ilTorinese

Da Affini Aperitivo in barattolo e spritz subalpino

“SAPORI E INVENTIVA NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITA’”

Con la riapertura dei suoi locali, il Gruppo Affini si presenta con un format rinnovato. Una nuova concezione di aperitivo in cui la naturalità delle materie prime del territorio, la collaborazione con innovative realtà artigianali piemontesi, la produzione home made e il concetto di riutilizzo si coniugano con la creatività e la voglia di sorprendere.

 

Ripartire per non fermarsi più. Con nuove idee e nuove collaborazioni ma con la consueta voglia di stupire, offrendo una proposta ancora più pop – sorprendente.

Con la riapertura di 100 Vini e Affini (presso Green Pea) lunedì 26 aprile, Affini San Salvario Riv.1 (Via Belfiore 16C) martedì 27 aprile e di Affini Porta Palazzo Riv.2 (Piazza della Repubblica 3) mercoledì 28 aprile, il Gruppo Affini, capitanato da Davide Pinto e Michele Marzella, si ripresenta con un format nuovo, in cui i concetti di sostenibilità, no-spreco e riutilizzo sono le fondamenta su cui costruire un’ idea di aperitivo e di miscelazione proiettato al futuro: nel rispetto del territorio, dell’ambiente e del consumatore.

Uno dei protagonisti principali dell’offerta Affini sarà l’aperitivo in barattolo.  Le proposte gastronomiche saranno servite all’interno di eleganti barattoli di vetro, che i clienti potranno portarsi a casa e riutilizzare, in un’ottica di vetro a valore, dando loro una seconda vita e una nuova funzione. A rendere ancora più fantasiosi i barattoli ci penserà l’ingegno del barman Affini e illustratore Pietro Chiappero, in arte “Alpac”, che ogni mese li abbellirà con intriganti vignette, rendendoli pezzi unici da collezione. Il barattolo di vetro garantirà, inoltre, una maggior conservazione delle materie prime, tutte rigorosamente del territorio, alimentando la filosofia di zero-spreco su cui si fonda l’identità di Affini e che in quest’epoca dominata dall’emergenza Covid si è ulteriormente rafforzata.

Altro protagonista del rinnovato format saranno gli “Spritz Subalpini”, con l’utilizzo di alcuni dei liquori di punta del brand Distillerie Subalpine, preparati home made presso l’Opificio Urbano da poco inaugurato a Chieri.

Sono tre le proposte di “Spritz Subalpini” attualmente in menù. Il Nuvospritz in cui il liquore Nuvolari si incontra con la birra. Una bevanda che può prendere direzioni e gusti differenti a seconda della tipologia di birra scelta per l’abbinamento.  Il Wizard Spritz è invece frutto dell’incontro tra l’Elixir Le Masche e il sidro di mele del Birrificio Baladin con l’aggiunta di profumo di fieno. L’ApeRegina celebra il matrimonio tra il liquore Green Bee e la soda di miele fermentato “meadlight” con l’aggiunta di sciroppo di cedrata e gocce di lime.

I liquori Distillerie Subalpine, creati presso l’Opificio Urbano, saranno naturalmente anche proposti in purezza, dallo storico Fernet al Nuvolari e l’Ascari, due dei cocktail di punta di Affini trasformati in liquori per l’aperitivo, dall’aromatico Green Bee al misterioso e intrigante Elixir Le Masche, nato in collaborazione con il ristorante stellato torinese Casa Vicina, o come ingredienti di cocktail sorprendenti come lo Zegna Forest in collaborazione con Zegna.

Alla base della proposta gastronomica di Affini sarà sempre più forte il legame con le eccellenze del territorio, attraverso collaborazioni con piccole realtà artigianali, alcune delle quali selezionate dalla Camera di commercio di Torino nel progetto Maestri del Gusto. Tra le chicche più interessanti da assaporare nel menù Affini ci saranno, ad esempio, i Green Plin, nati da un’idea del Gruppo Affini per omaggiare il tipico plin della tradizione culinaria piemontese, rivisitato in chiave green e vegetariana, con il ripieno a base di ortica e maggiorana e la pasta dal colore verde grazie alla presenza di spinaci disidratati. Un prodotto la cui preparazione è stata affidata al Maestro del Gusto Pastificio Bolognese Muzzarelli, tra i pastifici più conosciuti e quotati del panorama torinese.

Il tagliere di carni crude sarà invece impreziosito da una serie di gelati salati prodotti dal Maestro del Gusto Agrigelateria San Pé di Poirino: il gelato salato vegetale alla senape accompagnerà la battuta di fassona, quello alla cipolla accompagnerà la salsiccia cruda di vitello de La Granda, mentre la Gradisca de La Granda sarà accompagnato dal gelato alla robiola di capra e polvere di oliva taggiasca Olio Roi.

Solo presso “100 Vini e Affini” a Green Pea sarà poi possibile vivere un’esperienza unica, assaporando le “insalate a cm 0” coltivate nel piccolo orto presente all’interno del locale, realizzato grazie alla collaborazione con la giovane azienda piemontese Agrocooltour.

Anche il latte da Affini vivrà una sua seconda vita, diventando una bevanda soft drink da consumare ad ogni ora del giorno. Così come avviene per i liquori, il latte dell’azienda Erbalatte, riconosciuto per la sua alta digeribilità e il suo sapore naturale, potrà essere degustato in “purezza” o come ingredienti di cocktail analcolici intriganti e fantasiosi.

 

ORARI LOCALI GRUPPO AFFINI

 

100 Vini e Affini – Via Nizza 230 (presso Green Pea) – apertura lunedì 26 aprile – Aperto da lunedì al venerdì dalle 10 alle 21.30 / a partire dal 15 maggio aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 21.30;

 

Affini San Salvario Riv.1 – Via Belfiore 16C – apertura martedì 27 aprile – Aperto dal martedì alla domenica dalle 17 alle 21.30;

Affini Porta Palazzo Riv.2 – Piazza della Repubblica 3 – apertura mercoledì 28 aprile – Aperto dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 21.30 e la domenica dalle 12 alle 21.30;

Parte la nuova Stagione Educational del Teatro Regio

30 ANNI DI SCUOLA ALL’OPERA

Nel 2021 La Scuola all’Opera del Teatro Regio festeggia un importante anniversario: trent’anni di attività! Perché questo non sia soltanto un traguardo, ma stimolo a proseguire nel nostro impegno per i bambini e i ragazzi, abbiamo preparato una nuova Stagione educational (che tiene inevitabilmente conto dell’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria), oltre ad aver riavviato la Scuola di canto corale per bambini dai 7 ai 12 anni, che fiorisce per valorizzare e fare tesoro del lavoro fino a ora svolto con il Coro di voci bianche nato nel 1997.

