ilTorinese

Pallanuoto internazionale a gennaio

Torneo Internazionale di pallanuoto
Cuneo, Stadio del Nuoto
3-5 gennaio 2020

Il 2020 del Settebello inizia a Cuneo. Da venerdì 3 a domenica 5 gennaio lo Stadio
del Nuoto di via Porta Mondovì accoglierà le nazionali maschili di Italia, Ungheria,
Grecia e Stati Uniti, impegnate in un torneo quadrangolare di alto livello internazionale. Per gli azzurri, campioni del mondo in carica grazie al titolo conquistato l’estate
scorsa a Gwangju, la manifestazione sarà un’importante verifica della preparazione in
vista dei Campionati Europei, in calendario dal 14 al 26 gennaio a Budapest. L’attenzione del gruppo guidato dal CT Sandro Campagna sarà però inevitabilmente già rivolta anche alle Olimpiadi di Tokyo (24 luglio-9 agosto), obiettivo della stagione e, in
generale, del quadriennio cominciato all’indomani del bronzo vinto ai Giochi di Rio
2016.

Programma e partecipanti
Per la prima volta la città di Cuneo sarà palcoscenico del Settebello e di una rassegna
internazionale di pallanuoto. Le quattro squadre coinvolte si sfideranno in tre giorni,
giocando match molto ravvicinati e sostenendo quindi un test impegnativo a livello
fisico, oltre che tecnico. La formula del quadrangolare è quella del girone unico all’italiana con partite di sola andata; di seguito il programma:

Venerdì 3 gennaio
– ore 19.00 Stati Uniti – Ungheria
– ore 20.30 Italia – Grecia
Sabato 4 gennaio
– ore 19.00 Ungheria – Grecia
– ore 20.30 Italia – Stati Uniti

Domenica 5 gennaio
– ore 10.30 Stati Uniti – Grecia
– ore 12.00 Italia – Ungheria

Nella prima sfida del quadrangolare gli azzurri affronteranno la Grecia, recentemente
incontrata e battuta al debutto della fase europea della World League e prossima avversaria nel girone dei Campionati Europei. “Ex della partita” sarà il CT Campagna,
dal 2003 al 2008 coach della selezione ellenica, guidata a uno storico bronzo iridato
nel 2005. Italia e Grecia si sono trovate di fronte ai quarti di finale degli ultimi Mondiali, in una partita molto equilibrata e vinta di misura dalla nostra nazionale.
Nello stesso evento iridato, il Settebello ha poi sconfitto in semifinale l’Ungheria, garantendosi (oltre alla finale) anche la qualificazione alle Olimpiadi. Quello di Gwangju è stato l’ennesimo confronto di altissimo livello tra la nazionale azzurra e quella
magiara, che nel corso della storia si sono contese in varie occasioni le più importanti
competizioni internazionali. In passato Italia-Ungheria è stata due volte finale olimpica, mondiale ed europea.
Meno frequenti gli scontri diretti tra Settebello e Stati Uniti, per la distanza tra i due
paesi e per la minor tradizione pallanotistica ai massimi livelli della nazionale maschile a stelle e strisce. Le due squadre si sono incontrate poco meno di un anno fa
durante un collegiale azzurro organizzato oltreoceano. A luglio a Napoli, Italia-USA è
stata la finale delle Universiadi, sebbene con selezioni di giocatori diverse rispetto a
quelle impegnate a Cuneo.

