ilTorinese

Tutto il Mauriziano in un’app

Nasce l’App dell’ospedale Mauriziano di Torino: il primo Google Maps di un ospedale in Europa per pagare ticket, prenotare esami e ritirare referti

L’ospedale Mauriziano di Torino è la prima struttura ospedaliera in Europa che si dota di un’App (“entrainmauriziano”), che permette un tour virtuale di google, integrandolo con indicazioni e mappa dell’ospedale, e di pagare i ticket, prenotare esami e visite e ritirare gli esiti.

Su idea del Direttore generale dell’Azienda ospedaliera Mauriziano dottor Maurizio Dall’Acqua, è stata realizzatagratuitamente dalla start-up Altura Srl di Torino.

Il tour guida i visitatori all’interno dell’ospedale, consentendo loro di raggiungere i reparti con estrema facilità. Tramite l’applicazione sarà possibile inoltre pagare i ticket cliccando sui punti gialli o prenotare esami e visite e ritirare gli esiti entrando virtualmente nel CUP (Centro Unificato Prenotazioni).

Il sistema sarà disponibile da lunedì 5 ottobre 2020 per smartphone, tablet o pc semplicemente fotografando il QRcode o digitando www.entrainmauriziano.it.

A breve sarà scaricable da googleplay ( per il sistema android) o appstore per Apple.

All’inizio del percorso un tutorial spiegherà come usare adeguatamente l’applicazione.

Il Direttore generale Dall’Acqua: “Si tratta di un’idea innovativa per migliorare l’accessibilità del nostro ospedale e migliorare l’umanizzazione e la comunicazione con i nostri utenti

Il cordoglio del Consiglio regionale per la morte di Carla Nespolo

«La scomparsa di Carla Nespolo ci addolora. Ci lascia una grande donna e una grande piemontese». Con queste parole Stefano Allasia e Mauro Salizzoni, presidente e vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato Resistenza e Costituzione, ricordano Carla Nespolo, prima donna e primo non partigiano a guidare l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia-ANPI.

«Una vita dedicata alla difesa dei valori della Costituzione e degli ideali dell’antifascismo. Un impegno politico, sociale e culturale iniziato in Piemonte e proseguito poi a Roma, dove per quattro legislature è stata deputata e senatrice. Lo scorso 25 aprile come Consiglio regionale abbiamo voluto ‘festeggiare’ la Liberazione con un’iniziativa sul web. Anche Carla Nespolo intervenne. La vogliamo ricordare con queste sue parole: “Facciamo sì che questo 25 Aprile 2020 ci indichi la strada per una società più libera e solidale. Sarà una nuova rinascita che i partigiani avrebbero voluto”».

Sequestrati due appartamenti torinesi nell’operazione antimafia

La Divisione Anticrimine della Questura di Milano ha eseguito un sequestro di prevenzione nei confronti di Giuseppe Carvelli

 

Si tratta di un trafficante di droga, con collegamenti con la cosca di ‘ndrangheta dei “Mancuso” di Limbadi in Calabria. Tra i beni sequestrati anche due appartamenti a Forno Canavese.

Gli atleti dell’Ice Club Torino affilano le lame

Riprendono gli allenamenti a Torino e Pinerolo

 

Torino, 5 ottobre 2020 – Dopo la lunga sospensione imposta dalla pandemia, sono ripresi, in sicurezza, gli allenamenti dei pattinatori che vestono i colori dell’Ice Club Torino Asd sul ghiaccio  del Pala Olimpico di Pinerolo e del Pala Tazzoli di Torino.

La squadra dell’Ice Club Torino che, durante il lockdown, ha proseguito la preparazione con collegamenti da casa, attraverso lezioni online, torna in pista e si prepara a una nuova stagione di competizioni.

Già dal mese di giugno, nel pieno rispetto delle regole, molti pattinatori hanno potuto allenarsi sulla pista del Pala Tazzoli di Torino, ma da settembre l’Ice Club Torino ha potuto riprendere gli allenamenti in entrambi gli impianti, con corsi e lezioni di prova per tutti con un team di livello internazionale e olimpionico.

