ilTorinese

“Volanti usurate e in attesa di riparazione”, le richieste del Siulp

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo.

Volanti usurate, non idonee, ed in perenne attesa di riparazione. Questa è la situazione del parco veicolare della Questura di Torino. La carenza di mezzi costringe gli equipaggi a darsi il cambio su quei pochi disponibili, portandoli i veicoli stessi ad uno stress di utilizzo che ne riduce a volte irrimediabilmente la durata e l’efficienza. Capita quindi quotidianamente che le vetture necessitino di riparazione e vengano sostituite con veicoli non adibiti al controllo del territorio, con grave scompenso del livello di tutela degli operatori. Riparazioni che sembrano infinite, e anche solo per piccoli interventi, si deve ricorrere alle riparazioni a carico di ditte esterne, depauperando l’accantonamento di fondi. E così, anche la riparazione dei climatizzatori, a bordo di veicoli con vetri blindati e coibentati, con temperature sahariane, risulta impossibile. Finanche le gomme delle auto sono a rischio.

Il sistema è al collasso. Evidentemente i fondi Ministeriali a tale scopo, non sono sufficienti o gestiti nel tempo in un’ottica poco lungimirante, o peggio ancora dissoltisi come la neve alla luce del sole, per colpa di quella burocrazia tanto avversata ma mai risolta, e che ha portato, di fatto, allo stallo delle volanti, o al servizio degli stessi equipaggi, svolto in pessime condizioni, o peggio ancora, in scarsa sicurezza. Con questa situazione impossibile garantire la sicurezza dei cittadini, se non nei proclami politici o nei visionari scenari di fantasiosa natura !!!!

Se la sicurezza non è una priorità nelle spese dello Stato è bene saperlo perché una cosa deve essere chiara: “le nozze con i fichi secchi non si possono fare” e la sicurezza dei cittadini non si garantisce con buoni propositi così come non si possono più usare i toni trionfalistici di fronte ad un Contratto di Lavoro, ancora esistente solo negli annunci, e con un miglioramento economico ormai di fatto inesistente, attesa un inflazione oltre il 6%. 

E’ sperabile che le scelte future del Governo oltre a non intraprendere avventure manicheiste sull’Europa,  non trascurino la sicurezza dei cittadini e le condizioni di lavoro dei poliziotti, perché nessuno può illudersi di garantire efficienza ed efficacia nell’azione di prevenzione con un’organizzazione logistica così mal messa

Ericsson, TIM e Comau sperimentano la “fabbrica del futuro” grazie al network slicing 5G

I tre partner hanno sviluppato, in via sperimentale, soluzioni innovative per l’Industria 4.0 e lo smart manufacturing sfruttando le potenzialità della rete 5G.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto 5Growth finanziato dall’Unione Europea.

Grazie alla realizzazione da parte di TIM ed Ericsson di una rete 5G presso la sede Comau di Torino, sono state messe in campo tre nuove applicazioni per dimostrare i vantaggi della nuova tecnologia in un ambiente industriale, in particolare quelli derivanti dalla funzionalità di slicing della rete. Le “Network Slice”, sono delle porzioni di rete logiche virtuali del 5G, che supportano diversi casi applicativi con caratteristiche e requisiti particolari. Una stessa rete fisica 5G può quindi avere molteplici slice, ciascuna dedicata a servizi o clienti specifici, offrendo quindi una maggiore flessibilità, un uso efficiente delle risorse di rete e maggiori opportunità alle aziende che a loro volta possono utilizzare servizi differenziati con specifici requisiti di velocità, latenza e affidabilità.

Il primo caso d’uso oggetto della sperimentazione ha riguardato il movimento di un robot che, attraverso un collegamento radio a bassissima latenza, produce una replica digitale dove il movimento del robot meccanico e dei rispettivi rendering virtuali sono perfettamente sincronizzati. Inoltre, grazie al costante aggiornamento del sistema centrale, è possibile decidere il miglior processo produttivo in base ai parametri di lavoro.

La seconda applicazione è relativa al monitoraggio in tempo reale degli asset industriali; i dati vengono acquisiti da diversi sensori e inviati a un’applicazione che li utilizza per migliorare la pianificazione degli interventi di manutenzione predittiva, i processi produttivi e la qualità. Integrandosi con la piattaforma digitale di Comau “in.Grid”, è possibile riconoscere in modo efficace e tempestivo ogni deviazione dal normale funzionamento. Allo stesso modo, l’assistenza remota e l’accesso a risorse basate sul cloud, come video ad alta definizione e connessioni in tempo reale con dispositivi di realtà aumentata, riducono fortemente i tempi di riparazione in caso di guasto.

Il terzo caso ha interessato l’applicazione della telepresenza immersiva in uno scenario di assistenza remota avanzata, in cui il personale di manutenzione presente sul sito è assistito remotamente da un esperto, al fine di risolvere un guasto, sfruttando sia la realtà aumentata (AR) che tutorial digitali. Grazie all’elevata capacità di banda del 5G, è infatti possibile per l’operatore condividere ciò che vede in tempo reale con gli esperti in remoto, con benefici sulle tempistiche e sui costi.

“Siamo fieri di sostenere la crescita e l’evoluzione del mercato industriale e dell’ecosistema digitale che senza dubbio rappresentano delle enormi opportunità per produrre soluzioni innovative – dichiara Daniele Franceschini, Head of Innovation di TIM -. Con partner come Comau ed Ericsson possiamo garantire lo sviluppo di nuovi servizi e di nuove reti che possono essere configurabili con un alto livello di sicurezza in tempo reale per creare scenari di business personalizzati come ad esempio quelli legati all’Industry 4.0. Grazie alle nostre competenze contribuiremo alla digitalizzazione, fornendo soluzioni che migliorano i processi produttivi di imprese e Pubblica Amministrazione.”

