ilTorinese

Allasia: ”La Valle di Susa non è una zona franca“

“Il ministro degli Interni Lamorgese metta fine alle violenze”

Bombe carta, razzi, fumogeni e lancio di pietre da parte dei No Tav contro uomini in divisa. Quello che è successo nelle ultime ore in Valle di Susa è inaccettabile per un Paese civile. Il ministro degli Interni Lamorgese intervenga subito per mettere fine alle violenze, la Valle di Susa non è una zona franca. È necessaria una presa di posizione ferma e forte da parte dello Stato che non può  essere ostaggio di un centinaio di delinquenti che con sempre maggiore frequenza mettono a ferro e fuoco un’ intera vallata. La Tav è un’opera strategica decisa democraticamente che porterà benefici all’intero Paese. Ringrazio ed esprimo ancora una volta solidarietà e vicinanza alle nostre forze di Polizia.

Stefano Allasia

Presidente del Consiglio regionale

Auto finisce fuori strada sulla A5: intera famiglia in ospedale

Sono tre i feriti, di cui uno grave in codice rosso.

Questo il bilancio di un incidente stradale avvenuto sull’autostrada A5 Torino-Aosta all’uscita di Volpiano.

Coinvolta una  Range Rover con a bordo una famiglia di origini svizzere, padre madre e figlio di 10 anni, che è finita fuori strada all’uscita in direzione Torino.

Tutti i passeggeri sono stati portati in ospedale, il più grave l’uomo alla guida.

Torino, giugno e luglio tra i più piovosi degli ultimi 200 anni

Gli ultimi due mesi a Torino e in Piemonte hanno registrato le precipitazioni più intense da 80 anni e sono stati i mesi tra i dieci più piovosi degli ultimi duecento anni.

Il 22 giugno scorso in sole  3 ore sono scesi  più di 90 mm di pioggia.

In due mesi sono circa  345 i mm di pioggia nel capoluogo e si prevedono forti temporali nella settimana entrante.

Tav: Casolati (Lega), solidarietà ad agenti feriti, ministro intervenga

“Presenterò un’interrogazione urgente al ministro Lamorgese perché è giunto il momento di dire chiaramente basta e di risolvere eventuali ambiguità: i criminali anarchici che credono sia possibile attaccare e ferire le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine a presidio delle opere della Tav, intimidire le maestranze dei cantieri, devono capire una volta per tutte che per la loro propaganda non c’è spazio né cittadinanza. Dopo gli scontri di ieri, contiamo altri feriti tra i poliziotti, a cui va la mia solidarietà, altre risorse sperperate, altri ritardi ingiustificati. Lo Stato dia chiara evidenza della sua presenza: anziché accettare passivamente l’ennesimo abuso (l’occupazione dell’ex dogana di Claviere) e l’ennesima aggressione, intervenga e assicuri celermente i responsabili alla giustizia, comminando loro le giuste condanne perché alla criminalità di gruppi sparuti si risponda con la forza della democrazia: ne va di un’opera strategica di cui l’intera Europa non può fare a meno”.

Così la senatrice piemontese della Lega Marzia Casolati.

La collina e le sue storie

La collina piemontese (e non solo) con le storie, la cultura (e le colture), le tradizioni, i paesaggi di chi la vive sono al centro di un interessante progetto editoriale, ‘Storie di collina – Spirito d’estate’ di recente pubblicazione per i tipi della Neos, casa editrice torinese concentrata sul territorio.

Il lavoro, che raccoglie racconti di Mara Barazzutti, Elena Biondo, Luca Borioni, Luisella Ceretta, Giovanni Casalegno, Graziella Costanzo, Valeria De Cubellis, Emanuele Di Nunzio, Franco Francescato, Renato Graziano, Licia Guiati, Riccardo Marchina, Gianni Miglietta, Giuseppe Milano. A coordinare è Riccardo Marchina, al quale abbiamo posto alcune domande.

Come è nato questo progetto?

