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Carceri e Covid, parla il garante: “si pensi alle urgenze strutturali

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del Garante dei detenuti del Piemonte

Martedì 4 agosto nel corso di una relazione straordinaria all’Assemblea del Consiglio regionale ho potuto richiamare l’attenzione della Regione Piemonte su alcune situazioni urgenti, meritevoli di approfondimento ma soprattutto di una iniziativa politica ed amministrativa.

La perdurante “non corrispondenza” dei posti di detenzione con il numero dei detenuti presenti nelle carceri italiane si riverbera anche sulle 13 carceri per adulti del Piemonte.

I dati nazionali che, prima dell’inizio della pandemia avevamo raggiunto i 61 mila detenuti, per una capienza ordinaria che era, sulla carta, di 51 mila posti, ma che, sfrondata dei posti non disponibili per ragioni temporanee, scendeva a 47 mila, quindi con una differenza di ben 14 mila posti a livello italiano.

Il 29 febbraio nelle carceri piemontesi vi erano collocati 4.553 detenuti, pari ad un tasso del 121% di sovraffollamento, essendo i posti realmente disponibili – secondo il calcolo fatto dal mio Ufficio – appena 3.783, sottraendo alla capienza i posti non disponibili per ragioni temporanee: si tratta quindi un 770 detenuti in più rispetto ai posti regolamentari.

Pur avendo registrato nelle settimane dell’emergenza COVID una diminuzione dei detenuti presenti nelle carceri piemontesi, il 2 agosto erano comunque presenti 4.202 detenuti e l’Amministrazione penitenziaria ha dichiarato che, nelle 13 carceri del Piemonte, al 3 agosto 248 camere di pernottamento non erano utilizzabili per motivi temporanei legati a lavori di ristrutturazione ordinaria o straordinaria da effettuare, e che a queste celle non utilizzabili corrispondevano ben 510 posti non disponibili, pari alla capienza di un carcere medio-grande.

 

Le iniziative annunciate anche dagli ultimi Governi hanno rilanciato un piano di interventi sull’edilizia penitenziaria che toccherà anche la Regione Piemonte: è prevista la costruzione di un nuovo padiglione detentivo nell’ambito del carcere di Asti e la trasformazione in struttura penitenziaria di un’ex caserma abbandonata a Casale Monferrato.

Dal gennaio 2016 risulta però da recuperare al pieno utilizzo il carcere di Alba, dove è ancora al punto di partenza un restauro legato al rifacimento dell’impianto idraulico per l’acqua potabile e per il riscaldamento a 5 anni dalla chiusura per epidemia da legionellosi: al momento non si hanno ancora notizie certe nemmeno sull’avviso pubblico per indire la gara d’appalto volta ad assegnare i lavori. Al 3 agosto ad Alba erano 91 camere soggette a lavori e ben 196 posti temporaneamente non disponibili.

Nella Casa Circondariale di Cuneo l’intero padiglione “ex-Giudiziario” è in attesa, da oltre 10 anni, della conclusione di un piano di recupero, ma anche metà del padiglione “Cerialdo” – che ospita il  regime del 41 bis – attende da anni il suo completo ripristino che ne permetta il riutilizzo funzionale. Al 3 agosto a Cuneo erano 98 camere non utilizzabili e ben 192 posti che risultano temporaneamente non disponibili. Un carcere come quello di Cuneo mezzo vuoto, nonostante sia il più vicino ad un presidio sanitario di livello e che, invece, avrebbe la vocazione per essere il più importante fra i presidi penitenziari piemontesi legati alla sanità.

Negli Istituti riunioni di Alessandria erano le 2 camere non utilizzabili per 10 posti alla Casa Circondariale don Soria e altre 28 camere per 55 posti alla Casa di Reclusione  San Michele temporaneamente non disponibili

Nell’istituto di Biella da circa 5 anni è stata attivata una “Casa-Lavoro” per gli internati dopo la fine della pena detentiva e per il loro graduale reinserimento, trattandosi di persone sulle quali c’è ancora una valutazione di pericolosità sociale, ma la collocazione della struttura in una sezione della Casa Circondariale, cioè in un pezzo di carcere dove non c’è né la casa, né il lavoro, ma tantissime difficoltà gestionali e nessuna prospettiva concreta, pone seri dubbi sulla legittimità della situazione in uno dei carceri grandi e problematici del Piemonte. Da anni si è indicata a Roma la soluzione: i 50 posti oggi a Biella saranno suddivisi su Alba e d Alessandria, ma i lavori di manutenzione straordinaria sui due ambiti specifici non sono ancora neanche partiti.

