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Covid: “Nelle carceri situazione sotto controllo”

DA PALAZZO LASCARIS / “La situazione attuale nelle carceri piemontesi è sotto controllo, con 12 detenuti, 32 agenti e 2 operatori positivi, ma in contesti chiusi con problemi di sovraffollamento è difficile rispettare le regole del distanziamento e il rischio di focolai è sempre presente”, ha spiegato il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Bruno Mellano, al gruppo di lavoro della IV Commissione sulla gestione dell’emergenza Covid presieduto da Daniele Valle, che si è riunito per proseguire l’indagine conoscitiva che si concluderà nel mese di giugno.

“Per questo – ha continuato Mellano – è stata importante la decisione di una presa in carico più diretta e condivisa del contesto penitenziario da parte dell’Unità di crisi, individuando nel referente dell’area giuridico amministrativa, Antonio Rinaudo, il soggetto di riferimento”.
Dall’inizio della pandemia all’8 gennaio 2021 sono stati 277 i positivi al Covid 19, per lo più asintomatici, detenuti negli istituti penitenziari del Piemonte: i numeri più alti si sono registrati a Torino, Alesssandria e Saluzzo, mentre alcuni istituti sono stati esenti dal contagio. Durante la prima ondata, con 4500 detenuti (dato di febbraio 2020, oggi sono 4200) per una capienza effettiva di 3700 posti sull’intero territorio regionale, le difficoltà a garantire le misure di distanziamento sociale e la carenza di dispositivi di protezione individuale, hanno determinato un alto rischio di contagio per la popolazione carceraria, in molti casi affetta da pluripatologie. Positivi in quella fase anche 200 agenti della polizia penitenziaria.
Nella sua relazione Mellano ha sottolineato come la pandemia abbia fatto emergere con maggior evidenza l’esigenza di costruire un servizio organizzato di sanità penitenziaria, che necessita di investimenti di lungo periodo, con interventi di edilizia radicali e maggior raccordo tra le amministrazioni penitenziarie che gestiscono le strutture e le Asl, in capo alle quali è la gestione della sanità penitenziaria. Ci sono stati casi in cui la gestione dell’emergenza è avvenuta in sinergia, altri in cui le due amministrazioni hanno operato in autonomia l’una dall’altra, con risultati meno efficaci.
Per contenere la diffusione del virus nella prima fase è stato rallentato l’ingresso di nuovi detenuti, incentivando dove possibile il ricorso agli arresti domiciliari e l’affidamento ai servizi. Anche nella gestione dei positivi, si è fatto ricorso nelle situazioni che lo consentivano a strutture non detentive o al differimento della pena ai fini della cura. Sui tamponi non c’è stato un orientamento uniforme da parte delle aziende sanitarie: l’Asl Cuneo1 ha effettuato oltre il 40 per cento di tutti i tamponi della regione (990), mentre Biella e Asti ne hanno fatti in numero esiguo.
Inoltre, è stata sospesa l’attività di espulsione e rimpatri forzati del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi, ripresa negli ultimi mesi soltanto con la Tunisia, mentre per quanto riguarda le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), quella di Bra non ha avuto contagi, quella di San Maurizio è stata invece interamente positivizzata, con l’unico caso nazionale di decesso per Covid.
Una serie di domande sono state poste dai commissari Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre), Domenico Rossi (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Alessandro Stecco (Lega) e dal presidente Valle.

Confagricoltura: investire in ricerca e sviluppo per il mais

E’ fondamentale il rilancio della produzione di granoturco, per rafforzare la filiera e fornire all’industria di trasformazione locale materie prime di qualità per la realizzazione di specialità alimentari sempre più apprezzate dai consumatori”.

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, valuta positivamente le decisioni assunte dal tavolo tecnico ministeriale che si è riunito di recente a Roma, nel quale Confagricoltura ha sostenuto la necessità di potenziare il comparto maidicolo, con strumenti di sostegno che vanno da un diverso utilizzo dei fondi europei all’incentivazione delle coltivazioni attraverso un’adeguata premialità, alla diffusione di pratiche produttive innovative.

