ilTorinese

E’ morto Oddone Camerana, grande manager Fiat e scrittore

È morto all’età di 85 anni Oddone Camerana, cugino della famiglia Agnelli. Manager e scrittore, fu uno degli ultimi esponenti degli anni che hanno reso grande la Fiat. Nato a Torino nel 1937, nipote di Aniceta Agnelli e pronipote del Senatore, entrò da ragazzo nel 1962 a far parte del mondo Fiat  come assistente dell’ufficio stampa in Corso Marconi. Dal 1976 al 1994 curo’ la pubblicità di Fiat, Lancia e Alfa Romeo trasformando nel corso degli anni il logo e diede un’immagine internazionale  al brand, guardando anche agli Stati Uniti. Suo il lancio di modelli che hanno fatto epoca, come Uno e Panda. Fu anche affermato scrittore di libri.

(Nell’immagine la pagina di Repubblica di oggi che ricorda Camerana)

Magliano: “Il servizio di Ematologia resti all’Ospedale Maggiore di Chieri”


Un trasferimento a Candiolo penalizzerebbe l’intero territorio collinare e il Carmagnolese: oggi si discute in Consiglio Regionale il mio Question Time sul tema. Chiediamo, come Moderati, che la ASL To5 non sia privata di questo servizio.

Pensionamenti e dimissioni volontarie di diversi medici hanno portato a una carenza di personale, tanto che ora il servizio di ematologia, branca dell’oncologia, presso l’Ospedale Maggiore di Chieri è a forte rischio chiusura. L’ASL To5 resterebbe così priva di questa fondamentale funzione: ho appena presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per affrontare il problema e fare di tutto per garantire a questa porzione di territorio la continuità del servizio. Il mio atto sarà discusso oggi. Il servizio di Ematologia sarà dirottato dall’Ospedale Maggiore di Chieri al centro di Candiolo: gli uffici stanno già provvedendo a contattare i pazienti per annunciare la notizia e riprogrammare, entro i prossimi due mesi, la continuità delle cure fino a oggi assicurate a Chieri. Non agevolmente i residenti della zona attualmente servita dall’Ospedale di Chieri, area di Carmagnola compresa, potrebbero raggiungere Candiolo. Ignorare la lezione della pandemia, che dovrebbe averci insegnato a potenziare il Sistema Sanitario anziché depauperarlo, sarebbe un errore gravissimo. È fondamentale intervenire tempestivamente per evitare che una porzione di territorio regionale importante come il Chierese continui a perdere servizi all’interno delle strutture di riferimento per i pazienti. Domani chiederò dunque in Aula quali azioni intenda intraprendere questa Giunta Regionale per garantire un futuro al servizio di Ematologia, auspicando che il servizio resti attivo presso l’Ospedale Maggiore di Chieri.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Lungo Stura Lazio: altri sei mesi per finire i lavori?

Le novità sui cantieri di lungo Stura Lazio e la passerella sulla Dora 

Le risposte alle interpellanze di Iannò

 

Dovranno passare, in teoria, ancora 6 mesi per le chicane da incubo di lungo Stura Lazio e di corso Don Luigi Sturzo, posizionate per gli interventi di rinforzo strutturale del ponte Diga, opera formata da due lotti dal costo unitario di 1,5 milioni di euro .

In Consiglio comunale è stata discussa l’interpellanza presentata dal consigliere Giuseppe Iannò, per capire esattamente il termine lavori e se non fosse possibile rivedere il posizionamento dei jersey, che provocano ingorghi e difficoltà agli automobilisti.

Al momento l’unica certezza, meteo permettendo e quindi in base al livello dell’acqua del fiume è la conclusione dei lavori prevista per febbraio 2023.

L’operazione di ristrutturazione del ponte Diga risulta complessa. Sono 17 le campate e con appositi martinetti idraulici si provvede al sollevamento di ogni campata interessata ai lavori e per questo motivo il traffico pesante è stato limitato.