La stagione della nazionale italiana
Lo scorso 27 luglio la netta vittoria maturata in finale contro la Spagna ha consegnato
all’Italia il quarto titolo iridato della sua storia. Dopo la pausa estiva successiva al
Mondiale coreano, gli azzurri hanno ripreso la preparazione, naturalmente finalizzata
alle prossime Olimpiadi. L’evento di Cuneo si terrà a pochi giorni dagli Europei, ma
in stagione il Settebello è impegnato anche nella World League. La fase europea – di
qualificazione alla Superfinal in programma dal 23 al 28 giugno – è scattata nella
prima metà di novembre. Inserita nel girone A, all’esordio l’Italia ha superato 9-6 la
Grecia (ad Atene) e martedì 17 dicembre ospiterà a Civitavecchia la Georgia, nella
sua seconda e ultima partita della prima fase.
Le prime due classificate dei quattro gironi europei accederanno ai quarti di finale
(17 marzo), cui seguiranno le semifinali (14 aprile) e le finali per il primo e terzo posto (28 aprile, da confermare). Le quattro semifinaliste saranno ammesse alla Superfinal di World League; nel caso in cui questa si disputasse in Europa, la squadra ospitante vi parteciperà di diritto e quindi si qualificheranno le prime tre. Insieme alle
quattro europee, saranno alla Superfinal altre quattro nazionali del resto del mondo,
selezionate con un torneo intercontinentale in calendario dal 28 aprile al 3 maggio.

Il Settebello in Piemonte
In preparazione al quadrangolare internazionale di Cuneo, il Settebello arriverà in
Piemonte già negli ultimi giorni di dicembre e dal 27 al 30 si allenerà alla piscina del
Terdoppio di Novara in un collegiale con la Germania. Gli azzurri torneranno nella
regione subalpina a quasi quattro anni dall’incontro di World League disputato nel
2016 contro la Russia; molti di loro hanno giocato a Torino anche successivamente,
con i propri club in partite di A1 e nelle finali scudetto del 2017. Da ricordare che il
capoluogo piemontese ha ospitato la nazionale italiana in due incontri di World League nel 2014 e nel 2015 e che nella scorsa primavera ha accolto il Setterosa e le finali
dell’Europa Cup femminile.

Torneo Internazionale di Cuneo: biglietti e tv
I biglietti per assistere all’evento sono acquistabili online sulla piattaforma cuneoalps.it o direttamente allo Stadio del Nuoto di Cuneo, in via Porta Mondovì 7, e
negli uffici Conitours, in via Pascal 7 al primo piano. Il biglietto intero giornaliero
costa 10 euro (prezzo a persona) e dà diritto a un posto unico non numerato, valido
per assistere a entrambe le partite della giornata. Sono previste riduzioni: ingresso a 5
euro per i bambini e ragazzi nati tra il 2007 e il 2017, gratuito per i bambini nati tra
2018 e 2019. In entrambi i casi è necessario esibire documento d’identità del bambino, all’atto dell’acquisto e all’ingresso.
Il biglietto è gratuito anche per le persone con disabilità e per il loro accompagnatore,
ritirando il tagliando in prevendita allo Stadio del Nuoto di Cuneo. In questo caso è
necessario allegare il certificato di invalidità (legge 104/92 art.3 comma 3). È inoltre
disponibile l’abbonamento, valido per le tre giornate e per tutte le sei partite (posto
unico non numerato), al costo di 20 euro. I biglietti acquistati online saranno inviati
all’indirizzo email indicato in fase di prenotazione.

Tutte le sfide saranno trasmesse in diretta streaming da Waterpolo Channel (visionabile dal sito federnuoto.it o da elevensports.it). Resoconti e interviste saranno pubblicati sui siti www.federnuoto.it e www.federnuoto.piemonte.it e sui canali social della
Federazione.

Nel basso Monferrato tra presepi e imperatori

“Oro, incenso e mirra”, la vetrina dei presepi nel basso Monferrato, giunta quest’anno alla quarta edizione, attira ogni anno un numero sempre maggiore di visitatori, anche al di fuori del Piemonte

Fino al 6 gennaio 2020 centinaia di presepi sono esposti nelle vie di Albugnano e Vezzolano, Aramengo, Cocconato, Schierano, Camerano Casasco, Castagnole Lanze e Castagnole Monferrato, Grana, Monale e Montegrosso d’Asti.

