Furto di barche alla società canottieri
Furto di due barche ormeggiate nel molo della Società Canottieri “Armida”, un arresto dei carabinieri
Un cittadino della Guinea ha rubato due piccole imbarcazioni ormeggiate nel molo della Società Canottieri Armida a Torino e dopo averle legate è salito su una di esse e ha tentato di allontanarsi lungo il fiume Po. Un carabiniere forestale libero dal servizio e un impiegato del circolo hanno assistito al furto in diretta e hanno seguito l’uomo con un’altra imbarcazione. Dopo averlo raggiunto, bloccato e portato a riva hanno chiamato il 112 per richiedere l’intervento di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri . E’ successo alla Società Canottieri “Armida” . Il giovane di 19 anni, in Italia senza fissa dimora, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione Torino San Salvario per furto.
Bollettino Covid: una vittima e 66 nuovi contagi
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30
26.858PAZIENTI GUARITI E 463 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.858 (+12 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3369 (+0) Alessandria, 1607 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2557 (+1) Cuneo, 2.401 (+1) Novara, 13.766 (+3) Torino, 1142 (+5) Vercelli, 986 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 182 (+1) provenienti da altre regioni.
Altri 463 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SONO 4147
1 decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, nessuno oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è quindi di 4147 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 399 Cuneo, 373 Novara, 1835 Torino, 223 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 32.989 (+ 66 rispetto a ieri, di cui 54 asintomatici. Dei 66 casi, 32 screening, 28 contatti di caso, 6 con indagine in corso. I casi importati sono 22 su 66), i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4179 Alessandria, 1919 Asti, 1079 Biella, 3123 Cuneo, 3019 Novara, 16.452 Torino, 1565 Vercelli, 1185 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 286 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 182 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (come ieri ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 90 (- 2 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 1424
I tamponi diagnostici finora processati sono 597.168di cui 333.808risultati negativi.
Quando il ‘Capitano’ era una recluta
Consegnata a Matteo Salvini la tessera di socio onorario dell’Associazione Undicesimo Battaglione Fanteria Casale
Correva l’anno 1995 ed un giovanissimo Matteo Salvini venne a Casale come recluta dell’Undicesimo Battaglione Fanteria Casale.
A distanza di diversi anni mercoledì, mentre si trovata a Valenza per un appuntamento a sostegno della candidatura a sindaco di Maurizio Oddone, ha ricevuto dalla segretaria dell’Associazione Undicesimo Battaglione Fanteria Casale, Ester Patanella, una pubblicazione di Ettore Bongiovanni sulla storia del glorioso Battaglione, che ha terminato la sua attività nel 1999, e la tessera di socio onorario dell’Associazione.
Rivoli: Ritrovati 19 kit nuovi per tamponi Covid
Restituiti dagli agenti del Commissariato all’ASL di Cuneo
Nella serata di ieri, si è presentato presso il Commissariato di Rivoli un cittadino con una scatolone, in materiale isolante bianco, simile al polistirolo.
L’uomo lo aveva trovato casualmente, in giornata, sul cavalcavia della tangenziale di Torino, nei pressi del sito di Orbassano, non sapendone indicare la provenienza. Viste le grosse dimensioni e le indicazioni aveva dedotto che potesse contenere qualcosa di importante e lo aveva per questo portato in Commissariato a Rivoli.
Esaminando l’imballo, che riportava la scritta ATTENZIONE GHIACCIO SECCO e un’etichetta con la dicitura SARS COV 2 AMP 192T KIT, i poliziotti hanno capito che il materiale farmaceutico/sanitario era deperibile. Dopo una serie di accertamenti, resi più difficoltosi dall’ora tarda, gli agenti hanno appurato che l’imballaggio conteneva diversi kit nuovi per effettuare i tamponi covid, immersi in ghiaccio secco, che si sarebbero rapidamente deteriorati, diventando inutilizzabili se non fossero stati subito ricollocati.
