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Presentato il Piano di Decarbonizzazione del Politecnico

CARBON NEUTRALITY: AL VIA AL POLITECNICO DI TORINO LE AZIONI PER RIDURRE LE EMISSIONI

 

Presentato il Piano di Decarbonizzazione dell’Ateneo torinese: un percorso per arrivare all’ambizioso traguardo di azzeramento delle emissioni in anticipo di 10 anni

rispetto agli impegni “Net Zero” presi a livello internazionale, con l’avvio di azioni immediate e concrete nel breve periodo e un piano pluriennale per l’abbattimento delle

emissioni di CO2 dirette e indirette

 

Il Politecnico di Torino raggiungerà la neutralità carbonica (“carbon neutrality”) entro il 2040. Questo è l’obiettivo ambizioso fissato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo.

In una recente seduta del CdA è stato infatti presentato il primo inventario delle emissioni di Ateneo e l’avvio del Piano di Decarbonizzazione. Ad oggi si stima che siano almeno 10mila le tonnellate di CO2 prodotte dal Politecnico per quanto riguarda le emissioni dirette e indirette relative ai consumi elettrici e termici (che rappresentano quasi l’80% del totale), e per la mobilità del personale (quasi il 10%).

Il percorso per arrivare all’ambizioso traguardo di azzeramento delle emissioni anticipato di 10 anni rispetto agli impegni “Net Zero” presi a livello internazionale, rappresenta una sfida importante per l’Ateneo, che richiede l’avvio di azioni immediate e concrete nel breve periodo e un piano pluriennale per l’abbattimento delle emissioni di CO2 dirette e indirette.

Il CdA ha approvato il percorso proposto dal Green Team di Ateneo, che prevede un primo ambito di azioni di attuazione immediata (ad esempio: implementazione del fotovoltaico, installazione di luci a LED e sostituzione degli infissi) nonché un più articolato piano di azioni volto a migliorare la conoscenza dei consumi e dei fattori di produzione della COper poter intervenire in modo mirato.

 

“Come Ateneo e come società stiamo affrontando un processo di profonda trasformazione tecnologica, ambientale e sociale, i cui effetti anche critici sono già visibili a tutti e coinvolgono tutte le generazioni, superando ormai le frontiere nazionali – sottolinea Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – Il Politecnico, ormai da molti anni attore di rilievo internazionale su tutte le più avanzate frontiere tecnologiche, intende anticipare e accompagnare questa nuova transizione attraverso un percorso aperto e condiviso, che metterà a disposizione anche della società e delle comunità territoriali le proprie competenze tecniche. Riteniamo infatti che le persone siano l’elemento essenziale per una nuova transizione sostenibile, e quindi riteniamo indispensabile affrontare questa sfida in modo corale, valorizzando le capacità tecniche e le soluzioni creative e innovative che emergeranno da un ascolto attivo e continuo. Proprio per questo, nei prossimi mesi saranno lanciate delle “call for ideas”, aperte alla comunità accademica ed ai nostri stakeholder, attraverso cui raccoglieremo proposte e spunti di azione innovativi per contribuire al rafforzamento del nuovo Piano di decarbonizzazione. Questo percorso ci consentirà inoltre di consolidare il legame con le comunità interna ed esterna, coinvolgendo e creando valore non solo per il nostro Ateneo ma per tutto il contesto territoriale.”

“In questi anni, come Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile abbiamo lavorato ad un protocollo di rilevazione delle emissioni per le università che è risultato un’ottima base di partenza per la costruzione del nostro cruscotto delle emissioni – spiega Patrizia Lombardi, Vice Rettrice per Campus e Comunità Sostenibili e coordinatrice del Green Team del Politecnico di Torino – Su questa base di informazioni l’Ateneo può prendere decisioni consapevoli e mettere a punto azioni mirate per raggiungere la neutralità carbonica e, allo stesso tempo, supportare il difficile percorso verso la neutralità climatica della Città di Torino che è una delle 100 ‘Mission Cities’, in ambito europeo, diventando hub di sperimentazione e innovazione in ambito climatico.”

Pieno sostegno all’iniziativa anche da parte del Direttore Generale del Politecnico di Torino, Vincenzo Tedesco che aggiunge: “Il percorso che ci accingiamo a intraprendere avrà un impatto su tutte le strutture tecnico-amministrative dell’Ateneo, chiamate a collaborare affinché tutti i filoni di attività dei prossimi anni convergano verso il comune obiettivo di decarbonizzazione”.

Caramba, che spettacolo di costumi!

Dal 7 aprile al 4 settembre

Era il suo frequente, brioso intercalare. Al posto di un roboante “poffarbacco!” o di un “caspita o di un “accipicchia!” o di altre simili esclamazioni, se ne usciva spesso con uno spagnoleggiante “caramba!” Di qui il soprannome affibbiatogli, fin dai tempi del liceo, quando già si dedicava alla critica teatrale sulla rivista da lui fondata e diretta “Libellula”, dagli amici buontemponi che ogni giorno lo vedevano entrare vestito in modo sempre più eccentrico, al “Caffè Molinari” di piazza Solferino a Torino. A Luigi Sapelli (Pinerolo, 1865 – Milano, 1936), in arte, per l’appunto “Caramba” – simpatico pseudonimo che, insieme a “Mago”, si porterà incollati addosso per tutta la vita – la “Fondazione Accorsi-Ometto” di via Po dedica un’eccellente mostra, dal titolo “In scena! Luci e colori nei costumi di Caramba”, magistralmente curata dalla critica d’arte Silvia Mira.

