ilTorinese

Lutto per la morte di Silvia, anima della Città dei ragazzi

Erano in tanti ieri al funerale di Silvia Stoppa, sorella della comunità, mancata nei giorni. Era una delle “anime” della Città dei ragazzi, struttura di aggregazione del Cuneese, suora molto amata per la sua umanità. Le esequie si sono svolte nella chiesa della Città dei Ragazzi, in corso Francia 129 San Rocco Castagnaretta.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Uomo cade dal quinto piano: muore al San Giovanni Bosco

Oggi un uomo è caduto dal quinto piano di un balcone in via Borgaro. Era sopravvissuto alla caduta, ma è morto per le gravissime ferite dopo essere stato ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco. Sul posto sono giunti i soccorsi e  la polizia. Si pensa a  un suicidio.

Juve, Mercato col botto!

Comincia in maniera convincente il mercato della Juve!Secondo i dettami di mister Allegri,che vuole giocatori già pronti per vincere,sono arrivati Angel Di Maria e Paul Pogba. Entrambi i nuovi acquisti sono già a Torino in queste ore pronti ad iniziare la loro nuova avventura in bianconero. In casa Juve c’è tanto entusiasmo per i 2 ottimi calciatori ma il calciomercato prosegue!
Prossimo ed immediato obiettivo è il trequartista Nicolò Zaniolo. La trattativa con la Roma prosegue bene ma rimane sempre una certa distanza tra domanda ed offerta. I giallorossi non vogliono contropartite tecniche, ma subito 50 milioni. La Juve gradirebbe un prestito oneroso con obbligo di riscatto dentro un biennio.I due club potrebbero venirsi incontro e trovare un compromesso a metà strada, anche perché Zaniolo vuole solo la Juve.
Passiamo alla difesa dove è sempre più vicina la cessione di De Ligt al Bayern Monaco per 80 milioni di euro che serviranno per finanziare il resto della campagna acquisti bianconera.
Koulibaly potrebbe esser il colpaccio per 30 milioni ma attenzione a Bremer perché l’Inter sta tardando la cessione di Skriniar al Paris Saint Germain e di conseguenza mancano i soldi,30 milioni,da girare al Torino.

Enzo Grassano

Da Trimalcione a Mirandolina, quando il passato strizza l’occhio al presente

Al via sabato 9 luglio a Bene Vagienna il 17° Festival Teatrale

 

Sabato 9 luglio, alle ore 21,15, nell’antico Teatro Romano, posto all’interno del suggestivo sito archeologico di Bene Vagienna, prende il via il 17° Festival Teatrale “Ferie di Augusto”, un ormai collaudato e applauditissimo appuntamento di valore artistico e culturale che attinge al mondo antico per venire incontro alle emozioni, al divertimento e al gusto del pubblico di oggi. Un ciclo di spettacoli capace, soprattutto, di valorizzare una città d’arte, ricca di spazi storici e artistici tra i più belli del Piemonte e di una storia che affonda le proprie radici, vagamente riscontrabili oggi nei reperti visibili, nel lontano primo secolo av Cr.

L’attuale cartellone, curato dalla direzione artistica di Torino Spettacoli, propone quattro titoli, con programmazione dal 9 al 23 luglio. L’inaugurazione è affidata ai “Germana Erba’s Talents”, evento di commistione delle arti performative, a cura di Gabriele Bolletta, Antonio Della Monica, Simone ed Elisabetta Gullì, Niurka De Saa, Luciano Caratto, Elia Tedesco, Marisa Milanese e Gianni Mancini, un ventaglio di prove che tocca danza e prosa e i grandi momenti del musical, il grande repertorio del balletto classico e la coreografia contemporanea d’autore. Venerdì 15 luglio è di scena Piero Nuti, 94enne sempre disposto a mettersi in gioco, che ha scritto e dirige, da “Pro Archia poeta” di Cicerone, “Processo a un cittadino”, dove è dibattuto il concetto di cittadinanza e la sua acquisizione, i risvolti politici e sociali, nel racconto della difesa assunta da Cicerone dell’imputato Archia, poeta e filosofo, correva l’anno 62 av. Cr., accusato, lui straniero, di essere privo della cittadinanza con il rischio di essere espulso da Roma, in seguito all’approvazione della Lex Papia.  Con Nuti in scena Elia Tedesco.

