ilTorinese

“Cambia la forma, non la sostanza”: Giornata della Colletta Alimentare

Per ragioni di sicurezza, quest’anno nei supermercati italiani non verranno raccolti direttamente gli alimenti, ma si potranno acquistare dal 21 novembre all’8 dicembre delle “gift card” da 2, 5 e 10 euro

Il  valore sarà convertito in cibo non deperibile che verrà distribuito alle circa 8mila strutture caritative convenzionate che sostengono oltre 2.100.000 persone.

I punti vendita aderenti in Piemonte a questo link: https://www.bancoalimentare.it/it/node/5480

 

Le card possono essere acquistate anche sul sito www.mygiftcard.it, dove sono già disponibili.

Con le applicazioni della robotica futuro nei vigneti più agevole e sicuro

Confagricoltura Piemonte segue con interesse e collabora con l’Università di Torino alla realizzazione del Progetto Horizon BACCHUS – Mobile Robotic Platforms for Active Inspection and Harvesting in Vineyard Areas (Piattaforma robotizzata per l’ispezione attiva e la raccolta del prodotto nelle aree viticole).

In un meeting on-line che si è svolto mercoledì 11 novembre un qualificato gruppo di produttori e tecnici vitivinicoli di Confagricoltura Piemonte ha discusso,  sotto la guida dei professori Remigio Berruto e Mario Tamagnone del Disafa – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, delle prospettive dell’incorporazione della robotica nella produzione di uva, che potenzialmente potrebbe migliorare sensibilmente le condizioni di lavoro degli imprenditori e degli operai agricoli; i sistemi intelligenti, infatti, stanno diventando la soluzione per indirizzare le produzioni verso l’agricoltura di precisione.

La georeferenziazione dei vigneti – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – con la possibilità di effettuare ispezioni agrometeorologiche e anche visive sullo stato sanitario delle coltivazioni e la raccolta intelligente e dunque non solo meccanizzata, automatizzata e selettiva, in particolare, possono già, per alcuni aspetti,  fornire un notevole miglioramento al prodotto raccolto”.

Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei robot per contenere la diffusione delle malattie con minori trattamenti, controllare lo sviluppo dei funghi con raggi UV sulla fila (in collaborazione con l’azienda norvegese Sagarobotics), controllare meccanicamente le infestanti sulla fila, diradare i grappoli ammuffiti, selezionare e diradare i grappoli in vendemmia prelevando solo il prodotto con un certo grado di maturazione e sanità.

Tuttavia, per raggiungere questo tipo di automazione, sono necessari progressi significativi per quanto riguarda le capacità cognitive e meccatroniche dei robot.  Il sistema robotico mobile intelligente BACCHUS – spiega il professor Remigio Berruto dell’Università di Torino – si pone anche l’obiettivo di riprodurre le operazioni di raccolta a mano, operando in modo autonomo in quattro diversi livelli: eseguire la navigazione robotizzata con garanzia di qualità delle prestazioni al fine di ispezionare le colture e raccogliere dati dalla zona agricola attraverso un sistema di analisi della maturazione; eseguire operazioni di raccolta bi-manuale con la necessaria “finezza”, utilizzando una piattaforma robotica modulare; adattare la pinza robot alla geometria delle diverse colture; presentare capacità cognitive avanzate e capacità decisionali”.

Il sistema previsto sarà dimostrato e valutato nell’ambiente di vigneto ispezionando diversi tipi di vite e vendemmiando grappoli d’uva di diverse varietà.

Confagricoltura sta lavorando con l’Università di Torino per presentare e valutare l’applicazione in Piemonte, già nel prossimo anno.

 

 

Bricca e Segurana, donne ed eroine

Maria Bricca, eroina dell’assedio di Torino nel 1706 e Caterina Segurana, eroina nizzarda contro turchi e francesi nel Cinquecento.

