ilTorinese

Dolore e partecipazione ai funerali dei ragazzi morti nella tragedia di Castelmagno

Il vescovo di Cuneo Piero Delbosco ha celebrato i funerali di  Camilla Bessone, di 15 anni.

Nella cattedrale di Cuneo si è svolto stamane, alla presenza di un pubblico addolorato e partecipe,   il primo dei funerali – gli altri oggi pomeriggio – di  quattro dei cinque giovani morti nel tragico incidente stradale a Castelmagno, dove erano andati in montagna per vedere le stelle nel periodo di San Lorenzo.

La giovanissima Camilla era ospite di una compagna del gruppo delle cheerleader.

Invece  15.30, si terranno le cerimonie funebri di Samuele Gribaudo, di 14 anni, nella parrocchia di San Benigno nel Cuneese; a Fossano, di Elia e Nicolò, 14 e 17 anni.

Tra qualche giorno i funerali di Marco Appendino, di 23 anni, il ragazzo alla guida del veicolo.

La sindaca Appendino dice sì all’accordo con i partiti alle Comunali

La Sindaca Chiara Appendino ha scritto un intervento su Facebook, che pubblichiamo di seguito, dove spiega le sue opinioni a proposito del voto sulla piattaforma Rousseau riservato agli iscritti di M5S

 

Fino alle 12, gli iscritti alla piattaforma Rousseau, potranno votare in merito a due quesiti.Vorrei provare a entrare nel merito del secondo quesito e condividere con voi qualche idea.

No, tranquilli, non mi sono dimenticata del primo quesito. Molto semplicemente, come molti di voi sanno, quello della deroga al doppio mandato è un tema che potenzialmente mi tocca in prima persona. Dunque – anche per coerenza con quanto ho sempre detto su questo punto – mi sono astenuta dal voto e non aggiungerò commenti.

Ma veniamo, appunto, al merito del secondo quesito.

Sono passati oltre dieci anni da quel 4 ottobre 2009, quando nacque il Movimento 5 Stelle.
Chi di voi c’era dall’inizio?

Io mi sono avvicinata nel 2010, pochi mesi dopo. Ancora oggi, conosco e riconosco tantissime persone. Migliaia e migliaia di attivisti in tutta Italia che con i loro sforzi, in qualsiasi modo, hanno permesso di realizzare quello che praticamente tutti ritenevano impossibile. Per i più eravamo il partito dello zerovirgola. Siamo diventati in pochi anni prima forza politica del Paese. Entrando nei consigli circoscrizionali, comunali, regionali, in Parlamento e, infine, al Governo.

Come è stato possibile questo?

È stato possibile perché abbiamo dimostrato, nei fatti, che si può fare politica in modo diverso. Che si può fare Politica mettendo le idee e le persone al centro della propria azione. Lavorando nell’esclusivo interesse dei cittadini, dei territori e dell’intero Paese.

Ma è stato possibile anche perché abbiamo fatto esperienza. Tanta, tantissima esperienza.

Abbiamo esultato, abbiamo sbagliato, abbiamo fatto scelte coraggiose. Alcune vincenti, altre per cui ci lecchiamo ancora le ferite.

E l’esperienza, gli errori – ma anche le vittorie – a volte ti portano a pensare che forse qualcosa avresti potuto fare meglio. Che il mondo non è solo bianco o nero. Che le buone idee sono ovunque e che dialogo e confronto sono l’unico vero strumento per curarle, farle crescere e trasformarle in realtà.

Credetemi, in questi anni da Sindaca di quella che per me è la più bella città del mondo, ho imparato tanto. E forse ciò che ho imparato di più è che le idee, per funzionare, devono andare oltre qualsiasi pregiudizio.

Non ho alcun timore a dire che mi sono dovuta ricredere su molte persone. Nel bene e nel male.
E non ho alcun timore a dire che se ciò non fosse accaduto probabilmente molti risultati non li avremmo portati a casa.

Semplicemente, sono e siamo cresciuti. E se qualcuno preferisce dire che siamo cambiati… beh, sì. Siamo cambiati.

