ilTorinese

Bibliotecari a confronto nella prima tappa del Convegno Stelline

Si terrà a Torino, il 25 e il 26 febbraio prossimi, la prima tappa del Convegno Stelline, il principale evento nazionale di formazione e incontro dedicato ai bibliotecari. Ad aprire la tappa torinese sarà il filosofo David Weinberger, uno dei più autorevoli studiosi degli impatti di Internet sulla società, con una riflessione sul ruolo sociale delle biblioteche nell’era dell’Intelligenza Artificiale.

 

Il 25 e 26 febbraio a Torino, prima tappa del Convegno Stelline, aperta dal filosofo David Weinberger. Il 26 tavola rotonda, con la presentazione dei risultati parziali di un’indagine nazionale sulla percezione della biblioteca da parte degli utenti

 

È in arrivo a Torino, il 25 e il 26 febbraio prossimi , la prima tappa del Convegno

Stelline , il principale evento nazionale di formazione e incontro dedicato ai bibliotecari. Ad aprire la tappa torinese sarà il filosofo David Weinberger , uno dei più autorevoli studiosi degli impatti di Internet sulla società, che porrà subito al centro la domanda chiave: qual è oggi, nell’era dell’ Intelligenza Artificiale, il ruolo sociale delle biblioteche?

Giunto quest’anno alla sua ventiseiesima edizione, il convegno sperimenta un nuovo format: quattro tappe e una formula mista che prevede che tutto il programma sia fruibile online – previo pagamento di una fee di iscrizione valida per tutto il ciclo – ma anche, qualora le condizioni sanitarie lo permettessero , in presenza, a ingresso gratuito.

 

Quattro le città ospitanti: dopo Torino sarà la volta di Napoli (22-23 aprile) e Firenze (giugno), mentre il tradizionale appuntamento di Milano al Palazzo delle Stelline è previsto quest’anno per la fine di settembre, a chiusura del ciclo.

Al convegno interverranno specialisti ed esperti del settore da ogni parte del mondo e sarà perciò occasione privilegiata per fare il punto sul ruolo sociale delle biblioteche, sul loro sviluppo e le strategie future.

 

In parallelo al programma principale, venerdì 26 si svolgerà il Convegno Scuola, partecipazione gratuita . L’appuntamento sarà dedicato alle attività e ai servizi delle Biblioteche scolastiche in Italia, con un focus sull’esperienza torinese e la presentazione del nuovo Manifesto IFLA, che consentirà di offrire approfondimenti sulla situazione delle Biblioteche scolastiche nel mondo, raccontando esperienze che si propongono di presentare la biblioteca scolastica come centro di promozione culturale.

 

Al convegno sono collegati alcuni workshop tematici che intendono offrire occasioni di formazione agli insegnanti su temi che vanno dalla organizzazione di attività didattiche in biblioteca, all’educazione e al sapere libero nella biblioteca scolastica, alla biblioteca digitale.

 

Per iscrizioni: https://www.convegnostelline.com/iscrizioni

 

Per approfondimenti sul programma e per consultare il profilo dei relatori: convegnostelline.com/area-stampa

 

Per approfondimenti sul Convegno Scuola: https://www.convegnoscuola.com/

 

 

 

 

PROGRAMMA

 

GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO ore 14.30 – 18.00

Indirizzo di saluto

FRANCESCA PAOLA LEON, Assessora alla Cultura del Comune di Torino

ROSA MAIELLO, Presidente Nazionale Associazione italiana Biblioteche

Coordina STEFANO PARISE, Direttore Area Biblioteche del Comune di Milano

DAVID WEINBERGER, Senior Researcher at Harvard’s Berkman Klein Center for

Internet & Society – Oracoli, biblioteche e Intelligenza Artificiale

(prevista traduzione simultanea)

GINO RONCAGLIA, Università Roma Tre – Quali piattaforme per la cultura?

