ilTorinese

Un canale Youtube torinese per raccontare il vino

Luca Balbiano, giovane imprenditore a capo dell’omonima cantina, lancia il canale Youtube per raccontare il vino come aggregatore di cultura. Un percorso intrigante che intreccia le storie racchiuse in una bottiglia con personaggi straordinari, eventi epocali e piccole e grandi rivoluzioni: dallo sport al cinema, passando per l’arte, la letteratura fino alla tecnologia e all’astronomia. Si comincia l’8 Marzo con la storia di Madame Clicquot Ponsardin, la donna che ha rivoluzionato il mondo delle bollicine.

Torino, 8 Marzo 2021 – Cavalcare le onde del vino per degustare sorsi di cultura e meraviglia,realizzando un reportage dove il vino si fa inchiostro della storia dell’uomo.È questa la filosofia di Winewave, nuovo canale Youtube ideato e realizzato da Luca Balbiano, imprenditore della Cantina Balbiano di Andezeno (To) che, a partire da oggi lunedì 8 marzo, racconterà quale incredibile blend di mistero, scoperta, successo e riscatto sia il vino.

La prima puntata “La vedova e la sciabola” esce in occasione della festa della donna, per omaggiare una delle protagoniste più eccezionali della storia del vinoMadame Clicquot Ponsardin, colei che ha risagomato il mondo dello Champagne. Nel corso dell’episodio Balbiano racconterà in modo semplice, informale e coinvolgente come le vicende di questa intraprendente imprenditrice francese si intreccino a doppio filo con Napoleone, la Rivoluzione francese e la nascita della famosissima pratica del sabrage (la così detta “sciabolatura”), tecnica di apertura di champagne e spumanti che spopola sui social. Una prima puntata che darà il via, settimana dopo settimana, a un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, dove il vino farà da filo conduttore per raccontare storie di vita, di sport, di cinema e di costume. Storie di donne e uomini che con passione, abnegazione e, a volte, un pizzico di fortuna, hanno messo la loro impronta indelebile in questa splendida epopea: da Van Gogh a James Bond, passando per Lebron James, Thomas Jefferson e molti altri ancora. Ogni episodio si concluderà con una degustazione per riscoprire bottiglie più o meno note, arricchite di nuove emozioni.

Promuovendo la cultura del vino sul web e rompendo i dogmi della narrazione tecnica e professionale, Winewave è la prosecuzione ideale di Stappatincasa, iniziativa social lanciata da Balbiano esattamente un anno fa, in risposta al primo lockdown e che ha raccolto un grande seguito tra gli enoappassionati e i semplici curiosi.

Winewave nasce dal desiderio di raccontare il vino senza troppi tecnicismi e, allo stesso tempo, senza banalizzarlo: approcci che, in molti casi, hanno allontanato le persone dal suo mondo e non hanno reso giustizia alla sua magnifica storia– racconta Luca Balbiano – Così come è avvenuto esattamente un anno fa con Stappatincasa, la mia intenzione è quella di narrare le innumerevoli e sensazionali storie che si nascondono dietro un semplice calice di vino. Un modo per incuriosire, divertire e, nello stesso tempo, fare cultura intorno a questo mondo così affascinante e complesso. In Winewave la bottiglia sarà come la punta di un compasso che traccia un cerchio in cui sono contenuti la storia, l’arte, la musica, le emozioni e lo stile che l’hanno fatta nascere. Perché il vino non è una linea retta. È un’onda”.

LA PRIMA PUNTATA DI WINEWAVE – “LA VEDOVA E LA SCIABOLA” – SARA’ DISPONIBILE AL LINK https://youtu.be/zPu7DhF2WtY  

Al via il corso per ufficiali gara di nuoto

Siete appassionati di nuoto? O anche di pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, salvamento, nuoto di fondo?