A Vercelli, dopo un balletto burocratico-surreale, si sono confermati i fondi per gli interventi strutturali sul quinto piano del carcere, in una chiave di trattamento e di progettualità scolastico-formative, ma ora si tratta di far partire effettivamente i progetti di recupero. A Verbania invece i fondi per riadattare per l’uso un cortile interno al carcere sono ancora una volta sfumati: ora la ripresentazione di una specifica richiesta alla Cassa delle Ammende è la premessa per la ripartenza del countdown, sperando sia lo volta buona.

Alcune scelte, come quella di un costruire un nuovo padiglione penitenziario ad Asti o la trasformazione di una ex-caserma in struttura penitenziaria a Casale Monferrato oltre al fatto che sarebbe quanto mai opportuna una condivisione, almeno a livello di informativa, con gli enti territoriali, non sembrano essere di imminente realizzazione, mentre il recupero dei soli posti temporaneamente non disponibili ad Alba e a Cuneo corrisponderebbe alla capienza di due padiglioni dell’ultima generazione dell’edilizia penitenziaria.

Non si può, dunque, lasciar passare quest’estate per molti aspetti straordinaria  senza avere almeno una prospettiva abbozzata per la risoluzione – in tempi ragionevoli – delle urgenze strutturali delle carceri piemontesi. Poi parleremo anche del trattamento e dell’efficacia dell’esecuzione penale in carcere, ma intanto rendiamo gli spazi più adeguati alle richieste di distanziamento sociale che la pandemia impone.

Bruno Mellano

I contagi salgono a 42, due nuove vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

26.368 PAZIENTI GUARITI E 595 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.368 (+36 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3258 (+0 ) Alessandria, 1589 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2490 (+15) Cuneo, 2373 (+0) Novara, 13.558 (+19) Torino, 1113 (+0) Vercelli, 965 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 174(+1) provenienti da altre regioni.

Altri 595 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4138

Sono 2 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4138 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1828 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.956  (+ 42 rispetto a ieri, di cui 28 asintomatici. Dei 42 casi, 11 screening, 22 contatti di caso, 7 casi con sintomi importati, 2 con indagine in corso. I casi importati sono 17 su 42 ) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4131 Alessandria, 1895 Asti, 1056 Biella, 2980 Cuneo, 2849 Novara, 16.054 Torino, 1419 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 274 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 141 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3  (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono  76 (-9 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono  776.

I tamponi diagnostici finora processati sono 527.588 , di cui 289.695 risultati negativi.

Coronavirus: la situazione dei contagi monitorata dal servizio regionale di epidemiologia

A pochi giorni dalla ricorrenza di ferragosto con Chiara Pasqualini, referente del Seremi, acronimo che sta a significare Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive, che ogni giorno, da febbraio, si trova a dover affrontare i numeri della pandemia in Piemonte.

Cosa sta succedendo nella nostra regione sotto l’aspetto dei contagi ?

C’è stato un aumento significativo in Piemonte, in particolare a Vercelli, dove c’è stato un focolaio di importazione, e a Cuneo, di minori dimensioni rispetto al precedente che riguarda meno di una decina di giovani rientrati da vacanze all’estero.

Quella terminata è la terza settimana in cui si registra un progressivo incremento di casi importati e casi secondari, fenomeni che devono essere presi in considerazione, come è avvenuto con il decreto regionale, con opportuni provvedimento specifici miranti ad arginare questi fenomeni.

Viste queste premesse consiglierebbe una vacanza all’estero ?

Sarebbe meglio evitare di viaggiare all’estero, soprattutto in quei Paesi dove attualmente l’epidemia sta viaggiando, ma anche in Paesi come la Spagna o la Francia dove i casi sono in aumento.

Dai bollettini quotidiani si nota che una buona percentuale di asintomatici…

I servizi adesso vanno alla ricerca dei casi per isolarli in un’ottica di prevenzione e di evitare la diffusione del contagio. Le diagnosi e i successivi isolamenti sono indica delle attività di controllo che vengono tassativamente svolte dal Sisp.