Tale rischio, però, è stato sventato e, dopo accordi con la Direzione Sanitaria dell’ASL di Cuneo, all’una di notte un’Unità Specializzata dell‘Ospedale di Cuneo ha ritirato l’imballaggio presso il Commissariato di Via Pavia, salvandone la funzionalità.
Di Pier Franco Quaglieni/ Philippe Daverio e’ stato un grande studioso di storia dell’arte. Più contenuto e sobrio dI Sgarbi, non ha mai voluto essere un accademico e basta
E’ stato un grande e brillante divulgatore dell’arte e del patrimonio storico del Paese che seppe difendere con coraggio senza lo snobismo del Fai o di “Italia nostra”; aveva un modo di parlare e di scrivere seducente che colpiva anche gli incolti, virtù molto rara in un uomo di cultura.
Pur provenendo anche lui dal mondo sessantottino si era presto affrancato dagli stilemi ideologici e sociologici che inquinano l’estetica. Presentandolo a Torino all’ Unione Industriale con Giancarlo Bonzo, io parlai di lui come dell’Anti- Argan. Tanto intellettualistico quest’ultimo, tanto limpido e immediato fu Daverio. Fu straordinariamente efficace in televisione, dimostrando una comunicativa che neppure Alberto Angela possiede.
Ma definendolo così, volevo anche mettere in evidenza il suo spirito libero. Fece l’assessore a Milano con la Lega, ma non ci furono mai sbavature di parte nel suo lavoro di critico.
Quella definizione gli piacque e rimase oltre venti minuti a dialogare con me, quasi congelando il tema che avrebbe dovuto trattare e poi affronto’ con ricchezza di argomenti e smagliante vivacità di toni.
I critici d’arte sono spesso criptici ed evanescenti nel linguaggio, Philippe invece amava la chiarezza cartesiana del linguaggio, impastato a volte da illuminazioni volteriane. Con la sua morte l’Italia perde uno dei suoi pochi intellettuali liberi e non conformisti, una merce rara, quasi introvabile. E‘ stato un chierico che non ha tradito. La sua morte a poco più di 70 anni mi commuove e non mi consente di scrivere di più. La sua intelligenza è stata troncata da un male contro cui ha saputo combattere con stoicismo e coraggio.Per dirla con Croce ,la sua vita intera con la sua inesauribile vivacità e’ stata preparazione alla morte che non segnerà certo l’oblio di un impegno non effimero per la cultura e per l’arte mai disgiunte dall’amore per la libertà.
A che punto è la notte
Dalla morte di Cesare Romiti ai 35 giorni alla Fiat il passo è breve. 40 anni giusti giusti. Si rientrava la terza settimana d’Agosto, visto che agli inizi di settembre incominciava la Festa dell’Unità al Parco Ruffini.
Ne hanno parlato, all’interno del palinsesto “Edizione Digitale- L’agricoltura al Centro” condotto da Simona Riccio, Gianluca Cornelio Meglio e Stefano Cavaglia’, rispettivamente Direttore Generale del CAAT e presidente di APGO
Agricoltura e food possono e devono essere al centro dell’attenzione del grande pubblico anche servendosi dell’ausilio dello strumento digitale.
Una dimostrazione, in epoca post Covid, è rappresentata proprio dal palinsesto dal titolo “Edizione Digitale-L’agricoltura al Centro”, che annovera lintervento di diversi Operatori chiamati a discernere sul peperone di Carmagnola in occasione della 71esima edizione della Fiera nazionale del Peperone di Carmagnola.
A condurre questo palinsesto è la Social Media Manager Simona Riccio, che ha dialogato, lunedì 31 agosto scorso, con il Direttore generale del CAAT – Gianluca Cornelio Meglio – e il Presidente di A.P.G.O. FedagroMercati Torino ( Associazione Piemontese Grossisti Ortoflorofrutticoli ) – Stefano Cavaglia’.
“I Centri Agroalimentari – spiega il Direttore generale Gianluca Cornelio Meglio – rappresentano un’evoluzione dei vecchi mercati ortofrutticoli sia dal punto di vista delle gamme merceologiche trattate che dei servizi al loro interno erogati. Questa evoluzione non si traduce solo in un adeguamento strutturale, bensì attiene anche allaspettoculturale; in tal senso, il Grossista di oggi è un operatore più sensibile rispetto alle specificità delle produzioni locali e più attento rispetto alle esigenze di un mercato profondamente mutato.