La collana “Spirito d’estate” è nata 4 anni fa da una chiacchierata con l’editore, con cui abbiamo concordato l’esigenza di uscire con un’antologia, estiva, possibilmente scanzonata, ma che calasse la lente d’ingrandimento su determinati scenari estivi. La prima edizione è stata Amore e mistero sotto l’ombrellone. La seconda, dedicata all’erotico, con La stagione piccante; mentre la terza, Effetto notte era dedicata alle serate estive. Quest’anno, abbiamo voluto come contesto la Collina.

In che modo si articola?

Sono 14 storie minime di vita vacanziera e collinare per altrettanti autori, sviluppate sulle colline, in prevalenza del Piemonte, con sconfinamenti anche in Veneto e Toscana maremmana.

In quali paesaggi collinari vengono ambientate le storie?

La Collina di Torino tra Pino e Baldissero; le colline di Castelnuovo Don Bosco; il basso Monferrato del Barolo e del Barbaresco; la Langa Monregalese; i colli di Nizza, La Morra, San Damiano, Moncucco Torinese, persino la Collina vicino a Bussoleno, in Val Susa.

Come mai c’è una ‘deviazione’ in Veneto ed in Toscana?

In linea di massima perché ho lasciato libertà di espressione agli autori. Elena Biondo, di San Mauro, ambienta la sua storia nella festa della vendemmia a Conegliano del Valdobbiadene, chiamata La Galzega. Io parlo delle colline del Morellino di Scansano e di un colpo di sole alle terme di Saturnia, paradiso, si fa per dire di coatti romani e fiorentini.

Cosa si è voluto soprattutto descrivere della collina piemontese?

La location per ristoranti, la villeggiatura da vecchie zie e parenti, l’amore per la bicicletta e le salite di collina, il vino e le masche

Si sente l’influenza di autori che hanno raccontato la collina del Piemonte come Pavese, Lajolo o Fenoglio?

Direi una forte impronta la lascia Pavese che sosteneva che la Collina è un modo di vivere. I protagonisti, direi tutti, più che visitatori passivi, diventano protagonisti dei colli che frequentano, ne captano lo spirito

 

Può darci qualche cenno sugli autori del libro?

Molti sono collinari. Il sottoscritto vive a Pino Torinese, la collina della città; Giovanni Casalegno è di Moncucco e per altro è anche un assiduo ciclista; Giuseppe Milano è di Castelnuovo don Bosco… Elena Biondo è di San Mauro e la Collina la vede dal basso. Emanuele Di Nunzio è un torinese, ma che vive sui colli romani. Sono tutti autori che hanno già pubblicato parecchio e che sono scafati.

Nelle storie c’è un rapporto tra le colline ed il vino ?

Il vino è fuga, spensieratezza, alle volte calata in contesti famigliari invece più pesanti o articolati. Il vino è vendemmia, festa di paese, sbornia nel caldo della festa di nozze, il sogno impossibile, che si consuma in un bicchiere

 

A queste storie di collina se ne aggiungeranno altre?

Sì ci sono le storie esportate dalla città, fallimenti lavorativi o coniugali. La collina è un mondo per ricaricarsi, è fuga. La collina è soprattutto il mistero della natura e dei suoi fantasmi, primi tra tutti le masche, che appartengono all’immaginario piemontese, ma non solo. In Toscana ne troviamo una maremmana che assomiglia di più alle streghe lucane di Carlo Levi.

 

Riccardo Marchina, classe 1972, è giornalista e scrittore in prevalenza nell’ambito del sociale. Ha pubblicato i romanzi: La piazza della zingara, 2010; L’agenzia dei segreti precari, 2011; I balconi del levante 2016; Lo squalo delle rotaie 2018; Zeus ti vede 2021; e la raccolta di racconti Ballata per le spose, 2012, per Neos edizioni. Ha poi partecipato alle antologie: Natale a Torino 2012, 2013, 2014, 2016, 2019, 2020; Brindare alla vita, 2015, Pagine di viaggio 2017 e 2018, sempre per lo stesso editore. E’ il curatore dell’antologia “Spirito d’estate”, giunta alla quarta edizione.

