ilTorinese

A sostegno del Piemonte Capitale Mondiale del Food

Dai paesaggi vitivinicoli riconosciuti dall’Unesco al riso del Vercellese e del Novarese, dai mercati contadini agli ecomusei passando per i Presìdi Slow Food, le fiere e gli agriturismo: questi sono solo alcuni dei motivi per sostenere la petizione lanciata da Torino-Piemonte World Food Capital per trasformare il Piemonte in una Food Valley

 

Il Piemonte è la regione che ha visto nascere alcuni tra i più importanti brand alimentari del Paese e reti collaborative di rilevanza internazionale come Slow Food, che ospita il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato nominato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e che, a partire dalla filiera automotive, ha saputo creare innovazione in ogni settore. In particolare nel food. Ed è proprio da questo che il Comitato Promotore Torino-Piemonte World Food Capital, attraverso una petizione su change.org, è partito per contribuire al rilancio della regione, con l’obiettivo di trasformare il Piemonte in una vera e propria Food Valley, valorizzando le eccellenze del territorio e creando nuove opportunità di business.

 

In Piemonte l’economia del cibo genera ogni anno 8 miliardi di euro. Nella regione sono attive 50.600 aziende agricole che coltivano 900.000 ettari, di cui 49.000 a biologico. Quasi 4.390 imprese, pari al 7% del totale nazionale, operano su questo territorio, insieme a 11.618 negozi alimentari e 28.028 bar e ristoranti. Complessivamente il comparto food piemontese impiega 242.000 addetti. Professionisti dell’ambito che si sono formati in larga misura nei 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia o grazie ai 30 corsi di laurea, 3 di dottorato e 5 master dedicati a questo mondo, capaci di produrre più di 5.500 pubblicazioni scientifiche internazionali. In Piemonte, dove sono state fondate la prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo e il Salone del Gusto, sono ospitate 345 fiere del cibo, di cui 8 internazionali, e 6 musei tematici.

 

Ecco dieci motivi per sostenere l’iniziativa e contribuire a trasformare il Piemonte in Capitale Mondiale del Food.

 

1) LANGHE ROERO E MONFERRATO PATRIMONI DELL’UNESCO

I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio Unesco dal 2014, sono sei aree di eccellenza, che si estendono per 10.789 ettari lungo dolci colline coperte da vigneti a perdita d’occhio, inframmezzati da piccoli villaggi di altura e castelli medievali. Qui, all’interno dei confini delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, da secoli la viticoltura costituisce il fulcro della vita economica e sociale, tanto da trovare un ricco e diversificato sistema di cascine, aziende vitivinicole, industrie enologiche, cantine sociali, enoteche pubbliche e private, che in alcuni casi costituiscono luoghi simbolo per la storia e lo sviluppo della viticoltura e dell’enologia nazionale e internazionale.

2) 58 VINI DOP E 25 PRODOTTI FOOD DOP, IGP E STG

Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita 2020, il Piemonte conta 25 prodotti Food di cui 14 DOP, 9 IGP e 2 STG, e 58 vini DOP ai quali si è aggiunto, nel 2019, il Nizza DOP. A livello nazionale e in termini quantitativi, quindi, il Piemonte è sul podio, terza regione in classifica dopo il Veneto e la Toscana che ne hanno in totale 92. L’impatto economico dei prodotti DOP, IGP e STG (Food e Wine) è di grande rilievo per l’intera regione: nel 2019 sono valsi all’economia locale 1,31 miliardi di euro, portando il Piemonte al quarto posto della classifica nazionale dopo Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, con un aumento di 90 milioni rispetto all’anno precedente. Di particolare rilievo il formaggio, su cui il Piemonte vanta 10 certificazioni (di cui 7 esclusive regionali), la frutta (33) e le carni (3).

3) I MERCATI ALIMENTARI DI TORINO

I mercati dei contadini e quelli di alimenti freschi sono presenti in ogni provincia del Piemonte. In particolare, a Torino sono 42 i mercati alimentari organizzati ogni giorno. Di questi, 38 ospitano i banchi di vendita diretta di agricoltori e allevatori, la maggior parte dei quali è riunita nell’associazione Coldiretti. Nella Città Metropolitana di Torino, i produttori Coldiretti che effettuano vendita diretta sono 405, di cui 300 nei mercati ordinari. A questi numeri vanno aggiunti quelli dei produttori che non sono inseriti in circuiti associativi ed effettuano vendita diretta con propri banchi: per avere un’idea dei numeri, se si conta solo il mercato di Porta Palazzo, nella giornata di sabato, i produttori agricoli che partecipano alle reti di vendita dirette sono circa 90.