Il Centro Agroalimentare di Torino che il Direttore generale ricorda essere tra i primi tre mercati italiani – deve fungere da anello di congiunzione e cassa di risonanza per favorire la distribuzione delle eccellenze del territorio e con esse del made in Italy.
“Questo sarà il primo anno – aggiunge Cornelio Meglio – in cui il Centro Agroalimentare di Torino prenderà parte alla Fiera del Peperone di Carmagnola; ritengo questa partecipazione fondamentale, in quanto coerente con tutta una serie di iniziative funzionali a far conoscere sempre di più il Centro Agroalimentare di Torino e il ruolo strategico che lo stesso ricopre allinterno della filieraagroalimentare”
“La partecipazione a questo palinsesto digitale – prosegue Gianluca Cornelio Meglio – consentirà di testimoniare il ruolo centrale e strategico ricoperto dal CAAT nellambitodel segmento B2B allinterno della filiera agroalimentarecon un focus su quella che è la produzione del territorio con le sue eccellenze.
“Affinchè gli attori allinterno della filiera agroalimentare prosegue Gianluca Cornelio Meglio possano esprimere al meglio le proprie potenzialità occorre che anche i diversi soggetti istituzionali coinvolti nel processo concorrano ad ottimizzare talune pratiche amministrative; mi riferisco, inparticolare, allattività di esportazione di prodotti ortofrutticoli in ambito extra UE realtà cresciuta nellultimo periodo allinterno del Centro – che richiede particolari adempimenti da parte degli Organi di Controllo preposti.
Talvolta le pratiche funzionali al rilascio delle relative attestazioni, da parte dei soggetti alluopo autorizzati, non si conciliano con i rigidi tempi dettati dagli slot aeroportuali e dalla deperibilità di un prodotto che richiede celerità per conservarne freschezza e qualità; in tal senso è auspicabile un intervento di semplificazione di talune pratiche burocratiche.
Anche il Presidente del CAAT Marco Lazzarino ha espresso viva soddisfazione per la partecipazione del CAAT alla 71esima Fiera di Carmagnola, sottolineando lo stretto rapporto che intercorre tra il Centro Agroalimentare di Torino, i produttori locali e le eccellenze presenti sul territorio, quale è il peperone di Carmagnola.
“Una delle funzioni fondamentali del CAAT – spiega il suo Presidente Marco Lazzarino – è, d‘altronde, quella di promuovere la commercializzazione dei prodotti locali e proprio il peperone rappresenta uno degli esempi più significativi delle eccellenze locali. Gli organizzatori della Fiera di Carmagnola hanno, inoltre, dimostrato la capacità di riformulare, in un tempo piuttosto breve, il format della manifestazione annuale, adattandolo alle esigenze dell’epoca post Covid e garantendone la massima sicurezza, pur senza compromettere la magia, legata ad unprodotto come il peperone“.
“La partecipazione quale Presidente dell’A.P.G.O.Fedagromercati Torino (Associazione Piemontese Grossisti Ortoflorofrutticoli) alla Fiera del Peperone di Carmagnola – spiega Stefano Cavaglià – risponde al nuovo ruolo che proprio i grossisti sono chiamati ad assumerequale snodo essenziale per la filiera ortofrutticola del nostro Paese, promuovendo la visibilità dei propri prodottinei confronti dei clienti, nonchè permettendo di sottolinearne loperato ad un evento di rilevante impatto mediatico e che gode di risalto nel territorio piemontese e a livello nazionale.