L’esposizione mette in risalto l’altissimo livello della produzione del costumista piemontese, di certo il più grande della sua generazione. Una quarantina i costumi esposti, provenienti dalla torinese collezione “Devalle”, mentre i magnifici e dettagliatissimi bozzetti arrivano dalla collezione della “Sartoria Teatrale Pipi” di Palermo. Tra i pezzi iconici del lavoro della “Casa d’Arte Caramba”, fondata dal Sapelli nel 1909 a Milano (dopo promettenti esordi come caricaturista e illustratore in campo giornalistico) troviamo esposti preziosi esemplari per il dramma dannunziano “Parisina” e per la prima della “Turandot” del 1926 con la direzione di Arturo Toscanini alla Scala di Milano, accanto ai costumi rinascimentali (di luce e colore) realizzati con i preziosi velluti di Mariano Fortuny e quelli per Elisa Cegani e Luisa Ferida, nel film del 1941 “La corona di ferro” di Alessandro Blasetti. In mostra si trovano anche diversi tessuti della “Manifattura Mariano Fortuny”, a sottolineare la collaborazione tra i due artisti iniziata all’indomani della creazione della “Casa d’Arte Caramba”, vera e propria “fucina” del saper fare, che riuniva diverse professionalità, dai sarti, alle ricamatrici, ai calzolai, ai fabbri, in grado di dar vita a costumi di eccezionale valore artistico. Particolarmente interessanti anche le “scoperte” fatte in fase di preparazione della rassegna. Due in particolare. La definitiva assegnazione dello splendido manto “piumato”, che fino ad oggi non si sapeva per quale opera fosse stato realizzato, alla “Parisina” di Pietro Mascagni con libretto di Gabriele D’Annunzio, indossato nel 1913 dalla soprano Tina Poli Randaccio e poi esposto nel 1987 a Venezia per la mostra “Fortuny e Caramba”. E ancora, l’individuazione del manto usato da Elisa Cegani nel film “La corona di ferro” come quello indossato in seguito da Maria Callas per il “Nabucco” al “San Carlo” di Napoli il 20 dicembre del 1949. Erano passati tredici anni dalla morte del Maestro e ancora ci si rivolgeva ai laboratori della sua “Casa d’Arte” a Roma. A lui il grande merito di aver saputo “rimodernare” la concezione del costume per lo spettacolo, “creando – annota Silvia Miracapolavori che prendevano vita da uno studio attento e filologico del tempo, del contesto e del personaggio che dovevano rappresentare”. Fondamentale per Sapelli nel 1897, l’incontro a Torino con il direttore d’orchestra Arturo Toscanini e il produttore napoletano di operette Ciro Scognamiglio.

Con il primo, la collaborazione cominciò solo nel 1922, quando “Caramba” fu chiamato alla “Scala” come direttore degli allestimenti scenici. Da allora un successo dietro l’altro. Dall’“Opera” di Parigi al “Metropolitan Opera House” di New York, “Caramba” fu adorato da tutte le grandi dive del tempo, da Lydia Borelli alle sorelle Gramatica, da Virginia Reiter fino alla mitica Eleonora Duse che per la creazione dei propri abiti poteva permettersi cifre da capogiro. Gli anni trascorsi alla Scala furono quelli della sua piena maturità artistica coronata da innumerevoli chicche, come la rappresentazione postuma della prima della “Turandot” di Giacomo Puccini, con la direzione di Toscanini e il suo allestimento scenico. Due giorni dopo la sua scomparsa (10 novembre 1936), alla sosta del suo feretro davanti alla “Scala”, dal balcone del teatro, le allieve del corpo di ballo lo salutarono con una triste pioggia di petali floreali.

Gianni Milani

“In scena! Luci e colori nei costumi di Caramba”

Fondazione Accorsi-Ometto, via Po 55, Torino; tel.011/837688 int. 3 o www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Fino al 4 settembre

Orari: mart. merc. ven. 10/18; giov. 10/21; sab. dom. 10/19

Nelle foto:

–       “Parisina”, manto femminile, 1913, Collezione Roberto Devalle

–       “Turandot”, abiti maschili, 1926, Collezione Roberto Devalle

–       “La corona di ferro”, abito femminile, 1941, Collezione Roberto Devalle

–       “Parisina”, bozzetto di costume, Collezione Sartoria Teatrale Pipi, Palermo

Buona Destra: lo Ius Scholae e la pochezza della politica sovranista

Il confronto parlamentare relativamente al tema Ius Scholae mette ancora una volta in luce la pochezza argomentativa dei rappresentanti eletti di area sovranista che, tra spicciolo benaltrismo, slogan d’accatto e ridicoli emendamenti, dimostrano di non sapersi calare nella realtà della società contemporanea e di non saper affrontare in modo approfondito le istanze che da essa arrivano.

La Buona Destra del Piemonte, anche pensando ai tanti piccoli nostri “concittadini” che riconoscono il nostro Paese come il loro, perché qui da anni risiedono e studiano, sostiene la necessità di arrivare in tempi brevi ad una svolta storica che assicuri i giusti diritti a tutti coloro che ne possono, giustamente, godere.

“A differenza dello Ius Soli, lo Ius Scholae è una proposta tipicamente di destra, impregnata ddi valori liberali e che va nella direzione dell’inclusione delle giovani generazioni che hanno assorbito e fatto loro i valori e la cultura del nostro Paese”, così Claudio Desirò, Segretario Regionale di Buona Destra Piemonte.

