ilTorinese

Vigili del fuoco al lavoro con le ruspe per la rimozione dei detriti del rogo

I vigili del fuoco sono al lavoro  in piazzetta Lagrange e piazza Carlo Felice per liberare dai detriti il palazzo bruciato venerdì nel centro di Torino.

L’automezzo speciale dei vigili del fuoco è supportato da  tre ruspe della ditta Fiammengo.

Sono state asportate le  assi incenerite, numerose travi dell’Ottocento e le coperture in metallo delle mansarde bruciate.

Le operazioni di messa in sicurezza,  nella zona transennata anche per evitare sciacallaggi, proseguono nelle prossime ore.

(foto Mara Martellotta)

Moto sbanda, muore centauro sulla strada del Moncenisio

La strada statale 25 “del Moncenisio” è stata provvisoriamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni all’altezza dell’omonimo comune di Moncenisio (km 68,580),  a causa di un sinistro nel quale è rimasto coinvolto un motociclo sbandato autonomamente. In seguito all’impatto il conducente è deceduto. Sul posto sono presenti le squadre Anas, l’elisoccorso e le Forze dell’Ordine per la gestione dell’emergenza e per il ripristino della normale circolazione nel più breve tempo possibile.

Il bollettino Covid di lunedì 6 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato99nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 10 dopo test antigenico), pari allo 0,7% di 14.857tamponi eseguiti, di cui 11.843antigenici. Dei 99 nuovi casi, gli asintomatici sono 49 (49.5%).

I casi sono così ripartiti: 28 screening, 55 contatti di caso, 16 con indagine in corso; 3 quelli importati ( tutti dall’estero).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 377.909,così suddivisi su base provinciale: 30.857 Alessandria, 17.842 Asti, 11.903 Biella, 54.546 Cuneo, 29.449 Novara, 201.463 Torino, 14.115 Vercelli, 13.517 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.552 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.665 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 21 (-1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 186 (+22rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.628.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.556.707(+ 14.857rispetto a ieri), di cui 2.054.120risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.724

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi a 11.724 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.570 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.455 Cuneo, 946 Novara, 5.604 Torino, 528 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

362.350 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 362.350(+130 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.944 Alessandria, 16.988 Asti, 11.335 Biella, 52.355 Cuneo, 28.288 Novara, 194.032 Torino, 13.449 Vercelli, 13.022 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.464 extraregione e 2.473 in fase di definizione.

La procura ha oscurato la chat no vax che diffondeva i numeri di virologi e politici

La procura della Repubblica  di Torino ha emesso un decreto di sequestro della chat Telegram ‘Basta dittatura’, uno dei mezzi di comunicazione dei  gruppi No Vax e No Green Pass. Dall’ufficio legale di  Telegram, scrive  il quotidiano La Stampa, non è per ora arrivata una risposta ufficiale, di conseguenza  potrebbe essere avviata una rogatoria internazionale. La chat in questione ha pubblicato i numeri di telefono di Palazzo Chigi, di virologi e di politici.

Salvini a Torino e Novara

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Giovedì 9 settembre, alle ore 21, il Segretario Federale della Lega, sen. Matteo Salvini, accompagnato dall’on. Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega in Parlamento, e Segretario della Lega Piemonte, sarà in Piazza Solferino a Torino, per lanciare ufficialmente la campagna elettorale del candidato sindaco del centro destra, Paolo Damilano.

 

Torino torna grande con un candidato civico, espressione dell’imprenditoria torinese e piemontese, che la Lega ha sostenuto fin dalla sua discesa in campo, e che avrà l’appoggio di tutto lo schieramento di centro destra.

 

Prima dell’appuntamento serale a Torino,  nel pomeriggio di giovedì 9 settembre, alle ore 18,30 Matteo Salvini sarà a Novara, all’Hockey Cafè di Viale Buonarroti, sempre accompagnato dall’on. Molinari, a sostenere la campagna elettorale del sindaco di Novara Alessandro Canelli.

