ilTorinese

Tentata rapina in gioielleria: pistola puntata contro i titolari

Momenti di paura ieri sera per una tentata rapina alla gioielleria Pasetto in via San Quintino 6, laboratorio noto in città per gli orologi pregiati

Quattro malviventi sono entrati  nel negozio appena prima dell’orario di chiusura minacciando il titolare e suo figlio con una pistola in pugno, rivelatasi poi una scacciacani. I negozianti hanno tentato di fare uscire i rapinatori e  hanno dato l’allarme. Tre dei malviventi, italiani, sono scappati ma il quarto è stato arrestato dalle pattuglie della polizia all’interno dell’oreficeria.

Il sale: alleato o nemico?

MANGIARE CHIARO / Il sale. Quanto consumarne? Perché fa male? È arrivato il momento di fare un piccolo spiegone. 

Chiariamo subito una cosa: un deficit di sodio da ridotto apporto alimentare in condizioni fisiologiche non può verificarsi. Anche una tossicità acuta da eccesso di sodio è altamente improbabile. 
Tuttavia, l’abuso alimentare di sodio tende a favorire un aumento del volume dei fluidi extracellulari e di conseguenza un aumento della pressione arteriosa.
La recente Linea Guida OMS definisce un valore < 2000 mg /die pari a < 5 g di sale al giorno e precisa che questa raccomandazione si applica a tutti gli individui adulti, ad eccezione di chi rientra in particolari stati patologici (WHO, 2012).

PERCHÈ FA MALE?
Un abuso di sale protratto nel tempo può portare a determinati rischi per la salute. Oltre alla classica ipertensione arteriosa, studi recenti hanno correlato all’abuso di sale anche un maggior rischio di insorgenza di tumore gastrico.
Purtroppo, noi italiani non ce la caviamo molto bene: da un’indagine condotta su 3921 soggetti adulti* emerge che solo il 5% degli uomini e il 15% delle donne presenta un consumo di sodio inferiore a 5g al giorno.

DOVE SI TROVA IL SODIO?
In natura, gli alimenti più poveri di sodio sono la frutta, le verdure, gli oli e i cereali. Il loro contenuto varia da tracce a circa 20 mg/100 g, con l’eccezione di alcuni ortaggi (carote, sedano, ravanelli, carciofi) che ne contengono quantità più elevate (fino a 140 mg/100 g).
La carne e i prodotti della pesca ne contengono naturalmente da 40 a 120 mg/100 g, con l’eccezione di alcuni molluschi come cozze e ostriche (rispettivamente circa 300 e 500 mg/100 g).
Il latte intero ne contiene circa 50 mg/100 g.
Il contenuto di sodio negli alimenti trasformati varia. Per es. circa 1800 mg/100 g nel pecorino e 2000 mg/100 g nel prosciutto crudo e fino a 700 mg/100g in molti piatti pronti surgelati.
Attenzione ai dadi da brodo contenenti glutammato e alla salsa di soia: sono pieni di sodio!

COSA VI CONSIGLIO?
Di leggere sempre le etichette, che sono un ottimo strumento per districarvi nella giungla dei negozi/supermercati.
Per legge, se trovate scritto “a tenore ridotto di sodio” la concentrazione di sodio dovrebbe** essere inferiore a 120 mg/100 g, “a tenore molto basso di sodio” se il sodio è < 40 mg/100 g e “a tenore bassissimo di sodio” per sodio < 5 mg/100 g.
E per quanto riguarda le diverse tipologie di sale? Il sale è sale, a prescindere dal colore, dalla provenienza, e soprattutto dal costo. Va ridotto e basta.

Fonti: 
*indagine MINISAL-GIRCSI
**Regolamento CE, 2006
“Linee guida per una sana alimentazione”, Crea, 2019.

