ilTorinese

Siap: Ennesimo suicidio in Polizia. Fermiamo la strage

Il collega che ha tragicamente posto fine alla sua vita ieri a Torino è l‘ennesima vittima di una strage silenziosache continua ormai da annidichiara Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato . Il nostro è un mondo lavorativo che opera quotidianamente all’interno di una società sempre più frenetica e arida di valori sociali, un mondo che vede spesso nelle forze dell’ordine un riferimento istituzionale nel quale riporre aspettative irrealizzabili oppure riversare frustrazioni personali.

In questo quadro già difficile si possono anche innestare sofferenze personali che rendono il carico emotivo difficilmente sopportabile.

Occorre accelerare al massimo per introdurre le ormai definite modifiche normative che consentano di poter sottoporre gli operatori delle forze dell’ordine a procedure d’ascolto psicologico senza nessun timore d’incappare in deleterie anacronistiche etichettature.

Ci stringiamo intorno ai familiari ed ai colleghi che sino a ieri hanno lavorato al fianco di un poliziotto buono e generoso

Il te’ di Eleonor

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

La settimana scorsa si è celebrata la giornata contro la violenza sulle donne. 

 

Parlarne oggi per me è un modo per ricordare come il problema andrebbe affrontato quotidianamente e non solo il giorno a lui riservato.

 

Il fenomeno non è, tragicamente, solo italiano anche se da noi è maggiore il numero di delitti commessi dal partner o dell’ex partner, quest’anno il 58% (63 su 109 totali) contro il 29% in Europa (dati del 2017).

 

Il nostro Paese, peraltro, registra una incidenza di questi odiosi soprusi simile alla media europea ed un minore tasso di femminicidi (in percentuale della popolazione).

 

Questo naturalmente non è di nessun conforto ma ci ribadisce come il fenomeno sia diffuso in tutto il mondo (ed in Europa si registra una minore incidenza rispetto agli altri continenti).

 

La riduzione della violenza fisica contro le donne rimane un imperativo morale ma, come analista dei fenomeni economici, non posso anche sottolineare il fardello che questa rappresenta per il nostro sistema.

 

Le discriminazioni, una delle declinazioni della violenza sull’altra metà del cielo, e la mancanza di attenzioni e tutele per lo svolgimento dell’attività lavorativa hanno provocato una ridotta partecipazione femminile al mondo del lavoro.

Avere un lavoro significa, tra l’altro, potersi sottrarre al potere impositivo di uomini violenti ed essere in grado di proteggere la propria famiglia (e crescere i figli) dai loro soprusi.

Negli Stati Uniti il costo della sola violenza sulle donne è stimato in 500 miliardi di dollari all’anno (il 2,5% del PIL).

Una stima è stata fatta per il nostro Paese dall’ EIGE, l’ Istituto europeo per l’Uguaglianza di Genere, quantificando il danno in 26 miliardi di euro (l’1,3% del nostro PIL).

 

A questo andrebbe aggiunto il contributo che le donne potrebbero fornire in presenza di pari opportunità, stimato in circa l’1% del PIL mondiale l’anno.

Per comprendere questi dati e le potenzialità economiche inespresse basterebbe ricordare che attualmente in Italia il 77% degli uomini hanno una occupazione retribuita contro il solo 56% delle donne.

 

Maggiori possibilità di occupazione significherebbero, quindi, una maggiore crescita economica (e sociale) aiutandoci ad uscire da una situazione che negli ultimi anni ha aggiunto alle nostre ataviche debolezze (burocrazia e scarsa efficienza del settore pubblico in primis) la crisi pandemica ancora in corso.

 

D’altronde sappiamo molto bene come i momenti più difficili e complicati non hanno mai spaventato le nostre madri (nonne, mogli, amiche, colleghe…).

 

Ricordiamocelo quindi ogni giorno, affinché si possa finalmente smettere di dovere parlare di uomini che considerano le donne come delle bustine di tè usate e da gettare con disprezzo nella spazzatura.

 

Questo perché, per parafrasare Eleonor Roosvelt, la donna è sì come una bustina del tè ma solo perché non si può dire quanto è forte fino a che non la si mette nell’acqua bollente!

