ilTorinese

Pandemia ed Europei, si gioca sempre!

Calendario calcistico affollatissimo!

Mercoledì 20 gennaio ore 21
Gara secca per la Supercoppa Italiana
A Reggio Emilia Mapei stadium
Juventus-Napoli
 
19 esima ed ultima giornata del girone d’andata serie A
Venerdì 22 gennaio ore 20.45
Benevento-Torino
Domenica 24 gennaio ore 12.30
Juventus-Bologna

Qui Juve: squadra bianconera giù di morale e fisicamente provata. Dopo 9 scudetti consecutivi, forse, è finito un ciclo. Troppi dubbi a partire dalla società: Agnelli rimarrà presidente? Ci sarà un nuovo direttore sportivo?Pirlo rimarrà allenatore fino alla fine del campionato? E poi Ronaldo? Che farà il fuoriclasse portoghese? tante domande tra gli addetti ai lavori e nei forum frequentati dai tifosi.Tante perplessità con una verità: mai dare per spacciata la Vecchia Signora che ha abituato a recuperi miracolosi specie in campionato. Intanto c’è la Champions League da onorare e vincere dopo 25 anni d’astinenza. Mercoledì la Supercoppa Italiana, poi la coppa Italia ed il campionato. Una squadra abituata a vincere può perdere un po’ di smalto ma non dimentica come si conquistano i trofei.

Qui Toro: Davide Nicola nuovo allenatore, forse nuovo direttore tecnico ed un paio di giocatori in arrivo dal mercato. La vera certezza rimane il neo mister dal cuore granata ed ex calciatore del primo Toro al primo anno di Cairo presidente. Un bel po’ di giocatori ritroveranno nuovo smalto e consapevolezza che questa squadra può salvarsi tranquillamente. Nicola sa come si fa. Crotone e Genoa, suoi capolavori di salvezze quando sembravano spacciate, ne sono la chiara testimonianza: si riparte dal 3-5-2 senza disdegnare il 4-4-2.Non più teoria e maestria di calcio ma praticità e concretezza. Palla avanti e pedalare. Il Toro si salverà.

Vincenzo Grassano

“Ruote ferme, pedoni salvi”: al via il progetto di sicurezza stradale

A metà del mese di dicembre, la Giunta Comunale ha approvato il protocollo d’intesa tra Il Corpo di Polizia Municipale e la  Onlus  AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada – per la realizzazione del progetto di sicurezza stradale “Ruote ferme, Pedoni salvi”.

 

Si tratta della prima applicazione in Italia sulla possibilità di impiego di persone sottoposte a condanna in attività di sicurezza stradale.

 

Grazie ad una Convenzione stipulata con il Ministero della Giustizia, AFVS collabora dal 2018 con il Tribunale di Torino e con l’UIEPE – Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna – di Torino, prendendo in carico gli indagati/imputati per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità ai fini della messa alla prova e/o condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva.

 

Il progetto ha ricevuto anche il patrocinio dallo stesso Ministero della Giustizia “Ruote ferme, pedoni salvi” e si pone l’obiettivo di rafforzare, nelle persone accusate di condotte illecite, sentimenti di legalità e affermare la cultura del bene pubblico, nonché la diffusione di azioni volte alla sicurezza stradale atte a prevenire, educare e sensibilizzare la collettività con l’intento di ridurre l’incidentalità stradale. Attraverso l’affiancamento delle persone imputate/indagate/condannate al personale della  Polizia Municipale, si vuole inoltre valorizzare un contatto effettivo con la legalità rappresentata, stimolare il senso di responsabilità e favorire la comprensione della dimensione sociale e relazionale dei fatti illeciti.

 

Il protocollo d’intesa è dunque finalizzato all’istituzione di figure di riferimento, denominate “assistenti pedonali”, che possano collaborare con il Corpo di Polizia Municipale di Torino tramite servizi di vigilanza del territorio urbano, in particolar modo presidiando gli attraversamenti pedonali laddove risulti una scarsa illuminazione o un particolare volume di traffico, come ad esempio davanti alle scuole, agli Uffici Giudiziari, alle palestre, alle discoteche o a qualunque altro luogo di aggregazione sociale.