“L’atteggiamento del mondo sovranista di destra non fa altro che mettere in luce da un lato la loro lontananza dai valori liberali alla base della nostra area, dall’altro la loro pochezza argomentativa che li porta a mettere in atto una politica da cortile”, continua Desirò, “Dagli scranni di Lega e FDI sono stati proposti circa 700 emendamenti, la maggior parte al limite del ridicolo: sarebbe interessante, ad esempio, valutare quanti tra le fila della Lega, sarebbero in grado di risultare sufficienti ad un esame specifico sulla “Storia degli usi e costumi dai romani ad oggi” o sulle “tradizioni popolari più rinomate”. Solo due esempi, ma molti altri se ne potrebbero fare, di richieste assurde fatte per tentare di affossare il percorso legislativo”.

“Tra l’altro, la presentazione di questi emendamenti così assurdi, contrasta con l’atteggiamento benaltrista degli stessi partiti che si scagliano contro l’iter parlamentare in presenza di problemi, a loro dire, più contingenti”, aggiunge Desirò, “la continua contrapposizione di diritti civili e di diritti sociali evidenzia l’incapacità di essere pragmaticamente concreti nell’offrire soluzioni utili al futuro del nostro Paese”.

“La legge, nel suo percorso, potrà essere migliorata ma i NO a priori ed i tentativi di affossamento attraverso un atteggiamento da avanspettacolo, non fanno il bene del Paese e non vengono incontro ai diritti delle migliaia di bambini che in Italia ed in Piemonte vivono, studiano e si sentono italiani”, conclude Desirò.

La Buona Destra del Piemonte continuerà a lavorare sul territorio regionale e con le istituzioni affinché si possa arrivare velocemente ad una soluzione che tenga conto dei diritti di tutti: di chi è italiano di nascita e di chi lo è divenuto “d’adozione” e lo possa diventare anche di fatto.

La Buona Destra del Piemonte

Una notte dedicata ai Grandi Vini Rosati

Un viaggio tra i sapori e la freschezza dell’estate immersi in arte, cultura, musica, intrattenimento e bellezza grazie alla splendida location dei Giardini Reali di Torino

 

 

 Giovedì 14 luglio 2022 Ozio Intelligente e Torino Wine Week, grazie alla collaborazione con Gambero Rosso Academy Torino, colorano di rosa Palazzo Reale e i Giardini Reali di Torino.

 

Per la prima volta infatti arriva nel capoluogo piemontese una notte dedicata ai Grandi Vini Rosati.

 

Una serata speciale quella che si terrà giovedì 14 luglio, dalle 19 alle 24,  che, oltre ad un’importantissima selezione di cantine e produttori che proporranno le loro etichette di Vini Rosati, permetterà al pubblico una serata esperienziale completa.

Sarà infatti possibile accedere ai Musei Reali di Torino, testimonianza dell’importanza della storia che si respira nel capoluogo piemontese, visitando Palazzo Reale, l’Armeria, la Cappella della Sindone, la Galleria Sabauda e il Museo di Antichità.

 

Grazie alla preziosa collaborazione con Gambero Rosso Academy Torino saranno più di 30 le cantine presenti oltre ad una selezione di etichette a cura di Torino Wine Week e Wined*Ora.

La scelta è quella di coinvolgere grandi cantine storiche ma anche giovani aziende vitivinicole che fanno della cultura della coltivazione sostenibile il centro della propria attività.

 

I vini rosati, nelle loro declinazioni, bollicine e fermi, da alcuni anni, hanno trovato anche in Italia una riscoperta sia in termini di pubblico che di qualità del prodotto.

 

Dopo le grandi produzioni spagnole e francesi anche l’Italia si sta posizionando nel mercato delle eccellenze di questa produzione vitivinicola, dimostrando la sua capacità di saper leggere i bisogni e i desideri del pubblico e caratterizzandosi grazie alla varietà di vitigni e alla qualità della vinificazione.

 

Da queste premesse nasce LA GRANDE NOTTE DEI VINI ROSATI.

Si partirà dalle eccellenze di tutto il territorio piemontese, dall’Alta Langa al Monferrato, passando dal Veneto e dal Trentino Alto Adige fino al Friuli Venezia Giulia.

Ci si sposterà in centro Italia partendo dall’Emilia Romagna, passando per le immancabili cantine toscane e arrivando ad interessanti proposte abruzzesi, marchigiane e umbre.

Si arriverà poi al sud Italia, territorio caratterizzato da una presenza storica di Vini Rosati, assaggiando Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

 

Il 14 luglio sarà un’occasione unica per degustare tutta l’Italia “Rosa” all’interno di uno dei luoghi più suggestivi del Nord Italia.

 

Non mancherà la musica grazie alla sonorizzazione di Pazza Idea, che spazierà dal rock al funky italiano, regalando ulteriori colori ad una serata unica.

 

Saranno inoltre presenti VanVerBurger e La taglieria Barotto per accompagnare le degustazioni con piatti speciali.

 

Partner dell’iniziativa sono Prince Experience, Toradio, Torino Magazine, Wined*ora e Cantina Social.

 

Il biglietto di ingresso è di € 15 e comprende 2 calici di vicino e le visite ai Musei.

 

 

Info e accreditamento: https://oziointelligente.it/torino/eventi/la-notte-dei-vini-rosati-2830/7789 

 

 

 

COLOMBO – CASCINA PASTORI: questa azienda sorge a Bubbio, nel cuore dell’Alta Langa, una zona ancora  incontaminata che sempre di più sta divenendo terra di grandi vini .

