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Al Museo del Cinema la prima personale del videoartista Donato Sansone

7 aprile – 8 settembre 2025

Dal 7 aprile all’8 settembre 2025, il piano di accoglienza del Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita la mostra DONATO SANSONE. METAVERSI, a cura di Bruno Di Marino, la prima personale dedicata a Donato Sansone, artista, animatore e autore di brevi film, videoclip musicali, spot e altri “scherzi” audiovisivi, di lavori surreali e provocatori realizzati con tecniche diverse che traducono in tratto grafico e animazione diverse visioni della realtà.

Sempre lunedì 7 aprile alle ore 20:30 al Cinema Massimo di Torino vi sarà una serata dedicata a Sansone con la proiezione di alcuni suoi film.

Come le storiche avanguardie, Sansone contamina l’alto con il basso, il poetico con il triviale, il comico con il tragico – finendo così per mettere a soqquadro il pensiero comune e suscitando nello spettatore un riso acido. Il suo è il regno dello sberleffo e del paradosso, e il suo stile è all’insegna di un surrealismo ludico e provocatorio, che oscilla tra artigianale e digitale.

I suoi patchwork e video sono stati presentati ai più importanti festival del mondo e in varie gallerie, ma anche in luoghi di grande passaggio come i centri commerciali. È amato dal mondo della musica italiana, collabora da tempo con Subsonica, Manuel Agnelli, Paolo Spaccamonti, Francesco De Gregori, Afterhours e Verdena.

“Accanto all’omaggio ai grandi interpreti del presente e del passato, il Museo Nazionale del Cinema si è da tempo dato il compito di raccontare tutte le declinazioni di quello che definiamo cinema – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema.  Essere al passo con i tempi significa anche interrogarsi sulle nuove espressioni artistiche, proponendo ai visitatori artisti meno noti ma capaci di interrompere la monotona scansione del nostro quotidiano con la vitalità delle loro proposte. E con questo spirito abbiamo accolto l’opera di Donato Sansone, felici di accompagnarlo in questa prima personale che siamo sicuri vi saprà sorprendere”.

“Con questa personale dedicata a Donato Sansone continua l’esplorazione e la valorizzazione di quelle esperienze nate qui in Piemonte ma che hanno saputo conquistare attenzioni e riconoscimenti a livello nazionale e internazionali – afferma Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Metaversi è un viaggio nell’universo di un artista inventivo e provocatore, che con abilità e leggerezza adotta diverse tecniche e differenti formati. Amante dello scherzo e dello sberleffo, Sansone è anche profondamente cosciente di quanto la serietà e le “buone maniere” spesso nascondano la paura di confrontarsi con quanto e chi eccede la norma. Vi invitiamo dunque a lasciare vestito e cravatta, tailleur e tacchi alti e lasciarvi sedurre “dai mostriciattoli” e dalle altre irriverenti provocazioni che animano il piano zero della Mole”

La mostra raccoglie vent’anni di attività di Donato Sansone e si articola in un ricco e colorato percorso composto da disegni originali, stampe digitali, installazioni e tantissime immagini in movimento che permettono al visitatore di scoprire la sua eclettica arte visiva. Il metaverso è una dimensione virtuale che si può abitare ed esplorare e l’intento è di far sì che il visitatore si lasci trasportare in un flusso caotico di segni, immagini, suoni, rumori, percezioni, frammenti di corpi e di paesaggi, rapide associazioni visive. Non un unico metaverso, quindi ma tanti metaversi e ognuno potrà trovare dentro questa mostra qualcosa di diverso: di attraente e di perturbante, di comico e di horror, di fisico e di immateriale, di erotico e di fantasmagorico.

In tutte le sezioni del percorso di visita sono presenti dei video LIS e i Servizi Educativi propongono un’attività laboratoriale rivolta ai gruppi dei centri estivi.

A completamento della mostra, è stato realizzato il catalogo Donato Sansone. Metaversi, a cura di Bruno Di Marino. Edito da Silvana Editoriale, il volume, oltre ai materiali della mostra, conterrà la graphic novel dell’autore dal titolo Il gatto.

La mostra si inserisce in un progetto di conservazione e valorizzazione dell’opera di Donato Sansone, del quale la Cineteca del Museo Nazionale del Cinema ha in deposito tutte le opere realizzate dall’inizio della sua carriera.

La mostra rientra nella sezione Echoes di EXPOSED Torino Foto Festival e sarà visitabile per tutta la durata della manifestazione (16 aprile – 2 giugno 2025).

Per info e orari www.museocinema.it

Chiusa San Michele, il sindaco Cantore: “È urgente completare il canale scolmatore”

Il completamento del Canale scolmatore che consiste nella realizzazione dello scarico in dora del Bacino di laminazione situato tra il comune di Chiusa di San Michele e il comune di Vaie, è fermo ormai da diverso tempo.
Le cause sono dovute ai ritardi burocratici da parte di RFI nel dare il parere preventivo al fine dell’aggiornamento dell’autorizzazione alle opere e da parte di ANAS nel dare il rinnovo del nulla osta per l’attraversamento lungo la S.S. 25.
Questo importante intervento di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico dell’abitato dei due Paesi viene avviato negli anni dopo l’alluvione del 2000.
Dal 2018 diviene ente attuatore la Città Metropolitana di Torino che accerta l’importo di € 1.870.200 per il completamento dell’opera.
Ad oggi lo scarico delle acque che dai rii della montagna si riversano nel bacino per essere poi dirottati in Dora non è completato e il Comune di Chiusa di San Michele rischia il suo allagamento se si dovessero verificare eventi alluvionali.
Non si può più aspettare, la sicurezza dei Cittadini e dell’abitato deve essere garantita nel più breve tempo possibile.
Per queste motivazioni sabato 12 aprile alle ore 11.00 presso il Bacino di laminazione (tra il comune di Chiusa di San Michele e il Comune di Vaie, ingresso S.S. 25 del Moncenisio) organizzeremo un momento di sensibilizzazione pubblica dove le nostre Amministrazioni, insieme alla Città Metropolitana di Torino, esprimeranno, con una conferenza stampa, la loro preoccupazione e la richiesta urgente di portare a completamento questi importanti lavori.