 

L’AFVS  effettuerà  una selezione preliminare tra gli indagati/imputati/condannati presi in carico e individuerà le persone in possesso dei requisiti d’idoneità per prendere parte al progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”. L’attività (non retribuita) in favore della collettività sarà svolta secondo le modalità indicate nell’ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla prova nella quale il Giudice indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità, così come nella sentenza relativa alla pena sostitutiva.

 

La  Polizia Municipale organizzerà un breve corso di formazione rivolto agli utenti presi in carico di volta in volta dall’AFVS, mentre i luoghi da presidiare saranno concordati in base   alle esigenze di entrambi i soggetti coinvolti, prediligendo gli attraversamenti pedonali posti davanti alle scuole, agli Uffici Giudiziari, alle palestre e alle discoteche. I turni, invece,  dovranno essere stabiliti in base alle ore assegnate dal Giudice sulla base del programma di trattamento stilato dall’UIEPE di Torino.

 

Alle persone selezionate per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità, AFVS fornirà gli elementi di riconoscibilità (abbigliamento catarifrangente riportante la dicitura “assistente pedonale” composto da pettorina e cappellino) e l’attrezzatura prevista (paletta con led luminoso) che garantirà la visibilità e la sicurezza degli addetti.

 

 

L’ Associazione Familiari e Vittime della Strada  provvederà anche all’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, che sarà garantita tramite e con il sostegno dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro).

 

 

Le città – ricorda la Sindaca Chiara Appendinosono oggi il luogo dove è più alta la probabilità del verificarsi di incidenti e a farne le spese, spesso, sono i pedoni. Per evitare che ciò accada è necessario agire su più fronti: occorre sicuramente proseguire con la realizzazione di interventi sulle infrastrutture, ma serve anche continuare a spingere sull’educazione civica, sul rispetto delle regole e su una vera e propria diffusione più ampia possibile della cultura della sicurezza.

Da questo punto di vista il lavoro da fare è ancora molto – sottolinea la prima cittadina – e iniziative come  “Ruote ferme, pedoni salvi” rappresentano certo un contributo importante e concreto per cogliere l’obiettivo di rendere le nostre strade sempre più sicure per tutti”.

 

 

Il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, ha accolto con entusiasmo il progetto promosso da AFVS, ritenendolo unico nel suo genere e in grado di consentire alla gente di capire il senso profondo della sicurezza stradale attraverso azioni visibili e tangibili: “Questo progetto ha una duplice valenza sociale: da un lato, consente a chi ha sbagliato di rendersi parte attiva per gli altri e, dall’altro, permette ad ogni cittadino di cogliere un importante valore di testimonianza oltre che di pubblica utilità. Alimentare il senso di responsabilità per creare una cultura del bene pubblico, del rispetto della legalità e del senso civico attraverso azioni di pubblica utilità che hanno come obiettivo il miglioramento della sicurezza stradale ”.

 

 

Il Presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada, Giacinto Picozza: “Il Progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, elaborato dall’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada ONLUS, nasce con l’intento di salvaguardare gli utenti più deboli della strada, ossia i pedoni. Figura centrale del progetto è l’Assistente pedonale, ovvero colui che presidierà gli attraversamenti pedonali, agevolando il transito dei pedoni. L’Associazione, in collaborazione con il Corpo di Polizia Municipale di Torino, metterà a disposizione della città, già nel mese corrente, 10 utenti che dovranno svolgere lavori di pubblica utilità ai fini della messa alla prova e/o condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva in carico all’UIEPE di Torino, alla luce della Convenzione con il Ministero della Giustizia sottoscritta nel novembre 2018. L’intento del progetto è quello, da un lato di assicurare una maggiore tutela per gli utenti deboli della strada, dall’altro rieducare gli utenti in messa alla prova che hanno commesso un reato in violazione al Codice della Strada. Tale attività consentirà loro di interiorizzare la gravità del reato commesso e rafforzare sentimenti di legalità, affermando la cultura del bene pubblico. Il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi” è finanziato dal Fondo Vittime della Strada, istituito dall’Associazione, nel quale convergono le donazioni/versamenti nell’ambito della messa alla prova e giustizia riparativa”.

