ilTorinese

Lista Civica La Piazza incontra il Progetto Costruiamo Gentilezza

Il prossimo venerdì 26 Novembre, dalle 21 alle 22.30, si svolgerà, con un webinar, l’incontro tra due realtà Piemontesi operanti nell’ambito della cittadinanza attiva volta ad accrescere il benessere della comunità:

l’Associazione Lista Civica La Piazza (www.listalapiazza.it ) attiva nella circoscrizione 2 di Torino (Santa Rita e Mirafiori Nord) e il progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza (www.costruiamogentilezza.org), la cui attuazione è coordinata dall’Associazione Cor et Amor con sede nell’eporediese TO. Entrambe le parti coinvolte ritengono che dal confronto e dalla condivisione si possano generare idee nuove, utili al bene comune. Per questo motivo a condividere le proprie esperienze saranno per Costruiamo Gentilezza le assessore alla gentilezza Maria Rosaria Liuzzi di Portici NA e Cinzia Napoli di Civitavecchia RM, mentre a rappresentare la Lista Civica La Piazza saranno Luca Galeasso, presidente dell’Associazione e Laura Zanlungo membro del coordinamento. A questo proposito sono i referenti dell’associazione torinese a riconoscere: ”per noi sarà l’occasione per aprirci e confrontarci con altre realtà che credono nella partecipazione e nella difesa del bene comune nell’ottica di fare rete e di dimostrare che un altro modo di fare politica è possibile”. Il webinar è rivolto a tutti i cittadini interessati all’argomento che potranno intervenire con considerazioni, proposte e idee. Per partecipare all’incontro è sufficiente iscriversi, gratuitamente, inviando un messaggio wa al 328.2955915 entro giovedì 25 Novembre alle ore 21, il giorno seguente sarà inviato il link per il collegamento. Modererà l’incontro la giornalista Elisabetta Signetto.

Progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza

mail progettonazionale@costruiamogentilezza.org

web www.costruiamogentilezza.org

Via Nizza, approvato il progetto esecutivo per il completamento della pista ciclabile. Lavori per 670mila euro

La Giunta Comunale ha approvato  il progetto esecutivo per il completamento del percorso ciclabile di via Nizza, in corrispondenza del piazzale situato a fianco della stazione di Porta Nuova e il nodo di piazza Carducci.

L’obiettivo è rendere ciclabile e più sicuro l’intero asse viario integrando le parti ora escluse, piazza Carducci e il tratto di pista di fianco a Porta Nuova, ivi compreso l’attraversamento dedicato di corso Vittorio Emanuele.

“Si tratta di un progetto che la Città eredita dalla passata amministrazione – spiega l’assessora Chiara Foglietta – e che oggi vede il completamento del percorso ciclabile tra piazza Carducci e corso Vittorio. Il progetto – sottolinea – va nel solco del programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile, con l’obiettivo di incoraggiare scelte di mobilità alternative, a basso impatto ambientale”.

I lavori in programma all’altezza del semaforo di Porta Nuova, proprio in corrispondenza della bidirezionale proveniente da via Nizza consentiranno il ricongiungimento con il percorso Est – Ovest di collegamento con la stazione di Porta Susa.

La mancata realizzazione del tratto, inizialmente previsto tra i lavori della società Grandi Stazioni nell’ambito del proprio progetto di riqualificazione, ha lasciato incompleti la banchina pedonale e il breve tratto corrispondente di pista ciclabile a fianco del complesso di Porta Nuova.

La soluzione per il nodo di piazza Carducci consentirà di collegare la Direttrice 4 (Nord/Sud, lungo via Nizza) con la Circolare 2 (direzione Est/Ovest), proveniente dal cavalca/ferrovia di corso Bramante.

L’intervento su piazza Carducci prevede la realizzazione di un anello bidirezionale assecondante l’attuale struttura viaria che, in quel nodo, si sviluppa sull’impianto di una rotonda semaforizzata. Con la costruzione dell’anello ciclabile si procederà anche la ricollocazione della fermata dei mezzi pubblici posta nel quadrante Nord Ovest della piazza.

L’importo totale dei lavori, per i quali la Città di Torino ha ottenuto dal Ministero della Transizione Ecologica un finanziamento di 470mila e 900 euro nell’ambito del “Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile (PrIMUS)” è di 670mila e 900 euro.

