ilTorinese

Il sapore del mare nel cuore di Torino

PAPO KITCHEN & FISH

Una bistronomie di pesce in via Monferrato, in Borgo Po, uno dei quartieri più chic di Torino, tra la Gran Madre, la collina e il fiume Po.

Un locale piccolo: tre salette, pochi tavoli, qualche posto al bacone davanti allo chef che sfiletta il pesce e un grazioso dehor affacciato proprio sulla via del passeggio.

Un menù di solo pesce, crostacei, ostriche e coquillages nel quale convivono ricette semplici e invenzioni gastronomiche. Percebes, Gamberi rossi di Mazara del Vallo, Chele di Granciporro, Fasolari, Lumache di mare, ricci e king krab sono solo alcuni dettagli del ricco menù.

Il pesce, che arriva fresco tutti i giorni, è il protagonista della carta – antipasti, primi, secondi e zuppe – ma si può scegliere anche fra quello esposto nel bancone, scegliendo se farlo preparare alla griglia, al sale o fritto.

L’ambiente è informale ma curato; ogni dettaglio parla di mare ed entrare da Papo Kitchen & Fish è un po’ come spostarsi in una località marittima. Anche i tavoli apparecchiati con tovagliette all’americana sia a pranzo sia a cena aiutano a creare l’atmosfera, sdrammatizzando il concetto di lusso.

I piatti sono accompagnati da una interessante carta dei vini, un’ampia selezione di etichette che comprende bianchi, rossi e rosati, con un occhio di riguardo per gli Champagne e le bollicine italiane.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Robert Kolker “Hidden Valley Road” -Feltrinelli- euro 22,00
Kolker è un grande giornalista investigativo e scrittore americano, nato a Columbia nel 1969, vincitore di numerosi premi; abile nel maneggiare con cura argomenti piuttosto complessi.
Nel romanzo “Hidden Valley Road” racconta la storia vera di una famiglia americana particolarissima, alle prese con la schizofrenia che la sprofonda in un inarrestabile baratro, sullo sfondo delle teorie e delle cure mediche del secolo scorso. Protagonisti sono i Galvin, e Kolker ha intervistato tutti i superstiti del clan, mettendo ordine in una materia difficile come quella della malattia mentale.
Don e Mimi Galvin inseguono il sogno americano e sono i genitori di una tribù di ben 12 figli, che Mimi ha sfornato a ritmo incalzante nell’arco di 20 anni, a partire dal 1945. Lei li chiama per numero nel tentativo di semplificare la vita difficile che l’aspetta. Il primogenito Donald nasce 15 giorni prima della bomba atomica sganciata su Hiroshima, mentre il padre sta combattendo da quelle parti. Seguono gli altri, in tutto 10 maschi, e per finire le due ultime femmine che non avranno vita facile.
E’ durante l’adolescenza che Donald inizia a manifestare sintomi preoccupanti: ha improvvisi e immotivati scatti di violenza, tortura e uccide un gatto, si butta nel fuoco e sembra diventare di colpo un’altra persona, irriconoscibile.
E’ solo l’anticamera dell’inferno familiare devastato dalla follia che ghermisce altri 5 figli.
Perché ben 6 figli, tutti maschi, di questa famiglia che all’esterno pare perfetta, si ammalano di schizofrenia?
Kolker organizza il romanzo in tanti capitoli dedicati ai vari componenti, intervallando le loro follie con una grandiosa ricostruzione dello studio della schizofrenia, dagli anni 50 ad oggi. Racconta le varie teorie, diagnosi, i tentativi di cura, i ricoveri, gli elettroshock, i farmaci e i loro effetti spesso devastanti.

L’autore indaga le conoscenze scientifiche e gli studi fatti dai ricercatori che negli anni hanno tentato di spiegare la natura di una malattia che resta in parte oscura tutt’oggi. Le spiegazioni si rincorrono: per alcuni la causa erano le madri e i loro comportamenti, le definivano madri “schizofrenogene”; per altri invece le cause risiedono nella genetica. Le spiegazioni si evolvono con gli studi e i Galvin -con l’alto tasso di schizofrenia di buona parte dei suoi membri- sono materia di studio importante. Le teorie si evolveranno, ma Mimi si sentirà sempre esposta e sotto accusa, anche se farà di tutto per nascondere al mondo le derive psichiatriche dei suoi ragazzi.

