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La lunga notte dell’arte risveglia Torino

artissima 2artista luci1donne mostraProseguono  Paratissima,  a Torino Esposizioni, incentrata sulla creatività giovanile e The Others, nelle ex carceri Le Nuove e ovviamente Artissima – con decine di appuntamenti/eventi – all’Oval del Lingotto

 

E’ in arrivo la lunga  Notte dell’Arte Contemporanea. A partire da questa sera tutti i musei e  le gallerie d’arte torinesi restaranno aperti fino a domani. Ad incominciare dalla Gam con le mostre di  Lichtenstein e Cecily Brown, fino al Museo nazionale del Cinema e alla Fondazione Sandretto. E’ previsto acnhe un viaggio tra luci d’artista a bordo del  tram speciale del 1959. La notte dell’Arte è il momento clou di questo inizio novembre in cui Torino diventa capitale di Contemporary art.

 

Resterà aperta anche la contestatissima mostra  «Shit & Die» curata da Maurizio Cattelan a Palazzo Cavour, così come la suggestiva  mostra  sull’Avanguardia russa a Palazzo Chiablese. I più curiosi potranno recarsi a conoscere il nuovo museo Ettore Fico all’ex Incet di via Cigna, che ospita pure le mostre di Alis/Filliol Zogo e di Alessandro Bulgini. Aperte anche tutte le gallerie d’arte dalla elegante via della Rocca fino a Barriera di Milano.

 

Proseguono  Paratissima,  a Torino Esposizioni, incentrata sulla creatività giovanile e The Others, nelle ex carceri Le Nuove e ovviamente Artissima – con decine di appuntamenti/eventi – all’Oval. Questa sera, alle ex manifatture tabacchi apre anche Photissima Art Fair. Tra i progetti di Contemporary, da sottolineare anche gli appuntamenti legati al gemellaggio “Torino incontra Berlino tra cui, il 9 novembre al Teatro Regio la serata musicale “Nove novembre -1989 Berlino: il suono dei muri che cadono”.  Il  Castello di Rivoli fino al 15 febbraio ppropone 2015 Sophie Calle.MadRe e “Intenzione Manifesta. Il Disegno in tutte le sue forme”. E ancora: la Pinacoteca Agnelli fino al 22 febbraio presenta Martino Gamper. design is a state of mind”, Palazzo Madama la mostra fotografica di National Geographic “Women of Vision”.

 

C’è da augurasri il tutto esaurito anche per ristoranti, bar e hotel.

 

 

 

 

Graffiti pubblicitari? Li scriviamo con lo yogurt

graffiti ecoMarketing innovativo sui marciapiedi periferici. Basta un getto d’acqua per cancellare le scritte

 

Grazie al nuovo articolo introdotto alcuni mesi fa nel “Piano generale degli impianti pubblicitari” del Comune,anche i marciapiedi sono utilizzabili come spazio di diffusione pubblicitaria. Dice il regolamento: «La pubblicità a pavimento è ammessa solo se realizzata con tecniche non invasive come vernici biodegradabili e solo se applicata su superfici in asfalto o cemento». La norma prevede che questa tecnica, inaugurata la scorsa primavera in corso francia dall’ipermercato carrefour,  non possa essere impiegata nelle zone del centro.

 

Una volta finito il periodo di concessione comunale le scritte devono essere rimosse dal privato. in questi giorni i messaggi pubblicitari, sempre a cura di  Carrefour, sono apprsi sui marciapiedi di via Nizza. Quella impiegata è una tecnica nuova che sfrutta materiali naturali e vernici atossiche a base di…. yogurt. I graffiti, per i quali l’azienda ha pagato la tassa municipale saranno rimossi dagli incaricati che li hanno applicati. Basta un po’ di acqua. 