 

“Incidenti sul lavoro, coinvolti sempre più infermieri”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Sanità, Nursing Up: «Decessi sul luogo di lavoro nei primi sei mesi del 2021. Impietosi i dati INAIL: a morire di più, tra i lavoratori Italiani, sono ancora una volta gli infermieri»

«Da un lato dovremmo sentirci confortati dal report del primo semestre Inail del 2021, in merito ai decessi sul luogo di lavoro, che sono certo in diminuzione rispetto all’anno nero del Covid (2020), ma che, nel contempo, si rivelano in aumento rispetto al biennio precedente 2018-2019. Dall’altra parte, ciò che emerge è la realtà desolante di un paese dove in assoluto, la categoria di lavoratori che oggi paga il maggior prezzo in termini di vite umane è proprio quella degli infermieri. Senza nulla togliere ai rischi che ogni giorno corrono gli operai che lavorano sulle impalcature a centinaia di metri di altezza, o coloro che rischiano costantemente nella gestione di macchinari pericolosi, è proprio quella degli infermieri, ancora una volta, la professione più a rischio nel complesso panorama del mondo del lavoro, nel nostro Paese.

Se solo si vuole dare un’occhiata alle denunce di infortunio, quelle con conseguenze non mortali, l’INAIL rivela che i tecnici della salute rappresentano il picco, con il 37,6% del totale. Di questi l’82,7% sono infermieri. Il dato è schiacciante: ci ammaliamo sul posto di lavoro, ogni giorno.

Inoltre guardiamo con attenzione alla curva dei contagi tra i professionisti della salute: indubbiamente è calata dal 39,3% degli ultimi mesi dello scorso anno al 24,5% dei primi cinque del 2021.

Ma abbiamo visto come solo nell’ultimo mese, tra luglio e agosto, si sia registrato un aumento di contagi, che passano da 250 a ben 1951. Non è cosa da poco.

Ma veniamo ai decessi, la parte più triste, l’argomento che non vorremmo toccare mai: nei primi sei mesi del 2021 i tecnici della salute rappresentano il picco tra coloro che hanno perso la vita sul lavoro, con il 10,3%. Di questi il 68% sono infermieri».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«E’ bene che i cittadini, per i quali noi ogni giorno i nostri infermieri combattono nelle stanze e nelle corsie di un ospedale, sappiano quanto accade. E’ bene che la nostra classe politica non faccia più orecchie da mercante o che nasconda la testa sotto la sabbia.

Noi rappresentiamo le elevate professionalità della sanità italiana, il presente e il futuro del sistema. E in questi giorni di trattativa per il rinnovo contrattuale, in questi giorni in cui ci accompagna la speranza legittima di ottenere quella valorizzazione economica che meritiamo da tempo, ci sentiamo in dovere, come sindacato delle professioni sanitarie, di voler ricordare a tutti, nessuno escluso, che afferisce proprio agli infermieri la percentuale più alta di decessi nel mondo del lavoro italiano. Qualcuno ci dirà che non è affatto una sorpresa, qualcun altro sottolineerà che è tutta colpa della pandemia.

Ma lasciateci dire, con rabbia e dolore, che tra precariato, carenza di personale cronica e stipendi tra i più bassi d’Europa, stiamo davvero pagando un tributo altissimo, i cui effetti devastanti ricadranno sui cittadini e sui malati. Il quesito allora ci appare legittimo: quanto potrebbero fare, oggi, Governo e Regioni, in termini di impegno e pragmatismo, per agire d’anticipo rispetto a dati sconfortanti come questi?»

Il Referente del Nursing Up per la stampa 

Alfredo Iannaccone

Cinque giovani artisti sotto il segno ambiguo della “contraddizione”

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“Sul principio di contraddizione”   Fino al 3 ottobre

La “contraddizione” non s’addice all’arte? Certo che sì. E perché mai dovrebbe esserne esclusa? L’arte (ad ogni epoca e luogo appartenga) è infatti spesso “contraddizione”. Se per “contraddizione” intendiamo ricerca, accettazione dell’imprevisto, della magia che sottende a un segno piombato lì per caso o ancora sperimentazione, riflessione o ripensamento che ti fa barcollare per connetterti a nuove verità. Accettate, messe in posta con altre e precedenti intenzioni operative, fatte interagire per generare altro e altro ancora e altro ancora, quasi all’infinito.