 

MONTALBERA:nasce all’inizio del ventesimo secolo in un territorio compreso fra i comuni di Grana, Castagnole Monferrato e Montemagno, territorio  vitivinicolo, patrimonio dell’UNESCO. Grande attenzione alla sostenibilità e alla tradizione

 

ANGELINI PAOLO: una famiglia di viticoltori monferrini che da più di quattro generazioni si impegna a produrre vini buoni e sani unendo tradizione ed innovazione per ottenere la migliore espressione del territorio.

 

CANTINE SANT’AGATA:  ha  storia vitivinicola lunga oltre cent’anni, quella della famiglia Cavallero, che agli inizi del XX secolo si è trasferita a Moncalvo, in Piemonte, in provincia di Asti, per valorizzare il “quinto elemento”, il vino.

 

TERRE DEL BAROLO: rappresenta tutti gli undici comuni della denominazione con più di trecento soci: una grande famiglia nel nome del vino, una grande cooperativa protagonista nelle Langhe.

 

GAIERHOF: in Trentino, seleziona le migliori uve per vinificare e produrre vini importanti, frutto di conoscenza, sapere enologico, tecnologia e tanta passione.

 

BORGOLUCE: dal cuore della zona del Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G., gli spumanti ed i vini Borgoluce raccontano i sapori di questa terra.

 

MONTELVINI:  è una casa spumantistica di Prosecco che nasce in provincia di Treviso, sulle colline di Asolo, cuore della migliore produzione della bollicina italiana.

 

CANTINA DI LENARDO: si mette in luce sposando la tradizione alle innovazioni tecnologiche e punta dritto a vinificazioni di pregio, esaltando il proprio terroir. Dal 1878 dalla “Luna”, come amano scherzare, coltivano e producono grandi vini friulani.

 

CANTINA BRUNI: considerata una delle realtà più rilevanti di tutta la maremma toscana, ha sempre puntato sulla qualità, dimostrando l’alto livello che i prodotti vinicoli di questa terra possono regalare.

 

FATTORIA UCCELLIERA: azienda di famiglia dal 1960, con produzione di vino, vin santo e olio extravergine, oltre a miele, prodotti con tartufo, liquori, nel cuore della Toscana. Artigiani del tempo.

 

BRIZIARELLI produce vini che coniugano uvaggi autoctoni ed internazionali con le più moderne tecniche di vinificazione nel centro dell’Umbria.

 

CANTINA SANTA BARBARA: il profondo rispetto della terra e la continua tendenza all’innovazione sono i pilastri sui quali si sorregge questa azienda, con l’obiettivo di migliorare lo standard qualitativo senza soluzione di continuità, di questa cantina Marchigiana.

INALTO VINI D’ALTURA: racconta l’Abruzzo più nascosto, l’Abruzzo di pregio, esaltando i vitigni tradizionali che prosperano ad altitudini elevate, dal carattere prezioso ed inconfondibile.

 

FEUDO ANTICO: si trova anch’esso nel cuore dell’Abruzzo, una cantina nata con il nobile intento di rivitalizzare le varietà vitate autoctone e di rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.

 

TOMMASONE VINI: La vite, il vino e l’uomo, un legame che sull’isola d’Ischia ha origini millenarie: queste sono le parole chiave di questa cantina, le cui radici risalgono alla fine del 1700.

 

CARVINEA: è una realtà pugliese giovane e piccola, nata negli anni 2000, che ha creato da subito vini preziosi, premiati con importanti riconoscimenti.

 

LEONE DE CASTRIS: è un’azienda situata nel comune di Salice Salentino, poco distante dalla meravigliosa Lecce, con una storia antichissima, risalente addirittura al 1655.

 

CANTINE PAOLO LEO: a conduzione familiare, questa azienda pugliese ha da sempre fatto della professionalità il proprio punto di forza, riuscendo a espandersi e a farsi conoscere in tutta Italia e nel mondo.

 

CANTOLIO: dalla terra di Puglia, dai suoi profumi e dai suoi colori, dai suoi venti e dai suoi mari, nasce la storia di questa cantina e dei suoi vini, ricchi di equilibrio, complessità e armonia.

 

VETRÈRE: in provincia di Taranto, incentra la sua filosofia sulla cura della sostenibilità, un pensiero ecologico che si ritrova in tutte le pratiche del lavoro svolto sia in vigna che in cantina.

 

SPIRITI EBBRI: cantina originale e innovativa, tra le più promettenti della Calabria, con un’impostazione del lavoro in vigna vicina ai princìpi dell’agricoltura biodinamica.

 

AZIENDA VINICOLA FIRRIATO: azienda che nasce nella provincia più vitata d’Italia, Trapani, un territorio agricolo segnato profondamente dalla coltivazione della vite e dalla cultura del vino.

 

CANTINE COLOSI: con dieci ettari vitati situati nell’isola di Salina, le Cantine Colosi operano nel settore vitivinicolo dal 1987, producendo da tre generazioni vini unici che raccontano la Sicilia.

 

BAGLIO DEL CRISTO DI CAMPOBELLO: rispetto per un territorio tanto peculiare e vinificazione individuale per ciascun vigneto sono solo alcune delle scelte fatte da questa cantina Siciliana, privilegiando così la qualità dei vini proposti.

 

TORRE MORA: la filosofia di torre mora è “un vitigno, un territorio”: un perfetto binomio che rappresenta una fonte di ispirazione per la produzione di vini che raccontano la storia di uve cresciute a Catania sulle pendici di un vulcano attivo.

 

RINALDI PIETRO: azienda che sorge sulle alture di Alba, nelle Langhe, producendo vino dal 1920 da vigneti di qualità autoctone, nel rispetto dei cicli naturali e delle tradizioni tramandate.