“Comau è impegnata nella definizione di un nuovo paradigma di automazione, che prevede l’utilizzo di sensori esterni per il rilevamento dei parametri all’interno dei contesti produttivi automatizzati e per raccogliere in tempo reale i dati rilevati in un “cervello” centrale. Le informazioni raccolte vengono utilizzate per definire e ottimizzare automaticamente le attività che le macchine devono svolgere in modo flessibile ed efficiente”, ha spiegato Alessandro Piscioneri, Digital Solutions and Services Segment Leader. “Il progetto 5Growth, che abbiamo sviluppato in stretta collaborazione con due partner di rilievo, come TIM ed Ericsson, ha permesso a Comau di testare direttamente sul campo il valore della tecnologia 5G privata come fattore abilitante per questa innovativa architettura, soprattutto in un contesto di robotica mobile”.

Alessandro Pane, Direttore Ricerca e Sviluppo, Ericsson in Italia, commenta “Insieme a TIM e Comau abbiamo dimostrato alcune applicazioni indispensabili in un contesto manifatturiero in rapida evoluzione, dove la produzione ha bisogno di essere più sicura, flessibile e veloce. Il network slicing svolgerà un ruolo cruciale nella creazione di servizi innovativi, accelerando la trasformazione digitale di tutte le imprese. Grazie ad avanzate tecnologie per una gestione efficiente delle risorse di rete, sviluppate nei centri R&S di Ericsson in Italia, gli operatori possono così realizzare nuovi casi d’uso per diversi settori industriali e sfruttare nuove opportunità di mercato.”

Il progetto 5Growth (5G-enabled Growth in Vertical Industries), finanziato dall’UE, si occupa dello sviluppo di soluzioni 5G in grado di soddisfare i rigorosi requisiti di importanti settori verticali come Industria 4.0, Trasporto, Energia, seguendo un approccio basato sulla sperimentazione sul campo. Avviato nel 2019, il progetto rappresenta un ulteriore passo in avanti nella partnership di lunga durata tra Ericsson, TIM e Comau.

CHI È ERICSSON

Ericsson consente agli operatori di sfruttare appieno il valore della connettività. Il portafoglio dell’azienda comprende le aree di business Networks, Cloud Software and Services, Enterprise Wireless Solutions, e Technologies and New Businesses. Tutte le soluzioni sono pensate per aiutare i nostri clienti a diventare digitali, aumentare l’efficienza e trovare nuovi flussi di ricavi. Gli investimenti in innovazione di Ericsson hanno portato i vantaggi della mobilità e della banda larga mobile a miliardi di persone in tutto il mondo. Le azioni Ericsson sono quotate al Nasdaq di Stoccolma e al Nasdaq di New York. www.ericsson.com

www.ericsson.com

CHI È TIM 

TIM è il gruppo leader in Italia e in Brasile nel settore ICT, sviluppa infrastrutture fisse, mobili, cloud e datacenter e offre servizi e prodotti per le comunicazioni e l’intrattenimento, ponendosi all’avanguardia delle tecnologie digitali. TIM rivolge la sua offerta a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, oltre che al mercato wholesale e si avvale di digital companies specializzate che realizzano soluzioni, anche in partnership con gruppi di primaria importanza: Noovle è la cloud company di TIM, Olivetti è il polo digitale con focus sullo sviluppo di soluzioni Internet of Things, Telsy opera nel settore della cybersecurity e Sparkle realizza e mette a disposizione infrastrutture e servizi internazionali. Kena è il secondo brand di telefonia mobile del gruppo, mentre TIMVision, produce e distribuisce contenuti di entertainment.
In Brasile, TIM Brasil è uno dei principali player nel mercato sudamericano delle comunicazioni e leader nella copertura 4G.

 

CHI È COMAU          

Comau, società parte di Stellantis, è leader mondiale nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per l’automazione industriale. La sua offerta include tecnologie e sistemi per la produzione di veicoli elettrici, ibridi e tradizionali, robot industriali, soluzioni di robotica indossabile e collaborativa, strumenti per la logistica a guida autonoma, centri di lavorazione meccanica dedicati, servizi digitali interconnessi e sistemi in grado di trasmettere, elaborare e analizzare dati macchina e di processo. Con oltre 45 anni di esperienza sul campo e una forte presenza nei maggiori Paesi industrializzati, Comau aiuta le aziende costruttrici, di tutte le dimensioni e di qualunque settore, a migliorare qualità e produttività, riducendo time-to-market e costi complessivi. La sua offerta si estende al project management e alla consulenza, nonché ai servizi di manutenzione e training, per una vasta gamma di segmenti industriali. Comau ha il suo centro direzionale a Torino e opera attraverso una rete internazionale di 6 centri di innovazione, 5 digital hub, 9 stabilimenti di produzione, in cui lavorano 4.000 persone, presenti in 13 Paesi. Una rete globale di distributori e partner consente di rispondere velocemente alle esigenze dei clienti, ovunque si trovino nel mondo. Attraverso le attività di formazione curate dalla sua Academy, Comau si impegna inoltre a sviluppare le conoscenze tecniche e manageriali necessarie alle aziende per affrontare le sfide e le opportunità dell’Industria 4.0

www.comau.com

Tutti, o quasi, i segreti di una Drag Queen

Sabato a Torino, tra carri colorati e bandiere arcobaleno sfileranno anche le Drag Queen. Ma cosa sono esattamente? O meglio chi sono? Ne abbiamo intervistata una: Barbie Bubu.