Mentre la scienza annaspa tra natura e cultura, abuso o rifiuto di farmaci, ricoveri ripetuti, psichiatria o psicoterapia, i Galvin vivono l’inferno tra le mura domestiche e le violenze dei figli.
Il primo a morire è il quarto figlio, Brian, che in preda a una crisi psicotica spara alla moglie e poi si uccide. E non sarà l’unico…..

Sebbene siano sane, le ultime nate, Margaret e Mary (che per smarcarsi dalla famiglia nell’adolescenza si farà chiamare Lindsay), finiranno vittime dei fratelli in un modo che le segnerà nel profondo e le spingerà a ritenere in parte responsabili i genitori, colpevoli di essersi dedicati ai figli malati più che a quelli sani.
Non resta che addentrarsi nelle pagine scritte con immensa empatia da Kolker, che alla bravura di romanziere unisce quella di giornalista investigativo. E sa farlo con successo: nel 2013 ha ricostruito il caso di 5 prostitute uccise a Long Island nel libro “Lost Girl”, che ha ispirato il film con Amy Ryan e Gabriel Byrne in onda su Netflix; mentre da un’altra sua inchiesta è stato tratto il film “Bad education”.

 

Thomas Savage “Il potere del cane” -Neri Pozza- euro 17,00
Savage è stato un importante scrittore americano (morto a 88 anni nel 2003) noto per i suoi romanzi ambientati nel Montana. “Il potere del cane” risale al 1967 ed è in parte autobiografico; basato sul periodo in cui Savage era adolescente in un ranch del Montana.
Al libro si è ispirata la sceneggiatrice e regista Jane Campion, l’ha adattato per il film che le è valso l’Oscar 2022 per la regia, (28 anni dopo quello per la sceneggiatura di “Lezioni di piano”).
A dare volto ai personaggi sono gli attori della caratura di Benedict Cumberbatch e Jesse Plemons nei panni dei fratelli Burbank, Kirsten Dunst è la locandiera Rosa e suo figlio Peter è interpretato da Kodi Smit-McPhee.

La trama è semplice e allo stesso tempo densa di significato; ruota intorno a solitudine, amore, dolore, ed è ambientata nel 1925 sullo sfondo di un maestoso Montana, che la Campion ha magnificamente immortalato nel film, con immagini maestose ed emblematiche della vita in quello Stato e in quegli anni.
Al centro di tutto ci sono i due fratelli Burbank, ricchi proprietari di un ranch. Pur essendo molto legati e dormano ancora nella stessa stanza a due letti in cui sono cresciuti, Phil e George sono diversi come il giorno e la notte.

Phil è magro, scattante, nervoso, irascibile, ha una mente brillante, è freddo e crudele. Vive nel ricordo e nell’innamoramento per il suo mentore Bronco Harry, (anche se all’epoca del romanzo Savage non era ancora apertamente gay).
Ben più umano è il robusto George, insicuro, riservato e silenzioso, educato e sensibile; e si accontenta di vivere nel cono d’ombra del fratello, che dei due è il dominatore.
Le cose cambiano quando George si innamora della vedova Rose Gordon che gestisce una locanda spersa nel nulla insieme al figlio adolescente Peter; effemminato e apparentemente fragile, segnato dal suicidio del padre che proprio lui ha trovato impiccato.
Rose afferra l’occasione, vende la locanda, sposa George e con lui va a vivere nel ranch dei Burbank. Da allora le cose non saranno più le stesse: i rapporti tra fratelli mutano, la donna subisce le angherie del cognato, ed altro ancora accadrà fino al tragico epilogo.
Occorre fare una postilla: la regista neozelandese ha scavato a fondo nei materiali di archivio, studiato foto dell’epoca e delle persone che avrebbero ispirato la trama, consultato parenti in vita di Savage, visitato il ranch in cui l’autore è cresciuto. Un lavoro certosino di approfondimento che l’ha convinta che Savage avesse realmente avuto uno zio che lo aveva bistrattato, e morto per avvelenamento da antrace, frutto non di una vendetta, ma di un incidente dettato dal caso.