Per fare fronte ad un possibile rialzo della curva cosa ritiene si debba fare ?

Occorre pensare a misure restrittive mirate e a proseguire con  l’identificare i casi ed isolarli, facendo in modo che il contagio resti circoscritto.

Il numero dei decessi è in calo deciso ?

Certamente e questo è un buon segnale, le persone che sono, purtroppo, decedute nelle ultime settimane, avevano contratto il virus da alcuni mesi.

La ripeto una domanda che è un poco il ‘refrain’ di questi mesi: ci sarà una seconda ondata, un ripetersi di focolai, si potrà tornare indietro ?

E’ una domanda alla quale non è possibile rispondere in questo momento, dipenderà molto da quelli che saranno i comportamenti intrapresi che poi sono soltanto delle regole di prudenza e il rispetto delle norme igieniche di base, che non dobbiamo mai stancarci di ripetere: lavarsi frequentemente le mani, rispettare il distanziamento sociale, portare le mascherine, soprattutto quando il distanziamento non è possibile e nei luoghi chiusi, evitare assembramenti.

 

Massimo Iaretti

Tragedia a Castelmagno, il cordoglio del presidente Stefano Allasia

Le parole del presidente dell’Assemblea regionale

Esprimo a nome del Consiglio regionale del Piemonte, il cordoglio per l’immane tragedia di questa notte avvenuta a Castelmagno nel cuneese che ci lascia tutti senza parole.

Il mio pensiero va alle famiglie dei cinque giovani che hanno perso la vita, comprendendo che nulla può alleviare un dolore così grande, ma in questo momento  è importante stringerci attorno a loro. Di fronte alla morte di giovani vite non si può che restare sgomenti e addolorati.

Tragedia in montagna. Auto precipita nella scarpata, cinque ragazzi morti

Sono morti nella notte a Castelmagno, nel Cuneese: erano cinque ragazzi, il più giovane  aveva 11 anni.

Viaggiavano in nove a bordo di un Land Rover e stavano rientrando da una festa quando il veicolo è precipitato  in una scarpata sulla strada per le Grange Tibert.  Il gruppo di amici era andato   all’alpe Chastlar per guardare le stelle e la tragedia e’ avvenuta  durante il rientro. Sono morti Marco, di 24 anni,  due fratelli, Nicolò ed Elia, 17 e 11 anni, Camilla, di 16 anni e Samuele. Invece due ragazzine di 17 anni sono rimaste ferite e due giovani di 24 e 17 anni sono stati trasferiti  in codice rosso al Cto di Torino e all’ospedale Santa Croce di Cuneo.

Pragelato, parte il restauro dell’antica Chiesa di Traverses

È partito il restauro della Chiesa di Traverses nel comune di Pragelato. Un lavoro che durerà circa due anni, almeno così dicono i progettisti, e che è destinato a diventare un punto di riferimento per eventuali restauri di altre chiese simili e presenti nell’alta Val Chisone.

Grazie ai finanziamenti provenienti dall’8×1000 della Chiesa Cattolica e da un fondo ottenuto attraverso un bando di UniCredit e destinato ad interventi su questo versante, i lavori possono decollare. Sarà una impresa edile locale, specializzata in questo settore, a fare questo delicato lavoro di restauro. Il progetto, molto articolato e complesso e condiviso con la Soprintendenza delle Belle Arti, può essere l’inizio per una serie di ristrutturazioni di altri edifici religiosi presenti nell’alta val Chisone e con una struttura architettonica abbastanza simile a quella di Traverses.

Campionato Italiano Assoluto Open 2020, atleti piemontesi a Roma

Trofeo Settecolli Frecciarossa 

Fino a giovedì 13 agosto lo Stadio del Nuoto di Roma ospita la 57esima edizione del Trofeo Settecolli (targato Frecciarossa), il tradizionale e prestigioso evento internazionale di nuoto quest’anno valido come Campionato Italiano Assoluto Open 2020.