 

Sono nervosa

 

Una creatura dalla sfavillante parrucca azzurra mi guarda dall’alto del suo metro e ottanta enfatizzato da zeppe bianche vertiginose. Attorno a lei la gente balla, la ferma, le parla. In un attimo ritorna nel personaggio sicuro di sé che coinvolge e diverte. Fa battute, trascina il pubblico che ride.

 

Barbie Bubu, questo il suo nome d’arte, è una Drag Queen. Si esibisce la domenica al Senzafronzoli, una serata con aperitivo e musica sul Lungodora Napoli. Ma cos’è esattamente una Drag Queen? Cosa fa e cosa serve per diventarlo? Portiamo indietro le lancette di almeno due ore. Più precisamente alle 19 di una ormai calda domenica torinese.

 

Arrivo su Lungodora Napoli, parcheggio e la trovo già al tavolino del dehors che affaccia sul fiume. O meglio, lo trovo perché ad aspettarmi c’è Dario. Ha la valigetta dei trucchi aperta e sta già preparando il viso alla lunga trasformazione.

 

Quanto ci metti a prepararti?

Da quindici minuti a due ore, dipende da chi è presente. Se ci sono altre Drag nei paraggi devo essere perfetta. (ride)

La trasformazione avviene sotto gli occhi di tutti. Chiunque può venire, vedere come mi trucco e fare due chiacchiere.

 

Davanti a sé una valigetta piena di trucchi, che però sono sparsi anche sul resto del tavolo, e uno specchio.

 

E cosa usi per truccarti?

Pigmenti, ombretti puri che si trovano nelle profumerie. Ma prima di arrivare a questa routine ho fatto molti esperimenti. Le Drag Queen in passato usavano la colla, poi il borotalco o il sapone di Marsiglia per coprire le sopracciglia. All’inizio usavo anche i kit truccabimbi, hai presente? Quelli che si usano per dipingere i volti dei bambini.

 

E il nome Barbie Bubu come nasce?

 

Ero ad una festa del carnevale 2001 e indossavo una parrucca con nove o dieci Barbie. In cima a tutto avevo conficcato un Ken, il fidanzato di Barbie. Per tutta la sera il presentatore mi chiamò Barbie, e così è rimasto. Quella sera ci fu un concorso che vinsi. Con i mille euro del premio mi pagai l’Atelier di Teatro Fisico di Philip Radice. Provai tutte le discipline, dalla dizione al tip tap. Bubu deriva dal clown interpretato da Philip Radice che rimanda a un orso tenero e dolce. È un nome che mi hanno dato, non l’ho scelto io, però mi rappresenta a pieno.

 

Forse però dovrei chiederti come nasci come Drag Queen.

Con la voglia di fare. Che era solo mia. Dopo quella serata proseguii. Feci molti stage, l’ultimo con Eugenio Allegri, morto di recente, maestro della Commedia dell’Arte. Però la mia storia inizia ben prima, dal teatro di strada dove facevo il trampoliere. O forse dovrei andare ancora indietro nel tempo, quando facevo pattinaggio artistico a rotelle. Sono stato atleta e istruttore di pattinaggio, tesserato Coni, con cui ho anche lavorato. Poi nel 2001 iniziai a fare la Drag Queen e a un certo punto smisi. Il pubblico però mi cercava, io avrei potuto proseguire e fare il teatrante ma sono tornato a fare la Drag Queen.  

 

E invece come nasce il fenomeno Drag Queen?

Secondo me è una disciplina che deriva dalla Commedia dell’Arte, quando gli uomini si travestivano da donne perché alle donne era vietato fare spettacoli.

 

E tu hai anche una scuola in Santa Rita per diventare Drag Queen.  

Esatto, e organizziamo anche eventi di ogni tipo. Dalle serate ai workshop per aziende. E non hai idea di quanto la gente si diverta a vestire i nostri panni per un giorno o qualche ora.

 

Dimmi qualcosa di questa scuola. Cosa si insegna?

 

Tutto. Come ci si trucca, come ci si veste, come ci si atteggia e come si preparano i vestiti o le parrucche. E poi insegniamo a stare su un palco, ad avere percezione di sé stessi e degli altri. Forniamo una formazione a tutto tondo che include anche dizione, portamento, funzione della quarta parete, bilanciamento del palco. L’obiettivo della scuola è proprio quello di fornire tutto ciò che serve per fare spettacolo e intrattenimento. Tutto declinato in chiave Drag.

 

E quali sono le caratteristiche che bisogna avere?

Umiltà ma anche un forte ego, quella sensazione per cui “ti senti figa”. Che in fondo hai, altrimenti smetti di fare la Drag. Ci vogliono anche autostima e grande forza d’animo. Può sembrare un controsenso, ma quando sali su un palco da Drag Queen, ti senti nuda perché il pubblico ti giudica. La prima cosa a cui pensa è: ma è gay?

 

Ecco appunto, una Drag Queen è gay?

Non necessariamente. Ci sono eterosessuali che fanno le Drag Queen o le donne, che fanno le Bio Drag Queen. Chiunque può vestire i panni di una Drag Queen che sostanzialmente è una diva, l’esagerazione della soubrette, un’eterna Wanda Osiris.

 

Barbie, ma a livello personale ti ha creato problemi fare la Drag Queen?

Si. In passato, molte relazioni sono naufragate perché il mio partner mi diceva: o me o la Drag. Oggi fortunatamente non è più così.

