ilTorinese

Torino, Piemonte, Roma: i rischi della politica naif

Buontempona, Chiara Appendino, che dichiara: forse mi ricandido. Il panico si diffonde per la città. Sarà vero o non sarà vero?

A chi mai fosse preoccupato consiglio sonni tranquilli.

Chiaramente è una boutade per vedere cosa succede sapendo di essere cotta e di avere una giunta cotta e, per chi non ha fatto carriera o non è stato cacciato, dopo tre anni decisamente imbolsita. Strani incontri con il mondo del Politecnico. Magari si ripete l’ esperienza di oltre 20 anni fa con Castellani. Ma si sa che la storia quando si ripete diventa farsa. Nel mentre, per la prima volta avviene l’ Aventino dei comuni dell’area Metropolitana. Tutti a Superga per denunciare la svendita delle azioni Iren e dei gioielli di famiglia. D’altronde cosa si doveva fare per fare cassa? In fondo lo sanno tutti, non pensava proprio che fosse così difficile fare la Sindachessa. Aldo Curatella consigliere se ne va dal movimento lanciandole strali. E tanto per gradire parte del gruppo pentastellato presenta una mozione di sfiducia contro l’ assessore Iaria, urbanistica. I pentastellati devono solo decidere di che morte (politica si intende) perire. Se implodere esplodere o evaporare. Chiaretta non molla. Si consola inventando una realtà che non esiste. In 130 mila sono scappati all’ estero per lavorare e lei trionfalmente annuncia che c’è un  miliardo per le start up. Persino l’Unione industriale sbotta: basta parole, vogliamo i fatti. Gtt fallimentare?

Allora Chiaretta parla di Metropolitana. Dettaglio: non c’ è progetto, è così tutto naif, così campato in aria. Tanto non se ne curano e (appunto) tra un po’ andranno a casa. Siamo curiosi, dopo i monopattini, cosa si inventerà l’ assessore Lapietra? Si accettano scommesse. Chi non ha la benché minima voglia di scherzare è Alberto Cirio letteralmente fuori dai fogli. Sempre molto british nello stile ma decisamente contrariato a un governo che, a suo dire, prende in giro il Piemonte. Sicuramente il vice Ministro Ascani non brilla in efficienza, infatti piace molto ai pentastellati. La neo Ministra Azzolini , biellese di adozione, infastidita dalle polemiche sulla sua non conoscenza del’ inglese e dell’ informatica, risponde: se Giggino, caro amico, può fare il Ministro degli esteri, io posso fare il Ministro dell’Istruzione ed effettivamente con loro oramai tutto è possibile. Si sono viste  cose che noi umani non potevamo nemmeno immaginare. Dopo il crollo di ponti e colline ora tocca alle gallerie. Non c’ è proprio da stare allegri. Strade in Piemonte dissestate ed ogni viaggio un piccolo o grande percorso ad ostacoli. Brividi da paura. Roberto Rosso lascia la politica. Alternative non ne aveva. Per ora una  fine ingloriosa, scaricato da tutti. Alberto Cirio si era persino inventato un assessorato per accontentare lui e quelli di Fratelli d’Italia. Ci pensa Molinari a dire alla Meloni: stavolta salti un giro. Si può immaginare che Roberto Rosso abbia fatto tutto da solo? O viceversa qualcosa o qualcuno si incaricherà di dimostrare che ha fatto tutto da solo. Spostando una virgola si determinerà un diverso significato della vicenda, almeno sul piano politico. Un centro destra che sembrava lanciatissimo ed ora è costretto nel fare un tagliando al motore. Della vicenda di Roberto Rosso si stanno scrivendo le prime pagine di un tomo composto da mille pagine. Abbastanza facile prevederlo, più difficile prevedere che pagine verranno scritte, anche se, almeno per gli addetti
ai lavori qualcosa si intuiva. Come nel romanzo Cronaca di una Morte annunciata potrebbe essere che tutti sapevano che l’ omicida cercava la sua vittima. Tutti sapevano ma nessuno è intervenuto, per ignavia, per omertà, per indifferenza o per calcolo. E se tutti sapevano ma nessuno è intervenuto, qualcuno dovrà  stabilire e dimostrare chi sono questi tutti.

