ilTorinese

Torino, l’arte come esperimento globale: “The Others”

La rassegna ha trasformato l’ILO in un laboratorio di visioni contemporanee

Nel fine settimana che Torino ha interamente dedicato all’arte, tra mostre, inaugurazioni e fiere diffuse in tutta la città, “The Others” si è confermata una delle tappe più vive e sorprendenti del calendario. Ospitata quest’anno negli spazi dell’International Training Centre of the ILO, la manifestazione ha offerto anche l’occasione di riscoprire un luogo poco conosciuto dai torinesi, trasformato per l’occasione in un crocevia di linguaggi, culture e prospettive artistiche.

Giunta alla sua XIV edizione, la fiera ha riunito 57 espositori provenienti dall’Italia e da otto Paesi stranieri – tra cui Slovacchia, Spagna, Perù, Lituania, Francia, Svizzera, Argentina e Portogallo – animando il Padiglione Americas 2 con installazioni, performance e progetti pensati ad hoc per questa edizione.

Quest’anno, “The Others Art Fair” si è presentata con un titolo che suona come un manifesto: “The future is here, right now!”. Un invito a non attendere il futuro ma a viverlo e riscriverlo, attraverso le proposte di gallerie emergenti e consolidate, spazi indipendenti, artist-run space e home gallery.

Accanto alle esposizioni, un fitto programma culturale di performance, talk, installazioni sonore e videoarte ha arricchito la manifestazione, confermando la vocazione interdisciplinare di un evento che continua a reinventarsi, anno dopo anno, come piattaforma di dialogo e sperimentazione.

Il percorso espositivo si sviluppa lungo tre direttrici concettualila soglia e la città, il viaggio e l’interculturalità, il corpo e gli inganni della visione – che guidano il visitatore in un’esperienza immersiva e riflessiva, capace di interrogare i confini tra spazio urbano, identità e percezione.

La sensazione, muovendosi tra le Suites e le Roomsdel padiglione, è quella di un continuo scambio tra dimensioni underground e realtà più strutturate: un dialogo fluido in cui le energie dei giovani artisti si intrecciano con la solidità di gallerie affermate. Ogni sala si presenta come un piccolo mondo autonomo, capace di restituire al pubblico visioni dirette, a volte crude, ma sempre autentiche e comunicative.

Tra i temi più ricorrenti spicca quello del viaggio, inteso non solo come spostamento fisico, ma come esperienza dello spazio e del “qui e ora”, esteso alla dimensione interculturale e alla possibilità di far convivere prospettive differenti. Centrale anche la riflessione sul corpo, spesso mostrato nella sua nudità più esplicita e simbolica – come nelle opere di Duprè– a rappresentare una fisicità esposta, vulnerabile e potente allo stesso tempo.

Con la sua energia inclusiva e la pluralità di voci che la compongono, The Others si conferma una vera e propria factory dell’arte indipendente, dove trovano spazio le sperimentazioni più vitali del panorama italiano e torinese, in dialogo costante con la scena internazionale.

Valeria Rombolá

Ragazzino disabile torturato e gettato nella Dora la notte di Halloween

/

Terribile vicenda ha avuto come bersaglio un quindicenne  con disabilità che  è stato sequestrato, malmenato e torturato nella notte di Halloween a Moncalieri. Secondo i carabinieri, la vittima sarebbe stata avvicinata da un gruppo di coetanei e lungo la Dora sottoposta a una serie di violenze. La baby gang lo avrebbe rasato a forza, bruciato con una sigaretta sulla caviglia e poi spinto nel fiume. Ma il ragazzo è riuscito fortunatamente a tornare a riva dove è stato soccorso dal 118 e trasportato all’ospedale Santa Croce di Moncalieri. I medici lo hanno trattenuto per accertamenti.

Al Cimitero Monumentale la commemorazione dei defunti

Questa mattina al Cimitero Monumentale di corso Novara il sindaco Stefano Lo Russo ha preso parte alla consueta commemorazione per la giornata dei defunti con l’omaggio ai monumenti e ai cippi ai caduti di tutte le guerre. Al corteo delle autorità, aperto dal Gonfalone della Città di Torino seguito dai Gonfaloni della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino, erano presenti le rappresentanze delle associazioni combattentistiche e della Resistenza.