4) ENOTECHE REGIONALI E BOTTEGHE DEL VINO

Il Piemonte ha istituito 14 Enoteche Regionali e 34 Botteghe del Vino o Cantine Comunali, con la legge regionale n. 37 del 1980, che hanno sede presso castelli e dimore storiche nei principali territori viticoli piemontesi, dove si può trovare la migliore selezione dei vini DOC e DOCG del territorio di riferimento e che accolgono circa un milione all’anno di visitatori e turisti.

5) IL RISO DI VERCELLI

Nel vercellese vengono coltivate più di 100 varietà di riso, tra cui il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, l’unica DOP italiana dal 2007. Presente nella zona di Vercelli a partire dal Rinascimento, la coltivazione del riso ha contribuito alla bonifica del territorio e alla creazione di quelle che oggi vengono definite le Piane del Riso, diventando in poco tempo «coltivazione tipica». Nel 2019 le esportazioni del Riso di Vercelli sono aumentate del 7,8%, per un totale di 18 milioni di euro, che ha portato il distretto a conseguire un nuovo massimo storico di export pari a 243 milioni di euro.

6) AZIENDE AGRITURISTICHE

In Piemonte sono presenti 1.316 aziende agrituristiche autorizzate, di cui i due terzi localizzate in zone collinari, poco meno di un quinto in montagna e la restante parte in pianura. Oltre la metà, circa 793, si occupano anche di somministrazione di alimenti e ristorazione. Si tratta di una cifra importante, superiore a quasi tutte le altre regioni. Cuneo è la provincia che conta il maggior numero di agriturismo coprendo circa un terzo del totale.

7) 25 ECOMUSEI E 6 MUSEI DEDICATI AL CIBO

Il territorio piemontese presenta una ricca rete di musei che contribuisce alla valorizzazione e diffusione della conoscenza legata alla cultura del cibo, offrendo la possibilità ai turisti di approfondire la conoscenza del territorio piemontese e permettono al sistema scolastico di poter attivare laboratori e percorsi didattici. Tra questi, sono 6 i musei tematici dedicati al food e 25 gli ecomusei. A proposito di questi ultimi, il Piemonte è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge regionale per istituirli e riconoscerli. Sono, infatti, strumenti importanti per la cura e la gestione del patrimonio culturale locale perché contribuiscono a favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile. Nel 2019, gli ecomusei della Regione Piemonte sono stati visitati da 29.239 persone.

8) QUASI 1.000 SAGRE E FIERE AGROALIMENTARI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

Degna di nota sul suolo piemontese è anche la rete di sagre e fiere agroalimentari promosse dalla Regione. Queste costituiscono un’importante vetrina di promozione del territorio e delle sue risorse: prodotti, territori e paesaggi, enogastronomia, agricoltura, storia, tradizione e cultura. Nel 2019 nella Regione Piemonte si sono svolte 8 manifestazioni fieristiche internazionali, 34 nazionali, 57 regionali e 246 locali, a testimoniare la vivacità di un comparto che occupa un significativo ruolo nel mantenimento e nello sviluppo del sistema economico regionale. A questi numeri si aggiungono i 512 appuntamenti delle sagre e fiere-mercato regionali, che tradizionalmente offrono diversificate occasioni di svago e di turismo e che, tutte, vivono di un nucleo centrale legato ad agricoltura o enogastronomia.

9) 36 PRESÌDI SLOW FOOD IN PIEMONTE

Dall’aglio storico di Caraglio al Cappone di Morozzo, dal Moscato passito della Valle Bagnario di Strevi alla tinca di Ceresole d’Alba: sono 36 i Presìdi Slow Food, ovvero tutti quei prodotti, lavorazioni tradizionali, razze autoctone che rischiano di scomparire in Piemonte. Attorno ai sapori che rischiano di estinguersi, quindi, Slow Food ha creato una comunità di contadini, artigiani, pastori, pescatori, ristoratori, che si prendono cura delle tradizioni alimentari del proprio territorio, preservando la biodiversità, tramandando tecniche di produzione e mestieri in via di estinzione.