«Sono molto felice di annunciare che, nonostante la pandemia e la distanza forzata, abbiamo raggiunto un ottimo risultato di iscrizioni alla Scuola di canto – afferma Rosanna Purchia, Commissario straordinario del Teatro Regio – attualmente abbiamo circa 90 iscritti alle lezioni a distanza, iniziate lo scorso 2 marzo e suddivise in un articolato programma messo a punto dal Maestro Claudio Fenoglio, che ringrazio per la passione e la serietà con cui ha sempre seguito i ragazzi.  Le lezioni hanno diversi livelli: dall’avvicinamento al canto alla lettura della musica, alla disciplina corale. Il mio augurio è che da settembre tutti potranno seguire la Scuola in presenza».
Rosanna Purchia esprime così la visione che anima l’impegno del Regio per i ragazzi e i giovani: «Se il teatro si chiude in se stesso e non incide nelle problematiche della comunità, non assolve la sua funzione, la sua missione sociale di istituzione culturale».

Il primo appuntamento che abbiamo dedicato ai giovani, anticipando di fatto la Stagione a loro dedicata, è stato il Concerto per il Giorno della Memoria, lo scorso 27 gennaio. Un concerto guidato con il Coro del Teatro Regio, preparato dal maestro Andrea Secchi, trasmesso in streaming sul sito del Teatro e dedicato a Viktor Ullmann, compositore, direttore d’orchestra e pianista austriaco, morto ad Auschwitz nel 1944. Molto apprezzate l’esecuzione musicale e l’introduzione curata da Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Regio, che dichiara: «sono felice e soddisfatto dell’ottimo feedback ricevuto per la guida all’ascolto del Concerto del 27 gennaio, così come per le parti introduttive del Concerto di solidarietà dello scorso 8 aprile; questo mi ha convinto a sviluppare l’idea e dunque ad approfondire la contestualizzazione storica, in particolare nell’offerta rivolta ai giovani. Di qui, ho pensato di arricchire il prossimo titolo (La bohème raccontata ai ragazzi) con un focus sui mestieri del teatro e sulle curiosità legate all’opera – protagonisti coloro che lavorano nel nostro teatro – che offriremo in streaming live come parte introduttiva allo spettacolo».

Iniziamo con La bohème raccontata ai ragazzi. L’allestimento è quello realizzato dal Teatro Regio in occasione del 125° anniversario dalla prima assoluta del 1896, con Daniel Oren sul podio dell’Orchestra e del Coro Teatro Regio Torino e con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Per avvicinare i ragazzi all’opera lirica e al suo grande repertorio, abbiamo preparato una versione pocket de La bohème di Giacomo Puccini con la partecipazione del regista Paolo Gavazzeni in qualità di narratore d’eccezione. I focus iniziali saranno condotti da Rosanna Purchia Commissario straordinario, Sebastian F. Schwarz Direttore artistico, Giulio Laguzzi Direttore dei complessi musicali in palcoscenico, Vittorio Borrelli Direttore di scena e Laura Viglione Responsabile della sartoria, i quali interagiranno con i ragazzi collegati per lo streaming.Lo streaming sarà disponibile sul sito del Teatro a partire da martedì 27 aprile con due appuntamenti settimanali, tutti i martedì e giovedì alle 10.15, fino a fine maggio. I biglietti, al costo di € 2 per ciascun ragazzo, sono in vendita sul nostro sito. Per accedere allo streaming occorre prenotare tramite modulo nella pagina dedicata sul sito www.teatroregio.torino.it/scuola-all-opera: il Teatro invierà conferma della prenotazione e, contestualmente, il codice di accesso allo streaming.
L’attività ha riscontrato il pieno interesse del Rotary Club Torino Nord Ovest. Tra le mission dell’associazione: migliorare la qualità della vita delle persone in seno alla comunità dando la possibilità ai giovani di partecipare alla pocket-Bohème e promuovendo così la cultura, uno dei pilastri della società, e in particolare il teatro, la musica e lo sviluppo personale. Per questo motivo i primi 2500 ragazzi iscritti saranno ospiti del Rotary Torino Nord Ovest (http://torinonordovest.rotary2031.org).
L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti è il secondo titolo che abbiamo scelto per le scuole primarie e secondarie di primo grado (bambini dai 6 agli 11 anni) e che proporremo accanto a un percorso formativo per docenti e alunni realizzato in collaborazione con l’Associazione Europa InCanto (www.europaincanto.com).
Le recite dell’opera faranno parte della nostra Stagione autunnale, e se l’andamento dell’emergenza sanitaria ce lo consentirà potranno essere aperte al pubblico in presenza. Speriamo anche di potervene dare già un assaggio nella Stagione estiva.
Il teatro è magia, mistero, incontro che crea meraviglia e che genera intense emozioni sia nel pubblico sia negli artisti che salgono sul palcoscenico. Richiede impegno e partecipazione, può essere a volte divertente, ma esige sempre uno sforzo, spesso anche una certa “fatica intellettuale”: in cambio avvolge completamente e mette di fronte a se stessi come nessun’altra disciplina artistica potrebbe fare. Con il costante obiettivo di far vivere un’esperienza artistica completa ai giovani, il Teatro Regio ha deciso di avvalersi del prezioso contributo di Europa InCanto, da anni impegnata nella didattica musicale dedicata all’opera lirica: siamo certi che questa partnership arricchirà la proposta della Scuola all’Opera, che in passato ha già riscosso così tanto successo con laboratori come Cantiamo l’opera Opera…ndo.
Le recite prevedono la partecipazione del pubblico, per far sì che gli studenti siano parte attiva dello spettacolo e possano viverlo da protagonisti. La regia e l’intero progetto sono naturalmente modulati secondo le normative previste dal protocollo sanitario vigente.
Il percorso didattico è già iniziato nel mese di aprile e si avvale del sostegno del Ministero dell’Istruzione, grazie al quale alcune scuole hanno avuto accesso gratuito all’iniziativa, e prevede una serie di incontri di formazione per i docenti (in presenza e on-line, con accreditamento riconosciuto dal MIUR, Direttiva 170/2016) e due laboratori a scuola o in live streaming per i bambini, che quindi impareranno le parti ritmiche e quelle corali sia dai propri insegnanti sia dai professionisti di Europa InCanto.
Per partecipare è sufficiente compilare un modulo sul sito del Teatro e attendere la conferma telefonica o via e-mail. Il costo per la partecipazione al progetto è di € 20 a bambino e include il materiale didattico (un libro, un cd audio, un dvd/karaoke e un’App), i laboratori per i bambini e lo spettacolo finale.
Oltre all’opera, proponiamo una selezione di concerti sinfonici e corali; abbiamo quindi pensato di rendere disponibili anche per le scuole i concerti dei Giovedì del Regio, arricchiti da un’introduzione all’ascolto appositamente dedicata alla platea dei giovani della scuola secondaria di primo e secondo grado (14-18 anni).
Si accederà allo streaming su prenotazione con modulo sul sito del Regio e successiva conferma telefonica o via mail da parte del Teatro. Il calendario dei concerti con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sarà a disposizione anche dei ragazzi delle scuole, alcuni gratuitamente, altri al costo di € 2.L’Impegno del Regio prosegue con un nuovo progetto pensato in sinergia con l’Istituto penale per minorenni “Ferrante Aporti” di Torino e con la sua direttrice Simona Vernaglione, che prevede un Corso di avvicinamento al canto corale. «Per me il Coro è simbolo di unità» così Claudio Fenoglio Maestro del coro di voci bianche, che prosegue: «entrare nel Coro è l’esperienza profonda in cui condivido le mie vibrazioni e i miei stati d’animo. L’ascolto dell’altro è alla base del canto corale e, in generale, del fare musica insieme. Il primo ideale di un coro non è l’approccio artistico, ma la relazione umana. Il suono cantato penetra a fondo nelle coscienze e permette una maggiore connessione fra i singoli, che durante il canto si relazionano in modo intenso. Ho messo a punto un corso che svilupperà questo sentire attraverso semplici esercizi di palestra vocale, postura e allineamento, per poi passare alla teoria e alla pratica di scrittura musicale per giungere, infine, alla “letteratura” propria del coro giovanile, con l’utilizzo di brani del repertorio popolare».