 

Caselle aeroporto sostenibile

L’AEROPORTO DI TORINO E IL POLITECNICO DI TORINO PARTNER DEL CONSORZIO EUROPEO H2020 TULIPS PER UN’INDUSTRIA AERONAUTICA PIÙ SOSTENIBILE

L’Aeroporto di Torino e il Politecnico di Torino sono partner del consorzio europeo H2020 TULIPS.
Il consorzio guidato dal Royal Schiphol Group, società di gestione dell’aeroporto di Amsterdam e Rotterdam, si compone di 29 soggetti, tra cui aeroporti, compagnie aeree, Università e istituti di ricerca e formazione, e partner industriali, e ha ottenuto un finanziamento massimo da parte dell’Unione Europea pari a 25 milioni di euro.
Il progetto risponde perfettamente agli obiettivi posti dal Green Deal europeo, ed è finalizzato allo sviluppo di innovazioni che facilitino la transizione verso una mobilità a basse emissioni, migliorando la sostenibilità complessiva degli aeroporti e introducendo carburanti sostenibili e il sequestro di carbonio organico nel settore aeronautico.
Il progetto TULIPS, che prenderà il via a gennaio 2022 e durerà sino a dicembre 2025, mira ad accelerare l’introduzione di tecnologie sostenibili nel settore aeronautico, contribuendo all’azzeramento delle emissioni e dei rifiuti negli aeroporti entro il 2030 e ad un’aviazione climaticamente neutra entro il 2050.
Grazie alla collaborazione di ricerca con il Politecnico di Torino, lo scalo torinese compie un ulteriore passo nell’ambito del progetto Torino Green Airport volto alla sostenibilità e si impegna ulteriormente al raggiungimento degli obiettivi di azzeramento delle emissioni assunti con l’adesione al programma NetZero 2050.
Grazie a TULIPS il Politecnico di Torino potrà ulteriormente sviluppare le proprie ricerche e trasferire i risultati al settore aeronautico, dove sia l’Unione Europea che ICAO (International Civil Aviation Organization) hanno introdotto obiettivi estremamente ambiziosi di riduzione delle emissioni serra.
Il progetto di ricerca sviluppato insieme al Politecnico di Torino punta alla creazione di una smart grid ed energetica aeroportuale, ed alla decarbonizzazione
del settore aeronautico
L’Unione Europea finanzia con 25 milioni di euro gli sforzi dei 29 partner membri
del consorzio per i prossimi quattro anni
Per SAGAT un nuovo tassello del progetto Torino Green Airport volto alla
sostenibilità
Per il Politecnico una nuova azione di sviluppo e trasferimento tecnologico delle
proprie ricerche sui temi legati all’aviazione civile ed alla sostenibilità
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Accelerare la sostenibilità
Torino Airport implementerà, con il coordinamento tecnico-scientifico del Politecnico di Torino, alcune delle soluzioni elaborate nell’ambito del consorzio, mentre tutte le innovazioni volte ad aumentare la sostenibilità saranno testate presso l’hub capofila del consorzio di Amsterdam Schiphol (Lighthouse Airport del progetto).
In collaborazione con il Politecnico di Torino saranno testati presso l’Aeroporto di Torino sistemi per la creazione di smart hub energetici aeroportuali ed il carbon offsetting. In particolare, sarà realizzato un progetto pilota propedeutico all’avvio di una smart grid aeroportuale, per autoprodurre in maniera efficiente e sostenibile l’energia necessaria al funzionamento dell’infrastruttura. Tale progetto prevede il ricorso a un sistema combinato e flessibile, alimentato da fonti energetiche diverse come metano, biogas, idrogeno, fotovoltaico, oltre a sistemi di energy storage.
Il Politecnico di Torino, in collaborazione con l’Aeroporto, oltre allo studio di soluzioni Green quali l’introduzione dell’idrogeno negli aeroporti e il sequestro di carbonio nel settore aviation attraverso l’uso del biochar (un materiale carbonioso estremamente versatile), coordinerà i partner europei nello sviluppo di una proposta europea per la costituzione della EU Clearinghouse per supportare le certificazioni dei nuovi combustibili sostenibili per l’aviazione.
Altri progetti guidati dai partner internazionali riguarderanno i nuovi orizzonti dell’intermodalità, gli impianti per la ricarica degli aeromobili e dei mezzi aeroportuali con elettricità o idrogeno. Per alcuni dei sistemi che saranno sviluppati sono previsti test presso l’Aeroporto di Torino.
Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di essere parte di questo progetto di ricerca e di rappresentare, insieme al Politecnico, le uniche due realtà italiane che fanno parte del consorzio europeo TULIPS. Poter contribuire a rendere l’industria aeronautica più sostenibile costituisce un tassello importante del nostro progetto di sviluppo Torino Green Airport, annunciato lo scorso luglio, che si pone come obiettivo di anticipare il target di azzerare tutte le nostre emissioni rispetto al 2050. La sfida dei cambiamenti climatici è improcrastinabile e siamo lieti di coglierla, poiché ci dà l’opportunità di innovare mettendo in atto soluzioni ad alto valore”.
David Chiaramonti, docente del Dipartimento Energia e coordinatore del progetto per il Politecnico di Torino, ha aggiunto: “È con particolare soddisfazione che ci accingiamo ad intraprendere le attività previste dal progetto H2020 TULIPS, assieme ai numerosi e prestigiosi partner europei. I settori aeronautico e aerospaziale sono tra le aree di eccellenza del nostro Ateneo, dove sviluppiamo sia tecnologie e processi che analisi di sostenibilità, contribuendo anche allo sviluppo e al monitoraggio delle policy di settore in Europa ed in Italia e supportando l’industria nella transizione ecologica”.
Sono diverse le iniziative che verranno messe in campo da altri partner del consorzio nell’ambito del progetto TULIPS. Oltre a Torino Airport e Amsterdam Schiphol, gli altri scali partner del consorzio sono Oslo in Norvegia e Larnaka a Cipro, dove verranno testate altre soluzioni.
La collaborazione in quattro aeroporti molto diversi tra loro consentirà di rendere evidente l’impatto delle soluzioni proposte sugli obiettivi climatici europei.
Ad esempio, sarà introdotta e ottimizzata la fornitura su larga scala di carburante per l’aviazione sostenibile (SAF-Sustainable Aviation Fuel) e sarà migliorato il riutilizzo dei materiali in un’ottica di circular economy; saranno effettuate dimostrazioni in airside per catturare le particelle ultrafini dai voli in partenza e in atterraggio; verrà esaminato l’intero percorso di passeggeri e merci, con proposte di soluzioni innovative multimodali.
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Si prevede che i risultati del progetto contribuiranno in modo significativo alla decarbonizzazione del settore dell’aviazione e la conoscenza acquisita sarà successivamente condivisa con l’industria aeronautica e con altri aeroporti europei, al fine di applicare su larga scala le innovazioni e le tecnologie TULIPS.
Partner
Il consorzio TULIPS è una partnership tra Royal Schiphol Group (capofila del progetto), Oslo Airport, SINTEF AS, SINTEF Energi AS, Hermes Airports, Catalink Ltd, Torino Airport, Politecnico di Torino (Consorzio di ricerca RE-CORD, parte terza), Beta-I, Egis SA, Excess Materials Exchange, Fraunhofer Gesellschaft, KLM Royal Dutch Airlines, KLM Equipment Services, Manchester Metropolitan University, Mobility Concept, Royal NLR Netherlands Aerospace Centre, Nouryon Industrial Chemicals, Pipistrel Vertical Solutions, Port of Amsterdam, SKYNRG, TNO, TU Delft, Instituto Superior Téchnico, University of Antwerp, BAM Infraconsult, Ballard Power Systems Europe, DHL Global Forwarding Netherlands e Zepp.solutions