Scontro fra auto: un morto e due feriti

DAL PIEMONTE/ In un incidente stradale avvenuto sulla SP 8 tra Venasca e  Piasco, nel Cuneese è morta una persona e altre due sono rimaste ferite, una gravemente. Sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Al vaglio dei Carabinieri la dinamica dell’incidente.

Vaccini, con circa 470 mila terze dosi il Piemonte è in testa alla classifica delle Regioni

TERZE DOSI: IN PIEMONTE PARTITE  ANCHE PER 40ENNI E 50ENNI

Sono state quasi 500 le persone tra i 40 ed i 59 anni vaccinate ieri in Piemonte con la terza dose nel giorno di partenza di questa categoria, anticipata rispetto alla data originaria del 1° dicembre.

Nella consueta riunione settimanale l’Unità di crisi ha dato disposizione alle Aziende sanitarie locali di accelerare ulteriormente con il completamento delle terze dosi per le platee prioritarie attualmente autorizzate: immunodepressi e altamente fragili, ospiti e operatori delle RSA e delle residenze socio assistenziali (per minori, disabili, pazienti psichiatrici e tossicodipendenti), personale sanitario e over80.

Parallelamente è stato chiesto di accelerare anche con le somministrazioni ai 60enni, 70enni e – a partire da oggi – alla fascia 40-59 anni.

Con quasi 470 mila terze dosi già somministrate il Piemonte è in testa alla classifica delle Regioni italiane.
“La scelta di sottoporsi alla terza dose è come si sa volontaria – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -, ma il nostro obiettivo è di somministrarla il più velocemente possibile a tutti coloro che hanno già maturato i tempi necessari, perché è anche grazie alla velocità con cui stiamo procedendo con questa nuova fase della campagna vaccinale che il Piemonte continua ad avere una situazione epidemiologica sottocontrollo. Invitiamo tutti i cittadini che possono già farlo, incluso 40enni e 50enni con cui siamo partiti oggi, a fare la terza dose per mettere in sicurezza loro stessi, le persone che amano e la nostra intera comunità”.

È possibile ricevere la terza dose del vaccino contro il Covid se sono trascorsi almeno 6 mesi (180 giorni) dal completamento del ciclo vaccinale primario con doppia dose o monodose.

In particolare si ricorda che per la terza dose della fascia 40-79 anni è necessaria la prenotazione, attraverso:
– il portale www.ilPiemontetivaccina.it

– una delle farmacie aderenti (l’elenco è sul sito della Regione)

– il proprio medico di famiglia (se vaccinatore).

La prenotazione può essere effettuata a partire dal 15° giorno che precede la scadenza esatta dei 6 mesi. Per sollecitare l’adesione, la Regione Piemonte manderà un sms di promemoria, ricordando l’avvicinamento della data e la possibilità di prenotazione

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Trascorsa una decina di giorni da quando si è maturato il termine, coloro che non si saranno prenotati verranno convocati direttamente dal sistema sanitario.

Vengono convocate invece in modo diretto dalla propria Asl, senza necessità di prenotazione, le persone appartenenti alla categoria degli immunodepressi, altamente fragili (anche su segnalazione del proprio medico di famiglia) e over80.

Si ricorda che è possibile modificare giorno e ora dell’appuntamento accedendo alla propria sezione personale sul portale www.ilPiemontetivaccina.it

Coloro che non si presenteranno all’appuntamento verranno automaticamente riconvocati altre due volte.

NB. Si ricorda che l’accesso diretto al momento è previsto solo per le prime dosi. A livello territoriale le singole Asl potranno a loro discrezione organizzare specifici orari o giornate dedicate all’accesso diretto anche per le terze dosi, ma previa comunicazione alla cittadinanza.
Attualmente la modalità principale per l’accesso alla terza dose della fascia 40-79 anni resta la prenotazione.

Premio Alessandro Marena: un ricordo a sostegno dei giovani artisti

Giunto alla quarta edizione, il Premio Alessandro Marena torna a supportare i giovani artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino che hanno trovato presso l’Associazione Alessandro Marena una delle sedi formative ed espositive.

 

Abbiamo incontrato Franca Pastore Marena, mamma del compianto Alessandro e ideatrice dell’Associazione e del Premio in sua memoria.

 

Franca, il ricordo di Alessandro rimane vivo nelle moltissime persone che lo conoscevano e che hanno contribuito alla nascita di questa realtà che è l’Associazione Alessandro Marena. Come è nato questo progetto?