ROSSANA MORRIELLO, Servizio Programmazione Sviluppo e Qualità, Politecnico di

Torino – Piattaforme bibliotecarie aperte e resilienti

MARCO MELLIA, SmartData@Polito Coordinator, Politecnico di Torino

MAURIZIO VIVARELLI, Dipartimento di Studi storici, Università di Torino

Reading (&) Machine. Identità della biblioteca e Intelligenza Artificiale

DISCUSSIONE

 

VENERDÌ 26 FEBBRAIO ore 9.30 – 13.00

Coordina MASSIMO BELOTTI, Direttore di Biblioteche oggi

CECILIA COGNIGNI, Biblioteche civiche torinesi – Biblioteche pubbliche, dal 2021 guardando al futuro. Prospettive e scenari partendo da Torino

LUCA DAL POZZOLO, Osservatorio Piemonte Orientale – Biblioteche e beni culturali: cosa insegna la lezione del Covid

SERGIO PACE, Referente del Rettore per i Servizi bibliotecari, archivistici e museali, Politecnico di Torino – Il ritorno della fenice. Spazio reale e spazio simbolico nell’architettura delle biblioteche contemporanee

ALESSANDRO BOLLO, Direttore del Polo del ’900 – Piattaforme collaborative: un progetto fondato sull’integrazione

DISCUSSIONE

Nel corso delle sessioni sono previste brevi interviste video a cura delle biblioteche civiche di Torino

 

ore 14.00 – 16.00

TAVOLA ROTONDA

La biblioteca per te: utenti, stakeholder, decisori (e bibliotecari) a confronto

In anteprima la presentazione di un’indagine nazionale promossa da Rete delle Reti, AIB, La Sapienza Università di Roma

 

Coordina ENZO BORIO, Comitato esecutivo nazionale AIB

Partecipano:

MASSIMO BRAY, Assessore alla Cultura della Regione Puglia

CHIARA FAGGIOLANI, La Sapienza Università di Roma

EUGENIO GIANI, Presidente Regione Toscana

ROSA MAIELLO, Presidente Nazionale AIB- Associazione Italiana Biblioteche

PAOLO RAMBELLI, Commissione Cultura ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa

PAOLA PASSARELLI, Direttore generale Biblioteche e Diritto d’autore, Mibact

VINCENZO SANTORO, Responsabile Cultura ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani

MARINO SINIBALDI, Presidente CEPELL – Centro per il Libro e la Lettura

GIANNI STEFANINI, Coordinatore Rete delle Reti

VITTORIA POGGIO, Assessora Cultura, Turismo, Commercio di Regione Piemonte

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ore 16.00 -18.00

CONVEGNO SCUOLA – Verso una rete integrata di biblioteche scolastiche

Partecipazione gratuita

PROGRAMMA:

FRANCESCA LEON, assessora alla Cultura Città di Torino

GABRIELLA CARRÉ, responsabile attività ragazzi e scuole

TIZIANA CERRATO, TorinoReteLibri Piemonte

Sistemi integrati BS – Biblioteche civiche: Il sistema Torino

FABIO VENUDA, Università degli Studi di Milano Statale e FRANCO FRANCAVILLA, Dirigente Scolastico Liceo D’Azeglio di Torino

Poli e reti di biblioteche in Italia: il Coordinamento Reti di Biblioteche Scolastiche

LUCIA MEGLI e MARGHERITA PORENA, Istituto Comprensivo Perlasca – Roma

La biblioteca scolastica innovativa come centro di promozione culturale

LUISA MARQUARDT, Commissione nazionale biblioteche scolastiche AIB

La biblioteca scolastica per tutti e di tutti: il nuovo Manifesto Ifla

14.00-16.00 Workshop

ANGELO BARDINI, Dalla biblioteca in rete alla biblioteca diffusa

DANIELA MARANTA-CONCETTA APRIGLIANO, Docenti e studenti crescono in RETE

MARIO PRIORE, Attività didattiche in biblioteca

LUIGI CATALANI, L’educazione al sapere libero nella biblioteca scolastica

DONATELLA LOMBELLO, Imparare a imparare nella biblioteca scolastica al tempo del digitale

A cura di MLOL Scuola, MLOL SCUOLA. Nuove prospettive per la didattica

Ritornano ad Orbassano i Mercatini di Antiquariato

 Anche quest’anno ritornano ad Orbassano i tanto attesi appuntamenti con i Mercatini di Antiquariato!