 

Patrizio Tosetto

Denunciati in dieci per guida in stato di ebbrezza

In Alta Val di Susa

E’ di 10 denunce il bilancio complessivo dei controlli dei CC in Alta Valle di Susa tra ieri e stanotte, tutti inerenti guida in stato di ebbrezza. I Carabinieri della Compagnia di Susa si sono concentrati nelle località di maggior afflusso di persone tra Oulx, Cesana Torinese e Sestriere per garantire la sicurezza alle migliaia di turisti presenti nelle varie località montane durante le festività. Due dei denunciati avevano provocato due autonomi incidenti stradali, fortunatamente senza conseguenze. Numerose anche le contravvenzioni al codice della strada, soprattutto per mancanza di gomme termiche e guida senza cintura. A tutti i denunciati, perlopiù giovanissimi, è stata anche ritirata la patente di guida.

Videosorveglianza: a Ivrea nuova sala operativa

Lunedì 6 gennaio si aprirà ufficialmente l’edizione 2020 dello Storico Carnevale d’Ivrea

 

In occasione delle tradizionali cerimonie e cortei storici in programma verrà testata, in un contesto di ordine pubblico, l’efficacia  della nuova sala operativa e della nuova sala ordine pubblico del Commissariato di P.S. di Ivrea e Banchette in cui, in attuazione di un sistema integrato per la sicurezza urbana, grazie agli accordi e alla perfetta sinergia con l’amministrazione comunale di Ivrea si potranno visualizzare tutte le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza della città di Ivrea e coordinare, attraverso radio e nuove tecnologie, tutto il territorio.

Non si tratta di innovazioni realizzate solo per il carnevale ma l’upgrade tecnologico influisce soprattutto sull’ordinario controllo del territorio. Il nuovo supporto tecnologico che consente di visualizzare in tempo reale gli obiettivi sensibili della città è infatti abbinato anche all’uso,da parte le pattuglie, dei nuovi tablet che consentano, tra l’altro, di conoscere attimo per attimo la posizione delle pattuglie sul territorio.  I lavori di ristrutturazione sono iniziati nel settembre 2019 e hanno avuto la durata di circa due mesi. Non è stato curato solo l’aspetto tecnologico e operativo, ma i due ambienti sono stati totalmente ristrutturati e, rispetto al passato, sono stati anche incrementati i requisiti di confort e sicurezza passiva come per esempio climatizzazione, vetro antiproiettile, porta antisfondamento, bussola per regolare l’afflusso del pubblico ecc.
La nuova sala ordine pubblico è stata anche impreziosita con l’istallazione del trittico dipinto a quattro mani degli artisti eporediesi Daniela Borla e Antonio Muroni “La scorta” con cui è stato ricordato il sacrificio degli agenti della polizia di Stato Vico Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montanaro e Emanuela Loi, nonché dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Domani alle ore 12, alla presenza del Sindaco di Ivrea e del Questore di Torino, la nuova sala operativa verrà presentata ufficialmente alla comunità.

“Infermieri stanchi ma non gettano la spugna”

Riceviamo e pubblichiamo

Nursing Up: “ritmi divenuti insostenibili”

 

Delli Carri: “Stanchi e davvero al limite, però gli infermieri vanno avanti. Ora si facciano nuove assunzioni con il Patto per la Salute”

Gli infermieri anche se sono stanchi, se i carichi di lavoro sono in continuo aumento, se il rischio di burn out o di attacchi depressivi è sempre più alto, non gettano la spugna, non lasciano i reparti, non abbandonano la loro divisa. Lo sottolinea il Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, rilevando la notizia che in media 28 medici al mese in Piemonte, secondo Anao Assomed, lasciano il loro incarico nei reparti.

Per quel che riguarda gli infermieri la situazione è sempre più difficile a causa dei carichi di lavoro che sono da tempo, ormai, insostenibili, per i pensionamenti non sostituiti, per le malattie o le gravidanze che non vengono compensate, per il continuo aumento delle prescrizioni di singoli infermieri i quali a causa di problemi contratti anche al lavoro, non possono più svolgere determinate funzioni, magari lasciando anche l’assistenza diretta.

