Secondo l’elaborazione di Anticimex su base dati Vape, nella settimana dal 25 al 31 luglio, indice potenziale di infestazione a livello massimo ad Alessandria, Asti, Biella, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli; tendenza futura in crescita in quasi tutte le province della regione e in prevalenza indice di calore compreso tra i 32 e i 40 gradi
Milano, luglio 2019 – Bollettino rosso in gran parte d’Italia per le temperature in aumento e, seppur con un po’ di ritardo, anche quest’anno il fenomeno zanzara tigre torna a farsi sentire. Quali saranno nei prossimi giorni le aree più attaccate dal fastidioso insetto in Piemonte, adesso che ci avviciniamo ad agosto?
Secondo l’elaborazione di Anticimex, azienda internazionale specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, su base dati Vape, nella settimana dal 25 al 31 luglio in Piemonte sono Alessandria, Asti, Biella, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli le province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, in una scala di intensità da 0 a 4, ad eccezione della sola provincia di Cuneo (livello 0). In quasi tutte le province la tendenza futura è in crescita, mentre l’indice di calore è compreso in prevalenza tra i 32 e i 40 gradi.
Nelle altre regioni, attraversando l’Italia in lungo e in largo, l’allarme più alto si concentrerà in Liguria su tutte le province, così come in Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Marche e Puglia, interamente prese d’assalto. Nel Lazio al livello 4 spiccano Roma, Frosinone e Latina, mentre in Lombardia gli insetti famelici faranno la loro comparsa manifestandosi principalmente sui territori di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Milano, Monza-Brianza, Pavia e Varese, colpendo anche Lecco che presenterà invece un indice medio-alto (3), in maniera inferiore Mantova (2), ed escludendo Sondrio al livello 0. Se Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta non avranno particolare motivo di preoccuparsi, con Bolzano e Trento al livello 2 e Aosta al livello 0, in Veneto a soffrire saranno soprattutto Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza (livello 4), rispetto a Belluno e Verona (livello 2) e in Toscanatutte le province, con solo Massa Carrara ad indice medio-alto 3. In Molise Campobasso sale al livello 3 ed Isernia si ferma a 0, mentre Calabria e Campania saranno quasi al completo, con tutte le province coinvolte, ad eccezione di Cosenza per la prima (indice 1), e Avellino per la seconda (che si avvicina al picco con l’indice 3). Per quanto riguarda infine le isole, in Sicilia a salvarsi è la sola Ragusa (indice 1), mentre la Sardegna entra nel mirino del livello 4 con Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Olbia – Tempio, Oristano e Sassari, e a seguire la sola provincia di Nuoro, al livello medio-basso (2).
Ma quali sono i consigli per difendersi e limitare la presenza delle zanzare?
“Nelle abitazioni con giardini o aree verdi, le nuove tecnologie possono aiutare sensibilmente i cittadini a difendersi dalle zanzare – afferma Valeria Paradiso, Responsabile Tecnico di Anticimex Italia –. Attraverso sistemi di disinfestazione automatica si possono programmare giorni e orari di intervento, nebulizzando prodotti specifici o repellenti al 100% naturali nei momenti più idonei ed in assoluta autonomia. Ma per bloccarne la diffusione all’origine è essenziale agire sul fattore prevenzione, con la collaborazione attiva delle amministrazioni comunali e condominiali, che devono pianificare, insieme a esperti del settore, interventi mirati e continuativi almeno da marzo a tutto ottobre. Ma altrettanto importante è il ruolo dei cittadini, fondamentale per tenere in ordine le aree private ed evitare i ristagni d’acqua.”
In merito al brutale assassinio del Brigadiere dei carabinieri
C’è da chiedersi che razza di formazione culturale e valoriale possa aver ricevuto un insegnante di questo calibro che “inneggia” alla morte di un Carabiniere. Non è sufficiente chiedere a questa signora di vergognarsi, serve invece riflettere su quale tipo di insegnamento possa fornire ai giovani studenti questa “insegnante”.