Miriam Mesturino riveste ancora una volta (sabato 16 luglio) gli abiti di Mirandolina nella “Locandiera” goldoniana, in compagnia di Luciano Caratto, Alessandro Marrapodi e Barbara Cinquatti, per la regia di Enrico Fasella: un testo teatrale datato 1752 che è una moderna rivoluzione dell’indipendenza femminile, la rappresentazione di una donna che rifiuta conti, marchesi e cavalieri per impalmare il giovane e squattrinato Fabrizio, servo nella sua locanda a Venezia, imprenditrice accorta e pratica, pronta a mettere sulla bilancia più le doti del proprio ingegno che le armi della seduzione. “Il ritorno di Trimalcione” è il titolo in scena il 23 luglio, ancora al Teatro Romano, che Filippo Bessone ha tratto dalle pagine del “Satyricon” di Petronio volgendolo a spettacolo comico-musicale, creando uno spaccato grottesco della società dell’epoca, che senza fatica alcuna esplora nella realtà dell’odierno e delle emozioni che non conoscono tempi precisi. Tutto questo grazie allo strumento del teatro-canzone. Ebbe a dire un giorno il mai dimenticato Gianmaria Testa: “Mi lega a Filippo Bessone una lunga e fraterna amicizia. Questo tuttavia non mi trattiene dal provare una certa invidia per le sue qualità di osservatore e di raccontatore divertente e divertito di un’umanità e di un quotidiano che tutti abbiamo a tiro di sguardo, ma che troppo spesso ci limitiamo a guardare senza veramente vedere”.

e.rb.

 

Nelle immagini, il Teatro Romano Antico di Bene Vagienna; l’inaugurazione è affidata ai Germana Erba’s Talents; una scena della “Locandiera” con Miriam Mesturino e Luciano Caratto; Piero Nuti e Elia Tedesco in “Processo a un cittadino”

Presentato il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica per un Piemonte più connesso, sicuro,  sano e competitivo

Il Piemonte punta a diventare la prima Regione in Europa per chilometri ciclabili attrezzati. Per farlo la Regione Piemonte mette in campo 40 milioni di euro di fondi europei per attuare il Piano Regionale della Mobilità Ciclisticapresentato oggi a Torino alla presenza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, degli assessori ai Trasporti Marco Gabusi, al Turismo Vittoria Poggio e all’Ambiente Matteo Marnati, dei rappresentanti dell’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e della FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, oltre al partner italo-olandese Decisio, che ha collaborato alla stesura del Piano.

Frutto di due anni di intenso lavoro, il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica rappresenta lo strumento di pianificazione e programmazione di settore che la Regione predispone e approva con cadenza triennale per conseguire le finalità della legge e in coerenza con il Piano Nazionale della Mobilità Ciclistica.

«Il Piemonte punta a diventare la prima regione in Europa per piste ciclabili attrezzate e questo Piano ci aiuterà a raggiungere l’obiettivo – ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Investiremo più di 40 milioni di euro, attraverso i fondi europei del Fesr, per dotare il nostro territorio di infrastrutture adeguate, perché la bici è una risorsa strategica non solo per la mobilità ecologica ma anche per il turismo. E i turisti, come i cittadini, devono potersi muovere con facilità e in sicurezza lungo percorsi ciclabili adatti e strutturati.

Il Piemonte si posiziona tra le prime Regioni in Italia ad aver assunto una propria governance integrata per lo sviluppo di una rete ciclabile. Grazie a questo Piano la Regione traccia la via per un Piemonte in cui la bici sia una scelta sicura, piacevole e vantaggiosa per sempre più persone, al pari degli altri mezzi di trasporto. I Piemontesi amano andare in bici e dal 2001 l’utilizzo è cresciuto quasi spontaneamente del 35%, ma siamo ancora indietro rispetto ai modelli europei. Oggi il 3,5% degli spostamenti avviene in bicicletta: grazie all’applicazione di questo Piano da parte degli Enti Locali a cui si rivolge arriveremo all’8% nel 2030 e al 17% nel 2050.

Sarà compito della Regione Piemonte governare la transizione verso una mobilità sostenibile e ciclabile attraverso un approccio multidisciplinare e con una governance efficace in grado di sostenere funzioni di programmazione, attuazione, valutazione e coordinamento per diffondere la cultura della mobilità ciclistica e migliorare i processi decisionali.