Quei paletti che ci siamo dati ci sono serviti a non sbagliare strada quando ancora non sapevamo guidare. Ora siamo cresciuti e, mi sento di dire, è arrivato il momento di guardare oltre quei paletti.

Non è una questione di sigle, né di nomi. È una questione di fiducia in noi stessi. È una questione di fiducia nei territori.

Votare “sì” al secondo quesito vuol dire dare un’opportunità in più ai territori che oggi non esiste. Ma vuol dire anche far crescere dando più responsabilità. Proprio perché la possibilità di scelta è in sé una responsabilità. Ogni territorio deciderà cosa fare, nell’esclusivo interesse della sua comunità.

La fiducia è il dono più bello che si possa fare. Ed è ora di guardare oltre quei paletti.

Per questo motivo, su Rousseau, al secondo quesito ho votato sì.

 

Finirà tutto a tarallucci e vino

Finirà tutto a tarallucci e vino. Chi ha preso il bonus di 600 euro ha fatto al più un errore veniale non mortale. Tra 6 mesi tutto come prima. Credibilità della classe politica pari a zero.

Ci prendono in giro dicendo che la colpa è del loro commercialista. Alias, io firmo e non so che cosa sto firmando. Loro sono sgradevoli ma sono ancor più sgradevoli quelli che fan finta di crederci. Molinari li sospende dicendo che anche loro sono d’accordo. Appunto, premessa perché tutto finirà a tarallucci e vino.

Addirittura nel PD ci si autosospende dal partito, così risparmi anche i soldi da versare, due piccioni con una fava. Non smetterò mai di ripeterlo: i partiti, nel migliore dei casi sono un ologramma, praticamente un comitato elettorale. Con due grandi differenze, diciamo così, di metodo. Nelle elezioni nazionali non c’è preferenza. Si ottiene un posto valido per essere eletto solo se si hanno robuste relazioni con il centro, sia Roma come Milano, ora Arcore è in disarmo. In sede locale tra regione e comune valgono le preferenze. Non a caso c’è ampia polemica e relativa bocciatura di alcune leggi regionali che non prevedano la parità di genere. Palmiro Togliatti diceva: i partiti sono la forma organizzata della democrazia. Ora può sembrare quasi una banalità. Non lo era allora dopo più di 20 anni di dittatura fascista. C’era un desiderio di partecipazione derivato anche dalla mancanza di libertà ed in particolare dalla singola volontà di emanciparsi. Sono passati 75 anni e ora è un altra musica. Una musica che non mi piace.

Rivendico il diritto di non ascoltarla, almeno questo sia un mio diritto. Vero, non ho soluzioni in tasca. La Storia è ciò che è. Non un’altra cosa rispetto a quello che è avvenuto. Si rischia, indubbiamente c’è moralismo a buon mercato. Mi sono beccato del qualunquista perché ho sostenuto che la principale colpa è di chi li ha messi lì. Riconfermo tutto precisando: meglio qualunquista che connivente attraverso il giustificazionismo. E a proposito di qualunquismo. Coniato in positivo il 27 dicembre del 1944 da Guglielmo Giannini, il movimento divenne un partito con il suo discreto consenso elettorale. Addirittura fu il primo partito in città come Roma Napoli o l’intera Sicilia. I raffronti con l’ attuale situazione è palesemente ovvio, e anche , dubito fortemente che la maggioranza degli eletti in Parlamento sappia questo pezzo di Storia. Ora va di moda chi mette Beirut in Libia. Per giunta Guglielmo Giannini era un attore in decadenza che trovo’ nella politica una sistemazione personale. Orbene, fu decisamente emarginato dalla  classe politica e quando la Dc o il MSI si ripresero i voti ridivenne marginale. Unico che lo considero’ un minimo fu Palmiro Togliatti. Cosa curiosa, no? Il principale obiettivo di Giannini era limitare e combattere i comunisti. C’era , di fatto, un minimo di cultura politica proprio figlia dell’assenza di libertà politica. Verrebbe voglia di dire che per oggi è l’opposto. La più totale assenza di cultura politica proprio perché c’ è troppa libertà. Libertà apparente perché ti porta al punto di partenza. Più precisamente non esiste un punto di partenza perché non si vuole andare da nessuna parte.