Il progetto RePoPP compie 5 anni

Con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2021 il progetto RePoPP compie 5 anni. Nato nel 2016 nel mercato di Porta Palazzo su iniziativa della Città di Torino, Amiat Gruppo Iren, Novamont, Eco dalle Città e Sea, con il passare del tempo il progetto è crescituto estendendosi a nuovi mercati e nuove attività.

Protagonisti indiscussi di RePoPP sono gli Ecomori, migranti e richiedenti asilo che hanno accettato la sfida di cimentarsi in una attività nuova che nel tempo si è trasformata in un vero green work che si basa sul recupero delle eccedenze alimentari. Infatti grazie al progetto è stato possibile attivare due contratti a tempo indeterminato, 18 tirocini professionalizzanti e decine di collaborazioni retribuite

In totale sono più di 120 gli Ecomori che hanno finora attraversato il progetto e che hanno trovato una via per la loro integrazione.

In cinque anni di attività sono state recuperate e ridistribuite più di 500 tonnellate di frutta e verdura nei 7 mercati coinvolti all’interno del progetto (Porta Palazzo, Foroni, Cincinnato, Porpora, Borgo Vittoria, Santa Rita, Onorato Vigliani) che contribuiscono tutti i mesi al sostentamento di quasi 1900 persone. 362 tonnellate a Porta Palazzo e 143 negli altri mercati, dove l’intervento è piu recente.