Il consigliere Iannò ha chiesto di rivedere la segnaletica non molto chiara, per segnalare, in particolare ad autisti di mezzi pesanti stranieri la presenza della strettoia ed evitare di incastrare il mezzo.

Per la passerella sulla Dora del parco Colletta il cantiere è inevitabilmente legato al costo quadruplicato dell’acciaio.

I lavori dovrebbero partire a ottobre, dopo l’aggiudicazione dei lavori che avverrà questo mese.

L’intervento strutturale del costo di 149mila euro prevede la ricostruzione della soletta in cemento armato.

La recinzione è stata messa per la sicurezza dei pedoni, in quanto sono presenti botole di verifica del rinforzo strutturale dell’impalcato.

Iannò ha chiesto di effettuare un sopralluogo, perchè le botole sono un pericolo in particolare per i bambini.

Con l’inizio dei lavori, che dovranno durare tre mesi (secondo il deflusso del fiume)   la passerella sarà chiusa al transito.

Il Toro vola!

Quinta giornata di campionato serie A
Torino-Lecce 1-0
Vlasic

Un gran bel Toro batte un tosto Lecce
e vola in classifica a 10 punti in piena zona Europea,issandosi al quarto posto assieme alla Roma ed alla sorpresa Udinese.
Quella di stasera è stata una partita dove i granata hanno mostrato una grande maturità,passando in vantaggio con un bel gol di Vlasic su bellissimo passaggio filtrante di Vojvoda.
Il susseguirsi della gara è stato ben controllato dagli uomini dell’allenatore granata in seconda Paro che ha sostituito Juric colpito dalla polmonite.
Tutta la squadra ha giocato bene:grande collaborazione tra i reparti senza mai entrare in affanno di fronte agli attacchi del Lecce.
Da segnalare il positivo esordio del giovane diciottenne centrocampista turco Ilkan.Sontuosa la prova di Capitan Rodriguez.Sabato,alle ore 18,il big match a Milano contro l’Inter,dietro al Toro in classifica con 9 punti insieme alla Juve.
Un esame di grande maturità per i granata di Juric.

Enzo Grassano

L’Ultima cena tra pubblicità e blasfemia

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

La pubblicità televisiva di una compagnia di intermediazione assicurativa che ironizza sull’Ultima cena con un’allusione alla cattiva compagnia di Giuda e ridicole e leggere battute sulla pasta alla carbonara, sulla pancetta e sul guanciale mi sembra totalmente fuori luogo. Prosegue la serie di Cesare e Bruto che pugnalo’ Giulio Cesare a cui aveva regalato dei coltelli molto taglienti, ma mentre ironizzare sull’omicidio di Cesare non può suscitare reazioni neppure nei sostenitori del cesarismo, il riferimento all’ultima cena di Gesù Cristo, presa a pretesto per delle battute profane, non può non infastidire, se non offendere, la sensibilità non solo dei credenti, ma di chiunque abbia rispetto per i sentimenti religiosi delle persone. L’ultima cena fu un passo drammatico della vita di Gesù prima della passione e della crocifissione durante la quale istituì il sacramento dell’ Eucarestia che durante ogni Messa viene ricordato e, secondo i credenti, rinnovato sull’altare con la consacrazione del pane e del vino.
Viene anche ripresa in maniera anch’essa caricaturale l’ultima cena di Leonardo, un capolavoro dell’arte di ogni tempo. Questa pubblicità rivela un degrado morale generalizzato che consente tutto, anche l’irrisione e la strumentalizzazione commerciale di eventi che per milioni di persone rappresentano qualcosa di molto importante. Questa non è laicità, è qualcosa che rasenta la blasfemia. E come tale va denunciata.
I laici separano il sacro dal profano, la Chiesa dallo Stato, e non accettano la mercificazione di ogni cosa. Questo non è neppure volgare laicismo.
E’ un consumismo indifferente ai sentimenti.
Esiste un codice deontologico della pubblicità che delimita in modo chiaro i confini di ciò che è concesso. Sotto certi punti di vista con intenti diversi, è paragonabile alle vignette anti islamiche della rivista francese” Charlie Hebdo “che provocò un attentato gravissimo per iniziativa di gruppi islamici infuriati. Allora solidarizzai con “ Charlie” ma dissi chiaramente che non è lecito confondere la satira con l’offesa. L’ultima cena merita rispetto per ciò che rappresenta non solo per i credenti.