I mercatini si tengono il secondo sabato del mese in Piazza della Pace (area mercatale) e la quarta domenica del mese nel centro cittadino.
Per non mancare gli appuntamenti da segnare sono:

Centro cittadino (domenica)
28 febbraio
28 marzo
25 aprile
23 maggio
27 giugno

Piazza della Pace (sabato)
13 marzo
9 aprile
8 maggio
12 giugno

Per maggiori informazioni:

In manette due giovani pusher nel quartiere Barriera di Milano

Avevano in casa denaro contante, droga e diverso materiale per confezionare lo stupefacente

L’attività info-investigativa svolta dagli agenti del Commissariato Barriera Milano ha consentito di trarre in arresto due cittadini stranieri per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Complessivamente, sono stati sequestrati 3356 euro in contanti, oltre 70 grammi di droga e diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente.

Era chiaro agli agenti che i ragazzi all’interno del loro appartamento celassero sostanza stupefacente. Così gli operatori hanno provveduto a fermare uno dei due poco dopo che aveva lasciato l’alloggio. Quest’ultimo, all’atto del controllo, ha deglutito probabili dosi di stupefacente. Lo stesso è stato trovato in possesso di 745 euro in contanti. È scattata così la perquisizione domiciliare che ha consentito di identificare l’altro giovane e rinvenire all’interno della tasca di un giubbotto riposto nell’armadio due sacchetti contenenti, uno 11 dosi di cocaina per un peso di 10 grammi, e l’altro 8 involucri termosaldati con all’interno oltre 7 grammi di crack. Sempre nello stesso giubbotto sono stati trovati 1670 euro in banconote di piccolo taglio, altri 430 euro sono stati rinvenuti all’interno di un comodino. Gli operatori venivano a conoscenza che i due giovani all’interno dello stesso comprensorio immobiliare sfruttavano un altro alloggio il cui contratto però era intestato ad una terza persona. La perquisizione dell’abitazione in questione ha permesso di rinvenire all’interno di due calzini altri 55gr di droga, si trattava di eroina e crack già suddivisa in dosi. Inoltre, è stato trovato diverso materiale in cellofan utilizzato per il confezionamento dello stupefacente, un bilancino di precisione, diverse lamette e forbici e 511 euro in contanti rinvenuti in varie mazzette posizionate all’interno di un marsupio, di un salvadanaio e nell’armadio della camera da letto.

I due ragazzi, entrambi cittadini senegalesi di 23 anni e con precedenti specifici, sono stati arrestati venerdì pomeriggio per spaccio.

70 anni di Festival di Sanremo (parte prima)

DAL 1951 AL 1989  / La storia d’Italia è cambiata nel febbraio 1951, quando a Sanremo fu presentato il primo festival della canzone italiana. Quanti vincitori da allora! Vogliamo ricordare i più noti? Ho fatto lunghe e precise ricerche e sono in grado di rinfrescarvi la memoria.

Dunque, nel 1951 vince una giovane Nilla Pazzi con “Grazie dei fuori”, un ritornello composto da Nereo Tocco, grande allenatore di calcio che insegnava ai suoi calciatori a buttar fuori la palla appena vincevano, per guadagnare tempo.

L’anno dopo rivince Nilla Pazzi, con la deliziosa “Viola colomba”, la storia surreale di un uccello dal colore insolito.
Nel 1953 è la volta di Carla Bona (un nome da escort, ma a quel tempo non esistevano…) con la tristissima “Fiale d’autunno”, canzone che parla di vecchietti ricoverati in un ospizio che aspettano Ottobre per iniziare a farsi iniezioni di ricostituenti.
Finalmente vince un uomo, anzi due, la coppia Giorgio Tontolini e Gino Lapilla che nel 1954 cantano l’inno di tutti i figli “Tette le mamme”, una canzone che a quel tempo fece scalpore per l’allusione un po’ osé all’attrattiva del sesso femminile…
Il 1957 porta alla ribalta Nunzio Ballo e Claudio Lilla, con la straziante “Morde della mia chitarra”, la storia di un suonatore di chitarra rimasto disoccupato perché il suo fox terrier gli ha divorato lo strumento con il quale si esibiva nei tabarin (oggi si direbbe discoteca).