 

BONZANO VINI: produrre vini di qualità per contribuire al rilancio del Monferrato: è questo l’obiettivo che ha spinto i fratelli Bonzano ad intraprendere questa avventura enoica a Casale Monferrato.

CANTINA SANTA CROCE: nata nel 1907 questa cantina ha preso vita come “Associazione fra i produttori di uve del territorio di S. Croce e limitrofi”. Ad oggi, con oltre 250 soci, è attualmente una delle aziende più importanti di tutta l’Emilia Romagna.

TENUTA DEL MERIGGIO: tenuta che nasce dalla passione per i vigneti prima che per gli inarrivabili vini che da essi si producono in Irpinia, dove tradizione e modernità si intrecciano per garantire una qualità senza compromessi.

TENUTE GIROLAMO: tenute situate nel cuore della Valle d’Itria, custodi dell’indomita passione ed energia di una famiglia per la propria madre terra, che hanno reso questa realtà una delle aziende vinicole di spicco della Puglia.

VIGNAIOLI DEL MORELLINO DI SCANSANO: nel cuore della Maremma toscana, dal 1972, la cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano riunisce lo sforzo dei suoi 170 soci per offrire ai consumatori vini che rispecchiano il territorio della Maremma, i suoi vitigni e le sue tradizioni.

CONTE VISTARINO: la cantina vanta lontane radici che risalgono alla metà del ‘400. Ad oggi si estende per 826 ettari, caratterizzati da una ricca biodiversità,  data dalle ampie zone boschive intercalate da vigneti, prati, seminativi e piante da legna.

 

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Giardini pubblici, difficoltà per la manutenzione del verde nei quartieri

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 “OCCORRE AUMENTARE LE RISORSE PER LE CIRCOSCRIZIONI”

Le Circoscrizioni sono in difficoltà sul fronte della manutenzione del verde, disponendo di risorse insufficienti a garantire un numero di tagli dell’erba sufficiente a mantenere i giardini e i cortili delle scuole di loro competenza in condizioni di decoro e sicurezza. Particolarmente in difficoltà appaiono le Circoscrizioni 2 e 7, ma il problema è generale.  A partire da questa situazione, su iniziativa dei consiglieri Claudio Cerrato e Anna Borasi, in qualità di presidenti rispettivamente delle commissioni Ambiente e Bilancio, la Sala Rossa ha approvato una mozione che impegna l’esecutivo di Palazzo Civico ad affrontare concretamente il problema.

Il documento, appoggiato trasversalmente da maggioranza e opposizione, invita a stanziare le risorse necessarie nell’anno in corso, per permettere di approntare gli interventi aggiuntivi del settore verde comunale coordinati con le Circoscrizioni.

Inoltre, la mozione chiede di prevedere un’apposita variazione del bilancio per il triennio 2023 – 2025 (oggetto di una gara per la manutenzione del verde in predisposizione in queste settimane) al fine di garantire risorse adeguate al numero di tagli erba necessari e poter valutare di approntare gare che prevedano gli interventi manutentivi in base alla reale e contingente esigenza, a partire dall’altezza dell’erba.

Il documento approvato segnala inoltre l’opportunità di intervenire, eventualmente anche con apposita delibera quadro, per rendere maggiormente omogeneo sul territorio cittadino il servizio di manutenzione ordinaria del verde pubblico, prevedendo adeguate risorse nella variazione di bilancio summenzionata. Infine, si valuta la manutenzione ordinaria del verde circoscrizionale quale miglior opzione per la pulizia e la raccolta foglie nei giardini pubblici, cortili scolastici e piste ciclabili (utilizzando il regolamento 307 sull’inserimento di persone svantaggiate), invitando a trasferire alle Circoscrizioni le relative risorse.

Dopo gli interventi dei consiglieri Cerrato, Garione, Borasi e dell’assessore Tresso (che ha sottolineato come si stia lavorando proprio nella direzione indicata dal provvedimento), il documento è stato approvato con 29 voti a favore e un’astensione.

Torino sostiene gli alpini

Dopo un ampio dibattito, la Sala Rossa ha approvato a maggioranza un documento presentato dal capogruppo Silvio Viale che esprime riconoscenza e sostegno ad Alpini, Alpine e A.N.A. (associazione Nazionale Alpini).

Il documento ripercorre alcuni episodi salienti della storia degli Alpini, a partire dalla “campagna di Russia”, l’aggressione verso l’Unione Sovietica condotta in alleanza con la Germania nazista e conclusasi tragicamente per i reparti del Regio Esercito, a partire dalle divisioni Alpine. A questo proposito, il documento esprime stupore per il fatto che il Parlamento italiano e il Consiglio regionale del Piemonte abbiano voluto individuare proprio episodi di quella campagna per simboleggiare i valori della tradizione Alpina, con la “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini” (26 gennaio, battaglia di Nikolajewka) e con la “Giornata regionale del valore Alpino” (16 gennaio, inizio della ritirata dal Don).

E questo proprio nel 150° anniversario della fondazione del Corpo degli Alpini, sottolinea la mozione che, ricordato il ruolo di tanti Alpini nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione, chiede al Parlamento e al Consiglio regionale del Piemonte di sostituire le suddette date con quella della fondazione del Corpo (15 ottobre, fondazione del Corpo degli Alpini nel 1872) e i 6 febbraio (anniversario della fondazione de “La Veja, la sezione torinese dell’A.N.A.).