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up, spiega: “Un dato assai preoccupante è quello relativo alle prescrizioni. Nell’ultimo anno, per capirci, il numero di infermieri che non possono svolgere determinate funzioni, a causa di una patologia, sovente sviluppata anche sul posto di lavoro, è salito al 20%. In pratica ogni 100 infermieri in servizio in Piemonte, venti non possono essere impiegati in determinati compiti, devono lasciare l’assistenza diretta. Capita, a titolo di esempio, che vadano in forte depressione, in burn out o che siano vittime di dolore cronico. Tutto ciò si chiama, appunto, burn out. Il numero di questi lavoratori fiaccati, in costante aumento, incide, ovviamente, in modo pesante sui turni e sui carichi di lavoro. Se a ciò aggiungiamo i pensionamenti non sostituiti, le malattie e le maternità, comprendiamo bene quale sia la situazione di emergenza da affrontare. Unica via è quella di assumere, aumentando gli organici in modo costruttivo ed efficace, cosa che le aziende negli anni non hanno fatto, incolpando i tetti di spesa bloccati. Per questo la decisione di sbloccare i tetti di spesa, contenuta nel nuovo Patto per la Salute, firmato a livello nazionale, è particolarmente importante”.

“In questo contesto – conclude Delli Carri – assume una evidente urgenza l’incontro che abbiamo chiesto all’assessore alla Sanità Lugi Genesio Icardi per programmare le ricadute del nuovo Patto per la Salute sul sistema sanitario piemontese. Ricadute che devono essere mirate ed efficaci.

Intanto, però, va ribadito che gli infermieri, pur se allo stremo, con carichi a volte davvero insopportabili, non gettano la spugna, non abbandonano la professione, non lasciano i malati e gli ospedali in cui lavorano”.

“Sulle sponde del Tigri”. Meraviglie archeologiche al Mao

 Da Seleucia e Coche, in esclusiva esposizione a Torino. Dal 21 settembre 2019 al 12 gennaio 2020

Ceramiche, terrecotte, vetri e oggetti d’uso comune. In tutto 40 piccoli reperti che raccontano la storia quotidiana di antichissime civiltà cariche di fascino e dell’inevitabile, intraducibile mistero che il tempo addebita alla solo apparente banalità delle cose prodotte dall’uomo nello scorrere dei millenni. Esposti al MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino, provengono dagli scavi, svolti a partire dal 1964 e che portarono alla luce strutture abitative e manufatti di varia natura, dal subalpino “Centro Ricerche Archeologiche e Scavi per il Medio Oriente e l’Asia”, nei siti di Seleucia e Coche, due fra le maggiori capitali di importanza e dimensioni ineguagliate, sorte in uno dei punti più nevralgici di quella rete globale – la Mesopotamia centrale – che, nei lunghi secoli intercorsi fra l’impresa di Alessandro Magno e l’avvento dell’Islam, univa il Mediterraneo alla Cina. Fondata in quel luogo alla fine del IV secolo a. C., Seleucia al Tigri, assunse al tempo i caratteri di una metropoli estesa quanto Torino nel Settecento; a seguirla, sull’altra sponda del fiume, la mitica Ctesifonte, poi integrata nel III secolo d. C. con la città di Coche (o Veh Ardashir).

Entrambe rappresentarono due potenti e fra loro rivaleggianti poli d’attrazione sulle sponde opposte del Tigri, alternandosi nel reggere le sorti di imperi che furono nei secoli la controparte di Roma. All’approfondimento della loro storia civile e culturale, messa in dialogo fra la produzione di età ellenistico-partica proveniente dal sito di Seleucia, con quella sasanide (secondo impero persiano) di Coche, contribuisce certamente la rassegna “Sulle sponde del Tigri”, ospitata al MAO e curata da Vito Messina, Alessandra Cellerino ed Enrico Foietta con la collaborazione di Claudia Ramasso.