 

(Foto: il Torinese)

Artissima, Cattelan scandalizza Palazzo Cavour

cattelan ditoLa mostra Shit and Die abbina immagini estreme di sesso e morte, allo scopo di lanciare il  messaggio: “tanto tutti dobbiamo morire”(“Ricordati che devi morire” ci rammenterebbe il maestro Laurenti, “socio” di Paolo Bonolis)

 

Dopo lo scandalo della “cicciona” che, effigiata sulla locandina della mostra LGBT, calpestava un’immagine sacra, nuove polemiche “artistiche” a Torino. Questa volta nell’occhio del ciclone la mostra “Shit and Die” dell’artista Maurizio Cattelan, in corso nell’ambito di Artissima a Palazzo Cavour, edificio che diede i natali al conte Camillo. La mostra abbina immagini estreme di sesso e morte, allo scopo di lanciare il  messaggio: “tanto tutti dobbiamo morire”(“Ricordati che devi morire” ci rammenterebbe il maestro Laurenti, socio di Paolo Bonolis).

 

Scende in campo la politica con la richiesta di  Question Time da parte del consigliere municiaple radicale Silvio Viale “per sapere se il Comune abbia concesso il Patrocinio”, e ovviamente per chiedere – nell’eventualità – di ritirarlo, così come venne fatto per la grassona di cui sopra. Cattelan, del resto, è artista noto in tutto il mondo per le sue opere ad alto tasso di provocazione, come il famoso “dito medio” (nella foto) esposto a Milano. Come curatore, ha realizzato per Artissima, fiera di arte contemporanea al Lingotto di Torino, la mostra dal titolo ‘Shit and Die’, che intende far riflettere sulla morte e sulla banalità del male. Grazie all’ autore del “dito medio” il rilievo  mediatico – appunto – è garantito.

 

LA MOSTRA DELLA DISCORDIA

Shit and die, uno dei famosi slogan al neon di Bruce Nauman, è questo il provocatorio titolo scelto da Maurizio Cattelan per l’edizione 2014 di One Torino. Il progetto di Artissima quest’anno è ospitato nelle sale di Palazzo Cavour dove l’artista milanese, insieme alle due giovani curatrici Myriam Ben Salah e Marta Papini, ha ideato un percorso diviso in sette sezioni, ognuna delle quali dedicata a un aspetto particolare di Torino. Pezzi di design, opere d’arte e oggetti presi presi in prestito dalle collezioni e dalle istituzioni della città, entrano in contatto con opere contemporanee site specific realizzate apposta per la mostra dando vita a un dialogo che dal particolare arriva all’universale toccando diversi temi esitenziali, uno su tutti la vita e la morte, proprio come sottolinea il titolo della mostra. L’allestimento, complesso e interconnesso, presenta lavori di artisti affermati accanto a quelli di giovani emergenti. La mostra   termina l’11 gennaio.

 

(Fonte: http://www.contemporarytorinopiemonte.it/ – Foto: Frank Sniper, il Torinese)

Teneva mina antiuomo come souvenir: arrestato

L’uomo aveva anche circa 500 proiettili e tre baionette nella sua abitazione a Orbassano

 

carabinieri carI Carabinieri hanno arrestato un 52enne con l’accusa di conservare una mina antiuomo… nell’armadietto di lavoro. L’episodio è avvenuto a Venaria. L’uomo aveva anche circa 500 proiettili e tre baionette nella sua abitazione a Orbassano. La mina era in realtà solo un modello da esercitazione. Già 1998 era finito in carcere per la stessa “passione” da collezionista. Da allora era stato diramato  nei suoi confronti un divieto prefettizio di detenzione di armi, da cui l’arresto.

 

(Foto: il Torinese)

A Santena ricordata l’alluvione del 1994

Una conferenza tecnica e l’intervento del meteorologo Luca Mercalli

 

alluvioneVent’anni fa, il 5 e 6 novembre 1994, il Piemonte venne colpito da un evento alluvionale che interessò gran parte del territorio regionale. E anche Santena ne venne toccata. Per ricordare i 20 anni di quella tragica e dolorosa esperienza, nel comune torinese sono state organizzate una serie di iniziative. Tra queste vi è stata nche la conferenza tecndca  di venerdì nella Sala Visconti Venosta, in piazza Visconti Venosta, a più voci moderate da Domenico Tropeano, ricercatore del Cnr.  E’ intervenuto anche il presidente della Società meteorologica italiana, Luca Mercalli che ha incentrato  il suo contributo su “Convivere con i cambiamenti climatici” orientandolo sul ruolo dei cittadini nella prevenzione.