Rientro senza code alle Poste grazie ai servizi digitali

Con il sito poste.it e l’app ufficio postale semplice eveloce il ritiro di pacchi e posta  e il pagamento dei bollettini

Al rientro dalle vacanze i cittadini della provincia di Torino possono prenotare l’accesso agli sportelli di 129 uffici postali della provincia tramite il sito poste.it e l’App Ufficio Postale, per rendere più agevole il ritiro di raccomandate, assicurate, atti giudiziari e pacchi giacenti per assenza del destinatario durante le ferie e per il pagamento di bollettini.

Gli uffici abilitati al servizio presso la città di Torino sono 61 mentre  in provincia sono 68. In allegato lo schema riassuntivo.

Per prenotare il proprio ritiro o il pagamento tramite l’App Ufficio Postale è sufficiente scaricare gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone, tablet o pc, selezionare la sede postale presso la quale si trova l’oggetto giacente o la sede più comoda per effettuare il pagamento e scegliere tra due opzioni: “Mettiti in fila” che permette di visualizzare in tempo reale il numero di clienti in attesa oppure “Prenota turno”, che consente di scegliere il giorno e l’orario preferito.

Una volta selezionata la scelta si otterrà un ticket elettronico con il numero di prenotazione.

Per prenotare tramite sito, invece, è possibile digitare nome o indirizzo dell’Ufficio Postale richiesto, selezionare la sede sulla cartina e premere il tasto “prenota ticket”. Anche in questo caso si potrà scegliere di visitare immediatamente l’Ufficio,selezionando “mettiti in fila” oppure programmare la visita per un momento successivo con il tasto “prenota turno”. Nel secondo caso si riceverà direttamente all’indirizzo mail inserito,il ticket da presentare allo sportello nella data e nell’orario prescelti.

Poste Italiane ricorda che il pagamento di bollettini di conto corrente è possibile anche online tramite il sito, l’APPBancoPosta o al proprio domicilio prenotando il servizio sul sitowww.poste.it sezione Servizi al Cittadino, servizi a domicilio.

Gli oggetti di una diva e le immagini eterne firmate Sam Shaw: rivive il mito di Marylin

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La mostra ospitata nella Palazzina di caccia di Stupinigi sino al 18 settembre

 

Fu una bella amicizia quella tra Sam Shaw e Marilyn Monroe, un’amicizia che si srotola autentica lungo gli anni di un decennio e poco più, lungo i Cinquanta, lui sui quaranta lei di venticinque anni quando si conobbero, lui che s’interessa alla musica e al teatro, alla pittura e alla scultura (in gioventù, senza soldi, se n’è anche andato per le strade di New York a raccogliere catrame per realizzare le sue prime opere) alla letteratura, all’attivismo politico; lei dal ’47 gira per gli studios, con particine di nessuna importanza, non accreditata, sino a tre anni dopo quando fa compagnia per poco meno di un minuto ai fratelli Marx per “Una notte sui tetti”, per poi incamminarsi verso la “Giungla d’asfalto” di Huston ed “Eva contro Eva” di Mankiewicz. L’anno successivo Shaw lavora alla 20th Century Fox al film “Viva Zapata”, Marilyn è pur la fidanzata del regista Elia Kazan ma i ruoli scarseggiano e per arrotondare si propone all’amico Sam come autista, tutti i giorni della lavorazione del film, nel tragitto casa lavoro.