Avete dei figli che si allenano e vi stufate di vedere le gare fuori dalle piscine o in streaming? Avete voglia di dedicare un po’ del vostro tempo in una bella e interessante attività? Allora è deciso: frequentate il corso per diventare Ufficiali Gara di Nuoto e, poi, se vorrete, vi potrete anche specializzare negli altri settori. Il corso comincerà a breve e sarà svolto online su piattaforma Zoom. E’ riservato a chi ha più di 16 anni e non più di 55 anni; il corso è gratuito e per poter prendere parte occorre inviare una mail a nuovicorsigugpiemonte@gmail.com Non esitate a informarvi e a chiedere tutte le notizie utili al riguardo. E’ bello vivere lo sport, anche assicurando che le regole vengano rispettate!”

Il Partito comunista contro Draghi e i “padroni”

PARTITO COMUNISTA ITALIANO SEZIONI DI TORINO E PROVINCIA

Riceviamo e pubblichiamo / Il Partito Comunista Italiano organizza una mobilitazione “contro il governo della finanza e dei padroni”

Manifestazione Sabato 13 marzo in piazza castello di fronte alla Regione

A Torino ore 15.00.

Per informazioni contattare:

Cell Federazione PCI Torino 391.4306775

lanzafame.girolamo@gmail.com cell. 389.9060390

www.pcitorino.wordpress.com

Nel libro di Stancati il racconto degli anni “ribelli”

“1964…Dialoghi prima delle barricate”. Le  contestazioni che portarono al ‘68

Data simbolo. Un anno diventato storia. Del ’68 – l’anno della contestazione studentesca, dell’occupazione delle scuole e degli Atenei, del movimento operaio, delle barricate, dei cortei, dei lacrimogeni e delle cariche di polizia – s’è detto e si continua a dire ancor oggi di tutto e di più.

 

Senza mai toccare “verità” lapidarie e una volta per tutte definitive: “ straordinario momento di crescita civile” per molti, “fenomeno di conformismo di massa, ondata eversiva che ha messo in pericolo la stabilità della società liberaldemocratica” per altri. Certo è che il ’68 non è di sicuro nato dal nulla. Non è stato fulmine a ciel sereno. E proprio per questo studiare più a fondo gli eventi che, a livello internazionale, ne prepararono l’avvento servirebbe, forse di più, a meglio identificarlo e a comprenderne cause e conseguenze. E’ quanto intende fare, con buoni e stimolanti risultati, nel suo secondo libro Luigi Stancati (per tutti Gigi), nato a Caluso nel ‘45 ma da sempre residente a Torino, cardiologo di mestiere e scrittore per talento e passione, già autore nel 2019 de “Il secolo breve di Abramo” (Neos edizioni), la storia della sua famiglia fra gli anni Venti ed il secondo dopoguerra. Ora Gigi Stancati si presenta con le 208 pagine di “1964…Dialoghi prima delle barricate”, sempre per Neos edizioni e un’ importante prefazione dello storico Giovanni De Luna. Il libro è un nuovo capitolo della sua autobiografia in cui si richiamano alla memoria gli anni del passaggio dal liceo (prima al D’Azeglio, poi al Gioberti di Torino) all’Università: dal 1964 al 1967, ovvero quelli subito prima delle barricate. “Gigi Stancati – scrive De Luna – è una guida eccellente per destreggiarsi in quel ‘prima del ‘68’ e ci aiuta a decifrare il senso convulso e incalzante degli eventi che affollarono quella fase storica”. Se il ’68, infatti, ha ingoiato tutto quello che c’era prima ed è venuto a marcare in modo indelebile tutto quello che è venuto dopo, travolgendo società e costumi, non per questo deve farci dimenticare, proprio per meglio comprenderlo, quella lunga serie di fatti che nel mondo e nel nostro Paese l’hanno preceduto e preparato: dalle rivolte studentesche a Berkeley, alle manifestazioni contro la guerra del Vietnam, fino alla rivoluzione culturale in Cina e nel gennaio del ’66, in Italia, all’occupazione della Facoltà di Sociologia a Trento, seguita nel febbraio dello stesso anno dalle inchieste pubblicate da “La Zanzara” del liceo “Parini” di Milano. Tappe importanti di un lungo iter che porterà, il 27 novembre del ’67 all’occupazione a Torino di Palazzo Campana, per arrivare al ’68 e, prima ancora del Maggio francese, alla data fatidica (fra gli eventi clou del movimento sessantottino) di quel primo marzo che vide gli scontri – per la rioccupazione della Facoltà di Architettura a Roma – fra studenti e polizia a Valle Giulia, terminati con il pesante bilancio di centinaia di feriti, di ben duecento fermi e dieci arresti. Seconda puntata della sua saga autobiografica, in questo “romanzo di formazione” (in cui non manca l’appassionata testimonianza di un’epoca) Gigi Stancati narra con allegria ed emozionante intensità le avventure e disavventure di un gruppo di giovani amici torinesi, raccontati tra incontri al bar, vacanze estive a Noli o ad Alassio ed invernali a Sauze d’Oulx, ma anche protagonisti di più importanti riunioni politiche alla sede del PSIUP così come di lezioni e proteste a Palazzo Campana. Il tutto in una colorata scenografia fatta di capelli lunghi e gonne corte, jukebox e cortei, canzoni che anticipavano i cambiamenti e segnavano profonde incomprensioni generazionali. “In tutti – scrive Stancati – c’era la volontà di esserci, di testimoniare e partecipare a eventi che intuivamo essere importanti”. E accanto alla spensieratezza di quegli “Happy Days”, il filo della memoria non manca di lasciare spazio anche al “ricordo triste di chi si è perso per strada”.

