ilTorinese

“LangaRide”. In bici tra cantine e vigneti di Langa

L’iniziativa, inizialmente prevista per la scorsa Pasquetta e poi rinviata, si recupera per il Solstizio d’Estate

Sabato 21 giugno

Sessame (Asti)

Nulla di ciò ch’è buono s’ha mai da perdere. Capita anche per “LangaRide”, la “ciclo-eno-gastronomica” organizzata dall’Associazione “Torino Bike Experience” in collaborazione con il Comune astigiano di Sessame (patria del Brachetto), inizialmente prevista per la scorsa Pasquetta (lunedì 21 aprile), poi annullata per maltempo, e oggi diligentemente recuperata nella data simbolica del “Solstizio d’Estate”, sabato prossimo 21 giugno, diventando  anche seconda tappa dell’“Appennino Bike Tour”, Festival che attraversa l’Italia, partendo dalla Liguria e arrivando in Sicilia, dal 20 giugno al 20 luglio.

“LangaRide è un tour ciclo-eno-gastronomico in bicicletta pensato per le famiglie e per il grande pubblico: da un lato, si vive e conosce il territorio delle Langhe Astigiane, ‘Patrimonio Unesco’, fuori dalle rotte più note, dall’altro si degusta” spiegano il sindaco di Sessame, Paolo Carlo Milano, e Alessandro Ippolito, presidente di “Torino Bike Experience”. La pedalata “eno-gastronomica” ha una lunghezza di 15 chilometri circa. L’appuntamento è per le 8,30, nel centro di Sessame, per le iscrizioni e per visitare il “villaggio” allestito ad hoc da “Appennino Bike Tour”. Alle 10,30, parte l’“itinerario facile”, nei dintorni del paese con tappe dai produttori di vino. Al rientro, a pranzo, sarà il celebre “Risotto” di Sessame ad attendere e a rinfrancare i partecipanti. A guidare la comitiva, saranno “accompagnatori ciclistici” qualificati“Uisp” che faranno scoprire gli angoli più suggestivi e  le strade panoramiche del territorio.

Sei le tappe previste, in altrettante Aziende agricole e in ognuna, l’opportunità di conoscere un’etichetta specifica della zona, in abbinamento a salumi e a formaggi tipici, tra i quali il “Roccaverano DOP”.

Per gli “appiedati” ma comunque desiderosi di montare in sella, nessun problema! “LangaRide” offre anche la possibilità di affittare le bici e garantisce, per tutta la giornata, un’assistenza meccanica gratuita. Inoltre, per chi farà acquisti nelle cantine, è garantita la possibilità di farsi portare il vino all’arrivo, quando verrà servito a tutti i partecipanti l’“Aperibike” in collaborazione con i produttori di vino e le sfiziosità di “Ma.Eled”. Non mancherà anche l’“intrattenimento musicale” in piazza con “Felice Reggio & Friends”: si spazierà dal jazz al pop fino alla “musica celtica”.

Prenotazioni: info@langaride.com

E per i ciclisti da dieci e lode, o quasi? Nessuna paura! Si è infatti pensato per loro, impavidi delle due ruote, il LangaRide Gravel”, percorso, di 70 chilometri con 1600 metri di dislivello, patrocinato dai Comuni di Sessame, Roccaverano e Bistagno, prova valida per il “Campionato Gran Gravel 2025” (partenza alle 8). Dal paese di Sessame, il tracciato passa per Bistagno (qui è previsto checkpoint) e, poi, si sale fino a Roccaverano, paese della “Roccaverano DOP”. L’itinerario prosegue, poi, attraversando i vigneti e le colline della Langa astigiana fino a rientrare a Sessame. All’arrivo, nel tardo pomeriggio, l’“Aperibike” per tutti i finisher.