“Abbiamo cercato, anche a distanza, di proseguire i corsi dei nostri atleti, grandi e piccoli, durante tutto il periodo di lockdown” dichiara il main coach dell’Ice Club Torino Edoardo De Bernardis. “Ogni giorno ci siamo incontrati virtualmente via web per effettuare insieme allenamenti di ginnastica, stretching, danza e salti a terra, specifici del nostro sport. Abbiamo scoperto un modo nuovo per allenarci e per stare insieme utile e costruttivo e siamo stati vicini a tutti i nostri atleti”.

“A giugno – prosegue De Bernardismolti nostri atleti sono stati inseriti tra quelli “di interesse nazionale” dalla Fisg – CONI e abbiamo ottenuto una bella soddisfazione permettendo quasi a tutto il nostro agonismo di allenarsi da subito”.

L’allenatrice pinerolese Miriam Brunero, responsabile dei corsi al Palaolimpico commenta: “Il Palaghiaccio di Pinerolo che ospita l’Ice Club Torino ormai da anni è una struttura bellissima, molto ampia, spaziosa e perfettamente organizzata. Sono state attuate tutte le misure di sicurezza imposte dalla normativa in materia di Covid e possiamo pattinare in un impianto perfettamente attrezzato per garantire la salute di tutti. Sono iniziati gli allenamenti dei nostri atleti dell’agonismo che a breve inizieranno ad affrontare le prime gare della stagione. Parallelamente,  si stanno  svolgendo  i nostri corsi per tutti i livelli dai bambini ai più grandi e le lezioni di prova”.

Presso entrambi gli impianti si svolge la preparazione della due volte campionessa italiana Alessia Tornaghi, allenata da Edoardo De Bernardis e di altri atleti della Nazionale italiana.

FOTO DI FERNANDO FOSSA

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Mazo de la Roche  “Il gioco della vita”   -Fazi-    euro  18,00

E’ il secondo dei sedici romanzi della saga di “Jalna”, dal nome della casa che domina le praterie e i boschi dell’Ontario, di proprietà della famiglia Whiteoak. Partono da lì gli intrecci di personaggi e vite, che l’autrice scrisse  tra fine anni 20 e 50 del 900.

La vita stessa della scrittrice canadese Mazo de la Roche (nata a Newmarket nel 1879, morta a Toronto nel 1961 a 82 anni) vale più di mille romanzi. Un’infanzia solitaria allietata dalla passione per la lettura, una fantasia inarrestabile che la cala in un mondo immaginario. Un rapporto fuori dagli schemi con la compagna di tutta la vita Caroline Clement: la cugina orfana di 8 anni che i genitori di Mazo avevano adottato quando lei ne aveva 7. Da allora sono state inseparabili, in quello che all’epoca era chiamato “Boston Marriage”, e adottarono anche due bambini. Una vita che ha ispirato il film del 2012“The mystery of Mazo de la Roche” in cui vengono ricostruite scene e fasi della sua vita privata, che lei difese sempre tenacemente.

Nell’arco della sua lunga e complessa esistenza ha scritto 23 romanzi, tra i quali la saga di Jalna, che si rivelò un successo internazionale. Fu anche la prima donna a vincere i 10.000 dollari del prestigioso Atlantic Monthly Prize.

“Jalna” è il primo romanzo di una lunga storia familiare architettata in 16 volumi che abbracciano l’arco di tempo tra 1854 e 1954. E’ ambientata in Canada e racconta le vicende dei Whiteoak, padroni del maniero di Jalna, nell’Ontario. Capostipiti il capitano Philiph e la sua adorata moglie Adeline. Lei sarà la matriarca che nel romanzo sta per bissare la boa dei 100 anni, circondata dalle vicende di uno stuolo di figli e nipoti di cui detiene il controllo, tra una bizza e l’altra.

 

 

 

Kent Haruf  “La strada di casa”  -NN5-   euro  18,00

E’ il secondo romanzo dello scrittore statunitense Kent Haruf (nato nel 1943 e morto nel 2014), risale al 1990 e precede di 9 anni l’inizio della “Trilogia della pianura” -composta da “Benedizione”, “Canto della pianura” e “Crepuscolo” – pubblicata in America tra fine anni 90 e inizio nuovo millennio.

Tre storie ambientate a Holt, fittizia cittadina del Colorado, luogo letterario inventato dall’autore che vi inserisce le storie dei suoi personaggi: semplici, comuni, ma alle prese con grandi segreti e immani tragedie.