Paesi forse poco noti agli stessi piemontesi ma pur sempre ricchi di storia. Pensare che importanti personaggi del passato, tra cui imperatori e re, sono transitati da queste parti è, a dir poco, stupefacente. Ebbene, consultando gli archivi storici dei Comuni di questi paesi si viene a sapere, per esempio, che uno di questi imperatori fu nientemeno che il Barbarossa che nel 1155 con un decreto imperiale assegnò i territori di Schierano, Passerano, Primeglio e molti altri al Marchese del Monferrato. Il secondo fu suo figlio, Enrico VI, imperatore del Sacro Romano Impero, che affidò i territori di Cocconato, Capriglio, Schierano, Primeglio e Marmorito ai Radicati di Cocconato.

Il terzo fu Carlo IV di Boemia che pose la Contea dei Radicati sotto il controllo del Marchesato. E poi anche Carlo V, imperatore e re d’Italia, si interessò dei nostri paesi. Nel 1530 con un decreto ripristinò l’autonomia della Contea dei Radicati, i potenti signori della zona, concedendo loro il diritto di coniare monete in oro e argento nella Zecca di Passerano. Fa un certo effetto sapere che il grande sovrano sul cui Impero “non tramontava mai il sole” combatteva i nemici del suo regno, francesi, ottomani e principi protestanti tedeschi, e nel poco tempo libero a disposizione si occupava dei nostri borghi. O più probabilmente degli affari italiani se ne occupava il suo fedelissimo consigliere vercellese Mercurino Arborio di Gattinara che conosceva bene queste colline. Di tutti questi personaggi forse solo il Barbarossa ha attraversato a cavallo con il suo potente esercito questi territori, devastando e incendiando città e villaggi ma si trattava pur sempre del grande Barbarossa. Il suo nome campeggia inciso perfino nel pontile della Canonica di Santa Maria di Vezzolano, accanto alla data 1189, a sottolineare il legame esistente tra l’imperatore e i canonici di Vezzolano. Allora il Barbarossa è entrato nell’abbazia? Non si sa, il mistero resta.

Che grande storia in queste valli! Se aggiungiamo anche la leggenda di Carlo Magno inventata nel Settecento da un astuto canonico ma sempre molto suggestiva, il libro di storia è già stampato. Dunque, oltre a don Bosco e agli altri Santi sociali di queste terre non dimentichiamoci di questi sovrani che hanno fatto la storia dell’Europa, dell’Italia e…del basso monferrato astigiano.

Filippo Re

Il decalogo per proteggere gli animali dai botti

Riceviamo e pubblichiamo da OIPA Italia Onlus -Organizzazione Internazionale Protezione Animali

Oltre a divieti e controlli, è cruciale il ruolo di campagne di educazione e responsabilizzazione dei cittadini sui livelli di rumorosità dei giochi pirotecnici e del loro impatto sugli animali

BOTTI DI CAPODANNO, APPELLO DELL’OIPA AI CITTADINI

Gli ultimi giorni dell’anno sono interessati da una grande apprensione per i danni che faranno i botti di Capodanno, causando feriti e vittime tra uomini e animali. Anche quest’anno l’OIPA ha iniziato la diffusione del decalogo con i consigli pratici per affrontare al meglio il problema, dando utili e pratici consigli per proteggere i propri amici a 4 zampe, come non lasciarli in giardino e tenere alto il volume della televisione per attutire i rumori provenienti dall’esterno. Ma non solo: l’appello alla cittadinanza è di essere attivi in prima persona contro l’utilizzo dei botti.

Come? Chiedere al proprio Comune di residenza di emettere un’ordinanza che vieti l’utilizzo di fuochi d’artificio e petardi sul territorio di competenza è il primo passo per sollecitare una presa di posizione da parte delle istituzioni.  È poi necessario segnalare tempestivamente le violazioni di tali disposizioni alle forze dell’ordine e richiedere un intervento per scoraggiare tali pratiche e rendere efficace l’ordinanza in questione. Ma non solo: tra le buone pratiche preventive non possono mancare l’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini.