La mozione evidenzia poi come la Città di Torino abbia già conferito la cittadinanza onoraria sia alla sezione torinese dell’ANA sia alla Brigata Alpina Taurinense, alla quale è intitolato un parco cittadino, mostrando ammirazione e riconoscenza per gli Alpini e avendo ospitato il loro raduno nazionale a più riprese, l’ultima volta nel 2011.  Inoltre, il votato esprime solidarietà alle donne che hanno subito molestie sessuali durante il recente raduno di Rimini 2022, con la consapevolezza che non si debba generalizzare, dato che le responsabilità civile e penale sono individuali e che l’Associazione Nazionale Alpini ha condannato questi episodi, essendosi impegnata a mettere al bando simili atteggiamenti in futuro.

Infine, alcuni impegni: individuare un luogo pubblico da intitolare alla memoria e al sacrificio degli Alpini caduti nelle guerre e nelle missioni internazionali e umanitarie, più un ulteriore luogo pubblico dove apporre una targa “In memoria degli alpini e dei soldati caduti in Russia e nella Guerra di Liberazione vittime del Fascismo”; e proporre il conferimento della Cittadinanza Onoraria alla Associazione Nazionale Alpini in occasione del 150º anniversario della costituzione degli Alpini (15 ottobre 1872).

Contemporaneamente, il Consiglio ha respinto con 22 voti contrari, 4 astensioni, 9 non partecipanti al voto e 6 voti favorevoli una mozione sullo stesso tema proposta dalla capogruppo della Lega, Elena Maccanti, con la motivazione di non approvarne l’impostazione storica e il non comprendere una valutazione degli episodi accaduti durante il raduno nazionale A.N.A. di Rimini.

Le votazioni sono state precedute da un dibattito al quale hanno preso parte i consiglieri Catizone (Lega), Crosetto (Fd’I), Garcea (FI), che hanno sostenuto la mozione Maccanti. In appoggio alla mozione poi approvata hanno preso la parola Viale (Lista Civica), Diena (Sinistra Ecologista), Conticelli e Crema (PD). Sganga (M5S) ha annunciato l’astensione su entrambi i documenti.

A Torino i cartelli stradali “Città per la Repubblica d’Europa”

Il Sindaco e la Giunta Comunale valuteranno l’apposizione di cartelli stradali con la dicitura “Città per la Repubblica d’Europa” sui confini territoriali del Comune di Torino, auspicando che il Parlamento Europeo apra una nuova fase costituente che metta al centro il Parlamento e le cittadine e i cittadini europei, trasformando l’Unione Europea nella Repubblica d’Europa, federale e democratica, capace di garantire uguali diritti e uguali doveri a tutti i cittadini e a tutte le cittadine.

Lo prevede una mozione proposta da Ahmed Abdullahi (PD), approvata l’11 luglio 2022 dal Consiglio Comunale con 22 voti favorevoli e 1 astenuto.

Il documento propone anche di promuovere in città occasioni di informazione e sensibilizzazione sulle tematiche europee e sulla costituzione della Repubblica d’Europa.

Inoltre, Sindaco e Giunta Comunale si impegnano a promuovere la mozione, inviandola ad altri Comuni e ad altri enti istituzionali prossimi, anche non italiani, attraverso le relazioni istituzionali già in essere, per l’approvazione della stessa nelle rispettive sedi istituzionali.

Nel dibattito in aula, la consigliera Sara Diena (Sinistra Ecologista) ha ribadito la necessità di completare il processo di un’integrazione europea basata su valori democratici, laici e pluralisti, con un’unica politica fiscale e una politica estera condivisa, in particolare sui flussi migratori. Questo atto ha un altissimo valore culturale – ha affermato Lorenza Patriarca (PD) – e le Istituzioni devono lavorare per rafforzare la comunanza dei valori europei. Bisogna lavorare per una politica estera, ambientale e sociale condivisa a livello europeo – ha dichiarato Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) – e le città possono avere un ruolo determinante per riprendere il processo incompiuto di integrazione europea. Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha ringraziato gli estensori del documento, simbolico, ma anche concreto e ha spiegato che non bisogna disperdere le radici dell’Europa. Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima), pur dichiarando il proprio voto favorevole al provvedimento, ha detto che occorre fare di più oltre ad apporre un cartello. Silvio Viale (Lista Civica per Torino) si è detto imbarazzato per la mozione che richiama una Repubblica d’Europa: è fantapolitica e in Europa esistono anche delle monarchie – ha dichiarato, ribadendo che peraltro a Torino esistono già i cartelli stradali “Torino Comune d’Europa”. Nadia Conticelli (PD) ha ringraziato il collega Ahmed Abdullahi per l’attenzione posta ai diritti di cittadini e cittadine: un cartello è un simbolo importante che si accompagna ad altre azioni che la Città sta mettendo in campo – ha concluso.

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha espresso apprezzamento per l’iniziativa a nome della Giunta: l’atto ha un valore simbolico – ha dichiarato – e va verso una maggiore integrazione europea.

Bracciante trentenne muore colpito alla testa da un macchinario

Un incidente  mortale sul lavoro è avvenuto  a Revello, nel Cuneese dove  un bracciante agricolo di 30 anni, originario del Mali, è morto colpito da un macchinario agricolo. Mentre dava da mangiare al bestiame una  parte della macchina si è staccata e lo ha  colpito alla testa, provocando un trauma cranico.