Il forte legame istituzionale con la Città di Torino e la Regione Piemonte ci permette di attivare convenzioni significative, come quella appena avviata con la Torino Musical Academy: il Teatro Regio inviterà registi e coreografi a selezionare gli allievi dell’Accademia per la partecipazione a stage e/o tirocini collegati alle produzioni in stagione, offrendo così ai giovani artisti occasioni di esperienza e formazione in un ambito artistico di alto livello professionale.
Questa collaborazione è solo la prima tra quelle che stiamo attivando con altre importanti istituzioni formative, culturali e artistiche, non solo del territorio, quali per esempio l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Università degli Studi di Torino.
Nel frattempo il Teatro Regio ha aderito al Documento Quadro “Patto Educativo di Comunità” della Città di Torino ed è a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado per la progettazione e la realizzazione di percorsi didattici condivisi (compatibilmente con la generale e complessa situazione legata alla pandemia), che possano sostenere e ampliare l’offerta formativa, in questo momento così delicato per le giovani generazioni.
La trentennale esperienza maturata dalla Scuola all’Opera, consente al Teatro Regio di candidarsi a breve quale ente formatore presso il Ministero dell’Istruzione; siamo inoltre in attesa di risposta per l’accreditamento al Piano delle Arti del MIUR (per la promozione della cultura umanistica e la realizzazione di percorsi sul tema della creatività) ed è nostro auspicio avviare la collaborazione con il CE.SE.DI. (Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana di Torino) per progetti di formazione didattica rivolti agli insegnanti e con il riconoscimento di crediti, già per il prossimo anno scolastico.

Per informazioni: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 23 aprile 2021

LA SCUOLA ALL’OPERA 2021

da Martedì 27 Aprile 2021 ore 10:15
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 2; iniziativa riservata alle scuole

La bohème raccontata ai ragazzi
Opera in quattro quadri
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger
Musica di Giacomo Puccini

Personaggi e interpreti
Mimì sopranoMaria Teresa Leva
Rodolfo, poeta tenoreIván Ayón Rivas
Musetta sopranoHasmik Torosyan
Marcello, pittore baritono: Massimo Cavalletti
Schaunard, musicista baritono: Tommaso Barea
Colline, filosofo basso: Alessio Cacciamani
Benoît, padrone di casa e Alcindoro, consigliere di stato basso: Matteo Peirone
Parpignol, venditore ambulante tenore: Alejandro Escobar
Sergente dei doganieri basso: Desaret Lyka
Un doganiere baritono: Gabriel Alexander Wernick
Il venditore di prugne tenore: Franco Traverso
Un ragazzo voce bianca: Matilda EliaNarratore: Paolo Gavazzeni

Direttore d’orchestra: Daniel Oren
Regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
Curatrice delle scene: Leila Fteita
Curatrice dei costumi: Nicoletta Ceccolini
Bozzetti di Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio custoditi dall’Archivio Storico Ricordi
Pittore scenografo: Rinaldo Rinaldi
Luci: Andrea Anfossi
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Si ringrazia il Rotary Club Torino Nord Ovest

Coltura della Canapa, Pd: “Se ne discuta in Consiglio regionale”

SARNO (PD): “VIA LIBERA DALLE COMMISSIONI”

“Dopo l’approvazione da parte della III Commissione, anche la I Commissione ha espresso parere favorevole sulla norma finanziaria della proposta di legge che riguarda il sostegno alla coltura della canapa. Adesso è importante che il provvedimento, presentato dal collega Martinetti, venga presto esaminato e votato dall’Aula” commenta il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno, uno dei relatori del provvedimento.

“Nel ddl di Bilancio – spiega Sarno – sono stati stanziati, per finanziare il provvedimento, 84 mila euro per ciascuno degli anni del prossimo triennio. Si tratta di un primo passo, anche se nella proposta presentata ne erano stati indicati 500 mila. Pur comprendendo le difficoltà causate dalla difficile congiuntura economica, auspichiamo un aumento in sede di Assestamento di Bilancio. Si tratta, infatti, di una legge che può rilanciare una parte importante dell’economia piemontese”

“La produzione della canapa, considerata l’oro verde del Piemonte – prosegue Sarno – fa parte un’antica tradizione piemontese che, purtroppo, è stata abbandonata intorno alla metà del Novecento. Dal 2013 a oggi la coltivazione della canapa in Italia ha registrato una crescita esponenziale e la proposta di legge prevede interventi concreti di sostegno delle diverse attività della coltivazione, il raccordo delle filiere territoriali e anche l’ipotesi di creare un distretto della Canapa in Piemonte”.

“Il Gruppo del Partito Democratico – conclude Sarno – ha lavorato al testo, presentando emendamenti che riguardano l’inserimento nei programmi delle Facoltà Universitarie dell’ambito di percorsi specifici sulla conoscenza delle potenzialità della cannabis sativa sotto il profilo ambientale, sanitario e sulle occasioni economiche dell’intera filiera. Il coinvolgimento del mondo universitario è importante per diffondere e potenziare queste opportunità di sviluppo economico”.