 

Evaso due volte in 7 giorni. Era sottoposto agli arresti domiciliari

Arrestato dalla Polizia di Stato 19enne tunisino pluripregiudicato

In 7 giorni ha infranto l’obbligo della misura degli arresti domiciliari per ben due  volte. La prima volta era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, questa volta è finito in manette. Con precedenti per furto e rapina, anche aggravata, era stato posto agli arresti domiciliari a seguito dell’aggravamento dell’obbligo di dimora con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle ore 21 alle 6. Il ragazzo doveva trovarsi a Cuneo, dove era appunto sottoposto alla misura cautelare, ed invece è stato intercettato dalla Polizia a Torino.

Mercoledì pomeriggio si trovava in compagnia di un altro uomo quando, nei pressi dell’uscita del parco Sempione, è stato notato dagli agenti della Squadra Volante. Con indifferenza si è fermato abere ad una fontanella nella speranza di eludere il controllo, ma, quando ha notato il sopraggiungere dell’auto della Polizia, si è dato alla fuga all’interno del parco. Inizialmente ha provato a fuggire dentro il cantiere della ferrovia ma vistasi la strada sbarrata dalla volante si è diretto su via Cigna. Ne è nato un lungo inseguimento a piedi, durante il quale, incurante del pericolo, ha corso tra le auto in movimento e ha scavalcato la recinzione di un complesso di case popolari dove poi è stato fermato.

Banco Alimentare e il servizio civile universale

Servizio Civile Universale 2021, sono aperte  le candidature al progetto “Sportello Alimentare”  promosso da Banco Alimentare e associazione Contact

Sono quattro i posti disponibili per svolgere l’attività di Servizio Civile Universale nel progetto “Sportello Alimentare”, nato dalla partnership tra Banco Alimentare del Piemonte e associazione Contact.

 

L’obiettivo principale è quello di potenziare la rete e la collaborazione tra le associazioni del territorio per contrastare la povertà e le diseguaglianze sociali, attraverso la combinazione di attività di accoglienza e ascolto delle persone in condizioni di disagio con il sostegno alimentare e la diffusione di temi legati alla sicurezza alimentare. In particolare, la radicata presenza di Contact in quartieri come Madonna di Campagna, Borgo Vittoria, Lucento e Vallette permetterà di diffondere l’attività del Banco Alimentare e di stimolare nuove sinergie con gli enti caritativi operativi sul territorio.

Scendendo nello specifico delle attività, i volontari e le volontarie di Servizio Civile Universale assegnati a Contact saranno corresponsabili delle attività di backoffice e accoglienza essenziali per una corretta realizzazione dei servizi dell’associazione. Daranno supporto alle attività di ascolto delle persone in condizione di disagio e di consulenza gratuita per accompagnare gli utenti nello svolgimento di pratiche burocratiche. Quelli assegnati al Banco Alimentare saranno inseriti nelle aree relative alla gestione degli approvvigionamenti e al rapporto con le strutture caritative. Dovranno quindi gestire e potenziare i processi di recupero e distribuzione dei prodotti alimentari da destinare alle persone e alle famiglie che vivono in condizione di povertà economica.

 

Chi sceglie di partecipare al bando ha inoltre la possibilità di acquisire conoscenze mirate attraverso, una formazione generale sul Servizio Civile Universale e sui principi che ne sono alla base, e una formazione specifica inerente alle attività legate al progetto “Sportello Alimentare”.