Il Sindaco di Chiusa San Michele
Riccardo Cantore

Ristorazione in ripresa, ma calano le imprese e si cerca personale qualificato

Luci e ombre: + 1,6% rispetto al 2023, ma diminuiscono le imprese ed è caccia al personale qualificato. 22.868 pubblici esercizi in Piemonte, di cui oltre 12.000 a Torino e provincia. 68.668 addetti in Piemonte, di cui 30.801 nel Torinese.

 

Torino, 11 aprile 2025 – Il settore della ristorazione a Torino e in Piemonte vede una lieve ripresa dopo la crisi pandemica, grazie alla professionalità e la competenza degli imprenditori, e prova a resistere agli alti costi e alla mancanza di personale. È il quadro che emerge dal Rapporto 2024 di Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio, rappresentata a Torino da Epat Ascom.

Complessivamente in Piemonte, nel 2024, la spesa del ‘fuori casa’ è stata di quasi 6,5 miliardi di euro su un totale nazionale di 96 miliardi, con una crescita in linea con quella nazionale, che segna un +1,6% rispetto al 2023, ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia (-6%).  La spesa si distribuisce nei 22.868 pubblici esercizi della regione, di cui oltre 12.000 concentrati tra Torino e provincia. Il comparto impiega 68.668 addetti in Piemonte, di cui 30.801 nel Torinese, a conferma del peso rilevante che il settore mantiene sul territorio.

I segnali di crescita si accompagnano però a un dato critico: in tutta la provincia di Torino nel 2024 si sono registrate 836 nuove iscrizioni in Camera di Commercio nella ristorazione, ma a fronte di 2.000 cessazioni.

Solo a Torino, le aperture sono state 424 contro 1.055 chiusure. Un saldo negativo che testimonia la fatica strutturale di molte imprese a reggere i costi e a intercettare una domanda piuttosto instabile.

«Confermati i trend del settore, a Torino e provincia – sottolinea Vincenzo Nasi Presidente Epat Ascom -. Il 2024 si è rivelato un anno con il segno più e lo dobbiamo innanzitutto agli imprenditori che fanno della professionalità e della competenza il valore principale. Come in tanti altri settori anche la ristorazione si trova ad affrontare costi di produzione e di gestione decisamente alti, ai quali potrebbe aggiungersi il carico dei dazi. Da sottolineare, a questo proposito, che i ristoranti hanno aumentato i prezzi mediamente del 14%, mentre l’inflazione generale è superiore al 15%».

Nel 2024, a livello nazionale, gli occupati nella ristorazione hanno superato quota 1,5 milioni, con un incremento del 6,7% dei lavoratori dipendenti rispetto all’anno precedente, pari a circa 70.000 nuove unità. Un segnale importante arriva anche dalla composizione anagrafica: il 39,7% della forza lavoro è under 30, ma il segmento in maggiore crescita è quello degli over 50, che aumenta del 10%, in linea con l’evoluzione demografica del Paese. Persistono però le criticità nel reperire personale qualificato, e il divario tra domanda e offerta di competenze continua ad allargarsi. «È evidente l’enorme criticità del personale nei ristoranti e nei bar – aggiunge il presidente Nasi – e a questo si aggiunge la concorrenza sleale da parte di realtà terze che offrono contratti ‘pirata’, mentre le nostre imprese applicano il contratto collettivo nazionale. Personale di sala e chef preparati seri e professionalmente qualificati sono la carta vincente di chi sta determinando la ripresa del settore».

«Per uscire dall’empasse e recuperare punti di crescita – conclude il presidente Nasi – occorre attuare politiche che stabilizzino i consumi e diano immagine ad un settore che è fondamentale per l’economia italiana e per la vivibilità del nostro Paese. È chiaro che tutto ciò si lega al volano turistico che anche per la nostra città appare una vera chance ed alla capacità di spesa dei cittadini più forte in provincia che nel capoluogo».

Cooperazione, a Chieri 2 milioni per il progetto “Racines” in Senegal

 

Rafforzare i sistemi alimentari locali, favorire pratiche agricole inclusive, sostenibili e resilienti

L’assessora Moglia e la consigliera Ferrara: “Promuoveremo formazione e azioni pratiche,  coinvolgendo le fasce più vulnerabili della popolazione: creare reti territoriali, trasformare i prodotti, favorire un’agricoltura adatta ai cambiamenti climatici”

Sviluppare azioni integrate per il potenziamento dei sistemi alimentari locali in Senegal, al fine di renderli più inclusivi, sostenibili e resilienti, migliorando l’accesso a cibo sano e sicuro, favorendo i soggetti più vulnerabili, promuovendo colture e tecniche di coltivazione adeguate ai cambiamenti climatici e rafforzando le competenze delle amministrazioni locali: queste sono le finalità di «RACINeS», il progetto di cooperazione internazionale che ha la Città di Chieri come capofila e che si è aggiudicato un finanziamento di 1.999.750 euro, classificandosi quinto nella graduatoria di 70 progetti complessivi nell’ambito del bando emesso da AICS-Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