Vittoria Roscigno

Vittoria Roscigno, classe 1995, laureata con lode in Dietistica presso l’Università degli studi di Torino e con il massimo dei voti nella Magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli studi di Firenze. Ha conseguito i titoli di “Esperta in nutrizione sportiva” e “Nutrition expert” mediante due corsi annuali e sta attualmente frequentando un Master di II livello in Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Università degli studi di Pavia. Lavora in qualità di dietista presso le strutture Humanitas Gradenigo e Humanitas Cellini, oltre a svolgere attività di libera professione a Torino.

  • “Che la scienza e la buona forchetta siano sempre con te”.
    Sito: vittoriaroscigno.it
    Instagram: @dietistavittoriaroscigno
    Facebook: Dott.ssa Vittoria Roscigno – Dietista

Prevostura VirtualRace, domenica si comincia

Domenica si comincia. Domenica doveva essere il giorno della Granfondo Prevostura Mtb, l’appuntamento che a Lessona (BI) attendono sempre con grande passione.

Anche se ufficialmente la gara non ci sarà (troppe le difficoltà organizzative del momento legate ai protocolli sanitari), la Prevostura vivrà grazie alla sua edizione Virtual Race. Il regolamento è estremamente semplice: dal 4 ottobre fino all’1 novembre, ogni appassionato di mountain bike potrà affrontare il nuovo percorso della GF Prevostura, che doveva essere inaugurato ufficialmente in occasione della sua 22esima edizione, lungo 45 km, registrandosi sulla app Strava per riportare i tempi di percorrenza. La prova potrà essere fatta più e più volte nel periodo tempo, naturalmente verrà tenuta in considerazione la migliore prestazione ottenuta.
La partecipazione alla Prevostura Virtual Race è completamente gratuita, è un modo per tenere viva l’attenzione su una delle Granfondo storiche del panorama piemontese e non solo, ma nonostante questo gli organizzatori stanno predisponendo una serie di premi legati alla graduatoria finale che verranno spediti successivamente per posta, quando questa sarà ufficializzata nei giorni successivi alla chiusura del periodo di gara. Il tracciato di gara sarà ripetutamente monitorato dai responsabili dell’Mtb Lessona, ma naturalmente ogni biker dovrà affidarsi esclusivamente al proprio senso dell’orientamento e alla traccia fornita dall’app. Fondamentale sarà avere con sé sempre un cellulare di riferimento, oltre ad adeguato rifornimento idrico e solido.
Gli organizzatori si attendono un gran numero di tentativi, affrontati con spirito di puro divertimento, senza l’assillo agonistico, apprezzando ancor di più la bellezza di un tracciato e soprattutto di luoghi attraversati dove si è fatta la storia della Mtb italiana. Poi si comincerà a pensare alla Granfondo Prevostura 2021, quella vera…
Per informazioni: Amici Mtb Lessona, tel. 340.1516377 e 334.1342662, www.laprevosturamtb.it, mail mtblessona@libero.it

Welfare State o Welfare Society?

5 ottobre 2020 – Ore 18:00 Polo del ‘900, Sala didattica, Via del Carmine 14, Torino

Dopo la presentazione del monumentale lavoro del prof. Ciravegna sulla Dottrina Sociale della Chiesa, la Fondazione Donat-Cattin ha avviato un percorso di approfondimento con un programma di seminari tematici. I primi due seminari, “Lavoro e Impresa” “Famiglia e Società”, si sono tenuti rispettivamente il 13 gennaio ed il 13 febbraio scorsi. Il prossimo appuntamento, lunedì 5 ottobre, è dedicato al tema dello Stato Sociale. Gli appuntamenti successivi saranno dedicati a “Ambiente umano e ambiente naturale” ed a “L’azione politica per il bene comune”.

Evento gratuito con prenotazione obbligatoria al seguente link:
https://polodel900.secure.force.com/eventi?IdEvt=a0C1t00000BZdPr

“Una storia di mani” con la Lega del Filo d’Oro

In occasione del “Giorno del dono” (4 ottobre) – riconosciuto dalla Repubblica italiana per offrire ai cittadini l’opportunità di acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte e le attività donative possono recare alla crescita della società – riparte la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Una storia di mani” della Lega del Filo d’Oro, il cui obiettivo principale per l’edizione 2020 è il completamento e l’allestimento degli ambienti dedicati alle attività fisioterapiche e idroterapiche del nuovo Centro Nazionale.