Le azioni principali della Regione Piemonte consistono nell’individuare la rete che ricade nel suo territorio, nel definire gli indirizzi relativi alla predisposizione delle reti ciclabili in ambito urbano ed extraurbano, nell’individuare il sistema delle aree di sosta e le azioni per promuovere l’intermodalità, nel prevedere la realizzazione di azioni di comunicazione, educazione e formazione.

 

«Per usare una figura del ciclismo la Regione Piemonte vuole essere un gregario per portare alla vittoria tutto il modo che gira intorno alla bicicletta, che va dalla mobilità alle attività produttive, dalla quotidianità al benessere – evidenzia l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi -. Abbiamo ormai capito tutti che non basta una striscia colorata sull’asfalto per definire uno spazio ciclabile: per questo motivo abbiamo finanziato con fondi regionali studi e progetti in quattro capoluoghi di provincia e ora, con questo piano strategico siamo al fianco dei Sindaci per rendere i territori davvero fruibili per le due ruote.Il 57% dei pendolari si sposta per meno di 5 km e la distanza media percorsa all’interno dei Comuni è di 1.2 km per spostamento: questi sono elementi perfetti per muoversi in bicicletta e noi vogliamo rendere la bici il miglior mezzo di trasporto per questo tipo di spostamenti. Ma guardiamo con attenzione anche ai percorsi più lunghi: come evidenzia bene il Piano, sarà essenziale favorire l’intermodalità e l’estensione del servizio. Saremo perciò molto attenti a sviluppare gli interventi necessari sempre in collaborazione con gli Enti Locali». Gli ambiti d’intervento sono stati individuati utilizzando i criteri guida quali il collegamento da e verso le principali stazioni ferroviarie, il rango urbano all’interno del sistema della mobilità del quadrante e la presenza di rilevanti flussi di pendolarismo, il collegamento di bacini territoriali omogenei di almeno 30.000 abitanti e 10.000 addetti e la presenza di attrattori di rilievo come Università, poli sanitari, poli logistici, ecc.

 

«Con il nuovo piano regionale della mobilità ciclistica – commenta l’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio -, il Piemonte ambisce a scalare ulteriormente la classifica nazionale dei luoghi più attrezzati per la qualità dei percorsi urbani ed extra urbani, ma anche per l’offerta e la qualità dei servizi che secondo le indagini più recenti lo collocano tra i più ricercati. Si inserisce in questo novero il Gran Tour Unesco in Bicicletta, un progetto realizzato da VistPiemonte percorribile già oggi lungo i siti Patrimonio dell’Unesco, un anello di 600 chilometri che consente di andare alla scoperta di località uniche al mondo in modo «slow», tra capolavori artistici e naturali».

 

«Dobbiamo passare dai power point del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica ai progetti veri e propri – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati –. Certamente i fondi e il Piano sono essenziali, ma non bastano: dobbiamo fare un importante percorso culturale che richiede un grande lavoro, è necessario convincere il cuore delle persone. Non abbiamo alternative: se non facciamo questo percorso avremo sempre più problemi, come stiamo vedendo purtroppo con le emergenze climatiche. La cosa più importante è la consapevolezza che bisogna spingere velocemente sulla diffusione di una mobilità sempre più sostenibile».

 

Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica definisce gli indirizzi per l’aggiornamento della pianificazione degli Enti locali con norme tecniche e linee guida guardando alle migliori pratiche europee per l’attuazione della rete ciclabile di interesse regionale con l’obiettivo di favorire ed incentivare approcci sostenibili negli spostamenti sistematici quotidiani e del tempo libero.

 

Tra gli obiettivi strategici del Piano la sicurezza è al primo posto ponendo come punto d’arrivo l’eliminazione degli incidenti mortali entro il 2050. Parallelamente punta a ridurre l’inattività fisica e la sedentarietà del -15%.

 

Numerose, infatti, sono le chiavi di lettura che valorizzano il PRMC: Sicurezza e salute, Confort ed attrattività, Accessibilità, Percorribilità e velocità, Coerenza e coesione, Competitività e sviluppo economico. L’impegno di Regione Piemonte è quello di sostenere coerentemente il livello quali-quantitativo, i progressi generati del sistema trasportistico e la direzione verso la quale il sistema di mobilità sta evolvendo.

 

 

Giachino: “Greta e i FFF  perché non dicono  SI TAV?”