 

Massimo Iaretti

 

Fassino fa pace con Renzi ma Torino contesta il governo

I giovani: “Il Jobs Act è una farsa, ci renderà ancora più precari”

 

chiampa_orealSegnali contrastanti,  in questi tempi di crisi. Da un lato i giovani che cercano occupazione  contestano il governo nella persona del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a margine di un  incontro nell’ambito della manifestazione IoLavoro al Pala Alpitour.  Dall’altro le istituzioni si coalizzano, attraverso le parole del sindaco Piero Fassino che spalleggia Matteo Renzi (a dire il vero dopo averlo criticato il giorno prima per i tagli ai Comuni).  Il ministro – democraticamente – ha invitato una ragazza a intervenire. “Il Jobs Act è una farsa, ci renderà ancora più precari” – ha detto, riporta l’Ansa, Maria Edgarda, studentessa di Filosofia. La risposta di Poletti:  “Col Jobs Act vogliamo invertire la situazione attuale che vede l’85% dei contratti precari”. Gli studenti  contestatori hanno distribuito un volantino dal titolo “Non siamo loro schiavi”.

 

E veniamo a Fassino, appena riconfermato al vertice dell’Anci, alle prese con un problema quasi grave quanto quello della disoccupazione: il profondo rosso delle casse pubbliche, a causa del quale non solo sono a rischio i servizi ma ogni progetto di rilancio del lavoro e delle attività produttive è impensabile. “Il premier si è messo in sintonia con la mia relazione e con lo spirito del congresso”, dice il primo cittadino a proposito del discorso tenuto dal presidente del Consiglio durante l’assemblea annuale Anci.

 

“Noi abbiamo ribadito – dice  Fassino – che i comuni sono pronti a continuare a fare la loro parte, a partecipare allo sforzo per portare l’Italia fuori dalla crisi ma chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter fare questo sforzo, continuando a garantire ai cittadini i servizi”. “La reazione di Renzi  – conclude -mi è sembrata importante perché ha interloquito con le nostre richieste, ha confermato le aperture e le disponibilità a emendamenti e correzioni della legge di stabilità che avevamo concordato con il governo. Anche gli interventi dei ministri credo vadano nella stessa direzione e tutto questo lo valuto positivamente”. A quanto pare la pensano diversamente i giovani torinesi.

Torino impara l’arte, mostre e musei aperti sabato notte

artissima1artissima6Questo weekend è  l’anteprima del  mese più ricco per Torino capitale  del contemporaneo: Contemporaryart Speciale Autunno 2014 è il pacchetto contenente i tanti appuntamenti a tema

 

Con Artissima 2014, dopo l’antipasto di Paratissima, e le provocazioni su morte e sesso firmate Maurizio Cattelan a Palazzo Cavour (vedi nostro servizio in altra sezione del Torinese) si apre ufficialmente l’abbuffata di arte che farà di Torino, in questo fine settimana, la capitale del contemporaneo. All’Oval del Lingotto la rassegna propone le sue sezioni: Main Section, New Entries, Present Future e Back to the Future, per un totale di 194 gallerie. Ben 137 straniere e 57 italiane.

 

La fiera diretta da Sarah Cosulich, dopo il taglio del nastro di ieri sera, sarà aperta al pubblico da oggi fino fino a domenica dalle 12 alle 20. Esposte le opere di più di mille artisti provenienti da trenta paesi.

 

Questo weekend è  l’anteprima del  mese più ricco per Torino capitale  del contemporaneo: Contemporaryart Speciale Autunno 2014 è il pacchetto contenente i tanti appuntamenti a tema. ll programma – reso possibile dalla compartecipazione tra Città di Torino, Regione Piemonte e Fondazione per l’Arte Crt e il contributo di tutti gli enti e istituzioni operanti nel settore dell’arte contemporanea a Torino e in Piemonte – è indubbiamente ricco: domani, sabato 8 novembre, ci sarà la Notte delle Arti contemporanee, con tutti i musei e gallerie cittadine aperti, una vera festa della cultura tra mondano, didattico e commerciale.