 

 

 

 

 

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

 

12 mesi, 25 ore settimanali per 5 giorni a settimana: questo l’impegno richiesto ai quattro candidati che desiderano mettersi alla prova con il Servizio Civile Universale, che prevede un rimborso spese mensile di 439,50 euro.

 

È importante sapere che da quest’anno la domanda può essere presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma Domande On Line (DOL). Per accedere alla piattaforma è necessario utilizzare le credenziali SPID.

Info e dettagli del progetto:

https://www.volontariatotorino.it/sportello-alimentare/

 

 

 

Contatti

 

Banco Alimentare del Piemonte

Chiara Lignarolo

333 669 42 07

comunicazione@piemonte.bancoalimentare.it

Associazione Contact

Daniele Pallante

339 180 22 81

media@inspirecommunication.it

“No alla vendita di oggetti del ventennio”

Il Consigliere comunale di Chieri Luigi Furgiuele risponde alla raccolta firme per legge di iniziativa popolare promossa dal Sindaco di Chieri contro la vendita di oggetti legati al Ventennio fascista. 
“Trovo questata iniziativa assolutamente fuori luogo per il momento in cui è stata presentata e per i suoi contenuti, afferma il Consigliere. Stiamo vivendo tutti un momento difficilissimo ed epocale, unico nella storia. Gli italiani sono alle prese con problemi ben più gravi che la lotta al Fascismo. Salute, lavoro, solitudine e incertezza sono gli spettri che in questo momento spaventano gli italiani e i Concittadini Chieresi. Mi dissocio non solo sui tempi ma anche sui contenuti continua Furgiuele, il fascismo è un fenomeno storico, politico e culturale che risale a più di 70 anni fa. Non mi soffermo su aspetti positivi né su quelli negativi perché credo che in questo periodo storico sia anacronistico paragonare fatti e situazioni del passato che non sono da dimenticare ma su cui l’Italia e il suo Popolo(che non è assolutamente un popolo razzista) ha capito e ha pagato per i suoi errori.Chi per esempio insulta o minaccia gli ebrei non è un fascista ma è soltanto un grande cretino e la politica non ha il compito di combattere i CRETINI con campagne e slogan ma di migliorare la vita ai cittadini.                                                                   Non firmeró questa iniziativa perché non ne condivido quindi ne la forma la sostanza.                                                                        Da uomo di destra sociale, conclude il Consigliere, posso tranquillizzare il nostro Sindaco dicendo che ovunque ci sarà qualunque forma di discriminazione sociale, religiosa, politica, culturale mi vedrà pronto anche al suo fianco a levare gli scudi in difesa dei più deboli ma non sono disposto a strumentalizzazioni politiche di propaganda politica che non trovano riscontro anzi offendono tutti quegli italiani e Nostri Concittadini che in questo momento stanno combattendo con la paura e la disperazione il quotidiano della vita reale.                          Luigi Furgiuele, Consigliere Comunale Città di Chieri.

Cons. Luigi Furgiuele

Torino Airport sempre più green 

Ottenuta la certificazione al Livello 2  del programma internazionale Airport Carbon Accreditation  di ACI Europe per la sostenibilità ambientale 

  

 L’Aeroporto di Torino è stato certificato al Livello 2 ‘Riduzione’ del programma di sostenibilità ambientale Airport Carbon Accreditation – il protocollo comune per la gestione attiva delle emissioni negli aeroporti attraverso risultati misurabili – promosso da ACI Europe, l’associazione degli aeroporti europei. Un passo avanti nella strategia di sostenibilità ambientale dell’Aeroporto di Torino.

Il Livello 2 di certificazione richiede il soddisfacimento di tutti i requisiti di accreditamento di Livello 1 ‘Mappatura’ (sviluppo di un inventario dettagliato delle emissioni di carbonio), già conseguito dallo scalo di Torino nel 2018. Inoltre, la certificazione di Livello 2 implica anche la predisposizione di un piano attuativo per il raggiungimento di un ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio: nel caso di Torino, il traguardo fissato per il prossimo triennio 2021-2023 è il dimezzamento delle emissioni di CO2 rispetto all’anno base 2017*garantito da investimenti per aumentare l’efficienza dei sistemi più energivori e dall’acquisto di energia elettrica solo da fonte rinnovabile certificata.