Ospedali: ”Il virus è invisibile, noi no! – #RIAPRIAMOLI”

“Questo lo slogan della battaglia di civiltà per ridare dignità ai malati, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione”

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO ”Il virus è invisibile, noi no! – #RIAPRIAMOLI”. Questo lo slogan scelto per la campagna di sensibilizzazione di Periferia Italia sulla riapertura dei 200 ospedali chiusi in 10 anni. Se la politica sanitaria portata avanti in questi decenni non avesse fallito su tutti i fronti, il nostro Paese sarebbe sicuramente riuscito a fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in modo totalmente diverso. Tagliare i fondi alla Sanità infatti vuol dire giocare con la vita di tutti noi, in particolare con quella dei cittadini che vivono nelle aree interne e nelle periferie, dove la troppa distanza dagli ospedali di riferimento può essere fatale. È proprio per rispettare il diritto alla salute, che Periferia Italia lancia iniziative, petizioni, presidi, manifestazioni, proteste online su tutto il territorio nazionale. Nello schema di Recovery Plan, elaborato da Periferia Italia, il tema salute assume un ruolo centrale e prioritario, per il quale riteniamo doveroso e necessario investire con fondi adeguati a colmare le falle di una gestione lacunosa che dura da decenni. E garantire la copertura di tutte le esigenze presenti e future del settore, soprattutto riguardo ai dipartimenti di Emergenza-Urgenza, grazie allo stanziamento di 27,6 miliardi. Lo stanziamento si tradurrebbe innanzitutto nel recupero del sistema ospedaliero rilanciando le strutture pubbliche svuotate dei reparti, i Dipartimenti di Emergenza-Urgenza, la riorganizzare del sistema ASL nazionale, che attualmente non funziona, attraverso l’adeguamento e la modernizzazione di tutte le sedi regionali e territoriali. Secondo il più recente rapporto sullo stato del SSN, infatti, pubblicato  a settembre 2019, tra il 2007 e il 2017, sono stati chiusi circa 200 ospedali, tagliati 45 mila posti letto, ridotto di 10 mila unità il personale medico e di 11 mila quello infermieristico. Situazione che si aggrava ancor di più nei casi di emergenza: a fronte di un simile numero di accessi al pronto soccorso, tra il 2013 e il 2018, analizzando i report del SSN, sono state chiuse il 10% delle strutture, e si sono ridotte del 15% le ambulanze. Sono questi dati che ci hanno indotto a portare avanti questa battaglia di civiltà per ridare dignità ai malati, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione italiana che recita: <<La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana>>. Chiediamo a cittadini, associazioni, comitati, amministratori locali, infermieri, medici e chiunque sia indignato dalla stato attuale delle cose, di segnalarci altri eventuali ospedali chiusi o situazioni incresciose riguardanti la sanità, inviando audio, video, foto al nostro numero whatsapp: +39 3493037638. Mai come adesso serve creare una rete nazionale organizzata e coesa per lavorare alle riaperture degli ospedali chiusi da una politica miope ed incosciente” – Così il Segretario di Periferia Italia, Antonio Tedeschi.

“Il paravento del senso civico per la mancanza di interventi e di coraggio”

Caro Direttore,

le immagini di quest’ultimo weekend, con le vie delle città intasate di persone, le abbiamo viste più volte negli ultimi giorni, e sottolineano quanto la mancanza di senso civico porti molti, troppi, ad infischiarsene del rispetto di quelle semplici norme sanitarie da rispettare per la tutela di tutti.

Senza richiamare manifestazioni ridicole, già ripetute nel tempo, come i tristemente noti aperitivi della Torteria di Chivasso, diventati ritrovo abituale di chi vive fuori dalla realtà negando l’esistenza di un’emergenza che ha già fatto 119 mila vittime nel nostro Paese, il Centro di diverse città ha visto nel fine settimana un fiorire di assembramenti improvvisati.

Vie invase di persone in assenza di azioni preventive e di interventi delle forze dell’ordine che, solamente in alcune città, si sono limitati a contingentare le presenze o a far defluire i più.

Immagini che stridono con i richiami al buonsenso rilanciati da più parti a non prendere il ritorno delle zone gialle come un “liberi tutti”, sottolineando come le ritrovate minime libertà debbano essere protette da comportamenti in linea con la situazione. 

Richiami caduti nel vuoto come molti si aspettavano essendo una situazione già vissuta più volte nei mesi scorsi, che gli esponenti istituzionali utilizzano come un paravento dietro cui nascondere tutto il non fatto, le decisioni non prese.

Un richiamo preventivo al buonsenso di tutti, compresi coloro che più volte hanno dimostrato di non possederlo affatto, che facilita l’eventuale compito di chi si dovesse trovare nelle condizioni di dover nuovamente imporre regole più restrittive causate da una nuova impennata di contagi, addossandone la responsabilità ad altri e glissando facilmente su tutto ciò che in questi 15 mesi non è stato fatto. 

Si fa appello al senso civico di chi da più di un anno vive con costrizione la lontananza da amici e parenti, di chi ha visto e vede tutt’ora la propria attività in estrema difficoltà o fallire, e nel frattempo non si interviene efficacemente altrove.

Si stigmatizzano gli aperitivi con gli amici, si chiede ai ristoratori di non ospitare clienti in spazi interni e nel frattempo, dopo più di un anno da inizio emergenza, ancora si lasciano ammassate le persone su bus, tram e treni in barba a qualsiasi normativa vigente.

Si mantengono chiuse piscine e palestre mentre si aspetta ancora il famoso potenziamento della rete di medicina territoriale di cui si parla dall’estate scorse e che, a causa della sua inefficienza, provoca il sovraffollamento degli ospedali.

Si richiede ulteriore pazienza a quegli stessi cittadini di cui se ne stigmatizzano contemporaneamente i comportamenti e nel frattempo non si lavora con coraggio sul futuro, lasciando tutto in divenire. Non solo sul piano delle riaperture che lascia l’amaro in bocca a tutti, ma anche sul PNRR nazionale e sugli approfondimenti regionali che fanno nascere mille perplessità sul come e quanto gli eventuali fondi europei possano davvero incidere sulla ripresa del paese e dei territori.

Un NextGen Piemonte riempito di progetti improvvisati, alcuni tirati fuori dal cassetto della memoria in cui erano stati accantonati, posizionati in missioni sbagliate ed in larga parte privi di quell’impatto necessario alla reale ripresa dei territori.

Un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza poco coraggioso, per nulla ambizioso, privo della volontà di imprimere una direzione politica a temi che condizioneranno la ripresa ed il futuro. Un documento in cui manca la visione strategica per disegnare il Paese moderno e ricco di opportunità per le future generazioni.

Sostanzialmente, da quasi un anno e mezzo si richiedono sacrifici ed attenzione a tutti dando in cambio solamente demagogia, annunci roboanti e promesse costantemente non mantenute. 

Claudio Desirò

Coordinatore Regionale Buona Destra Piemonte

Il futuro dell’artigianato piemontese dipende (anche) dai vaccini e dal Recovery Plan

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Dalla seconda indagine trimestrale congiunturale del 2021 elaborata da Confartigianato Imprese Piemonte emerge un contesto di grande difficoltà in cui le speranze di ripresa sono appese all’efficacia della campagna vaccinale ed alla prospettiva di intercettare almeno una parte delle risorse del Recovery Plan.