I Comuni dovrebbero organizzare incontri con la cittadinanza per spiegare i vari livelli di pericolosità dei giochi pirotecnici e l’impatto della rumorosità sugli animali, invitando all’utilizzo di quelli più silenziosi e sicuri – evidenzia Massimo Comparotto, presidente OIPA Italia Onlus – Istituzioni e forze dell’ordine si stanno attivando ogni anno di più contro questa pratica che trasforma il primo giorno dell’anno in un bollettino di guerra, ma si può fare ancora molto partendo proprio dalla consapevolezza delle persone riguardo le conseguenze che l’esplosione di botti ha sulla vita degli altri, animali e umani”.

Presepi nel mondo. Natività d’autore

Dal Piemonte / Mostra a Villa Vidua – Conzano

 

Proseguirà fino al 26 gennaio 2020 la mostra di presepi proposta da Emanuele Demaria, sindaco di Conzano, sempre attivo e abile riguardo gli eventi culturali eterogenei di alto livello che si svolgono all’interno di Villa Vidua, settecentesca dimora del conte Carlo Vidua, intellettuale, grande viaggiatore, collezionista di un’infinità di oggetti, libri, dipinti, manoscritti e tutto quanto lo incuriosisse, a cui va il merito di aver contribuito alla realizzazione del Museo Egizio di Torino.


La villa, erta sull’altura del paese, già di per sé degna di essere conosciuta per l’elegante facciata a caratteristiche logge e gli interni interamente affrescati tra cui il delizioso salotto cinese decorato a scene orientali, in questo periodo è particolarmente allettante grazie alla straordinaria esposizione di presepi di rara bellezza.


Lo spettacolare presepe Escoffier di Auban, popolato dai famosi Santons in terracotta policroma, fanno rivivere gli usi e costumi contadini nella quotidianità del villaggio provenzale mentre veri capolavori, pezzi unici di altissimo pregio, sono esposti a firma di Emanuele Luzzati, Enrico Colombotto Rosso, Eugenio Guglielminetti, Renzo Igne, Riccardo Biavati, Natale Panaro, Guido Fiorato e altri artisti.


In una sezione a parte, artisti contemporanei interpretano il tema con ampia libertà poetica poiché, come sottolinea acutamente il curatore Carlo Pesce… Ciò che festeggiamo è frutto di una costruzione umana, lenta, costante, una fantasiosa tradizione, un testo già scritto che però può essere continuamente mutato e contaminato….
Un’intera sala è riservata ai Bambinelli in terracotta, legno, cera, molti sotto trasparenti campane di vetro o preziosamente incorniciati, altri adagiati in culle, fasciati in bende ricamate in oro, con addobbi dai vari significati religiosi simbolici.


Incantevole e ammiratissimo il Bambino ligneo da ritenere vera e propria opera d’arte scultorea settecentesca.
Commuove lo spazio dedicato ai bambini delle scuole elementari che hanno dato prova di fantasia nel creare piccoli presepi con lego, stoffa, carta, legno che potrebbero essere definiti, paradossalmente, arte povera degli anni 60.
A corollario il Circolo Filatelico Numismatico di Casale Monferrato, con i collezionisti Mario Cravino, Carlo Arlenghi e Ezio Oliaro, ha presentato la sezione “Un mondo di auguri” composta da una emozionante raccolta di cartoline e letterine di Natale a partire da cento anni fa.
Nel complesso una mostra indimenticabile che meriterebbe di essere permanente.

Giuliana Romano Bussola

 

Orario della mostra
Domenica e festivi ore 10-12 15-18,30
O su appuntamento Comune di Conzano 0142 925132

Ebano

Poesia / Di Alessia Savoini

 

Ricordi
la polvere delle indie mescolarsi
all’anelito della fenicie
e cuciti, nel nocciolo di bacche,
infiniti giorni.

EBANO

Ricordi
la terra su cui avevamo – [coltivato] – le nostre drammaturgie
e vanificato l’assedio delle imputazioni,
quando annotando le estorsioni dei plenilunii su un quaderno
osservavamo, al di là di una cruna,
gli antiqui eloqui del sogno
sepolti
nel volo pindarico di una falena.

Ricordi
la polvere delle indie mescolarsi
all’anelito della fenicie
e cuciti, nel nocciolo di bacche,
infiniti giorni.