 

Alessandro è mancato il 7 luglio 2013, da questa data tragica è nata l’Associazione che porta il suo nome, da me fortissimamente voluta e caldamente sostenuta dai tanti amici vicini in quei terribili momenti.

La mission dell’Associazione intende continuare il progetto di Alessandro nel mondo dell’arte: dapprima nella galleria Marena Rooms Gallery e successivamente nell’Alessandro Marena Project. La galleria d’arte a tutti gli effetti, aperta insieme a me, e un secondo spazio, con installazioni e opere da lui volute, in un progetto più museale e di ricerca.

 

Si può dire quindi che l’arte è stata una passione tramandata di madre in figlio?

 

In un certo senso sì, fin da piccolino seguiva le mostre insieme a me. Andavamo per fiere, mostre e musei…

 

Quindi che attività svolge esattamente l’Associazione?

 

Oltre al Premio Alessandro Marena, con cadenza biennale, giunto oggi alla quarta edizione, l’Associazione organizza mostre ed eventi durante l’anno, per esempio in questi giorni – fino al 30 novembre 2021 – si potrà visitare la mostra “La valle dei pollini” di Theo Gallino a cura di Monica Trigona nel parco secolare di Villa Sassi, dove sono installate le sue monumentali opere in un perfetto connubio tra natura e arte.

 

Parliamo di questo Premio: un momento di ricordo, ma soprattutto uno spiraglio di speranza e di incoraggiamento per tanti ragazzi talentuosi, di cosa si tratta?

 

Il Premio Alessandro Marena consiste in un premio in denaro per consentire al vincitore o vincitrice di proseguire nella sua ricerca artistica e nel suo percorso formativo. L’impegno da parte dell’Associazione è quello di seguire la crescita artistica dei partecipanti.

 

Oltre al Premio Alessandro Marena 2021, quest’anno verranno assegnati altri due premi:

– il Premio conferito dai visitatori della mostra che darà l’opportunità al vincitore di esporre presso la sede dell’Associazione o presso un’altra sede selezionata
– il Premio Villa Sassi concesso dalla Presidente dell’Associazione Patrizia Reviglio che permetterà al vincitore di esporre una o più opere nella location storica.

Qual è stato il tema su cui gli artisti sono stati chiamati a riflettere e a produrre le proprie opere?

 

Quest’anno ho voluto fermamente, in accordo con la curatrice della mostra Francesca Canfora, che i partecipanti trattassero il tema della perdita nelle opere proposte. Nel 2013 io ho subito la perdita di un figlio, ma non sono la sola ad essere stata colpita da una perdita importante: la pandemia ha portato ognuno di noi a sentire la mancanza di qualcuno, sia dal punto di vista della perdita fisica causata dalla morte, sia dalla perdita dovuta all’interruzione dei rapporti umani, all’isolamento dalle persone. Ed ecco che i ragazzi hanno perfettamente recepito il concetto proponendo opere che si riferiscono ad ogni forma perdita.

 

Quanti ragazzi hanno partecipato quest’anno?

 

Ad ogni edizione cresce il numero di partecipanti: delle 56 candidature pervenute il nostro comitato scientifico ha selezionato i 23 artisti che meglio rispondevano al tema proposto nel bando “Missing Ties”.

 

Ricordiamo allora ai lettori i prossimi appuntamenti.

 

La mostra con le opere finaliste potrà essere visitata fino al 30 novembre dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 presso la sede dell’Associazione Alessandro Marena in Via dei Mille 40/A a Torino.

Il 30 novembre alle ore 17.00 si terrà un confronto/dibattito con esperti del settore dal titolo “Dall’accademia alla mostra: istruzioni per l’uso per artisti emergenti”, mentre alle 18.00 si potrà assistere alla premiazione finale.

 

Ringraziamo Franca Pastore Marena e rimaniamo in attesa di scoprire e comunicare i nomi dei vincitori.