 

Tra i progetti di Contemporary, da sottolineare anche gli appuntamenti legati al gemellaggio “Torino incontra Berlino” tra cui, il 9 novembre al Teatro Regio la serata musicale “Nove novembre -1989 Berlino: il suono dei muri che cadono”. Innumerevoli le mostre nei tanti musei di Torino e cintura.

 

Alla Gam le esposizioni di Roy Lichtenstein e Cecily Brown, il Castello di Rivoli fino al 15 febbraio ppropone “2015 Sophie Calle.MadRe” e “Intenzione Manifesta. Il Disegno in tutte le sue forme”. E ancora: la Pinacoteca Agnelli fino al 22 febbraio presenta “Martino Gamper. design is a state of mind”, Palazzo Madama la mostra fotografica di National Geographic “Women of Vision”, Palazzo Chiablese la mostra sull’Avanguardia russa. Sono già accese le 19 Luci d’Artista  e   si apre The Others, nelle ex carceri delle Nuove.

 

La Turin Marathon dedicata ad Alberto Musy

Sport ed etica sociale sono uno dei valori della Turin Marathon Gran Premio La Stampa

 

musyLa XXVIII edizione valorizzerà maggiormente questo binomio, per porsi come espressione di  identità etica e solidarietà, intitolando la maratona al consigliere comunale Alberto Musy.  La notte del 22 ottobre 2013, dopo 19 mesi di coma, Alberto Musy (nella foto) è mancato, in seguito ad un agguato avvenuto il 21 marzo 2012. La corsa si intreccerà con gli aspetti etici e sociali, ancorché ludici, veicolati con il Fondo Alberto ed Angelica Musy. Tutti valori che hanno sempre segnato il cammino di Alberto Musy e sono coincisi con i principi di partecipazione e di volontarietà delle sue scelte, a favore di tutti.

 

E la maratona sarà un modo per onorare l’impegno civile e professionale di Alberto Musy e lasciare un segno sempre vivo della presenza nella sua città. Prima della partenza della maratona si terrà un minuto di silenzio e uno striscione ricorderà la figura di Alberto Musy. La Turin Marathon non è solo sport, è anche un programma di eventi collaterali.

 

Il cartellone delle iniziative si aprirà martedì 11 novembre alle ore 18,30 quando sarà inaugurata in Regione Piemonte, dove resterà visibile fino al 16 novembre, la mostra dedicata alle fotografie di Franco Mauro e delle opere realizzate dall’artista-maratoneta Jean Paul Charles che, nel 2013, ha preso parte alla Turin Marathon G.P. La Stampa realizzando lungo il percorso di gara tre estemporanee.

 

Venerdì 14 novembre alle ore 10,30 presso la Sala Stampa della Regione Piemonte in piazza Castello 165 Torino si svolgerà il convegno dal titolo “Luciano Gigliotti, mi chiamavano Professor Fatica”, un incontro dedicato all’atletica dei campioni. Sempre alla sera ci sarà l’imbarazzo della scelta. Alle ore 21 il Teatro Nuovo Torino ospiterà la 6^ edizione de “La notte della danza”, una kermesse diretta da Angela Vignardi e con un ricco cast di personaggi del piccolo schermo.

 

In contemporanea alle ore 21 in piazza San Carlo l’appuntamento è con “Turista protagonista” uno spettacolo coinvolgente curato dallo showman Gianni Rossi. Sabato 15 novembre alle ore 21 sul palco di piazza San Carlo ci sarà la grande festa della Turin Marathon.

 

Turin Marathon – Ufficio Stampa

 

Escursioni turistiche, gli itinerari della Provincia

La Regione ha chiesto ai territori di istituire un Coordinamento per garantire il monitoraggio dei percorsi e la definizione degli interventi di manutenzione 