L’emergenza covid-19 ha imposto uno slittamento di circa due mesi rispetto alla consueta collocazione in calendario della manifestazione, che vedrà comunque ai blocchi di partenza tutti i più forti nuotatori azzurri e alcune stelle del nuoto internazionale. Con la maglia della nazionale italiana sarà in gara il torinese Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino), campione europeo in carica e primatista italiano dei 100 stile libero, al ritorno su un palcoscenico internazionale dopo l’argento sui 100 stile libero ai Campionati Europei in vasca corta dello scorso dicembre. Per lui doppio appuntamento in vasca, con i 50 e i 100 stile libero.
Sono 34 gli azzurri della selezione convocata dal direttore tecnico Cesare Butini, mentre gli atleti complessivamente iscritti sono 577, in rappresentanza di 167 società e per un totale di 1309 presenze in gara. Per quanto riguarda i numeri del nostro comitato regionale, partecipano al Trofeo Settecolli Frecciarossa – Campionato Italiano Assoluto Open 2020 – 37 atleti di Piemonte e Valle d’Aosta, in rappresentanza di 9 società e per un totale di 87 presenze gara.
Tra i piemontesi, sono presenti gli atleti che nella scorsa stagione hanno vestito la maglia della nazionale giovanile a Europei e Mondiali Junior e Mediterranean Cup. In gara anche i medagliati dell’ultima edizione degli Assoluti, disputata a dicembre: oltre ad Alessandro Miressi, sono Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino), Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani) e Anita Gastaldi (CSR Granda).
Le gare si svolgeranno a serie e in tre sessioni giornaliere, con inizio alle 9, alle 11.30 e alle 19. La sessione serale si concluderà intorno alle 21.30 e sarà trasmessa in diretta su Rai Sport HD; sarà dedicata alle due serie più veloci di ogni distanza (16 atleti complessivamente), eccezion fatta per gli 800 e i 1500 stile libero, di cui si disputerà una sola serie riservata agli atleti con i migliori 10 tempi.
Il programma di gara completo, l’elenco degli atleti piemontesi in gara e i link utili per seguire l’evento su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20200810122923&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Mercato auto ancora in rosso. Ma gli incentivi fanno sperare

E’ ancora in rosso il bilancio del mercato automobilistico italiano. In luglio le autovetture immatricolate sono state 136.455 con un calo dell’11,01% rispetto a luglio 2019. La contrazione non è certo lieve, ma, se si considera la serie di cali delle immatricolazioni negli ultimi mesi (marzo -85,39%, aprile -97,55%, maggio -49,55%, giugno -23,13%), la conclusione che si può trarre è che la pandemia non ha influito sull’interesse degli italiani per l’automobile e probabilmente ciò anche perché oggi l’automobile è il mezzo di trasporto più sicuro contro il contagio.

Certo, se si considera il bilancio dei primi sette mesi, il quadro è ancora di una gravità inaudita. Le immatricolazioni sono crollate da quota 1.236.520 del gennaio-luglio 2019 a quota 720.620 del gennaio-luglio 2020. Il calo è del 41,72% in percentuale e di 515.900 unità per numero di autovetture e ciò con effetti pesanti per il settore, che ha perso nei primi sette mesi dell’anno circa 9,6 miliardi di euro di fatturato e per l’Erario che, soltanto per l’Iva sulle auto vendute in meno, accusa un minor gettito di 2,1 miliardi di euro…

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Mercato auto ancora in rosso, ma gli incentivi fanno sperare

Negozio derubato per 75mila euro. I ladri: “Sono i nostri risparmi”

Saccheggiato  negozio, i carabinieri recuperano denaro e gioielli per oltre 75mila euro, arrestato un uomo e denunciata la compagna per furto aggravato

Si sono giustificati: <<Siamo turisti e i soldi e i gioielli sono i nostri risparmi di famiglia>>