Il cambiamento del mercato e la sua globalizzazione, impongono al Grossista, da un lato, di puntare su un prodotto di elevata qualità, stringendo relazioni con le produzioni, proprio al fine di meglio valorizzare quanto il nostro territorio è in grado di offrire e, dallaltro, implementare i Servizi, per riuscire a raggiungere anche quelle quote di Mercato ad oggi inesplorate. Il peperone di Carmagnola rappresenta uno dei numerosi prodotti tipici del nostro territorio che, attraverso gli Operatori Grossisti, raggiungono lampio bacino dutenza del Centro Agro Alimentare che comprende, oltre al Piemonte, la Valle dAosta, buona parte della Liguria e diversi mercati della Francia subalpina“.
“Questo obiettivo prosegue Stefano Cavaglià si persegue sia attraverso un ampliamento della gamma merceologica offerta allinterno del Centro, sia attraverso lattivazione di servizi ad elevato valore aggiunto quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, il confezionamento, la lavorazione, il deposito a temperatura controllata ed un moderno sistema di delivery rispondente alle esigenze dellattuale approccio distributivo.
Loccasione mi permette anche di ricordare il ruolo dei tanti Operatori Grossisti, le loro famiglie, i dipendenti, i facchini e tutti i collaboratori delle aziende, che, durante i mesi più bui dellemergenza sanitaria, con senso di responsabilità e sacrificio, pur legittimamente impauriti dal rischio di contagio, hanno continuato a svolgere il loro lavoro, garantendo alle famiglie piemontesi lapprovvigionamento di generi alimentari freschi, così significativi durante questo periodo, adattandosi, con sacrificio, alle misure stringenti adottate per il contenimento dellepidemia. Inoltre, in questa circostanza, i Grossisti del C.A.A.T. hanno mostrato, ancora una volta ed in modo incisivo, la loro sensibilità verso i concittadini in difficoltà, tramite costanti donazioni di frutta e verdura ad enti di vario genere. Tra i beneficiari di tali donazioni si annoverano il personale medico e paramedico di 5 ospedali dellarea metropolitana di Torino, il Fondo di solidarietà Covid-19, istituito dal Comune di Torino, diversi enti benefici e mense che si adoperano per offrire pasti ai senza fissa dimora e ai poveri.”
Mara Martellotta
Rom, Forzese (FdI): “Comune doppiogiochista”
“Apprendiamo con stupore che, dopo aver negato per quasi una settimana l’esistenza del problema, finalmente l’Amministrazione comunale si sia decisa ad intervenire per sgomberare il campo rom abusivo sorto dopo l’abbandono di via Germagnano.” Così Enrico Forzese di Fratelli d’Italia.
“Per primi, come Fratelli d’Italia, ci siamo recati sul posto per vedere la situazione con i nostri occhi ed ascoltare i residenti. L’Appendino aveva risposto alle sollecitazioni dell’opposizione sostenendo che, di fatto, ci fossero soltanto due roulotte abusive: ancora una volta ha mentito ai torinesi.” continua Forzese.
“Chiediamo chiarezza al Comune: quali misure saranno attuate per recuperare i 1000€ assegnati alle famiglie sgomberate in via Germagnano che non hanno rinunciato al nomadismo? Pretendiamo che quei soldi vengano recuperati coercitivamente, se necessario: si tratta di soldi e risorse dei torinesi che non possono esser buttate via nell’ennesimo regalo agli irregolari. Il Sindaco ci deve delle risposte e, per una volta, dovrà essere Chiara.” conclude Forzese.
COMMENTARII di Augusto Grandi / Il “modello Milano” va in crisi, distrutto dai disastri del governo degli Incapaci e dei loro seguaci locali. Ma nessuno guarda alle ricadute sui piccoli centri.
Se ne occupano solo gli architetti, assicura uno dei tg nazionali di servizio, ed è un pericolo enorme, considerando come hanno sconciato l’Italia. Ma gli altri? Liberi professionisti, imprenditori costretti a chiudere l’attività nelle grandi città, artigiani. Perché fermarsi a Milano, Torino, Roma, Napoli?
Se ne occupano gli architetti e nei loro occhi compare il simbolo dell’euro che gira vorticosamente. Sognano di riempire di nuove orrende costruzioni l’intera Penisola. Colate di cemento in campagna, nei borghi antichi, sulle coste, nelle vallate alpine…
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