Probabilmente queste due donne non ci dicono un granchè ma hanno in qualche modo svolto un ruolo importante. Ciò che si riferisce a queste due figure femminili sembra appartenere più alle leggende di Torino e di Nizza che non alla storia scritta ma il fatto che due vie portino i loro nomi, due strade minori ma situate in belle zone, vuol dire che questi personaggi sono stati accettati dal punto di vista storico, a tal punto da essere immortalati nella toponomastica cittadina. Si tratta di due donne coraggiose che hanno lasciato il loro nome inciso nella memoria storica di città e paesi. Via Bricca e via Segurana si trovano entrambe nella precollina compresa tra la Gran Madre di Dio, via Asti e corso Casale, a poca distanza l’una dall’altra. Chi erano costoro? Conosciamo forse meglio Maria Bricca, detta la Bricassa, per le vicende legate all’assedio francese di Torino e per la forza di questa donna che condusse un manipolo di uomini armati all’interno di un castello a Pianezza occupato dai francesi, molti dei quali furono uccisi e tanti altri finirono catturati. Ma la Segurana chi era? Eroina nizzarda respinse nel Cinquecento con straordinaria forza l’assedio dei turchi alla città di Nizza nel 1543 tanto da entrare nella leggenda. Questa donna è ancor oggi celebrata con orgoglio a Nizza e il 25 novembre, giorno di Santa Caterina, i Nizzardi la ricordano con una festosa cerimonia. Umile lavandaia si svegliò un giorno intrepida guerriera e si distinse durante l’assedio franco-ottomano di Nizza nell’agosto del 1543, ai tempi dell’empia alleanza tra il Re e il sultano. L’assedio venne levato trionfalmente dalle truppe sabaude con l’appoggio delle navi di Andrea Doria, che liberarono la città, che apparteneva al duca di Savoia e che si trovava in guerra con la Francia di Francesco I. Che terrore per i nizzardi quella mattina del 15 agosto quando all’orizzonte spuntò la flotta turca mentre da terra le colonne franco-turche comandate dal duca di Enghien e dall’ammiraglio Khair ed dīn Barbarossa investirono con l’artiglieria le mura della città. Nel momento più critico per Nizza, con i turchi di Solimano che stavano per avere la meglio sull’accanita resistenza degli assediati nizzardi, un giannizzero imperiale riuscì a piantare la propria bandiera nella breccia aperta sulle mura cittadine. Non l’avesse mai fatto!

Fu allora che insorse Donna Maufaccia, soprannome della popolana Caterina Segurana, così chiamata per il brutto aspetto, che scaraventò giù dalla breccia il Turco e si impossessò della bandiera. I nemici stavano per entrare sul bastione centrale quando la donna, insieme ad alcuni archibugieri, mutò le sorti del combattimento. L’episodio accese l’impeto dei nizzardi che riuscirono a metter fine all’assedio. Alla Segurana, che morì negli scontri, venne dedicata una stele con iscrizioni in nizzardo, posta sull’antico bastione. L’episodio ha ispirato pittori, poeti e scrittori non solo nizzardi. Torino, che si apprestava a diventare capitale del Ducato di Savoia di cui Nizza era parte, le ha dedicato una via insieme a Roma e Cagliari.

Filippo Re

In Piemonte più di mezzo milione le persone fino a oggi vaccinate contro l’influenza

Sono più di cinquecentomila le persone che fino a oggi, in Piemonte, si sono vaccinate contro l’influenza stagionale: (423.269 soggetti hanno più di 65 anni e 115.971 hanno tra i 6 mesi e i 64 anni di età). Sono solo alcuni dati riferiti in Consiglio regionale nell’ambito dei question time, dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi in risposta all’interrogazione del consigliere Pd Domenico Rossi, che ha chiesto chiarezza rispetto a vaccini influenzali a disposizione di cittadini a rischio e non, nonché circa le modalità di distribuzione delle dosi sul territorio.

Il Piemonte – specifica l’assessore Icardi – si è aggiudicato una fornitura pari a un milione e cento mila dosi, aumentabili del 20 per cento, decisamente superiore rispetto alle 713.000 dosi circa, somministrate durante la scorsa campagna di vaccinazione 2019.