«RACINeS»ovvero “Rete di azioni cooperative e inclusive verso le nuove politiche locali del cibo in Senegal”, è frutto di una co-progettazione con il CIFA (Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia), che vede la collaborazione nel ruolo di partners dell’Università degli Studi di Torino, CIHEAM-Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei di Bari, Co.Co.Pa.-Coordinamento Comuni per la Pace, Slow Food Italia, ENGIM Piemonte e altri cinque soggetti tra Enti del Terzo Settore, associazioni ed ong (APDAM, CPAS, NutriAid, RENKEN, RE.TE.). Il progetto coinvolgerà la Città di Dakar e altri sei tra Comuni (Walalde, Loul Sessene, Coubalan, Ronkh) e comunità rurali senegalesi (Kafountine e Tivaouane Peulh Niague), che contano complessivamente circa 3 milioni di persone.  

Commentano l’assessora alle Politiche Sociali e alle Associazioni Vittoria Moglia e la consigliera comunale Agnese Ferrara (delegata al Comitato Gemellaggi e progetti di cooperazione): «Si tratta di un risultato di grande rilevanza, reso possibile dal lavoro del CIFA, che svolgerà un’attività di monitoraggio e supporto logistico, e di tutti gli altri partners di progetto, nonché degli uffici comunali. Chieri ha un’importante tradizione legata alla cooperazione internazionale, in particolare con il Burkina Faso. Inoltre, ci sono consolidati rapporti tra il Piemonte e il Senegal, infatti, sette comuni piemontesi (Asti, Carmagnola, Nichelino, Mappano, Candiolo, Poirino, Granozzo con Monticello) collaborano con altrettante municipalità senegalesi. Chieri, oltre ad aver partecipato allo sviluppo dell’Atlante del Cibo di UniTO, aderisce al Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP), il patto internazionale sottoscritto da oltre 280 sindaci di città di tutto il mondo (tra cui Dakar) impegnati nella trasformazione dei sistemi alimentari urbani mediante l’adozione di politiche alimentari integrate e innovative. Il progetto intende contribuire alla promozione di politiche locali del cibo inclusive, sostenibili e resilienti. Il ruolo centrale è svolto dalla formazione tecnico-professionale (come coltivare e come trasformare il cibo per conservarlo, come recuperare l’inutilizzato e contrastare lo spreco), da azioni pratiche e dalla creazione di reti territoriali virtuose: rafforzare le competenze delle amministrazioni locali e le filiere agroalimentari, coinvolgere le cooperative agricole del posto, favorire il commercio e l’accesso al cibo sano e sicuro, insegnare ad adattare la produzione alimentare al cambiamento climatico adottando tecniche innovative (l’attività agricola soffre siccità e instabilità climatica), coinvolgere le fasce di popolazione più vulnerabili, in particolare le donne (soprattutto vedove o non sposate), i bambini (come i “talibé”, bambini che vivono in strada), le persone con disabilità, coloro che hanno un reddito basso e instabile e i migranti di ritorno».

In Senegal si registrano grandi difficoltà per i prodotti locali a raggiungere i mercati di sbocco per una mancanza di infrastrutture per il trasporto, lo stoccaggio, la trasformazione e la commercializzazione della produzione. Sono previsti corsi formativi sulle tecniche di trasformazione di frutta, verdura ed erbe aromatiche, sulla conservazione e sulla preparazione culinaria dei prodotti locali, sulle norme igieniche e le tecniche di essiccazione e macinazione, sulle modalità di irrigazione sostenibile e la diversificazione delle colture. Verranno acquistati essiccatori, macchine sottovuoto e macchine per la produzione di salse e succhi e saranno realizzati magazzini per lo stoccaggio, un mercato ortofrutticolo, vivai, microgiardini e orti urbani, un “Campus Didattico” che opererà campus da centro di ricerca, raccolta fondi e formazione in tecniche agricole avanzate, ospitando mediamente una trentina di giovani.

Sarà istituita una Cabina di regia che coinvolgerà Chieri come capofila e altri Comuni del territorio metropolitano torinese.

Foto Matteo-Levi CIFA

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Le assaggiatrici – Drammatico. Regia di Silvio Soldini, con Elisa Schlott. Autunno 1943. La giovane rosa, in fuga da Berlino colpita dai bombardamenti, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Qui è dove vivono i suoceri e dove il marito, impegnato al fronte, le ha scritto di rifugiarsi in attesa del suo ritorno. Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo, Il Führer vede nemici dappertutto, essewre avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, con altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Da un fatto vero, dal romanzo di Rosella Postorino. (Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Nazionale sala 2 anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

A Working Man – Azione, thriller. Regia di David Ayer, con Jason Statham. Levon Cade è rimasto vedovo e da solo cresce la sua ragazzina, lavora come operaio edile, nascondendo allo stesso tempo la sua identità di ex Royal Marine e agente speciale antiterrorismo. Sino a quando viene rapita la figlia del suo capo e lui deciderà di ritornare in azione. Durata116 minuti. (Massaua, Ideal, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Berlino estate ’42 – Drammatico. Regia di Andreas Dresen. L’estate del ’42 è stata per Hilde la più bella della sua vita. Ha conosciuto e sposato Hans e ora aspetta un bambino. Ma Hans fa parte di un movimento antinazista clandestino, a cui lei stessa decide di aderire, ed insieme partecipano ad azioni molto rischiose. Catturata dalla Gestapo, dovrà partorire suo figlio in carcere, ma sarà quel bambino a darle forza nei momenti più bui. Durata 124 minuti. (Eliseo)