Grazie ad un piccolo gesto di generosità si potrà contribuire alla realizzazione di 2 piscine e 4 palestre, che sono di fondamentale importanza per il percorso riabilitativo personalizzato di chi non vede e non sente.

Le persone con disabilità multiple vivono una condizione caratterizzata da limitate possibilità di movimento e di esplorazione dello spazio, per questa ragione l’attività motoria, in acqua e non, gioca un ruolo importantissimo nella loro stimolazione e rappresenta uno strumento fondamentale per aiutarle a migliorare le proprie abilità in termini di equilibrio e di coordinazione, agevolandone l’orientamento, la mobilità e l’autonomia.

Fino al 31 dicembre 2020 tutti possono sostenere la Campagna “Una storia di mani” attraverso un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45514.

Inoltre, schierati nuovamente insieme al fianco della Lega del Filo d’Oro per supportare la Campagna “Una storia di mani”, ci sono i testimonial storici Renzo Arbore e Neri Marcorè che ormai sanno bene quanto le mani, per le persone sordocieche, rappresentino un prezioso strumento che permette loro di conoscere e di comunicare con il mondo che le circonda. Così come lo sanno gli operatori della “Lega”, che grazie al senso del tatto riescono a mettersi in relazione con loro per educarle alla massima autonomia possibile.

La moda balcanica sfila alla Torino Fashion week

L’organizzazione Dress for Success Serbia, in collaborazione con l’organizzazione non governativa tedesca Help-Hilfe zur Selbsthilfe, parteciperà per la prima volta alla Torino Fashion Week che si terrà dal 3 al 9 ottobre

 

Il 4 ottobre sfilerà IDOL Collection ovvero 40 designer tra i quali Ambra Dodaj dall’Albania, HAAD Fashion by Adnan Hajrulahovic da Bosnia ed Erzegovina, Berna Saraci dal Kosovo, Merisa Mehmedovic dal Montenegro e, dalla Serbia, Blackbirdfield by Dragan Smiljanic, Ivana Vorguca, Marija Handmade, Morfium by Jelena Malesevic, Zvonko Markovic  Couture, Nikola Velickovic. Gli stilisti presenteranno la storia e le tradizione dei Balcani attraverso i diversi paesi: Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Kosovo, Macedonia e Croazia. I protagonisti sono designer, brand e gruppi socialmente sensibili come donne, giovani, minoranze nazionali, rimpatriati, persone con disabilità e detenuti. In questo senso la Torino Fashion Week avrà un ruolo chiave per la Serbia e per i Balcani perché per la prima volta verranno presentate collezioni provenienti da diversi contesti sociali con lo scopo di supportare e promuovere una moda balcanica sostenibile.

Help-Hilfe zur Selbsthilfe è un’organizzazione internazionale tedesca con sede a Bonn che assiste e aiuta le persone in difficoltà. È stata fondata nel 1981 e ad oggi supporta persone bisognose in 23 paesi al fine di migliorare le loro condizioni di vita.

Dress for Success Belgrado-Serbia fa parte dell’organizzazione internazionale Dress for Success World Wide fondata nel 1997. Da allora ha sostenuto più di un milione di donne in tutto il mondo con l’obiettivo di responsabilizzare e sostenere coloro che provengono da gruppi economicamente e socialmente vulnerabili in modo che possano raggiungere l’indipendenza economica e l’uguaglianza attraverso il lavoro nel settore moda.