Altra alternativa per chi accompagna i ciclisti, senza alcuna intenzione di montare in sella, la giornata da trascorrere all’“Asti Padel Club”di Sessame. Il pranzo si può consumare nell’area food, degustando il “risotto” di Sessame (piatto tipico locale, omaggiato da una “Sagra”, arrivata quest’anno alla 103^ edizione, che si svolge nel primo fine settimana di maggio) preparato dalla “Proloco”, oppure in una delle strutture convenzionate che collaborano con l’iniziativa come “Fin cu naie” (piazza Martiri della libertà 7), ristorante “Il Giardinetto” (strada Provinciale Valle Bormida 24), Agriturismo “Villa Caffarelli”(sp 25, della Valle Bormida 1).

Per ulteriori info e per iscrizioni: www.langaride.com

g.m.

Nelle foto: immagini di repertorio

 

Giugno 1855, Baudelaire e l’eresia dei fiori del male

 

Ma jeunesse ne fut qu’un ténébreux orage, traversé çà et là par de brillants soleils; le tonnerre et la pluie ont fait un tel ravage, qu’il reste en mon jardin bien peu de fruits vermeils ” (Non fu che fosca tempesta la mia giovinezza, qua e là solcata da rilucenti soli;il tuono e la pioggia ne han fatto un  tale strazio da lasciare nel mio giardino solo qualche vermiglio frutto). Versi potenti, tratti da L’ennemi, il nemico, una delle poesie che Charles Baudelaire raccolse nei suoi Les Fleurs du Mal. Era il 1°giugno 1855 quando, per la prima volta, la Revue des Deux Mondes pubblicò, con tanto di nota cautelativa per violenza, diciotto poesie di Baudelaire dal titolo I Fiori del Male, opera che subito destò scalpore e fu censurata. Ma la censura e la critica de Le Figaro non bastarono a celare l’opera e, infatti, il grande pubblico fu subito attirato dal lavoro.  Così I Fiori del Male sbocciano in quel lontano primo giugno, per poi essere pubblicati in prima edizione il 25 giugno del 1857, con 100 poesie suddivise in 5 sezioni e messi in vendita in circa 1100 esemplari, dagli editori Poulet-Malassis et De Briose. Le liriche di Baudelaire conobbero nuovamente e con più vigore l’asprezza della censura dei benpensanti, conseguenza naturale dello scalpore sollevato dall’audacia dei componimenti e dall’anticonformismo dei temi trattati che sconvolsero l’intero mondo letterario europeo. Il 20 agosto si celebrò a Parigi il processo penale contro l’autore e l’editore, accusati di pubblicazione oscena. Pubblico ministero era Ernest Pinard, lo stesso che qualche mese prima aveva pronunciato la requisitoria contro Madame Bovary di Flaubert. Baudelaire e Poulet-Malassis furono condannati a pene pecuniarie e alla soppressione di sei poesie. Negli appunti scritti per il suo avvocato per la difesa, Baudelaire diceva: “Il libro deve essere giudicato nel suo insieme: solo così si può coglierne la terribile moralità”. Il 30 agosto Victor Hugo gli scrisse: “I vostri Fiori del male risplendono e abbagliano come stelle […]”. E pensare che Baudelaire voleva intitolare la sua opera Les lesbiennes, le lesbiche, allo scopo di provocare quella gente che tanto disprezzava. Nonostante la censura e le critiche feroci che subì a quel tempo, il capolavoro di Baudelaire si diffuse in tutta Europa e ancora oggi i Fiori del Male è considerata una delle opere più innovative e influenti dell’Ottocento. Colpito da ictus, parzialmente paralizzato e divorato dalla sifilide ormai all’ultimo stadio morì ancora giovane a 46 anni il 31 agosto 1867 a Parigi dove venne sepolto nel cimitero di Montparnasse. E’ in quella tomba di famiglia senza alcun particolare epitaffio, insieme al detestato patrigno detestato e alla madre, morta quattro anni dopo, che riposa uno dei più famosi poètes maudits. Non mancano mai un fiore o un biglietto per l’autore dello Spleen di Parigi e vale sempre la pena di brindare al talento di Baudelaire, accompagnando il tutto con gli ultimi versi de Le osterie di Alda Merini che, ricordandolo, scriveva che in quei luoghi popolari “ci sta il nome di Charles scritto a caratteri d’oro”. À votre santé!