Biancaneve – Fiabesco. Regia di Marc Webbe, con Rachel Zegler e Gal Gadot. Biancaneve, bellissima principessa, è rimasta sola dopo la morte dei suoi genitori, il Re Buono e la Regina Buona, e deve combattere contro le macchinazioni della Regina Cattiva che vorrebbe vederla morta. Ha l’aiuto dei sette nani, che lavorano in una miniera di diamanti, e del ladro Jonathan. Durata 119 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Lingotto)

La casa degli sguardi – Drammatico. Di e con Luca Zingaretti, con Gianmarco Franchini. Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcol e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenettrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto Marco, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno lasciando un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà. Tratto dal libro di Daniele Mencarelli. Durata 109 minuti. (Romano sala 2, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

Il caso Belle Steiner – Thriller. Regia di Benoît Jacquot, con Guillaume Canet e Charlotte Gainsbourg. Lui, Pierre, è un insegnante di matematica e lei, Cléa, lavora in uno studio d’ottica, non hanno figli, conducono una vita tranquilla in una piccola città. Le loro vite vengono sconvolte quando Belle, la figlia di un’amica e alla quale hanno dato ospitalità, viene trovata uccisa nella sua stanza. L’uomo diventa il principale sospettato dal momento che era l’unico presente in casa nel momento del delitto. Tratto dal romanzo di Simenon “La morte di Belle”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 3)

Eden – Drammatico. Regia di Ron Howard, con Jude Law, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e Ana de Armas. Nel 1939, il dottor Friedrich Ritter e sua moglie Dora fuggono dalla Germani di Hitler per trovare rifugio nell’isola di Floreana, nelle Galapagos. Troveranno una famiglia di coloni e saggeranno l’arrivo di una sedicente quanto felina baronessa, con amici/amanti al seguito. Sul finale ci scapperà qualche morto, pur tra paesaggi e panorami mozzafiato, rinunciando a quello studio di caratteri che in un cinema autentico, senza fregature, dovrebbe essere tutt’altra cosa. Grandi mezzi produttivi, insoddisfacenti interpretazioni, strombazzata presentazione in anteprima mondiale all’ultimo Torino Film Festival. Possiamo benissimo risparmiarci il dovere di vederlo (ho già dato, in quell’occasione). Durata (prolississima) 129 minuti. (Ideal, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

FolleMente – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Eduardo Leo e Pilar Fogliati, e con Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria. Dopo l’enorme successo di “Perfetti sconosciuti”, Genovese sceglie di seguire le avventure – e i tanti sentimenti – di Piero e Lara, gli scombussolamenti più intimi che hanno inizio con il primo incontro, fatto per conoscersi meglio. Non devono prendere piede gli aspetti esteriori appunto, ma è necessario entrare nelle teste di ognuno e chiedersi quanto conosciamo davvero di noi stessi quanto prendiamo una decisione? E se dentro di noi esistessero più versioni del nostro IO, ognuna con qualcosa da dire? È uno svelare a poco a poco i pensieri più nascosti e le battagli interiori che tutti siamo portati ad affrontare, la volontà decisionista, e gli aspetti più romantici, le spinte impulsive con le paure e le disillusioni (per la parte femminile), l’idealizzazione e l’Eros e la parte più irrazionale di noi tutti (per la parte maschile). Durata 97 minuti. (Massaua, Nazionale sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Guida pratica per insegnanti – Commedia. Regia di Thomas Lilti, con François Cluzet e Vincent Lacoste. Siamo al rientro dalle vacanze estive, all’inizio di un nuovo anno scolastico, e tra i docenti dell’istituto arriva Benjamin, un giovane dottorando senza borsa di studio che accetta di fare il supplente di matematica per potersi pagare gli studi. Spinto anche dalla famiglia a fare questa prima esperienza nell’insegnamento, Benjamin capirà presto quanto sia difficile questo lavoro. I suoi colleghi, con più esperienza di lui e momto affiatati tra loro gli mostreranno quanta dedizione e tenacia ci vogliano per anda avanti in questa professione. Il sistema dell’istruzione pubblica è un vero e proprio campo di battaglia, in piena crisi ed estremamente fragile. Benjamin dovrà contare sulle proprie forze e affrontare le dure prove alle quali verrà sottoposto, in un mestiere che si rivelerà più impegnativo e serio rispetto a quello che aveva immaginato. Durata101 minuti. (Classico, Due Giardini sala Ombrerosse)

Lee Miller – Drammatico, biografico. Regia di Ellen Kuras, con Kate Winslet, Alexander Skarsgard, Marion Cotillard e Hosh O’Connor. Lee, ex modella statunitense per Vogue dall’età di 19 anni e grande appassionata di fotografia, parte per l’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale in veste di fotoreporter proprio per la celebre rivista. La sua missione sarà quella di documentare le atrocità della guerra e mostrare al mondo il vero volto della Germania nazista. Attraverso i suoi scatti denuncerà i crimini perpetrati nei confronti degli ebrei e delle minoranze nei campi di concentramento. La giornalista produrrà un enorme archivio tra foto e appunti lasciando un’inestimabile testimonianza di quel periodo durissimo in cui lei stessa dovrà fare i conti con alcune verità del suo passato. Durata 116 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Greenwich Village sala 3)