 

Pietro Ruspa

Livanova, Grimaldi (LUV): Solo cassa e nessuna programmazione

 “Ai lavoratori si chiede come sempre troppo”

“Apprendiamo che l’acquisizione dell’ex Livanova – importante azienda del sito biomedicale di Saluggia – da parte del fondo Gyrus ha immediatamente portato con sé altre quattro settimane di cassa integrazione per quasi tutti i 547 dipendenti, il cui futuro resta incerto” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

“Come in tante altre crisi occupazionali, manca del tutto una programmazione da parte dell’azienda, che non fa sapere nulla sulla capacità produttiva della nuova società e al piano industriale quinquennale di ottobre non ha accompagnato alcuna indicazione sul sito di Saluggia” – prosegue Grimaldi. – “Intanto le quattro settimane di cassa si sommano alla settimana già richiesta nei giorni precedenti e termineranno a ridosso della chiusura natalizia, per cui molti dipendenti rientreranno al lavoro soltanto dopo la prima decade di gennaio 2022. Credo davvero che sia troppo”.

Atp Finals, anche il Consiglio comunale fa il bilancio dell’evento

DA PALAZZO CIVICO

Le Nitto Atp Finals di Torino appena terminate sono state oggetto di comunicazioni da parte dell’assessore allo Sport Mimmo Carretta, nella seduta del Consiglio Comunale di ieri.

A richiederle sono stati i consiglieri Silvio Viale (Lista Civica; in merito alle code per assistere agli incontri di tennis e ai possibili rimedi per evitare che si ripetano) e Pierlucio Firrao (Torino Bellissima; riguardo alla promozione della manifestazione e agli eventi off).

Carretta ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’evento, che avrà ricadute importanti sulla città – ha affermato. Ha ringraziato la passata Giunta e i partner che hanno creduto nell’investimento, ribadendo la necessità di guardare avanti, per il bene dei torinesi. Siamo soddisfatti – ha dichiarato l’assessore – nonostante i limiti imposti dal Covid, ma si può ancora migliorare. Occorre coinvolgere maggiormente la città, secondo Carretta, e ragionare sui miglioramenti in un tavolo interassessorile, facendo rivivere l’orgoglio olimpico del 2006 e sfruttando le potenzialità di Torino, a cominciare dai suoi musei.

Proseguono anche le interlocuzioni con la Federazione Italiana Tennis (Fit), la Regione Piemonte e gli investitori privati – ha aggiunto – per generare ulteriori occasioni di sviluppo per la città e pensare in grande: le Atp – ha spiegato – sono un strumento su cui costruire una narrazione importante per Torino, durante tutto l’anno.

Per quanto riguarda le code alla biglietteria del Pala Alpitour, l’assessore ha letto una nota della Fit, in cui viene ribadito che la maggiore parte delle attività si sono svolte in un contesto emergenziale, in continuo mutamento, e che le code sono state causate dalla necessità di garantire il distanziamento interpersonale e il controllo dei green pass. I biglietti annullati saranno rimborsati dalla Fit e sono al vaglio ulteriori forme di ristoro – ha concluso.

Nel dibattito in aula, il consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha auspicato un maggiore coinvolgimento della città nei grandi eventi: Torino ha bisogno di energia e freschezza, nel pieno rispetto delle leggi, per ripartire – ha affermato. Il capogruppo Andrea Russi (M5S) si è augurato che ci siano maggiori certezze sui biglietti per le prossime edizioni e che si possano svolgere gli eventi programmati che quest’anno sono stati ridotti o annullati a causa della pandemia. Si è quindi rallegrato che l’attuale maggioranza abbia finalmente compreso le potenzialità della kermesse.

L’allestimento da parte della città è stato scarno e minimale, secondo Ludovica Cioria (PD): è mancata la valorizzazione del territorio, che poteva essere fatta a prescindere dalla pandemia – ha detto.

È stato fatto un ottimo lavoro da parte di Fit, Regione Piemonte e sponsor privati – ha dichiarato Giuseppe Catizone (Lega Nord) – e non dobbiamo soffermarci sulle negatività, continuando a investire nello sport per promuovere ricadute sul territorio torinese e piemontese, in collaborazione con le federazioni sportive.

Occorre fare chiarezza sui rimborsi dei biglietti – ha affermato Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) – e vorrei avere risposte in merito dall’assessore.

Era necessario anticipare l’apertura del Pala Alpitour, secondo Silvio Viale (Lista Civica), per evitare le prevedibili code causate dai controlli per il contenimento della pandemia, che hanno causato un danno di immagine alla città; ha quindi richiamato l’attenzione sulla situazione della tennista cinese Peng Shuai.

Nella replica, l’assessore Carretta ha ribadito la volontà della città di essere protagonista nei grandi eventi, pur non entrando nel merito degli aspetti organizzativi, ma assumendosi le proprie responsabilità. Ha rimarcato la necessità di fare chiarezza sul rimborso dei biglietti e di continuare a puntare sul Pala Alpitour e sulle altre strutture della città, facendo gioco di squadra e ascoltando i contributi sia della maggioranza che dell’opposizione, per il bene di Torino e dei torinesi.