Nel 2016, ha pubblicato anche Fermata alla stazione di Portbou, con un altro editore.

Ha vinto una decina di premi letterari, tra i quali Multietnicità e intercultura” della città di Roma con “Ballata per le spose”, nel 2014 e diverse edizioni di “Amico Rom” della presidenza della Repubblica, dal 2007 al 2011.

Massimo Iaretti

 

Rennes-Torino 1-0, Monza-Juventus 1-2

Amichevole
Rennes-Torino 1-0

Trofeo Berlusconi
Monza-Juventus 1-2

Sconfitta 1-0 con il Rennes,classificatosi sesto nell’ultimo campionato di serie A francese, per il Torino nella prima amichevole di una certa importanza.Il tecnico granata Ivan Juric è stato  espulso per proteste a metà primo tempo. Nonostante Pjaca schierato dall’inizio nessuna emozione nei primi 20′, con la gara che si accende al 26′ con il vantaggio del Rennes: l’1-0 realizza Terrier dopo un errore con i piedi di Milinkovic-Savic. 3′ dopo la reazione granata con Aina che serve Djidji, ma il difensore calcia sopra la traversa. Al 33′ Toro vicinissimo al pareggio con la punizione di Mandragora su cui Sanabria non arriva di pochissimo. Al 36′ Juric fa capire che per lui le amichevoli o campionato poco cambia e si fa espellere dall’arbitro per proteste, poi al 44′ c’è la traversa a fermare il possibile pareggio di Pjaca.Nella ripresa gara equilibrata con l’unica grande occasione per l’attaccante granata Zaza
che sfiora il pari  con un pallonetto che scavalca  il portiere, ma non trova la rete.
La Juve di Allegri gioca bene,batte il Monza e vince il xxv trofeo Luigi Berlusconi.Ottima la gara disputata dai giovani calciatori bianconeri a partire da Ranocchia che non solo ha segnato un grande gol ma è riuscito a a dare l’impressione di poter diventare un giocatore nell’immediato futuro realizzando un gol alla Insigne quindi non banale.
La cura Allegri, comunque si vede, non tanto sulla squadra ma sulle idee ed approccio della squadra alla gara.C’è grande ottimismo e speranza che queste indicazioni possano portare in alto la formazione dell’allenatore toscano.

Vincenzo Grassano

Torino supplica Draghi perché il politicamente corretto ha ucciso la città

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L’OPINIONE / Di Ala.de.Granha

Cirio e Appendino a chiedere la carità a Sua Divinità Mario Draghi:

è la entusiasmante immagine di Torino offerta dai politici. Ma sarebbe identica se i protagonisti fossero gli imprenditori subalpini. Torino è in profonda crisi mentale e morale, prima ancora che economica. E sono patetici i tentativi di Mauro Zangola, ex responsabile dell’ufficio studi dell’Unione industriale, di scaricare le responsabilità sulle strategie che hanno portato a privilegiare turismo e cultura al posto della manifattura…

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Con crack, eroina e cocaina nelle tasche Arrestato ventisettenne

Lo hanno visto aggirarsi lo scorso lunedì pomeriggio nei pressi di un distributore automatico di bevande e di alimenti di via San Quintino, in atteggiamento sospetto. Il giovane, noto ai poliziotti della volante del commissariato di zona poiché lo avevano arrestato appena un mese fa, è stato fermato e sottoposto a controllo. Il ventisettenne ha cercato allora di disfarsi di un involucro di carta stagnola contenente sostanza stupefacente, per l’esattezza 12 ovuli di eroina, ma è stato visto; lo stupefacente è stato recuperato dagli agenti. Inoltre, era anche in possesso di un frammento di crack e di un involucro contenente cocaina. Il giovane è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Burocrazia zero e immediata operatività per la pulizia dei corsi d’acqua

Burocrazia zero e operatività rapida. Queste le direttrici lungo cui si è mossa la Regione Piemonte per lo snellimento delle operazioni di manutenzione dei corsi d’acqua del territorio.