Nonostante – Drammatico. Regia di e con Valerio Mastandrea, con Dolores Fonzi, Barbara Ronchi e Laura Morante. Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere. Quella preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condiziione soprattutto le regole non scritte. Non è disposta ad aspettare, vuole lasciare quel posto migliorando o addirittura peggiorando. Vuole vivere come si deve o morire, come capita a chi finisce lì dentro. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile. Quell’incontro gli servirà ad accettare che se scegli di affrontare veramente il tuo cuore e le tue emozioni, non c’è alcun riparo possibile. Durata 92 minuti. (Romano sala 1)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Fratelli Marx sala Chico V.O.)

Operazione Vendetta – Azione. Regia di James Hawes, con Rami Malek, Laurence Fishburne e Rachel Brosnahan. Un crittografo della Cia perde la moglie in un attentato terroristico a Londra. Deciderà di passare all’azione con una pericolosissima missione di vendetta, nel tentativo di scoprire chi ci sia dietro quella morte: da Berlino a Casablanca a Istanbul, dovrà combattere e destreggiarsi tra spie e sparatorie e mercenari pronti a tutto. Nella scoperta finale di macchinazioni e inattesi giochi politici. Durata 123 minuti. (Ideal, Lux sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Puan – Il professore – Commedia drammatica. Regia di Maria Alche e Benjamìn Naishtat, con Marcelo Subiotto e Leonardo Sbaraglia. Marcelo è un insegnante di filosofia all’Università pubblica di Buenos Aires, quando viene a mancare il suo mentore il posto è vacante: sarebbe lui ad aspirarvi se un nuovo “pretendente”, famoso alle cronache anche per la sua relazione con una famosa attrice. Una vera lotta per la cattedra e con essa la situazione del paese che sta degenerando. Durata 109 minuti. (Centrale V.O.)

Senza sangue – Drammatico. Regia di Angelina Jolie, con Demian Bichir e Salma Hayek. Manuel Roca, in un paese imprecisato, viene ucciso nella sua casa da un gruppo di uomini feroci e senza scrupoli: ma prima di morire riesce a mettere in salvo la sua bambina, Nina. Scoperta, verrà nascosta ancora a quegli uomini dal giovane Tito. Anni dopo, Nina, divenuta donna, si presenterà davanti a quell’uomo per rivedere con lui il proprio passato. Quinto film di Jolie nelle vesti di regista, il film è tratto dal romanzo omonimo di Alessandro Baricco. Scrive tra l’altro Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “(Jolie) non sempre riesce a esprimere radice e vita poetica dei sentimenti, allentando in dialoghi di servizio l’azione interiore e il cuore del problema.” Durata 91 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Harpo anche V.O., Ideal)

La storia di Patrice e Michel – Drammatico. Regia di Olivier Casas, con Yvan Attal e Mathieu Kassovitz. 1948. Michel e Patrice, due bambini di 5 e 7 anni, dopo essere stati abbandonati dalla madre in un campo estivo nei pressi di La Rochelle, fuggono nella foresta in seguito alla scoperta del cadavere del proprietario del posto che si è suicidato. Lì sopravvivono per sette anni e affrontano insieme continue avversità che fortificano ancora di più il loro legame. Patrice protegge sempre Michel arrivando pure a digiunare per di far mangiare lui. Trascorrono molti anni. Michel si è sposato, ha due figli, ed è diventato architetto. Patrice in vece è medico ed è direttore di una clinica ma un giorno sparisce. Così Michel molla tutto e lascia lasua famiglia per ritrovare il fratello che si è rifugiato in Canada. I segreti del loro passato continueranno però a tormentarli, anche a distanza di tempo e dall’altra parte del mondo. Durata 106 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Greenwich Village sala 1)

Sons – Drammatico. Regia di Gustav Moller, con Sidse Babett Knudsen e Dar Salim. Il film narra la storia della guardia carceraria Eva, la cui professionalità viene messa iun discussione dalla giustizia, dal momento in cui l’assassino di suo figlio viene rinchiuso nella prigione dove lei lavora. La donna chiede di essere trasferita nel reparto dove è detenuto i’omicida, senza rivelare, però, il legame che lei ha con il carcerato. Il desiderio di vendetta di Eva cresce sempre più, fino a mettere in gioco la sua morale e anche il suo stesso futuro. Durata 100 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Sotto le foglie – Commedia, thriller. Regia di François Ozon, con Josiane Balasko, Ludivine Sagnier e Hélène Vincent. La premurosa nonna Michelle vive la sua tranquilla pensione in un piccolo villaggio della Borgogna, vicino alla migliore amica Marie-Claude. Michelle non vede l’ora di trascorrere l’estate con il nipote Lucas, ma quando sua figlia Valérie e Lucas arrivano a casa le cose iniziano a prendere una strana piega e nulla sembra andare per il verso giusto: Valérie mangia dei funghi velenosi raccolti da Michelle e il ritorno di Vincent, il figlio di Marie-Claude appena uscito di prigione, sembra sconvolgere ulteriormente gli equilibri. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Con la consueta sensibilità, Ozon descrive un paesaggio geografico e umano all’apparenza soave, dove le persone al contrario prima o poi mostrano comportamenti inaspettati, facendo emergere, sotto le foglie, il panorama problematico dei rapporti familiari e amicali, con la vicenda che si tinge di giallo, ambiguamente tra gesti amorevoli e sospetti atroci.” Durata 101 minuti. (Nazionale sala 1)