“Questo – ha detto il Sindaco – è un giorno in cui cogliamo l’occasione per fermarci, per raccoglierci nel ricordo di chi non c’è più, degli insegnamenti che restano, delle persone che continuano a guidarci anche se non sono più fisicamente accanto a noi.
La memoria è ciò che ci tiene insieme: ricordare significa anche dire grazie a chi ha lasciato un segno nelle nostre vite e nella nostra città, e continuare a prenderci cura di ciò che ci hanno trasmesso”.

Le celebrazioni proseguono con la cerimonia per la Commemorazione al Monumento per i caduti a Nassiriya di corso IV Novembre, cui prende parte l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda e, nel pomeriggio, con la Messa in ricordo dei defunti al Cimitero Monumentale officiata dall’arcivescovo della Città, il cardinale Roberto Repole, cui prenderà parte la vicesindaca Michela Favaro.

TorinoClick

Serie A, decima giornata: Torino e Pisa si dividono la posta in un vibrante 2-2

 

Torino e Pisa regalano spettacolo nel match della decima giornata di Serie A, chiudendo sul 2-2 una sfida ricca di emozioni, tutte concentrate nel primo tempo. Gli ospiti partono fortissimo grazie a una doppietta di Moreo, che in meno di mezz’ora gela l’Olimpico Grande Torino. La reazione granata però non si fa attendere: Simeone accorcia le distanze con un preciso colpo di testa, poi Adams trova il pari con un destro potente che non lascia scampo al portiere toscano.

Nella ripresa le due squadre calano d’intensità ma non mancano le occasioni, soprattutto per i padroni di casa, che però sprecano troppo sotto porta. Il Torino manca così l’aggancio alla parte sinistra della classifica, mentre il Pisa conquista un punto prezioso in ottica salvezza.

Enzo Grassano

Muore in casa tra le fiamme in via Ormea per una pentola sul fuoco

I vicini di casa hanno chiamato i vigili del fuoco per l’odore di fumo e le  fiamme che provenivano dall’appartamento al terzo piano di via Ormea 92 a Torino. I soccorritori hanno trovato  il corpo senza vita di un 70enne che viveva da solo. E’ stato trovato in cucina, dove  si è sviluppato l’incendio probabilmente a causa di una pentola lasciata sul fornello acceso.

Il torinese “Stoccolma” in finale nazionale al tour Music Fest

Mirko Lupo in arte Stoccolma, classe 1993 e’ nato a Torino.

Autore /paroliere di alcuni brani ascoltati in radio ed entrati in classifica EarOne, come Galassie di Franco & Martina.
Stoccolma è in finale nazionale al tour Music Fest 2025 che si svolgerà dal 22 al 30 novembre a San Marino.
Il suo testo,Tutto da rifare è tra i 21 finalisti della categoria Autori.
Un testo che parla di buio, ma anche di luce e che cerca di trasmettere una speranza anche quando tutto sembra non avere più un senso ed evidenzia la bellezza della vita nonostante a volte risulti difficile.


Il Contest Nazionale, da carattere importante premia il vincitore con supporti alla carriera come borse di studio e budget per la sponsorizzazione di progetti futuri.
Il sogno di “Stoccolma ” è di arrivare come Autore sul piu’ grande palco d’Italia , quello di sanremo.
A Breve uscirà il suo nuovo singolo intitolato COMETE.