10) ISTRUZIONE E FORMAZIONE: DALLE SCUOLE SUPERIORI A UNIVERSITÀ E MASTER

Gli studenti piemontesi che intendono dedicarsi al settore del food hanno una vastissima possibilità di scelta: nella regione si contano, infatti, 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia e 1 Liceo Linguistico con curvatura Artistica ed Enogastronomica, nato dalla collaborazione tra il Liceo “Madre Mazzarello”, Fondazione Torino Musei e Slow Food. L’Università degli Studi di Torino offre 12 corsi di laurea di I livello, e altrettanti di II livello, che vanno dalle biotecnologie e alle scienze chimiche, agrarie e ambientali, fino alle tecnologie alimentari, alle scienze veterinarie e dell’alimentazione. Ha, inoltre, 3 corsi di dottorato e 5 Master, di cui 1 internazionale, con focus su tematiche agrarie, biologiche, veterinarie e alimentari. Il Politecnico offre, invece, un percorso di studio di ingegneria chimica e alimentare, l’Università del Piemonte Orientale eroga il corso di Laurea Magistrale in “Food, Health and Environment”, mentre la ESCP Business School mette a disposizione il Master in International Food & Beverage Management. Il Piemonte ospita poi l’Università di Scienze Gastronomiche, nata nel 2004 da Slow Food in collaborazione con Regione Piemonte e Regione Emilia Romagna, che intende formare la nuova figura professionale del gastronomo.

 

Torino-Piemonte World Food Capital è sostenuta da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Cento milioni per riqualificare il parco del Valentino

Da Palazzo Civico  Quattro commissioni riunite in seduta congiunta hanno ospitato gli assessori Pironti, Lapietra, Iaria, Leon, Unia, intervenuti per presentare il progetto di riqualificazione del Parco del Valentino. Torino esposizioni e il Teatro Nuovo, le aree verdi, l’area fluviale e il Borgo medievale sono i quattro principali filoni d’intervento del progetto elaborato su sollecitazione del Mibact, il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo.

Circa 100 milioni di euro la spesa prevista, finanziata con i fondi europei in arrivo al nostro Paese nell’ambito del programma Next Genereation EU e che orientano il progetto verso una logica di trasformazione urbana rispondente ai concetti di transizione verde, sostenibilità, inclusività. La maggior parte dei fondi saranno destinati alla ristrutturazione di Torino Esposizioni (circa 70 milioni di euro) futura sede della Biblioteca civica centrale, una decina di milioni alle aree verdi, altrettanti per l’area fluviale, 6 milioni di euro verranno invece destinati per completare il restauro del Borgo medievale.

Per Pironti Una grande opportunità per Torino”, una sfida per uscire dalla pandemia investendo sulla resilienza e sulla capacità di ripresa, anche economica, del territorio, lacerato dalle difficoltà vissute in questo periodo.

Gli altri assessori hanno invece presentato a grandi linee le rispettive aree d’intervento: il futuro navigabile del tratto del Po che attraversa la città con battelli elettrici; nuovi e sostenibili percorsi del verde; la collaborazione con il Politecnico per il recupero funzionale di Torino Esposizioni e la realizzazione della nuova Biblioteca centrale. Che dovrà essere digitale, tecnologica e connessa, per favorirne la maggiore fruizione possibile, realizzata rispettando il criterio di sostenibilità ambientale, con uno sguardo rivolto al futuro attraverso una progettazione che dia vita ad un luogo di attrazione anche turistica senza snaturare l’architettura originale.

Argomenti comunque solo anticipati. Per questo motivo Massimo Giovara, nel chiudere la seduta di commissione, ha annunciato la disponibilità ad ospitare futuri momenti d’incontro per approfondire il dettaglio degli interventi previsti.

Torino, 23 aprile 2021

Passeggero molesto sul regionale Torino-Aosta  

Denunciato dagli agenti del commissariato Ivrea e Banchette

 

Intorno alle 6 di mercoledì mattina un cittadino centrafricano di 29 anni sale a Torino sul convoglio diretto ad Aosta.

Una volta a bordo, l’uomo si libera del dispositivo di protezione individuale e si abbassa parzialmente i pantaloni. Un poliziotto del commissariato Ivrea e Banchette, libero dal servizio, interviene in ausilio del capotreno. Il ventinovenne, alle molteplici richieste di indossare la mascherina ed esibire titolo di viaggio ed un documento di riconoscimento, non mostra alcuna forma di collaborazione.