Vale solo il presente ed il solo proprio presente. Si è “quella cosa lì ” non perché si vuole essere quella cosa lì. Diventa tutto tragicamente immanente. Così non importa delle conseguenze dei propri atti. Esempio, quei 12oo euro di bonus. Prima portiamo a casa poi si vedrà. Al più, come del resto è avvenuto, non è colpa mia ma di un altro. Sulla graticola l’attuale Presidente INPS Pasquale Tridico, da molti considerato un non-capace e messo lì solo per garantire Salvini e Di Maio su quota cento e reddito di cittadinanza. Ora è considerato ‘l ispiratore della fuga di notizie che ha scoperchiato il caso. Il motivo è presto detto: incidere e sponsorizzare il sì al referendum. E da più parti si chiedono le sue dimissioni per l’incapacità nell’erogare la cassa integrazione. Non solo non c’ è più cultura politica ma c’è linearità di fare politica. Impressionante come facciano l’esatto opposto di quello che dovrebbero fare per ottenere quello che vorrebbero. Tutto decisamente e  totalmente approssimativo. Solo che ora si dovrebbe letteralmente salvare l’intero Paese. Non siamo messi bene. Benedetto Croce disse: se servisse qualcosa sarei pessimista. Non mi permetterei di contraddire l’ insigne Filosofo e tra i fondatori di questa repubblica, nonostante le sue simpatie monarchiche. Io non riesco altro che dire, viceversa, che il pessimismo è d’obbligo. Come diceva Pier Paolo Pasolini le speranze, molte volte sono un alibi per la propria impotenza esistenziale. Io, e penso molti altri, ci sentiamo spaesati , in crisi , ed impotenti verso questa sconsolante realtà.

Patrizio Tosetto

“Se settemila centocinquanta euro vi sembran pochi…”

/

PAROLE ROSSE  di Roberto Placido /…Provate voi a lavorar. Questa, con una piccola licenza, è una delle più belle strofe di una delle più famose canzoni del movimento operaio in lotta per la riduzione del lavoro a otto ore giornaliere. Mi è venuta in mente, in questo caldo e strano agosto, leggendo le notizie e le reazioni alla vicenda dei parlamentari e dei consiglieri regionali e comunali che hanno fatto richiesta dei contributi per i lavoratori autonomi con Partita Iva.

Questo fatto che ritengo gravissimo ed ignobile ha fatto venire meno la decisione che avevo preso e cioè di non scrivere nel mese di agosto. La richiesta che hanno presentata è stata giudicata da tutti, interessante al proposito il parere contrario e solitario del famoso giuslavorista Giuliano Cazzola https://bit.ly/2DXVO1q , assolutamente legittima, a causa di un provvedimento fatto con i “piedi”. Ma eticamente e politicamente inopportuna ed inaccettabile. Le scuse dell’urgenza sono infantili in quanto ci voleva una mezz’oretta ad inserire altri limiti. Così in attesa dell’elenco dei richiedenti sono incominciate a trapelare le indiscrezioni sui parlamentari e sui consiglieri regionali. Della Lega e del Movimento cinque stelle i parlamentari mentre per quanto riguarda i consiglieri regionali piemontesi, al momento la cosa riguarderebbe due della Lega, Matteo Gagliasso e Claudio Leone, ed uno del Partito Democratico, Diego Sarno di Nichelino, Torino, e da sempre vicino a Libera ed alle altre associazioni ad essa legate. Intanto si incominciano a delineare i diversi comportamenti e reazioni. Assoluto silenzio da parte degli eletti leghisti, d’altronde la Lega è l’unico partito che ha nel suo funzionamento alcuni tratti leninisti e che ha già fatto sapere che i parlamentari saranno espulsi ed i consiglieri regionali – Zaia in Veneto – non saranno ricandidati. Delle scuse incredibili e mortificanti, la classica toppa che è peggio del buco, da parte del consigliere regionale piddino. E’ stata la mia fidanzata che si esercitava nella sua professione di commercialista, pensavo non mi venissero concessi ed una volta ricevuti i contributi ho sottovalutato la cosa, li ho dati in beneficenza senza specificare estremi e beneficiario e dimenticando che la beneficenza la si fa con soldi propri e non con quelli pubblici, per di più ricevuti nei termini che sappiamo. Non che avrebbe cambiato la situazione ma avrebbe dato un minimo di sostanza a delle dichiarazioni offensive dell’intelligenza delle persone.