Lo Stato non può permettersi di avere una docente che disprezza il potere costituito offendendo l’immagine e l’onore di vittime del dovere come il Brigadiere massacrato a coltellate mentre faceva il proprio dovere.
È sperabile che quanto pubblicato da questa “signora” non passi inosservato ma che si agisca di conseguenza perché il diritto ad esprimere il proprio pensiero non deve valicare il confine dell’illecito e dell’indecenza, soprattutto se espresso da chi ha il dovere civico di formare giovani cittadini.
Il Siulp di Torino insieme a tutti i cittadini che hanno a cuore il bene dello Stato sono in lutto e si stringono intorno alla famiglia del Brigadiere Cerciello Rega Mario assassinato brutalmente da un giovane criminale Americano.
Il Segretario Generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo
Tensione al cantiere tav
In Valle di Susa al corteo No Tav verso il cantiere di Chiomonte sono presenti centinaia di manifestanti.
Tra loro anche attivisti dei centri sociali, riunitisi al presidio di Venaus . La marcia ha preso il via verso l’abitato di Giaglione, con l’ obiettivo dichiarato di arrivare al cantiere e violare la zona rossa tracciata dalle ordinanze della prefettura che ne impedisce l’accesso. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine.
Momenti di tensione
Un gruppo di No Tav ha aggirato la cancellata di protezione del cantiere lungo il sentiero Gallo-Romano e altri hanno aperto un varco nella cancellata che bloccava la strada. Le forze dell’ordine hanno risposto col lancio di lacrimogeni.
Il comunicato della Questura
La Questura in una nota afferma che “È terminata con un bilancio assolutamente positivo, per chi aveva la responsabilità di gestire l’ordine pubblico, la manifestazione dei No Tav in Val di Susa.
Pur operando in un terreno difficile e reso insidioso dalla pioggia, sia gli organizzatori della manifestazione sia gli operatori di polizia hanno affrontato con grande senso di responsabilità la difficile gestione dell’evento”.
“La manifestazione non ha visto alcun momento di scontro diretto “corpo a corpo”. I disordini – aggiunge la nota della questura – sono da attribuire alla regia quasi esclusiva dei noti esponenti di alcuni centri sociali autogestiti di Torino per i quali la Questura ha già provveduto alla denuncia di 48 persone.
Alcuni facinorosi hanno forzato un cancello di protezione usando persino flessibili e fiamme ossidriche ma nessun manifestante è riuscito ad avvicinarsi all’area del cantiere.
La polizia ha disperso con lacrimogeni e idranti i ripetuti assalti dei facinorosi che hanno cercato più volte e in più punti di superare la recinzione difensiva del cantiere con ripetuti lanci di pietre petardi e oltre 40 bombe carta”.
Un uomo di 50 anni è morto nella notte a Torino in un incidente avvenuto nel centro città.
Fabio Salerno, il nome della vittima, stava viaggiando in corso Re Umberto su una Lancia Y quando, all’altezza di corso Rosselli, si è schiantato contro una Renault Clio. Vani i tentativi del 118 di rianimarlo. Le due persone sulla Clio sono state portate al pronto soccorso del Mauriziano. La Polizia Municipale sta cercando di ricostruire la dinamica verificando se, al momento dello scontro, l’impianto semaforico fosse funzionante.
Alcuni alberi sono caduti ieri sera, verso le 22 sulla tangenziale di Torino a causa del nubifragio che ha colpito la città.
I rami sono caduti su un furgone, e una donna, a bordo di una Fiat Punto, è rimasta ferita leggermente. Gli alberi hanno invaso la carreggiate e hanno bloccato il traffico in direzione Savona. Sono stati chiusi i caselli di Settimo Torinese e Falchera, poi riaperti alcune ore dopo.
(foto: il Torinese)
Quando la burocrazia uccide le imprese
La burocrazia sta uccidendo il comparto delle costruzioni: basti pensare che per aprire un cantiere servono oltre 50 adempimenti diversi.