Marco Travaglini

Torino all’European Cities Forum di Cracovia

La Città di Torino partecipa alla sesta edizione dell’European Cities Forum a Cracovia. Organizzato dalla Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana della Commissione Europea, l’appuntamento si tiene con cadenza biennale con l’obiettivo di fare il punto sulle misure e sui fondi europei destinati allo sviluppo urbano e di facilitare il confronto e lo scambio di buone pratiche tra amministratori, con particolare attenzione per transizione ecologica, rigenerazione urbana e coesione sociale. La scorsa edizione, a marzo 2023, si era tenuta a Torino.

Questa mattina, nel corso della seconda giornata dei lavori del Forum, il sindaco Stefano Lo Russo ha aperto la sessione dal tema “Futuri urbani inclusivi: guidare la crescita attraverso equità e opportunità” che ha visto susseguirsi gli intervenuti di Sabrina Abdi dell’Agence nationale de la cohésion des territoires, della responsabile del settore Inclusive Cities dell’OECD Camille Viros, del direttore del Dipartimento Pianificazione Strategica e Pnrr di Roma Raffaele Barbato, del programme manager Impact Economy di Rotterdam Michiel van Keulen e del Chief city strategist di Bratislava Ján Mazúr.

“Governi e istituzioni internazionali – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – riconoscono sempre di più le città come attori globali, coinvolgendole su temi cruciali come il cambiamento climatico, l’inclusione, l’innovazione e la giustizia sociale. E in questo scenario Torino ha ritrovato un ruolo da protagonista nelle reti internazionali, condividendo politiche e buone pratiche operative con altre città nel mondo in un’ottica di sviluppo condiviso”. Lo scorso mese di aprile la nostra città è stata una delle partecipanti agli Urban Days dell’OECD, l’Organizzazione globale per la cooperazione e lo sviluppo economico, dove il sindaco Stefano Lo Russo è entrato a far parte dello “steering group” ristretto degli “OECD Champion Mayors fro Inclusive Growth”, gruppo di lavoro dell’organizzazione chiamato a fornire spunti e competenze su tematiche locali e priorità nazionali relativi ai temi dello sviluppo economico e della inclusione sociale di cui fanno parte capitali come Tokyo, Parigi e Bratislava.

L’edizione di quest’anno del Cities Forum assume poi particolare rilievo perché si svolge nel pieno della discussione sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, sul futuro della Politica di Coesione e sull’Agenda per le Città dell’Unione Europea. “Non c’è crescita urbana senza coesione sociale” ha sottolineato il Sindaco nel suo intervento, evidenziando la necessità di mettere in campo politiche urbane inclusive garantendo “accesso a lavoro, servizi, mobilità e partecipazione a tutte le persone, indipendentemente da origine, genere, età o condizione”. L’inclusione sociale, ha spiegato Lo Russo, deve essere interpretata come un investimento per la crescita della città: “investire in alloggi accessibili, trasporti pubblici efficienti, spazi pubblici sicuri e processi decisionali partecipativi migliora la qualità della vita e consente una maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Non si tratta di spesa sociale, ma di investimento intelligente per un’economia urbana solida e a prova di futuro”. L’inclusione deve essere al centro delle due sfide che Torino, come tutte le grandi città europee, sta affrontando, ovvero transizione ecologica e digitale “Non ci sarà transizione verde e digitale equa – ha concluso – se non mettiamo l’inclusione al centro. Garantire a tutti accesso all’energia pulita, agli strumenti digitali e alla mobilità sostenibile è ciò che rende questi processi davvero efficaci, condivisi e replicabili”.

Nel pomeriggio il sindaco Lo Russo, che è vicepresidente Anci nazionale con delega alle Politiche comunitarie e internazionali, ha incontrato il vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto.
È stata occasione per tornare a confrontarsi sui contenuti dell’Agenda delle Città per il futuro della Coesione presentata a Torino lo scorso mese di aprile, su proposte e priorità per la Politica di Coesione e su programmi europei che vedano protagoniste le città.