Nel periodo estivo le Valli di Lanzo hanno triplicato la presenza dei villeggianti che hanno scelto di passare le vacanze nelle località montane e di conseguenza l’Arma dei Carabinieri ha aumentato i servizi preventivi per la tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica.
Erano da poco passate le 03.30 di ieri, quando i carabinieri di Chialamberto, durante un mirato servizio notturno per prevenire i furti, ha notato in Via Roma un veicolo sospetto che procedeva lento e a fari spenti.
L’auto è stata fermata e gli occupanti, un uomo e una donna di Torino ma domiciliati a Cantoira, hanno detto ai carabinieri di essere turisti. I
Il controllo del mezzo ha permesso di trovare oltre 60.000 euro in contanti e monili in oro per un valore di 15.000 euro, nonché attrezzi idonei per lo scasso.
Nonostante la coppia, entrambi disoccupati, giustificasse il possesso come “i risparmi di famiglia”, è stato accertato che poco prima i due avevano saccheggiato una macelleria del posto, previa effrazione della porta d’ingresso e successivamente della cassaforte
Una volta smascherati, l’uomo, C.M di 45 anni, di Cantoira, già gravato da numerosi precedenti penali, è stato arrestato per furto aggravato e condotto presso la casa circondariale di Ivrea, mentre la donna è stata deferita in stato di libertà. La convivente è stata denunciata a piede libero.
La refurtiva interamente recuperata è stata restituita al legittimo proprietario, che visibilmente commosso ha ringraziato i Carabinieri

“Scuole smilitarizzate”

Con l’inizio del prossimo anno scolastico, segnato da tante difficoltà ed incertezze ma anche da nuove sfide e nuove prospettive, il MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) e Pax Christi Italia (Movimento Cattolico Internazionale per la pace), desiderano essere a fianco di docenti e alunne/i, per ripartire da una scuola che sappia cogliere, dal dramma della pandemia, l’occasione per rigenerare la nostra società, guardando al futuro con fiducia e speranza e promuovendo la pace, quale bene laico e universale, da proteggere e trasmettere alle giovani generazioni.

Oggi più che mai dobbiamo fare scelte coraggiose per la difesa della nostra umanità, e per fare ciò, vogliamo ribadire, senza esitazione, l’importanza dell’educazione alla pace ed alla nonviolenza, quale modello pedagogico capace di trasmettere a bambine/i e giovani valori di solidarietà, giustizia, dialogo e convivenza pacifica tra i popoli.

Da qui nasce la Campagna “Scuole Smilitarizzate”, una campagna che intende ribadire la mission educativa della scuola ed invitare studentesse/i, docenti, dirigenti all’‟opzione della pace”. Ci rammarica e ci indigna constatare la presenza e l’incremento, in ambito scolastico, di molteplici attività, iniziative e progetti in collaborazione con le Forze Armate e quindi in palese contrasto con le finalità educative, formative e culturali dell’istituzione scolastica.

La scuola non è e non può essere il luogo “dell’opzione militare”, essa al contrario è il luogo ove coltivare la pace e educare ad essa. La prevenzione dei conflitti, la loro trasformazione nonviolenta, l’implementazione dei diritti e il rispetto della vita umana in tutti i suoi aspetti, sono i mezzi per costruire una cultura di pace e di nonviolenza.

Chiediamo pertanto che la scuola resti fedele alla sua azione pedagogica e coerente ai princìpi costituzionali, in particolare all’art. 11 della Costituzione che recita “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti”, per promuovere tra le/i giovani scelte ed azioni di pace che possano disarmare il nostro mondo, partendo proprio dall’educazione per arrivare alla politica, all’economia e a tutti gli ambiti della società.

La campagna, promossa in collaborazione con l’Associazione SOS Diritti, vuole rappresentare un percorso ampio e inclusivo dei tanti soggetti della società civile che sono impegnati continuamente per una scelta che escluda la violenza e coltivi la pace. È pertanto vitale la collaborazione tra la scuola e le tante associazioni operanti a questo scopo in Italia, alle quali rivolgiamo l’invito ad aderire e contribuire alla realizzazione di questa campagna, mettendo a disposizione delle scuole le proprie competenze e risorse, per costruire insieme una concreta alternativa di pace attraverso una rete capillare su tutto il territorio .

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, la Campagna “Scuole Smilitarizzate” verrà lanciata ufficialmente e saranno forniti ulteriori dettagli e strumenti.

In questa anteprima della Campagna viene pubblicato sui social un video messaggio da parte dei presidenti nazionali del MIR e di Pax Christi che spiegano il perché delle “Scuole smilitarizzate”.

L’augurio è che le scuole possano scegliere di percorrere la strada della pace e della nonviolenza ed esserne promotrici.

 

Movimento Internazionale della Riconciliazione   –   Pax Christi Italia