MONTAGNESu proposta dell’Assessore alla Montagna e al Turismo, Marco Balagna, la Giunta Provinciale ha approvato una serie di Protocolli d’intesa per la registrazione e la valorizzazione dei più importanti itinerari escursionistici del territorio, aderendo ad un Avviso pubblico pubblicato dalla Regione Piemonte nel maggio scorso. “Con questi Protocolli, – spiega l’Assessore Balagna – la Provincia di Torino dà attuazione concreta alle indicazioni della Direzione regionale Opere pubbliche. Emanando l’Avviso pubblico, la Regione ha infatti sollecitato tutti gli attori interessati ad un’azione coordinata tra livello regionale, provinciale e locale per la gestione e valorizzazione dei principali itinerari escursionistici, anche al fine di far convergere su di essi le risorse che la nuova programmazione dei fondi europei metterà a disposizione nei prossimi anni. Per raggiungere lo scopo, la Regione ha chiesto ai territori di istituire un Coordinamento per ciascun itinerario, al fine di garantire il monitoraggio dei percorsi, la definizione degli interventi di manutenzione eventualmente necessari, la strutturazione di un’adeguata offerta di servizi per gli escursionisti. L’attività di concertazione svolta dalla Provincia con i Comuni, gli Enti Parco, le Comunità Montane, le nascenti Unioni montane, il CAI Piemonte e le numerose associazioni presenti sul territorio, ha portato alla registrazione di numerosi itinerari di diversa complessità e interesse turistico-escursionistico”. 

 

I COORDINAMENTI AI QUALI LA PROVINCIA HA ADERITO 

– Alta Via Canavesana e Giroparco del Gran Paradiso, con capofila la Provincia e il Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’Alta Via è un impegnativo anello che in 11 tappe attorno alle Valli Orco e Soana attraversa MONTAGNA PIEMONTEpaesaggi e natura di rara bellezza, il Parco Nazionale del Gran Paradiso con le antiche Strade Reali di Caccia di Vittorio Emanuele II, una serie di santuari in cui la tradizione vuole si siano verificati eventi miracolosi, borghi incantati, piloni votivi e antiche pievi. Il Giroparco ripercorre in gran parte le antiche Strade Reali di Caccia, volute nel XIX secolo dai Savoia per collegare fra loro le cinque “Reali casine di caccia” della Riserva, poi divenuta il primo Parco Nazionale italiano. Coincidente in parte con l’Alta Via, il Giroparco se ne discosta per raggiungere la Valle d’Aosta attraverso il Colle Larissaz. 
 www.cm-valliorcosoana.to.it/images/stories/News/cmvos_carta_escursionistica_avc.pdf www.pngp.it/giroparco/presentazione 

 

– Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, con capofila la Provincia. E’ un tinerario storico-culturale che ripercorre i sentieri che nel 1689 furono teatro di epiche e sanguinose battaglie tra la spedizione valdese guidata dal pastore Henri Arnaud – decisa a riconquistare i territori da cui i Valdesi erano stati esiliati solo tre anni prima – e le milizie franco-piemontesi. Partendo il 26 agosto 1689 dal lago Lemano, i Valdesi attraversarono in dodici giorni la Savoia con una marcia di 250 km, scontrandosi poi a Salbertrand con le truppe francesi. Ripreso possesso delle loro valli e stretti dalle truppe francesi, i Valdesi furono impegnati per alcuni mesi in operazioni di guerriglia e furono costretti ad asserragliarsi alla Balsiglia, una borgata sopra Massello, in val Germanasca. Nel maggio 1690 un attacco sferrato dalle truppe franco-sabaude stava per segnare la loro fine. Li salvò l’improvviso cambiamento nelle alleanze politiche, che portò il Duca diSavoia a scendere in guerra contro i suoi ex alleati francesi. L’itinerario si arresta alla conclusione dell’epica marcia, con l’arrivo dei Valdesi al villaggio di Bobbio, in val Pellice. 
Per saperne di più: www.lestradedeivaldesi.it 

 