È necessario rafforzare ricerca, innovazione e assistenza tecnica”, sostiene il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro, aggiungendo che “l’Università di Torino ha sempre dedicato grande attenzione alla ricerca e alla sperimentazione sul granoturco: con i fondi che l’Europa mette a disposizione per migliorare la sostenibilità delle produzioni occorre individuare percorsi produttivi per specialties in filiera e per rispondere alle sfide ambientali; inoltre è necessario aprirsi senza pregiudizi all’analisi e alla verifica in campo delle potenzialità delle NBT (New breeding technique), cioè cisgenesi e genome editing”.

La coltivazione del granoturco registra una progressiva riduzione degli ettari investiti che, in 15 anni, si sono praticamente dimezzati, favorendo la crescita delle importazioni nel nostro Paese.

Le aziende maidicole italiane sono circa 100.000 e investono meno di 600.000 ettari. Il Piemonte – precisa Confagricoltura – offre un contributo di primo piano alla produzione nazionale, con  15.526 aziende e 137.655 ettari di superficie coltivata. “Si tratta di un dato importante – sottolinea Enrico Allasia – ma nel 2010 le aziende erano 22.896 e gli ettari 170.913. La coltivazione ha subito una pesante battuta d’arresto e per questo occorre provvedere a rilanciarla, per non mettere a rischio le nostre produzioni alimentari di qualità”.

Una fotografica “chiamata alle arti” ideata da Guido Harari e da Paolo Ranzani

“Photo Action per Torino 2020” Temporaneamente on line, alla GAM di Torino. Fino al 28 febbraio 2021

Dall’immagine “doppia” di David Bowie, cristallizzata in una sorta di desertico paesaggio lunare, opera del ’73 realizzata dall’oggi ottantaduenne fotografo giapponese Masayoshi Sukita a “Il bacio” klimtiano del milanese Mauro Balletti, fino al “mosaico fotografico” attraverso cui il comasco Maurizio Galimberti scompone e ricompone il volto di Johnny Depp e al piccolo “Diego” che procede in bilico su una nuvola a firma del “fotografo delle emozioni” Simone Bramante ( in arte “Brahmino”), sono ben 105 le stampe fotografiche ospitate alla “Wunderkammer” della GAM di Torino, fino al 28 febbraio dell’anno prossimo.

Realizzate da grandi e celebri fotografi italiani e internazionali, rappresentano il corpus dell’iniziativa “Photo Action per Torino 2020”, la “chiamata alle arti” ideata, coordinata e curata nel maggio scorso, in piena emergenza sanitaria, dai fotografi Guido Harari e Paolo Ranzani insieme a “Wall Of Sound Gallery” (la prima galleria fotografica in Italia interamente dedicata al mondo della musica e aperta nel 2011 ad Alba dallo stesso Harari) per sostenere il progetto di un “Fondo Straordinario Covid-19” creato dall’Associazione “U.G.I. Onlus”.

All’appello hanno aderito più di 100 fotografi che a titolo gratuito hanno messo a disposizione una loro immagine, proposta per l’occasione ad una cifra simbolica di 100 Euro. Oggi, a cinque mesi dal lancio dell’iniziativa, il fondo ha raggiunto la cifra record di 70.100 Euro. E la GAM contribuisce al progetto, ospitando per tre mesi le opere donate dai fotografi interpellati, attraverso una mostra che avrebbe dovuto aprirsi “in presenza” giovedì prossimo 19 novembre e di cui per ora si potrà invece, seguire, causa lockdown, l’allestimento e la preparazione solo sui canali social del Museo di via Magenta: https://www.gamtorino.it/it/eventi-e-mostre/photo-action-torino-2020. Alla riapertura degli spazi museali, la rassegna sarà aperta al pubblico, sempre nel pieno rispetto di tutti i protocolli di sicurezza.

I soggetti delle foto, che vanno da immagini classiche ad altre assolutamente inedite e rese disponibili per la prima volta in occasione di “Photo Action”, spaziano dalle grandi icone del XX secolo (da David Bowie a Savador Dalì a Maria Callas), ai mostri sacri della musica rock e pop (da Bruce Springsteen a Patti Smith, da Ezio Bosso a Lucio Battisti, da Lou Reed e Laurie Anderson a Mick Jagger) per indagare e fermare in immagini memorabili i volti stellari dello spettacolo e della cultura (da Federico Fellini a Massimo Troisi, da Vittorio Gassman a Robert De Niro, da Eduardo De Filippo a Carmelo Bene e a Mario Rigoni Stern). Un posto di rilievo hanno anche i reportages, il mondo della moda e dell’arte, così come la fotografia di ricerca (dai nudi d’autore di Franco Fontana alle scomposizioni fotografiche di Joe Oppedisano fino alle meditazioni visive di Simone Bramante). Grandi, davvero grandi fototografie. E grandi, davvero grandi fotografi.