La campagna vaccinazioni, avviata lo scorso 26 ottobre, ha previsto una prima tranche di  400 mila dosi e poi altre quattro forniture per un totale di  700 mila dosi. Di queste, 683.500 sono state consegnate già ai medici, 16.500  sono ancora presso i magazzini in attesa della distribuzione alle farmacie. A queste devono essere aggiunte circa 78.000 dosi destinate alle ASL e alle Aziende Ospedaliere per la vaccinazione di operatori sanitari, ospiti di RSA e in alcuni casi cittadini e bambini a rischio.  Non è prassi – ha specificato in conclusione l’assessore – che la Regione rifornisca le farmacie, che abitualmente invece acquistano le dosi dei vaccini per proprio conto e poi le vendono ai cittadini.  In un momento delicato come quello attuale, si è però voluto però fornire un aiuto supplementare e se ci sarà modo di implementare questo 1,5% destinato alle farmacie, come deciso dalla cabina di regia nazionale, lo faremo”.

“La risposta dell’assessore – replica il consigliere del partito democratico Domenico Rossi –  tende a rassicurare per quanto riguarda i cosiddetti soggetti a rischio per cui, con 1,1 milioni di dosi ordinate di cui 683 mila già distribuite ai medici, la somministrazione dovrebbe essere assicurata. Non si dia però nulla per scontato, perché nella situazione sanitaria in cui siamo non ci sono margini di errore: si lavori per migliorare la distribuzione e la calendarizzazione delle vaccinazioni, due aspetti su cui medici, farmacie e cittadini continuano a segnalare problemi. Diverso il discorso per chi non rientra nelle categorie a rischio: infatti, la Regione metterà a disposizione sul mercato libero, distribuendole alle farmacie, solo 16.500 fiale monodose. Una goccia nel mare. Considerato che le farmacie non riescono a trovare altre dosi sul mercato significa che, oggi, i cittadini non a rischio non sono nella condizione di vaccinarsi per l’influenza”.

Durante i question time  è stata data risposta anche alle interrogazioni di Francesca Frediani (M5S) sul Livello di contagio nelle scuole della Regione Piemonte; di Raffaele Gallo (Pd) sul Piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, con particolare riferimento a quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall’emergenza covid-19 e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica; di Marco Grimaldi (Luv) sulle problematiche relative all’area sanitaria Covid a Torino Esposizioni; di Silvio Magliano sulla tutela di tutti i pazienti affetti da gravi forme di malattie croniche durante la gestione emergenza Covid.

Con “Libriamoci” le giornate di lettura nelle scuole torinesi

‘Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole’ è un’iniziativa del Centro per il libro e la lettura nata dal protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in programma fino a sabato 21 novembre.

La manifestazione, giunta alla settima edizione, è rivolta alle scuole di ogni ordine e grado, e propone attività educative e formative finalizzate alla promozione del libro e della lettura ad alta voce, strumenti fondamentali per la crescita emozionale e cognitiva di bambini e ragazzi.

Le Biblioteche civiche torinesi aderiscono all’iniziativa impegnando i bibliotecari delle sedi Centrale, Cesare Pavese, Dietrich Bonhoeffer, Alberto Geisser e Italo Calvino, nelle letture ‘online’ per circa 4mila studenti di 173 classi di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado sul tema ‘Contagiati dalla gentilezza’, uno dei quattro proposti da ‘Libriamoci 2020’.

I titoli selezionati – fra cui I fantastici cinque di Quentin Blake, La scuola segreta di Nasreen di Jeannette Winter, Una splendida notte stellata di Jimmy Liao – sono quasi tutti presi dalla bibliografia della BILL-La Biblioteca della Legalità nata per diffondere la cultura della giustizia fra le giovani generazioni attraverso la promozione della lettura, sostenuta da IBBY Italia – International Board on Book for Young people.

La partecipazione delle Biblioteche civiche torinesi avviene in collaborazione diretta con TorinoReteLibri, la rete delle biblioteche scolastiche (circa 50 istituti torinesi e piemontesi) coordinata da Antonella Biscetti, con cui la Città ha rinnovato un protocollo d’intesa sia per promuovere azioni finalizzate a sostenere lo sviluppo di sistemi bibliotecari e culturali integrati, sia per supportare la promozione della lettura e della formazione permanente nei diversi quartieri.