 

E Torino come accoglie questo fenomeno?

La ricezione è stata positiva sin dall’inizio, ma devo dire che nei primi tempi mi esibivo in locali gay. Oggi invece porto la Drag in teatro, organizzo il concorso di Miss Drag Queen Piemonte e Valle d’Aosta e mi chiamano anche per fare la testimonial durante eventi. Ho collaborato anche con brand. Uno studio di Hair Style mi ha chiamato per fare la ragazza immagine durante la tappa di Santena del Giro d’Italia. Qualcuno mi ha fermato per dirmi che ero l’attrazione più bella dell’evento. (ride)

 

Le Drag stanno uscendo dai piccoli locali. Ora hanno persino una loro trasmissione, Drag Race da poco sbarcata anche in Italia.

E la vincitrice di Drag Race Italia sarà il nuovo Ambassador di Max Factor. Sono in molti a cercarci, avvicinarci e a seguire i nostri corsi. Grazie a Drag Race io co-conduco anche una trasmissione televisiva su Primantenna.

 

Beh, a me le Drag mettono di buonumore. Sembra di avvicinare una fata madrina.

A scuola la figura della Drag si ispira a quella dei clown. Come i clown abbiamo abiti sgargianti, parrucche, trucco marcato. Ma al posto del papillon indossiamo gioielli. E tacchi vertiginosi.

 

Ci sono stati momenti difficili?

(Fa una pausa e mi fissa per qualche secondo, poi riprende con il trucco e la chiacchierata). Molti han provato a cambiarmi. Mi dicevano di non mettere la parrucca bionda, per esempio, perché ricordavo troppo Platinette. Ma io sono rimasta fedele a me stessa. E poi la Barbie è bionda.

 

Questa sera però Barbie Bubu indossa una parrucca Blu intonata ad una mise bluette e bianca. Ci siamo trasferite in camerino. Sull’abito mette una giacca dello stesso colore che era della sua mamma. La indossa per la prima volta, non senza emozione. La cosa che più mi colpisce non è solo quanto sia variegato e sfaccettato questo mondo, ma quante emozioni, anche contrastanti, riesco a percepire in lei. Ho visto la grinta, la generosità nel raccontarsi, ma anche il pudore nello svelare chi c’è sotto una maschera. E poi la sicurezza mente avanza verso il pubblico.

 

Sono le 21, la nostra chiacchierata è terminata, Barbie Bubu è pronta per entrare in scena. Sale le scale, prende un microfono, saluta il pubblico e si muove sicura tra una battuta e l’altra. Io la lascio e vado a prendere qualcosa da bere, perché quando si alza il sipario, un artista non è più tuo. È del suo pubblico.

 

La incrocio dopo un po’, continua a sorridere, ma quando le chiedo come sta, per una frazione di secondo si fa seria, quasi impaurita. E mi dice quelle parole: sono nervosa. Alla fine è tutto lì, una, nessuna e centomila. Un solo personaggio portato in scena da mille autori: l’uomo fragile, l’artista spavaldo, la diva esigente, il figlio malinconico. Puoi afferrarli? Per qualche effimero secondo si, ma solo se decidi di avvicinarti senza pregiudizi.

Loredana Barozzino

Che FAI stasera? Alla scoperta dei circoli storici sportivi

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In occasione della nomina del Piemonte a Regione europea dello Sport 2022, un titolo prestigioso assegnato per la prima volta a una regione italiana, il Gruppo FAI Giovani di Torino promuove la scoperta di alcuni luoghi storici dello sport organizzando tre aperture speciali in orario serale con visite
accompagnate dai narratori FAI.

Il programma prevede più turni di visita della durata di circa trenta minuti.
Contributo minimo a sostegno della missione del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano a partire da:

– 8€ per gli iscritti FAI;
– 10€ per i non iscritti FAI;
Sarà possibile iscriversi al FAI in loco.
Quota di Benvenuto FAI Giovani con iscrizione a 15€ dai 18 ai 35 anni.
Prenotazione consigliata sul sito FAI, si prega si presentarsi con almeno 10 minuti di anticipo.

Giovedì 23 giugno, dalle ore 18:30 alle 21:30 – Corso Moncalieri, 88
Che FAI stasera? Una passeggiata tra canottaggio e natura al Circolo Eridano
Prima tappa dei quattro appuntamenti dedicati alla scoperta e al racconto dei luoghi dello sport nella nostra  città è il Circolo Eridano, uno dei più antichi club remieri d’Italia. Luogo di sport, tra canottaggio e canoa, ma anche centro culturale che ospita mostre e conferenze.
Raccontare il Circolo Eridano significa parlare di oltre 150 anni di storia legata alla città e al meraviglioso paesaggio del Po e delle sue rive. L’Eridano nasce sulla sponda sinistra del Po nel 1864, subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia, e successivamente viene trasferito sulla sponda destra per dare spazio ai padiglioni dell’Esposizione Internazionale del 1911. Viene così costruito un nuovo edificio progettato nelle sue splendide forme dall’architetto Giuseppe Velati-Bellini e arricchito dalle decorazioni del pittore Giuseppe Bozzalla e dello scultore Giovanni Riva.
La storica società di canottaggio si apre alla comunità culturale e la accoglie nei suoi spazi con l’arrivo del Circolo degli Artisti. Il rapporto tra queste due realtà viene mantenuto fino ai primi anni del nostro secolo. Oggi il Circolo Eridano continua a proporre un programma sportivo, ricreativo e culturale mantenendo viva la
storia culturale e sportiva della città.