Finora, nel triennio 2017-2019 Torino Airport è già riuscito a ridurre le sue emissioni di CO2 del -10,43%, l’equivalente di 1.350 tonnellate metriche grazie a queste iniziative:

  • una nuova centrale di climatizzazione estiva con gruppi frigoriferi ad altissima efficienza;
  • la sostituzione di generatori di calore con nuove apparecchiature ad alta efficienza e basse emissioni;
  • la sostituzione dei corpi illuminanti con nuove apparecchiature a LED e installazione di sistemi automatici di regolazione del flusso luminoso;
  • il potenziamento dei sistemi di monitoraggio dei consumi e di gestione degli impianti di climatizzazione.

Lanciato dall’Airport Council International (ACI) Europe nel 2009, il programma Airport Carbon Accreditation consente agli aeroporti di valutare i progressi compiuti nella gestione della propria carbon footprint. Il protocollo Airport Carbon Accreditation comprende in tutto 6 livelli di certificazione climatica: mappatura, riduzione, ottimizzazione, neutralità, trasformazione e transizione. L’amministrazione del programma è gestita da una società di consulenza ambientale WSP, che garantisce un’implementazione imparziale. Inoltre, le valutazioni per la concessione della certificazione sono controllate accuratamente da verificatori indipendenti.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport ha dichiarato: “Abbiamo assunto un importante impegno verso l’ambiente e la comunità, aderendo all’obiettivo NetZero 2050 promosso da ACI–Airports Council International, che ci porterà alle emissioni zero nei prossimi 30 anni. La certificazione al Livello 2 dell’Airport Carbon Accreditation rappresenta un tassello fondamentale in questo percorso di sviluppo e un riconoscimento del fatto che stiamo seguendo la strada giusta, per l’industria dell’aviazione e per le generazioni future. Ogni anno, i risultati del nostro lavoro producono notevoli risparmi di CO2 e ora andranno anche ad alimentare il dato globale di riduzione di carbonio, raggiunto dagli aeroporti attivi nel programma Airport Carbon Accreditation. Associandoci a questa crescente comunità di aeroporti sensibili al clima, riconosciamo che il cambiamento climatico è una questione globale che richiede un’azione collettiva a livello di settore”.

Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe, ha dichiarato: “Ci vuole visione e duro lavoro da parte dell’intero team dell’aeroporto per ottenere riduzioni tangibili di CO2 anche in tempi normali. Aumentare le proprie ambizioni sul fronte climatico nel mezzo di una pandemia paralizzante è davvero eccezionale. L’aggiornamento dell’Aeroporto di Torino al secondo livello di Airport Carbon Accreditation, ‘Reduction’, è un tributo al loro impegno e determinazione e un esempio del progresso in corso del nostro settore verso un futuro sostenibile. Bravissimi!”

Covid, il bollettino di lunedì 18 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE   16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 435 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 66dopo test antigenico), pari al 4 % dei 10.817  tamponi eseguiti, di cui 6783 antigenici. Dei 435  nuovi casi gli asintomatici sono 191(43,9%).

I casi sono così ripartiti:123 screening, 210 contatti di caso, 102con indagine in corso; per ambito:  41 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 38 scolastico, 356 popolazione generale.  