«Un tempo per pulire l’alveo di un fiume erano necessarie una o più gare e lunghi passaggi burocratici tra Regione e Comuni – spiega l’assessore alla Difesa del Suolo della Regione Piemonte Marco Gabusi -. Da oggi cambia tutto: abbiamo individuato un sistema semplice ed efficace per tagliare i passaggi e favorire gli interventi più urgenti. Attraverso i propri tecnici territoriali la Regione Piemonte e l’Agenzia Interregionale del fiume Po AIPo hanno infatti definito quali sono i tratti di corsi d’acqua per i quali si riscontra un’urgente necessità di asportazione di materiale litoide per la salvaguardia della pubblica incolumità. Una volta definiti gli interventi prioritari, indicando anche la stima del quantitativo di materiale da asportare, la Regione ha dato la possibilità di aprire direttamente le manifestazioni di interesse da parte dei soggetti privati per la redazione e la realizzazione dei progetti di intervento a seguito delle quali saranno rilasciate direttamente le concessioni necessarie per l’esecuzione dei progetti». Le imprese interessate all’asportazione del materiale dovranno semplicemente compilare un modulo di manifestazione di interesse e inoltrarlo alle autorità idrauliche di riferimento, ovvero ai Settori Tecnici Regionali delle diverse province o agli Uffici Operativi di AIPo.

In tutto il Piemonte sono stati individuati 125 tratti di fiume in cui intervenire per un totale di circa 900 mila metri cubi di materiale da asportare: 33 aree di intervento si trovano nell’Alessandrino, 16 nell’Astigiano, 31 nel Cuneese, 5 nel Novarese, 15 nel Torinese, 14 nel Verbano Cusio Ossola e 11 nel Vercellese. «Dopo decenni in cui i Comuni lamentano, giustamente, difficoltà di carattere soprattutto burocratico nella manutenzione dei fiumi – sottolinea l’assessore Gabusi – siamo finalmente riusciti a innescare un meccanismo che snellisce l’iter in maniera decisa. Ringrazio i tecnici regionali e di AIPo per la puntualità e la rapidità con cui hanno eseguito la ricognizione insieme ai colleghi dei Comuni su un territorio ampissimo. Un ringraziamento va anche ad ANCE, che ha condiviso con noi le necessità delle imprese, che da tempo invocano modalità più semplici e rapide. Ora è davvero molto più veloce dare il via alle operazioni vitali per il buon mantenimento dei corsi d’acqua, necessario ora quanto mai alla luce dell’emergenza climatica che provoca ingrossamenti repentini di fiumi e torrenti moltiplicando i danni quando questi sono privi di manutenzione».

Nelle zone individuate i lavori dovranno essere eseguiti entro 12 mesi dalla pubblicazione dell’apposita delibera sul Bollettino Ufficiale Regionale. Il bando per le manifestazioni di interesse è aperto a partire da oggi. Le informazioni sono reperibili sul sito della Regione Piemonte
https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/programma-interventi-manutenzione-idraulica-asportazione-materiale-litoide

 

Pandemia, prorogate le misure speciali per lo sport

Le misure straordinarie per lo sport adottate nel 2020 per far fronte agli effetti economici della pandemia saranno prorogate per tutta la durata dell’emergenza sanitaria.

L’Aula del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di delibera presentata dall’assessore Fabrizio Ricca, che prevede appunto di proseguire con l’assegnazione di contributi a fondo perduto a favore di associazioni e società sportive piemontesi.“Con questo provvedimento – ha detto Ricca – vogliamo potenziare l’efficacia  di una misura che sostiene lo sport di base e le tante realtà penalizzate per le mancate aperture di impianti e palestre e per il mancato esercizio delle attività sportive organizzate durante la pandemia”.

L’estensione delle misure avrà validità fino a conclusione dello stato di emergenza, comunque non oltre la validità del Programma triennale per lo sport 2020-2022.

Consensi bipartisan sono stati espressi da tutte le forze consiliari, concordi sulla necessità di lavorare sin da subito in vista della prossima programmazione.