Claudio Azzolini, founder della Torino Fashion Week, sottolinea: “Dopo Italia, mondo islamico, Africa e Cina, l’edizione 2020 della Torino Fashion Week sceglie i Balcani a conferma della vocazione internazionale dell’evento. Come sempre si tratta di stilisti emergenti, ma alcuni già conosciuti e affermati nei loro paesi. L’idea di supportare le donne in difficoltà e offrire loro l’opportunità di far conoscere le proprie creazioni attraverso la TFW è per me fonte di orgoglio. Solo facendo rete possiamo sensibilizzare i diversi paesi e fornire un aiuto concreto attraverso il comparto moda”.

 

Le novità dell’edizione 2020 della Torino Fashion Week non sono finite. Sfilate in streaming presso Rinascente Torino Via Lagrange, talk on line con prestigiosi speakers internazionali del settore moda, 4 giorni di B2B (5-8 ottobre), e-commerce per i fashion designers e un’importante partnership con CBI Camera Buyer Italia: la quinta edizione della Torino Fashion Week si trasforma in digital grazie ad una Web APP innovativa che propone i diversi incontri e connette i protagonisti dell’evento, i buyers e i viewers in ogni parte del mondo. Con Torino Fashion Week 2020 nasce quindi un HUB della moda emergente e si delinea il nuovo futuro del fashion show.

L’evento digital sarà in live streaming dal 3 al 9 ottobre dalle ore 21 e garantirà la spettacolarizzazione della moda grazie alle sfilate che si terranno a porte chiuse presso Rinascente Torino e che avranno per protagonisti i fashion designer torinesi, italiani e internazionali.

Il 9 ottobre alle ore 21 verrà invece consegnato il Torino Fashion Week Award by Rinascente, CNA Federmoda, Banca Cooperativa di Cherasco BCC. Special guest della serata conclusiva sarà Gerardo Orlando, che dopo aver lavorato per Mario Valentino, Romeo Gigli e Ferragamo ha fondato l’omonimo brand affermato in Cina e in Europa e presente in diverse Fashion Week internazionali. Sempre il 9 ottobre gli store torinesi Mondo e Hangover selezioneranno designer emergenti che potranno esporre all’interno dei loro prestigiosi showroom rispettivamente per 1 mese e per 2 mesi. Per la moda inclusiva sfileranno invece le borse create dagli studenti dell’Accademia Italiana di Moda e Couture di Torino per U.I.L.D.M. (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare): bags raffinate e pratiche pensate per donne e uomini con difficoltà motorie.

Grazie all’APP i viewers – ovvero il pubblico, i buyers e gli operatori del settore – potranno seguire sia le sfilate sia la consegna del premio, entrare virtualmente nel backstage e conoscere gli stilisti emergenti, i designer internazionali e i marchi di nicchia attraverso le interviste.

Nuova, veloce e facile da utilizzare, la Web APP include una ricca sezione e-commerce in cui i consumatori avranno la possibilità di acquistare online i capi dei fashion designers emergenti, mentre i buyers e i rivenditori potranno ordinare gli outfit della nuova stagione ed avranno tutta una serie di servizi dedicati.

Naturalmente non mancherà l’anima business del format che garantirà 4 giorni di webinar destinati alle PMI, alle start up e agli imprenditori del settore tessile e fashion e una serie di incontri internazionali online dedicati al B2B e organizzati tramite la piattaforma b2match.

Come ogni anno si terrà infatti il Torino Fashion Match (5-8 ottobre) organizzato da Unioncamere Piemonte nell’ambito della rete Enterprise Europe Network e del Sector Group Textile and Fashion di cui l’ente è partner. La rete EEN, creata dalla Commissione Europea per supportare l’attività imprenditoriale e la crescita delle imprese europee, in particolare delle PMI, si articola in circa 600 punti di contatto organizzati in consorzi dislocati in oltre 50 Paesi. A conferma del successo del B2B Torino Fashion Match, nel 2019 l’evento ha ricevuto il premio come miglior Best Practice tra tutte le attività di B2B svolte nell’ambito dei 17 Sector Groups della rete EEN. La Commissione Europea e la sua Agenzia per le Piccole e Medie Imprese lo hanno premiato per l’impatto innovativo, per la visibilità mediatica che offre alle imprese e alla rete stessa e per il potenziale di networking che genera favorendo la nascita di collaborazioni internazionali.