The last Showgirl – Drammatico. Regia di Gia Coppola, con Pamela Anderson e Jamie Lee Curtis. Shelly ha saputo che lo spettacolo di cui lei era la stella a Las Vegas sta per chiudere: dovrà cercare una sistemazione per vivere, forse dovrà rinunciare alle sue aspirazioni artistiche, pronte ancora per il futuro, sarà necessario per lei rivedere i rapporti con la sua figlia Hannah che ha sempre abitato a Tucson, affidata a conoscenti, una ragazza che vede nella professione della madre il motivo che le ha sottratto affetti e l’abitudine a stare insieme. Davvero è stato “normale” abbandonare tutto questo, per ritrovarsi adesso senza un futuro? Durata 88 minuti. (Fratelli Marx sala Chico, Reposi sala 4, Uci Beinasco)

The Shrouds – Segreti sepolti – Drammatico. Regia di David Cronenberg, con Vincent Cassel, Diane Kruger e Guy Pearce, Rimasto vedovo di Becca da quattro anni, Karsh ha faticosamente trovato il modo di elaborare il lutto. Grazie ai suoi ingenti mezzi finanziari ha fondato una società, GraveTech, che fabbrica sudari speciali, che permettono di riprendere con videocamere i defunti e di farli osservare post mortem ai congiunti attraverso un dispositivo elettronico. Soprattutto Karsh può così osservare Becca in ogni momento, anche morta. Così facendo, scopre un’anomalia nelle ossa di Becca, come se queste stessero mutando sottoterra. Nel frattempo il cimitero GraveTech, dove ha sepolto la moglie, subisce un atto di vandalismo, apparentemente riconducibile a un gruppo di ecoterroristi islandesi. Maury, cognato di Karsh, e Terry, la sua ex moglie e sorella di Becca, identica a lei tranne che per carattere e acconciatura, pensano che siano coinvolti servizi segreti russi e cinesi, interessati alle potenzialità strategiche offerte dai sistemi GraveTech. Durata 116 minuti. (Eliseo, Lux sala 2, Nazionale sala 4, Uci Moncalieri)

La vita da grandi – Commedia drammatica. Regia di Greta Scarano, con Matilda De Angelis, Yuri Tuci, Maria Amelia Monti e Paolo Hendel. Irene sta costruendo una vita regolare a Roma, quando è costretta a tornare a Rimini, la sua città natale, per prendersi cura di Omar, suo fratello autistico di 40 anni. Scoprirà che Omar ha idee chiare sul suo futuro: non vuole in nessun modo vivere con lei una volta che i genitori non ci saranno più. Convince Irene a tenere per lui un corso intensivo di adultità che gli permetta di essere autonomo, ma soprattutto di realizzare i suoi sogni, come partecipare al Talent che lo renderà un cantante famoso. Durata 90 minuti. (Reposi sala 4, Romano sala 3)

Bravi (PdF): “Siamo per la PACE! Diciamo un chiaro NO al pazzesco riarmo UE!”

Sabato 12 aprile 2025 anche Torino in Piazza Castello manifesta contro “ReArm Europe”

«Siamo per la PACE! Diciamo un chiaro NO al pazzesco riarmo UE!  esclama Carlo Bravi, del Popolo della Famiglia (PdF) di Torino, che prosegue invitando tutti i torinesi e i piemontesi a dire forte “NO al programma UE chiamato “ReArm Europe partecipando numerosi alla grande MANIFESTAZIONE unitaria a Piazza Castello a Torino sabato 12 aprile 2025 alle 16:30, promossa da un comitato di cittadini amanti della Pace».

«Il programma UE chiamato “ReArm Europe  riprende Bravi  è stato poi ribattezzato Readiness 2030″, un termine più politicamente corretto che però non cambia la sostanza degli oltre 800 miliardi di euro (da ottenere con ulteriore debito, o da prelevare dai nostri conti correnti) da spendere entro il 2030 per riarmarsi massicciamente. Notiamo che tale enorme cifra si va ad aggiungere ai già cospicui stanziamenti ordinari per le armi e la difesa, i quali soprattutto nell’ultimo decennio in tutta l’UE sono in continua crescita assai più che tutte le altre voci di spesa pubblica. È inaccettabile che l’Unione Europea scelga di destinare risorse così ingenti al riarmo, a discapito delle famiglie e delle esigenze sociali più urgenti. Questa scelta politica rappresenta una grave minaccia per le famiglie, la sanità, l’istruzione, il lavoro e le piccole e medie imprese».

«Esprimiamo un forte dissenso – soggiunge Bravi – anche nei confronti di una narrativa diffusa ed uniforme circal’inevitabilità di un confronto armato generalizzato in ambito europeo, narrativa che viene diffusa ormai da anni dai media mainstream. Insieme a tale narrativa a senso unico denunciamo anche l’esplicita repressione delle voci “fuori dal coro, quando chiedono ad esempio semplicemente di riallacciare i rapporti culturali e sportivi – e magari anche economici – con la Federazione Russa».