Ed ecco il biennio d’oro, con la prepotente apparizione di Domenico Mordugno, in abbinamento con Johnny Durelli (una specie di Rocco Siffredi anni ’60?). Nel 1958 trionfano con “Colare”, divenuto il jingle di una nota casa di bevande gassate americane, la Coca Cola; nel 1959, invece, vincono con “Piave”, liberamente ispirata alla Grande Guerra.
Il decennio si chiude con la vittoria della coppia Pony Dallara e Renato Mascel e la loro “Roma antica”, dedicata ai monumenti più noti della città eterna.
Nel 1963 trionfa Tony Trenis, un vecchio capostazione di Villarbasse, con la sua bellissima (ed eccitantissima…) “Uno per tette”, un’anticipazione di storie verificatesi quasi 50 anni dopo ad Arcore.
Il 1964 è memorabile, compare Gigliola Cinguetti con la sua “Non ho l’età”, canzone di una minorenne coinvolta in un traffico di prostitute-bambine, una forte denuncia sociale contro un fenomeno sempre attuale.
E’ la volta, nel 1965, del grande Bobby Molo, ex marinaio di Camogli che, dopo aver aperto un negozio di barbiere, ha scoperto la bellezza di fare barba e capelli, componendo il tema vincitore, “Se piangi, se radi…”
Nel 1966 vince una coppia di grandi cantanti, Gigliola Cinguetti e Domenico Mordugno con la loro “Pio, come ti amo”, liberamente tratta dalla poesia del Carducci, “T’amo pio bove”, che canta l’innamoramento di una cecoslo vacca per il suo adorato che, purtroppo, ha perso gli attributi saltando malamente una staccionata.
Ancora una coppia l’anno dopo, con Claudio Lilla (toh, chi si rivede…) ed Iva Nanicchi (la cantante più bassa del Festival, una prozia del Ministro Brunetta) che duettano con “Non pesare a me”, testo elaborato nei centri Weight watchers da un gruppo di bulemici preoccupati dei controlli sulla bilancia.

Nel 1968 ecco sul palco Sergio Intrigo (ex dirigente del SISDE) che canta “Canzone per the”, colonna sonora del film “Un the nel deserto”.
Tornano vincitori due colossi della canzone italiana, Bobby Molo in coppia con Iva Nanicchi con la canzone “Bingara”, ambientata nel mondo dei pensionati che passano le domeniche pomeriggio a giocare a Bingo, mangiandosi la magra pensione nell’illusione di azzeccare almeno una cinquina…
Il decennio si chiude nel 1970 con il meritato successo della coppia Adriano C’è l’ontano (proprietario di boschi vicini e l’ontani) e Claudia Pori, un’estetista specializzata nella cura della pelle. Il ritornello è cantato ancora adesso “Chi non lavora non fa le more” che ricorda a tutti che se non si lavora non si possono raccogliere le gustose bacche dei rovi.
Il 1971 è storico, vince Nicola di Bali, un immigrato clandestino proveniente dalla lontana isola dell’Indonesia. Il giovane Nicola canta in coppia con una giovane cantante di nome Nuda (ancora un riferimento a fatti odierni!) e la canzone s’intitola “Il cuore è uno zigaro”. L’apparente errore (zigaro anziché sigaro) è dovuto al fatto che a Bali la esse non esiste, ma c’è solo la zeta, quindi…
Il buon Nicola di Bali rivince l’anno dopo con la canzone che richiama la sua precedente esperienza come cacciatore di balene sulle navi giapponesi. Il titolo è infatti “I giorni dell’arco balena”.
Nel 1973 è la volta di Peppino di Capra, un pastore di lontane origini sarde, con la romantica canzone “Un glande amore e niente più”, che celebra le eroiche gesta erotiche di un giovane imprenditore milanese.

Ritorna sul podio l’inossidabile Iva Nanicchi nel 1974 con “Ciao bara, come stai?”, una marcetta diventata di moda nei funerali delle sette sataniche.
Appare per la prima (ed ultima) volta una certa Gilda con un titolo scomparso subito dalle classifiche “La ragazza del CUD”, storia di un’impiegata addetta alla dichiarazione dei redditi dei pensionati.
Ritorna sul palco Peppino di Capra nel 1976 con la sua “Non lo caccio più”, motivetto ispirato ad un professore di latino che, dopo aver espulso dall’aula infinite volte un alunno indisponente cambia atteggiamento e gli dà dei bei 10 quando il padre, facoltoso professionista, gli stacca un assegno da 50 milioni.
Gli Homo sapiens vincono nel 1977 con “Balla da morire”, colonna sonora del film “Balla coi cupi”, torbida storia di omosessuali piemontesi.
Ecco il 1978 con la canzone “…E dirsi miao” cantata dai Mattia Lazar, una bella storia di amore tra mici, tratta dal film “Gli Aristogatti”.
Lo sconosciutissimo Mino Vermaghi arriva primo con “Arare” e scompare nel nulla…
E finalmente nel 1980 trionfa Totò Cotogna, un coltivatore di mele destinate alla produzione di cotognata. La canzone, famosissima, s’intitola “Polo noi”, l’epopea degli esploratori Amundsen e Scott impegnati alla ricerca del Polo Nord e del Polo Sud.