Meg Mason “L’opposto di me stessa” – HarperCollins- euro 18,50
Meg Mason è nata in Nuova Zelanda, ma vive a Sidney, in Australia, da quando era adolescente. E’ una giornalista freelance e collabora con varie prestigiose testate; questo è il primo dei 3 romanzi che ha pubblicato.
Protagonista è la 40enne Martha Friel, che il giorno del suo compleanno si ritrova appassita, triste, sola e senza amici, con il secondo marito Patrick che sta per lasciarla. Per capire il suo profondo disagio esistenziale occorre fare qualche passo indietro nella sua storia.

Tanto per cominciare è nata a Londra in una famiglia disfunzionale. I genitori sono 2 artisti alquanto bizzarri: il padre Fergus Russel è un poeta autore di una sola poesia; la madre Celia Barry è una scultrice dedita all’alcol; poi c’è la sorella Ingrid, irrefrenabile e sulla quale non si può fare affidamento.
Vivono a Belgravia in una casa decadente, la vita familiare sgangherata sembra resistere almeno per un certo tempo e i genitori amano moltissimo le figlie nate a poca distanza l’una dall’altra.

E’ intorno ai 17 anni che la protagonista inizia a manifestare qualche stranezza; come rintanarsi sotto una scrivania che diventa il tetto sulla sua testa mentre studia, mangia, vive e dorme. Una sorta di protezione dal resto del mondo, che vari psicologi cercano di interpretare e curare con psicofarmaci. Tra le fantasiose diagnosi ci sarebbe anche quella che riguarda la negazione della maternità.

Martha cresce e finisce a lavorare per Vogue; poi nella sua vita irrompe un broker rampante, specializzato nella vendita di opere d’arte, a tema campestre, agli oligarchi. Si chiama Jonathan, è particolarmente sensuale, fa breccia nel cuore di Martha, la seduce e la sposa in fretta. Però dopo l’innamoramento iniziale, il marito si rivela un cocainomane narcisista; l’unione naufraga, lasciando Martha esposta al fallimento e preda di ricorrenti depressioni.

Ed ecco arrivare il momento in cui l’amico Patrick -che aveva conosciuto a 13 anni e che era sempre stato innamorato di lei- balza in primo piano: Martha finalmente mette a fuoco anche la sua attrazione per il giovane diventato medico.
Finiscono per sposarsi, ma il malessere di Martha è sempre in agguato e a poco serve la pazienza di Patrick che la conosce da sempre. C’è un punto di rottura e anche questa coppia va in pezzi; e Martha continuerà a cercare di capire da dove arriva il suo mal di vivere…..diagnosi dopo diagnosi.

 

Costanza DiQuattro “Giuditta e il monsù” -Baldini+Castoldi- euro 16,00

Di questa talentuosa giovane scrittrice siciliana (che, dopo un lungo restauro, si occupa anche del teatro di famiglia Donnafugata) abbiamo già amato “La mia casa di Montalbano” nel 2019 e l’anno seguente “Donnafugata”. Ora la sua bravura ci guida nei segreti e nelle stanze di un’antica dimora siciliana blasonata.
La storia è ambientata a partire dal 1884, a Ibla, a Palazzo Chiaromonte, dove la nobildonna Ottavia, moglie del marchese Romualdo Chiaromonte, si contorce negli spasmi delle doglie del suo quarto parto, sperando che, dopo tre figlie femmine, stia finalmente per nascere l’agognato maschio. Invece al mondo viene Giuditta.
Ma quella stessa notte in casa arriverà anche un neonato, ed entrerà dalla porta principale, dopo che qualcuno lo aveva abbandonato sulla soglia del sontuoso palazzo. Un fagotto avvolto in una coperta a brandelli, che il marchese scosta per scoprire che è «masculu»….

Il marchese Romualdo decide di chiamarlo Fortunato (nome scelto non a caso e che prelude un augurio…ma forse anche altro) e lo affida al Monsù di casa e alla moglie; don Nicola e donna Mariana, coppia in là con gli anni e senza figli, che lo cresceranno nel palazzo e come un piccolo principe.
Fortunato e Giuditta crescono insieme: compagni di giochi, complici, affiatati, complementari tanto che «…nessuno avrebbe saputo dire dove finiva uno e dove cominciava l’altro».

