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati altri temi di attualità, dall’utilizzo dei “gettonisti” sui quali l’assessore Riboldi, che sul tema oggi ha incontrato i direttori generali delle Asr, ha ribadito l’intenzione di “trovare altre soluzioni ed invertire la tendenza, ma nella consapevolezza che tra lasciare scoperta una prestazione sanitaria, spesso legata all’emergenza, e far ricorso all’esternalizzazione, non ci sono dubbi.»

Per quanto riguarda i medici in formazione specialistica, la Direzione regionale dell’assessorato alla Sanità ha annunciato che, in attuazione della delibera di Giunta del 30 aprile 2024 che prevede lo schema di intenti tra la Regione e le Università sulle modalità di reclutamento dei medici, è stato creato un indirizzo mail dedicato per il disbrigo delle pratiche burocratiche, come da richiesta specifica delle organizzazioni sindacali dei medici ospedalieri. Ricordiamo che la Regione riconosce, per i medici specializzandi, un rimborso spese parametrato alla distanza tra la sede di frequenza della scuola di specializzazion(Città della Salute di Torino, Maggiore della Carità di Novara, San Luigi di Orbassano) e l’ospedale scelto per il tirocinio, oltre a incentivi per le specialità su cui c’è carenza di personale.

“All’Arme, all’arme. I priori fanno carne!”

Il professor Barbero ha pubblicato nel 2023 un testo centrato sulle rivolte medievali in Europa.

Come nel consueto stile del noto storico torinese, viene tracciato un dettagliato affresco delle condizioni del cosiddetto Uomo Medioevale, sospeso tra la definitiva scomparsa del mondo classico ma non ancora lanciato verso le luci del Rinascimento.

Durante il XIV secolo il continente fu interessato da molte rivolte. L’autore ne inquadra però quattro, probabilmente le principali: in Francia la cosiddetta Jacquerie (da Jacques Bonhomme, appellativo spregiativo che la nobiltà dava ai tanti contadini del regno, senza nome), la rivolta dei Tuchini, nel nostro canavese (il termine deriva da precedenti sommosse dei Tuchins nella Francia meridionale di Alvernia e Linguadoca), il tumulto a Firenze del 1378 dei Ciompi e tre anni dopo, la drammatica insurrezione dei Commons in Inghilterra.

Prima di entrare nei fatti narrati, importante sarà un chiarimento semantico fra Rivolta e Rivoluzione.

La prima è un movimento spontaneo, di massa, non sempre controllato da vertici, anche perché spesso non esistono. La rivolta è violentissima, arriva all’improvviso e si spegne in breve tempo, spesso nel sangue.

La Rivoluzione assomma le caratteristiche iniziali della Rivolta, ma che poi si organizza, diventa organica e rovescia vittoriosamente gli equilibri del potere precedente. Se non si arriva a un nuovo Ordine Costituito non si potrà parlare di Rivoluzione.

Casi eclatanti che hanno addirittura cambiato il mondo sono la rivoluzione americana, la francese e, secoli dopo, quella russa. In scala ridotta, anche la vittoriosa impresa di Garibaldi, dalla Sicilia verso il nord Italia, si può incorporare come Rivoluzione.

I fatti narrati raccontano invece di improvvise sollevazioni popolari, violente, non etero-dirette e poi crudelmente, quanto velocemente, terminate.

In questo breve commento sottolineeremo il caso toscano, perché divergente rispetto agli altri. I Ciompi non sono contadini che si ribellano, ma incorporano una realtà lavorativa cittadina che lavora sotto padrone in attività produttive locali, soprattutto nell’Arte della Lana. Questi salariati non si ribellano alla nobiltà (come sempre capita dappertutto) ma a popolani come loro, poi arricchiti, che li utilizzano come forza lavoro.

Firenze nel medioevo era un faro di progresso rispetto ad altre realtà agricole europee, tutte umiliate da classi nobiliari unicamente guerriere, rapaci, latifondiste. A Firenze si respirava altra aria, arricchita da una forte componente di banchieri, mercanti, imprenditori, soprattutto dell’industria di lana, tessuti e altre merci esportate in ogni dove.

I ciompi sono quindi sostanziale parte salariata del tessuto produttivo di una realtà emergente, che però li angaria sotto il proprio potere economico. Questo potere è espresso dai Priori (dei quali fa parte il Gonfaloniere di Giustizia Alamanno de’ Medici), tutte figure che arrivano dal basso della società e che, proprio per questo, nei governi fiorentini dovrebbero difendere i diritti del popolo.

Sia i primi, che i secondi, sono in qualche maniera condizionati dai Magnati, la classe aristocratica dei cavalieri, considerati come i veri parassiti della città (seppur temuti e potentissimi).

Questi tre strati sociali indirettamente – e con doppi e tripli giochi sotterranei fra loro – creeranno tutti insieme la Rivolta dei Ciompi.

Un po’ criptico il significato del titolo: All’Arme, all’arme. I priori fanno carne!