Ricordi
parlarsi sulla carta,
il treno a Rovasenda,
la casa sul lago.

Forse più avanti avremmo compreso l’analogia della ferita,
forse il ciclo della piuma e quello della pietra
il vuoto e il pieno
l’amalgama e la disgregazione
la perdita e il ritrovamento
sono equivoci nella carne di una sola ferita.

Una radice dell’ebano
nutre
dai luoghi nascosti del ricordo,
uno di quei posti che raccontavamo senza averci (forse) vissuto.
Il prestigio di resistere alle sollecitazioni,
la volontà di resistere all’impervio,
per quello che già fummo
sugli alti silenzi della memoria e del sogno
dove il viaggio ebbe inizio
per quello che già conoscemmo oltre le reti del tempo.

Graffite
spogliava il foglio del suo vuoto,
non c’è nostalgia più grande
di quella che attrae due ferite
l’una verso l’altra,
– così ripenso a quei giorni, tra le righe di Bataille, le narici di tabacco e le linee orizzontali d’Oriente -,

ci incontrammo  nel proscenio del simbolo,
ove imparammo a smussare le insenature degli angoli,

e oltre noi

s’estingueva il cielo.

Littizzetto cade e si frattura polso e gamba

“Rotula e polso”, scrive la stessa  Luciana Littizzetto  sul suo profilo Instagram, postando  una foto in cui la si vede seduta a letto con un braccio e una gamba ingessati. L’immagine è corredata da un commento ironico: “E buona fine e buon principio”. L’attrice è vittima di una caduta per strada.

La droga era nascosta nella schiuma da barba

Nella serata di sabato, personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato Barriera Milano ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 25 anni, irregolare sul Territorio Nazionale, per reati inerenti gli stupefacenti

Gli operatori della volante, transitando in piazza Foroni, notano un individuo che, alla vista della pattuglia, prende immediatamente il telefono ed inizia ad intrattenere una finta conversazione telefonica. Insospettiti da tale comportamento, gli agenti si avvicinano all’uomo per procedere a controllo, ma il venticinquenne tenta rapidamente di dileguarsi, affermando di essere in linea per una chiamata importante. Invitato nuovamente a collaborare, il cittadino nigeriano, con un gesto fulmineo, estrae dalla tasca dei pantaloni alcuni ovuli e li mette in bocca, per poi deglutirli. Fermato l’uomo, si procede poi a perquisire il domicilio.
All’interno dell’abitazione, nel locale bagno, vengono ritrovati alcuni deodoranti, nel cui tappo erano occultati 8 involucri di sostanza stupefacente tipo cocaina e crack per un peso totale di 26 grammi e 3 involucri di tipo eroina di oltre 2 grammi di peso. Due sacchetti in cellophane, con all’interno materiale utilizzato per il taglio delle sostanze di circa 25 grammi, vengono invece rinvenuti all’interno del tappo di una confezione di schiuma da barba. In camera da letto sono stati ritrovati 3000 euro in contanti: una parte del denaro occultata tra gli indumenti nell’armadio, una parte nascosta in uno zaino. Trovati inoltre 4 frammenti di sostanza stupefacente per un peso complessivo di circa 0,3 grammi all’interno di un astuccio di caramelle, diversi telefoni cellulari e materiale da confezionamento, tra cui lamette e un bilancino elettronico di precisione.

Le criticità nelle carceri piemontesi

Cogliere l’occasione dei classici bilanci di fine anno per segnalare le principali criticità dei tredici Istituti penitenziari piemontesi e dell’Istituto penale minorile e lanciare proposte per il nuovo anno, ormai alle porte

È quanto si propone la conferenza stampa di presentazione del Quarto dossier delle criticità strutturali e logistiche, elaborato dal garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano in collaborazione con il Coordinamento piemontese dei garanti, che si tiene lunedì 30 dicembre alle 11 nella Sala delle bandiere di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15, a Torino.