Per prenotazioni:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/che-fai-stasera-una-passeggiata-tra-canottaggio-e-natura-al-circolo-eridano14946/?_ga=2.170274848.1830236958.1654635414-1146666210.1593422161

Giovedì 30 giugno – Dalle ore 18:30 alle 21:30 – Corso Casale 144
Che FAI stasera? Una visita tra ciclismo e storia al Motovelodromo
Un luogo che appartiene alla memoria collettiva della città per essere stato palcoscenico di alcuni tra i più grandi eventi di ciclismo, calcio e rugby a Torino. Progettato dall’architetto Vittorio Ballatore di Rosana – esponente del liberty torinese – viene costruito nel secondo decennio del Novecento e oggi rimane l’unica architettura sportiva di Torino risalante a quell’epoca. Una pista lunga 393 metri dove si conclusero alcune tappe del Giro d’Italia e della Milano-Torino, gare che videro partecipare grandi campioni come Bartali e Coppi. Negli anni ospita i più differenti sport e svariate competizioni, come il rugby ma anche il calcio, proprio qui il Torino vinse i campionati del 1925-26 e del 1943-44. Dallo sport alla musica, il Motovelodromo ha ospitato anche alcuni concerti come quelli dei Pooh e di De Gregori. Dopo i lavori di ristrutturazione, nell’aprile di quest’anno riapre come spazio comune, di incontro e condivisione,
sono diverse le discipline ospitate, per onorare la sua eredità storica e sportiva in un continuum tra passato, presente e futuro.

Per prenotazioni:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/che-fai-stasera-un-racconto-tra-ciclismo-e-storia-al-motovelodromo14951/?_ga=2.207474647.576487683.1654602903-773687210.1589966832

Giovedì 7 luglio – Dalle ore 18:00 alle 20:30 – Via Magenta 11
Che FAI stasera? Un’esperienza alla scoperta della Reale Società Ginnastica
Dove la ginnastica è stata ideata e ha preso vita, la “Magenta”. Fondata nel 1844, ancor prima che si formasse il Regno d’Italia, da un gruppo di illustri guidati da Rodolfo Obermann che si fecero portavoce di un progetto innovativo: l’istruzione di ginnastica educativa. Ancora una volta tutto nacque a Torino: re Carlo Alberto chiamò il «ginnasiarca» svizzero come direttore-maestro della Scuola di Ginnastica militare per il Corpo di Artiglieria. La Società ha visto la fondazione della propria sede prima nella rinomata Villa Glicini, successivamente trasferita in un edificio a due piani fuori terra affacciato su Corso Re Umberto, per poi arrivare alla sede definitiva nell’omonima via nel 1866, prima ancora denominata Contrada della Ginnastica. Costituita da una grande palestra all’aperto e un cortile caratterizzato dalla presenza da alti ippocastani, dove le attività venivano svolte principalmente all’esterno.
L’archivio della Reale Società Ginnastica è stato riconosciuto dalla Soprintendenza come di interesse storico in quanto testimonianza dell’attività di cui si faceva portavoce e della sua importanza nel contesto cittadino. A questo proposito si trova al suo interno la bandiera dono di re Carlo Alberto (la prima è invece conservata nel Museo del Risorgimento) il busto commemorativo di Ernesto Ricardi di Netro, primo Presidente della Società, 700 trofei artistici, 60 medaglie, 84 allori e rami dorati e d’argento dei vincitori della Scuola. Oggi è un luogo avvolto dalla storia, tradotto in molteplici oggetti e documenti conservati in differenti e numerose teche.

Per prenotazioni:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/che-fai-stasera-un-esperienza-alla-scoperta-della-reale-societa-ginnastica15025/?_ga=2.227846489.576487683.1654602903-773687210.1589966832

A Carmagnola torna la Pedalata ecologica

Domenica 19 giugno, una nuova edizione del consolidato evento dedicato alla bicicletta che quest’anno prevede anche alcuni eventi collaterali, presso il Cinema Elios, proposti nell’ambito del progetto Cine Tour – Visioni sul Po di Piemonte Movie

 

 

Una nuova edizione della Pedalata Ecologica torna domenica 19 giugno.

 

Anche quest’anno l’Ufficio Sport del Comune di Carmagnola e la Pro Loco – in collaborazione con le Associazioni ciclistiche “A.S.D Pedale Carmagnolese”e “A.S.D. Team SF Groppo” propongono agli appassionati della bicicletta la tradizionale pedalata, percorso fuori porta di circa 20 km su strade asfaltate e sterrate.

 

Il programma prevede la partenza alle ore 9.00 da piazza S. Agostino e l’arrivo al Parco Cascina Vigna attorno alle ore 12.00/12.30. Viene riproposto, dopo le sospensioni degli ultimi anni causate dalla pandemia, il momento conviviale al Parco, dove ci si potrà ristorare con il pranzo composto da un piatto di pasta, acqua, vino, arricchito dagli alimenti che ognuno vorrà portarsi da casa.

 

L’iscrizione, al costo di 3,00 euro per gli adulti e gratuita per i bambini fino alla 5° elementare, potrà essere effettuata negli esercizi commerciali convenzionati oppure al mattino stesso in piazza S. Agostino prima della partenza. L’itinerario del percorso è disponibile sul sito del Comune. Si ricorda che, considerata la tipologia del percorso, non sarà consentita la partecipazione di bici con rotelle.