Fanno carne vuol dire: ammazzano la gente…. Ma vuol anche dire, poveretti: armatevi poveri voi, se no, siete tutti morti”.

Non si possono riassumere decine di pagine di socio-politica trecentesca in poche righe, ma questo testo vale, vale tanto in quanto portatore di profonde riflessioni su chi siamo noi ora e da quali realtà (lontane e contemporaneamente vicinissime) tutti proveniamo.


Alessandro Barbero,
All’arme! Allarme! I priori fanno carne! Edizioni La Terza, 2023, Roma, costo 18 euro, 163 pagine

 

FERRUCCIO CAPRA QUARELLI

Open Day nella sala Gonin di Porta Nuova, dove il re aspettava il treno

  • sabato 1 e domenica 2 marzo dalle 10 alle 18
  • ingresso libero e visite guidate nella storica sala reale

La Fondazione FS Italiane ha organizzato una serie di Open Day, giornate di apertura a ingresso libero, per consentire a chiunque di ammirare la bellezza di alcuni ambienti di stazione che, da Torino fino a Messina, conservano affreschi, sculture, manufatti e arredi originali che hanno segnato diverse epoche e stili del viaggiare.

Seconda tappa di questa iniziativa, che segue quella di Firenze Santa Maria Novella, sarà Torino Porta Nuova che, dalle 10 alle 18 di sabato 1 e domenica 2 marzo, aprirà ai visitatori le porte della elegante Sala Gonin. Durante gli orari di apertura, sarà possibile apprenderne la storia grazie alla presenza di guide che accompagneranno i partecipanti.

La lussuosa sala fu progettata nel 1864, in puro stile barocco, per essere destinata a ospitare la famiglia reale durante l’attesa del treno. È decorata con opere degli artisti preferiti di Casa Savoia, tra cui Francesco Gonin, da cui pende il nome, e con suggestivi affreschi realizzati con la tecnica del trompe l’oeil che lasciano intravedere il cielo tra colonne e capitelli. Agli angoli della grande ed elegante stanza sono invece visibili angeli che reggono carte geografiche con i quattro continenti. Non mancano pregevoli quadri che raffigurano personaggi mitologici dipinti per rappresentare allegoricamente gli elementi della Natura.

Degni di nota sono gli splendidi mobili, i rivestimenti settecenteschi in legno e un imponente lampadario in raffinato vetro di Murano.

Gli ampi spazi, i lussuosi arredi, le boiseris e i dipinti che impreziosiscono l’ambiente contribuiscono a conferire alla struttura, nel suo insieme, un aspetto maestoso e sontuoso, facendone un vero e proprio piccolo museo che ora la Fondazione FS preserva e gestisce. L’obiettivo è quello di mettere al servizio dei cittadini e del turismo luoghi che meritano di essere scoperti anche con attività culturali, eventi e mostre.

Il Direttore Generale della Fondazione FS e Amministratore Delegato di TTI, Treni Turistici Italiani, Luigi Cantamessa, ha dichiarato: “Dopo il recupero e la valorizzazione dei treni e delle linee ferroviarie storiche e turistiche, le Sale storiche rappresentano la nuova sfida della Fondazione FS per rendere questi gioielli di arte e architettura parte di una esperienza capace di offrire un’occasione di arricchimento per lo spirito e l’intelletto.”

Nuovo supermercato aiuta cani e gatti

Il punto vendita Crai della società benefit Marel Srl inaugurerà venerdì 28 febbraio 2025 con taglio del nastro alla presenza delle autorità alle ore 10:15 in Via San Giorgio Canavese 36/A 

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A Torino, nel quartiere San Paolo, venerdì 28 febbraio 2025 inaugura il nuovo supermercato della società benefit Marel Srl. L’appuntamento per l’apertura del punto vendita Crai è alle ore 10:15 in Via San Giorgio Canavese 36/A.

In questa occasione, la società benefit Marel Srl darà un immediato supporto alle associazioni territoriali impegnate nel sociale, attraverso la donazione di pacchi alimentari e buoni regalo alle persone più bisognose. Insieme al sostegno di canili e gattili torinesi, con la fornitura di cibo per gli amici a quattro zampe in difficoltà.


I nostri supermercati vogliono affermarsi come un’impresa orientata alla sostenibilità e al benessere della comunità” dichiara l’AD della Marel Srl, dott. Carmine d’Elia “Ci impegniamo concretamente per generare impatti positivi su persone, comunità, territori e ambiente, nonché per il sostegno di attività culturali, sociali e solidali. L’operato di una società benefit come la nostra si contraddistingue per la gestione responsabile, sostenibile e trasparente, richiedendo ai propri amministratori un costante bilanciamento tra l’interesse degli azionisti e quello della collettività“.

All’evento prenderanno parte le istituzioni, tra cui il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Davide Nicco, altri assessori regionali e comunali e personalità impegnate nei settori del sociale, della giustizia e della sicurezza.