Gli anni 80 iniziano con Anìce che si esibisce con una canzone di forte denuncia sociale, “Pere Lisa”, in cui si fa chiaramente riferimento ad una giovane in preda alla droga.
Nel 1982 vince Riccardo Foglia (un botanico prestato alla canzone) che si esibisce con “Storie di tutti i forni”, liberamente ispirato al romanzo di Giulio Verne “Il giro del mondo in 80 forni”.
La sconosciuta Tiziana Risale vince con “Farà quel che farà” e scompare nel nulla.
E finalmente, dopo anni di tentativi andati a vuoto, vince Al Nano (un lontano parente di Brunetta) che, in coppia con la moglie Romina, canta “Ci farà”; ma tutti ricordano il vero vincitore, quello della sezione giovani, Eros Racazzotti (un ex pugile dilettante) che entusiasma giovani e vecchi con la sua “Una tetta promessa”, altra anticipazione di storie attuali…
Nel 1985 al primo posto si piazzano i Ricci e Poveri, pescatori squattrinati di ostriche, cantando “Se minna moro”, di cui nessuno ha mai capito il significato…
Il bravo Eros Racazzotti trionfa nella sezione principale nel 1986: il titolo del suo brano è “Adesso Su”, dedicato ai protagonisti della serie televisiva Dallas, in cui domina la figura di Su Ellen.
Si mettono in tre, nel 1987, per vincere, e sono tre grandi: Gianni Forandi (gommista di Roncobilaccio), Enrico Buggeri (baro a poker) e Franco Gozzi (un malato con vistose carenze di iodio). Il titolo è rimasto nella storia: “Si può mare di più”, una spensierata canzone che celebra la bellezza delle vacanze ad Alassio.
E’ la volta, nel 1988, di Massimo Panieri, un esperto nella fabbricazione di cesti di vimini, che dopo tanti anni vince l’alloro con “Perdere le more”, la storia di una giovane raccoglitrice di bacche dei rovi che inciampa nel bosco e perde tutto il raccolto.

1989: una coppia supera tutti i concorrenti. Sono Anna Ossa e Fausto Le Ali (un pilota dell’Alitalia in congedo; tanto a quei tempi lo stipendio si prendeva lo stesso…) con la loro “Ti fascerò”, tenera storia di una mamma che accudisce il suo bébé con sistemi tradizionali, rinunciando ai pannolini preconfezionati.

Gianluigi De Marchi

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Locatelli (Prc-Se): “basta divisioni a sinistra”

“Per le prossime amministrative in corso d’opera una aggregazione larga, di cambiamento al sistema Torino”

C’è bisogno di una aggregazione larga rivolta a tutte le forze alternative, non di divisioni, preclusioni, protagonismi personali di chi non sa andare oltre la propria esistenza, la dimensione di piccola nicchia. Per questo qualche settimana fa, in previsione delle prossime amministrative di Torino,  abbiamo lanciato la proposta di una coalizione  unitaria di tutte quelle forze politiche e di movimento che in questi anni si sono battute contro la supremazia del privato sul pubblico, le esclusioni sociali, le grandi opere speculative, il disconoscimento dei diritti e della dignità del lavoro, la distruzione dell’ambiente. Detto in breve, l’unità di tutti coloro che si battono contro il sistema Torino. Una proposta la cui attuazione è oggi ancora più necessaria a fronte di uno schieramento trasversale di governo – la stragrande maggioranza delle forze che siedono in Consiglio Comunale – funzionale alla finanza, all’impresa, al mercato.  Funzionale per l’appunto, in sede locale, al sistema Torino. Nel corso di tutta una serie di incontri avuti in queste settimane abbiamo incrociato tutta una serie di disponibilità che ci fanno sperare di poter andare avanti in questo senso. Nei prossimi giorni concorderemo un incontro di bilancio e concretizzazione di un percorso che consideriamo aperto a tutte le forze sociali, culturali, politiche che lottano e lavorano per il cambiamento.