A queste dichiarazioni è seguito, in puro politichese, un comunicato dei segretari del PD, regionale Paolo Furia, provinciale di Torino Mimmo Carretta e cittadino di Nichelino, Antonio Landolfi, politicamente, se possibile, anche peggio di quello del diretto interessato. Di fronte ad un fatto del genere ci sono due sole strade, non certo l’autosospensione del diretto interessato che formalmente non ha valore: o il consigliere si dimette o il partito di appartenenza lo espelle. Non è questione di giustizialismo o garantismo ma di avere il senso etico della politica. L’impressione che ne viene fuori è di non capire o non voler capire la gravità dell’azione che è stata compiuta. Queste sono le cose che creano un solco sempre maggiore tra i partiti ed i cittadini e che porterà ad un plebiscito, unica incognita nella situazione del paese sarà quanti andranno a votare, ed a dire si al taglio dei parlamentari nel Referendum di settembre. Una riduzione demagogica, populista e che priverà intere regioni di propri rappresentanti in Parlamento. Ma tornando ai comunicati, a dimostrazione di una situazione in divenire e di qualche pressione che arriva dai territori, ventiquattro ore dopo arriva un altro comunicato, sempre del segretario del PD di Nichelino, che smentendo se stesso, insieme a quello di Moncalieri e di altri circoli, chiedono al consigliere Sarno un gesto chiaro ed inequivocabile. Questa vicenda la ritengo più grave di quella di “Rimborsopoli” che vide un centinaio di consiglieri di due legislature, 2005-2014, ricevere l’avviso di garanzia e poi molti di loro, solo due consiglieri non furono sfiorati dalle indagini, rinviati a giudizio e condannati. La legislatura e lo stesso Presidente Roberto Cota furono segnati da quanto successe.

La questione, ricorderete, fu l’utilizzo delle risorse dei gruppi consiliari in modo improprio e per l’acquisto di cose personali. La vicenda attuale è peggiore di “Rimborsopoli”, siamo di fronte a consiglieri regionali, ancora peggio per quanto riguarda i parlamentari, che percependo oltre settemila euro netti al mese, ecco il perché di quanto indicato nel titolo, presentano una domanda per ricevere un contributo di 600 euro al mese destinati a chi era in difficoltà a causa di una vicenda tragica che ha travolto tutto il mondo, il nostro paese e la nostra regione. Il Piemonte ha pagato fino ad ora un prezzo altissimo con migliaia di  morti, un’economia ferita, famiglie in difficoltà e decine di migliaia di posti a rischio. Ecco perché non sono accettabili scuse “pelose”, fantasiose e comunque avvenute dopo essere stati scoperti. Giustificazioni del tipo avrei potuto chiedere un altro contributo e non l’ho fatto da l’idea di chi non ha capito e non vuole capire. Lo stesso, estremo e disperato, tentativo del consigliere regionale del PD di dare vita ad un Comitato che si occupi dei lavoratori in difficoltà per le vicende legate al Covid 19 è surreale. Destinare sei mensilità al costituendo comitato ed invitare altri consiglieri regionali, che non hanno commesso comportamenti ignominiosi a fare lo stesso, ha dell’incredibile e dimenticando sempre che la beneficenza la si fa in silenzio e che quando si siede in un’assemblea legislativa ci si impegna e batte per far varare provvedimenti e leggi che risolvano quei problemi.