L’esperienza del grande cinema a “Estate in Circolo”

ESTATE in CIRCOLO 24 giugno – 18 settembre

Cortile dell’Anagrafe Centrale

Via Carlo Ignazio Giulio 14a – Torino

 

Torna per il terzo anno ESTATE IN CIRCOLO, la rassegna voluta e organizzata dal Centro Culturale L’ARTeficIO con la preziosa collaborazione di associazioni e organizzazioni del territorio interne al network ARCI Torino.

Dal 24 giugno al 18 settembre, in uno spazio nuovo e storico allo stesso tempo, sarà possibile l’esperienza del grande cinema con un programma che conta 12 film della rassegna l’Italia che non si vede, assistere a concerti di musica rock, pop, blues, jazz e a pièce teatrali e tanta social dance: dall’Hip Hop al Forrò Brasiliano, dal Lindy Hop al liscio per ritrovare il piacere di stare insieme, ballare e rilassarsi in totale sicurezza.

Estate in Circolo è un’idea nata tra le mura de L’ARTeficIO con la volontà di restituire al pubblico cittadino un luogo nel centro storico di Torino e resa possibile grazie al supporto della Fondazione per la Cultura che ha deciso di premiare per il terzo anno la progettualità culturale con il contributo del bando sostenuto dalla Città di Torino e Fondazione per la Cultura Torino, con i patrocini della Circoscrizione 1, Città Metropolitana, Camera di Commercio e Regione Piemonte.
Il giardino dell’Anagrafe Centrale in via Carlo Ignazio Giulio 14a si animerà 7 giorni su 7 con un cartellone volutamente multidisciplinare e destinato ai differenti appassionati che vorranno approfittare di un giardino aperto nel centro città.
Tanta attenzione ai più giovani: a Estate in Circolo tutti i giorni dalle 16 alle 19 sarà aperta un’area bimbi attrezzata. Un vero momento di relax e di ristoro per tutta la famiglia che potrà godere di un sano intrattenimento all’ombra dei grandi alberi praticando lo YOGA. Anche i più grandi potranno vivere lo spazio con il progetto di Campus Diffuso: grazie alla buona collocazione ed alle strutture messe a disposizione degli studenti questo angolo di città potrà essere una valida alternativa per studiare all’aria aperta con wifi gratuito e i servizi necessari.

Ma è durante la sera che nel cortile prenderà vita un vero e proprio festival di musica, teatro, cinema e social dance con i molti concerti che si avvicenderanno sul palco coperto per permettere le esibizioni anche in caso di maltempo e che ospiterà anche un grande schermo mq per le proiezioni curate dal Circolo Arci Sud, il Cadrega Fest e molti dj set. Una programmazione articolata che non è stato semplice definire in questo periodo post pandemico ma fortemente voluta dal capofila e da tutte le Associazioni coinvolte.

Estate in Circolo inaugura ufficialmente il venerdì 24 giugno alle 21.30 con il concerto dei Lovesick Duo, i polistrumentisti bolognesi Paolo Roberto Pianezza – chitarra elettrica, acustica e semiacustica, lap steel a manico singolo e doppio, chitarra resofonica e dobro – e Francesca Alinovi, che suona il contrabbasso con l’aggiunta del brush pad, una percussione incorporata nello strumento che le permette di segnare il tempo con una spazzola per batteria. Un loro concerto porta ad una totale immersione nelle atmosfere dell’America degli anni ’40 e ’50.
Sabato 25 giugno la grande musica dal vivo prosegue con GALAPAGHOST del progetto del songwriter statunitense Casey Chandler.
Domenica 26 il ballo liscio animato da Stefano CAPANO inaugura dalle 15 il fitto programma di social dance, mentre BELLA CIAO – PER LA LIBERTÀ per la regia di Giulia Giapponesi avvia alle 21:30 la stagione del cinema all’aperto.

Oltre all’intrattenimento L’ARTeficIO non poteva trascurare una delle sue anime, la creatività legata alla materia: per otto fine settimana sarà possibile curiosare e imparare i segreti degli artigiani legati al progetto HandMad: 20 Operatori del Proprio Ingegno trasformeranno il cortile di via Giulio in una maker fair grazie alla collaborazione con l’Associazione ARCI Creatori d’Ingegno APS.
Non è facile raccontare in poche parole il mondo di Estate in Circolo un progetto che vuole raccogliere le diverse anime del mondo delle Associazioni e dei Circoli ARCI e che ha nella sua filosofia progettuale l’apertura e il coinvolgimento del territorio e dei cittadini per una restituzione doverosa di spazio, arte, intrattenimento e aria aperta…

“L’edizione 2022 di Estate In Circolo costituisce una straordinaria occasione per ricominciare a stare insieme e a fare cultura in totale sicurezza. Abbiamo disegnato un intenso programma che punta a coinvolgere persone di ogni età e gusti artistici, comprese le famiglie e i bambini.
Per il terzo anno offriamo a tutta la cittadinanza la possibilità di riscoprire un luogo inedito e semi sconosciuto del centro cittadino: il giardino dell’

I migliori parco giochi per bambini in zona Crocetta a Torino 

Chi dice che la felicità è qualcosa di estremamente semplice per i bambini dice bene.

Molto spesso ai più piccoli per essere felici basta davvero poco, a volte solamente uno spazio aperto e immerso nel verde dove poter giocare, creare fantasiose avventure e condividerle con i loro piccoli grandi amici.

 

E soprattutto chi vive in città grandi come Torino per far divertire i bambini sfrutta i parchi giochi cittadini, aree verdi attrezzate con strutture ludiche adatte alle esigenze dei più piccoli.

 

Ecco i migliori parco giochi per bambini in zona Crocetta a Torino.