 

“Il Covid-19 ha segnato una metamorfosi nel sistema moda” sottolinea Claudio Azzolini founder della Torino Fashion Week, che aggiunge: “Il nuovo format segue coerentemente le sue idee primordiali e si adatta ai cambiamenti e all’innovazione per favorire un modello sostenibile nel comparto moda. Pur sperando di poter ridare in futuro una parte di show, la TFW prosegue digitalizzando l’evento e creando una piattaforma online che offrirà agli utenti l’accesso a interviste, webinars e sfilate digitali di brands emergenti che provengono da tutto il mondo. Grazie all’accordo siglato tra TModa, Unioncamere Piemonte e Camera Buyer Italia, inoltre, CBI offre il suo patrocinio ed è presente al B2B Torino Fashion Match con alcuni prestigiosi buyers per effettuare meeting sia in presenza sia virtuali. Un’opportunità unica per i partecipanti alla TFW 2020”.

 

Bonus bebè 2013 ancora in corso

L’Assessorato regionale alle Politiche della Famiglia rammenta che è ancora in corso l’erogazione dei contributi relativi al Bonus Bebè, dedicata ai bambini nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013.

Ricorda altresì che coloro che hanno presentato regolare domanda entro il 31 agosto 2014 e non avessero ancora ricevuto la somma spettante, possono mettersi in  contatto con l’Ufficio competente, mandando un’e-mail a bonusbebe@regione.piemonte.it oppure telefonando al numero 011/432.4477.

Infine, segnala che i dati richiesti per procedere con la necessaria verifica sono:

  • generalità del richiedente, che salvo casi eccezionali da verificare direttamente con l’ufficio, deve essere uno dei genitori;

  • codice fiscale del richiedente (madre o padre);

  • recapito telefonico per eventuali comunicazioni;

  • indirizzo e-mail.

L’Assessorato segnala che le modalità di incasso del bonus verranno comunicate successivamente, tramite posta elettronica, a seguito di controllo del possesso dei requisiti.

Premio Pavese: a settant’anni dalla morte dello scrittore, un’ “immagine guida”

Tante  novità per la 37^ edizione del Premio 
La presentazione al “Polo del ‘900”, mercoledì 7 ottobre, ore 18

Un acquerello delizioso e potente. Lieve e poetico. Rappresenta la sagoma di un bambino seduto di spalle e a gambe incrociate “su un tappeto, foglia volante, che ha profumo di campagna e di mare” sospeso fra terra e cielo, in atto di osservare le verdi colline della sua Langa.