Altro fronte di azione è quello del miglioramento della raccolta differenziata, in particolate nel mercato di Porta Palazzo. Se nel 2016 (prima dell’avvio del progetto) si attestava intorno al 40% oggi, in base ai dati di Amiat Gruppo Iren, la raccolta differenziata nei primi dieci mesi del 2021 è superiore all’87%.Un record per un mercato.

RePoPP dunque non è solo lotta allo spreco alimentare e raccolta differenziata ma è anche integrazione, solidarietà, economia e cucina circolare. Infatti grazie alla collaborazione con il Mercato Centrale di Torino, tutti i giorni all’interno de “Il Banco Circolare” vengono preparati, sempre con le eccedenze del mercato, dai 20 a 50 pasti al giorno per sostenere le persone in difficoltà segnalate dalle Case del Quartiere di Torino, ma non solo. Sempre al Mercato Centrale dal mese di settembre è attivo un progetto di funghicultura che si basa sui principi dell’economia circolare attraverso il recupero dei fondi di caffè della caffetteria. A regime la sperimentazione permetterà di produrre circa 10 kg di funghi a settimana (qualità Pleurotus ostreatus) da integrare nella produzione di pasti.

Il compleanno è stato celebrato con un “evento” tra le bancarelle di Porta Palazzo con i rappresentanti dei soggetti promotori del progetto, e con l’esibizione del gruppo degli allievi della scuola di Circo Flick, che sono tra gli utenti abituali della distribuzione del’ortofrutta.

“In questi cinque anni ho seguito il progetto in maniera diversa e da oggi cercherò di occuparmene in prima persona. RePoPP è un progetto che la Città ha supportato e supporterà nei prossimi cinque, dieci e anche cinquant’anni.” Ha commentato scherzosamente Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione Ecologica della Città di Torino

“Amiat ha sostenuto fin dal suo esordio il progetto RePoPP, considerandolo una buona pratica di valorizzazione delle risorse e miglioramento della raccolta differenziata” dichiara Christian Aimaro Presidente di Amiat Gruppo Iren. “Oggi, a 5 anni di distanza, non possiamo che confermare che quella che era stata una felice intuizione si è rivelata anche una occasione privilegiata di inclusione sociale”.

“Cinque anni di vita e di crescita costante per un progetto multiforme e polifonico come Repopp è un vero primato, di cui non possiamo non essere orgogliosi – ha dichiarato Andrea Di Stefano, Responsabile Progetti Speciali e Comunicazione di Business di Novamont -. Abbiamo conseguito risultati eccellenti in termini di contrasto allo spreco alimentare, riduzione della produzione dei rifiuti e inclusione sociale, dimostrando cosa si può ottenere con spirito costruttivo e collaborativo. Repopp ha tutte le caratteristiche per essere definita una best practice, da promuovere e far conoscere anche al di fuori dei confini nazionali”.

“Buttare o non buttare? Questo è il problema. – dice Paolo Hutter, presidente di Eco dalle Città -. Così dovremmo sempre chiederci guardando un frutto o un ortaggio un po’ ammaccato. Repopp a Porta Palazzo è stato un moltiplicatore della giusta idea di salvare il più possibile il cibo. Con l’amministrazione comunale parleremo di come estendere ancora di più questa pratica fino a ridurre effettivamente i rifiuti organici”.

L’allarme dei professionisti Superbonus: una corsa a ostacoli

Difficoltà di reperimento dei materiali, rincaro vertiginoso dei prezzi, manodopera specializzata mancante e, last but not least, norme fiscali retroattive. Sono tante le criticità che stanno trasformando il Superbonus da opportunità a totale caos.

Lo dicono in un comunicato gli ordini di ingegneri, architetti, commercialisti e i geometri di Piemonte e Valle d’Aosta

L’ultima preoccupazione, in ordine di tempo, per professionisti, imprese e quanti coinvolti nel 110%, riguarda le modalità con le quali sono state introdotte le nuove norme del cosiddetto “Decreto antifrodi” (DL 157/2021), in vigore dallo scorso 12 novembre.

Il DL che vuole contrastare gli abusi , non tiene conto delle conseguenze pratiche per professionisti, sempre meno interpellati dagli organi decisionali, e imprese.

Le nuove disposizioni, infatti, riguardano anche i lavori già avviati e in corso di esecuzione e i conseguenti costi non rientrano tra gli accordi contrattuali già chiusi : è necessaria, pertanto, una loro revisione.