g. m.

Lite a colpi di bottiglia: arrivano i carabinieri

Torino, Via Nizza. Intervento dei carabinieri blocca due extracomunitari che si sono affrontati a colpi di bottiglie di vetro evitando gravi conseguenze

Nella serata di ieri i carabinieri hanno impedito che una violenta lite tra due extracomunitari degenerasse in tragedia. Gli stranieri si sono affrontati a colpi di bottiglie di vetro e solo il pronto intervento di tre gazzelle dell’Arma ha evitato il peggio, tanto che uno dei due litiganti ha riportato profonde ferite al volto e al collo e ne avrà per 25 giorni.
I due sono stati deferiti a piede libero all’Autorità giudiziaria e dovranno rispondere del reato di lesioni.

Bollettino Covid: i dati di martedì 9 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.018nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 463dopo test antigenico), pari al 7,2% dei 28.183tamponi eseguiti, di cui 16.565 antigenici. Dei 2.018 nuovi casi, gli asintomatici sono 757 (37.5%).

I casi sono così ripartiti: 383 screening, 1.059 contatti di caso, 576 con indagine in corso; per ambito: 31 RSA/strutture socio-assistenziali, 175 scolastico, 1.812 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 266.481così suddivisi su base provinciale: 22.754 Alessandria, 13.306 Asti, 8.860 Biella, 36.170 Cuneo, 20.539 Novara, 141.534 Torino, 9.938 Vercelli, 10.041 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.256 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.077 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 228( + 11rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.432(+ 61rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 21.109

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.195.409(+28.183 rispetto a ieri), di cui 1.215.154risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.533

Sono 22 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.533deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.425 Alessandria, 606 Asti, 385 Biella, 1.124 Cuneo, 792 Novara, 4.363 Torino, 431 Vercelli, 321 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

232.083 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 233.179(+ 1096 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.187 Alessandria, 12.022 Asti,7.974Biella, 31.699 Cuneo, 18.182 Novara, 122.949 Torino, 8.473 Vercelli, 8.741 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.136 extraregione e 1.816 in fase di definizione.

Insediamento abusivo di nomadi: multati i proprietari dei terreni

Si è conclusa con l’allontanamento spontaneo dei nomadi che abusivamente avevano occupato la strada del Villaretto, nel tratto compreso tra strada Cuorgnè e l’interno di strada Molino del Villaretto, un’attività di monitoraggio e controllo portata avanti da alcune settimane dal  Reparto Informativo Minoranze Etniche della Polizia Municipale con il supporto del Reparto Radiomobile e del Comando Territoriale VI.