La collaborazione prevede inoltre, a partire dal 2021, ulteriori azioni congiunte derivanti dalla sottoscrizione del Patto per la Lettura della Città di Torino: l’integrazione del catalogo di TorinoRetelibri con quello delle Biblioteche civiche torinesi; l’apertura al pubblico, anche in orario extrascolastico, di alcune biblioteche scolastiche cittadine; l’organizzazione di attività di promozione del libro e della lettura nel corso dell’intero anno.

L’ampia adesione all’iniziativa mette in evidenza l’importanza di sostenere scuola, bambine/i, ragazze/i e famiglie in un momento storico così complesso, anche attraverso l’indispensabile ausilio dei bibliotecari. Leggere a distanza ma virtualmente insieme è un modo in più per fare rete fra biblioteche civiche e scolastiche, per promuovere libri piacevoli e di qualità dai contenuti etici e sociali.

Le Biblioteche civiche torinesi proseguono, inoltre, con i servizi gratuiti online: prestito di libri su prenotazione; estensione dei prestiti di ebook, lettura online di quotidiani e riviste nazionali e internazionali, fruizione di musica attraverso la piattaforma digitale MLOL; informazioni bibliografiche e di comunità; riproduzione di documenti; laboratori online di apprendimento delle lingue straniere, dell’italiano per stranieri, dell’utilizzo degli strumenti digitali (pc, smartphone, tablet, e-reader, piattaforme per collegamenti online); attività di aiuta-compiti per bambini e ragazzi; gruppi di lettura; decine di videoletture animate e di letture ad alta voce per bambini, selezionate con cura e proposte con professionalità e passione dai bibliotecari.

 

Dal terrorismo alla democrazia perfettibile

Gli anni ‘70 a Torino furono tragicamente segnati dal terrorismo rosso. A mia memoria non ci furono eclatanti fatti prodotti da quel terrorismo.
Violenza di strada questo sì. Da Corso Francia 19 (sede del Msi) ogni tanto partivano squadre ben fornite per andare a fare danni in giro. Noi, giovani studenti, vedevamo il fenomeno crescere.
All inizio, francamente non capivamo perché non accettavamo.  Nel 74 arrestarono Curcio e Franceschini a Pinerolo. Ma chi erano? Solo chi era stato a Trento o Reggio Emilia ( forse ) qualcosa capiva. Dopo veniamo a conoscenza che dopo le riunioni a Palazzo Nuovo con il Filosofo Toni Negri raccoglievano soldi per le armi. A metà anni ‘70 , nei cortei di protesta comparvero i primi manici di piccone e chiavi inglesi e tutto fu tragicamente chiaro: comunisti assassini, perlomeno si su autodefinirono comunisti ed erano sicuramente  degli assassini.
Il 16 novembre sparano a Carlo Casalegno che morì il 29. Era colpevole di dire ciò che pensava. In particolare sosteneva che per combattere i terroristi non c’era bisogno di leggi speciali. Bastava applicare le esistenti.
Il figlio Andrea fondatore, dirigente e giornalista di Lotta Continua scrisse: non ci sto più nel giustificare chi in nome della rivoluzione diventa ed è solo un assassino. Dal 77 al 79 furono gli anni più duri  degli anni di piombo.
Furono gli anni anche della consapevolezza sociale e politica del fenomeno terroristico.
Sempre Andrea Casalegno una decina di anni fa disse: si puo’ diventare ex terroristi, si può diventare pentiti e collaborare con la giustizia, ma si rimane sempre assassasini. Il fine non giustifica i mezzi. Anzi, direi di più: i mezzi negano il fine. Altra considerazione. Chi dava legittimità morale a questi comportamenti?
Chi, ad esempio, parlava di compagni che sbagliano, o contro Stato e contro le Br o ne’ con lo Stato ne’ con le Br. Insomma, pur di non voler buttare via l’acqua sporca si buttava via il bambino negando l’esistenza dell’ideologia che accompagnava gli omicidi. Un salto di qualità avviene, perlomeno personalmente,  diventando io studente universitario. Scoprivo altri orizzonti.  Cerco di spiegarmi. Conoscevo altri ragazzi o ragazze come me che semplicemente la pensavano diversamente. Giovani liberali come Tullio Monti o giovani democristiani come GianPiero Leo o Beppe Accattino. Inoltre diventando Presidente della Consulta giovanile del comune di Torino capivo di aver più affinità con Donatella Genisio (democristiana ) che Silvio Viale di lotta continua. A Palazzo Nuovo non potevo andare perché fisicamente minacciato dagli Autonomi che mi volevano morto.
La violenza ed i terroristi ci facevano capire la diversità tra nemico ed avversario politico.
Ad ottobre perse la vita Roberto Crescenzio  che aveva la sola colpa di sorseggiare un aperitivo. I responsabili ammisero di avere qualche molotov in più e si inventarono che il bar Angelo Azzurro era frequentato da fascisti.
Mesi dopo fu rapito ed ucciso Aldo Moro.
Questi terroristi,  questi violenti,  erano anche utili idioti in mano, magari a distanza, dei vari servizi segreti dal Kgb  alla Cia passando da quelli inglesi e forse israeliani.
Io non riesco e  non voglio liberarmi di un sentimento di disprezzo verso questi personaggi. Debbo e voglio riconoscere, comunque,  che appartengono a quell’album di famiglia ammesso e teorizzato da Luciana Castellina decisamente più autorevole del sottoscritto. Quegli anni non sono passati invano ed hanno portato una intera generazione sulla sponda della democrazia. Verissimo che questo sistema è migliorabile. Che forse esiste un sistema migliore. Ma almeno per oggi non è dato sapere. Democrazia e confronto sono ancora unici strumenti e condizioni per potere e volere cambiare qualcosa ed eventualmente qualcuno. Il 29 novembre moriva Carlo Casalegno partigiano e combattente di questa democrazia che magari  non è perfetta ma sicuramente è perfettibile.
Patrizio Tosetto