Sempre a Holt si svolge la trama de “La strada di casa” che inizia con il ritorno pacchiano, dopo 8 anni di lontananza, di Jack Burdette a bordo di una fiammante Cadillac rossa.

E’ lo spunto per il lungo flashback in cui scopriamo la ruvida personalità di Jack: un antieroe che ha dell’irresistibile e che in passato ha combinato guai che la comunità di Holt non ha certo dimenticato.

A riannodare i fili della storia è Pat Arbuckle, direttore del giornale locale che ci racconta un Burdette potente negli sport, vorace con le donne, prevaricatore con i più deboli, magnetico e virile. Di lui è da sempre perdutamente innamorata la splendida Wanda, che si lascia soggiogare quasi con debordante masochismo.

Ma Jack è capace di colpi di testa improvvisi come quando sposa la forestiera 20enne Jesse, spezzando il cuore a Wanda e trascinando la sposa in un baratro.

Perché dapprima conquista la fiducia dei compaesani, poi mette a segno un furto clamoroso che danneggia l’intera Holt e quando fugge con il maltolto abbandona la giovane moglie con i 2 figli e un terzo in arrivo. Sarà lei il capro espiatorio, incinta al settimo mese e pronta a degradarsi per risarcire in un certo senso la comunità.

 

 

 

Gianni Farinetti    “Doppio silenzio”  -Marsilio-  euro  14,00

Una Sicilia assolata e affascinante, intrisa di mistero, famiglie blasonate, palazzi carichi di storia e splendore passati, ma anche un omicidio e un po’ di perversione.

Sono gli ingredienti principali dell’ultimo romanzo di Gianni Farinetti, in cui racconta i giorni siciliani del protagonista Sebastiano Guarienti, che si allontana dalle sue amate Langhe piemontesi e vola a Palermo per un breve – ma intenso- fine settimana, invitato al matrimonio del figlio della principessa  Consuelo Blasco Fuentes (che avevamo già conosciuto nel libro”L’isola che brucia” del 2001).

La sposa è la bellissima erede della famiglia Galvano ed ha una sorella e un fratello altrettanto fascinosi e soprattutto molto ambigui.

Sullo sfondo c’è anche la pagina di cronaca nera con l’omicidio di un noto imprenditore palermitano, brutalmente assassinato.

Ed ecco che la trasferta di Guarienti si fa decisamente movimentata tra echi del passato, ricordi un antico amore, inseguimenti tra vicoli e palazzi nobiliari decadenti, borghesi arricchiti e la soluzione finale del delitto.

 

 

Sarah Steele  “Il grand tour di Nancy Moon”  -Feltrinelli-  euro  16,00

L’avventura della protagonista, Florence Connelly, inizia quando dopo il funerale della nonna Peggy, mettendo mano nelle sue cose, in un armadio trova una scatola che è un tesoro: piena di cartamodelli degli anni 60, accompagnati da ritagli di tessuto, una cartolina e la foto di una donna –sempre la stessa- che indossa l’abito in questione.

Florence ha ereditato dalla nonna non solo una preziosa macchina per cucire, ma soprattutto la passione per l’alta moda. In più ora c’è il mistero vintage della scatola: quei vestiti raccontano una storia che Flo ricostruisce a poco a poco, seguendo la mappa tracciata dalle cartoline e rimettendo insieme ritagli di vita della donna sconosciuta immortalata nelle foto.

Le amiche storiche della nonna le conosce tutte, allora chi è questa Nancy Moon ritratta in giro per mezza Europa, con indosso gli abiti di cui la nonna nascondeva i cartamodelli in un baule? Ricucendo i suoi passi Florence finisce per assemblare anche intriganti pagine di vita della sua

L’arte dei poggiatesta africani, tra il mondo di ieri e quello di oggi

Pubblicato il volume “Africans Headrests”, autori Albertino, Alberghino e Novaresio