Fra i pezzi più interessanti presenti in mostra il “Versatoio di kernos (vaso a fontana)” a forma di pesce, ritrovato a Seleucia e risalente all’incirca al II secolo d. C. e – come tutti i vasi a fontana – impiegato presumibilmente in importanti e particolari cerimonie durante le quali si effettuavano offerte di bevande come acqua, latte o vino; curioso e di semplice ingegnosità anche il “Vasetto a cestino”, quasi certamente un incensiere portato alla luce nel sito di Coche e collocabile fra il III e il IV secolo d. C., insieme al “Sacerdote” del II secolo d. C. (con la lunga tunica e l’alto copricapo riferibili al culto di divinità locali o iraniche) di età seleuco – partica e all’essenziale “Figura femminile nuda distesa su un fianco” ( II secolo d. C. ), rinvenuta in un corredo funerario a Seleucia dove simili “figure” erano particolarmente diffuse e paiono riprodurre modelli di origine occidentale, sebbene la “variante nuda” si ispiri, proprio per questa sua caratteristica, anche alla tradizione mesopotamica.

Immaginata nell’ambito del progetto “Collezioni (in)visibili” promosso dal “Dipartimento di Studi Storici” dell’Università di Torino e finanziato dalla Fondazione CRT, la mostra allestita nelle sale del Museo di via San Domenico, fino al 12 gennaio 2020, è decisamente preziosa (pur nelle sue contenute dimensioni) e meritevole di particolare attenzione, in quanto non esistono in Europa collezioni di reperti archeologici provenienti da Seleucia e Coche, ad eccezione di quella conservata oggi, per l’appunto, al MAO: nel mondo, solo il Kelsey Museum di Ann Arbor (Michigan) e l’Iraq Museum di Baghdad vantano analoghe collezioni.
Durante il periodo di apertura dell’esposizione, sono previste conferenze ed attività didattiche rivolte a scuole e a famiglie, mirate ad avvicinare bambini e ragazzi al mestiere dell’archeologo e alla lavorazione dell’argilla.

Gianni Milani

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“Sulle sponde del Tigri”
MAO – Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it
Dal 21 settembre 2019 al 12 gennaio 2020
Orari: mart. – ven. 10/18; sab. e dom. 11/19

 

 

Nelle foto:

– “Versatoio di kernos (vaso a fontana) a forma di pesce”, Seleucia, età seleuco-partica, ceramica – doppia matrice, ca. II secolo d. C
-“Vasetto a cestino”, Coche, età sasanide, ceramica invetriata, III-IV secolo d. C.
– “Sacerdote”, Seleucia, età seleuco-partica, terracotta-matrice singola, II secolo d. C.
– “Figura femminile nuda”, Seleucia, età seleuco-partica, terracotta-doppia matrice, II secolo d. C.
– “Piccola anfora con collo dipinto a bitume”, Coche, età sasanide, ceramica-fattura al tornio e a mano, V secolo d. C.

Pattinaggio artistico al PalaTazzoli

Seconda prova di qualificazione nazionale

DAL 4 AL 5 GENNAIO SECONDA TAPPA NAZIONALE UISP 
Da sabato 4 a domenica 5 gennaio 2020 si terrà al PalaTazzoli di via Sanremo 67, la seconda prova di qualificazione nazionale di pattinaggio artistico sul ghiaccio UISP, dopo la tappa di Feltre. Scenderanno in pista 250 atleti in rappresentanza delle società provenienti dal nord Italia, che si esibiranno nella seconda gara di qualificazione dell’artistico, riservato alle prove di danza singola, coppie e gruppi e nel trofeo interpretativo. La finale del Campionato si terrà dal 13 al 15 marzo 2020 al Palazzetto del ghiaccio di Pinerolo.
Il programma della manifestazione, l’ingresso è libero, inizierà sabato alle 8,30 con la prima competizione della categoria orsetti maschili e femminili (anni 2010/2011) e si concluderà alle 18,15 con i cadetti maschili e femminili, domenica apriranno alle 8,30 i pulcini m/f e si terminerà alle 18,20 con l’interpretativo. Saranno 5 le società torinesi di pattinatori affiliate Uisp Piemonte, che prenderanno parte all’evento: Ice Club – Sportincontro – PAT – Sport di Borgata – Cus Torino.