E poi, diventato Shaw un fotografo di successo, saranno le prime immagini, e la descrizione di una fama senza precedenti, lei che da Norma Jeane Mortenson diventa l’eterna Marilyn, una foto dopo l’altra a scattare i momenti di una donna e di una diva, del privato e della celebrità davanti ai riflettori, dell’immagine del sesso, non soltanto l’oca svampita e la biondo platino con poco cervello, che scalò il matrimonio dell’intellettuale Miller per elevarsi culturalmente, ma anche l’essere intelligente, comunicativa, spiritosa: come inevitabilmente del viso che non può nascondere quel velo di pensiero ombroso, di tristezza, di un passato che ha conosciuto dolori, troppi, sin dall’infanzia. La bellezza del bianco e nero e la gioia del colore, una giornata al mare in un costume bianco intero o la scommessa della “grande interpretazione”, seduta sulla panchina di un parco, a fingere di orecchiare le parole di una giovane coppia che non la riconosce; a bersi una tazza di tè o nel momento del trucco tra le luci e lo specchio, a ripassarsi la matita sulle labbra, avvolta in una canottierina nera, spalline sottilissime, a scappare dal St. Regis Hotel di New York per andare a girare la scena immortale di “Quando la moglie è in vacanza”, dove l’abito bianco della svampita “the girl” del piano di sopra, all’uscita della sala cinematografica, viene sollevato, attraverso la griglia d’aerazione, dallo spostamento d’aria causato dal passaggio di un treno della metropolitana: sotto lo sguardo di un disincantato Tom Ewell e di un inviperito Joe Di Maggio, poco propenso a vedere la moglie a gambe scoperte sotto gli occhi di decine di curiosi che assistevano alle riprese sulla 51a strada (tali il trambusto e la calca che Billy Wilder decise di rifare la scena in studio poi). Con grande felicità, al contrario (le cronache ci hanno riportato il suo viso), del tipo incaricato dì azionare la macchina del vento al piano di sotto.

Poi Marilyn nella vasca da bagno che trabocca schiuma, che sorride allegra all’obbiettivo, Marilyn e Arthur Miller, innamorati, che si guardano negli occhi, o in compagnia dei genitori di lui. Queste e molte altre ancora le fotografie di Sam Shaw raccolte alla Palazzina di caccia di Stupinigi, sino al 18 settembre, nella mostra “Forever Marilyn”, presentata da Dreams Associazione Culturale e da Next Exhibition con il patrocinio di Torino Metropoli, un percorso per gli appassionati e non soltanto a sessant’anni dalla morte dell’attrice – la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962, forse anche quella con soltanto addosso Chanel numero 5?, nuda sul letto e con la cornetta del telefono nella mano, a soli trentasei anni, quando ci raccontarono che la morte era dovuta “con alta probabilità” al suicidio -. Con le immagini di Shaw, sono esposti molti dei tantissimi oggetti che Ted Stampfer, di origini tedesche, collezionista cinquantenne “malato di Marilyn” sin dall’età di dieci anni, ha messo a disposizione della mostra. Un patrimonio ricavato da case d’asta, archivi di studi cinematografici e da collezioni private, più di 1500 originali, attualmente il più grande e importante del suo genere. Si allineano nelle teche illuminate i guanti indossati il giorno del matrimonio, i suoi occhiali scuri e i biglietti d’aereo, la lettera d’amore a Miller, gli oggetti per il trucco, un paio di bigodini (e qualcuno avverte che, a guardar bene, si può ancora intravedere un capello dell’attrice), il tubetto di colla che usava per applicarsi le ciglia finte, l’abito rosso di “Come sposare un milionario”. Ogni cosa è lì a ricreare un’aura di leggenda, un lampo di ricordi, a riportarci a certi sorrisi come a questo piuttosto che a quel titolo di una filmografia dove si contano poco più di una trentina di opere, dalle prime apparizioni ai momenti di ineguagliabile maturità. Ogni cosa è lì, anche nel proprio mistero, a distanza di decenni, a rivelarci ancora una volta il fascino di un’attrice e la solitudine di una donna (“trova qualcuno che ti rovini il rossetto non il mascara”), il suo desiderio di amare e di essere amata (“vorrei essere felice, ma chi lo è? chi è felice”), la ricerca di sicurezza, la consapevolezza che il suo successo arrivava dal pubblico e non alle “costruzioni” di una casa cinematografica (“Hollywood è un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima”), il suo innegabile humour (“dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del metrò”).