 

Per informazioni: e-mail: sport@comune.carmagnola.to.it – Telefono: 011.9724221

Pro Loco Carmagnola tel. 011.9724270 – 334.3040338

 

Sempre domenica 19 giugno, si svolgeranno inoltre alcuni eventi collaterali, presso il Cinema Elios di piazza Verdi 4, proposti nell’ambito del progetto Cine Tour – Visioni sul Po di Piemonte Movie:

 

– alle ore 19:00: Merenda Sinoira (necessaria prenotazione a info@piemontemovie.com entro il 13/06)

 

– alle ore 20.30: incontro con la ciclista, coach e scrittrice, Paola Gianotti e la proiezione del documentario Lungo il futuro del Po di Gian Luca Gasca e Giacomo Piumatti (ingresso gratuito)

 

L’Assessore allo Sport del Comune di Carmagnola ringrazia le associazioni che hanno partecipato all’organizzazione dell’iniziativa che rappresenta da sempre un momento di festa e condivisione per tutti i partecipanti e invita a partecipare a questa bella iniziativa dedicata alla pratica sportiva all’aria aperta che consente anche di scoprire la città da nuovi punti di vista

 

Corse in notturna e Gran Premio Nazionale. All’Ippodromo c’è Vecchioni

Corse in notturna e Gran Premio Nazionale: il sabato sera all’Ippodromo di Vinovo è veramente diverso perché in realtà c’è molto di più. In pista nove corse dalle 19.30 e il clou rappresentato dal doppio appuntamento (che vale anche 220mila euro di montepremi complessivo) dedicati ai 3 anni che puntano al  Derby e alle Oaks romane in programma a ottobre. Ma c’è anche molto fuori, perché Hippogroup Torinese ha allestito il solito cartellone di eventi collaterali.
In programma la premiazione delle Associazioni Sportive e Culturali e Vinovesi a cura dell’amministrazione comunale, il Giro con la carrozza adattata per il pubblico da ‘Servizi in Carrozza’ di Adamo Martin, lo shooting fotografico con otto splendide modelle organizzato da Elia Tarantino. Ma anche i i gonfiabili per i bambini nell’area giochi, lo street food con birra alla spina, la panineria, la pizzeria e l’Hippo-Ristora sempre aperti. Ad accogliere il pubblico, a cura di Debora Acello e Federica Fiorentini, una Fiera Artigianale con una ventina di stand di lavori manuali tutti da vedere.
Saranno 12 i pretendenti nel Nazionale e nel Nazionale Filly (2100 metri per i maschi, 1600 per le femmine). In quello per i maschi un nome su tutti: è quello di Dimitri Ferm, pupillo di Mauro Baroncini, con Andrea Farolfi. Al suo esterno, Danger Bi, soggetto di grande qualità di Mauro Biasuzzi. Ma da tenere d’occhio anche un altro allievo di Baroncini, Denver Giò, che potrebbe sfruttare l’occasione per compensare  una distanza finora poco gradita.
Nelle femmine il sorteggio ha mescolato bene le carte, con la rientrante Diletta Axe e la guida sempre fedele di Andrea Guzzinati, che è certamente la più attesa.  L’avversaria principale dovrebbe essere Delicious Gar, allieva del team di Alessandro ed Enrico Gocciadoro, anche lei imbattuta in Italia. Pericolosissima per entrambe la vincitrice del ‘Cacciari Filly’, Due Italia, che Baroncini e Farolfi presenteranno pronta per bissare il recente successo e che insieme a Doyourbest, allieva di Bjorn Goop e Marco Smorgon, sarà pronta a sfruttare tutte le evenienze.
Nella serata vinovese anche un ospite speciale. Il Nazionale Filly è anche Memorial Eva e Aldo Vecchioni, i genitori del cantautore Roberto Vecchioni. Ecco perché ci sarà anche lui a premiare, in una notte magica.

La Polizia di Stato contro le truffe agli anziani

L’incontro  in Circoscrizione 3

Nell’ambito delle iniziative della Polizia di Stato per prevenire le truffe ai danni delle persone anziane, mercoledì 15 giugno 2022, alle 15.30, in Torino, Corso Peschiera 193, personale del Commissariato di P.S. San Paolo, in collaborazione con la Circoscrizione 3 della Città di Torino, terrà un incontro per sensibilizzare la comunità meno giovane in merito alla tematica delle truffe e, in generale, dei reati predatori, ai danni delle persone anziane.

Terra Madre torna a Torino. Al Parco Dora dal 22 al 26 settembre

Petrini: «Tutti a Torino a Terra Madre per incontrare produttori, cuochi, giovani e attivisti Slow Food che in 150 Paesi stanno già facendo la rigenerazione a partire dal cibo» Online  il programma di Terra Salone del Gusto in scena al Parco Dora di Torino dal 22 al 26 settembre

 

E proprio da Parco Dora Terra Madre vuole partire con il primo evento di lancio di questo percorso: il 23 giugno alle 18 l’Environment Park ospiterà Petrini, Lo Russo e Cirio che, insieme a Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, presenteranno i temi e gli eventi principali ai cittadini di Parco Dora.

Prende il via il percorso che porterà a Torino – nuovamente in presenza a Parco Dora dal 22 al 26 settembre 2022 – centinaia di espositori da tutte le regioni italiane e dall’estero, oltre 3 mila delegati da 150 Paesi e migliaia di visitatori, buyer ed esperti, giovani e attivisti Slow Food per la 14esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, la più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto e a chi lo produce.