 

Alla fine del mese di febbraio, sull’area compresa tra i quartieri Falchera e Villaretto tenuta sotto osservazione dai Vigili, la cui destinazione d’uso è prevalentemente agricola, si erano insediati 18 roulotte e altri 25 veicoli con circa 70 persone al seguito, su due terreni di proprietà privata.

 

Dopo diversi accertamenti, a seguito di appostamenti e verifiche finalizzate a documentare l’attività di campeggio effettuata, che per configurarsi come violazione amministrativa deve risultare continuativa nel tempo (così come disposto dal recente aggiornamento della normativa Regionale gennaio 2021), è emerso che i nomadi si erano insediati sull’area con il consenso dei proprietari del terreni. Pertanto, lunedì mattina i ‘civich’ hanno provveduto a sanzionare due persone per l’illecito accertato, diffidandoli al proseguo dell’attività abusiva in essere sui terreni di loro proprietà.

 

L’intervento sanzionatorio ha innescato lo spontaneo allontanamento dei nomadi che, nel pomeriggio dello stesso giorno, hanno lasciato in blocco l’area occupata illecitamente, impedendo in tal modo sul nascere la formazione di un nuovo campo nomadi abusivo e rendendo vano l’intervento di sgombero programmato per il giorno successivo.

 

Per la prima volta la Polizia Municipale ha potuto applicare la nuova normativa Regionale riguardante la “Disciplina dei complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante” e, nello specifico, i Vigili hanno contestato due 2 violazioni amministrative ai proprietari dei terreni, una donna di 60 anni e un uomo di 31, entrambi di nazionalità italiana, che hanno autorizzato la sosta in maniera continuativa a mezzi mobili sprovvisti della prescritta autorizzazione, ai sensi della Legge Regionale n°5 del 22/02/2019 artt. 12 e 21, per un importo complessivo di 4.000 euro.

 

A poche ore dalla nascita ecco cosa percepiscono i neonati: uno studio dell’ospedale Sant’anna

A POCHE ORE DALLA NASCITA I NEONATI RICONOSCONO GIA’ IL LORO CORPO COME UN’ENTITà SEPARATA DAL MONDO ESTERNO

UNO STUDIO TORINESE HA MISURATO QUESTE STRAORDINARIE CAPACITA’

 

 

Una ricerca realizzata dal Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute, in collaborazione con il MySpace Lab del Department of Clinical Neurosciences dell’Università di Losanna ed il Center for Neural Science della New York University, dimostra per la prima volta come i neonati siano in grado di associare stimoli sensoriali di modalità differenti e di distinguere se la sorgente di questi stimoli è vicina o lontana dal loro corpo, dimostrando così di possedere una prima forma di codifica dello spazio

 

L’ 8 marzo è stato pubblicato, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), l’articolo intitolato Spatial tuning of electrophysiological responses to multisensory stimuli reveals a primitive coding of the body boundaries in newborns.

Lo studio internazionale realizzato dal Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell’Università e dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, in collaborazione con il MySpace Lab del Department of Clinical Neurosciences dell’Università di Losanna ed il Center for Neural Science della New York University, dimostra che pochi giorni di vita per un neonato sono sufficienti per sviluppare una integrazione multisensoriale efficiente. Nella vita di tutti giorni essere in grado di integrare stimoli sensoriali di modalità differenti in un evento coerente è un’abilità fondamentale, come ad esempio associare una voce ad un viso noto o ricollegare il suono della sirena all’immagine di una ambulanza in arrivo.