Scippa due donne dopo aver firmato in Commissariato

Fermato dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia

Il giorno della vigilia di Natale due donne vengono scippate: la prima nei pressi della fermata del tram in corso Giulio Cesare angolo corso Brescia e la seconda qualche ora dopo in Piazza Don Albera.
Dalla denuncia delle vittime emerge che l’autore possa essere la stessa persona. Da un
particolare fornito dalla prima vittima, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia intuiscano
chi possa essere lo scippatore: un cittadino marocchino di 23 anni con l’obbligo di firma a
carico. Gli agenti appurano che l’uomo un paio di ore prima dello scippo alla prima vittima si
era recato in commissariato per ottemperare al suo obbligo. Alcune immagini di video
sorveglianza avevano immortalato un uomo in fuga con gli stessi abiti e fisionomia simile. I
successivi riscontri hanno poi portato alla definitiva individuazione dello straniero che è stato
poi rintracciato nei giorni successivi in via Alessandria angolo corso Brescia e sottoposto a
fermo per rapina.

Grimaldi (Luv): “Il cottimo uccide. Ma anche l’indifferenza”

Incidenti delivery. Appello alle istituzioni piemontesi, Grimaldi (LUV): basta cottimo sulle nostre strade

 

Non si può morire per uno stramaledetto uramaki spicy tuna, per una dannata 4 stagioni. È chiaro?

I fattorini continuano a cadere come mosche nell’indifferenza generale delle Istituzioni. La responsabilità di questi incidenti, spesso mortali, è delle aziende che ogni giorno li sfruttano nelle strade delle nostre città, obbligandoli a correre per mettersi in tasca qualche euro in più.

La conversione fatta dal Parlamento del decreto ministeriale sui rider non è stato così coraggiosa da vietare da subito l’uso del cottimo in questi rapporti di lavoro. Tuttavia, dal novembre del 2018, il Piemonte dispone di un emendamento a mia prima firma che e già diventato legge e che, nelle “Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro”, vieta chiaramente la retribuzione a cottimo per “le prestazioni dei lavoratori che svolgono, anche attraverso piattaforme digitali, il servizio di consegna a domicilio”, per motivi di sicurezza sul lavoro. È il momento di fare in modo che questa norma sia pienamente applicata e i controlli siano svolti in accordo con le autorità competenti e gli ispettorati del lavoro. Avevamo accolto positivamente l’apertura dell’indagine esplorativa del pm Vincenzo Pacileo sugli aspetti della consegna del cibo a domicilio relativi alla sicurezza (e a eventuali problemi igienico sanitari) dei cosiddetti “rider”. Oggi però constatiamo che le istituzioni e la magistratura non stanno fermando la guerra dei poveri che corre sulle nostre strade. Chiediamo al Prefetto e all’ispettorato al Lavoro, alle autorità competenti, al Presidente della Regione, alla Sindaca di Torino e alla Polizia Municipale di far rispettare la legge regionale in vigore, che ho scritto più di un anno fa.

Lo ripetiamo: il cottimo uccide. Ma anche l’indifferenza.

Fdi: “Appendino perde pezzi”

“Il Movimento cinquestelle con l’ennesima fuga di un consigliere comunale prenda atto che il loro progetto per la città è fallito”

MONTARULI-MARRONE (FDI): “CONTA SOLO PIÙ SU SUO VOTO. M5S PRENDANO ATTO DEL FALLIMENTO”

“Appendino si dimetta per decenza. Il Movimento cinquestelle con l’ennesima fuga di un consigliere comunale prenda atto che il loro progetto per la città è fallito”, dichiarano Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia e Maurizio Marrone, capogruppo in Regione Piemonte. “Con che faccia Appendino apre a una sua ricandidatura a Sindaco quando non riesce nemmeno a tenersi uno straccio di maggioranza per completare il primo mandato? – attaccano Montaruli e Marrone -. Torino non merita di essere il terreno di scontro pentastellato. Ogni giorno assistiamo alle rocambolesche rese dei conti all’interno di una maggioranza dilaniata, ingessata, operosa solo nel litigio. Peggio ancora sono le dichiarazioni dei compagni pentastellati rimasti, tutti scontenti ma attaccatissimi alla poltrona. Ora Appendino può contare solo sul suo voto. Una maggioranza retta solo dal sindaco non è una maggioranza ma un disastro che tira a campare. Torino non può permettersi questo. Appendino rassegni le dimissioni”.