 

Il trasporto su rotaia diminuisce inquinamento e incidentalità stradale

Al grande disastro ambientale contribuiscono anche i trasporti , in particolare quello su strada. Il 40% dei decessi in relazione alle polvere sottili, è generato dal traffico stradale.
Dal 2009 , quando Greta andava ancora all’asilo, con l’incentivo Ferrobonus, ideato dal Governo Berlusconi,   al trasporto su gomma a utilizzare il trasporto su rotaia ha raddoppiato la quota delle merci trasportate su strada. La TAV a consentirà di trasferire il trasporto su rotaia di merci e passeggeri diminuendo l’inquinamento e la congestione del traffico, una delle cause della incidentalità stradale.
Ecco perché è inspiegabile che i ragazzi di GRETA non dicano insieme a noi , SI alla TAV.
Mino Giachino

Moscato Wine Festival apre a Baveno

Al via il tour in Italia di eventi di degustazione Go Wine

per valorizzare i tanti volti del vitigno Moscato

 

MOSCATO WINE FESTIVAL

IN TOUR

Otto tappe fino al 19 settembre

Si inizia stasera venerdì 8 luglio a Baveno, sul Lago Maggiore

 

L’associazione Go Wine promuove nel corso dell’estate 2022 la ventunesima edizione del Moscato Wine Festival, manifestazione finalizzata a promuovere la cultura del vino Moscato in varie parti d’Italia a un pubblico vasto e diversificato di enoappassionati.

Un’iniziativa che ha sempre accompagnato l’attività dell’associazione, come occasione per comunicare attraverso il Moscato più motivi di interesse: storia e cultura di un vino, la sua diffusione in tutte le regioni italiane e in molti paesi del mondo, differenti dimensioni produttive, fra importanti denominazioni e prodotti

di nicchia.
“Il Moscato – dicono da Go Wine  – è uno tra i vitigni più antichi e diffusi al mondo e affonda le sue radici praticamente in tutte le regioni italiane, con una produzione molto diversificata. In alcuni casi segna la viticoltura di una regione, come nel caso del Moscato d’Asti, in altri rappresenta un’eccellenza in piccole produzioni, spesso legate a un virtuoso e lungimirante recupero ad opera dei viticoltori. Si presenta con volti, colori e tipologie diversi: dolce, passito, spumante, mentre intanto sono sempre più presenti le vinificazioni in secco proposte da molte cantine”.

Complessivamente il mosaico dei tanti Moscato è caratterizzato da un’estrema ricchezza, dove la nota aromatica – il comune denominatore – viene interpretata con stili ed etichette diverse.

E’ un mondo affascinante che Go Wine intende valorizzare, promuovere e diffondere: ecco dunque l’idea del “Tour” del Moscato Wine Festival, ovvero di un calendario di appuntamenti itineranti in diverse città italiane, ben 8 eventi con serata inaugurale venerdì 8 luglio a Baveno e chiusura lunedì 19 settembre a Bologna.

Il Tour nasce infatti dalla volontà di diffondere la cultura del vino Moscato, raggiungendo così un numero più significativo di persone. Sono degustazioni esclusive, mirate, dove enoappassionati e curiosi possono scoprire la complessità e diversificazione del vitigno, nelle sue tante espressioni e luoghi di produzione.

Sono circa 40 le cantine coinvolte nell’edizione 2022, per un numero complessivo di oltre 50 etichette in degustazione. Dopo prima tappa di a Baveno, sul lago Maggiore, il tour proseguirà poi con l’evento principale che, come ogni anno, si terrà nella città di Torino lunedì 11 luglio, e a seguire le tappe di Roma (mercoledì 13 luglio), Racconigi (giovedì 14 luglio), Milano (martedì 19 luglio), Savona (mercoledì 7 settembre), L’Aquila-Capestrano (sabato 20 agosto), Bologna (lunedì 19 settembre).

È morta Francesca Gentile Camerana, la signora della musica

Con profondo cordoglio De Sono Associazione per la Musica e Lingotto Musica comunicano la notizia della scomparsa di Francesca Gentile Camerana, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico delle due realtà da lei fondate, e si uniscono con affetto al dolore della famiglia per il grave lutto che colpisce la Città di Torino e tutto il mondo della musica.