In un gioco su cui non è mai lecito barare e su cui necessita sempre, fino al momento in cui t’accorgi di dover chiudere la partita, una grande tecnica e un grande mestiere. E’ questo ciò che vuole raccontarci, in modo perfino esasperato, la mostra “Sul principio di contraddizione”, ospitata alla “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di Torino, fino al 3 ottobre prossimo, e curata con saggia maestria da Elena Volpato. Con saggia maestria. E chiara competenza. Perché nel gioco contradditorio di cui sopra è parte attiva importantissima anche la curatrice, cui spetta il compito non facile di intrufolarsi nel labirinto delle immagini per trovare segnali riconcilianti laddove concetti e segni sembrano al contrario seguire tracce parallele senza possibilità di abbracci e correlazioni. Un grande e intelligente e competente lavoro, dunque, quello della Volpato che ha saputo mettere insieme una cinquantina di opere a firma di cinque artisti della stessa “nuova” generazione, legati a un fare arte di stretta attualità in cui il “principio della contraddizione” diventa spazio di emozionante, artistica espressività. I loro nomi: Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone. “Non è un tema, né un linguaggio – spiega la curatrice – quello che unisce i cinque artisti presenti in questa esposizione. Ciò che li unisce è la capacità di tenere all’interno delle loro opere lo spazio che separa e congiunge più rappresentazioni e di riconoscere il loro sovrapporsi nel tempo, di accogliere nel corpo stesso dell’opera il cono d’ombra da cui provengono svelando l’inesauribilità delle immagini, il loro emergere continuo e ripetuto”. Un ambiguo sovrapporsi di opposti. Un “principio di contraddizione”, per l’appunto “che l’arte può rivendicare per amore di bizzarria” nel dialogo contrapposto della “libertà contro la ragione”. Che ritroviamo, per iniziare, nell’immaginario di Flavio Favelli (Firenze, 1967), nelle sue improbabili composizioni architettoniche come nella sua capacità di tenere insieme la lontana tragicità di eventi storici insieme “all’apparente leggerezza delle pubblicità che li accompagnarono sulle pagine dei giornali”; o ancora, nelle suggestive e sotto traccia “Veroniche” di Luca Bertolo (Milano, 1968), così come nelle complesse, aggrovigliate ma anche lucide e perfette sculture in vetro di Diego Perrone (Asti, 1970). E che dire delle opere di Francesco Barocco (Susa, 1972) dov’è impossibile dire se i disegni impressi di nera grafite “siano il fondo oscuro da cui emerge il bianco della sua scultura o se siano le ombre a posarsi sul gesso per animarne il corpo in diverse presenze”? A chiudere la cinquina il ravennate Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976) con le sue tele popolate di forme e figure che si incrociano, si sovrappongono, emergono e si inabissano, portandosi dietro lo strano presentimento di dissolversi e scomparire in un battito d’ali. Verità opposte. Il tutto e il contrario di tutto. Mondi chiari all’apparenza, ma suggestivi e poetici proprio nella loro non definizione e visionaria indeterminatezza.

Gianni Milani

“Sul principio di contraddizione”
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429523 o www.gamtorino.it
Fino al 3 ottobre
Orari: merc. giov. e ven. 13/20; sab. e dom. 10/19 con prenotazione obbligatoria

 

Nelle foto

– Diego Perrone: “Senza titolo”, vetro, 2016
– Flavio Favelli: “Military Decò (A)”, assemblaggio di mobili dipinti, 2019
– Riccardo Baruzzi: “Arlecchino Pescatore (after Renato Birolli)”, olio su lino e legno, 2019

Don Dante Caprioglio un monferrino sulle orme di Don Bosco

LIBRI / Don Dante Caprioglio, ma tutti lo ricordano come Don Dante è una di quelle persone che nel loro passaggio terreno hanno lasciato un segno, anzi più di un segno, come religioso, come insegnante, come sportivo. Nato nel 1920 a San Martino, frazione di Rosignano Monferrato (in provincia di Alessandria) a soli 10 anni intuì la vocazione frequentando il Seminario di Casale Monferrato e concludendo il corso ginnasiale presso i salesiani del Valentino, sempre a Casale.