– Sentiero dei Franchi e Sentiero del Marrone e della Pietra, con capofila la Provincia. L’itinerario ricalca il sentiero che Carlo Magno e le sue truppe avrebbero seguito nel 773 per aggirare dall’alto l’esercito dei Longobardi, accampato a Chiusa San Michele. La leggenda, successivamente ripresa da Alessandro Manzoni nella tragedia “Adelchi”, narra che a fare da guida a Carlo Magno su questo sentiero fu il diacono Martino, inviato dall’arcivescovo di Ravenna su disposizione del Papa. La battaglia delle Chiuse longobarde consentì la penetrazione dei Franchi in Piemonte e, di lì a poco, la fine del regno dei Longobardi nel Nord Italia dopo due secoli di dominio incontrastato. Il tracciato parte dalla Sacra di San Michele e, mantenendosi sulla destra orografica della Valsusa, raggiunge dopo circa 60 km il territorio di Oulx. L’itinerario tocca l’Abbadia di Oulx, il forte del Sapè, la Certosa della Losa, le cappelle di San Michele di Meana,delle Toglie, del Pian dell’Orso e del Colle Bione e la Sacra di San Michele. Il percorso attraversa due Parchi naturali e numerose borgate, dove si conservano le testimonianze della civiltà alpina. Il Sentiero del Marrone e della Pietra rappresenta un’alternativa di tracciato più bassa, tra Mattie e la Certosa di Montebenedetto. La varietà di ambienti attraversati è notevole: le valli principali si articolano in diversi valloni e vallette che si percorrono spesso a mezza costa e che offrono ambienti straordinari, in un’alternanza di prati, pietraie e castagneti. Il clima della zona consente di percorrere il Sentiero del Marrone e della Pietra senza difficoltà per tutto l’anno, salvo che in caso di presenza di neve, che rende i tratti maggiormente esposti più pericolosi. 
Per saperne di più: http://www.vallesusa-tesori.it/it/itinerari/sentiero-dei-franchi 

 

– Sentiero Balcone, Tour Ambin, Tour Chaberton, Tour del Tabor”, con capofila il Comune di Oulx. Il Sentiero Balcone percorre i due versanti dell’Alta Valle di Susa lungo diciannove percorsi e mulattiere completamente ripristinati e segnalati a partire dal 2011. Con un itinerario di circa 250 km, offre all’escursionista un punto di vista privilegiato sul fondovalle e sulla catena alpina. Pur presentandosi come un lungo percorso in 14 tappe che attraversa 13 Comuni dell’Alta Valsusa, il Sentiero Balcone presenta agevoli possibilità di escursioni giornaliere e di rientro sui centri abitati di fondo valle, oltre ad interessanti varianti al tracciato, con la possibilità di raggiungere molte mete e il collegamento con sentieri transfrontalieri. Completano il Sentiero Balcone i tre Tour transfrontalieri Ambin, Chaberton e Tabor. 
Per saperne di più: www.vallesusa-tesori.it/it/itinerari/sentiero-balcone 

 

montagne– Il Giro dell’Orsiera, con capofila l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, è un anello in sei tappe intorno al Gruppo dell’Orsiera, che tocca gli antichi alpeggi dove si pratica la monticazione di bestiame bovino e ovino. L’itineario attraversa molti villaggi con esempi di architettura spontanea e tracce delle attività tradizionali: carbonaie, forni da calce, terrazzamenti e canali d’irrigazione. Percorrendo l’anello si possono incontrare esempi di arte rupestre: dalle modeste coppelle e croci alle stupefacenti rappresentazioni di animali e uomini della Cà ‘d Marc Picapera. La quinta tappa del Giro dell’Orsiera, volutamente breve, lascia il tempo per visitare con calma la Certosa di Monte Benedetto, un monastero certosino del XIII secolo che conserva intatte le strutture medioevali. 
Per saperne di più: www.parchialpicozie.it/contents/attached/c15/GO_italiano.pdf 

 

– Il Tour della Bessanese, con capofila la Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, è un trekking di alta montagna per escursionisti esperti, nel grandioso paesaggio delle Alpi Graie meridionali. Ripercorre gli antichi sentieri transfrontalieri che furono teatro di scambi e commerci fra pastori, contrabbandieri e guide alpine. Il Tour percorre vallate selvagge molto diverse fra loro e attraversa colli che superano i 3000 metri di altitudine. E’ realizzabile partendo dal Rifugio Gastaldi di Balme, dal “Cibrario” di Usseglio e dal Refuge d’Avérole di Bessans, in Haute Maurienne. 
Per saperne di più: www.tourdellabessanese.com 

 

– La Via dei Pellegrini, con capofila la Città di Avigliana è un anello che collega la Sacra di San Michele con Avigliana, Rivoli, Alpignano, Caselette, Almese e Villardora. Si snoda lungo antiche vie e attraverso borghi e borgate nella Bassa Valsusa. L’itinerario permette di cogliere aspetti ambientali estremamente diversi fra di loro: la verde Collina Morenica con le sue conche e vallette, una vera e propria porta che apre verso l’area intermorenica con i laghi e le paludi dei Mareschi di Trana e di Avigliana, i monti della Sacra con le cime rocciose e selvatiche. E’ il mondo magico delle Masche del Moncuni, del mito del Sole e del Cigno dei palafitticoli di Trana, della fede dei monaci cristiani, ma anche delle tracce di attività ormai scomparse, come quella dei “Picapera” del Forte, dei Cavatori di torba della Trübiera, dei vignaiuoli “spietratori” della Mortera. 