Il saldo delle previsioni della produzione totale è  ancora  negativo,  ma risale dal – 47,68% al

-26,37%.

Per quanto concerne  l’acquisizione  di  nuovi ordini, nel saldo  si affermano i pessimisti con

-42,77% in lieve peggioramento rispetto al -41,40% della precedente rilevazione.

Le proiezioni di carnet ordini sufficienti per meno di un mese scendono dal 52,21% al 46,29%; quelle di carnet da uno a tre mesi salgono dal 38,08% al 39,61%; quelle di carnet superiore ai tre mesi salgono dal 9,71% al 14,09% ponendo in luce le aspettative delle imprese di riuscire ad acquisire commesse di lavorazione di lungo periodo.

Il saldo delle previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni è ancora negativo, ma risale dal -49,94% al -37,67%.

Sul fronte dell’andamento occupazionale, si registra un saldo ancora negativo, ma in miglioramento, passando dal -27,84% al – 15,06%.

Per quanto concerne le previsioni di assunzione di apprendisti la negatività del saldo si riduce dal -40,77% al -29,29%

Le previsioni di investimenti per ampliamenti programmati per i prossimi 12 mesi salgono dal 7,23% all’8,38%; le stime di investimenti per sostituzioni aumentano dall’11,33% al 13,37%; coloro che non hanno programmato investimenti diminuiscono dall’81,45% al 78,25%.

Le stime di regolarità negli incassi salgono dal 54,37% al 61,24%; le previsioni di ritardi scendono dal 45,09% al 38,40%.

“Gli artigiani – commenta Giorgio Felici presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – continuano a tenere duro nonostante l’ecatombe economica in cui le chiusure legate al COVID hanno gettato il sistema produttivo. La crisi ha colpito duramente il tessuto economico e sociale, ma le imprese artigiane mostrano ancora una volta grande capacità di reazione e vogliono contribuire al rilancio del Paese e a dare un futuro alle nuove generazioni, con senso di responsabilità e coscienza civica. Per questo confidano in un impegno deciso delle istituzioni per accelerare la campagna vaccinale ed attuare, mediante il Piano nazionale di ripresa e resilienza, le riforme strutturali necessarie alla ripresa dell’economica ed alla ricostituzione della fiducia della collettività.”

“Tra le misure necessarie – conclude Felici – ricordo la riconferma degli incentivi per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici, la proroga a tutto il 2023 del superbonus 110%, la valorizzazione degli appalti a km zero, oltre ad una proroga delle moratorie sui mutui e ad un ulteriore stop degli adempimenti fiscali”.

La seconda indagine trimestrale 2021 dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte è stata condotta sulla base dei riscontri ad un questionario telematico a cui ha risposto un campione di 2.250 imprese artigiane piemontesi selezionate nei comparti di produzione e di servizi maggiormente significativi.

 

Gam, Mao e Palazzo Madama riaprono con le nuove mostre

I tre musei di FTM riaprono al pubblico con le nuove mostre da mercoledì 28 aprile 2021

Con il ritorno del Piemonte in zona gialla, GAM, MAO e Palazzo Madama possono finalmente riaprire le loro porte al pubblico! Accanto alle collezioni permanenti, i visitatori avranno la possibilità di visitare nuove mostre, allestite durante il periodo di chiusura dei musei.

 

Alla GAM, oltre a Photo Action per Torino, Ancora luce. Luigi Nervo, e Alighiero Boetti, saranno visitabili due nuove esposizioni: da mercoledì 5 maggio la mostra pensata e voluta in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945, dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino, che indaga, attraverso circa 130 opere, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre. Sempre a partire da mercoledì 5 maggio apre la mostra Sul principio di contraddizione, a cura di Elena Volpato: una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, composte quasi sempre da almeno due elementi, da due o più nature, da due o più immagini non pienamente conciliabili tra loro e legate da un vincolo di ambiguità che talvolta diviene chiaro rapporto di contraddizione.

 

Al MAO, accanto alla mostra China goes Urban. La nuova epoca della città, prorogata fino al 13 giugno, che offre al pubblico una prospettiva articolata e innovativa sul fenomeno dell’urbanizzazione cinese – e globale – e sulle sue ricadute sociali, economiche e politiche, da mercoledì 28 aprile apre una nuova mostra: Krishna, il divino amante, un’esposizione di dipinti religiosi indiani che ruotano intorno alla figura del dio Krishna, accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della bhakti.

 

A Palazzo Madama sarà ancora visitabile fino al 12 luglio la mostra dossier Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia che presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, veri e propri ritratti in oreficeria, in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti.  Da venerdì 7 maggio l’esposizione World Press Photo Exhibition 2021, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo, apre a Palazzo Madama in anteprima nazionale con i vincitori del concorso dell’edizione 2021. Dal 14 maggio La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane di Antoniazzo Romano completerà la ricca offerta museale di Palazzo Madama. Il veneratissimo dipinto, che non ha mai lasciato la Basilica Vaticana nel corso della sua secolare storia, viene esposto al pubblico per la prima volta nella sua ritrovata integrità a seguito di un delicato restauro.

 

Proseguono tutte le attività digitali e gli approfondimenti sui canali social, strumenti che hanno permesso di alimentare il dialogo con il pubblico durante il lockdown e che affiancheranno le iniziative in museo. Tornano infatti le visite guidate in presenza, i laboratori dedicati alle scuole e alle famiglie e i progetti per l’accessibilità, oltre agli appuntamenti collaterali alle mostre rivolti ai singoli e ai piccoli gruppi.

 

 

I NUOVI ORARI DI APERTURA:

mercoledì giovedì e venerdì dalle 13 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 19 INGRESSI GARANTITI CON PRENOTAZIONE O PREVENDITA ONLINE

chiuso il lunedì e martedì

le biglietterie chiudono un’ora prima.

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788

https://www.arteintorino.com/

Prevendita: TicketOne https://www.ticketone.it/

 

Come di consueto, GAM, MAO e Palazzo Madama, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali, riaprono mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire una visita in completa sicurezza.

 

La Fondazione Torino Musei dal 2019 è certificata ISO 45001:2018, standard di riferimento internazionale per la gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, prima realtà museale italiana ad aver conseguito questo riconoscimento.

Per informazioni www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.maotorino.it

www.palazzomadamatorino.it

 

Aperto a Pianezza il circuito di Pump Track

L’impianto voluto dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale dei Ragazzi realizzato anche con il generoso contributo di ‘uBroker srl’, azienda piemontese leader nelle forniture di luce e gas.

Ha aperto i battenti sabato 24 aprile alle ore 14.00 il nuovo, avvincente circuito ciclistico dedicato agli appassionati di evoluzioni con le mountain bike ‘Pump Track Pianezza’.

L’avveniristico impianto sito in Via Musinè 26 presso l’omonimo comune dell’hinterland torinese, realizzato dalla svizzera ‘Velosolutions, leader mondiale del settore, si configura tra le strutture moderne più innovative attualmente esistenti.