Per la prima volta, grazie all’elettroencefalografia (una tecnica di neuroimmagine non invasiva) è stato possibile misurare il correlato neurale di questo fenomeno. Con lo scopo di studiare come si sviluppa la rappresentazione dello spazio che circonda il corpo, è stato costruito un paradigma multisensoriale composto da stimoli uditivi (singoli suoni) che potevano occorrere vicino o lontano dal corpo e da stimoli tattili dati sul dorso della mano destra. Ciascuno stimolo poteva essere somministrato in isolamento (ad es. un singolo stimolo tattile) o associato ad un altro (ad es. uno stimolo uditivo dato vicino alla mano del bimbo e uno stimolo tattile somministrati simultaneamente). È stato osservato che i neonati non solo sono in grado di associare un suono ad un tocco in maniera efficace, ma che le risposte neurali osservate permettono anche di distinguere se il suono viene dato vicino o lontano dal corpo del bimbo. Questo risultato suggerisce che a poche ore dalla nascita i neonati siano in grado di identificare il loro corpo come un’entità separata dal mondo esterno e di possedere una prima forma di codifica dello spazio.

Questo risultato è importante perché per la prima volta chiarisce che, a differenza di quanto accade per altri mammiferi per cui si osserva un lento sviluppo dell’integrazione multisensoriale dopo la nascita, i neonati umani sono già in grado di associare un suono ad un tocco a poche ore di vita”, ha dichiarato Francesca Garbarini, Professoressa di Psicobiologia e Coordinatrice del Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. “Questo potrebbe essere dovuto alla lunga e ricca fase di gestazione che potrebbe aver già preparato lemergere di questo meccanismo alla nascita. Inoltre, le risposte neurali osservate mostrano che il bambino è in grado di distinguere se il suono viene dato vicino o lontano dal suo corpo. Questo aspetto rappresenta un prerequisito fondamentale per sviluppare i comportamenti difensivi (imparare a reagire a minacce che avvengono vicine al mio corpo), ma anche meccanismi relazionali (imparare ad interagire con gli oggetti intorno a me e con le persone che mi sono vicine).

 

Questa scoperta non fa che riaffermare limportanza delle interazioni, della presenza di un ambiente sensoriale ricco di stimoli e delle relazioni sociali nei primi giorni di vita: il breve momento in cui questo meccanismo di integrazione multisensoriale si sviluppa”, ha aggiunto Irene Ronga, Ricatrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e primo autore dello studio. “L’effetto descritto nel lavoro, se confermato da studi futuri, potrà rappresentare un possibile biomarker di sviluppo neurologico tipico le cui alterazioni potrebbero contribuire al riconoscimento precoce di  eventuali anomalie dello sviluppo”.

 

“Si pensava in passato che l’attività cerebrale dei neonati fosse sottocorticale, basata su fenomeni riflessi. Lo studio ha confermato come i neonati abbiano, fin dalle prime ore di vita, straordinarie capacità nel riconoscere gli stimoli provenienti dall’esterno, che oggi sappiamo possono plasmare lo sviluppo cerebrale già in queste fasi molto precoci della vita e, chissà, forse anche nel periodo fetale”  dice Enrico Bertino, Direttore della Neonatologia universitaria della Città della Salute di Torino, che insieme alla dottoressa Cristina Perathoner ha curato la parte clinica della studio. “Aiutare in modo favorevole la plasticità cerebrale, massima al momento della nascita, è il prerequisito per un favorevole sviluppo evolutivo e la costruzione di una futura capacità di relazione sociale. Particolare attenzione quindi, anche nell’era Covid, va posta nel salvaguardare la vicinanza e le favorevoli relazioni precoci madre / neonato / famiglia in questo periodo estremamente critico”.