L’operatore avverte immediatamente la Polfer di Torino ed il commissariato di Ivrea e Banchette, che invia la Volante al fine di prelevare lo straniero per l’identificazione.

L’uomo risulta avere molteplici precedenti di Polizia ed un ordine di espulsione dal territorio Nazionale emesso all’inizio del mese dalla Questura di Bolzano.

Il ventinovenne è stato sanzionato per aver violato le vigenti normative anticovid e denunciato per non aver ottemperato all’ordine di espulsione.

Festa in centro: partecipanti sanzionati 

Mercoledì sera, poco dopo le 22.30, una telefonata al 112 NUE segnala una festa in un appartamento in via Accademia Albertina.

Gli agenti del commissariato Centro raggiungono lo stabile, notando già dalla strada diverse persone sul balcone dell’abitazione indicata. Una volta all’interno, i poliziotti appurano la presenza di ben 11 persone, tutte giovani e con età compresa tra i 19 e i 23 anni.

Per aver creato un assembramento tra persone non conviventi tra loro, l’intera compagnia è stata sanzionata.

Al termine degli accertamenti, i partecipanti sono stati allontanati dall’appartamento ed autorizzati a raggiungere il proprio domicilio.

“Il fiume senza luna”

LIBRI Un nuovo caso per il commissario Carlo Rossi, nell’ultimo romanzo giallo di Franca Rizzi Martini

Dopo il giallo storico “Recitando Shakespeare” (2015), Franca Rizzi Martini ci regala, sempre per i tipi di “Neos Edizioni”, un altro intrigante giallo dal titolo “Il fiume senza luna”, carambolato con accattivante curiosità (sua e del lettore) in 246 pagine di un intenso racconto, dove all’indagine attuale si avvicenda una misteriosa storia che porta indietro il tempo di oltre quattro secoli, in una Moncalieri del Seicento – barocca e fluviale – che si trova a fare i conti con una Torino dei giorni nostri, con le sue anime multietniche, affogate in un bagno di solitudine, di desiderio di emergere e di spietato cinismo.

Due storie accattivanti che s’intrecciano fra loro, accomunate dal lento scorrere del fiume, “sulle cui acque non sempre si riflette la luna e la notte è più nera quando prevalgono le sfortune, i dolori e le passioni come l’avidità, la violenza e il desiderio di potere”. Oggi come quattro secoli addietro. In un calcolato, inevitabile dipanarsi di presente e passato in cui sempre è la “felicità” l’agognata preda umana. A scavare nelle pieghe degli eventi e a reggere e a indagare trame sottili abilmente rintracciate e raccontate da Franca Rizzi Martini (milanese di nascita, oggi residente a Moncalieri, vincitrice del Fiorino d’Argento al “Premio Firenze 2010” e secondo posto al “Premio Mario Pannunzio 2011”), è ancora una volta il suo commissario, dal più banale italico cognome, Carlo Rossi. E torna anche Patrizia, gentile curiosissima signora torinese, votata a sostenere con le sue osservazioni il lavoro di indagine. “Ogni caso ha i suoi interrogativi – scrive la Rizzi– e ogni omicidio ha le sue motivazioni; le morti non sono tutte uguali e anche se possono essere catalogate secondo diversi parametri, ogni omicidio nasconde cose dette e non dette”. Da una parte lo strano suicidio/omicidio di un lontano zio del commissario, mentre dall’altra ci imbattiamo nella storia di Jeremy Ross, giovane attore inglese depredato dell’amata Adelaide Grondana dalla mano assassina di un alchimista impazzito. Da un lato, l’elegante quartiere della Crocetta e i locali della Torino by night, fra barman russi e cameriere e ballerine rumene. Dall’altro, la corte sabauda di Vittorio Amedeo II, la “volpe savoiarda”, e della sua preferita, la contessa Scaglia di Verrua. Storie lontane nel tempo, le cui voci, i cui suoni, le cui presenze paiono tuttavia rincorrersi negli anni, in un miscelarsi, improbabile e misterioso, di fatti prove e verità sulle quali spetterà al povero commissario Rossi trovare il bandolo finale dell’intricata matassa. Scrive Franca Rizzi Martini: “La notte di Torino era buia, senza luna. Nell’aria spirava una leggera brezza fresca, che mitigò il suo senso di vertigine.Carlo Rossi camminava, un passo dopo l’altro sotto i lampioni che mandavano luci bianche nelle vie deserte; tutte le domande stavano riaffiorando nella sua mente. Delle persone coinvolte nel caso chi si salvava? Nessuno”.
Info: “Neos Edizioni”, via Beaulard 31, Torino; tel. 011/7413179 o www.neosedizioni.it

g. m.