L’autrice ci introduce nelle stanze, nelle cucine, nelle ombre e nelle luci, nell’atmosfera d’altri tempi, nei rapporti familiari e tra la servitù di un palazzo tipico della Sicilia dell’Ottocento. E segue i Chiaromonte che ogni primo giugno lasciano l’imponente e vetusto palazzo di Ibla per trasferirsi in campagna, a Poggiogrosso dove «l’aria era fina e pulita e la notte si dormiva da paradiso».
Fortunato e Giuditta sempre a giocare insieme e a fare marachelle, difendendosi l’un l’altro.
Il romanzo racconta la vita della famiglia alle prese con le consuetudini dell’epoca, i lutti da osservare, i caratteri e le inclinazioni delle sorelle di Giuditta. La secondogenita Ada portata allo studio e alla religione, mentre Romualdo pretende il meglio per il matrimonio della primogenita Amalia (quella a cui Giuditta è maggiormente legata).

Intanto il legame tra l’ultimogenita del marchese e Fortunato si fa sempre più intenso; lei svogliata negli studi, coglie ogni occasione buona per stare nella cucina –carica di odori e sapori- regno del padre di Fortunato. E’ in quella stanza che il giovane apprende il mestiere di cuoco, ma ambisce a libri e istruzione. Così il tempo vola con Giuditta che si diverte ad impastare ed imparare ricette, mentre Fortunato si erudisce su libri e quaderni. Solo che i due stanno sbocciando e iniziano a guardarsi con occhi diversi… preludio di una passione che verrà aspramente contrastata.

Il Centro Studi Piemontesi al Salone Internazionale del Libro

Dal 19 al 23 maggio

OVAL stand V 37

Ogni giorno nello stand brevi presentazioni di libri

di recente pubblicazione con i nostri Autori ospiti

Programma completo in via di definizione

Da non perdere sabato 21 maggio in Sala Argento

21 maggio, ore 17:15-18:15

Sala ArgentoPAD 3

Presentazione del  libro di

Giulia Ajmone Marsan

Aniceta & Edoardo

Le famiglie Frisetti e Agnelli

agli esordi dell’imprenditoria torinese

 

A breve le altre iniziative

 

Info 011 537486; info@studipiemontesi.it. www.studipiemontesi.it

Il Torch Run arriva in Piemonte

Dopo aver attraversato tutta l’Italia, il Torch Run organizzato in occasione dei XXXVII Giochi Nazionali Estivi arriverà a Cuneo lunedì 16 maggio per terminare il proprio viaggio a Torino domenica 5 giugno

L’attesa è finita: il Torch Run organizzato in occasione dei XXXVII Giochi Nazionali Estivi Special Olympics sta infatti per varcare i confini del Piemonte. Dopo aver attraversato tutta l’Italia partendo da Udine, il simbolo della diffusione dei valori olimpici tra i popoli arriverà a Cuneo lunedì 16 maggio per poi terminare il proprio viaggio in occasione della Cerimonia d’Apertura, in programma allo Stadio Olimpico “Grande Torino” di Torino domenica 5 giugno.

Durante il proprio percorso in terra piemontese, la torcia farà diverse tappe toccando capoluoghi di provincia e località minori con il coinvolgimento di associazioni e società sportive impegnate nella promozione dell’attività sportiva tra le persone con disabilità intellettiva attraverso i valori di Special Olympics, istituzioni e cittadinanza. Di seguito, il tragitto completo: Cuneo (16 maggio), Asti (17 maggio), Alessandria (18 maggio), Novara (19 maggio), Verbania (19 maggio), Vercelli (20 maggio), Alagna Valsesia (21 maggio), Aosta (23 maggio), Biella (24 maggio), Ivrea (25 maggio), Nole (26 maggio), Lanzo Torinese (26 maggio), Pinerolo (27 maggio), Prali (28 maggio), Alpignano(29 maggio), Avigliana (30 maggio), Torino (31 maggio), Bardonecchia (1 giugno), Grugliasco (2 giugno), Settimo Torinese (3 giugno) e di nuovo Torino (4 e 5 giugno).