 

– Il Cammino di Don Bosco, con capofila la Città di Chieri, si propone come itinerario di interesse storico- culturale, per il forte legame con la figura del Santo e con i luoghi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. Il Cammino propone la rete di sentieri della collina torinese e dell’alto astigiano che Don Bosco percorreva con quei giovani che raccoglieva dalla strada ed educava alla vita e al lavoro. Sono molte le eccellenze storiche e culturali che si incontrano: l’Abbazia di Vezzolano, il Duomo di Chieri, la casa natale di San Domenico Savio a San Giovanni di Riva presso Chieri, la Basilica di Superga, il Duomo di San Giovanni di Torino, il Palazzo Reale e la Basilica di Maria Ausiliatrice. 
Per saperne di più: www.camminodidonbosco.it

 

(Fonte:www.provincia.torino.it)

“Facce di bronzo” (o di marmo) in rete sul Torinese

Lavazza cavalloARCHITETTURAC’è chi li usa per darsi appuntamento, chi li considera un posto tranquillo per riposarsi un po’ e chi, addirittura, si “selfa” in loro compagnia; eppure la maggior parte dei cittadini di Torino non (ri)conosce i protagonisti dei monumenti che rappresentano la storia ma soprattutto la bellezza della propria città

 

Nell’archivio della rubrica ARTE i primi articoli sui monumenti torinesi

 

Essere un buon cittadino vuol dire rispettare ma anche conoscere la propria città. E per conoscere non bisogna intendere saper collocare i vari Corsi o le principali Piazze, ma si parla di una conoscenza almeno approssimativa di quelli che sono stati per decenni i protagonisti della storia della nostra città.

 

Sono sopravvissuti alle guerre, ai bombardamenti e persino a terremoti ed alluvioni, eppure i nostri celebri antenati di marmo o di bronzo passano con quasi totale indifferenza sotto gli occhi dei torinesi. C’è chi li usa per darsi appuntamento, chi li considera un posto tranquillo per riposarsi un po’ e chi, addirittura, si “selfa” in loro compagnia; eppure la maggior parte dei cittadini di Torino non (ri)conosce i protagonisti dei monumenti che rappresentano la storia ma soprattutto la bellezza della propria città.

 

Tuttavia, c’è stato un tempo in cui lo sguardo fiero ed il bagaglio di azioni erudite e valorose di questi protagonisti del passato erano conosciuti e celebrate dalla maggior parte dei cittadini, tanto che quasi tutte le solenni statue venivano realizzate grazie a sottoscrizioni pubbliche cui, pare, gli abitanti di Torino rispondevano con generosità.

 

Ma i tempi sono cambiati e così come è vero che l’arte contemporanea non conosce più il linguaggio della celebrazione e del “piedistallo” e anche sempre più vero che il disinteresse che oggi la maggioranza dei cittadini ha per la propria città manderebbe fallita qualsiasi sottoscrizione di fondi per onorare con una statua (se mai si palesasse un uomo degno ti tale commemorazione), un cittadino torinese e non.

 

Quindi in assenza di fondi ma soprattutto senza la presenza di uomini giusti e valorosi da celebrare, non ci resta altro che cercare di far conoscere al meglio gli eroi del passato. Per questo motivo “Il Torinese” porterà i suoi web-lettori a conoscere la storia e soprattutto le meraviglie della propria città con un appuntamento settimanale nella sua rubrica “ARTE”.

 

Vi auguriamo una buona lettura ed uno splendido viaggio per le strade di un museo a cielo aperto.

 

(Foto: il Torinese)

 

Simona Pili Stella