Tra i primi a percorrere la pista il valente Torquato Testa, 27enne italiano tra i più famosi in tale disciplina, che si è prodotto in una serie di esercizi mozzafiato con tanto di capriole volanti e altrettante figure stilistiche da brivido eseguite in sella alla propriainseparabile bike.

E, insieme a lui, anche bambini, adolescenti e giovani tutti rigorosamente in sella con mascherina indosso e nel rispetto delle distanze di sicurezza, grazie all’ottimo lavoro di squadra di un’organizzazione efficace ed efficiente presente sul posto.

Per Antonio Castello, Primo Cittadino amatissimo dalla cittadinanza per aver contribuito a migliorare su più fronti la qualità della vita locale facendo di Pianezza uno tra i municipi più ambiti a livello residenziale fra quelli che gravitano attorno al capoluogo piemontese, “Si tratta di un progetto nato dall’attuale Amministrazione e dal Consiglio Comunale dei Ragazzi, condiviso con partners di prestigio fra cui in primis il nostro concittadino Cristiano Bilucaglia, Presidente di ‘uBroker Srl’ che ringrazio a nome della collettività per aver donato un generoso contributo affinché l’opera potesse veder luce in questi meravigliosi termini”. Per poi proseguire: “Siamo consapevoli di esserci dotati di un’attrazione con cui potenziare l’offerta ludico-sportiva per i giovani del territorio, e che abbiamo il dovere di mettere a disposizione di tutti gli sportivi per creare sinergia con il mondo dello sport e con chi ne fa parte. Un segnale importantesoprattutto nel segno della convivenza positiva, della possibilità di incontro, visti i tempi: il nostro modo per dire che finalmente possiamo ricominciare nel segno della possibilità di rincontrarsi. Motivo per cui abbiamo altresì potenziato la presenza delle aree fitness nei parchi urbani perché ciò avvenga nel migliore dei modi”.

Esprime viva soddisfazione Cristiano Bilucaglia, Fondatore e Presidente di ‘uBroker’, già eletto nel 2015 ‘Imprenditore dell’Anno’ per aver creato nella confinante Collegno la prima multiutilities company in grado di azzerare le bollette di luce e gas(Canone Rai e accise incluse), che da stimato mecenate e praticante di ciclismo agonistico ha da subito creduto nel valore dell’iniziativa. “In questo momento di ristrettezze che precedono la tanto attesa riapertura – esordisce il noto industriale – abbiamo voluto dare il nostro contributo a un’opportunità aggregativo-costruttiva preziosa e rivolta ai giovani che hanno vissuto un anno terribile, forse anche un anno e mezzo. Il nostro ardente desiderio, in linea con quello dell’Amministrazione Comunale con cui abbiamo collaborato in simbiosi perfetta, è che questo sia solo l’inizio, un auspicio per una seconda parte del 2021 decisamente in controtendenza rispetto a quanto sinora da tutti vissuto, ma anche per un 2022, un 2023 e per un futuro ininterrotto di grande apertura, solidarietà e condivisione diffusa”, conclude entusiasta Bilucaglia.

Calano i prezzi delle case a Torino, in crescita il centro città

Nella seconda parte del 2020, secondo le analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, i valori immobiliari di Torino registrano un ribasso dell’1%, complessivamente l’anno si chiude con -1,9%.  Negli ultimi 10 anni gli immobili di Torino hanno perso il 38,4% contro una media delle grandi città di -30%.

TREND PREZZI TORINO

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
-10,9% -8,9% -7,0% -2,8% -2,4% -0,6% +0,1% -1,9%

   

 

I volumi scambiati (11.868) sono in contrazione del 13% rispetto al 2019.

TREND COMPRAVENDITE TORINO CITTA’

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
8.575 9.057 9.870 12.331 12.956 13.508 13.647 11.868

  

MACROAREE

VARIAZIONI PERCENTUALI DEI PREZZI (II SEMESTRE 2020 rispetto al I SEMESTRE 2020)

TORINO II sem 2020
Centro – San Salvario 0,3%
Borgo Vittoria – Barriera Milano -2,0%
Francia – San Paolo -0,7%
Santa Rita – Mirafiori Nord -1,4%
Nizza – Lingotto – Mirafiori Sud -1,9%
Collina 0%

 

CENTRO-SAN SALVARIO. Famiglie alla ricerca della soluzione migliorativa

Le zone centrali di Torino hanno messo a segno una discreta performance e chiudono con un aumento di +0,3% dei valori, attribuibile soprattutto alla zona di San Salvario-Parco del Valentino, dove hanno acquistato prevalentemente come prima casa nella seconda parte dell’anno. Famiglie residenti hanno realizzato acquisti migliorativi e hanno cercato case più ampie o dotate di spazi esterni. Aumenta l’offerta di piccoli tagli perché diminuiscono gli investitori. Chi cerca soluzioni con caratteristiche architettoniche di pregio si orienta verso Borgo Valentino e via Massimo d’Azeglio dove, un affaccio sul parco, può arrivare a 3000 € al mq. Soluzioni più popolari e meno costose sono disponibili a 2500 € al mq in via Ormea e via Nizza. Sono stabili i prezzi delle case in via Roma, piazza San Carlo e via Amendola. Si stanno muovendo sia investitori sia acquirenti di prima casa. La zona presenta immobili d’epoca fascista, alcuni dell’architetto Piacentini, dalle metrature importanti. I prezzi per le soluzioni ristrutturate sono di 4000 € al mq che scendono a 3000 € al mq per le soluzioni da ristrutturare. Sono in corso interventi su immobili d’epoca per ricavare soluzioni di elevato standard con piscina e spa in comune. In questo caso i prezzi arrivano a 7000 € al mq. Hanno metrature ampie fino a 250 mq, terrazzi con superficie che può arrivare anche al 30% di quella dell’immobile. Tra corso Vittorio Emanuele e via Arsenale i valori scendono a 2000 € al mq. Sono in corso altri interventi di riqualificazione nella sede dell’ex Italgas in via XX Settembre (Casa Velò), nell’ex sede della Banca d’Italia (Holding 18) che sarà in parte convertita in residenziale. Altre case di lusso sono attese nella sede di Bim, tra via Roma e via Gramsci. ll piano terra sarà destinato a negozi della moda, mentre i sette piani fuori, circa 21 mila metri quadri, diventeranno appartamenti con terrazzi ampi e vivibili e con impianti geotermici a cielo aperto per garantire sostenibilità energetica.