Ma la cosa singolare e che mi ha molto sorpreso, è che a presiedere un Comitato che difficilmente realizzerà qualche cosa ed al quale, sono certo, nessun altro consigliere regionale devolverà sei o anche una sola mensilità, si sia prestato una persona che conosco e stimo, l’ex procuratore Giancarlo Caselli. Ammettere una grave azione come quella fatta, odiosa e che ha colpito nel profondo per il modo in cui è avvenuta e per le condizioni di chi l’ha richiesto, dopo essere stati scoperti non è la stessa cosa che farlo prima. Il nostro paese è andato a chiedere solidarietà, contributi, si è ulteriormente indebitato per fare fronte alle necessità reali e non a quelle false di deputati e consiglieri regionali impegnatisi a svolgere il proprio mandato con disciplina ed onore. Di fronte a tutto ciò alle reazioni sdegnate di migliaia e migliaia di persone dalla “galassia”, o come la definisce qualcuno sottovoce la “lobby”, di Libera, Acmos, Benvenuti in Italia nessun comunicato o riflessione su quanto è successo, su come si scelgono i propri rappresentanti o riferimenti. Poteva e può essere l’occasione per riflettere su come assegnare nel modo migliore alloggi e beni confiscati alle mafie, se l’entusiasmo di centinaia di giovani è tutto genuino e spontaneo, come penso lo sia quella della stragrande maggioranza di loro, o se non ci siano anche lì “furbetti in carriera”. Non bastano le figure carismatiche e straordinarie del fondatore o di alcuni sostenitori prestigiosi ed un’azione meritoria a coprire tutto e tutti.

La stretta tardiva di Ferragosto

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / La ministra dell’Interno ha annunciato su tutti i giornali la stretta di Ferragosto, dopo aver allertato i prefetti di tutta Italia 

.
Si tratta di una stretta tardiva. Quando denunciavamo, all’inizio dell’estate, gli ammassamenti in spiaggia e in alcuni locali, la movida selvaggia dei giovani, Il non uso delle mascherine, fummo presi a male parole . Ma era allora il momento nel quale si doveva stringere subito i freni.
I danni sono evidenti e il contagio cresce di giorno in giorno. Una vita normale non sarà possibile fino al vaccino.Non dobbiamo farci illusioni. Lo ha capito persino Zingaretti che brindava ai Navigli con spavalderia. Questa idea dobbiamo imprimercela bene nella mente. Anche il Piemonte, oltre alla Lombardia, ha dato dei risultati non buoni, a voler essere gentili. Lo smantellamento della sanità pubblica ha fatto sentire i suoi effetti in modo evidente. Saremo costretti a nasconderci dietro le mascherine per un tempo indefinito, il nostro lavoro sarà nell’incertezza a tempo indeterminato, andare in un ristorante sarà problematico per la nostra sicurezza perché il distanziamento non è osservato o forse non può essere osservato. Gli operatori del settore non sanno dare l’idea della sicurezza. L’atteggiamento di molti che cercano di vivere la vita secondo il “ carpe diem” e’ irresponsabile verso sè stessi  oltre che verso gli altri. L’egoismo personale e’ suicida e omicida allo stesso tempo ed e stupidamente asociale. Anche i giovani non sono immuni e molti giovani stentano a capirlo. Dovremo passare un Ferragosto in casa, non ci sono scelte. Niente movida e assembramenti. Per l’occasione ho riaperto la vecchia casa di vacanza dei miei genitori a Bordighera per trascorrere qualche ora di serenità e di nostalgia verso i tempi passati . La prudenza deve essere massima, sempre e ovunque. La stretta ferragostana della ministra serve a riempire le pagine dei giornali, non a dare sicurezza ai cittadini.
.
Scrivere a quaglieni@gmail.com

Il Siulp difende il poliziotto che ha arrestato un extracomunitario armato

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo, contro “le critiche in merito all’arresto di un extracomunitario armato di coltello che si aggirava minacciosamente in stazione e resisteva alla polizia, rifiutandosi  di farsi identificare e fotosegnalare”

In questo Paese c’è ancora chi si sente in dovere di dare sempre lezione agli altri e soprattutto ritiene di essere in grado, più di altri, di fare meglio il loro lavoro. Questo è quello che succede da un po’ di tempo e di cui sono vittime gli operatori delle forze dell’ordine sempre alla ribalta, ma non per le importanti attività investigative che portano all’arresto di eccellenti criminali e non per la loro persistente capacità di prevenire e reprimere i reati in generale, ma perché alcuni opinionisti ritengono che il lavoro del poliziotto debba essere svolto secondo metodologie operative che solo loro conoscono.