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, scatti fotografici di Marilyn Monroe nell’obbiettivo di Sam Shaw, nel privato e durante le riprese di “Quando la moglie è in vacanze” negli studi della Fox; una scena del film, accanto a Tom Ewell.

Elezioni e frammentazione politica

Ah questa poi … Giorgia Meloni si sta convertendo al pensiero di Mario Draghi.

Non penso che ci si debba stupire. Sta sentendo l’inebriante profumo del potere.
Persino sulle sanzioni alla  Russia non accetta i bollenti spiriti del suo sodale Matteo Salvini.
Arranca il Berlusca. Aspettatemi, ci sono anch ‘ io. La guerra in Ucraina continua e continuerà. Con la Morte di  Gorbacev se ne ne va uno dei grandi della Terra. Ma la storia non gli ha dato ragione. Lui perse e un certo Eltsin vinse. Sempre alticcio e foraggiato dai servizi segreti statunitensi.
L’occidente non ha mai capito nulla sui Russi e mondo arabo. Tant’è che un pupillo di Eltsin si chiamava e si chiama Putin.
Incredibile come nella Storia ci siano queste leggi del contrappasso. Probabilmente vincerà la Meloni. Difficile se non impossibile puntare sul Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ed i numeri saranno impietosi. Unica variabile il tandem Renzi Calenda. Se supereranno solo il 5% , direi fallimento totale. Più si avvicineranno al 10 % e più avranno vinto. Non sono convinto che i pentastellati supereranno il 10 %. Con Beppe Grillo che aspetta Conte al varco. Forse, magari il mio naso mi tradisce. E i nostri sondaggi? Cambiano da chi li commissiona e ci sono sempre dal 40 % al 50 % di indecisi. Non quel tanto da ribaltare radicalmente il pronostico finale ma sono  ancora possibili degli aggiustamenti che potrebbero fare la differenza. Due i principali livelli. Sul territorio arrivano anche i big ma, concretamente parlano tra di loro. Qualche volantinaggio ai mercati. Scarseggia il casa per casa. Del resto I ” famosi ” militanti sono scomparsi.
Secondo livello la televisione. In questo caso parlano solo i Big nazionali. E qui simpatie ed antipatie fanno la differenza. Insisto,  prevedo molta astensione.
Il Pd punta ad essere il partito di maggioranza relative e non ha alcuna possibilità di governo. Sinistra sbrindellata leggermente sopra il 3 % . Per loro un successone. Articolo uno non c’è piu. E poi tutta la frammentazione possibile. Marco Rizzo con Adinolfi. Giusta fine dell’ultimo stalinista italiano con l’ultimo crociato che vuole salvare Gerusalemme dagli infedeli.
Rifondazione si camuffa facendo arrabbiare i comunisti italiani che in Piemonte e nel centro nord non riescono a raccogliere le firme. Paragone punta oltre il 3 %.
Garantita la scheda elettorale lunga mezzo metro. Alla faccia del bipolarismo. Che altro dire? Lo so, mi ripeto… Tanta astensione con le successive solite lacrime di coccodrillo dei soliti partiti. L’Italia è anche questo.

Patrizio Tosetto 

Trotto in pista e non solo all’ippodromo

Settembre è storicamente mese di ripresa e cambiamenti, anche nell’ippica. L’Ippodromo di Vinovo non starà a guardare, ma riempirà questo mese di contenuti importanti: corse di trotto, tante di primissimo piano (come una doppia prova del Campionato Mondiale Gentlemen che assegnerà il suo titolo in Italia). Ma anche grandi eventi, perché l’impianto torinese conferma la sua vocazione di centro aggregativo per tutta la comunità.

Si comincia domenica 11 settembre che aprirà il calendario del mese: oltre alle corse, tutte di buon livello, per i più piccoli ci saranno i giri gratuiti sui pony della ‘Horse House’ con il battesimo della sella ma anche la magia del maniscalco che realizza con forgia, incudine e martello dei veri ferri di cavallo sotto gli occhi del pubblico. Ingresso gratuito per tutti, aperti come sempre bar, ristorante e punti di ristoro.