TGORINO CLICK

Furti sulle auto: due arresti

Due cittadini marocchini, rispettivamente di 36 e 39 anni, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per furto aggravato in concorso a Torino.

La Volante del Commissariato di P.S. Barriera Milano, impegnata in un servizio di controllo del territorio, veniva inviata in corso Regio Parco dalla centrale operativa, a seguito della segnalazione del danneggiamento di diverse autovetture in sosta ad opera di due persone che venivano sommariamente descritte.

Gli agenti, coadiuvati da pattuglie del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia e dell’UPGSP, intercettavano due uomini, in evidente stato di ebrezza, corrispondenti a quelli segnalati poco prima, che si stavano allontanando velocemente dal posto, e li fermavano .

Gli accertamenti svolti evidenziavano che gli stessi avevano tentato di aprire con la forza la portiera di un’auto parcheggiata, per poi allontanarsi.

Le Volanti riuscivano anche a individuare, nell’area di corso Regio Parco, altre tre autovetture con i finestrini infranti e rovistate al loro interno. Dalle stesse erano stati asportati diversi oggetti, rinvenuti in possesso dei due cittadini marocchini e che venivano restituiti ai legittimi proprietari.

Gli arresti sono stati convalidati; per entrambi gli indagati è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di firma.

L’ossessione per la forma fisica: un disturbo chiamato disformismo corporeo

 

La vigoressia  ha dei dati allarmanti e continua a crescere.

Nel momento in cui la cura di sé diventa una ossessione e segue pedissequamente modelli prestabiliti si può parlare di vigoressia (dal latino “vigor” forza e “orexis” fame” che si può tradurre in fame di forza), una condizione conosciuta anche come disformismo corporeo con dismorfia muscolare (DMS-5- TR 2022), un disturbo forse ancora poco conosciuto, ma piuttosto preoccupante e  in grado di causare una battaglia permanente con il proprio aspetto. Chi ne soffre sviluppa una percezione errata del proprio fisico e, sentendosi inadeguato rispetto ai parametri e ai dettami proposti dal contesto a cui si riferisce, corre ai ripari investendo il proprio tempo in attività ginniche molto faticose e ricorrendo a diete massicce e squilibrate. I dati sono allarmanti e in crescita, il 10% della popolazione soffre di vigoressia. La fascia più colpita da questo disturbo è quella tra i 25 e i 35 anni, seguita da quella dei 18-24; l’esordio spesso si manifesta durante l’adolescenza, momento in cui si comincia a costruire un’ identità basata anche sul proprio corpo; parte, quindi,  il percorso di modellamento e  ci si esamina puntualmente per verificare i miglioramenti che vengono postati successivamente su canali online,  come Tik Tok, creando in  questo modo un’onda virale di identificazione, potremmo dire di massa, sempre più potente e pericolosa.

Le psicoterapeute Silvia Bellapi, Simona Porta ed Elena Contento si occupano con scrupolosa attenzione di questa “nuova” patologia e spiegano che “la vigoressia è una ossessione per un corpo muscoloso, modellato e definito che pone come obiettivo quello del raggiungimento dell’ideale di perfezione e di impeccabilità. Il corpo diventa una gabbia, un prodotto che definisce la propria identità, chi siamo e quanto valiamo. Ci si percepisce con molti difetti anche se nella realtà e dall’esterno queste anomalie non vengono rilevate. I sintomi corrispondono a comportamenti e consuetudini precisi: programmi di allenamento estenuanti, preoccupazione eccessiva per le forme corporee, diete molto rigide iperproteiche e ipocaloriche.

È sotto gli occhi di tutti che negli ultimi anni l’attenzione per il corpo, per la forma fisica e soprattutto per la “perfezione”, parametro non esistente in natura, ma frutto di tendenze e credenze perlopiù create artificialmente, sta invadendo le nostre vite attraverso un vero e proprio tormento sui diversi canali social, soprattutto Instagram e Tik Tok, e la proposta continua di modelli ideali nati in televisione, nella moda, nello show business.