Inoltre, l’obbligo retroattivo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità dei costi anche alle iniziative in corso ha provocato il blocco dell’operatività delle piattaforme che gestiscono le cessioni dei crediti d’imposta da bonus edilizi, gettando nell’incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati (e i chiarimenti forniti sino a oggi dall’Agenzia dell’Entrate sono insufficienti a risolvere il problema).

In estrema sintesi, ciò che chiedono gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria di Torino e Piemonte è che le pratiche avviate prima dell’entrata in vigore del DL 157/2021 possano procedere alle stesse condizioni anche nei prossimi mesi.

Tra le altre questioni ancora aperte quella della proroga del bonus per le villette e le case monofamiliari nonché per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti: come risaputo, per la tipologia di edifici in questione è previsto uno slittamento al 31 dicembre 2022, a condizione che i contribuenti abbiano un valore ISEE non superiore a 25.000 euro : una cifra molto bassa, in molti casi il solo possesso dell’immobile fa superare tale soglia.

Gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria torinesi e piemontesi chiedono che la proroga del superbonus venga effettuata senza ulteriori vincoli e sino al 31 dicembre 2023, considerando le lunghe tempistiche per il solo ottenimento delle autorizzazioni comunali (soprattutto in caso di demolizione e ricostruzione), e in virtù del fatto che moltissimi interventi legati alle unifamiliari stanno per partire soltanto ora, a causa di forti ritardi burocratici , con le “regole del gioco” in continuo cambiamento.

Si chiede anche la possibilità di prorogare il bonus 90% per tutto il 2022, considerando il successo ottenuto e la rivalorizzazione di molti immobili, nel centro e nelle periferie.

E proprio le proroghe, in generale, rappresentano un ulteriore tasto dolente per il 110%, a causa della loro tardiva comunicazione a fine anno: è necessario , dico i professionisti che esse siano valutate in coerenza con le tempistiche di mercato.

Le numerose modifiche e le centinaia di interpelli che in un anno hanno interessato il provvedimento evidenziano scarsa attenzione alla materia da parte di chi avrebbe dovuto prestarne. A ciò va aggiunta l’ormai cronica modalità di mancato coinvolgimento dei professionisti, che crea un danno su tutta la filiera (professionisti, imprese, committenti) e, quindi, sul risultato finale.

In attesa di dare vita a concrete azioni pubbliche, gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria di Torino e del Piemonte chiedono al Governo di intervenire urgentemente per non frenare professionisti, imprese e, in generale, tutti gli stakeholder coinvolti, evitando così rallentamenti nel percorso di crescita economico del Paese, per il quale i bonus ristrutturazione, il bonus facciate e il Superbonuspossono ancora rappresentare un efficace volano.

 

Covid, il bollettino di martedì 30 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 972 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 472 dopo test antigenico), pari all’1,6% di 62.572 tamponi eseguiti, di cui 51.202 antigenici. Dei 972 nuovi casi gli asintomatici sono 569 (58,5%).

I casi sono così ripartiti: 492 screening, 361 contatti di caso, 119 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 403.316,così suddivisi su base provinciale: 33.094 Alessandria, 19.475 Asti, 12.709 Biella, 57.860 Cuneo, 31.304 Novara, 214.665 Torino, 14.937 Vercelli, 14.450 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.672 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 3.150 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 35(+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 383(+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10042

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.878.496(+ 62.572 rispetto a ieri), di cui 2.504.910 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.889

Tre decessi di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.88deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 726 Asti, 439 Biella, 1.469 Cuneo, 953 Novara,5.678 Torino, 546 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 108 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

380.967 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 380.967(+492 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.906 Alessandria, 18.242 Asti, 12.010 Biella, 54.907 Cuneo, 29.688 Novara, 203.402 Torino, 14.103 Vercelli, 13.592 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.538 extraregione e 2.579 in fase di definizione.

Furti nei negozi in centro città Un arresto e una denuncia

Sono due gli interventi effettuati negli ultimi giorni dagli agenti del Commissariato Centro per furti in esercizi commerciali del centro città.

Giovedì pomeriggio, i poliziotti sono intervenuti in un centro commerciale di via Lagrange, a seguito di un furto perpetrato da una cittadina iraniana di 38 anni. La donna si era impossessata di una borsetta del valore di 375 euro, alla quale aveva asportato l’antitaccheggio, occultandola poi in una borsa della spesa. Venerdì, invece, una giovane libanese di 18 anni è stata denunciata in stato di libertà dopo che all’interno del suo zaino sono stati trovati 4 capi di abbigliamento prelevati furtivamente dal negozio di via Roma. La giovane era stata vista entrare nei camerini più volte con diversi abiti per poi uscirne sempre priva.