 

La manifestazione di Slow FoodComune di Torino e Regione Piemonte animerà infatti le architetture ex industriali di Parco Dora con le sue forme, i colori e profumi, le sue voci ma anche con la gioia e l’entusiasmo di potersi incontrare di nuovo, convinti che il cibo possa essere un ponte per la pace e mostrando come, attraverso l’inclusione e lo scambio, possiamo coltivare insieme un presente migliore.

 

Da oggi è online il sito web di Terra Madre con i primi eventi in programma – Laboratori del Gusto, Appuntamenti a Tavola e Conferenze – a cui partecipano contadini e allevatori, popoli indigeni e cuochi, migranti e pescatori uniti dal claim #RegenerAction: una rigenerazione che parte dal cibo affinché questo diventi motore della transizione ecologica necessaria al profondo rinnovamento del pensiero e della società, unica via per affrontare le crisi in atto. Rinnovare le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo, nelle città come nei piccoli borghi, sono azioni tangibili e concrete che la comunità globale può e deve sostenere.

 

«Se vogliamo realizzare una vera rigenerazione di città, campagne e borghi a partire dalla produzione e distribuzione del cibo, dobbiamo superare la visione che vede innovazione e tradizione come elementi contrapposti – sottolinea Carlo Petrini, fondatore di Slow Food –. Questa dicotomia è controproducente: credo che esista vera innovazione quando una tradizione ha successo. Chi oggi può realizzare vera innovazione? Io sono convinto che solo le comunità possano realizzarla, perché si fondano sulla sicurezza affettiva, sulla socialità, sulle relazioni personali: tutti fattori che hanno a che vedere con la gioia e la felicità, e dai quali può scaturire un vero cambio di paradigma. Le comunità possono produrre innovazione perché conservano salde radici territoriali e possiedono la consapevolezza che il patrimonio esistente può generare ricadute positive in maniera diffusa. E proprio grazie alle comunità, ai produttori, i cuochi e i giovani che incontreremo a Parco Dora a Torino, finalmente in presenza, che potremo affrontare con successo il lungo periodo di transizione agroecologica che ci attende».

 

«Il tema scelto in questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto rappresenta perfettamente la ripartenza che finalmente stiamo vivendo e di cui tutti abbiamo bisogno – sottolinea Alberto Ciriopresidente della Regione Piemonte –. Siamo emozionati ed entusiasti nel poter nuovamente ospitare in Piemonte le comunità di Terra Madre per un evento che valica i confini e che è non è più solo un simbolo della nostra regione, ma è diventato un patrimonio per il nostro territorio, rendendolo davvero unico e conosciuto a tutte le latitudini».

«L’evento internazionale dedicato alle politiche del cibo e all’agricoltura sarà a Parco Dora e questo mi rende particolarmente fiero –  dichiara Stefano Lo Russosindaco della Città di Torino -. Terra Madre Salone del Gusto animerà un’area che fino a qualche anno fa ospitava impianti produttivi e acciaierie e ora è uno dei più importanti polmoni verdi di Torino. Un luogo perfetto per mostrare concretamente un esempio di rigenerazione ambientale e sociale. Torino vuole sempre più caratterizzarsi come città degli eventi internazionali, vogliamo aprirci al mondo e allargare il perimetro del dibattito, oggi sul cibo come cultura ma così come facciamo per molti altri settori che animano il dibattito pubblico».

Un assaggio di Terra Madre Salone del Gusto

 

E sono proprio le buone pratiche di rigenerazione quelle di cui il pubblico può fare esperienza durante i cinque giorni di Terra Madre, incontrando le centinaia di espositori italiani ed europei del Mercato, le Regioni con i loro spazi istituzionali e i progetti, i produttori dei Presìdi Slow Food, partecipando alle attività e ai percorsi interattivi dedicati alla biodiversità, all’educazione e alle campagne di sensibilizzazione di Slow Food, agli oltre 40 Laboratori del Gusto e agli Appuntamenti a Tavola, alle grandi Conferenze e agli incontri in Arena con filosofi ed economisti, attivisti, artisti e ricercatori, tra i quali citiamo Elena GranataRupa MaryaMichael MossRaj PatelWillie PeyoteTelmo Pievani e Carolyn Steel. Non mancano i momenti dedicati alla conoscenza dei prodotti e alla degustazione grazie alle Cucine di Strada e ai Food Truck accompagnati dalle specialità brassicole dei birrifici italiani. Le reti internazionali sono protagoniste dell’Enoteca, lo spazio che riunisce i produttori della Slow Wine Coalition con approfondimenti e degustazioni, non solo di vino ma anche di vermouth e cocktail; e della Cucina di Terra Madre, palcoscenico dei cuochi dell’Alleanza Slow Food e luogo privilegiato per assaggiare tante preparazioni gastronomiche da tutto il mondo, accompagnati dai caffè dei produttori della Slow Food Coffee Coalition. Tra i protagonisti anche gli studenti ed ex studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo impegnati ad accompagnare i visitatori nei classici personal shopper e in attività di foraging a Parco Dora.

 

Terra Madre Salone del Gusto 2022 ritorna con tutte le proposte delle edizioni in presenza, ma non rinuncia al meglio dell’edizione resiliente del 2020 che per sette mesi ha raccontato sul web storie e personaggi, con tantissimi contenuti online ma anche eventi diffusi, attività, esperienze organizzate dalla rete in Italia e nel mondo, per chi non potrà viaggiare. Tra le novità, anche un portale digitale per connettere i delegati della rete Slow Food in giro per il mondo condividendo storie ed esperienze.

 

La manifestazione è a ingresso libero, il programma degli eventi è online, e in continuo aggiornamento, su www.terramadresalonedelgusto.com.