“Sui social media queste pratiche sono molto pubblicizzate, si propongono corpi creati dall’intelligenza artificiale irraggiungibili, ideali e di esemplarità non umanamente esistente. Questo disturbo attecchisce maggiormente quando alla base c’è bassa autostima e molta fragilità; le persone che soffrono di questa patologia cercano in tutti i modi di migliorare quello che avvertono essere fisicamente imperfetto, sono insicure e attraverso un corpo desiderabile, e quindi un controllo disciplinare su stessi, riescono a mitigare emozioni negative oltre che ad essere riconosciute e ammirate socialmente” spiegano  le dottoresse Bellapi, Porta e Contento.

Donne e uomini scolpiti, fisici modellati, pelle liscia, tratti perfetti ci si presentano quotidianamente sulle pagine dei media online e durante i programmi tv; questi appaiono favolosi, raccontano dei loro regimi alimentari, delle loro rinunce, delle loro sedute in palestra con pesi, elastici e tanta costanza, maniacale e ossessiva. Questa disciplina che ha l’aria di essere solo una mania salutista, a cui si tende a dare quindi una connotazione positiva, può essere tutt’altro che tale. Le diete estreme che prevedono l’eliminazione totale di carboidrati e di grassi con un uso smodato di proteine, infatti, insieme ad un compulsivo bisogno di fare attività fisica è tutt’altro che un piano benefico per l’organismo.

Ma quali sono i danni fisici e psichici di questa ossessione per un fisico modellato e scolpito? 

Normalmente si manifesta in breve tempo uno di quei comportamenti tipici di molti disturbi psichici: l’isolamento sociale, infatti, per evitare di sgarrare la dieta o saltare allentamenti si rinuncia anche a frequentare i propri pari e a partecipare ad attività ludiche. Altri rischi reali sono quelli fisici e corrispondono a danni muscolari e renali. 

Cosa possono fare gli agenti sociali come la famiglia o la scuola per prevenire ed eventualmente affrontare questa patologia? Le nostre esperte chiosano “bisogna favorire il senso di accettazione, mitigare il giudizio negativo e controllare comportamenti come l’isolamento sociale. È importante lavorare sui sintomi precedenti all’evoluzione della malattia e, se poi la situazione arriva a livelli allarmanti, è consigliato chiedere aiuto ai professionisti. Purtroppo a volte anche le famiglie o i partner degli individui affetti da questo disturbo sono coinvolti in questa spirale ossessiva tendendo così a normalizzare comportamenti disfunzionali; la terapia con approccio multi disciplinare, che comprende quindi l’intervento di psicologi, medici e nutrizionisti  senz’altro rappresenta una soluzione che offre le maggiori garanzie di risanamento.”

 

Pronto soccorso, Valle (Pd): “Solo misure di carta”

Mentre la Giunta Regionale individua nuovi requisiti per i pronto soccorso, nessuna notizia rispetto al Pronto Soccorso delle Molinette: una struttura sempre più intasata, dove non c’è sicuramente spazio per implementare le misure di umanizzazione e efficientamento previste dalla Regione. Le indicazioni regionali sui pronto soccorso sono perciò destinate a rimanere lettera morta, alle Molinette come in molti ospedali che attendono un avanzamento concreto del piano di edilizia sanitaria.

 

Eppure, il 15 luglio 2024 Riboldi annunciava l’installazione di una struttura temporanea entro l’autunno, il trasferimento e l’inizio dei lavori entro la primavera 2025.

Poi il 22 novembre 2024, dietrofront. Annuncio di un immancabile “studio” (questa volta del Politecnico) niente struttura provvisoria (che a questo punto avrebbe dovuto essere finita, ma non è neanche iniziata) e un nuovo rinvio.

Ad oggi però nessuna proposta progettuale è arrivata, gli operatori sanitari non hanno nessuna indicazione in merito e il Pronto Soccorso delle Molinette resta in una situazione del tutto insufficiente e insicura, a quasi tre anni dai crolli che hanno interessato la struttura.