Finalmente! La 37^ edizione del Premio organizzato dall’anno scorso dalla “Fondazione Cesare Pavese”, s’accinge a dotarsi, per la prima volta , di una propria “immagine guida”, attraverso cui celebrare pur anche il settantesimo anniversario della scomparsa (27 agosto 1950) dello scrittore di Santo Stefano Belbo. Autore dell’immagine, è l’artista torinese Paolo Galetto, che “ha fatto dell’acqua colorata il suo marchio distintivo”, al suo attivo collaborazioni importanti, da “Vogue Italia” alla pagina culturale de “La Stampa” (con i ritratti acquerellati dei più importanti interpreti della cultura del notro tempo) fino a “Bolaffi”, per cui ha di recente curato una serie di ritratti “anticonvenziali” dei grandi protagonisti del Risorgimento. E, se vogliamo, “anticonvenziale” è un po’ anche quell’immagine – che d’ora in poi farà da “marchio” al Premio – del Pavese bambino, naufrago in un oceano di pensieri e fantasie. Del resto “l’infanzia – sottolinea lo stesso Galetto – è la cosa più distante dall’idea di autodistruzione, del suicidio” e, in questo modo, il ritratto dello scrittore fanciullo “mi è sembrato il modo più giusto per poter meglio perdonare e farsi perdonare da parte di Pavese”. Anche di questo si parlerà al “Polo del ‘900”, in via del Carmine 14 a Torino, mercoledì 7 ottobre alle 18, in un incontro con tutti i giurati, in cui verranno anche presentati il nuovo libro di Pierluigi Vaccaneo, “A Torino con Cesare Pavese”, ed il saggio “Pavese uomo, depurato dal ‘pavesismo’” di Pietro Polito, direttore del “Centro Studi Gobetti” di Torino. Ma soprattutto, nell’occasione, saranno esposte alcune novità dell’edizione numero trentasette del Premio, che cade a settant’anni dalla morte di Pavese e che si svolgerà sabato 24 e domenica 25 ottobre a Santo Stefano Belbo, paese natale dello scrittore. Novità riguardanti – oltre all’immagine guida, di cui si è detto – la giuria e la struttura del Premio. Il riconoscimento vede infatti la riconferma della cinquina dei giurati nominati per l’edizione 2019 (guidata da Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Piemonte e Valle d’Aosta), ma con l’arrivo di una nuova figura altamente qualificata, qual’è quella di Chiara Fenoglio (docente, saggista e giornalista). Altre importanti novità, l’aggiunta della sezione “Narrativa” (accanto a quelle di Editoria, Traduzione e Saggistica, rappresentanti i molteplici ambiti cui Pavese si era dedicato) e di una nuova categoria finalizzata al coinvolgimento delle scuole superiori italiane per le quali è stato preparato uno specifico bando, in cui si invitano gli studenti a scrivere un breve saggio o riflessione critica, partendo dalle parole de “La luna e i falò”, in cui lo scrittore si riferisce ai luoghi dell’infanzia, alla ricerca della propria identità.
In occasione delle due giornate del Premio, il 24 e il 25 ottobre prossimi a Santo Stefano Belbo, sarà inoltre presentato il documentario con l’intervista inedita a Maria Luisa Sini, nipote di Pavese e figlia della sorella, e Gabriella Scaglione, figlia di Pinolo Scaglione – il Nuto de “La luna e i falò”. Nel documentario, Maria Luisa Sini racconta il suo rapporto con lo zio, restituendoci la personalità di un uomo osservato dallo sguardo di una bambina, per un ritratto inedito, intimo e personale di Pavese, che anche nel privato e in famiglia si distingueva per la sua elevata sensibilità e profondità d’animo. Lo “zio Cesare” era solito giocare con le nipoti, aiutarle nei compiti a casa e discutere con il cognato. La vita familiare si rispecchiava in quella pubblica di editore e scrittore: un’immagine tracciata dalla famiglia e da chi ha vissuto con lui ogni attimo della sua vita.
Info al pubblico – Fondazione Cesare Pavese: 0141.840894 – 366.7529255 – www.fondazionecesarepavese.it – info@fondazionecesarepavese.it

g. m.

Nelle foto
– Immagine guida del Premio
– Paolo Galetto
– Chiara Fenoglio
– Maria Luisa Sini

“Giardinetto di via Giulio di nuovo chiuso ai bambini”

“Disagio e rabbia per gli abitanti del quartiere”

 

Mamme arrabbiate che scrivono mail al Comune,  perché hanno trovato il cancello chiuso, senza ottenere risposta, signore che telefonano ai vigili urbani per un intervento di riapertura del giardinetto, residenti e suore insonni per la musica serale e notturna che si organizzano per vedere le autorizzazioni del Comune, questa la situazione a settembre presso il giardinetto di via Giulio davanti all’Anagrafe Centrale.