Il totale dei casi positivi diventa quindi 217.223, così suddivisi su base provinciale: 19.361 Alessandria,  11.251 Asti, 7.533 Biella, 30.097 Cuneo, 17.008 Novara, 113.182 Torino, 8.220 Vercelli, 7.688 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1.116 a residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.767sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 166 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2470 (+10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12136

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.254.970 (+10817rispetto a ieri), di cui 978.243 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.419

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.419 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.282 Alessandria, 543 Asti, 351 Biella, 961 Cuneo, 699 Novara, 3.848 Torino, 390 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 79 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

194.032 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 194.032 (+ 627 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.870 Alessandria,  9747 Asti, 6.701 Biella, 26.972 Cuneo, 15.161 Novara, 102.012Torino,  7.279Vercelli,  6.699 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.008extraregione e 1583 in fase di definizione.

Covid-19 e patologie: un Centro per le terapie salva-vista

Gli esperti della Clinica Oculistica universitaria della Città della Salute di Torino: i pazienti con edema maculare diabetico non devono interrompere le cure. Grazie alla telemedicina ed all’Intelligenza Artificiale, alla Città della Salute di Torino  a lungo termine

Per gli oltre 300.000 diabetici in Piemonte l’edema maculare diabetico può essere la principale causa di grave perdita visiva fino alla cecità, ma la paura del Covid rischia di tenere i pazienti lontani dagli ospedali

Diagnosi precoce, trattamenti tempestivi ed appropriati sono fondamentali per salvare la vista.

 

I pazienti diabetici con retinopatia diabetica ed edema maculare non dovrebbero interrompere il loro percorso terapeutico per timore del Covid-19. A Torino il centro maculopatie della Clinica universitaria della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Michele Reibaldi) oggi consente di valutare e trattare i pazienti con complicanze oculari secondarie a diabete attraverso percorsi dedicati che consentono di ridurre i tempi di attesa altrimenti troppo lunghi per garantire dei risultati ottimali. Inoltre, è stata avviato un percorso specifico per accedere alle terapie intravitreali, che danno dei risultati a lungo termine, consentendo di ridurre il numero di somministrazioni e quindi gli accessi in ospedale ed i rischi correlati. Se invece vengono interrotte le cure, il vero rischio è quello di perdere i benefici della terapia, causando una ripresa della maculopatia, in alcuni casi irreversibile.

In Piemonte le persone con diabete sono circa 300.000, di cui oltre 20.000 soffrono di edema maculare diabetico. Offuscamento della visione centrale, visione deformata, difficoltà nella percezione dei colori e, in alcuni casi, riduzione della visione notturna: sono questi i principali sintomi di questa complicanza del diabete che, se non controllata, nel lungo periodo può provocare danni gravi ed irreversibili alla retina, mettendo a rischio la vista e la qualità di vita di questi pazienti.

“L’edema maculare diabetico è la principale causa di grave perdita visiva nei pazienti diabetici – dichiara Michele Reibaldi, Direttore della Clinica Oculistica della Città della Salute e Professore Ordinario di Oftalmologia dell’Università di Torino Un elemento chiave nella gestione delle complicanze oculari del paziente affetto da diabete è lo screening. Ogni paziente diabetico dovrebbe sottoporsi frequentemente a controlli della retina per diagnosticare un’eventuale retinopatia diabetica ed intervenire tempestivamente. Questo perché qualsiasi tipo di trattamento eseguito prima che si siano instaurati danni irreversibili a carico della retina, produce risultati nettamente migliori. Presso il Centro di maculopatie della Città della Salute di Torino è possibile ricevere la terapia adeguata o fare un accertamento diagnostico, attraverso specifici percorsi dedicati. A differenza di altre realtà, la paura dell’infezione da Covid-19 non ha spinto le persone a rinunciare alle visite o interrompere le cure, che anzi durante questa seconda ondata sono notevolmente aumentate, probabilmente anche in relazione all’impossibilità di altre strutture di seguire questi pazienti”.

Le persone affette da questa patologia sono generalmente sottoposte a terapie continuative che prevedono una periodicità definita. Si tratta di iniezioni intravitreali ripetute nel tempo – vale a dire con un farmaco iniettato direttamente all’interno dell’occhio mediante una procedura che deve essere necessariamente eseguita in ambiente ospedaliero – che consentono non solo di prevenire la perdita della vista, ma anche di in una buona percentuale di casi, di ottenere un miglioramento della capacità visiva.