Daniele VALLE – Vicepresidente IV

 

Commissione

Torino premia i migliori ristoranti del mondo

L’evento gastronomico più atteso dell’anno: The World’s 50 Best Restaurants 2025  (www.theworlds50best.com).  

Oltre al ricordo dei sapori, la Regione Piemonte consegnerà agli chef alcuni omaggi simbolo del territorio che li ospita: una bottiglia di Barolo del proprio anno di nascita, un barattolo personalizzato di Nutella e un kit da cucina su cui è riprodotta l’Allegoria di Ugo Nespolo, che ritrae tutte le eccellenze del Piemonte.

Per quattro giorni in città e in Piemonte oltre 1.300 ospiti, più di 250 giornalisti specializzati nel settore enogastronomico, 89 ristoranti e più di 100 chef.

Questa sera, al Lingotto di Torino, cuore della storia manifatturiera piemontese, si terrà la cerimonia di premiazione che svelerà la classifica dei migliori ristoranti del mondo.

L’evento vedrà la partecipazione del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, promotore della candidatura della cucina italiana a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ad accoglierlo, per l’occasione, saranno il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio insieme agli assessori regionali al Turismo, Marina Chiarelli, all’Agricoltura e Cibo, Paolo Bongioanni e alla Tartuficoltura, Marco Gallo.

Vedere l’Italia al centro dei World’s 50 Best Restaurants è un onore. Gli chef e i ristoranti, tra i migliori al mondo, sono coloro che trasformano le nostre eccellenze agroalimentari dando loro ancora più valore e rendendole vere e proprie esperienze indimenticabili – dichiara il ministro Lollobrigida –Abbiamo candidato la Cucina Italiana a Patrimonio Immateriale UNESCO e il 50 Best rappresenta un’opportunità per dare ancora più forza a questa candidatura e riconoscere ufficialmente il valore dei migliori ambasciatori delle nostre tradizioni e delle nostre identità culturali”.

 

È tutto pronto per il via a The World’s 50 Best Restaurants 2025: il più grande evento internazionale dedicato alla ristorazione e alla cucina. Un appuntamento di rilevanza mondiale che abbiamo voluto organizzare a Torino per far conoscere al mondo l’altissima qualità della nostra cucina e dei nostri ristoranti – afferma il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio –.  scopriremo la classifica dei migliori 50 chef al mondo durante l’Award al quale sono orgoglioso di annunciare che parteciperà anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – che sta portando avanti la candidatura della cucina italiana come patrimonio Unesco – nel contesto iconico del Lingotto, cuore della storia manifatturiera di una città e di una regione, il Piemonte, che negli anni ha saputo cambiare pelle e che oggi vede il turismo, e quindi anche il turismo enogastronomico, rappresentare il 10 per cento del Pil, con una presenza di turisti stranieri che vale il 53 per cento del totale, ben oltre alla media italiana, a riprova di come questo territorio abbia un’offerta completa e attrattiva per turisti e appassionati da tutto il mondo. Questa è la terra in cui è nata l’Italia e in cui è nato Slow Food, perché qui si offre cibo di qualità che è cibo giusto perché tutela l’ambiente e la dignità di chi lo produce e di chi lavora in ogni passaggio della filiera”.

La cerimonia di premiazione di The World’s 50 Best Restaurants 2025, conferma la capacità del Piemonte di essere protagonista sulla scena internazionale sia per la qualità della sua offerta enogastronomica, sia come territorio in grado di attrarre e gestire grandi eventi – dichiarano gli assessori regionali al Turismo, Marina Chiarelli, all’Agricoltura e Cibo, Paolo Bongioanni e alla Tartuficoltura, Marco Gallo -. Questa manifestazione rappresenta molto più di un appuntamento gourmet. È una straordinaria opportunità per valorizzare l’intero sistema Piemonte, fatto di eccellenze agroalimentari, paesaggi unici, ospitalità diffusa e un tessuto culturale e produttivo capace di fare rete. Grandi eventi come questo rafforzano la reputazione internazionale della nostra regione e generano ricadute concrete per il turismo, la promozione, la filiera agroalimentare e la cultura locale. Dopo aver ospitato eventi sportivi, culturali e fieristici di rilievo mondiale, accogliere The World’s 50 Best Restaurants conferma una vocazione chiara: fare della nostra regione una destinazione di riferimento per chi cerca esperienze autentiche, di qualità e di valore globale”.