Per una rassegna che si può ben dire rispecchi lo stato dell’arte della fotografia internazionale. E che, alla riapertura del Museo, potrà essere pienamente fruibile dai visitatori (compresi i possessori di Abbonamento Musei) pagando un biglietto d’entrata simbolico al prezzo di 1 Euro. L’intero ricavato della biglietteria sarà devoluto all’Associazione “U.G.I. Onlus”, così come il ricavato della vendita dei cataloghi, che già si possono ottenere a fronte di una libera donazione. Inoltre durante il periodo della mostra si potranno acquistare le 105 stampe esposte – un pezzo unico, una sola stampa per immagine – in formato 30x42cm. prenotandole sul sito https://www.photoactionpertorino.org alla cifra di 300 Euro per fotografia, anche in questo caso interamente devoluta.

Gianni Milani

“Photo Action per Torino 2020”
https://www.gamtorino.it/it/eventi-e-mostre/photo-action-torino-2020
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Nelle foto

– Masayoshi Sukita: “David Bowie, Dawn of Hope”, 1973
– Mauro Balletti: “Il bacio”, 2012
– Maurizio Galimberti: “Johnny Depp”, Venezia 2003
– Simone Bramante “Brahmino”: “Diego”, 2017
– Joe Oppedisano: “Duomo di Milano”, 1992

Covid, over 65 con patologie: test rapidi gratuiti fino al 14 febbraio

Prorogata la campagna “Natale sicuro” voluta dalla Regione per quella fascia di popolazione maggiormente esposta a complicazioni in caso di contagio. L’assessore Marnati: “Una proroga utile anche alla luce dell’andamento dell’epidemia”

Avviata in prossimità delle festività natalizie, sarebbe dovuta terminare ieri e invece, alla luce dell’andamento dell’epidemia, la campagna di test rapidi gratuiti su base volontaria per i piemontesi over 65, asintomatici ma con patologie croniche, è stata prorogata fino al 14 febbraio.

Obiettivo dell’iniziativa, che era stata messa in campo dalla Regione Piemonte nel periodo delle festività natalizie, è quello di aumentare il livello di tutela della salute e quindi, da una parte mettere in sicurezza questa fascia di popolazione più fragile e maggiormente esposta a rischi di complicazioni in caso di contagio, dall’altra tutelarne anche il benessere psicologico.

Dall’inizio della campagna sono stati circa 900 gli ultrasessantacinquenni che si sono sottoposti al test, 63 sono risultati positivi (circa il 7% del totale).

“Riteniamo utile prorogare un servizio che è stato molto apprezzato dalla popolazione – commenta l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati – anche alla luce dell’andamento dell’epidemia”. “Un’iniziativa – rimarca – dalla duplice valenza, sanitaria e psicologica”.

I test rapidi per gli over 65 con patologie croniche (che vanno dal diabete all’ipertensione, dalle patologie vascolari a quelle neoplastiche) sono gratuiti e possono essere prenotati attraverso i medici di base. Vengono effettuati negli oltre 70 hotspot e pitstop attivi sul territorio regionale e proseguiranno fino al 14 febbraio. Si ricorda che in caso di risultato positivo al test rapido, verrà eseguito, sempre gratuitamente, il tampone molecolare.

Consorzio vini Colline del Monferrato: ecco il direttivo

Nuovo direttivo per il triennio 2021-23 per il Consorzio vini Colline del Monferrato Casalese, così come deliberato in occasione dell’assemblea dei soci di fine anno.

Presieduto da Luigi Ronchetti, il neo direttivo annovera rinnovi e new entry. Questa, la nuova composizione: Ronchetti (Azienda Agricola Cascina Allegra di Ottiglio Monferrato), Claudio Coppo (Cantina di San Giorgio Monferrato), Mirko Carzino (Cantina di Serralunga di Crea), Franco Angelini (Azienda Agricola Angelini Paolo di Ozzano Monferrato), Francesca Accornero (Azienda Agricola Accornero Giulio e Figli di Vignale Monferrato), Giacomo Cattaneo Adorno (Azienda Agricola Cattaneo Adorno Giustiniani di Gabiano), Tina Sbarato (Azienda Agricola Sbarato di Gabiano), Elena Novarino (Tenuta la Faletta di Casale Monferrato) e Fabio Saravesi (Azienda Agricola San Sebastiano di Dealessi di Lu Monferrato). Confermato il revisore dei conti e sindaco unico Carla Rondano. Il prossimo 13 di gennaio si riunirà il primo direttivo per l’elezione del vicepresidente.