  1. Parco Giochi Crocetta ‘Adriano Olivetti’ –  Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa

 

In una delle zone più belle di Torino sorge anche uno dei parchi giochi per bambini più belli di tutta la zona della Crocetta.

 

Tre le aree gioco contigue seppur separate che si possono trovare nella zona compresa tra corso Galileo Ferraris e corso Duca degli Abruzzi. I tre parco giochi situati in Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, il grazioso e tranquillo cuore della Crocetta, sono in parte recintati e defilati dal traffico cittadino oltre che tutti piacevolmente attorniati da alberi e da viali pedonali quasi car free. Numerosi i giochi a disposizione dei bambini: altalene, scivoli, animali a molla, pareti per l’arrampicata, entusiasmanti percorsi e persino una nave con cui salpare mari immaginari.

  1. Giardini Cristoforo Colombo –  Via Antonio Genovesi, 19

 

Una splendida e coloratissima area gioco completamente recintata e alberata sorge tra corso Re Umberto, via Massena, via Genovesi e via Filangieri.

 

All’interno vi sono giochi sia per i bambini più piccoli, tra gli 0 e i 2 anni, sia per quelli più grandi dai 3 anni in sù: quattro diversi scivoli alcuni addirittura a tubo, una graziosa casa sull’albero, un ampio gioco a molla capace di ospitare almeno 8 bambini, strutture per l’arrampicata, spalliere e anche giochi musicali per piccoli e grandi amanti delle sette note.

 

In quest’area non mancano le panchine e proprio davanti c’è un comodissimo turet, la tipica fontana di acqua potabile torinese.

 

  1. Giardino Cesare Valperga di Masino – Corso Filippo Turati, 66

 

All’interno dell’alberato giardino intitolato a Cesare Valperga di Masino a due passi da Corso Re Umberto e proprio davanti a Corso Filippo Turati si nasconde un piccolo parco giochi recintato. Raccolto e poco esposto al traffico cittadino qui i bambini possono trovare un angolo a loro misura con altalene, uno scivolo, giochi a molla e uno spazio abbastanza ampio dove giocare a pallone oltre ad un’area con numerose panchine sotto le fronde degli alberi.

 

Il giardino di Corso Turati è immerso nel verde ed oltre ad un parco giochi per i più piccoli ospita anche un’area cani non troppo lontana.

 

  1. Giardino La nuova Piazza – Corso Rosselli 108

Nel cuore di una piazza interamente pedonale –  piazza Don Franco Delpiano – alle spalle di Corso Rosselli e Corso Mediterraneo sorge un grazioso parco giochi per i bambini della zona Crocetta di Torino.

 

Le dimensioni del giardino “La nuova Piazza” sono sicuramente ridotte così come il numero dei giochi disponibili ma il grande vantaggio di questa area recintata a disposizione dei più piccoli e riconoscibile anche per le sue panchine rosse circolari, è sicuramente quello di sorgere in una piazza interamente pedonale, nella quale il traffico è interdetto e dove quindi non circola nessun’auto. Tutto ciò regala ai bambini la possibilità di giocare nel pieno centro di una città come Torino quasi come “una volta” e come ogni tanto capita (anche se ormai molto raramente) nei piccoli borghi.

 

  1. Giardino Silvio Geuna Partigiano –  Largo Re Umberto ( in rifacimento)

Su Largo Re Umberto all’incrocio con via Fratelli Carle c’è un piccolo triangolo verde per i bambini della zona Crocetta di Torino. Il giardino è intitolato al partigiano Silvio Geuna e si divide in diverse aree: oltre a una zona di relax in cui sono state installate numerose panchine e un’altra dedicata all’orto urbano in cui è rigogliosa la vegetazione con fiori e arbusti piantati di recente vi è anche una piccola area gioco per bambini in cui vi è uno scivolo, dei giochi a molla e una rete da arrampicata.

 

Forse non è il parco giochi per bambini all’interno del quartiere della Crocetta più attrezzato ma l’area è utilizzata da numerose famiglie della zona che proprio per questo hanno richiesto al Comune di Torino che vengano svolti,  il prima possibile, interventi mirati per adeguarla alle esigenze della fascia di età compresa tra gli 1 e i 10 anni.

 

Nello specifico è stata richiesta l’installazione di una recinzione perimetrale, al momento completamente assente, la sostituzione della pavimentazione antiurto e l’ampliamento delle attrezzature con giochi più inclusivi per le diverse fasce di età.

 

  1. Giardino del Passante Ferroviario – Corso Galileo Ferraris / Corso Tirreno ( in rifacimento)

 

Una zona storica di Torino, l’area verde del Passante Ferroviario situata al fondo del Parco Clessidra, anche molto utilizzata dai cittadini del quartiere della Crocetta che però necessita urgentemente di un intervento mirato per quanto riguarda l’area gioco dei più piccoli. I cittadini del quartiere Crocetta di Torino hanno pertanto richiesto al Comune la sua riqualificazione sollecitando una manutenzione sia sotto il punto di vista della sicurezza che di quello della fruibilità degli spazi.

 

Nello specifico è stato richiesto che nell’area gioco che si trova tra corso Galileo Ferraris e via Tirreno vengano installati ombreggianti e una recinzione perimetrale che separi l’area gioco dalla strada e dall’area cani limitrofa oltre alla sostituzione della pavimentazione antiurto, un ampliamento delle attrezzature che attualmente contano solo uno scivolo e due giochi a molla e l’installazione di sistemi di videoripresa a scopo dissuasivo al fine di evitare che l’area venga vandalizzata.

Rossella Carluccio