Social bonus, i vantaggi per chi aderisce e per chi ne beneficia

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Social Bonus, introdotto con il decreto interdirettoriale 118 del 2023, è ora pienamente attivo. Esso consiste in un credito di imposta concesso a persone fisiche, imprese, società e enti non commerciali che effettuano donazioni a favore di enti del Terzo Settore. Questo bonus è regolamentato e per accedervi è necessario seguire la modulistica prevista dal decreto.

La possibilità di ottenere il credito di imposta è già prevista nell’articolo 81 del Codice del Terzo Settore (decreto legislativo 117 del 2017) per le donazioni effettuate da persone fisiche e imprese a tali enti.

Il Social Bonus, oltre a promuovere le erogazioni liberali in favore di enti del Terzo Settore, ha anche lo scopo di favorire il recupero del patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato e di contribuire alla conversione dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Possono usufruire del bonus: le persone fisiche; gli Enti che non svolgono attività commerciali; tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato.

Questo significa che il beneficio del Social Bonus è aperto sia a privati (persone fisiche), sia a enti del Terzo Settore che non hanno scopo di lucro (Enti non commerciali), sia a tutte le imprese, comprese quelle di diverse forme giuridiche e attive in qualsiasi settore economico, purché rispettino le condizioni e le modalità previste per ottenere il credito di imposta a fronte delle donazioni effettuate. Un duplice obiettivo che rende il Social Bonus un meccanismo significativo per promuovere il bene comune, sostenendo al contempo il Terzo Settore e le attività di recupero del patrimonio pubblico e dei beni confiscati.

Il Social Bonus è un meccanismo di credito di imposta volto a promuovere la collaborazione tra privati (persone fisiche, imprese ed enti non commerciali) nell’attuazione di attività di promozione sociale considerate di notevole interesse pubblico.

Tra le attività di interesse pubblico rientra il recupero di beni immobili pubblici abbandonati e la trasformazione dei beni (mobili e immobili) confiscati alla criminalità organizzata. Questo recupero deve essere finalizzato per scopi di utilità pubblica, come ad esempio la creazione di spazi per l’aggregazione giovanile, centri per prevenire la dispersione scolastica e altre iniziative simili.

Il Social Bonus viene erogato sotto forma di credito d’imposta ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo. La percentuale del credito di imposta varia in base ai beneficiari e alle quantità delle donazioni effettuate. Persone fisiche: Ottengono un credito d’imposta del 65% per donazioni pari o inferiori al 15% del reddito imponibile. In pratica, il 65% dell’importo donato rientra nel credito d’imposta, ma il beneficio si applica solo se le donazioni rientrano entro il 15% del reddito imponibile del donatore. Enti del Terzo Settore: Ricevono un credito d’imposta del 50% per donazioni pari o inferiori al 15% del reddito imponibile. Anche in questo caso, il beneficio del 50% si applica alle donazioni che rientrano entro il 15% del reddito imponibile dell’ente beneficiario. Aziende: Ottengono un credito d’imposta del 50% per donazioni pari o inferiori al 5 per mille dei ricavi annui. Qui, il 50% dell’importo donato viene riconosciuto come credito di imposta, ma la donazione deve essere pari o inferiore allo 0,5% dei ricavi annuali dell’azienda.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

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