L’accensione del tripode che darà il via ufficiale ai Giochi metterà fine allo stop di oltre 2 anni causato dalla pandemia, segnando la rinascita e la ripartenza di tutto il movimento Special Olympics in Italia con lo slogan #TORniamoINcampO: «In tutta la regione – commenta il Presidente di Special Olympics Italia Team Piemonte Carlo Cremontesi respira un grande fermento: essere sede dei Giochi sta dando a tutti forza, entusiasmo e senso di responsabilità. Il nostro obiettivo per le 22 tappe della torcia in terrà piemontese sarà quello di creare un coinvolgimento senza precedenti, supportati dagli enti organizzatori e dai team che si stanno facendo in quattro lavorando sui territori. L’attesa si sta facendo sentire ma i risultati inimmaginabili ottenuti in termini di comunicazione grazie al Torch Run ci fanno immensamente piacere: il fatto che l’idea di realizzarla sia partita da qui non può che renderci ancora più orgogliosi».

Tra guerra e politica inadeguata ci voleva una boccata d’ossigeno con Eurovision

Pazzesco ed assolutamente inaccettabile. Ora è il turno di Fabrizio Rondolino. 

Torinese che partendo a metà anni 80 per Roma, li’ ha fatto la sua fortuna. Inizia come incendiario quasi rivoluzionario  e giornalista dell’ Unità per poi diventare Renziano Doc. Dopo essere stato “culo e camicia” con un certo Massimo D’Alema si è inventato con Renzi Italia Viva. Non è sicuramente l’unico che ha seguito questa traiettoria.  E probabilmente non l’ultimo.  Oggi ha proprio esagerato.  Dopo l’iniziativa del giornalista Michele Santoro a Roma diciamo così, degli ultras pacifisti.  Lo zelante Fabrizio Rondolino ha stilato una lista di proscritti.  Facendo l’elenco dei presenti ha sentenziato: non lo dimenticheremo. È proprio fuori di melone. E per l’appunto inaccettabile.  Come diceva Voltaire: non sono assolutamente d’accordo con voi, ma darei la vita affinché possiate dire il vostro pensiero.  Siamo all’A B C della democrazia. L’altra news è che il Prof Orsini e Matteo Salvini  vanno a braccetto, con il Prof che oramai ambisce nel diventare ideologo dei pentastellati. Addirittura i pentastellati hanno arruolato un altro Prof, Luciano Canfora, Filosofo edemerito latinista e comunista da sempre, dandogli il compito di formare una scuola di formazione politica pentastellata.

Oramai sono lontani i tempi in cui  Giggino  (Di Maio) e Di Battista andavano a trovare i gilet Gialli francesi in odore di social fascismo. Ma ora “scialliamo un po’”. Eurovision a Torino.  Tutta l’Europa canora nella nostra città.  Bello, molto bello. Sembra di essere tornati al 2006, Olimpiadi invernali. Per un momento tutto il mondo riparla della nostra città.  Alberghi pieni e ristoranti pieni. Boccata d’ossigeno.  Poi vedere il nostro amato Sindaco in versione Pop non ha prezzo, tra chitarre e canti. Coinvolta anche Venaria e le periferie. Dunque la parola d’ordine è: tutti in piazza. Ed è veramente bello vedere, pertecipare a questi piccoli o grandi concerti. Il Valentino della gente . Territorio del popolo e non di spacciatori.  Tutta Torino rinasce. O forse non tutta.  A Barriera di Milano mancava una cosa: le baby gang.  Eccola “accontentata” . In via Cigna, nel parcheggio della Lidl scontri tra bande rivali. Urla dei presenti: chiamiamo i carabinieri.  E chi se ne frega siamo minorenni.  10 gazzelle arrivano con il fuggi fuggi generale.  Tentativi di riconoscimento. Fermano i ragazzini portandoli dal barista.  Li riconosce?  No purtroppo non riconosco nessuno. Giusto in Barriera: piccole storie di ordinaria follia. Anche Eurovision  è finita con la inevitabile e per certi versi prevedibile vittoria del gruppo ucraino.   Con Super Mario Draghi in netto recupero.  Molti pensavano o speravano che andando negli States si genuflettesse davanti a Biden.  Errore.