La sua storia è stata contraddistinta da un instancabile impegno in favore della cultura, raccogliendo il sostegno di tante famiglie, aziende e istituzioni piemontesi: con Lingotto Musica ha reso Torino crocevia del grande sinfonismo internazionale e al tempo stesso con la De Sono ha dato un modello originale di sostegno a giovani musicisti emergenti. Malata da tempo, ha continuato fino all’ultimo a seguire le due Associazioni con la dedizione di sempre.

Fin dal 1978, con i primi interventi nell’ambito della formazione, Francesca Gentile Camerana aveva individuato la sua missione nell’aiutare musicisti giunti alle soglie del concertismo. La nascita della De Sono, nel 1988, è stata la naturale evoluzione di un progetto destinato a consolidare le aspirazioni e le speranze dei giovani. Più di 250 borsisti possono oggi ringraziare il suo impegno e la sua attenzione alle necessità delle nuove generazioni.

A partire dal 1994, con la fondazione di Lingotto Musica, Francesca Gentile Camerana ha poi offerto l’opportunità alla Città di Torino e a tutti gli appassionati di ascoltare le migliori orchestre internazionali, mettendo la sua influenza al servizio degli artisti più illustri e apprezzati dal mondo musicale. Berliner e Wiener Philharmoniker, London Symphony, Mariinskij Orchestra, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Daniel Harding, Martha Argerich, Yo-Yo Ma, sono solo alcuni dei nomi che testimoniano il percorso di eccellenza compiuto da Lingotto Musica sotto la sua direzione.

Al 2012 risale la nascita del progetto in collaborazione con la Fondazione Renzo Giubergia, con la missione di perseverare nel sostegno verso gli astri nascenti del sistema formativo internazionale e la valorizzazione del territorio tramite una programmazione concertistica originale e interdisciplinare.

È nata nel 2017 infine l’ultima collaborazione curata da Francesca Gentile Camerana con la Fondazione Agnelli per portare l’educazione all’ascolto nelle scole secondarie di tutta Italia. Il progetto più recente si intitola Livemotiv, è dedicato alla memoria di Gianluigi Gobetti, e ha già raggiunto circa 1200 ragazzi e ragazze, con lezioni-concerto concepite per formare il nuovo pubblico delle sale da concerto.

Polizia stradale, test antidroga: due positivi su dieci

                                                                                                                                     Continuano i controlli della Polizia di Stato sulle strade della provincia torinese

Importante il risultato ottenuto dalla Polizia Stradale di Torino nella mattinata di mercoledì 6 luglio, nei pressi dello svincolo della tangenziale di Rivalta: un quinto degli utenti controllati è risultato positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti.

Gli accertamenti sono stati effettuati attraverso l’utilizzo del tampone salivare di ultima generazione “DrugWipe 5 S”, nell’ambito di una campagna di contrasto alla guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.

L’allarmante e diffuso utilizzo di tali sostanze da parte di soggetti che si pongono alla guida rischiando di mettere a repentaglio la vita degli utenti della strada, ha infatti reso necessario incentivare l’attività di contrasto, anche in fasce orarie diverse da quelle serali e notturne, tradizionalmente interessate dai controlli in oggetto.

Il test, grazie all’uso di un reagente, è in grado di rilevare la recente assunzione di sostanza stupefacente, specificando quale tra cannabis, oppiacei, cocaina e anfetamine/metanfetamine (compresi MDMA ed ecstasy).

Su un totale di trentaquattro persone controllate, ventiquattro sono state sottoposte ad un test di screening relativo all’assunzione di bevande alcoliche, dieci al Drug test e di queste ultime due sono risultate positive, una alla cannabis e l’altra alla cocaina. La procedura prevede poi un successivo esame del sangue presso una struttura sanitaria che dia prova dell’assunzione a livello medico-legale. In via cautelare è stato, però, immediato il ritiro della patente di guida.

Durante i controlli, sono state rilevate anche altre infrazioni, quali la guida senza cintura di sicurezza e l’uso del telefono alla guida, condotta ancora troppo diffusa e spesso causa di gravi incidenti stradali.

Altri servizi di controllo con test antidroga sono previsti per tutta la stagione estiva nel contesto di una più ampia azione di contrasto alle condotte di guida più pericolose che, dall’inizio dell’anno ha visto impegnata la Sezione Polizia Stradale di Torino   nel controllo di oltre 17 mila veicoli.