Presto nuove panchine alla Tesoriera

Scrive il consigliere Magliano / “E’ stato premiato il mio impegno: la Città di Torino interverrà, come da me richiesto alla Giunta, per ripristinare o sostituire tutte le panchine ammalorate o vandalizzate presso il Parco della Tesoriera.
Moltissime delle 120 panchine di pregio presso il parco di corso Francia 186 sono infatti da mesi, di fatto, inutilizzabili. La Giunta, rispondendo poco fa in Consiglio Comunale alla mia interpellanza sul tema, ha garantito che si interverrà nell’ambito di un appalto attualmente in corso per la sostituzione o la manutenzione di tutte le panchine danneggiate. I lavori sono già iniziati e questo mi fa ben sperare su tempistiche ragionevoli. Il Parco della Tesoriera è uno dei luoghi simbolo della Circoscrizione 4 e dell’intera Torino.”
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Costanzo (M5S): “Con la manovra sostegno all’occupazione”

“La Legge di Bilancio, che a giorni arriverà in Parlamento, contiene alcune misure fondamentali per il mondo del lavoro e per dare supporto alle famiglie.

 

Innanzitutto il rifinanziamento del  Reddito di Cittadinanza,  misura fortemente criticata da destra a sinistra ma che in questa pandemia, purtroppo, ha dimostrato come una politica di sostegno ai più deboli sia quanto mai necessaria. Dopo essere riusciti a raggiungere 3,5 milioni di persone, con circa 362mila contratti di lavoro stipulati finora, puntiamo ad assicurare questo strumento di sostegno economico fino al 2029 con un fondo da 4 miliardi”. È quanto afferma in una nota la deputata Jessica Costanzo in commissione Lavoro alla Camera.

“Fondamentali anche gli interventi annunciati per dare stimolo all’occupazione, messa a dura prova dalla crisi generata dalla pandemia. È per questo positivo il forte segnale che arriverà dalla decontribuzione al 100% per il biennio 2021-2022 per le imprese che assumeranno lavoratrici donne e fino al 2023 per quelle che assumeranno giovani sotto i 35 anni”, continua.