Ezio Locatelli segretario provinciale Rifondazione Comunista di Torino

 

Finalmente l’Esercito in Barriera di Milano

Era ora. Non che ne siamo contenti.  Il cinismo, almeno in questo caso è fuori luogo. Ci portiamo dentro una sottile angoscia mista a disperazione da almeno trent’ anni. Decenni in cui la convivenza civile si deteriorata di giorno in giorno.

Nato e cresciuto in Barriera alla fine dei anni 90, sono letteralmente scappato. Ho tenuto duro fin che ho potuto. La speranza è l’ ultima a morire. 10 anni ho abitato in via Ternengo , lasciando la “sede” storica di via Cherubini. Ci ero arrivato quasi infante nel 1960. Può sembrare assurdo, ogni volta che cambiavo alloggio,  i primi giorni dormivo nel vecchio appartamento. D. Nulla di tragico, sicuramente triste. Nel primo articolo su Barriera dissi di sentirmi tradito. Tradito per il ricordo che ne avevo e lo sconforto del presente. Mi beccai diverse critiche dai vecchi amici , in particolare i compagni che continuarono a vivere in Barriera. Ma non vedevano ciò che io vedevo? Vedevano ma non capivano non accettando ciò che vedevano. Non è un gioco di parole. Capendo avrebbero fatto i conti con la propria storia e con le proprie responsabilità. Per oltre 50 anni le forze di sinistra hanno governato Torino. Barriera ha sempre,  massicciamente,  votato a sinistra , pagando a caro prezzo la sua fedeltà politica. Persino la Lega,  di fatto non ha mai sfondato,  nonostante l’emigrazione,  soprattutto quella irregolare,  che la faceva e la fa da padrona. Così,  che io sappia,  da più di 10 anni, corso Giulio Cesare e corso Vercelli sono tra i più grandi supermercati della droga di tutta Europa. Una volta la cosiddetta provincia bene del Piemonte  comprava la droga a Milano. Ora tutti a Torino; in Barriera e più buona,  costa meno e ci sono meno controlli. Per le Forze dell’ordine è come svuotare un mare con un cucchiaio. Altro fattore sono i tabù della sinistra.  Scambiare l’accoglienza con la tolleranza. Antico vizio. Ad esempio il problema dei Rom. Diventati , da oltre 50  stanziali intorno alla Stura,  sono l’evidenziandone del più totale fallimento delle cosiddette politiche integrative. In sostanza vogliono vivere come sempre hanno vissuto. Ma ci vuole il rispetto di un minimo di regole.
Per essere rispettate le regole,  dovrebbero o essere condivise o fatte rispettare. Dunque,  piaccia non piaccia,  ci deve essere qualcosa o qualcuno che le fa rispettare anche,  sicuramente non solo,  con la repressione. Non ci sono santi che tengano. Inutile e dannoso girarci intorno,  come negli ultimi vent’anni si è fatto. Barriera aveva la febbre alta decenni fa , ora la metastasi ha raggiunto tutto o quasi tutto il tessuto sociale. Che l’ Esercito non sia la panacea di tutti i mali di Barriera è  indubbio. Ci sono voluti anni per accettare il tutto.
come a Porta Palazzo le ronde saranno miste con la polizia e i civich. Insisto: se c’è un cancro da operare e curare , bisogna operare e fare chemioterapia. Secondo me siamo in ritardo , ma non si deve e non si può rinunciare nel fare. Almeno in un  primo momento , ci sarà il riappropriamento da parte dello Stato del territorio. Territorio, un bene di tutti.  Non una zona senza controllo e senza regole. Una colpa del passato è stata minimizzare il fenomeno,  colpevolizzando chi urlava la propria disperazione nell’abitare in Barriera di Milano. Non vorrei che avvenisse ancora. Concretamente? Spero che la gente, il cosiddetto popolo, solidarizzi e collabori con le Forze dell’Ordine coadiuvate dall’ Esercito. Libertà,  almeno in Barriera è  (anche) questo.

Patrizio Tosetto

Un centro fitness all’ex mercato dei fiori

Il Consiglio comunale ha approvato una delibera che prevede il permesso di costruire in deroga, secondo quanto previsto dalla legge regionale 106/2011, per il cambio d’uso con opere e modifica del volume centrale dell’edificio di via Perugia angolo corso Verona, un tempo destinato al Mercato dei Fiori, oggi in stato di abbandono.