Il “signor Merkel”: “Perché quando sono a Torino piove sempre?”

Joachim Sauer, marito dell’ex cancelliere tedesco Angela Merkel, chimico quantistico di fama internazionale, e’ intervenuto all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Accademia delle Scienze di Torino di cui è socio da alcuni mesi.
“Mi auguro che dopo la  pandemia ci sia più attenzione alla scienza.  Sarebbe bello se in molti si interessassero e decidessero si studiarla, ce ne è bisogno. E c’è bisogno di maggior ricerca sui vaccini per reagire a eventi come questo”.
Sauer ha anche scherzato sul meteo subalpino. “Tutte le volte che sono a Torino piove. Tutti mi dicono che è una gran bella città. Ma perché piove sempre?”.

Al Comune di Chieri il Premio “Rinaldo Bontempi Maurizio Laudi”

Il Premio “Rinaldo Bontempi Maurizio Laudi” 2021, promosso dall’associazione Etica e Sport e giunto alla XII edizione, è stato assegnato al Comune di Chieri, per la sezione istituzioni pubbliche e private, con la seguente motivazione:

«per favorire la diffusione della pratica sportiva e dello sport per tutti e tutte, grazie all’ascolto e alla condivisione degli obiettivi con l’associazionismo sportivo locale, anche concedendo l’utilizzo delle aree verdi pubbliche a titolo gratuito.

Per aver recuperato impianti sportivi dismessi e realizzato nuove infrastrutture come la moderna pista di atletica del centro sportivo San Silvestro.

Per sostenere, in collaborazione con l’ASLTO5, la prevenzione e il benessere fisico della popolazione attraverso il monitoraggio, formazione e coordinamento dei diversi “gruppi di cammino” presenti in città.

Per ospitare nel territorio cittadino importanti realtà sportive di livello regionale e nazionale, di diverse discipline sportive».

 

L’associazione Etica e Sport, presieduta da Silvana Accossato, è nata nel 2014 sulla scia del successo olimpico per promuovere i valori etici dello sport.

La cerimonia di premiazione, alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti del Consiglio Regionale del Piemonte, della Città di Torino, dell’ANCI Piemonte, di giornalisti ed appassionati sportivi, si è svolta presso il Sermig-Arsenale della Pace. Oltre al Comune di Chieri, sono stati premiati il tennista Lorenzo Sonego, l’A.S.D Sermig ed il giornalista Luca Lovelli.

 

Il riconoscimento è stato ritirato dal Sindaco Alessandro SICCHIERO, che è intervenuto alla cerimonia di premiazione insieme a Clara BRAMARDI, consigliera comunale con delega alla “Promozione del benessere e degli stili di vita salutari nella comunità”.

 

«Questo importante riconoscimento premia non solo l’impegno dell’amministrazione ma la vitalità del mondo sportivo chierese, sia a livello professionistico sia dilettantistico, un impegno che guarda all’inclusione, soprattutto per i giovani, i minori, le persone con disabilità- dichiara il Sindaco Alessandro SICCHIERO-ci ha fatto molto piacere il richiamo alla nuova pista di atletica, all’utilizzo gratuito delle aree verdi, alla promozione dei gruppi di cammino e all’attenzione agli stili di vita. Abbiamo cercato di trasformare i sacrifici imposti dall’emergenza sanitaria in nuove opportunità per ripensare il modo di vivere e di concepire gli spazi cittadini, favorendo il cicloturismo e l’utilizzo della bici in città. Come amministrazione ci riconosciamo nei principi enunciati nei dieci articoli della Carta Etica, in particolare i richiami alla legalità, all’educazione, alla sostenibilità, al volontariato e alla partecipazione, alla salute e agli spazi della città».

 

E’ nata la Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza

La prima fondazione in Italia che unisce direttamente l’arte al sociale

Il Maestro d’arte contemporanea Eugenio Bolley dona il suo patrimonio artistico al sociale e sposa la mission dell’Associazione Infanzia e Famiglia AIEF fondata e guidata da Tommaso Varaldo.
Su richiesta di AIEF i ponti storici di Torino si illuminano di blu.