L’8 marzo: parità, merito e demagogia

 IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  Anche quest’anno ho scorso sui giornali  le solite banalità femministe di stampo boldriniano, opera  di quelli che non si indignano perché un professore di Siena offende una donna politica, rivelando una volgarità sessista  intollerabile

Comprendo che il femminismo abbia rappresentato una spinta propulsiva in anni di maschilismo intollerabile ,anche se non ho mai condiviso gli eccessi di Emma Bonino che vedeva nell’aborto una conquista civile, sottovalutando il dramma e il trauma che rappresenta per una donna. Non ho mai condiviso l’egualitarismo, ma da liberale ho sempre ritenuto che le differenze siano  un valore e una ricchezza. Quindi l’eguaglianza tra uomo e donna ( fatti salvi i diritti ) e’ una sciocchezza che solo una minoranza ancora sostiene: sono le vedove settantenni del ‘68.
Uomini e donne non sono eguali e guai se lo diventassero, anche se l’abbigliamento mascolino, il fumo, l’uso di certe parole hanno rappresentato per molte donne una sorta di ascensore che le portava ad essere eguali agli uomini. Io mi ostino ad avere interesse per le donne femminili, quelle che piacevano all’avvocato Agnelli, tanto per capirci. Sono invece da sempre impegnato per la parità uomo-donna nella famiglia e nel lavoro e per il riconoscimento dei meriti individuali che vanno garantiti in pari misura ai due sessi. Ho apprezzato il direttore d’orchestra che ha rifiutato l’appellativo boldrinesco di direttrice o direttora. Ho apprezzato l’ intervento del Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati per l’8 marzo: “Per parlare oggi di parità di genere, occorre riconoscere di fatto e non solo a parole, che il potenziale femminile è espressione di un valore economico oltre che sociale: il capitale umano delle donne che sono la colonna vertebrale della famiglia e della società, vale più di un punto di pil”. Non a caso il Presidente si rivolgeva alla Fondazione dedicata ad una delle donne più esemplari del secolo scorso: Marisa Bellisario che costruì una grande carriera con le sue capacità e che si arrese solo di fronte alla crudeltà di una  morte prematura. Io conobbi Marisa e la vidi come un esempio di donna che certo non ebbe bisogno del femminismo, delle quote rose o della sua bellezza seduttiva per emergere. Chi si balocca con il termine sindaca abbiamo visto che fine sta facendo anche perché si è circondata di collaboratori maschi incredibili. Nella politica ci sono spesso donne mediocri se dobbiamo ancora citare come dei grandi esempi Jotti  e Anselmi. La mediocrità di Livia Turco ha fatto scuola e io ricordo come Fassino fosse timoroso del suo femminismo arrabbiato . Non parliamo poi di Rosy Bindi ,una donna la cui faziosità è simile a quella della Boldrini. Nelle amministrazioni comunali – escluse Roma e Torino, sia chiaro – invece si vedono sempre più frequenti donne capaci , operative , senza grilli ideologici in testa che riescono ad essere ottime amministratrici della cosa pubblica e ottime madri e mogli. L’assessore alla cultura di Moncalieri, l’archeologa Laura Pompeo, ne è un esempio significativo. Nelle recenti elezioni ha battuto tutti con un numero di preferenze che nessun uomo è stato in grado di emulare. L’ex assessore alle politiche sociali di Albenga Simona Vespo che di recente ha  inspiegabilmente lasciato l’assessorato, malgrado la messe di voti e di simpatie, ha rappresentato per molti anni un esempio di ottima  amministrazione e di dedizione assoluta al bene della sua città. Sono donne che hanno l’umiltà di saper ascoltare e la grinta di saper decidere.
Laura e Simona non hanno mai avuto bisogno di quote rosa e non ne avranno mai bisogno perché la loro capacità sa imporsi  sulla politica politicante e spesso inadeguata, per lo più saldamente rappresentata da uomini che non sanno rispettare le donne, come si è visto nella scelta della rappresentanza femminile nel Governo Draghi.

“Intimo e politico”, quattro artisti svelano l’universo femminile

“Intimo e politico”, il titolo della mostra che ha ospitato la Galleria d’Arte Contemporanea Raffaella De Chirico, un viaggio attraverso temi come l’olocausto, la prigionia, il femminismo,ancor più attuali oggi

“Intimo e politico”. Questo il titolo, apparentemente dicotomico,dell’interessante mostra che ha ospitato la galleria torinese d’arte Contemporanea Raffella De Chirico, dedicata a una variegata serie di tematiche di grande attualità,  dalla famiglia alle donne, dalle migrazioni al femminicidio, dalla violenza alla libertà negata fino all’ Olocausto. Fatti tragici che, nell’esposizione, sono stati svelati attraverso le opere di quattro artisti, Claudia Hans, Eugenia Martinez, Nico Mingozzi e Claudia Virginia Vitari.