“Le imprese fanno una fatica di Sisifo”, afferma il presidente del Collegio Costruttori di Torino, Antonio Mattio, che chiede un piano industriale per il settore, che sia supportato da istituzioni e banche a favore delle imprese sopravvissute alla crisi da oltre 10 anni. Il Collegio Costruttori sollecita la nomina del nuovo assessore comunale all’Urbanistica, dato che “tanti progetti sono in stallo. Forse bisognava avere in mente chi mettere al suo posto”, sostiene Mattio. Nel primo semestre il 78,4% delle imprese non ha investito, mentre l’occupazione non cresce e il 62% non ha necessità di ulteriore manodopera specializzata. A Torino nel 2018 sono stati pubblicati bandi per soli 20 milioni di euro contro gli oltre 100 milioni del 2008.
Non era un ladro: scavalca balcone per spiare la ex
Persecutore della ex e non ladro d’appartamento, come in un primo momento era sembrato.
Quando ha capito che stava per essere arrestato per tentato furto, il giovane, un ventiseienne italiano, ha confessato agli agenti del Comm.to Dora Vanchiglia il vero motivo per cui aveva scavalcato la ringhiera di un balcone un appartamento nei pressi di Piazza Vittorio: spiare la ex compagna.
La ragazza, una cittadina italiana di 20 anni, veniva allora contattata dagli agenti. Dal suo racconto emergeva un quadro alquanto preoccupante: da Gennaio, mese in cui aveva lasciato il fidanzato, questi si era accanito in tutti i modi nel cercare di farle cambiare idea. Non riuscendovi, aveva allora tentato diverse forme di manipolazione nei suoi confronti, compresa la minaccia di suicidio. Bloccato su tutte le piattaforme social (whatsapp, facebook, instagram) per il suo comportamento molesto, aveva però continuato a inviarle mail, pur non ricevendo risposta, e anche cercato un contatto con la ragazza tramite i genitori di lei, letteralmente tempestati di messaggi.
Domenica scorsa, la giovane era andata in centro a pranzo dagli zii e non si accorgeva del fatto che il suo ex la avesse seguita e poi si fosse arrampicato sul balcone di casa dei parenti, se non quando riceveva la telefonata da parte della Polizia di Stato. L’ex fidanzato molesto è stato arrestato per atti persecutori e violazione di domicilio.
Tav, la posizione dei Verdi
Di tutti i tradimenti grillini, quello sull’ ambiente è il più drammatico ! Lo dichiarano il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e la commissaria dei Verdi del Piemonte Tiziana Mossa.
Di Maio aveva definito la realizzazione della Tav una ” super cazzola” oggi apprendiamo che Conte sposa in pieno un bel SI Tav leghista! Stanno giocando sulla pelle degli abitanti della Val di Susa che si oppongono da anni alla realizzazione dell’ alta velocità. Noi Verdi ci chiediamo, ma come si può pensare, come paese, di essere governati da gente che rimette in discussione impegni già presi?
“Noi Verdi, diciamo NO alla TAV, perché vogliamo far capire alle persone l’inutilità di quest’opera e al contempo proporre soluzioni concrete per rafforzare la linea ferroviaria già esistente e migliorare la mobilità, la tutela dell’aria e la salvaguardia della salute dei cittadini nelle Alpi”. Concludono Bonelli e Mossa.
L’attività della polizia municipale di Torino punta sul digitale
Per registrare gli incidenti stradali e trasmetterne i dati, i civich saranno dotati di tablet, forniti in comodato d’uso da Confartigianato, consentendo di risparmiare il 50% del tempo nei rilievi.
Quattro tablet sono già stati utilizzati in via sperimentale, gli altri saranno distribuiti uno per ogni comando territoriale e al Reparto Radiomobile, che rileva circa il 50% dei 6mila incidenti stradali che si verificano ogni anno a Torino.