Da oggi colazioni e pranzi all’aperto. Ma il maltempo dimezza la clientela

Da oggi visite contingentate per le mostre e nei  cinema e teatri posti a sedere alternati.

Per bar  e ristoranti apertura a pranzo e a cena, solo all’aperto nei dehors fino alle 22. Per i titolari di caffè e ristoranti i posti degli avventori sono dimezzati visto che si può stare solo fuori, ma è già qualcosa. Il timore dei ristoratori però è il tempo: il meteo prevede pioggia per qualche giorno. Poi c’è il problema dei locali che non hanno la possibilità di allestire all’esterno, per i quali c’è una data di riapertura. In centro molta gente ha fatto colazione e ha pranzato, ma molti bar, a causa del freddo e della pioggia, per il momento sono stati disertati dalla clientela.

Cirio chiede a Figliuolo più dosi di vaccino per il Piemonte

PARTITA OGGI LA PREADESIONE PER I SOGGETTI FRAGILI CON ESENZIONE, MENTRE A MAGGIO POTRÀ ADERIRE ANCHE LA FASCIA 50-59 ANNI

 


Sono 19.460 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 19). A 4.156 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati in particolare sono 4.652 gli over80, 3.593 i settantenni e 5.651 le persone estremamente vulnerabili.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 1.422.474 dosi (di cui 419.778 come seconde), corrispondenti al 90,7% di 1.568.200 finora disponibili per il Piemonte. La percentuale è leggermente inferiore a ieri perché comprende le 9.400 dosi di AstraZeneca e le 16.600 dosi di Moderna previste in consegna domani ma arrivate già stasera.


LA REGIONE SCRIVE A ROMA PER CHIEDERE PIÙ DOSI

Il Piemonte è una delle Regioni che fin dall’inizio della campagna vaccinale ha fornito buone performance, procedendo a ritmo veloce e spedito, e in questa fase le seconde dosi rappresentano già una quota importante di quelle somministrate giornalmente.

Per garantire i richiami senza penalizzare la prosecuzione delle immunizzazioni con prima dose di over70, 60-69enni e soggetti fragili, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi hanno deciso di inviare una lettera al premier Draghi e al generale Figliuolo chiedendo che la distribuzione di vaccini alle Regioni sia proporzionata alla popolazione target in fase di vaccinazione, e non a quella generale.

In questo modo non si penalizzerebbe un territorio come quello piemontese, che ha un numero di over60 maggiore rispetto ad altre parti d’Italia e rischia di non ricevere con tempestività la quantità di dosi necessaria per metterli in sicurezza.


GIACENZA A OGGI

Pfizer: 31 mila dosi (somministrato il 97,1% di 1.073.800 dosi totali ricevute finora, la prossima consegna di 155 mila dosi dovrebbe essere in programma tra mercoledì 28 e giovedì 29 aprile).

Moderna67 mila dosi (somministrato il 55,2% delle 149.200 dosi totali ricevute finora, le dosi disponibili vengono usate soprattutto per i richiami).

AstraZeneca: 35 mila (somministrato l’89,3% delle 332.400 dosi totali ricevute finora)


PARTITE LE ADESIONI DEI SOGGETTI FRAGILI CON ESENZIONE

Da oggi i soggetti fragili tra 16 e 59 anni con esenzione per patologia, ma non classificati come estremamente vulnerabili, possono preaderire alla campagna di vaccinazione su www.ilPiemontetivaccina.it


A MAGGIO AL VIA LE PREADESIONI PER LA FASCIA 50-59 ANNI

Dal 4 maggio partirà la preadesione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it per la fascia 55-59 anni, dal 17 maggio per quella 50-54 anni.

Covid, lunedì 26 aprile: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 568 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 38 dopo test antigenico), pari al 4,8% di 11.954 tamponi eseguiti, di cui 6.192 antigenici. Dei 568 nuovi casi, gli asintomatici sono 247 (43,5%).