In documento verrà poi indirizzato al capodipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Francesco Basentini, al provveditore dell’Amministrazione penitenziaria del Piemonte Pietro Buffa e ai referenti politici del Ministero di Giustizia.

Con Mellano interviene una rappresentanza dei dodici garanti comunali piemontesi: il Piemonte, infatti, è l’unica regione italiana ad averne designato uno per ciascuna città sede di carcere.

A Iaretti la delega all’Identità piemontese

Dal Piemonte / VILLAMIROGLIO

Il sindaco  Paolo Monchietto ha firmato da alcuni giorni il decreto di nomina con il quale conferisce al capogruppo della lista ‘Progetto Villamiroglio MPP’ Massimo Iaretti a delega alla ‘Identità Piemontese’

 

Si tratta di una delega pressoché unica in tutta la regione subalpina, finalizzata a valorizzare i valori, la storia, la cultura la tradizione, la lingua delle genti del Piemonte.

E non è un caso che venga attribuita in un comune di piccolissime dimensioni, al centro di una zona rurale e collinare, proprio in uno di quei luoghi dove i caratteri della ‘piemontesità’ si sono meglio conservati, pur tra mille difficoltà ed il mutare della società. “Ringrazio innanzitutto il sindaco Monchietto per questa opportunità – dice Massimo Iaretti – adesso si tratterà di lavorare per realizzare iniziative, che saranno concretizzate nelle prossime settimane, di carattere culturale, di recupero della memoria, di salvaguardia della lingua, che vadano a mantenere quel carattere identitario che deve essere proprio di ogni comunità, locale e regionale, e che in Piemonte sta rischiando di andare perento più che in altre realtà. Tutto questo dovrà avvenire senza dimenticare che il Piemonte è una regione d’Italia e l’Italia appartiene all’Europa e che viviamo in una società che è diventata multietnica, multiculturale e multireligiosa, tutti elementi di confronto che sono sicuramente un’opportunità, a patto di non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, anziché negarli come si è fatto troppo spesso in passato. L’auspicio è che altri comuni provvedano ad istituire l’assessorato o la delega all’Identità Piemontese”. Massimo Iaretti è anche consigliere delegato alla cultura e turismo dell’Unione dei comuni della Valcerrina e fondatore e presidente del Movimento Progetto Piemonte, ed è profondamente innamorato dell’intero Piemonte, dalle fonti del Toce a Ceva, da Moncenisio al confine tra Monferrato e Lomellina.

Konrad Mägi. La luce del Nord

In mostra a Torino, nelle Sale di Palazzo Chiablese, le irrequiete e luminose opere del “padre” della pittura estone moderna

Fino all’8 marzo 2020


Ad accogliere il visitatore all’ingresso della mostra, c’è un piccolo “Paesaggio” del suo Nord. Datato 1908 – 1910, è un olio su cartone dove i pochi colori utilizzati e le modeste dimensioni dell’opera (perfettamente in linea con le modestissime condizioni economiche del pittore) contrastano con i segni vigorosi di una qualità pittorica che appare subito in tutta la sua debordante straordinarietà. Nel quadretto, le forme del paesaggio si intuiscono appena, totalmente assenti i dettagli realistici, al loro posto vibra un dialogo intenso, di ossessivo e tormentato vigore materico, fra colori scavati alle radici e forme lasciate libere di vagare per i sentieri imprevedibili dell’anima. Nell’opera, appartenente agli esordi dell’artista, c’è già tutta la stupefacente forza espressiva presente nel complesso e breve percorso artistico – durato neanche vent’anni, dal 1906 al 1925 – di Konrad Mägi (1878 – 1925), considerato il capostipite della pittura estone moderna, vita irrequieta, anarchica e magicamente stravagante, spesso assimilato ad artisti come Van Gogh e Sisley, per l’uso singolarmente audace della materia pittorica e degli effetti luminosi, attenuato negli anni Venti dal gusto di geometrie formali di cézanniana memoria. A lui è dedicata la retrospettiva (fra le più grandi mai realizzate in Europa), ospitata nelle Sale Chiablese ai Musei Reali di Torino fino all’8 marzo del 2020, in prossimità dei cento anni trascorsi dalla visita dell’artista in Italia.