Di Claudia Hans, artista nativa di Città del Messico, è stata esposta una selezione di lavori appartenenti al progetto ‘Silent Songs’, in cui l’artista è intervenuta sulle immagini e sui testi del libro scritto nel ’45 e intitolato “Songs for my Grandmother”, trasformato in un’opera attuale, in cui i momenti della vita di sua nonna e la sua emigrazione in Messico sono narrate simultaneamente rispetto a quanto accaduto durante l’Olocausto. In questo modo è possibile osservare il parallelismo della situazione odierna tra il Messico e il suo Paese d’origine, la Germania.

Il lavoro fotografico di Eugenia Martinez, artista messicana, nativa di Monterrey, che tuttora vive e lavora a Città del Messico, evidenzia come il sistema e il potere patriarcali siano ancora benpresenti a livello sociale, economico e politico. Le stampe che ha scelto l’artista sono vintage e rivelano figure di spose bambine, famiglie e gruppi di uomini sulle quali l’artista non lavora direttamente, ma attraverso il vetro sovrapposto all’immagine, capace esso stesso di diventare parte essenziale dell’opera. Su di essa la fotografa interviene tanto a livello visivo, in quanto le immagini sono circondate dalle parole da lei scritte in modo ossessivo, sia con un proposito semantico. Sono infatti riportate frasi di politici corrotti, di donne trattate come serve, uccise per essersi rifiutate di adempiere ai propri “doveri”.

L’artista Nico Mingozzi, nativo di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, dal 2010 lavora sulla fotografia vintage,  in particolare quella dei primi del Novecento, in cui le immagini femminili, della coppia e della famiglia su rivelano attraverso la presenza di figure austere, inespressive o fintamente espressive. L’artista distrugge, così, in modo violento qualsiasi idea di famiglia politicamente corretta; le figure da lui colte, severe e rigorose, si sfaldano a colpi di tagli, graffi, inserti metallici, capaci di esprimere la crisi della famiglia tradizionale.

Ultima artista in mostra è stata Claudia Virginia Vitari, di nascita torinese, ma ora residente e attiva a Berlino. Da sempre focalizzail suo lavoro artistico su lunghi progetti di ricerca e collaborazione su tematiche sociali quali la detenzione e la criminalità, cogliendo attraverso il suo obiettivo fotografico soggetti con diagnosi di malattia mentale rifugiati e richiedenti asilo. Le grandi installazioni realizzate dall’artista sono accompagnate da disegni e serigrafie (scelte queste ultime per la mostra), che illustrano maggiormente in dettaglio alcune delle storie che compongono il progetto installato.

I disegni che l’artista ha proposto in mostra fanno parte del progetto intitolato “Lagermobi: Osservazioni”, il suo ultimo lavoro realizzato sui rifugiati e richiedenti asilo in Germania, in occasione del quale la Vitari si è  addentrata nelle storie personali degli attivisti fornendo al progetto stesso una prospettiva diversa. Questo lavoro è nato dalla collaborazione con il gruppo Lager Mobilization Network e i soggetti ritratti sono persone che l’artista ha conosciuto nei campi di accoglienza; le frasi stampate sui disegni sono state scelte o scritte direttamente dagli attivisti. Lagermobi è un piccolo gruppo nato a Berlino, che ha come scopoquello di unire l’attività sociale e i rapporti interpersonali all’attività politica.

Mara Martellotta 

 

“Intimo e politico”

Galleria d’arte Contemporanea Raffaella De Chirico

Via Giolitti 52, 10123 Torino

Info@dechiricogalleriadarte.it