I casi sono così ripartiti: 91 screening, 399 contatti di caso, 78 con indagine in corso; per ambito:  6 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 83 scolastico,  479 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 345.447 così suddivisi su base provinciale: 27.889 Alessandria, 16.632 Asti, 10.569 Biella, 49.562 Cuneo, 26.604 Novara, 185.201 Torino, 12.841  Vercelli, 12.226 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.440 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2483 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 247  (-13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2404 (+1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 14.438

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.290.137 (+ 11.954 rispetto a ieri), di cui 1.475.492 risultati negativi.


I DECESSI DIVENTANO 11.158

Sono 21 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.158 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.524 Alessandria, 689 Asti, 417 Biella, 1.360 Cuneo, 917 Novara, 5.310 Torino, 491 Vercelli, 359 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.


317.200 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 317.200 (+ 931 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.311 Alessandria, 15.355 Asti, 9.641 Biella, 45.268 Cuneo, 24.567 Novara, 170.145 Torino, 11.826 Vercelli, 11.465 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.343 extraregione e 2.279 in fase di definizione.

Festeggiano prima comunione all’interno di un ristorante, ma arrivano i carabinieri

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per verificare il rispetto della normativa anti covid

I carabinieri della Tenenza di Nichelino hanno avviato le procedure sanzionatorie amministrative nei confronti del titolare di un ristorante del luogo all’interno del quale, nella giornata di ieri 25 aprile nelle prime ore del pomeriggio, è stata riscontrata la presenza di circa 60 persone intente a consumare il pranzo.

La maggior parte dei presenti, molti privi di mascherine protettive, sulla base delle prime verifiche faceva parte di un unico gruppo intento a festeggiare una comunione.  Al termine degli accertamenti volti alla loro completa identificazione gli avventori verranno a loro volta sanzionati per il mancato rispetto delle norme volte a contenere la diffusione del virus.

Fuga a 190 all’ora in tangenziale Fermato e denunciato dalla Polizia Stradale: decurtati 58 punti patente

Il fatto è accaduto giovedì pomeriggio. Mentre una pattuglia della Sottosezione Autostradale sta percorrendo la tangenziale sud in carreggiata nord, all’altezza del km 22, gli agenti notano un SUV bianco sullo stesso tratto di strada che da controllo risulta privo di copertura assicurativa e revisione periodica.

I poliziotti affiancano il veicolo in modo da controllarlo in condizioni di sicurezza nella prima piazzola utile. Il conducente del SUV fa un cenno d’intesa ma quando è in procinto di fermarsi nella piazzola indicata, improvvisamente accelera e si dà alla fuga. Nel tentativo di distanziare gli operatori di polizia, produce una serie di sorpassi azzardati e pericolosi raggiungendo la velocità dii 190 km/h.

Tallonato dalla pattuglia, effettua repentini e imprevedibili cambi di corsia rischiando di collidere con gli altri veicoli fino a che imbocca lo svincolo “corso Francia”. L’inseguimento prosegue sulla viabilità ordinaria dove l’auto in fuga supera le auto incolonnate al semaforo, rischiando l’investimento di pedoni. Percorre svariati tratti in senso opposto di marcia sempre a velocità sostenuta lungo le vie di Collegno, Rivoli e Grugliasco. Qui, in via Bargiacchi, i poliziotti affiancano il SUV il quale sperona l’auto della Polizia nel tentativo di guadagnarsi la fuga. L’auto, però, termina la sua corsa andando a incastrarsi. L’uomo, un italiano di 53 anni, viene fermato, nella sua borsa a tracolla gli agenti rinvengono due coltelli a serramanico con lama lunga 7 e 10 cm.

Dai successivi accertamenti, emerge che l’autovettura è provento di un furto denunciato nel 2019, fatto che porta l’uomo a essere deferito in stato di libertà all’A.G., oltre che per resistenza a P.U. e la detenzione dei coltelli, anche per ricettazione. Dai riscontri effettuati, emerge anche che il SUV, che in passato era stato di proprietà del denunciato, gli era stato confiscato ed era stato venduto all’asta a un nuovo proprietario, al quale, dopo le incombenze del caso, il veicolo è stato poi restituito.

Al reo sono state verbalizzate 12 infrazioni stradali per un importo complessivo di circa 1500 euro e la decurtazione di 58 punti della patente. Il cinquantatreenne è stato segnalato alla Prefettura di Torino per la sospensione della patente.