Savoia top secret, le storie mai lette sui reali

Vittorio Emanuele II tentò di organizzare una crociata europea, 200.000 uomini con lui al comando alla conquista di Costantinopoli ottomana, vascelli corsari inglesi con la bandiera dei Savoia razziavano gli schiavi nel nord Africa da rivendere in Sardegna, un Savoia divenne “Papa” o antiPapa in un’epoca di scismi, il sospetto che alcuni dei Savoia non siano morti per cause naturali ma avvelenati come Amedeo VII, il Conte Rosso, e il padre del principe Eugenio. Dopo anni di ricerche negli archivi di Stato di Torino e di Cagliari e tra le pagine di antichi volumi il giornalista e scrittore Luigi Grassia ha raccolto dieci vicende su Casa Savoia poco conosciute o del tutto ignorate e così è nato il libro “I Savoia segreti, fra stregoneria, avvelenamenti e corsari del Madagascar”, Edizioni Capricorno. “Nessuna delle storie riunite nel libro è una fake news, precisa l’autore, tutte sono pubblicate in testi di storici accademici, però alzi la mano chi le ha mai lette o sentite”.
E allora possiamo continuare con le vicende narrate nel libro, dai pirati del Madagascar che offrirono a un re savoiardo la corona della loro isola, fatto che ha ispirato la copertina del libro, alla condanna a morte per stregoneria di un uomo tra le mura di Casa Savoia, dai rapporti tra i Savoia e la massoneria alle voci secondo cui Vittorio Emanuele II non era figlio di Carlo Alberto ma di un macellaio fiorentino, dalla vocazione dei Savoia per l’Oriente come re di Cipro e di Gerusalemme alla presenza di una Savoia sul trono di Costantinopoli nel Trecento. Molte di queste storie sono sconosciute ai più o note solo in parte: indagando negli archivi della dinastia Luigi Grassia le ha tirate fuori, studiate, lette e rilette, e raccolte nel suo saggio “ignorando il 99% già arcinoto della storia dei Savoia” come la formazione dell’Unità d’Italia, le due guerre mondiali, il fascismo e tanto altro. “Diamo queste materie per scontate, scrive Grassia, e piuttosto andiamo in cerca di quello di cui il pubblico dei non specialisti sa poco o niente e che noi stessi abbiamo scoperto poco per volta”. Quella dei Savoia, d’altronde, è una storia mondiale, le cui vicende, spiega l’autore, sono sempre un po’ sopra le righe, un po’ esagerate e hanno una proiezione sul mondo che manca alle altre grandi famiglie italiane come i Medici, i Doria e i Farnese, pur protagoniste della storia europea. I Savoia sono stati sempre eccessivi e già nel Mille, ricorda l’autore, quando controllano anche solo qualche passo alpino, pretendono di essere già una potenza politica e militare e poi nei secoli si lanciano in tutte le guerre per poi sedere nelle varie conferenze di pace e collaborare alla creazione del nuovo ordine geopolitico dell’Europa e del mondo. Da qui l’invito di Grassia a provare a navigare tra le carte ingiallite dell’Archivio di Stato di Torino per scoprire un mondo nuovo e sconosciuto. Davvero un libro che andrebbe usato a scuola come testo di storia.                             Filippo Re

“Sorsi e Morsi”. Al “Pannunzio” sulle orme di Soldati

MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE ALLE ORE 17 

In via Maria Vittoria 35 h sede del Centro Pannunzio avrà luogo un incontro dedicato alla presentazione del programma televisivo “SORSI E MORSI”.  Da “Viaggio nella valle del Po” ai social: la divulgazione del cibo e del vino in televisione (di cui fu antesignano Mario Soldati) dal dopoguerra ad oggi. Modererà Mara ANTONACCIO.

Quaglieni e Soldati

Sport, arte e food: così Torino cresce grazie ai grandi eventi internazionali

Torino negli ultimi anni ha saputo consolidare la sua immagine di città europea dei grandi eventi, trasformando appuntamenti come Artissima, le Nitto ATP Finals e Terra Madre – Salone del Gusto in veri motori di sviluppo economico e turistico.

Le Nitto ATP Finals, ospitate al Pala Alpitour, rappresentano uno dei massimi esempi di questo successo. L’edizione 2023 ha generato un impatto economico di oltre 306 milioni di euro, mentre quella del 2024 ha superato ogni record con oltre 500 milioni di euro di ricaduta e più di 200 mila spettatori, confermando Torino tra le capitali mondiali del tennis e dello sport indoor.

Anche Terra Madre – Salone del Gusto 2024, organizzato da Slow Food al Parco Dora, ha attirato circa 300 mila visitatori da tutto il mondo, con 3 mila delegati da 140 Paesi e più di 700 espositori. Un risultato che ribadisce la capacità della città di ospitare eventi internazionali legati alla sostenibilità e alla cultura del cibo.

Sul fronte culturale, Artissima continua a rafforzare il ruolo di Torino come capitale dell’arte contemporanea, richiamando oltre 35 mila visitatori e gallerie da più di 30 Paesi, con effetti positivi anche sul turismo di qualità.