“Un’altra delle nostre battaglie che prenderà forma grazie ai fondi presenti in legge di bilancio è quella per assicurare alle famiglie l’assegno unico a partire da luglio 2021. Si tratta di un contributo di circa 200 euro per ogni figlio fino ai 21 anni di età. Per i nati nei primi mesi del 2021 ci sarà comunque la proroga del bonus bebè. Un aiuto necessario per strutturare le nostre politiche a sostegno della genitorialità e per il futuro del nostro Paese”, conclude

Un francobollo dedicato alla Juventus

Poste Italiane comunica che è stato emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo Sport” dedicato alla Squadra vincitrice del Campionato di Calcio di Serie A,relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€.

Tiratura: quattrocentomila esemplari.

Foglio da quarantacinque esemplari

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.

Bozzetto a cura di Tiziana Trinca.

Vignetta: sullo sfondo di una spirale formata dal bianco e nero, i colori sociali della Juventus Football Club, che si armonizzano con il verde dei campi di calcio, si stagliano le silhouettes di due calciatori in azione di gioco. A destra, è riprodotto il logo dello storico club bianconero e a sinistra è riportata la scritta “Juventus” estrapolata dallo stesso logo, mentre, in basso, suggella la vignetta una banda orizzontale con i colori della bandiera italiana.

Completano il francobollo la leggenda “CAMPIONI D’ITALIA”, le date “2019 / 2020”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo Spazio Filatelia di Torino.

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postalicon sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.

Per l’occasione è stato realizzato anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, orizzontali contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata, una tessera e una busta primo giorno di emissione, al costo di 18€.

Inoltre è stato realizzato anche un Libro sui francobolli dedicati al Calcio, contenente 9 lamine che riproducono i francobolli emessi nel 1934, 63 francobolli e un foglietto emessi nel corso degli anni e dedicati alle squadre di Calcio in occasione di anniversari importanti delle rispettive società e quelle vincitrici del Campionato di Calcio di serie A.

Il libro, attraverso la raccolta dei francobolli dedicati, descrive la storia del Calcio italiano, uno degli sport più amati e per questo rappresenta un oggetto imperdibile per tutti gli appassionati.

Caselle “best airport” per la gestione dell’emergenza

«Quello conferito a Turin Airport è molto più di un premio. È la dimostrazione che le capacità e le competenze ci sono meritano di essere sostenute in preparazione della ripresa».

Commenta così l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi il riconoscimento conquistato dall’aeroporto Sandro Pertini quale ‘Aci Europe Best Airport2020’ ovvero il migliore scalo europeo della sua categoria (fino a 5 milioni di passeggeri) premiato alla 30° Assemblea e Congresso Annuale di ACI Europe, l’Associazione che riunisce oltre 500 scali di 46 Paesi.

«Siamo davvero orgogliosi di questo premio – prosegue l’assessore Gabusi – e in particolare della motivazione che sottolinea la capacità di mettere in atto con tempestività ed efficacia le misure preventive volte a contenere la pandemia,proponendo, spesso per primo, soluzioni innovative. Il premio giunge in un momento di oggettiva difficoltà, con voli ridotti al lumicino e scenari futuri ancora confusi; proprio per questo ancora più gradito. Il riconoscimento europeo è la dimostrazione che quando anche un socio privato ha capacità e voglia di investire i risultati arrivano. Sagat ha fatto la propria parte, come del resto l’amministrazione regionale; ora ci aspettiamo che, quando si riapriranno le attività, anche la compagnia di bandiera torni sul territorio e dia il suo contributo per far ripartire il nostro aeroporto principale».

Il premio Aci Europe, giunto alla 16esima edizione, ha voluto riconoscere quest’anno la capacità di reagire all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, vero elemento caratterizzante per l’industria nel corso del 2020.  Particolare rilevanza è stata attribuita alla formazione e alla tutela dei dipendenti, oltre alla capacità di collaborare con la comunità, sostenendo persone e scuole in difficoltà attraverso donazioni ai comuni limitrofi.

L’Aeroporto di Torino è stato giudicato da una giuria indipendente formata da esperti di aviazione civile della Commissione europea, di Eurocontrol, di SESAR Joint Undertaking, della EuropeanTravel Commission e di Flight Global.