L’interesse per il particolare, la passione per l’oggetto prezioso che s’allontana dall’artigianato per avvicinarsi a simbolo artistico. Africans Headrests s’intitola il volume che Bruno Albertino, Anna Alberghina (a testimoniare con le proprie fotografie narrazioni e considerazioni) e Paolo Novaresio hanno pensato in tempo di lockdown e dato alle stampe (pagg. 144, Effatà Editrice), tirando fuori dalle loro collezioni gli esempi più belli, raccolti negli anni in occasione di suggestivi viaggi, sempre all’insegna – quantomai costante, seppur a volte inattesa – della “meraviglia”, come dallo sguardo attento rivolto a gallerie d’arte e ad antiche collezioni. “Il libro vuole essere un’immersione nella creatività artistica, nella bellezza, nei valori magici e religiosi e nell’etnografia dell’Africa dell’Est e del Sud, attraverso gli occhi degli Autori che ancora oggi dopo tanti anni non si stancano di meravigliarsi di fronte al prodigio di questi piccoli capolavori”, sottolinea Albertino nella presentazione al volume. Ma di che si tratta?

Dei poggiatesta, oggetti d’uso comune ma pure oggetti d’arte, semplici e assai diffusi in quelle aree, sculture prevalentemente in legno, utilizzate (in special modo dai maschi che li portano sempre con sé durante i vari spostamenti, per le donne l’uso è esclusivamente domestico) durante il sonno per proteggere le acconciature come pure per poter riposare nella sicurezza di mantenere la testa sollevata dal suolo, al sicuro dagli insetti molesti e pericolosi. Curioso quanto siano importanti le acconciature, che sono a indicare genere, stato e rango. Che possono anche significare uno stretto legame tra terra e cielo: l’acconciatura dei Pokot contiene ad esempio capelli degli antenati, per cui giunge ad essere un tramite del contatto con la Terra, dove sono vissuti gli antenati, dove i discendenti continuano a pascolare le mandrie e a badare alle coltivazioni. Inoltre, come importante è l’aspetto estetico, così appare assente quello rituale: anche se, coincidendo spesso in Africa ruolo rituale e ruolo sociale, un poggiatesta che mostri l’eleganza della propria forma sottolinea il rango dell’individuo e il suo ruolo nel gruppo. Senza dimenticare, per noi strano a dirsi, come sia credenza che il poggiatesta possa anche essere un mezzo per dare concretezza ai sogni, segno di comunicazione con l’aldilà. Una storia che si divide tra quotidianità e spiritualità; e poi antichissima, considerando che questi oggetti risalgono alla cultura dell’antico Egitto (storicamente apparsi durante la seconda e terza dinastia dell’Antico Regno, circa nel 2600 a.C.), molti conservati fino a noi – facevano parte dell’arredo funerario del faraone o di altra personalità – grazie alla loro fattura in alabastro o, seppure in legno, al clima secco del deserto. Spiega ancora Albertino: “Per quanto sia difficile tracciare legami tra le civiltà antiche del bacino del Mediterraneo e quelle dell’Africa Nera e non vi siano evidenze scientifiche di influenze dirette, tuttavia è innegabile che le forme dei poggiatesta di Sudan, Etiopia e Somalia siano estremamente simili a quelle dell’antico Egitto”.