Natale Solidale in Cascina Roccafranca

Caro direttore, comincia  la stagione fredda ed una sera qualunque ci accorgiamo che si respira già aria di Natale! Filari di luci appaiono sui balconi, le strade diventano meno buie e sugli scaffali dei supermercati si cominciano a vedere i panettoni.
Questa atmosfera ci circonda e ci coinvolge, anche senza volerlo si pensa ai regali, alle sorprese per i propri cari e ci si ritrova spesso a non sapere che cosa donare….abbiamo già tutto, abbiamo giochi doppi e l’armadio già pieno di vestiti…

Ma non tutti hanno la nostra fortuna e a Natale ce ne accorgiamo ancora di più:
Noi viviamo in un QUARTIERE SOLIDALE che può facilmente farci vivere un NATALE SOLIDALE!

Insieme possiamo partecipare alla RACCOLTA di questi prodotti:

           – pandori e panettoni
          – prodotti di igiene per la casa e di cura per la persona (detersivi, shampoo,
            bagnoschiuma, assorbenti , saponi, ecc…)
          – prodotti per bimbi e bimbe (creme, detergenti, pannolini, salviettine
            umidificanti ecc)

DOVE? Allo Spazio Accoglienza di Cascina Roccafranca di Via Rubino 45 a Torino
QUANDO? Da lunedì a venerdì dalle ore 9:00 alle ore 18:00 sino al 15 dicembre

Insieme possiamo collaborare lasciando una SPESA SOSPESA presso i negozi del progetto “Mirafiori Quartieri Solidali”

Ecco l’elenco dei negozi che partecipano:
https://www.cascinaroccafranca.it/mirafiori-quartieri-solidali/

Insieme possiamo patecipare con un contributo per sostenere l’impegno quotidiano della nostra comunità nel contrasto alla povertà alimentare, inoltrando un bonifico di qualsiasi importo a Cascina Roccafranca, qui di seguito l’IBAN per l’invio:
IT 94 M 05018 01000 000016976318

Si tratta di un sistema di solidarietà di quartiere finalizzato ad aiutare e supportare persone e famiglie in difficoltà.


Insieme siamo più forti e, dallo scorso gennaio, a Mirafiori Nord con la Spesa Sospesa abbiamo raccolto più di 11.000,00 euro!

Chi riceverà questa comunicazione potrà senz’altro dare il suo prezioso contributo diffondendo la notizia su più canali e a più persone possibili, collaborando così con noi, in modo da far arrivare le nostre proposte a tutti coloro che si sentiranno senz’altro più partecipi e che potranno condividere un Natale finalmente SOLIDALE!
Quanto raccolto sarà distribuito sotto forma di beni e spesa alle famiglie e alle persone coinvolte nel progetto

Insieme sarà senz’altro un Natale migliore per tutti!

CASCINA ROCCAFRANCA in un QUARTIERE SOLIDALE per un NATALE SOLIDALE.

Via Rubino 45 – Torino – info Tel. 011/01136250www.cascinaroccafranca.it
e-mail: quartierisolidali@cascinaroccafranca.it  
https://www.cascinaroccafranca.it/natale-solidale/

Qualche dato su progetto Mirafiori Quartieri Solidali

 

Che cos’è Mirafiori Quartieri Solidali

Il sistema locale a sostegno delle persone e delle famiglie in difficoltà che unisce Mirafiori sud e Mirafiori nord.

 

Da aprile 2020 Cascina Roccafranca, in collaborazione con Fondazione Mirafiori, ha promosso una serie di progettualità con l’ obiettivo di coordinare, potenziare e ottimizzare la raccolta e la distribuzione di prodotti alimentari e beni di prima necessità per persone e famiglie in difficoltà.