«Troviamoci tutti a Piazza Castello a Torino sabato 12 aprile alle 16:30  invita infine Bravi  dove ascolteremo interventi di vari rappresentanti della società civile sia in presenza sia da remoto, e dove saremo in collegamento con altre piazze d’Italia anch’esse mobilitate contro il programma “ReArm Europe“. A Piazza Castello spero di poter esprimere anch’io la voce delle famiglie piemontesi, come pure dei cristiani della nostra Regione, che sono concordi non solo nell’invocare da Dio il grande Dono della Pace, ma anche nel promuovere attivamente concrete opere di Pace, miranti a sostenere le famiglie in tutte le loro esigenze a cominciare da un piano per la natalità questo sì che servirebbe davvero massiccio, anche istituendo uno specifico Reddito di Maternità come propone da un decennio il Popolo della Famiglia  per arrestare ed invertire il trend della denatalità (la “peste bianca” del 21° secolo, vera bomba ad orologeria per la società contemporanea), per una sanità davvero per tutti, la scuola, i disabili, gli anziani, i disoccupati e gli emarginati, come pure le piccole e medie imprese (in gran parte famigliari) che stanno chiudendo a ritmi galoppanti. Vi aspettiamo tutti a Piazza Castello!».

Pdf Piemonte

Quattro artisti in mostra alla Fondazione Amendola in “Contrappunto”

Ermanno Barovero e Ariel Soulé per la pittura e Roberto Bricalli e Elio Garis per la scultura

‘Contrappunto’ è il titolo di una mostra che unisce in un sodalizio artistico i lavori di due pittori, Ermanno Barovero e Ariel Soulé, e due scultori Roberto Bricalli e Elio Garis, ospitata nella sede della Fondazione Giorgio Amendola, in via Tollegno 52 a Torino. Inaugura giovedì 10 aprile alle 17.30 e rimarrà aperta fino al 3 maggio prossimo.

Dopo la prima tappa a Morbegno, in provincia di Sondrio, la mostra itinerante fa tappa a Torino e chiuderà il suo percorso a Cuneo, nella sede di palazzo Samone.

“Contrappunto, il titolo della mostra – spiega il suo curatore Luca Motto – sottolinea la molteplicità delle voci che, pur producendo un canto individuale e personale, formano un insieme armonico e coerente. L’arte è sempre un rito che mette ordine nella realtà e l’artista cerca sempre di rendere docile qualche aspetto incontrollabile della realtà. L’arte è incantesimo. Ci si arresta davanti a un dipinto, davanti a una scultura. La contemplazione è un’azione magica. L’arte è ordine Ma l’ordine non è necessariamente giusto, benevolo. L’ordine può essere arbitrario, duro, crudele. L’artista non fa dell’arte per salvare gli uomini, ma per salvare se stesso. L’arte è un luogo sacro. Tutto ciò che è immesso in questo spazio si trasfigura. Tutto questo fa parte delle ricerca dei quattro artisti in mostra, che trasformano lo spazio espositivo in cui mescolanza e unione sono dionisiaci, tutto fuoco e passione.

La separazione e l’individuazione sono apollinei, tutta estetica e logica. Nella mostra “Contrappunto” i quattro artisti fanno dell’occhio un occhio esplorante e la loro arte testimonia il linguaggio specifico delle immagini sia pittoriche, sia scultoree, che rimandano ad una realtà altra e stupefacente”.

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. Sabato 9.30-12.30. Ingresso libero.

 

Mara Martellotta

Anziana derubata in auto, arrestati i borseggiatori

Una donna di 78 anni era stata borseggiata ad Avigliana. I due ladri, nordafricani, sono stati rintracciati e arrestati poco dopo il furto dai carabinieri. Recuperati i 245 euro in contanti di refurtiva.  Mentre la signora parcheggiava l’auto vicino a un centro commerciale e aveva il portafogli sul sedile, uno dei due si è avvicinato dal lato della guida per chiederle informazioni. Nel frattempo il complice rubava il portafogli dal finestrino.

Corno da Caccia: due giorni di musica e tradizione tra Stupinigi e Torino

Torna l’appuntamento con l’Arte Musicale dei Suonatori di Corno da Caccia dell’Accademia di Sant’Uberto

Palazzina di Caccia di Stupinigi: 12 aprile, dalle 15.15 alle 17.30

Concerto gratuito con biglietto d’ingresso

Piazza e Corte d’Onore di Palazzo Carignano: 13 aprile, dalle 10.15 alle 12.30

Concerto gratuito

 

 

L’arte musicale del corno da caccia torna protagonista con le Giornate Internazionali del Corno da Caccia 2025, in programma il 12 e 13 aprile. Un doppio appuntamento all’insegna della musica e della tradizione, che si svolgerà prima nella splendida cornice della Palazzina di Caccia di Stupinigi e poi nel prestigioso Palazzo Carignano.

L’evento è organizzato dall’Accademia di Sant’Uberto come parte della rassegna musicale Cerimoniale e Divertissement 2025, alla sua seconda edizione, che celebra il connubio tra il patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO (grazie alla convenzione del 2023) dell’arte del corno da caccia e un altro importante patrimonio UNESCO del Piemonte, le Residenze Reali Sabaude (convenzione del 1972).

Questa tradizione musicale, nata nelle corti europee della seconda metà del Seicento, vede oggi la partecipazione di ensemble provenienti da tutta Europa: LesTrompes de Bonne dall’Alta Savoia (Francia), i gruppi con Parforcehorn in Mib dell’Alto Adige e della Repubblica Ceca, e con la partecipazione dei corni delle Alpi con il gruppo “I Corni del Generus” di Bellinzona (Svizzera) e LesBriançonneurs (Francia). Si esibiranno in un programma che coinvolge circa 60 suonatori, rendendo omaggio ad uno strumento naturale, senza fori, valvole o pistoni, nato per comunicare tra foreste e montagne e trasportato nei secoli nella musica d’arte da compositori come Vivaldi, Haendel e Alessandro Scarlatti.