Per la costruzione di ognuno, il tempo impiegato è di poco più di una settimana. Scelto un albero, dal significato magico e religioso, se ne usa il legno duro e resistente, se ne crea l’oggetto con l’aiuto di una piccola ascia e di un coltellino per le rifiniture e, dopo una settimana a sedimentare, lo si strofina con foglie, terra, burro e grasso di animale: aggiungendovi poi inserti ornamentali, piccole colonne a supporto, rappresentazioni antropomorfe o zoomorfe come abbellimenti che possono essere perle, fibre, cuoio o metallo. Stiamo qui parlando di oggetti cui si intende mantenere una ben precisa essenza artistica: anche se bisogna riconoscere che, divenendo l’uso del poggiatesta sempre meno frequente in questi ultimi tempi ed essendo la reperibilità sempre meno facile, la qualità estetica è ogni giorno più scarsa, “a causa del peggioramento delle tecniche di fabbricazione e della scomparsa degli artigiani”. Paolo Novaresio, considerando – a tratti con intelligente ironia – un buon numero di popolazioni, analizza il cambiamento dello scenario dei territori, delle abitudini, degli usi che vanno pressoché scomparendo. Gli Zulu, ad esempio. Là dove, il 22 gennaio 1879, l’esercito inglese subì una delle più gravi sconfitte della sua guerra coloniale, con troppa fiducia nelle proprie forze e nella disorganizzazione in quelle che continuava a credere orde di selvaggi, molto è cambiato. Oggi costituiscono una popolazione di dodici milioni di individui, un’organizzazione politica che ha alla base la famiglia (un uomo, una donna e i figli naturali, dove la poligamia va scomparendo, dove i maschi adulti sono costretti a cercare nuove strade di sopravvivenza, un lavoro nelle miniere o nei grandi complessi industriali) ed un sovrano all’apice, che raccoglie tutavia in sé un potere prevalentemente simbolico: una popolazione che nel complessivo degrado vede pure l’arte (e l’artigianato) regredire in maniera sempre più concreta. Scomparendo sempre più un mondo che questo inatteso volume ha voluto esaurientemente riscoprire, scrive amaramente Novaresio: “I poggiatesta, veri e propri capolavori artistici, non sono più in uso da decenni, totalmente sostituiti da cuscini di gommapiuma. Potete battere palmo a palmo, capanna per capanna, tutta la valle del Tugela, cuore della civiltà zulu, senza vederne neppure uno. I pochi rimasti sono custoditi nelle gallerie d’arte di Durban o Johannesburg, in vendita a prezzi astronomici”.

Elio Rabbione

Nelle immagini:

1) esempi di poggiatesta;

2) Dinka, Sud Sudan, 22 cm, coll. Albertino&Alberghina;

3) Hadiya e Kambatta, Etiopia, 20 cm, coll. Albertino&Alberghina

Alluvione in Piemonte, pesanti danni per l’agricoltura

Confagricoltura: superato il record storico di pioggia sull’intera regione dal
1958. Allagati i raccolti di riso, soia e mais; frane e smottamenti in collina.
Serve un piano per prevenire il dissesto idrogeologico

 

Fortunatamente il peggio dovrebbe essere passato: le previsioni indicano ancora qualche pioggia debole sul Piemonte per domani pomeriggio, ma senza gravi rischi.

In queste ore è in corso il conto dei danni per l’ultima ondata di maltempo, che tra ieri sera (venerdì) e questa mattina ha flagellato la nostra regione con una violenza inaudita.

Ponti crollati – quello che collega Romagnano a Gattinara è letteralmente collassato – paesi, campi e strade allagati, frane in montagna e in collina. La Protezione Civile della Regione segnala l’allerta per le dighe Ceppi Morelli (Verbano Cusio Ossola), Sessera (Biella) e Gurzia (Torino). In preallerta quelle di Piastra (Cuneo), San Nicolao (Biella), Rinasco (Vercelli) Melezet e Vistrorio (Torino). Purtroppo si segnalano anche dispersi: nel primo pomeriggio sono già 11.

Eccezionale l’entità delle precipitazioni: nelle ultime 24 ore la stazione meteo di Sambughetto (Verbania) ha registrato 630 mm di pioggia, quella di Limone Piemonte (CN) 580 mm, superando così il record storico di pioggia sull’intera regione dal 1958.

Tra le zone più colpite il Cuneese e la Valsesia. Esondati il Tanaro, il Sesia e, in mattinata, anche la Dora Baltea a Ivrea e Banchette, allagando abitazioni e attività produttive.

 

I danni all’agricoltura

Il nostro primo pensiero va alle famiglie dei dispersi, con la speranza che vengano ritrovati sani e salvi. Il bilancio per l’agricoltura è pesante e anche questa volta – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontee dimostra in modo inequivocabile che, aldilà del cambiamento climatico in atto, occorre investire in modo deciso sulla prevenzione, per evitare che si ripetano fenomeni di questo genere”.

In tutta la regione – rilevano i tecnici di Confagricoltura Piemonte – si segnalano prati e campi allagati, con i danni più significativi per la soia, in buona parte ancora da trebbiare, il mais e soprattutto il riso, in pieno periodo di raccolta. Danni per i vigneti e frutteti anche in collina, a causa di frane e smottamenti.

Nel Cuneese i problemi principali si segnalano in Alta Val Tanaro, con gravissimi danni a Garessio, mentre ad Alba si è in apprensione perché il livello del Tanaro continua a salire.