 

Terra Madre Salone del Gusto è organizzata grazie al contributo di tante istituzioni pubbliche e di numerose aziende che credono nella manifestazione e nel cibo come motore di cambiamento. Tra le realtà con cui stiamo costruendo questa 14esima edizione citiamo i Main Partner: Iren, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua, UniCredit. Con il sostegno di Consulta delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT. Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero per la Transizione Ecologica e Anci.

Clima, aria, acqua e territorio: come sta l’ambiente in Piemonte?

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Come sta l’ambiente in Piemonte? Sono quattro le grandi tematiche – clima, aria, acqua e territorio – declinate attraverso gli indicatori, che “fotografano” il suo stato di salute e che, nel complesso, costituiscono il report della Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte, presentata alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, che ha introdotto i lavori, del direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, e del direttore Ambiente, Energia e Territorio della Regione Piemonte, Stefania Crotta.

Filo conduttore è il tema della sostenibilità, con riferimento agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta dai Governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.

Tra gli aspetti positivi figura la qualità dell’aria: non si sono superati i 40 microgrammi al mq di valore medio di pm10 e anche sul pm2.5, le polveri ancora più sottili, si sta andando bene. Il biossido di azoto ha registrato solo dei superamenti in due stazioni a Torino e su questo fronte si sta agendo anche grazie al protocollo antismog. Sull’ozono si è invece oltre i valori obiettivo.

Per quanto riguarda le acque, il 95% dei laghi ha raggiunto gli obiettivi europei dal punto di vista della balneazione, ma 8 laghi su 12 non hanno un eccellente valore sullo stato ecologico.

La mancanza di pioggia fa pensare che il Piemonte vivrà una stagione di crisi idrica, ma si stanno mettendo in atto tutte le azioni possibili.

Si sta vivendo un’emergenza climatica e gli effetti si sentono sulla pelle, ha sostenuto l’assessore regionale all’Ambiente, che ha precisato come i dati in Piemonte mostrino una tendenza positiva sebbene occorra tener presente che i risultati delle politiche ambientali non si vedono nell’immediato ma nel corso degli anni. Negli ultimi due-tre anni la Regione Piemonte ha sviluppato molte strategie, a partire dall’aggiornamento del Piano di tutela delle acque e dal Piano energetico ambientale, fermi da anni. Continua il lavoro per arrivare a soluzioni tecnologiche che permetteranno di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 e dalla Strategia per lo Sviluppo Sostenibile del Piemonte. La transizione ecologica è un percorso lungo e costoso per il quale la ricerca e l’innovazione giocheranno un ruolo cruciale perché la sostenibilità ambientale non può prescindere da quella sociale ed economica. In campo ci sono moltissime risorse e moltissime azioni da intraprendere, ha concluso: si sta avviando il percorso, ma tutto deve passare anche attraverso un cambio di passo culturale, di accompagnare nella transizione ecologica cittadini e imprese.

“Quest’anno, ancora più di altri anni – ha confermato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – il cambiamento climatico sta influenzando tutti gli elementi. La continua carenza di precipitazioni ha avuto e ha ancora ripercussioni su aria, acqua e territorio. I bacini scarseggiano di acqua, il suolo è secco e l’agricoltura ne risente pesantemente, così come l’aria. Arpa Piemonte presenta i dati che arrivano da studi, monitoraggi, analisi, controlli, verifiche e validazioni. Ma non si ferma. Con le nuove competenze sulla ricerca ha iniziato a correlare tutte le matrici ambientali per poter dare elementi, risposte e proposte tecniche puntuali per continuare, sempre più efficacemente, a proteggere l’ambiente”.

Grimaldi (LUV): Nulla di nuovo nel contratto di servizio con Trenitalia

Trasporti. Solo tagli e nessuna innovazione

“Il ricorso è ancora in piedi, il contratto di servizio è scaduto e non si è colta l’occasione per produrre qualcosa di nuovo: nessuna innovazione e incentivazione sul tema del trasporto integrato, ossia sull’introduzione di un biglietto integrato a prezzo calmierato come c’è per esempio in Germania, così come non c’è traccia della proposta da noi chiesta e approvata sulla gratuità del biglietto per i bimbi fino ai 14 anni” – commenta il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in seguito all’informativa di Giunta sul prossimo contratto di servizio con Trenitalia.

“Il nuovo contratto è molto simile a quello precedente al Covid, di cui mantiene però solo il 99,2% e non solo: la percentuale è garantita dalla presenza di 72 km di linee in più che sono state in realtà sottrarre ad altri percorsi” – prosegue Grimaldi. “Di fatto si è tagliato sulle linee ferroviarie, con effetti che ricadranno sui pendolari, ma anche sulla qualità dell’aria. Il basso Piemonte non vede aumentare i suoi servizi e, nello specifico, le linee alessandrine verso Milano e Bologna ancora totalmente insufficienti. Abbiamo fatto domande precise su cui volevamo una risposta chiara che non c’è stata. I territori alessandrini, ad esempio, chiedono più collegamenti sulle linee Asti-Alessandria-Voghera, Alessandria-Ovada, Alessandria-Nizza, e da Alessandria verso appunto il centro Italia e l’adriatico; poi ancora l’Asti-Alba e la Casale-Vercelli, la Pinerolo-Torre Pellice e la tratta Bra-Savigliano-Saluzzo-Cuneo-Mondovì all’interno del sistema integrato. Scena muta dell’Assessore che ha evitato di rispondere nel merito; teme strumentalizzazioni politiche, i suoi tagli li annuncerà dopo le elezioni”.