Adesso basta!!! Un poliziotto quando arresta, continua Eugenio Bravo, si basa su presupposti previsti dalla legge penale e comunque l’arresto è sempre avvallato dal PM di turno. Se poi qualcuno si sente all’altezza di istruire le forze dell’ordine su tecniche operative o di difesa personale più efficaci di quelle adottate dagli operatori di polizia (appositamente addestrati) ed è in grado di fermare con più semplicità chi, senza remore reagisce, resiste ed aggredisce i poliziotti, si faccia pure avanti; se dall’alto della sua saggezza teorica è dotato anche di risvolti di praticità fisica ben venga. Diversamente, con tutto il rispetto, faccia la cortesia di lasciarci lavorare; la professionalità delle forze dell’ordine del nostro Paese è da esempio nel mondo. Le persone pericolose devono essere assicurate alla giustizia e tutti questi riflettori critici puntati sulle forze dell’ordine, di sicuro non giovano al benessere dei cittadini e non giovano alla sicurezza del Paese. Questi Signori che tutto sanno del lavoro degli altri, mettano pure a disposizione di chi vogliono le loro argomentazioni teoriche, ma all’atto pratico sappiano che, fortunatamente, esistono uomini e donne in divisa che, mettendo a repentaglio la loro incolumità fisica, fermano, arrestano e difendono i cittadini dai malintenzionati. Quando i poliziotti sbagliano possono starne certi, non esistono scorciatoie istituzionali; la legge è uguale per tutti e per i poliziotti che hanno come motto “Sub lege libertas” ancora di più. Invece di vedere sempre come vittima chi maltratta ed aggredisce le forze dell’ordine, questi commentatori critici e sempre dubbiosi devono sapere che con la semplice gentilezza o con la cortesia ben difficilmente un soggetto “allergico” alle forze dell’ordine e al rispetto delle leggi seguirà pacificamente la volontà della legge, messa in atto dai poliziotti.

Il Siulp ringrazia ed è solidale con i colleghi per l’importante lavoro che svolgono quotidianamente con coraggio ed abnegazione al servizio dei cittadini e dello Stato democratico.

Qualcuno per qualche pretestuosa sconosciuta ragione vuole incrinare l’onorabilità delle forze dell’ordine; noi non ci presteremo a queste provocazioni e continueremo a fare il nostro lavoro nel rispetto delle leggi.

Covid, Cirio: “L’impegno di tutti per non vanificare gli sforzi fatti”

Ecco cosa scrive su Facebook il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio

“D’intesa con il Ministero della Salute, ho dato indicazione alla sanità piemontese di sottoporre a tampone obbligatorio le persone che rientrano o provengono da Spagna, Grecia, Malta e Croazia”.

Dunque chiunque entri in Piemonte da questi  quattro Paesi dovrà fare un test molecolare nelle ore prima della partenza da mostrare al proprio arrivo oppure “segnalarsi subito all’Asl del territorio per sottoporsi a un tampone”, aggiunge il governatore.   “Il dipartimento regionale di prevenzione – osserva Cirio – lavora costantemente e con efficacia per tracciare ogni contatto. Impegniamoci tutti per non vanificare gli sforzi fatti finora e continuare sulla via della ripresa”.