 

BORGO VITTORIA-BARRIERA DI MILANO. In sofferenza per la mancanza di studenti

La macroarea della città i cui immobili hanno perso maggior valore è Borgo Vittoria-Barriera di Milano                (-2,0%) dove si registrano diversi quartieri in calo con l’eccezione di Vanchiglia, in cui dopo il lockdown si segnala un aumento della domanda di prima casa che ha sempre avuto una forte componente di acquisto per investimento grazie alla presenza degli studenti universitari. Questa categoria di acquirenti è in diminuzione, lasciando spazio a famiglie residenti in zona o nei quartieri limitrofi che decidono di realizzare acquisti migliorativi. Infatti, è aumentata l’offerta di piccoli tagli.  Le quotazioni medie della zona oscillano da 1600 a 2300 € al mq. Da segnalare la presenza di soluzioni signorili e prestigiose degli anni ’70 sul Lungopo Machiavelli e tipologie Liberty nelle strade interne che, nonostante le differenti epoche di realizzazione, si valutano tra 3500 e 4000 € al mq. Diminuiscono, invece, i prezzi nel quartiere di Borgo Vittoria-zona Mercato, dove gli effetti economici della pandemia si fanno sentire: numerose persone in Cassa Integrazione che non riescono ad acquistare oppure non riescono ad onorare il mutuo contratto negli anni addietro. Tengono gli acquisti fatti dalle famiglie i cui redditi hanno tenuto e che approfittano per migliorare visti i prezzi contenuti ed i tassi favorevoli. A questo occorre aggiungere che l’offerta in zona è molto popolare e, spesso, necessita di interventi di riqualificazione. Una soluzione usata oscilla da 500 a 1200 € al mq. Meno colpita dal ribasso dei prezzi la zona di Coppino che ha un’offerta immobiliare qualitativamente migliore. Sono al momento fermi i lavori per il cavalcavia di corso Grosseto.

 

NIZZA-LINGOTTO-MIRAFIORI SUD.

-1,9% la contrazione dei valori nella macroarea di Nizza-Lingotto-Mirafiori Sud: i prezzi sono in diminuzione a Borgo Filadelfia, Molinette e Mirafiori-Corso Unione Sovietica. A Borgo Filadelfia, prima del lockdown, acquistavano anche numerosi investitori per mettere a reddito l’immobile, vista la vicina presenza della facoltà di Economia. Dopo il lockdown sono aumentati coloro che fanno ricorso al credito, anche importante, e questo ha inciso sul ribasso dei prezzi (un medio usato si vende a 1000-1200 € al mq). Si acquistano bilocali e trilocali. La maggioranza dell’offerta immobiliare è vetusta con necessità di interventi di ristrutturazione, elemento che contribuisce a ridurre il valore.

 

Un lieve ribasso dei prezzi ha interessato la macroarea di SANTA RIFA-MIRAFIORI NORD (-1,4%): i prezzi scendono nel quartiere di Santa Rita-Corso Siracusa mentre sono stabili negli altri quartieri.

 

FRANCIA-SAN PAOLO. Il Politecnico vivacizza il mercato

Sostanzialmente stabili i prezzi nella macroarea di Francia-San Paolo (-0,7%)non ci sono importanti cambiamenti nei quartieri. Lieve ritocco verso il basso dei valori per Parella, Pozzo Strada e un lieve aumento per il quartiere San Paolo. A San Paolo-Sabotino si registra un mercato vivace, con acquisti di prima casa e per investimento dal momento che vicino c’è la sede del Politecnico.  La domanda si sta orientando su 4-5 locali di cui c’è poca offerta. Le tipologie signorili ristrutturate, in minoranza, costano 2800 € al mq, quelle di tipo popolare 1000-1200 € al mq. Sono stati fatti alcuni interventi di ristrutturazione e di riqualificazione su vecchi stabili presenti in zona ed i prezzi del nuovo si aggirano intorno a 3000 € al mq.

 

Invariati i valori immobiliari nella macroarea della COLLINA.

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

A sostegno del Piemonte Capitale Mondiale del Food

Dai paesaggi vitivinicoli riconosciuti dall’Unesco al riso del Vercellese e del Novarese, dai mercati contadini agli ecomusei passando per i Presìdi Slow Food, le fiere e gli agriturismo: questi sono solo alcuni dei motivi per sostenere la petizione lanciata da Torino-Piemonte World Food Capital per trasformare il Piemonte in una Food Valley

 

Il Piemonte è la regione che ha visto nascere alcuni tra i più importanti brand alimentari del Paese e reti collaborative di rilevanza internazionale come Slow Food, che ospita il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato nominato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e che, a partire dalla filiera automotive, ha saputo creare innovazione in ogni settore. In particolare nel food. Ed è proprio da questo che il Comitato Promotore Torino-Piemonte World Food Capital, attraverso una petizione su change.org, è partito per contribuire al rilancio della regione, con l’obiettivo di trasformare il Piemonte in una vera e propria Food Valley, valorizzando le eccellenze del territorio e creando nuove opportunità di business.

 

In Piemonte l’economia del cibo genera ogni anno 8 miliardi di euro. Nella regione sono attive 50.600 aziende agricole che coltivano 900.000 ettari, di cui 49.000 a biologico. Quasi 4.390 imprese, pari al 7% del totale nazionale, operano su questo territorio, insieme a 11.618 negozi alimentari e 28.028 bar e ristoranti. Complessivamente il comparto food piemontese impiega 242.000 addetti. Professionisti dell’ambito che si sono formati in larga misura nei 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia o grazie ai 30 corsi di laurea, 3 di dottorato e 5 master dedicati a questo mondo, capaci di produrre più di 5.500 pubblicazioni scientifiche internazionali. In Piemonte, dove sono state fondate la prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo e il Salone del Gusto, sono ospitate 345 fiere del cibo, di cui 8 internazionali, e 6 musei tematici.

 

Ecco dieci motivi per sostenere l’iniziativa e contribuire a trasformare il Piemonte in Capitale Mondiale del Food.

 

1) LANGHE ROERO E MONFERRATO PATRIMONI DELL’UNESCO

I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio Unesco dal 2014, sono sei aree di eccellenza, che si estendono per 10.789 ettari lungo dolci colline coperte da vigneti a perdita d’occhio, inframmezzati da piccoli villaggi di altura e castelli medievali. Qui, all’interno dei confini delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, da secoli la viticoltura costituisce il fulcro della vita economica e sociale, tanto da trovare un ricco e diversificato sistema di cascine, aziende vitivinicole, industrie enologiche, cantine sociali, enoteche pubbliche e private, che in alcuni casi costituiscono luoghi simbolo per la storia e lo sviluppo della viticoltura e dell’enologia nazionale e internazionale.