Sabato 20 novembre 2021, in occasione della giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, si è costituita la Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza, presentata con un evento ufficiale a cui hanno aderito numerose autorità, tra cui molte autorità, figure del mondo imprenditoriale e del terzo settore. Numerose fasce tricolore presenti in rappresentanza di diversi comuni della provincia di Torino. Durante l’evento sono giunti gli auguri alla Fondazione del presidente della Regione Piemonte.

La Fondazione è la prima in Italia che unendo direttamente l’arte al sociale realizza e promuove progetti a sostegno dei bambini, dei giovani e delle persone fragili, puntando, in particolare, a prevenire e azzerare ogni violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a cominciare da quelli sanciti dalla Convenzione ONU.

La Fondazione nasce per mezzo dei suoi due fondatori che la guideranno: dall’unione della creatività e della generosità del Maestro d’arte contemporanea Eugenio Bolley e dall’impegno sociale dell’associazione infanzia e famiglia AIEF, fondata da Tommaso Varaldo.

La volontà del Maestro Bolley, manifestata negli ultimi anni, di costituire una fondazione capace di tutelare e valorizzare tutto il suo patrimonio artistico, frutto del lavoro di una vita, in favore dei più bisognosi ha finalmente trovato concretezza unendosi al percorso già avviato nel 2018 da Tommaso Varaldo con l’Associazione Infanzia e Famiglia AIEF.

L’Associazione AIEF, nata nel 2018, grazie all’impegno di volontari e professionisti di vari settori, si è distinta con azioni mirate volte al sostegno e all’aiuto dei nuclei familiari in difficoltà e alla tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Interventi resi ancora più concreti grazie ad un protocollo d’intesa tra l’associazione AIEF e l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Piemonte. Inoltre, l’associazione AIEF ha ideato e gestisce direttamente il Centro AIEF presente a Torino nel quartiere Mirafiori Sud. Un centro polifunzionale capace di mettere a disposizione dei nuclei familiari e di tutte le persone più bisognose: sportelli di aiuto completamente gratuiti, laboratori didattici, attività sociali e solidali.

Condividendo tale approccio pragmatico e pratico per aiutare bambini, famiglie e persone in difficoltà, il Maestro Bolley ha deciso di destinare la gran parte delle sue opere alla nascita della Fondazione, che affiancherà l’associazione Aief nei suoi interventi sul territorio, a partire dell’apertura di altri Centri AIEF nei quartieri più in difficoltà.

“La mia opera – racconta l’artista e fondatore, da oggi Presidente Onorario della Fondazione – ha sempre avuto una forte componente sociale: in tutte le occasioni della mia vita che ho potuto ho dedicato la mia opera al prossimo, con il desiderio di dare speranza a chi ne ha più bisogno. Ho scelto di dar vita insieme a Tommaso Varaldo alla Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza perchè condivido pienamente l’aiuto che si deve portare ai bambini e alle famiglie in difficoltà, ma bisogna anche pensare ai tanti che tutti i giorni non hanno la possibilità di avere un pezzo di pane. La nostra Fondazione farà qualcosa di concreto anche per loro. Donare le mie opere, per lo più divertenti e giocose, affinchè i troppi bambini non tutelati e le tante persone, emarginate dalla società, ritrovino il sorriso e la spensieratezza dell’infanzia mi è sembrata una cosa bella e in un certo senso doverosa”
“In questo momento in Italia 1 bambino su 7 nasce e cresce in condizioni di povertà, 1 su 20 assiste a violenze domestiche, 1 su 100 è vittima di maltrattamenti, 1 su 500 vive in strutture di accoglienza. Sono dati drammatici che rendono necessarie azioni concrete, come quelle che mettiamo in campo come associazione infanzia e famiglia AIEF dal 2018. – aggiunge Tommaso Varaldo, fondatore e Presidente della Fondazione – Quando avevo 5 anni io e il Maestro Bolley facemmo un’opera insieme. A vent’anni da quel disegno sono onorato che il Maestro abbia scelto di fare insieme questa nuova opera di grande valenza sociale e solidale. Sono certo che la Fondazione AIEF potrà sostenere e dare grande slancio ai progetti dell’associazione AIEF, a partire dai Centri AIEF e si potrà fare ciò che entrambi desideriamo: aiutare l’infanzia, sostenere i giovani, combattere ogni discriminazione per lasciare un mondo più giusto e un futuro migliore.”
INFO
www.fondazioneaief.org www.associazioneaief.it