“È imperativo che questi pazienti siano seguiti da oftalmologi dedicati presso Centri di riferimento per questa patologia che garantiscano competenze e continuità assistenziale – spiega il professor Reibaldi –. Oggi sono disponibili farmaci estremamente efficaci, alcuni con necessità di trattamento più frequente, altri come il desametasone intravitrerale, che richiedono un numero di somministrazioni inferiore, grazie ad una tecnologia innovativa che permette un rilascio prolungato nel tempo del principio farmacologico. Questo si traduce in un duplice vantaggio per il paziente e per il centro: grazie ad un’azione di lunga durata e ad un minor numero di visite, diminuiscono gli accessi al Centro, ma soprattutto diminuisce il disagio per questi pazienti nel sottoporsi a frequenti visite e trattamenti.”

Per una migliore gestione delle patologie visive correlate al diabete è importante attivare una stretta collaborazione e sinergia tra oftalmologo e diabetologo per facilitare lo scambio di informazioni e dati clinici e per poter attivare un appropriato piano di trattamento.

“Le due parole chiave credo siano screening e tempestività, perché solo uno screening adeguato può tradursi in trattamenti tempestivi ed efficaci. Proprio in questi giorni stiamo attivando, in collaborazione con il Centro di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo dalla Città della Salute di Torino (diretto dal professor Ezio Ghigo) e insieme al professor Fabio Broglio (Coordinatore del Centro Unificato di Diabetologia e Malattie del Metabolismo), un progetto di Telemedicina associata ad intelligenza artificiale che consentirà di eseguire la valutazione del fondo oculare a tutti i pazienti diabetici visitati presso il Centro di diabetologia tramite una piattaforma on-line. Inoltre, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale che, sfruttando particolari algoritmi, può individuare i pazienti che hanno un determinato grado di severità malattia, quindi necessitano di un urgente controllo da parte dello specialista, o quelli che hanno la patologia ad uno stadio iniziale, e quindi possono continuare ad effettuare controlli mediante le fotografie del fondo oculare, saremo potenzialmente in grado di diagnosticare l’edema maculare in meno tempo, in più soggetti affetti da diabete, velocizzando e migliorando infine i risultati delle nostre terapie ma soprattutto la qualità di vita dei nostri pazienti.” – conclude il professor Reibaldi.

Sanità: gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione

Operazione “Molosso”all’interno delle ASL piemontesi.

La Guardia di Finanza di Torino ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria in relazione a fatti di corruzione e di frode nelle forniture pubbliche accertati nell’ambito dell’Operazione Molosso.

Il provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Torino, scaturisce dalle ulteriori risultanze emerse all’esito delle investigazioni svolte dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano che avevano portato, lo scorso mese di novembre, ad eseguire quindici ordinanze di misura cautelare nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

In particolare, le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto, Enrica Gabetta, e dirette dal Pubblico Ministero Giovanni Caspani della locale Procura della Repubblica, durate quasi un anno, hanno preso il via dall’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino”, per un valore di circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato “Bon Alive” (sostituto osseo) causato dalla condotta truffaldina di un’incaricata di un’impresa torinese che si avvaleva della “collaborazione” di un pubblico dipendente infedele il quale falsificava documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti. In particolare, il collaboratore amministrativo modificava le “richieste d’ordine” al Provveditorato/Economato del Centro Traumatologico Ortopedico (Articolazione deputata ai pagamenti), apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del prodotto medicale che, pur risultando essere stato pagato dal C.T.O., non veniva utilizzato nelle sale operatorie né, tantomeno, risultava stoccato nel relativo magazzino. L’analisi dei documenti acquisiti e le evidenze emerse a seguito di indagini tecniche hanno consentito di acclarare che il pubblico dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato, successivamente provvedeva a riconsegnarlo alla rappresentante dell’azienda che lo aveva fornito.