Nei periodi dei grandi eventi, l’occupazione alberghiera sfiora il 90% e cresce la spesa media dei visitatori, a beneficio di ristoranti, negozi e trasporti. E i turisti crescono in tutto il Piemonte, soprattutto stranieri.

Torino dimostra così di aver trasformato i suoi grandi appuntamenti in un modello virtuoso di crescita sostenibile, capace di coniugare economia, cultura e qualità urbana. Un patrimonio di competenze e visione che rappresenta una delle leve più solide per il futuro della città.

La fiera dedicata alle realtà emergenti, The Others. Performance sonore e video-art

The Others Art Fair è giunta alla sua quattordicesima edizione e annuncia i 57 espositori che partecipano alla fiera in programma dal 30 ottobre al 2 novembre prossimi, negli spazi dell’International Training Centre of the ILO, in viale Maestri del Lavoro 10, a Torino.

The Others presenta espositori dall’Italia e dall’estero, tra cui Slovacchia, Spagna, Perù, Cuba, Lituania, Francia, Svizzera, Argentina e Portogallo, rivelando novità sui focus dedicati a performance, video d’arte e opere sonore. Presenta anche tre percorsi trasversali, che sono chiavi di lettura per questa edizione: la soglia e la città, il viaggio e l’interculturalità, il corpo e gli inganni della visione. A guidare questo processo è il direttore artistico Lorenzo Bruni, curatore indipendente con una lunga esperienza internazionale. Il Patron è Roberto Casiraghi, affiancato da un board curatoriale composto da Caterina Angelucci, Carolina Ciuti, Lydia Pribišová e Elisabetta Roncati, le quali approfondiranno i temi di questa edizione per mezzo di focus, visite guidate e tavole rotonde. Un gruppo che ha lavorato insieme per mantenere fede alla vocazione di The Others di essere un laboratorio critico e relazionale più che un semplice appuntamento fieristico.
Per il secondo anno consecutivo, The Others trasforma il campus dell’International Training Center of the ILO in un organismo culturale vivo, un luogo dove realtà internazionali pongono in dialogo tecniche tradizionali e algoritmi, corpo e città, memoria e futuro. Visitare The Others significa confrontarsi con il mosaico ricco di spazi no-profit, gallerie emergenti consolidate, home galleries che confermano la vocazione della fiera, quella di coniugare opere e pratiche capaci di dialogare non solo con lo spazio fisico che le accoglie, ma anche con le tensioni del nostro tempo.

L’immagine guida della nuova edizione di The Others porta la firma di Simone Rotella, noto illustratore e grafico pubblicitario torinese riconosciuto per uno stile distintivo frutto di una rigorosa ricerca tra combinazioni di colori e punti di vista cinematografici. Per la fiera, Rotella ha realizzato “Allegoria nel futuro”, un’illustrazione evocativa dal tono distopico che interpreta in chiave creativa il tema centrale di questa edizione: “The Future is here right now”. L’immagine ritrae tre figure d’età diversa, due umane e una robotica, che si alternano in modo ciclico, suggerendo un percorso evolutivo nel tempo. Questa immagine è stata ispirata all’artista da un quadro di Tiziano di metà del Cinquecento, in cui sono presenti tre teste maschili che simboleggiano rispettivamente la giovinezza, la maturità e la vecchiaia.

I 57 espositori animano la palazzina del TC ILO con proposte elaborate appositamente per l’occasione e suddivise in 3 grandi macroaree, che diventano chiave di lettura dell’edizione 2025. La prima riguarda la soglia cittadina tra spazio cittadino e privato. L’idea di soglia diventa esperienza condivisa in relazione alla natura, come accade con Solocontemporaneo dell’Argentina, che mette in scena “ I viaggiatori del tempo” con le opere di Karina Chechik, Juan Si-Gonzalez, Arturo E. Mosquera, Edgardo Mizhrai e Alexandra Verga, che rifiutano di delegare alla IA la propria immaginazione, invitando il pubblico a un tempo lento; il progetto della galleria Bunker di Firenze orchestra connessioni tra segni astratti dell’artista Monograff, che invade lo spazio con un intervento pittorico site-specific, e le riflessioni sul concetto di oggetto d’uso elaborate da Filippo Mannucci, Davide D’Alessandro e Jonathan Bocca, che parlano direttamente con i limiti e le potenzialità del contenitore architettonico. Il concetto di esperienza di soglia si moltiplica in forme diverse da MAG Magazzeno Art Gaze di Bologna, dove si costruisce un ponte generazionale e linguistico tra i quadri di Giovane Ceruti, le visioni intime di Margherita Paoletti e l’energia urbana di Eron, oppure la soglia come esperienza politica centrale nel progetto di A7 Gallery della Slovacchia che, con Helena Toth, Dorota Holubova e Jan Kostaa affronta i temi di futuro, diritti e sostenibilità.