Poi frequentò il corso di filosofia presso i Pontificio Ateneo Salesiano a Torino, conseguendo il Baccellierato, cui seguirono 3 anni di tirocinio pratico all’Istituto San Lorenzo di Novara, Nel 1940 sostenne la maturità classica al liceo classico Carlo Alberto di Novara, frequentò per 4 anni il corso di teologia all’Istituto internazionale teologico di Torino e venne ordinato sacerdote il 30 giugno 1946. Nello stesso anno fece il suo primo incontro con il collegio San Carlo di Borgo San Martino, poi fu ad Asti, Vercelli, Novara, Faenza, e nel 1951 si laureò in lettere e filosofia all’Università di Torino. Dopo aver insegnato dal 1949 al 1955 nel liceo salesiano a Novara ritornò a Borgo San Martino nel 1956 e qui iniziò il suo lungo rapporto con il collegio salesiano fondato nel 1870 da Don Bosco, un rapporto durato 60 anni nei ruoli di consigliere, direttore, preside e docente.  La storia di Borgo San Martino, del collegio San Carlo e delle centinaia e centinaia di ragazzi che sono transitati nelle sue aule, in tutto questo periodo è legata alla sua figura, carismatica, oltre che al suo ruolo nella promozione dello sport, nella profondissima convinzione (secondo lo stile e l’insegnamento salesiano) che questo sia una pare integrante dello sviluppo della personalità dei giovani. Così Borgo San Martino divenne un polo di eccellenza tra le scuole salesiane e non solo, con tanti docenti che sono passati di lì, ed un polo sportivo con una squadra, l’Us San Carlo che militò per 27 anni in Promozione ed impianti sportivi di primissimo livello, invidiati da tutti (ed oggi rilevati dal Comune di Borgo San Martino). Don Dante Caprioglio ha terminato il suo cammino terreno il 27 novembre 2016 ma nella sua vita ha lasciato delle profonde orme che rimarranno nel tempo. Per ricordarlo l’Associazione Don Dante Caprioglio Aps ha pubblicato un bel libro, scritto a più mani, “Orme di un passaggio – Don Dante, il San Carlo e altri Racconti’, edito con il patrocinio dei Comuni di Casale Monferrato, Borgo San Martino, Rosignano Monferrato, dell’associazione Amis d’la Curma e del Fai Delegazione di Casale Monferrato. In poco più di 220 pagine viene offerto un vero e proprio ‘affresco’, sprizzante di energia tutta salesiana, dei vari contributi che Don Dante ha dato durante la sua vita, come salesiano, come docente, come sportivo (tra l’altro era appassionatissimo di calcio, in particolare della Juventus), con una serie di simpatici ricordi in libertà che solo chi ha vissuto quegli anni nel Collegio di Borgo San Martino, a contatto con una personalità non comune, può riportare. Il lavoro è chiuso da un ampio cenno storico sul Collegio San Carlo, ad opera di Dionigi Roggero. La presentazione del libro è avvenuta sabato 5 settembre al Castello Paleologo di Casale Monferrato. A fare da moderatore c’era il presidente dell’Associazione, Gabriele Ferraris, che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, dai relatori a Julien Coggiola ed Ester Patanella per il supporto organizzativo. Poi si sono susseguiti gli interventi di monsignor Alceste Catella, vescovo emerito di Casale Monferrato, don Marco Durando, responsabile dei Salesiani del Valentino di Casale Monferrato, del dirigente scolastico Maurizio Primo Carandini che ha sottolineato come gli incontri con persone come Don Dante ‘siano incontri che ti cambiano la vita’, del sindaco di Borgo San Martino Giovanni Serazzi. L’incontro è stato impreziosito dalle letture di Gigi Rossi, attore della Compagnia della Nebbia, che ha proposto alcuni brani tra i più significativi del libro. Infine Gabriele Ferraris ha evidenziato che le offerte raccolte dalla distribuzione del libro andranno ad implementare i fondi per le Borse di studio che l’associazione elargisce ogni anno a giovani meritevoli del territorio monferrino nel ricordo di Don Dante.

 

Massimo Iaretti

 

Partenza in sicurezza del nuovo anno scolastico: piano Scuola sicura e potenziamento trasporti

L’attuazione del piano Scuola sicura e il potenziamento del trasporto degli studenti sono le misure messe a punto dalla Regione Piemonte per la partenza in sicurezza del nuovo anno scolastico.

Ad illustrarle  nel corso di una videoconferenza stampa sono stati il Presidente della Regione Albero Cirio e gli Assessori alla Sanità, all’Istruzione e ai Trasporti, insieme al Commissario dell’area Giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi.