Domenico Ravizza della Vicara, presidente in carica dalla costituzione del Consorzio, ha così passato il testimone, pur confermando disponibilità e collaborazioni future. Ronchetti, laureato in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Milano, con un Master Universitario in Enologia e Marketing alla Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha frequentato il programma OWP presso IMD di Losanna e, dal 1976, è iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologici. Attualmente in quiescenza, ha all’attivo 35 anni di esperienza lavorativa nel settore Medical Devices & Diagnostic in Italia e all’estero, in qualità di Dirigente prima e, successivamente, di Presidente e Amministratore Delegato delle filiali italiane di settore delle multinazionali Eastman Kodak, Johnson&Johnson ed EliTech Group. Convinto sostenitore della cultura d’impresa e dell’associazionismo rappresentativo, Ronchetti ha ricoperto, per anni, posizioni di vertice in ambito Assobiomedica-Diagnostici, l’associazione delle Aziende MD&D di Confindustria in Assobiomedica Servizi ed è stato presidente del CdA di Istud Spa Business School. Maestro Assaggiatore di Vino Onav e membro cooptato del Consiglio della Sezione Onav di Varese, il neo presidente del Consorzio monferrino vede nel vino, sia in termini di business sia quale motivo di degustazione tecnica/edonistica, l’oggetto della propria attuale attenzione professionale e del proprio interesse culturale e di studio.

“Ringrazio Ravizza per la stima e la proposta d’incarico e i soci, tutti, per la fiducia con la quale hanno voluto affidarmi il ruolo di guida del Consorzio Colline del Monferrato Casalese. Una responsabilità complessa e impegnativa in un contesto di non facile evoluzione, anche per noi del mondo del vino. Contesto che impone, non solo, di dar seguito all’intenso lavoro promozionale svolto in precedenza ma, soprattutto, di ripensare le strategie e reinventare le attività, per affrontare in modo efficace una sfida, nella quale il passato è solo il punto di partenza. Accetto questo nuovo incarico con dedizione e consapevolezza e con la volontà di dare un contributo all’affermazione della nostra produzione e delle nostre aziende”.

Nella foto Luigi Ronchetti

Oggi 6818 vaccinati contro il Covid nella nostra regione

IL TOTALE DIVENTA  55.075 (66,5% DELLE DOSI DISPONIBILI)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 6.818.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 55.075 dosi, corrispondenti al 66,5delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

Settimana di Coppa Italia con gli ottavi di finale in gara unica

Al termine dei tempi regolamentari 2 tempi supplementari di 15′ e se persiste il risultato di parità ci sono i calci di rigore

12 gennaio ore 20.45
Milan-Torino

13 gennaio ore 20.45
Juventus-Genoa

Qui Juve: morale alto,condizione fisica eccellente e così bianconeri subito in campo e testa alla Coppa Italia con la sfida secca contro il Genoa,in casa a Torino.Spazio al turno over con la conferma di soli 5/11esimi della formazione che sta scalando ottimamente posti in classifica nel campionato in corso.Tegola inaspettata per Dybala:l’infortunio patito è più grave del previsto:20 giorni di stop proprio nel momento migliore dell’attaccante argentino.Riposerà anche Ronaldo.In attacco spazio a Chiesa e Morata.Nessuna novità dal mercato che porterà di sicuro un attaccante di  riserva.Testa al campionato ma la Coppa Italia non si snobba,il tecnico bianconero Pirlo è categorico:Juve mai sazia e vincente ovunque.