“Vallette e Continassa sommerse dalle discariche abusive”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere Magliano / “Le mie richieste alla Giunta con un’interpellanza che si discuterà a settembre: bonifica immediata e fototrappole per contrastare il fenomeno”

Il fenomeno dell’abbandono abusivo di rifiuti esplode in strada delle Vallette e in via Traves. Gravissima la situazione soprattutto lungo la pista ciclopedonale che conduce alla Venaria Reale, tra zona Continassa e zona Bergera, e presso l’ex area della Continassa. Chiedo alla Giunta, con un’interpellanza da poco depositata, un immediato intervento di bonifica e misure deterrenti efficaci, come la collocazione di fototrappole per identificare i responsabili. Chiedo inoltre l’inserimento di questi siti nella cartografia aggiornata delle discariche abusive nella sezione InformAmbiente del sito internet della Città. Chissà se i Cinque Stelle vorranno, in questi ultimi mesi di mandato, garantire alle periferie almeno un po’ di quell’attenzione con tanta enfasi promessa quattro anni fa in campagna elettorale.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Alessandro Miressi oro nei 50 stile libero

Trofeo Settecolli Frecciarossa, Campionato Italiano Assoluto Open 2020

Riparte con una medaglia d’oro la stagione agonistica nazionale e internazionale di Alessandro Miressi. Nella prima giornata del Trofeo Settecolli Frecciarossa, allo Stadio del Nuoto di Roma e valido come Campionato Italiano Assoluto Open 2020, l’atleta classe 1998 tesserato per Fiamme Oro e Centro Nuoto Torino ha vinto i 50 stile libero con il record personale di 21’’93.
Un tempo di un centesimo inferiore rispetto a quello nuotato nello stesso impianto ai Campionati Italiani di Categoria 2018, nell’edizione tricolore in cui l’atleta torinese – allora fresco campione europeo dei 100 stile libero – stabilì il primato italiano proprio nella gara regina. Sul podio, l’allievo di Antonio Satta ha preceduto Leonardo Deplano (CC Aniene, 22’’10) e il primatista italiano di specialità Andrea Vergani (Nuotatori Milanesi, 22’’26). Intervistato al termine della prova, si è detto soddisfatto per la prestazione; un crono che lo lancia verso i “suoi” 100 stile libero, in programma domani, nei quali difende il titolo italiano assoluto. Da ricordare che Alessandro Miressi partecipa al Trofeo Settecolli con la selezione della nazionale azzurra.
È d’oro anche la medaglia messa al collo da Lisa Mamie, classe 1998, atleta della nazionale svizzera tesserata per la Rari Nantes Torino, prima nei 100 rana con il personale di 1’06’’60. Originaria di Zurigo e trasferitasi a Torino, dove è seguita ormai da qualche anno da Andrea Grassini, Lisa ha preceduto le azzurre Arianna Castiglioni (Fiamme Gialle/Team Insubrika, 1’06’’86), Martina Carraro (Fiamme Azzurre/Azzurra 91, 1’07’’08) e Benedetta Pilato (CC Aniene, 1’07’’38). Quest’ultime tre hanno composto il podio del campionato italiano. Lisa Mamie, già qualificata ai Giochi Olimpici di Tokyo, tornerà in vasca domani per i 50 rana e giovedì per i 200 rana.
Da segnalare, nei 400 stile libero, l’argento di Giorgia Romei, portacolori di Marina Militare e In Sport Rane Rosse ma di casa all’Aquatica Torino, dove si allena con Maurizio Divano. 4’11’’15 il suo crono, quarto assoluto e secondo del campionato italiano alle spalle di Giulia Salin (Fiamme Oro/Nuoto Venezia, 4’07’’70). Bronzo tricolore, invece, per l’alessandrino Federico Poggio (Imolanuoto), terzo nei 100 rana in 1’00’’41 alle spalle di Nicolò Martinenghi (Fiamme Oro/Nuoto Club Brebbia, 59’’43) e Fabio Scozzoli (CS Esercito/Imolanuoto, 1’00’’31).
Sempre nei 100 rana, è nono (ottavo italiano) Gabriele Mancini (Centro Nuoto Torino), con il personale di 1’01’’91, oltre sette decimi migliore rispetto all’1’02’’64 nuotato agli Assoluti dello scorso dicembre. Sesta nei 50 dorso, invece, Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani), con il tempo di 29’’07.