Un altro tema è quello del dialogo interculturale e del viaggio. Il tema della soglia non è solo collegato all’esperienza dello spazio e del qui e ora, ma si amplia con molti progetti all’idea di esperienza Interculturale e a come far convivere punti di vista culturali differenti, un aspetto amplificato dalla sede in cui si svolge l’edizione. In alcuni casi diventa una necessità principale con la galleria Collage Habana di Cuba, che stimola il dialogo tra due artisti cubani, Alberto Domínguez e Andrés Maurette, dove la funzione dell’oggetto si trasforma in pura contemplazione, ma anche con Bloc Art Perù, che espone pitture e performance legate a spiritualità andina, natura e identità femminile, per esperire il presente da una prospettiva extraeuropea con opere di artiste peruviane come Patica da Lipsia. ODP Gallery, dalla Germania, intreccia memoria, geometria e natura per proporre diversi modi di intendere il disegno e la pittura per una mappa europea delle vulnerabilità contemporanee. Dall’Europa Centro Orientale arriva la Bánska St A Nica Contemporary della Slovacchia, che presenta gli esiti di residenze collettive, dove la vita di studio diventa forma espositiva e l’opera è il risultato di un processo aperto tramite le opere di Martin Groch, Alessia Armeni e Svätopluk Mikyta. Questi progetti mostrano che l’internazionalità è un’esperienza di convivenza di linguaggi.

Altre gallerie hanno scelto il corpo come elemento principale, in grado di creare una connessione tra spazi fisici e mentali. Tra chi sceglie il corpo come terreno di indagine possiamo citare il BOA Spazio Arte di Bologna, che dà voce a 5 giovani artiste tra Cina e Italia: Flavia Bucci, Roberta Cacciatore, Federica Gonnelli, Tullia Mazzotti, Jilan Wu, capaci di trasformare il vissuto personale in paesaggi interiori. In altri casi il corpo, nella sua eccessiva rappresentazione nel tempo dei selfie e dei programmi di riconoscimento facciale, punta a insinuare dei dubbi sull’autenticità della visione. Tra le varie proposte, Raw Messina di Roma mette al centro il sentimento come “bussola” nell’iperdigitale, con opere che intrecciano pitture, video e performance (Eleonora Rossi, Erendira Reyes, Pax Paloscia) e che rispondono all’IA riaffermando l’esperienza emotiva. Altre gallerie scelgono il corpo come terreno di ambiguità, come Arteria Art Gallery, dalla Spagna, che intreccia i paesaggi emotivi di Samantha Torrisi con i corpi visionari di Carlos Enfedaque e Laura Fridman. Infine, Garage Fontana, di Modica, mette a confronto gli autoritratti pittorici di Michelangelo Menù con le ferrotipie e l’archivio Ultramar di Romanic Tisserand, offrendo due prospettive complementari tra pittura e fotografia d’archivio.
The Others propone una molteplicità di voci che costruiscono una mappa cittadina che parla diversi linguaggi artistici: da CRAG, che intreccia pittura e fotografia sull’architettura come memoria, Bea Sarias (Chiara Ferrando) a Spazio Pirotecnico, che apre un ponte generazionale tra disegno, scultura e video con Piero Brarda, Ditjan Muça, Francesca Lo Petuso e Paula Daer, passando per Febo e Dafne, capace di tenere insieme fotografia, ceramica, astrazione e fumetto con Diego Dominici, Pier De Felice, Sarah Rossiter e Marco D’Aponte.

Mara Martellotta