Il programma dei concerti

Le Giornate Internazionali del Corno da Caccia 2025 prevedono due appuntamenti:

  • Sabato 12 aprile – Palazzina di Caccia di Stupinigi, Nichelino: Concerto all’aperto con esibizioni dei gruppi internazionali di corno da caccia e dei corni delle Alpi. L’ingresso è gratuito ma con il biglietto d’ingresso alla Palazzina.
  • Domenica 13 aprile – Palazzo Carignano, Torino: Concerto conclusivo in cui si alterneranno i diversi gruppi, con esecuzioni sia collettive che singole, mettendo in risalto le differenti tecniche e strumenti legati a questa affascinante tradizione musicale. Il concerto è gratuito.

Le iniziative sono possibili grazie al supporto del Ministero della Cultura ai patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità UNESCO (Legge 77/2006) e della Fondazione CRT.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti, è possibile consultare il sito ufficiale delle Residenze Reali Sabaude (www.residenzerealisabaude.com) e quello dell’Accademia di Sant’Uberto (www.accademiadisantuberto.org), dove trovare anche il link al canale YouTube degli eventi musicali.

Per informazioni: info@accademiadisantuberto.it

L’arte musicale del corno da caccia e il riconoscimento UNESCO: un po’ di storia

Il corno da caccia è stato inserito nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO nel 2020, grazie a una candidatura internazionale che ha coinvolto Francia, Italia, Belgio e Lussemburgo. Per l’Italia, i partner ufficiali sono: Regione Piemonte, Città di Venaria Reale, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Città di Nichelino, Palazzina di Caccia di Stupinigi/Fondazione Ordine Mauriziano e Liceo Classico Musicale Cavour di Torino.

La promozione e il recupero di questa antica arte in Italia è opera dell’Accademia di Sant’Uberto – ETS, fondata nel 1996 da un gruppo di persone con diverse competenze, già attivo ai primi anni ’90 per il recupero e la promozione della Reggia di Venaria, all’epoca ancora in stato di degrado. Nell’ipotesi di un recupero, l’obiettivo era quello di salvaguardare l’identità storica della residenza, legata al loisir di corte, al tema ludico, per mettere a fuoco la civiltà delle corti d’Europa sotto diverse prospettive: musica, esercizi del corpo, feste, cerimonie. In questo quadro il corno da caccia era l’elemento rappresentativo del loisir di corte all’epoca più importante, la Venatio Regia – la caccia Reale, e certamente non come semplice svago o divertimento, ma per l’educazione del principe alla difesa del suo territorio, insieme ai giovani aristocratici che ne avrebbero seguito le sorti, in pace e in guerra, e per comunicare la magnificenza attraverso il complesso cerimoniale venatorio. Il corno da caccia divenne quindi per L’Accademia di Sant’Uberto emblematico del valore del tema ludico di corte in tutti suoi diversi aspetti. Da allora il tema è stato sviluppato in diversi modi: musica del corno da caccia e barocca, studi, ricerche, pubblicazioni e mostre sul tema ludico.

Nel corso dell’iter di candidatura UNESCO del corno da caccia la presa di coscienza del valore del patrimonio immateriale ha sviluppato un diverso modo di collaborare con i siti UNESCO, con le Residenze, beni “materiali”. Non può essere UNESCO un patrimonio immateriale che non sia vivente, ossia legato ad una comunità di praticanti che nel corso del tempo, spesso di secoli, ha creato la sua arte, l’ha modificata e sviluppata fino ai nostri giorni, diversa, ma sempre viva e aperta al futuro, con i giovani. Questo aspetto ha incoraggiato una proposta di valorizzazione del patrimonio in generale, rispettosa del passato, ma attenta alla pratica di oggi. Il patrimonio immateriale, vivente, ben si presta a rivitalizzare siti UNESCO, a mettere in luce pratiche esercitate da chi ci viveva, creando un ponte tra passato e presente, mantenendo vivo l’interesse e la curiosità di conoscere. Le antiche fanfare di caccia della corte di Luigi XV oggi si suonano sempre con un corno naturale, ma con tecniche diverse; l’antico gioco della pallacorda, gioco educativo per destrezza, tuttora praticato, è diverso dal suo erede, il tennis di oggi, ma la visione viva e d’insieme di una attività contribuisce a superare le barriere del tempo e a ritrovare l’emozione di un nuovo percorso di visita.

Questo impegno culturale e di comunicazione ha portato alla recente pubblicazione del volume Il corno da caccia. Musica a corte tra Piemonte ed Europa (Secc. XVI – XIX), a cura di Renato Meucci (edito da Olschki), che raccoglie i contributi di 15 esperti da 8 Paesi diversi. È stato peraltro ritrovato un prezioso corno da caccia sabaudo della seconda metà 700, che certamente avrà suonato a Stupinigi, e due copie sono state eseguite, anche per impiego nei concerti barocchi e formazione di giovani musicisti nei corsi tenuti dall’Accademia alla Reggia di Venaria. In Italia sono conservati solo 13 corni realizzati tra il Seicento e il Settecento, dopo le fusioni avvenute nel secondo conflitto mondiale.