 

Il progetto prevede la creazione di un sistema locale inclusivo di tutte le realtà che si occupano di accoglienza e sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà economica a Mirafiori sud e Mirafiori nord consente di:

intercettare più capillarmente e velocemente i bisogni primari
aumentare la capacità di intervento sulle situazioni di fragilità
rendere più sostenibile nel tempo gli interventi erogati

Le azioni previste sono:

raccolta di prodotti alimentari e beni di prima necessità donati da cittadini e aziende
raccolta di donazioni in denaro da parte di cittadini e aziende
diffusione della formula Spesa Sospesa nei negozi di quartiere
sviluppo e coordinamento delle reti locali di recupero e distribuzione dei beni recuperati e donati

Tutte le azioni si svolgono con il supporto di volontari e in sinergia con Casa nel Parco e Cascina Roccafranca, le Case del Quartiere rispettivamente di Mirafiori sud e Mirafiori nord.

 

Il progetto Mirafiori Quartieri Solidali è sostenuto dalla Circoscrizione 2 e sul territorio di Mirafiori Nord include una rete di:

4 parrocchie (Santissimo Nome di Maria, Ascensione del Signore, Pentecoste e Gesù Redentore)
Cooperativa il Punto – Coabitazione Solidale via PomaScarsellini
23 negozi locali
GAS Roccafranca

 

 

# LA SPESA SOSPESA

 

La Spesa sospesa è un sistema di aiuto circolare e di prossimità che mette in relazione vari attori sociali di quartiere che, con ruoli diversi, supportano concretamente persone e famiglie in difficoltà. Fino ad oggi sono stati raccolti circa 11.000 euro di spesa sospesa.

Come funziona?

Il singolo cittadino può donare direttamente una minima quantità di denaro al commerciante della rete di negozi del progetto.

Una volta raggiunta una cifra stabilita, i volontari passano a “fare la spesa”. I prodotti acquistati vengono distribuiti alle famiglie beneficiarie in carico al progetto attraverso i canali esistenti (centri di ascolto delle parrocchie, ecc…).

Chi sono i beneficiari?

I beneficiari del progetto sono famiglie con bambini, anziani soli, persone in stato di fragilità, segnalati dai Servizi Sociali del Comune o dalle realtà associative del quartiere.  Al momento seguiamo circa 180 nuclei familiari (mediamente composti da 3 persone) oltre a 50 persone che ogni domenica pranzano alla mensa della parrocchia del Santissimo Nome di Maria.

I negozi

I negozi del quartiere che hanno aderito all’iniziativa sono attualmente 23. Gli esercizi commerciali individuati in questa prima fase sono principalmente piccoli negozi di alimentari, panetterie, macellerie, farmacie e cartolerie.

Ecco l’elenco:

Alimentari
Il Capolinea delle frutta, v. Moncalieri 140, Grugliasco
La frutta del Borgo, v. G. Reni 96 int. 24
C’è frutta per te, piazza Omero 16
Semplice & cortese, corso Siracusa 96/a
Pret a café, Via Boston 135 ang. via Ragusa 4/a
Cartolerie
Cartoleria La Mina, v. Gaidano 168
Cartolibreria Mille colori, v. Gaidano 67
Fotocartoleria, v. G. Reni 96 int. 22
Il dado, Via Filadelfia 261/A
Farmacie
Farmacia Santa Maria, v. Moncalieri 122, Grugliasco

Farmacia Santi Cosma e Damiano, piazza Omero 16

Farmacia Santa Silvia, corso Sebastopoli 298
Macellerie
La Macelleria del Gerbido, v. Moncalieri 49, Grugliasco
Astigiana Carni, v. don Giovanni Grioli 17
Macelleria da Franco, v. Fulvio Croce 27
Macelleria Innovativa Rusconi, Via Baltimora 161
Macelleria Elio Prette, Via Ragusa 6
Panetterie
Il mulino, v. Gaidano 55
Il fornaio, v. Moncalieri 49, Grugliasco
Le delizie del Borgo, v. G. Reni 96 int. 26
Panificio Fiorica, v. Fulvio Croce 20
Profumo di pane, v. Bellono 2/c
Le dolci delizie, v. Don Giovanni Grioli 21

 

# LE DONAZIONI SUL CONTO CORRENTE

 

Su questo conto corrente intestato a Cascina Roccafrancaè possibile fare direttamente delle donazioni: IBAN IT 94M0501801 000000016976318.

Il ricavato viene utilizzato per acquistare cibo e prodotti di prima necessità per le famiglie in difficoltà del quartiere.

Fino ad oggi sono stati raccolti e redistribuiti in forma di beni circa 2.400 euro.

 

 

 

# LE RACCOLTE TEMATICHE

Vengono attivate anche delle raccolte tematiche relative alle necessità dei beneficiari o a periodi  particolari.