2) 58 VINI DOP E 25 PRODOTTI FOOD DOP, IGP E STG

Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita 2020, il Piemonte conta 25 prodotti Food di cui 14 DOP, 9 IGP e 2 STG, e 58 vini DOP ai quali si è aggiunto, nel 2019, il Nizza DOP. A livello nazionale e in termini quantitativi, quindi, il Piemonte è sul podio, terza regione in classifica dopo il Veneto e la Toscana che ne hanno in totale 92. L’impatto economico dei prodotti DOP, IGP e STG (Food e Wine) è di grande rilievo per l’intera regione: nel 2019 sono valsi all’economia locale 1,31 miliardi di euro, portando il Piemonte al quarto posto della classifica nazionale dopo Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, con un aumento di 90 milioni rispetto all’anno precedente. Di particolare rilievo il formaggio, su cui il Piemonte vanta 10 certificazioni (di cui 7 esclusive regionali), la frutta (33) e le carni (3).

3) I MERCATI ALIMENTARI DI TORINO

I mercati dei contadini e quelli di alimenti freschi sono presenti in ogni provincia del Piemonte. In particolare, a Torino sono 42 i mercati alimentari organizzati ogni giorno. Di questi, 38 ospitano i banchi di vendita diretta di agricoltori e allevatori, la maggior parte dei quali è riunita nell’associazione Coldiretti. Nella Città Metropolitana di Torino, i produttori Coldiretti che effettuano vendita diretta sono 405, di cui 300 nei mercati ordinari. A questi numeri vanno aggiunti quelli dei produttori che non sono inseriti in circuiti associativi ed effettuano vendita diretta con propri banchi: per avere un’idea dei numeri, se si conta solo il mercato di Porta Palazzo, nella giornata di sabato, i produttori agricoli che partecipano alle reti di vendita dirette sono circa 90.

4) ENOTECHE REGIONALI E BOTTEGHE DEL VINO

Il Piemonte ha istituito 14 Enoteche Regionali e 34 Botteghe del Vino o Cantine Comunali, con la legge regionale n. 37 del 1980, che hanno sede presso castelli e dimore storiche nei principali territori viticoli piemontesi, dove si può trovare la migliore selezione dei vini DOC e DOCG del territorio di riferimento e che accolgono circa un milione all’anno di visitatori e turisti.

5) IL RISO DI VERCELLI

Nel vercellese vengono coltivate più di 100 varietà di riso, tra cui il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, l’unica DOP italiana dal 2007. Presente nella zona di Vercelli a partire dal Rinascimento, la coltivazione del riso ha contribuito alla bonifica del territorio e alla creazione di quelle che oggi vengono definite le Piane del Riso, diventando in poco tempo «coltivazione tipica». Nel 2019 le esportazioni del Riso di Vercelli sono aumentate del 7,8%, per un totale di 18 milioni di euro, che ha portato il distretto a conseguire un nuovo massimo storico di export pari a 243 milioni di euro.

6) AZIENDE AGRITURISTICHE

In Piemonte sono presenti 1.316 aziende agrituristiche autorizzate, di cui i due terzi localizzate in zone collinari, poco meno di un quinto in montagna e la restante parte in pianura. Oltre la metà, circa 793, si occupano anche di somministrazione di alimenti e ristorazione. Si tratta di una cifra importante, superiore a quasi tutte le altre regioni. Cuneo è la provincia che conta il maggior numero di agriturismo coprendo circa un terzo del totale.

7) 25 ECOMUSEI E 6 MUSEI DEDICATI AL CIBO

Il territorio piemontese presenta una ricca rete di musei che contribuisce alla valorizzazione e diffusione della conoscenza legata alla cultura del cibo, offrendo la possibilità ai turisti di approfondire la conoscenza del territorio piemontese e permettono al sistema scolastico di poter attivare laboratori e percorsi didattici. Tra questi, sono 6 i musei tematici dedicati al food e 25 gli ecomusei. A proposito di questi ultimi, il Piemonte è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge regionale per istituirli e riconoscerli. Sono, infatti, strumenti importanti per la cura e la gestione del patrimonio culturale locale perché contribuiscono a favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile. Nel 2019, gli ecomusei della Regione Piemonte sono stati visitati da 29.239 persone.

8) QUASI 1.000 SAGRE E FIERE AGROALIMENTARI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

Degna di nota sul suolo piemontese è anche la rete di sagre e fiere agroalimentari promosse dalla Regione. Queste costituiscono un’importante vetrina di promozione del territorio e delle sue risorse: prodotti, territori e paesaggi, enogastronomia, agricoltura, storia, tradizione e cultura. Nel 2019 nella Regione Piemonte si sono svolte 8 manifestazioni fieristiche internazionali, 34 nazionali, 57 regionali e 246 locali, a testimoniare la vivacità di un comparto che occupa un significativo ruolo nel mantenimento e nello sviluppo del sistema economico regionale. A questi numeri si aggiungono i 512 appuntamenti delle sagre e fiere-mercato regionali, che tradizionalmente offrono diversificate occasioni di svago e di turismo e che, tutte, vivono di un nucleo centrale legato ad agricoltura o enogastronomia.

9) 36 PRESÌDI SLOW FOOD IN PIEMONTE

Dall’aglio storico di Caraglio al Cappone di Morozzo, dal Moscato passito della Valle Bagnario di Strevi alla tinca di Ceresole d’Alba: sono 36 i Presìdi Slow Food, ovvero tutti quei prodotti, lavorazioni tradizionali, razze autoctone che rischiano di scomparire in Piemonte. Attorno ai sapori che rischiano di estinguersi, quindi, Slow Food ha creato una comunità di contadini, artigiani, pastori, pescatori, ristoratori, che si prendono cura delle tradizioni alimentari del proprio territorio, preservando la biodiversità, tramandando tecniche di produzione e mestieri in via di estinzione.

10) ISTRUZIONE E FORMAZIONE: DALLE SCUOLE SUPERIORI A UNIVERSITÀ E MASTER

Gli studenti piemontesi che intendono dedicarsi al settore del food hanno una vastissima possibilità di scelta: nella regione si contano, infatti, 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia e 1 Liceo Linguistico con curvatura Artistica ed Enogastronomica, nato dalla collaborazione tra il Liceo “Madre Mazzarello”, Fondazione Torino Musei e Slow Food. L’Università degli Studi di Torino offre 12 corsi di laurea di I livello, e altrettanti di II livello, che vanno dalle biotecnologie e alle scienze chimiche, agrarie e ambientali, fino alle tecnologie alimentari, alle scienze veterinarie e dell’alimentazione. Ha, inoltre, 3 corsi di dottorato e 5 Master, di cui 1 internazionale, con focus su tematiche agrarie, biologiche, veterinarie e alimentari. Il Politecnico offre, invece, un percorso di studio di ingegneria chimica e alimentare, l’Università del Piemonte Orientale eroga il corso di Laurea Magistrale in “Food, Health and Environment”, mentre la ESCP Business School mette a disposizione il Master in International Food & Beverage Management. Il Piemonte ospita poi l’Università di Scienze Gastronomiche, nata nel 2004 da Slow Food in collaborazione con Regione Piemonte e Regione Emilia Romagna, che intende formare la nuova figura professionale del gastronomo.

 

Torino-Piemonte World Food Capital è sostenuta da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.