Nell’Astigiano il Tanaro è già esondato nei campi più bassi nella zona di Castello d’Annone allagando seminativi e orti, mentre si è ancora in attesa della piena.

Nel Casalese, a Terranova, è esondata la Sesia, sommergendo le risaie in pieno periodo di trebbiatura. La popolazione è stata evacuata e la piena continua a salire.

Nel Basso Novarese si registra l’esondazione del torrente Arbogna, affluente dell’Agogna, a Garbagna Novarese.

Paola Battioli, presidente di Confagricoltura Novara-VCO riferisce di come ci sia moltissima acqua nelle risaie prossime alla raccolta, con danni ancora da valutare.  “Le risaie – dichiara Paola Battioli – hanno svolto una funzione essenziale per limitare il disastro, contenendo ciò  che poteva essere un danno molto più grave per i centri abitati”.

A Granozzo con Monticello è esondato il torrente Agogna, allagando la strada provinciale 6 e le risaie.

Nei prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata si potranno valutare i danni, che al momento si prospettano comunque importanti – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemontesoprattutto nella nostra regione, dove il territorio è particolarmente fragile. Servono programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo dissesti idrogeologici che ogni anno causano vittime e danni ingenti alle imprese e all’agricoltura”.

 

Le ragazze del Salsasio incontrano Allegri

La scuola calcio femminile della società affiliata al Genoa Soccer Academy è tra le poche nel territorio

Le giovani calciatrici dell’Usd Salsasio femminile hanno incontrato l’ex tecnico della Juventus Massimiliano Allegri.
Durante lo svolgimento della prima edizione del torneo femminile Grande Slam – Memorial Francesco Tripodi che si è svolto sui campi del Vianney, a cui ha partecipato anche la squadra femminile salsasiese, le ragazze del Salsasio hanno incontrato il famoso allenatore con un passato alla Juve, prima ancora al Milan, Cagliari e Sassuolo solo per citarne alcune e tra i migliori allenatori sul panorama nazionale tanto da essere introdotto nel 2018 nella Hall of Fame del calcio italiano.
La scuola calcio femminile del Salsasio Genoa apre le porte a tutte le ragazze nate negli anni 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014 ogni martedì e giovedì dalle 17 alle 19 presso l’impianto sportivo Giorgio Demichelis in via Mussetti 36. In occasione degli allenamenti che si svolgono in tali giorni e orari è possibile, per tutte le ragazze e bambine che lo desiderano, poter accedere a delle prove gratuite per poter successivamente entrare a far parte della scuola calcio femminile rossonera. Per il periodo invernale è previsto l’utilizzo di una palestra.
L’Usd Salsasio è inoltre l’unica società sportiva del territorio che è affiliata al Genoa Soccer Academy. Grazie all’affiliazione con la società di serie A le bambine e le ragazze iscritte al Salsasio possono vantare un percorso formativo tecnico e sportivo in linea con i parametri professionali forniti dal Genoa. Oltre a questo è prevista, appena sarà possibile in base alle normative anticovid, la presenza delle atlete e degli atleti salsasiesi allo stadio Luigi Ferraris di Genova, dove parteciperanno anche ad alcune attività in campo con i giocatori della squadra di serie A rossoblu.
Tra le molte novità di quest’anno c’è anche l’omaggio a tutti gli iscritti ed a tutte le iscritte di un pallone personalizzato ufficiale del Salsasio.
La segreteria del centro sportivo di via Mussetti 36 è aperta al mercoledì e al giovedì dalle 17,30 alle 19,30 ed è a disposizione per ulteriori informazioni.
Ivan Quattrocchio

Incontro sul Piano Regolatore di Torino

A cura della lista civica La Piazza

La Città di Torino ha avviato la revisione generale del Piano Regolatore, attesa da anni, con l’adozione di una proposta di progetto preliminare che sarà approvata nei prossimi mesi.
Quali obiettivi si propone il prossimo Piano Regolatore? Quali criteri per la trasformazione e lo sviluppo del nostro territorio? Quali impatti  e ricadute potrà avere per il territorio della circoscrizione 2? Ne parliamo sulla piattaforma Zoom con l’aiuto dell’Arch. Roberto Fraternali
Mercoledì 7 ottobre ore 21.15
Clicca qui e registrati per partecipare