Tutto il contrario.  Tant’è che è pure partita una telefonata dal Pentagono ai russi. Si farà la pace ? Difficile dirlo, sicuramente tutti sperano. Indubbiamente il gioco sporco sulla pelle degli ucraini lo stanno facendo in tanti,  in troppi.  Non solo i russi ma tante ed oscure forze del male.  Forze sconosciute, anzi forze conosciutissime.  Con Finlandesi e Svedesi che hanno tanta, ma tanta paura di una invasione russa.  Per questo vogliono aderire e subito alla Nato. Un Putin sempre più isolato e per ciò ancora più pericoloso. E cinesi ed indiani che gongolano.  Ora cominciano noi, nel comandare. Ma il tutto non è tragicamente così semplice. Noi piccoli torinesi, nel mentre ci godiamo questo momento di notorietà internazionale sperando che non sia un effimero fuoco di paglia. Le premesse ci sono.  Ciò che non c’è sono le forze intellettuali per gestire la sospirata ripresa economica e sociale che da 20 anni speriamo e desideriamo. I progetti presentati dalla Regione, per la maggioranza sono vecchi e dunque obsoleti.  Poche idee e molto confuse. Con un organico sia al comune di Torino come in Regione Piemonte sottodimensionato e non in grado minimamente di gestire le cose. In Regione Piemonte faranno un concorso per alti dirigenti. I vecchi dirigenti, oramai sono andati in pensione. Unico modo, appunto un nuovo concorso.
Per ora, da quello che si sa, unica scelta di criterio dell’ attuale giunta sarebbe non far fare la preselezione agli assistenti degli assessori. Su questo Lega e Fratelli d’Italia non bisticciano. E più che pensare alle competenze , c’è il sospetto che pensino nel sistemare i propri.  Ovviamente speriamo di sbagliare, ma come diceva il divo Giulio Andreotti, a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre.  Noi continuiamo a sperare nell’essere smentiti da positivi fatti che superino il nostro pessimismo.

PATRIZIO TOSETTO

Al via gli incentivi per auto e moto non inquinanti

Lunedì 16 maggio: entrano in vigore gli incentivi per le auto e le moto non inquinanti con sconti fino a 5.000 euro.

Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è subito operativo.

Sulla specifica piattaforma l’operatività partirà il 25 maggio, i contratti di vendita saranno però validi dal 16 maggio. Il provvedimento, firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e caldeggiato dal ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti, prevede  650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024,  per un totale di quasi due miliardi in tre anni

Torna il celebre musical Jesus Christ Superstar con l’interprete originale Ted Neeley

Martedì 17 e mercoledì 18 maggio ore 21

JESUS CHRIST SUPERSTAR
poltronissima € 43,00 | poltrona e galleria €36,80 | galleria B € 23,50

ll 17 e 18 maggio al Teatro Colosseo torna il celebre musical Jesus Christ Superstar con l’interprete originale del film Ted Neeley. Accanto a lui, nel ruolo di Erode, Frankie Hi-Nrg.

La storia di un mito che travolge con la sua passione gli spettatori di tutte le età, un uomo-simbolo che fa della spiritualità la sua bandiera rivoluzionaria, un personaggio unico nella storia del teatro musicale: il celebre lavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice non subisce i segni del tempo, anzi a ogni rappresentazione rinnova il proprio mito contagiando con entusiasmo sempre maggiore le centinaia di migliaia di spettatori che, in Europa e in Italia, hanno scelto di andarlo a vedere.

E se dopo ormai quasi 3 decenni di successi questo spettacolo continua ad emozionare gli spettatori di tutte le età, passando di generazione in generazione, il merito va tutto a un mix di fattori vincenti: innanzitutto il grande lavoro artistico e produttivo di Massimo Romeo Piparo e della sua squadra, che hanno saputo rendere al meglio sulla scena la forza trascinante di una storia universale, dai valori positivi e dai forti sentimenti, in cui la musica diviene protagonista, in uno spettacolo in lingua originale e interpretato interamente dal vivo, con l’indiscutibile eccellenza artistica del cast.