Qui Toro: di nuovo buio pesto in casa granata con la caduta, nuovamente,in piena zona retrocessione.Cosa preoccupa maggiormente il tecnico granata Giampaolo? Il primo tempo non giocato contro il Milan,che sarà nuovamente avversario in coppa Italia. A parole tutti tengono al torneo,in realtà la testa è già allo spareggio salvezza di sabato pomeriggio a Torino contro lo Spezia.La riprova è che ci sarà turnover per almeno 7/11esimi di formazione.Capitan Belotti a riposo sostituito da Zaza e rientrerà per uno spezzone di gara il centrocampista Baselli assente da 8 mesi e più dai campi di gioco.Nessuna novità dal mercato che dovrà,giocoforza,portare i 2 rinforzi di qualità necessari per salvarsi dalla B:un centrocampista ed un attaccante.

Vincenzo Grassano

Il bollettino Covid di lunedì 11 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 634 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 47 dopo test antigenico), pari all’8,2% dei 7.707 tamponi eseguiti, di cui 3.103 antigenici. Dei 634 nuovi casi gli asintomatici sono 259, pari al 40,8 %.

I casi sono così ripartiti: 179 screening, 303 contatti di caso, 152 con indagine in corso; per ambito: 65 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 23 scolastico, 546 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 211.474, così suddivisi su base provinciale: 18.835 Alessandria, 10.926 Asti, 7.342 Biella, 29.264 Cuneo, 16.541 Novara, 110.325 Torino, 8.016 Vercelli, 7.415 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.101 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.709 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 117 ( +1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2705 ( +2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.685

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.140.102 (+ 7.707 rispetto a ieri), di cui 952.015 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.195

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.195 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.253 Alessandria, 521 Asti, 337 Biella, 942 Cuneo, 678 Novara, 3.747 Torino, 383 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

186.712 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 186.712 (+ 1032 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.080 Alessandria, 9.186 Asti, 6.460 Biella, 25.994 Cuneo, 14.400 Novara, 98.800 Torino, 7.005 Vercelli, 6.286 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 981 extraregione e 1.520 in fase di definizione.

Nuovo ospedale Asl To5: “la Regione cosa intende fare?”

SICCHIERO: “ORA LA REGIONE SI CONFRONTI CON GLI AMMINISTRATORI”

Il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero: “È giunto il momento di guardare al futuro. Si chiarisca subito il destino del Maggiore: servono investimenti sulla sanità chierese”

 

«La perizia del Politecnico di Torino giudica l’area di Cenasco, al confine tra Moncalieri e Trofarello, come tecnicamente idonea ad ospitare il nuovo ospedale unico dell’AslTO5. Prendiamo atto di tali risultanze, ringraziando i tecnici per l’approfondito lavoro. Ora spetta alla Regione Piemonte assumere la decisione finale. Quello che auspichiamo è che non si perda più tempo, i cittadini dei nostri territori hanno bisogno quanto prima di disporre di un presidio sanitario moderno ed efficiente»: con queste parole il Sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, commenta l’esito della perizia relativa idrogeologica, idraulica e sismica condotta dal Politecnico di Torino sull’area individuata come sede del nuovo ospedale dell’AslTO5.

«Non bisogna, tuttavia, dimenticare le criticità evidenziate dalla stessa perizia, a cominciare dalla ‘significativa suscettibilità a rischio di esondazione’ delle aree circostanti il sito, e un rilevante rischio di locali allagamenti. Criticità che richiederanno la realizzazione di idonee opere di difesa oltre che un’attenta e sistematica manutenzione per garantire la pulizia di rii e canali, per garantire l’accessibilità all’ospedale anche in caso di piogge abbondanti. Ciò detto, ora la Regione Piemonte ha in mano tutte le carte, e ci aspettiamo che quanto prima ci possa essere un confronto con gli amministratori locali sia in sede di Assemblea dei Sindaci dell’Asl sia in Commissione sanità. Nel passato, il chierese aveva evidenziato delle problematiche che dovranno comunque essere prese in considerazione, a cominciare dal nodo trasporti. Ma soprattutto, bisogna chiarire il destino delle attuali tre strutture ospedaliere, il Maggiore di Chieri, il S. Croce di Moncalieri e il S. Lorenzo di Carmagnola. Si era parlato a suo tempo di trasformarle in Case della Salute. Bene, purché alla fine non si ipotizzino dei semplici poliambulatori! Se il nuovo ospedale unico concentrerà le alte complessità, occorre che il Maggiore di Chieri possa dare risposta alle emergenze, garantire le basse e medie complessità, prendersi carico delle cronicità, il che significa potenziare davvero la medicina territoriale. È giunto il momento di guardare al futuro e di parlare degli investimenti necessari per la sanità chierese».