 

Il Comune infatti ha concesso per il mese di settembre che un’associazione culturale privata della zona organizzasse eventi musicali e teatrali all’aperto per fruire dei maggiori spazi per il distanziamento per il coronavirus. Non un Punto Verde, allestito a spese della Città, ma uno spazio pubblico concesso provvisoriamente, ma per un intero mese, a privati e con deroga al superamento dei limiti di decibell previsti per questa zona acustica comunale. I giardinetti infatti erano permanentemente chiusi il lunedi e il martedi, avrebbero dovuto essere aperti dal mercoledi dalle 10, ma spesso, racconta una mamma, il cancello, che l’associazione si è impegnata meritoriamente e gratuitamente ad aprire e chiudere tutti i giorni dell’anno,  al mattino era chiuso. Il giardinetto si può idealmente dividere in quattro parti, una alla sinistra del cancello di via Giulio, lasciata interamente libera ma con pochissimi giochi, un’altra in posizione simmetrica a destra del cancello occupata dal bancone della biglietteria e per il tecnico del suono, con alcuni gazebo per la somministrazione serale di birra, panini e carne arrostita. Quindi in questa seconda area i giochi non erano più facilmente fruibili, nemmeno di giorno, perché vi erano installati dei tavolini con spigoli pericolosi per i bimbi e con le sedie appoggiate diagonalmente ai tavoli.In questa zona sono stati allestiti delle specie di tavolate da picnic, fruibili per lo studio agli studenti universitari, a causa della chiusura delle aule di studio e delle biblioteche. La terza zona è quella davanti all’entrata dell’Anagrafe Centrale in via della Consolata, occupata dalle sedie e dal palco, situato a ridosso della via a ca 15 metri da due comunità religiose, le Suore di S. Anna, che gestiscono una scuola paritaria per bambini e le suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice, che ospitano studentesse universitarie fuori sede nel pensionato “Casa della Giovane”. Infine la quarta zona è l’area verde prospicente c.so Regina Margherita, dove non ci sono giochi né panchine e che non è fruibile mai da nessuno.

 

Queste mamme arrabbiate vanno capite, spiegando un breve antefatto. I giardinetti sono stati chiusi per molti mesi dal 14 maggio 2019 a giugno 2020! per i lavori di risistemazione dei tappeti antitrauma sotto i giochi, ormai ammalorati o in procinto a breve di essere sostituiti e per l’aggiunta di nuovi giochi. Il Comune non ha pensato di lasciare aperta alternativamente la zona destra o sinistra in attesa della fine dei lavori nell’altra, come abitualmente si fa nelle strade a due corsie; inoltre, secondo fonte sicura, nel caso di un nuovo scivolo a due corsie, i calcoli sono stati fatti male, teorici, senza visione preventiva dello stato dei luoghi per la carenza di personale, cioè non tenendo conto della presenza degli alberi, utilizzando delle carte vecchie di decenni. Così la ditta ha dovuto sospendere i lavori, far presente l’inconveniente e riprenderli poco dopo. La lunga chiusura è stata determinata ovviamente anche dal freddo invernale, che sotto i 14° C non consente i lavori edili, poi dalla clausura ordinata dal Governo Conte per tutte le imprese, finché poco prima del principio dell’estate il giardinetto è stato finalmente accessibile.

 

Adesso il nuovo problema: chiusura parziale del giardinetto e disturbo al riposo e alle occupazioni per gli spettacoli che cominciavano alle 22 e terminavano alle 24, da mercoledi a domenica.

Sembra proprio che l’autorizzazione acustica sia stata concessa dal dirigente comunale senza prima effettuare un sopralluogo, senza neanche inviare un fattorino a controllare e non solo senza coinvolgere nella decisione le persone giuridiche, facilmente individuabili. Infatti non ci sono sole le suore di S. Anna e salesiane davanti al palco, ma altre due comunità religiose: i preti del Santuario della Consolata a 50 metri e le suore del Cottolengo a 150 m. La zona inoltre è densamente abitata perché gli uffici presenti nelle vie limitrofe sono davvero pochissimi. Allora perché i residenti devono adeguarsi alle abitudini dei soci privati, gli spettacoli cominciavano alle 22,  e non piuttosto i musicisti alle necessità delle persone che si alzano alle sei?  Perché tutti questi giorni feriali? Non si poteva concedere un’area all’interno di un parco molto grande, sì da rivitalizzarlo e prevenire spaccio e abbandono, come ad es. al Valentino? Perché l’associazione non ha organizzato qualcosa anche per mamme e bimbi?