L’impianto di via Monte Ortigara intitolato a Ottavio Porta

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La cerimonia si è svolta domenica pomeriggio all’interno della struttura di via Monte Ortigara 78, nel quartiere Pozzo Strada in Circoscrizione 3, intitolata da oggi ad Ottavio Porta, primo presidente del Pozzomaina, sodalizio gestore dell’impianto. Alla cerimonia erano presenti: la presidente del Consiglio comunale, la presidente della Circoscrizione 3, rappresentanti della Federcalcio e familiari di Ottavio Porta.

Dal 1984 presidente della società calcistica “Pozzostrada”, Ottavio Porta nel 1994 è stato fra gli artefici della fusione con l’altra realtà sportiva del quartiere, il “Pino Maina”. Nasce così il “Pozzomaina” di cui Porta diventa primo presidente, da subito impegnato a rendere la società e l’impianto punti di riferimento per i giovani del quartiere. Un’operazione riuscita anche grazie ai continui miglioramenti realizzati sulla struttura di via Monte Ortigara e alle sinergie sviluppate con il territorio e le istituzioni.

Nel corso della cerimonia, Ottavio Porta è stato ricordato in modo commosso dal figlio Francesco, determinato a continuarne il percorso, spinto dal suo esempio, mentre la presidente della Circoscrizione 3 ne ha sottolineato le qualità umane, di conoscitore e sostenitore del calcio giovanile, capace di diventare punto di riferimento nella crescita sportiva e personale di molti giovani atleti.

Una società, quella del Pozzomaina, diventata ben presto progetto sociale. Per la presidente del Consiglio comunale un esempio da seguire nel calcio dilettantistico torinese con Ottavio Porta come principale interprete, l’intelligenza visionaria che ha saputo dare corpo al progetto, la presenza costante e rassicurante per la sua comunità.

La Regione promuove in Europa con nuovi fondi i prodotti agroalimentari e vitivinicoli

Aperti i bandi 2022 del PSR a sostegno dei consorzi di tutela e associazioni dei produttori per attività d’informazione e promozione

In arrivo dalla Regione Piemonte nuove risorse per aiutare i Consorzi di tutela e le associazioni di produttori a valorizzare e rafforzare le produzioni agroalimentari e viticole piemontesi di qualità su mercati.

Con una dotazione finanziaria complessiva di circa 7 milioni di euro di risorse aggiuntive l’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo ha attivato il bando sulla misura 3.2.1 del Programma di sviluppo rurale 2021-2022 a sostegno delle attività d’informazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari e viticoli di qualità da realizzarsi sul territorio dell’Unione Europea, tra cui la partecipazione a manifestazioni fieristiche di carattere internazionale, nazionale, regionale o locale ritenute interessanti; degustazioni guidate, educational tour, incontri B2B, realizzazione di convegni e workshop, azioni promozionali rivolte al circuito HORECA o presso punti vendita, nonché la predisposizione di materiale promo-pubblicitario, informativo, divulgativo e di iniziative promo-pubblicitarie con i mezzi di informazione ed azioni di educazione alimentare.

Rientrano le iniziative inerenti la valorizzazione del paesaggio rurale caratterizzato da produzioni di qualità come i paesaggi riconosciuti dall’Unesco oppure a corollario della Global Conference on Wine Tourism, il forum mondiale dedicato al turismo enologico che si terrà in Piemonte nel mese di settembre; oltre ad iniziative che coinvolgeranno le Enoteche regionali e le strade del vino e del cibo riconosciute.

Il bando “Operazione 3.2.1 del PSR 2014/2020 Bando 1/2022_B” è pubblicato sul sito ufficiale della Regione Piemonte al link:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2020-operazione-321-informazione-promozione-dei-prodotti-agricoli-alimentari-qualita-bando-3

scadenza: domande di preiscrizione 20 maggio 2022, domande di sostegno 20 giugno 2022.

Schianto sulla provinciale. Motociclista muore, gravissima la figlioletta in sella con lui. Ferite la moglie e l’altra figlia

In serata sulla  provinciale 20 tra Carignano e Carmagnola,  due moto su cui viaggiavano i componenti di una famiglia si sono scontrate con due automobili. È morto sul colpo il padre. Invece la figlia di otto anni che era  in sella con lui è ricoverata al Regina Margherita in gravissime condizioni, con diverse fratture. Sulla seconda moto viaggiavano la moglie della vittima e la seconda  figlia, anch’esse ferite. Anche  due automobilisti sono  feriti.