Curata dallo storico dell’arte Eero Epner in collaborazione con la direzione dei Musei Reali, la mostra (che, dopo Torino, sarà nell’autunno del 2021 al Museo EMMA di Espoo, in Finlandia) assembla una cinquantina di opere, provenienti dal Museo Nazionale d’Arte dell’Estonia e da quello di Tartu, oltre che da collezioni private e da quelle della Società degli studenti estoni. Oli, acquerelli e disegni, paesaggi e ritratti, sono opere che ben documentano l’inquieto e inquietante cammino esistenziale ed artistico di Mägi: dalla Scuola di Arti Industriali di San Pietroburgo, ai soggiorni in Finlandia (dove nel 1906 realizza i suoi primi dipinti) e a Parigi, fino al 1908 quando in Norvegia pone le basi per le prime esposizioni di Tartu e di Tallin, che gli daranno grande visibilità. Ma nel 1912, ritorna definitivamente in Estonia, che lascia solo nel 1921 per un viaggio in Italia dove realizza luminose piacevolissime vedute di Roma, di Capri e Venezia. Nel Bel Paese, l’artista pare ritemprare corpo e anima e perfino la sua pittura che nel paesaggio riscopre il valore della figura umana e dei più caratteristici e rasserenanti scorci urbani. Scriveva bene Epner, in occasione di una mostra dedicatagli due anni fa dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma: “ Mägi rimase fino alla fine della propria vita un uomo del Nord che avrebbe voluto vivere al Sud”.

Uomo e artista profondamente e inesorabilmente legato, scriveva lo stesso pittore, alla “natura aspra e malinconica del Nord” ai suoi “vividi lampi di luce”, a quei grandi cieli solcati e squassati da nuvole apocalittiche accese dai bagliori del tramonto, dai laghi, dalla natura selvaggia e dalle ripide scogliere a picco sul mare. Questi i temi che troviamo raccontati con accesa passione nella rassegna torinese, in un intreccio di correnti – fra Fauves e Nabis, Art Nouveau, Impressionismo ed Espressionismo – che sembrano averlo appena sfiorato, senza mai scalfirne la ferma volontà di parlare a sé e agli altri sempre ed assolutamente a modo suo. Totalmente suo. Con quella violenza di colori e di luci che frantuma la realtà per toccare le soglie dell’immaginifico e dell’onirico. Natura come atto di fede. Come spazio “metafisico e sacro”. Accanto, ai particolarissimi ritratti. Giovani donne soprattutto, come la “ragazza norvegese” dalla labirintica capigliatura e dallo sguardo ipnotico e assente. Occhi che non vedono. Figure indifferenti e lontane da chi le osserva. Molto simili ai ritratti, presenti in mostra, che dello stesso Mägi fanno, in tempi diversi, gli amici artisti Eduard Wiiralt (busto in bronzo del ’22) e Nikolai Triik (olio su tela realizzato nel 1908). Volti inabili al volo leggero dei pensieri. Inquieti pur nella compostezza dei gesti. Sempre tesi alla distruttiva ricerca dell’anima. Anche se “l’anima – annotava lo stesso pittore – è un raro giorno di festa che né la coscienza né la logica possono spiegare. E’ la lode e la rivolta dell’umanità”.

Gianni Milani

“Konrad Mägi. La luce del Nord”
Musei Reali – Sale Chiablese, piazzetta Reale 1, Torino; tel. 011/5362038 o www.museireali.beniculturali.it
Fino all’8 marzo 2020
Orari: dal mart. alla dom. 9/19, lun. 10/19

Nelle foto

– “Cavoli marini”, olio su tela, 1913-1914
– “Paesaggio con nuvola rossa”, olio su tela, 1913-1914
– “Andando da Viljandi a Tartu”, olio su tela, 1915-1916
– “Ritratto di ragazza norvegese”, olio  su tela, 1909
– Eduard Wiiralt: “Busto di Konrad Magi”, bronzo, 1922