Presenti anche il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, esponenti delle organizzazioni sindacali della scuola, il Consulente strategico Covid e una rappresentanza del Gruppo di epidemiologi della Regione.

Il Presidente della Regione ha precisato che l’intero percorso è stato condiviso con tutte le realtà interessate, dato che il rischio di contagio non c’è solo a scuola ma anche durante i viaggi di andata e ritorno, ed è supportato da valutazioni di carattere scientifico espresse dal gruppo di epidemiologi. L’obiettivo è garantire la scuola in presenza, perché non c’è niente di più doloroso che firmare ordinanze di chiusura delle scuole. L’accesso diretto per i ragazzi è stato un successo e l’obiettivo ambizioso è vaccinarli tutti entro metà settembre almeno con la prima dose. Il Presidente ha poi ricordato che rimane valida l’ordinanza per la verifica a scuola della misurazione della temperatura emanata un anno fa.

SCUOLA SICURA

Il Piano Scuola sicura 2021-2022, validato dal gruppo di epidemiologi della Regione, intende favorire il mantenimento della didattica in presenza.

Per ottenere questo risultato si vuole fare in modo che entro metà settembre gli studenti dai 12 ai 19 anni siano vaccinati almeno con la prima dose e che sia completata la vaccinazione del personale scolastico.

Per l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte grazie a questo progetto, ampliato e potenziato nella sua organizzazione, si potrà garantire una “ripartenza pulita” e una continuità delle attività per tutto il mondo della scuola.

L’assessore alla Sanità ringrazia il personale scolastico, che ha risposto con alto senso di responsabilità alla campagna vaccinale del Piemonte contribuendo in modo determinante alla ripresa in presenza delle lezioni. Grazie ai vaccini, agli screening e alle misure di prevenzione, la Sanità regionale garantisce alla scuola piemontese un sistema di sicurezza di indubbia affidabilità.

Attualmente ha già aderito oltre il 92% del personale scolastico, 117.300 docenti e non docenti su una platea complessiva di 127.000. È stato così ampiamente superato l’obiettivo dell’85% stabilito dalla struttura commissariale nazionale. A ricevere la prima dose sono stati 114.000 (90% della platea potenziale e 98% degli aderenti) e 99.400 (78% della platea potenziale e 84,6% aderenti) hanno completato il ciclo vaccinale.

Per quanto riguarda i 311.000 studenti tra i 12 e i 19 anni, le adesioni alla campagna vaccinale sono state finora 185.000, corrispondenti al 60%: di questi, 169.000 hanno ricevuto una dose (54,5% della platea potenziale e 91,5% degli aderenti) e 80.000 hanno completato il ciclo vaccinale (26% della platea potenziale e 43,5% degli aderenti).

Per facilitare la loro adesione dal 26 luglio, quindi tre settimane prima dell’avvio dell’iniziativa a livello nazionale voluta dal generale Figliuolo dal 16 agosto, in Piemonte è stata resa possibile la vaccinazione ad accesso diretto e senza prenotazione in numerosi centri ubicati su tutto il territorio. Ad oggi sono stati in 60.000 a sfruttare questa opportunità (su base provinciale 2.000 ad Asti, 5.000 ad Alessandria, oltre 1.800 a Biella, oltre 8.000 a Cuneo, 6.500 a Novara, 30.000 a Torino, oltre 2.100 a Vercelli e 1.700 nel VCO), che si aggiunge alla registrazione su www.ilPiemontetivaccina.it per ricevere un appuntamento con data e ora.

Per un ripartenza sicura il Piano prevede, inoltre, dal 6 al 19 settembre la possibilità per gli studenti dai 6 ai 19 anni, il personale scolastico e della formazione professionale (docente e non docente), gli autisti e i controllori del trasporto scolastico locale di sottoporsi gratuitamente ad un tampone antigenico rapido o molecolare negli hotspot che saranno riportati dal 6 settembre sul sito della Regione Piemonte.

A partire da fine settembre invece verranno avviati dei programmi di screening gratuiti su base volontaria:
– per le scuole primarie (con un test salivare effettuato a scuola ogni 15 giorni)

– per le scuole medie (con un tampone o un test salivare da effettuare settimanalmente sul 25% di ogni classe aderente presso un hotspot)

– per il personale docente e non docente delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado e della formazione professionale (con un test ogni 15 giorni presso un hotspot).