Nella struttura verrà realizzato un centro fitness e wellness ad opera della società spagnola Go Fit. Il valore della riqualificazione si aggira intorno agli 8 milioni di euro.

Ospiterà piscine, saune e locali destinati a palestra e disporrà di un parcheggio interrato.

Il parcheggio antistante all’edificio, sul lato di corso Verona, sarà trasformato in giardino, con area giochi e e vasca interrata per il recupero dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione. Intorno al giardino sarà realizzata una pista ciclabile che si collegherà a quella di fronte alla Nuvola della Lavazza.

Lo stesso Consiglio comunale ha altresì approvato una delibera che prevede un cambio di destinazione d’uso da produttivo a terziario per il fabbricato di corso Grosseto 178 dove verrà realizzata una palestra di 500 metri quadri.

Entrambi i provvedimenti sono stati illustrati dall’assessore all’Urbanistica, Antonino Iaria.

Comitato Giovani: “Riaccendiamo Torino insieme”

È questo lo slogan che il Comitato giovani uniti per Torino ha scelto per i 1000 manifesti affissi in città.

“Le elezioni del nuovo Sindaco di Torino rappresentano un passaggio fondamentale per il futuro della città. Lanciamo un appello a tutti e ai giovani in particolare: ogni torinese ha toccato con mano cosa significhi essere amministrati da una politica priva di visione e competenza. In questa fase storica capace di delineare il futuro di Torino occorre non essere indifferenti. L’appuntamento elettorale si avvicina ed è, quindi, necessario riunire tutti coloro che sono interessati a dare concretezza a temi inerenti i giovani, il lavoro, l’ambiente, la cultura, la formazione, il turismo, lo sviluppo del territorio per dare così vita al rilancio di Torino.” Dichiara Tommaso Varaldo, Presidente del Comitato giovani uniti per Torino
“Don Milani disse ai giovani “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”. Sporchiamoci le mani mettendoci la faccia: partecipiamo al rilancio della nostra Torino, non stiamo a guardare. L’appuntamento elettorale che sceglierà il nuovo Sindaco è per noi giovani un appuntamento con il futuro. Invitiamo tutti a unirsi all’impegno del Comitato”, conclude Varaldo

Occupazione a palazzo Campana?

Esterni ed interni palazzo Campana, dipartimento di matematica a Torino in via Carlo Alberto 10,segnale d’occupazione studentesche ?

No,no: tranquilli…sono le riprese della terza stagione de “l’amica geniale” la serie TV tratta dai 4 romanzi della scrittrice Elena Ferrante,un grandissimo successo editoriale.La serie TV è stata premiata dal New York Times come una delle migliori serie del 2020.L’ambientazione torinese è la fine degli anni ’60,inizio ’70.Un bravo al regista Saverio Costanzo che nella serie è riuscito a trasporre,nella serie TV, nel modo più fedele possibile i romanzi.

Vincenzo Grassano 

Covid, il bollettino di mercoledì 24 febbraio: 1453 contagi in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1453 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 197 dopo test antigenico), pari al 6.8% dei 21.363tamponi eseguiti, di cui 11.176 antigenici. Dei 1453 nuovi casi, gli asintomatici sono 498(34,3% ).

I casi sono così ripartiti: 237 screening, 738 contatti di caso, 478 con indagine in corso; per ambito: 36 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 133 scolastico, 1284 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 246.092così suddivisi su base provinciale: 21.621 Alessandria, 12.658 Asti, 8.454 Biella, 33.304 Cuneo, 19.108 Novara, 129.673 Torino, 9.070 Vercelli, 9.072 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.205 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.927 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 152(+7rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.911(8rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.541

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.915.346(+21.363rispetto a ieri), di cui 1.135.203risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.326

Sono 17 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.326deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.413 Alessandria, 595 Asti, 377 Biella, 1.108 Cuneo, 771 Novara, 4.248 Torino, 422 Vercelli, 307 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

223.162 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 223.162(+ 924rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.408 Alessandria, 11.524 Asti,7.602Biella, 30.760 Cuneo, 17.506 Novara, 117.151 Torino, 8.215 Vercelli, 8.131 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.111 extraregione e 1.754 in fase di definizione.