 

Cerimonia di premiazione a ingresso riservato di “The World’s 50 Best Restaurants 2025”, giovedì  19 giugno – Lingotto di Torino

Programma:

  • Dalle ore 18.00 alle 19.30
    Red carpet degli chef e accesso al Padiglione 1 del Lingotto, dove gli ospiti potranno visitare gli stand degli sponsor, degustare i prodotti delle eccellenze partner dell’evento – tra cui quelli del Piemonte – e vivere l’accoglienza del territorio.
  • Dalle ore 19.30
    Apertura dell’accesso al Centro Congressi Lingotto per il pubblico in possesso di invito e accredito, con ingresso diretto all’Auditorium Giovanni Agnelli, dove si svolgerà la cerimonia.
  • Ore 20.00
    Inizio ufficiale della premiazione: svelamento della classifica dei 50 migliori ristoranti del mondo, con la partecipazione delle più importanti personalità della scena gastronomica internazionale.
  • Ore 22.00
    Al termine della cerimonia, rientro al Padiglione 1 per un nuovo passaggio tra gli stand e ulteriori momenti di networking e degustazione.
  • Dalle ore 23.00 fino alle 2.00/3.00
    After party con DJ set al Padiglione 2

La cerimonia si potrà seguire in streaming su: https://www.youtube.com/c/worlds50best

Un evento globale per celebrare la cultura gastronomica

Il marchio 50 Best è l’autorità leader nel settore della gastronomia e delle bevande a livello mondiale. Nato nel 2002 con la prima edizione di The World’s 50 Best Restaurants, negli anni ha ampliato la sua offerta con classifiche regionali (Asia, America Latina, Medio Oriente e Nord Africa), il ranking dei migliori bar al mondo (The World’s 50 Best Bars), la piattaforma 50 Best Discovery dedicata ai viaggiatori gourmet, e il più recente The World’s 50 Best Hotels, lanciato nel 2023.

Da oltre 20 anni, 50 Best ispira appassionati di tutto il mondo a scoprire nuove destinazioni culinarie e a sostenere l’evoluzione dell’ospitalità, promuovendo inclusività, sostenibilità e innovazione attraverso eventi, contenuti digitali e programmi come 50 Next e 50 Best for Recovery.

Sgominata banda di 12 persone: rapinavano le abitazioni

Il sodalizio criminoso era composto da dodici persone, otto uomini e quattro donne, ed è stato sgominato dalla polizia di Cuneo.  La banda di sarebbe resa protagonista di una serie di furti pluriaggravati in abitazioni del territorio  consumati nelle zone di Cuneo, Saluzzo, Alba, Fossano e Dronero nei mesi scorsi. Si tratta di cittadini italiani con legami parentali tra loro e appartenenti alle comunità sinti  della provincia cuneese. L’operazione è stata condotta dalla squadra mobile.

La Festa della Musica ai Musei Reali di Torino

ALLE ORE 21.00, APPUNTAMENTO NEI GIARDINI REALI CON PUCCINI DANCE CIRCUS OPERA

 

Lo spettacolo, in collaborazione con la Compagnia blucinQue, parte del programma della rassegna Estate Reale – Una sera al museo, propone un racconto danzato delle figure femminili nell’opera pucciniana, con musica elettronica e immagini oniriche.

 

Nel corso della serata, dalle 19.45 alle 23.30, il pubblico potrà visitare tutto il percorso museale e i Giardini Reali.

Sabato 21 giugno 2025, in occasione della Festa della Musica, i Musei Reali celebrano l’inizio dell’estate con l’apertura straordinaria di tutto il percorso museale e dei Giardini Reali, dalle 19.45 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 22.45).