Inoltre, è compreso un ulteriore potenziamento delle attività di tracciamento dei contatti e di gestione dei casi Covid-19, unitamente ad un costante monitoraggio.

Il piano della Regione Piemonte è complementare al monitoraggio previsto a livello nazionale a campione su alcune scuole sentinella che coinvolgerà in tutta Italia 110.000 studenti

TRASPORTO SCOLASTICO

Consentire la ripresa della didattica in aula a tutti gli studenti in condizione di massima sicurezza è stato l’obiettivo di un intenso lavoro di squadra, coordinato dai Prefetti e che ha coinvolto le istituzioni e gli enti del territorio, accanto a tutti i rappresentanti del mondo scolastico che ha analizzato ed approfondito le complesse problematiche organizzative delle scuole e delle aziende di trasporto. È stato così predisposto un piano regionale per i trasporti, inviato, come richiesto, il 2 settembre al Governo.

Come ha sottolineato l’Assessore regionale ai Trasporti, è stato sostanzialmente approfondito e perfezionato il piano utilizzato per la ripresa della scuola in presenza nella scorsa primavera e, parallelamente, si è pronti a sviluppare il tema dei controlli a bordo e a terra, per il quale si attendono dal Governo i chiarimenti ufficialmente richiesti in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Tre i punti principali del piano: potenziamento delle corse, capacità di riempimento dei mezzi, monitoraggio e implementazioni quotidiane.

Sulla base dell’esperienza maturata nella primavera scorsa, il potenziamento delle corse è stato approfondito e affinato in base alle esigenze emerse. Pertanto, dal 13 settembre verranno effettuate ogni settimana 5.353 corse aggiuntive di autobus e altre 174 tra bus e treni aggiuntivi al servizio ferroviario, per un totale di oltre 110.000 chilometri percorsi e con un costo settimanale di 950.000 euro. Saranno anche riattivati 25 treni attualmente sospesi, per un totale di 109 corse settimanali.
La divisione delle corse di autobus su base provinciale è la seguente: Alessandria 180, Asti 260, Biella 315, Cuneo 735, Novara 535, Torino 2.928 (1.775 nel capoluogo e 1.153 nell’area della Città metropolitana), Vercelli 140, Verbano-Cusio-Ossola 260.

Sugli autobus potranno salire passeggeri fino all’80% della capacità di carico indicata sulla carta di circolazione del mezzo. Ad esempio, un autobus extraurbano potrà trasportare 60 persone (49 sedute e 11 in piedi), un autobus urbano potrà trasportare 122 persone (28 sedute e 94 in piedi).
Le famiglie possono consultare gli orari sui portali delle singole aziende di trasporto locale. È stata inoltre migliorata la piattaforma digitale di dialogo tra le scuole e l’Agenzia della Mobilità piemontese, che consente un monitoraggio costante del servizio per adeguarlo alle ulteriori esigenze che potranno verificarsi.

Cannabis legale, Grimaldi (LUV-SI): Solidarietà a Boni e Blengino

Un referendum per legalizzare la cannabis potrebbe essere lo strumento per uscire dal proibizionismo.

 

“Ancora oggi è possibile che un gesto di disobbedienza a una legge insensata sia contestato come istigazione all’uso di stupefacenti, ancora oggi si rifiuta di comprendere che la legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo significherebbe porre un freno alla criminalità organizzata e creare occasioni di crescita e lavoro di cui abbiamo bisogno come dell’aria” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando l’atto con cui Igor Boni, presidente dei Radicali Italiani, ha dichiarato pubblicamente di coltivare cannabis in solidarietà al segretario cuneese Filippo Blengino, condotto in questura dopo essersi a sua volta autodenunciato.

“Come altri” – prosegue Grimaldi – “sono anch’io convinto che un referendum sulla legalizzazione della cannabis potrebbe essere lo strumento per uscire dallo stagnante proibizionismo in cui siamo immersi da anni. Alla Camera sta per approdare il testo sulla coltivazione della cannabis a uso terapeutico, ma – come non mi stanco di ripetere da anni – dobbiamo pretendere e osare di più”.