Poi sabato 17 settembre andrà in scena “Al trotto contro la violenza”. Un evento benefico a ingresso gratuito, organizzato insieme a M2 Management di Monica Mauro e ASD Team Mulé, per promuovere la lotta contro la violenza sulle donne e contro il bullismo, temi mai come oggi di strettissima attualità.

Per questo ci sarà una raccolta di fondi, da devolvere ad Associazioni contro il bullismo e contro la violenza sulle donne. Ma soprattutto ci saranno tante testimonianze importanti: quelle di Jasmine Vrenna e dell’avvocato Caterina Biafora che racconteranno le loro esperienze dirette. Ma anche quelle di Alfredo Mulé che ha fondato l’ASD Team Mulé e interverrà per conto dell’Associazione contro il bullismo. Ma è annunciata anche la presenza di autorità, delegazioni, funzionari delle Forze dell’ordine, giornalisti.

Nel corso della giornata sono previste anche esibizioni di Taekwondo con l’ASD Team Mulé e di ballo con la Scuola ‘K DANCE’ di Caterina Irrera. E ancora, raduno tuning, una sfilata di moda e momenti di intrattenimento con ospiti importanti e molto conosciuti come il giornalista, scrittore e gastronomo Edoardo Raspelli (firma per molti anni su ‘La Stampa’), il chirurgo estetico Giacomo Urtis che ha partecipato anche all’ultima edizione del Grande Fratello Vip, il fotografo e opinionista Alex Fiumara, il cantate neo melodico Matteo Milazzo e lo chef stellato Alessandro Lorenzin che insieme allo staff dell’Ippodromo di Vinovo preparerà anche l’apericena servito dalle 19,00 (biglietti a 15 euro).

A presentare l’evento saranno la modella e conduttrice televisiva Sara Salvi e lo scrittore Giuseppe Castiglione. E uno dei momenti più attesi sarà il concerto di Alex Perry, autore della canzone ‘Mai più lacrime e catene’ contro la violenza sulle donne e Aver555, giovane rapper autore di diversi brani contro il bullismo e la violenza, entrambi testimonial dell’iniziativa.

Tutto sarà possibile anche grazie ai partner che appoggiano l’iniziativa, come DSG Allestimenti, Estetic Auto, Centro Primo, Teknoservice Srl, Audio1One, 2D Dinsinfestazione e L.S. Service.

Bonus teleriscaldamento, il Comune chiede proroga al 30 settembre

Il Consiglio Comunale ha approvato, ieri pomeriggio, una mozione con la quale si impegnano Sindaco e Giunta a richiedere a IREN S.p.A di riportare, nella prossima bolletta, la comunicazione relativa all’erogazione del “Bonus del Teleriscaldamento” sulla ultima pagina della bolletta (pagina bianca), “al fine di favorirne la comunicazione anche a quella fascia di popolazione, verosimilmente titolare di diritto, ma penalizzata da situazioni di più acuta fragilità sociale e pertanto in condizioni di minor socializzazione e di scarsa conoscenza delle informazioni”.

L’atto invita a chiedere alla stessa società erogatrice del servizio di prevedere una modalità di richiesta del bonus che integri la modalità telematica per i cittadini torinesi privi di abilità digitali, utilizzando, ad esempio, gli uffici del Caf.

La mozione richiede che IREN S.p.A proroghi il termine per la richiesta del Bonus del Teleriscaldamento sino al 30/9/2022 con l’obiettivo di consentire a tutti i cittadini che ne hanno diritto di effettuarne regolare richiesta.

Infine, il documento invita a verificare con Iren S.P.A. l’opportunità di predisporre manifesti cartacei che pubblicizzino il bonus del teleriscaldamento anche per la scadenza del 30/09/2022, in particolare negli spazi pubblicitari circoscrizionali delle zone periferiche che utilizzano il servizio del teleriscaldamento.