A seguito degli interrogatori di due indagati, che hanno ammesso le loro responsabilità, sono emersi ulteriori gravi indizi di colpevolezza nei confronti del rappresentante legale della società torinese aggiudicatrice della fornitura del citato prodotto (già indagato nell’ambito dell’inchiesta per i reati di corruzione e frode nell’esecuzione dei contratti di pubbliche forniture).

Lo stesso, in particolare, avrebbe assunto l’iniziativa di corrompere il pubblico dipendente attraverso la consegna, in varie occasioni, di somme di denaro, ricoprendo così un ruolo centrale e di primo piano nella commissione dei reati contestati.

Le Fiamme Gialle del capoluogo piemontese hanno, pertanto, notificato all’indagato l’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria emessa dal Giudice per le indagini preliminari, il quale ha ritenuto fondato il pericolo di recidiva delle condotte illecite evidenziato dal pubblico ministero a carico dell’indagato.

 

Trattori a Carmagnola contro il deposito nucleare

Benedizione dei campi e marcia di oltre 150 trattori a Carmagnola per il “NO AL DEPOSITO DI RIFIUTI RADIOATTIVI A CARMAGNOLA”

Petizione in https://www.change.org/noscoriecarmagnola

 

Domenica 17 gennaio 2021 – ore 11 > 12:30

Abbazia di Casanova, piazza Antica Abbazia 3 a Carmagnola (TO)

 

Si è svolta la messa per celebrare Sant’Antonio abate, patrono dei contadini, con la tradizionale benedizione dei campi, degli animali e dei mezzi agricoli alla quale si è aggiunta una marcia di oltre 150 trattori nei limitrofi terreni individuati tra i papabili per il deposito di scorie radioattive

 

 

La celebrazione di Sant’Antonio abate a Carmagnola quest’anno ha assunto un significato particolare, dato il recente inserimento dei terreni agricoli circostanti tra aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale di smaltimento dei rifiuti radioattivi.

 

La frazione di Casanova vanta una storia unica, con la sua maestosa Abbazia cistercense del XII sec. con chiesa, monastero e cripta, vive di agricoltura ed è un luogo dove si coltiva da secoli la terra che offre prodotti di grande qualità come il peperone e il porro lungo dolce.

 

Domenica 17 gennaio in occasione delle celebrazioni di Sant’Antonio Abate – patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori – durante la Messa iniziata alle ore 11 nell’Abbazia di Casanova si è pregato per la tutela e la protezione della terra e del mondo agricolo e contadino.

Il parroco don Iosif Patrascan ha letto anche una lettera inviata dall’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia ai fedeli di Casanova e di Carmagnola per manifestare la sua sentita vicinanza.

In conclusione della celebrazione sul grande piazzale antistante l’Abbazia sono stati benedetti gli animali, i campi e la natura, i mezzi agricoli e tutti gli uomini e le donne che lavorano in ambito agricolo e naturalistico.

Infine, oltre 150 trattori hanno creato una suggestiva e rumorosa marcia nei limitrofi terreni individuati tra i papabili per il deposito nazionale di scorie radioattive.

 

Il tutto si è svolto con il dovuto distanziamento fisico nell’osservanza delle precauzioni relative al contenimento della pandemia da Covid-19.

 

Nei giorni scorsi a Carmagnola si è creato il Comitato Civico “NO AL DEPOSITO DI RIFIUTI RADIOATTIVI A CARMAGNOLA”, con portavoce il Sindaco Ivana Gaveglio, che ha lanciato una petizione online sulla piattaforma Change.org a questo indirizzo: https://www.change.org/noscoriecarmagnola

 

Raggiungendo un elevato numero di firme, la petizione verrà inviata alla Società SO.G.I.N. S.p.A., al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente con la richiesta di eliminare il sito di Carmagnola dal documento di proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il deposito.

 

Tutte le motivazioni del comitato si possono leggere nella pagina della petizione in change.org