L’appuntamento è parte della rassegna Estate Reale – Una sera al museo, il cartellone culturale che anima i Musei Reali con oltre venti eventi tra musica, teatro, poesia e arti performative, proponendo un viaggio emozionante all’interno di luoghi iconici come il Teatro Romano, i Giardini Reali, la Corte d’Onore e il Salone delle Guardie Svizzere.

Il tema dell’edizione 2025, Natura, stagioni e musica, è un invito a esplorare il dialogo tra le arti e il tempo, tra passato e presente.

L’evento è ospitato nel Giardino di Levante, recentemente riaperto al pubblico dopo il restauro, che, alle ore 21.00, ospiterà Puccini Dance Circus Opera – Per coro di corpi e strumenti, spettacolo della Compagnia blucinQue, scritto e diretto da Caterina Mochi Sismondi, con il sostegno di Quaglia Antica Distilleria dal 1890.

Un’opera visionaria che fonde danza, acrobatica, musica elettronica e orchestrale con la narrazione poetica delle figure femminili pucciniane: Tosca, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Turandot e Mimì.

Sono donne che cedono alle debolezze, rimangono spiazzate dalle lotte e dalle vertigini della vita e amorose, e cadono per poi rialzarsi e reagire per trasformare l’ambiente, trovare nuove prospettive, a volte anche drammatiche, e affrontare le sfide per rinnovarsi. Dalle opere del compositore toscano non emerge una tipologia di donna, ma un intero universo collegato e che ruota intorno alle protagoniste. Lo sguardo pucciniano le rende non più solo eroine, ma creature normali, che vivono imprevisti e sogni, donne chiamate a scegliere, a volte a un bivio e sempre in cerca di una soluzione che possa fare emergere forza e valore.

Sul palco, un “coro di corpi” darà voce a un universo femminile che attraversa epoche e significati, accompagnato dalla presenza scenica di Ivan Ieri nel ruolo del compositore e del suo alter ego.

Lo spettacolo è all’aperto; in caso di maltempo verrà rinviato; non sono previsti posti a sedere: il pubblico è invitato a portare coperte o plaid per accomodarsi sul prato.

 

Biglietto unico: €10,00

La Caffetteria Reale sarà aperta per tutta la serata.

“Economia Piemontese ancora sotto il 2007. Incide il calo di Torino”

Il report annuale di Banca d’Italia ci fa fare i conti o l’esame di coscienza col vero stato della economia piemontese. Pochissimi purtroppo  i politici presenti,  mentre parlamentati e consiglieri regionali e comunali avrebbero dovuto essere presenti per prendere nota. La pagella della economia piemontese penalizzata dal calo della economia torinese che vale il 55% della economia regionale e’ ancora sotto il 2007,  mentre sia la economia nazionale che quella del  nord hanno superato il livello del 2007.
Il valore aggiunto piemontese oggi e’ inferiore del 3% al valore aggiunto del 2007. Per il prof. Bertoldi noi avremmo dovuto difendere  l’industria esistente e puntare su nuove start-up . Invece a Torino la Fiat è stata difesa molto poco , troppo poco.
Il dato della bassa crescita si poteva e doveva vedere molto prima per aggiustare la strategia. A capirlo prima si poteva e doveva difendere di più l’industria dell’auto e accelerare la costruzione della TAV e là manutenzione dei nostri trafori e delle nostre autostrade.
Personalmente mi sento a posto con la mia coscienza perché nel 2013 ho guidato la azione per spostare a Torino la Autorità dei trasporti , nel 2018 ho guidato la battaglia per salvare la TAV con la grande Piazza Castello piena e nel 2019 ho lanciato la battaglia poi fatta propria dall’on. Molinari per i fondi alla rottamazione auto quando mi accorsi che nell’ultima finanziaria di Draghi non vi era un euro per il settore industriale più importante.
Prima studieremo bene i dati della relazione di Banca d’Italia e prima correggeremo le azioni del Comune, della Regione e delle imprese e prima andrà meglio per il nostro vecchio Piemonte. Ecco perché a Torino, dopo 32 anni di sinistra al governo , occorre cambiare.
Mino Giachino
SITAV SILAVORO