Tale attività, espletata  con una presenza costante nell’arco delle 24 ore anche e soprattutto sulla rete autostradale torinese,  ha consentito di ottenere importanti risultati: 29.000 i punti patente decurtati, 1000 le carte di circolazione ritirate, 600 le patenti, 514 gli incidenti rilevati in ambito autostradale e 60 quelli rilevati in viabilità ordinaria, 5.000 le infrazioni contestate per eccesso di velocità, 332 quelle per guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica da uso di sostanze stupefacenti.

Alleanze, adesso si facciano nella chiarezza. E senza furbizie

Dunque, le elezioni si avvicinano e la politica italiana cerca di uscire faticosamente dal
trasformismo politico e dall’opportunismo parlamentare che l’ha contraddistinta in quest’ultima
legislatura.

Una delle stagioni più squallide e decadenti nella lunga storia democratica del nostro
paese, caratterizzata da una profonda crisi politica, culturale e soprattutto etica.

Ora, di fronte a questo scenario, forse è arrivato anche il momento di sciogliere il nodo delle
alleanze. O meglio, delle coalizioni da ricostruire dopo la sbornia populista, demagogica e anti
populista scaturita dal voto del marzo 2018. Quella fase, fortunatamente, volge al termine e la
bolla populista si sta sciogliendo, seppur lentamente, come neve al sole e non si può, di
conseguenza, non aprire una nuova stagione.

Molto, però, dipende dalle scelte concette dei partiti. O almeno, dei principali partiti italiani. A
cominciare, appunto, dalla scelta concreta che farà il Partito democratico. E da cosa decide il Pd
dipende anche, seppur in parte, il futuro del partito di “centro” che si va configurando e
consolidando, malgrado gli atteggiamenti grotteschi se non addirittura ridicoli di chi all’interno di
quest’area politica e culturale continua a distribuire patenti di competenza, di onestà e di
presentabilità a destra e a manca. E quindi anche al centro. Nello specifico penso, com’è evidente
a tutti, a Calenda e al suo partito.

Ma, al di là di Calenda, nel merito si confrontano almeno 3 prospettive politiche all’interno del Pd,
al di là e al di fuori del sempre più misterioso “campo largo”.

C’è chi pensa di riproporre, con una versione aggiornata e rivista, l’antica e mai sopita “vocazione
maggioritaria” del partito. Una sorta di revival gramsciano che vede il Pd al centro di tutte le
operazioni politiche supportato da alcuni “satelliti” scelti dall’alto come semplice truppa di
complemento da contrapporre alla destra.

C’è chi, invece, pensa ancora in modo forte e determinato a stringere un ‘alleanza organica e
duratura con il partito populista per eccellenza, cioè il partito di Grillo e di Conte, in nome e per
conto della solita, e ormai un po’ noiosa, alleanza contro la destra illiberale, fascista, sovversiva,
sovranista e chi più ne ha più ne metta. La solita solfa che viene recitata ormai a memoria da
svariati decenni dalla sinistra post comunista alcuni mesi prima di celebrare le elezioni politiche
nazionali. Un modo questo, però, per non battere e archiviare definitivamente la mapalapianta del
populismo demagogico, anti politico, giustizialista e manettaro che continuerebbe, purtroppo, a
circolare nel sottosuolo, e non solo, della società e della politica italiana.

E c’è chi, invece, con maggior realismo e coerenza politica, punta a ricostruire dalla fondamenta
un vero e credibile centro sinistra di governo. Autenticamente riformista e democratico. Un
progetto, questo, che non contempla affatto la deriva populista e che punta, semmai, ad
archiviare definitivamente una stagione politica che sarà ricordata per i danni che ha provocato al
paese e per la distruzione di alcuni caposaldi costitutivi della nostra democrazia rappresentativa e
costituzionale.

Ecco perchè, adesso, si tratta di capire quale di queste strade sarà intrapresa. Con l’avvertenza
che ognuna delle prospettive politiche richiamate, e ben presenti nel dibattito interno al Pd, avrà
delle ricadute politiche altrettanto precise e definite all’interno della cittadella politica italiana. È
inutile richiamare l’attenzione sul fatto che il “centro” che si va costruendo in vista delle elezioni –
e che sarà presente nella consultazione della prossima primavera – opta per una prospettiva di
centro sinistra senza alcuna deriva o condizionamento massimalista, populista o anti politico. Se
così non fosse, credo, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Come, del resto, capita
sempre in politica per le scelte concrete che un partito fa e compie.

Giorgio Merlo