Abbiamo realizzato una raccolta di prodotti per bambini (pannolini, materiale didattico, giochi) e una raccolta di materiali scolastici.

Rimando a qualche articolo specifico su come è andata ciascuna raccolta?

 

OLTRE A MIRAFIORI QUARTIERI SOLIDALI:

# Torino Solidale

Cascina è stata uno snodo di distribuzione di pacchi alimentari di Torino Solidale forniti dal Comune di Torino. Si è trattato di un grosso lavoro che ha impegnato in prima persona e ha coinvolto molti volontari di quartiere e le ragazze che hanno svolto e stanno svolgendo Servizio Civile per la Rete delle Case del Quartiere.

Da luglio 2020  a oggi Cascina Roccafranca ha distribuito:

·        2.543 pacchi grandi, per un totale di circa 63,5 tonnellate di prodotti

·        1.281 pacchi piccoli, per un totale di circa 19,2 tonnellate di prodotti

·        6.060 litri di latte

·        16.128 uova (da luglio 2020 a novembre 2020)

ad una media di 230 nuclei familiari ogni mese (max. 309 nuclei a luglio 2020, min. 175 a luglio 2021).

Sono state effettuate 612 consegne a domicilio, per beneficiari impossibilitati a muoversi di casa (es. per quarantena), anziani soli, persone con disabilità.

Take care
Il progetto #TAKECARE offre 8 sportelli sociali GRATUITI nelle otto Case del Quartiere di Torino. Per TAKE CARE ci siamo anche noi e anche in Cascina Roccafranca c’è lo sportello Sociale ! Lo sportello è attivo su prenotazione tramite sms o whatsapp al numero 379.2469120, oppure via mail all’indirizzo sportellosociale@cascinaroccafranca.it

#TakeCare è una rete territoriale di ascolto, cura e cittadinanza attiva. Un progetto a cura di Rete delle Case del Quartiere con il sostegno di Unione Buddhista Italiana e in collaborazione con: Bagni Pubblici Via Agliè, Casa del Quartiere Barrito, Casa del Quartiere, Casa di Quartiere Vallette, Cascina Roccafranca, Cecchi Point Casa del Quartiere, Più SpazioQuattro e Cooperativa Patchanka

Sosta a pagamento e trasporto pubblico a Natale, vivace dibattito in Sala Rossa

Nella seduta del Consiglio Comunale del 29 novembre su richiesta della consigliera Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia), l’assessora ai Trasporti Chiara Foglietta ha fornito comunicazioni in merito alla possibilità – nelle giornate dell’8, 12 e 19 dicembre prossimi – di estendere la sosta a pagamento sulle strisce blu e di rendere gratuito il trasporto pubblico.

L’assessora ha spiegato che la Giunta Comunale ha approvato il 26 novembre scorso una deliberazione che prevede l’estensione del pagamento della sosta nell’area centrale di Torino (zone A) in tali giornate, per facilitare la rotazione dei posti auto e favorire l’utilizzo del trasporto pubblico. Gtt – ha aggiunto – non ha però accettato di prevedere la gratuità del trasporto pubblico, che sarebbe costata all’azienda 138mila euro di mancati introiti. Verrà però potenziata la linea 4, come chiesto dall’assessora.

Nel dibattito in aula, la consigliera PaolaAmbrogio (Fratelli d’Italia) ha affermato che, per contenere il contagio da Covid-19, non si sarebbe dovuto penalizzare l’utilizzo dell’auto e si sarebbe magari potuto prevedere la sosta con disco orario, ma non a pagamento.

Dorotea Castiglione (M5S) si è invece detta favorevole all’estensione della sosta a pagamento e ha chiesto di riattivare il servizio con le navette Star 1 e 2.

Non favorire chi usa l’auto in questo periodo pandemico è un disincentivo al commercio ed è una posizione ideologica, secondo GiovanniCrosetto (Fratelli d’Italia). Per Fabrizio Ricca(Lega Nord) si mette a rischio il commercio di prossimità, a favore dei centri commerciali e degli acquisti online. Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha quindi chiesto come verrà potenziato il trasporto pubblico durante le festività, mentre Silvio Viale(Lista Civica) ha invece affermato che la rotazione dei parcheggi favorisce il commercio.

Nella replica, l’assessora Chiara Foglietta ha ribadito che non si intende danneggiare il commercio e che le misure sono state prese d’intesa con Ascom e Confesercenti, senza alcuna presa di posizione ideologica, e che sono allo studio proposte alternative alle navette Star 1 e 2.