 

I residenti e i bambini temono che la concessione per il Covid, fatta all’associazione culturale, possa diventare definitiva o perlomeno rinnovarsi la prossima estate e si stanno organizzando per tutelare le proprie ragioni. Riusciranno a far sentire la propria voce con l’aiuto del movimento politico “Il Popolo della Famiglia”, che ha preso a cuore la situazione, o il personale professionale dell’associazione, che fa parte di una rete, da decenni abituato a rapportarsi alle amministrazioni comunali anteriori all’attuale agonizzante, la spunterà un’altra volta?

 

   Marcello Protto (Il Popolo della Famiglia-Torino)

“Spritzerò”, un locale tutto dedicato allo Spritz apre a Torino

La start up partenopea ha aperto venerdì 9 ottobre in San Salvario il suo locale dedicato allo Spritz

Lo store Spritzerò di Torino si trova al civico 8/E di Via Giuseppe Baretti, nel centro di San Salvario, tra le principali vie del by night torinese. Il nuovo spazio avrà il compito simbolico di rafforzare la community di clienti fedeli a Spritzerò e incarnerà a pieno la filosofia aziendale volta a “contribuire al miglioramento della società attraverso lo sviluppo della socialità e la condivisione di momenti di spensieratezza condita da Spritz di qualità”. 

Dal punto di vista progettuale, il nuovo store si ispira alla cultura milanese, con linee pulite e minimaliste, e ingloba nelle scelte stilistiche il mood dell’aperitivo, come la semplicità, la convivialità e l’informalità.

Mai come in questo periodo di crisi globale, post Coronavirus, l’apertura del primo monomarca al Nord Italia rispecchia pienamente il payoff del brand Spritzerò, “Aperitivo Italiano”: Davide Schiano, il proprietario del marchio esordisce con la sua volontà di “andare oltre”, porsi continuamente nuove sfide, superare le difficoltà, strabiliare le aspettative, non arrendersi e perseguire sempre con tenacia i propri obiettivi.

“I nostri Spritz Bar sono oramai realtà solide in tutta la Campania e Roma e siamo entusiasti di arrivare a Torino. Con questo nuovo importante store, implementeremo il format con una proposta qualitativa ancora maggiore, infatti utilizzeremo anche un vero e proprio calice. Siamo orgogliosi di aprire il primo store del Nord Italia nella città di Torino in questo momento storico così complesso. Abbiamo inviare un messaggio di ottimismo e resilienza perché crediamo fermamente che, a dispetto delle difficoltà di questo periodo, il mondo dell’aperitivo e in generale del food & beverage continuerà ad essere uno dei principali motori dell’economia nazionale”.

Il noto format è basato su 10 tipologie di spritz, serviti in 3 differenti taglie di bicchieri, per andare incontro sia alle possibilità di spesa del cliente che alla reale quantità di bevuta. Quindi tre formati (S – M – PERFECT SERVE) per tre differenti prezzi (2,50€ – 5€ – 7€) con gli immancabili arachidi in guscio serviti gratis, realizzati in un packaging tutto nuovo e customizzato Spritzerò. “Per lo store di Torino abbiamo pensato di omaggiare la città con due spritz special dedicati ai simboli cittadini, il Toro e la Mole, rispettivamente di colore granata e lilla, entrambi a base di vodka al passion fruit, per meglio identificare la passione dei torinesi”

“Dopo Torino, tra poche settimane apriremo il nostro primo store in Puglia, esattamente nella bellissima Trani. Il format è in crescita esponenziale e puntiamo ad avere uno store Spritzerò in tutte le regioni italiane più grandi già per la fine del 2021” conclude Davide Schiano.