ilTorinese

Ragazzo arrestato per rapina a un minore

Gli interventi eseguiti dalla Polizia di Stato

 

Nel pomeriggio di mercoledì 31 agosto, gli agenti del Commissariato Centro durante il servizio di controllo del territorio hanno arrestato un diciottenne gravemente indiziato di aver commesso una rapina aggravata in concorso ai danni di un minore.

Mentre la volante transitava in via Cavour, gli agenti hanno risposto alla richiesta d’aiuto di un ragazzo che lamentava di esser stato vittima di una rapina mentre era in giro con degli amici.

Nello specifico, il ragazzo raccontava agli agenti che, poco prima, era stato avvicinato da un gruppo di circa dieci ragazzi che, dopo aver chiesto una piccola somma di denaro, avrebbero accerchiato il quindicenne mentre uno di loro gli avrebbe tolto il portafogli dalle mani per poi restituirlo una volta svuotato dei contanti presenti all’interno ed ha accompagnato il gesto con uno schiaffo. Mentre il gruppo si sarebbe diretto in via Giolitti, il ragazzo e i suoi amici hanno incontrato una volante della Polizia di Stato all’incrocio tra via Cavour e Via San Francesco Da Paola alla quale si sono rivolti per chiedere aiuto.

Dopo aver invitato i ragazzi a sporgere denuncia, gli agenti iniziavano le ricerche nella zona e giunti in Via San Francesco Da Paola hanno notato un gruppo di ragazzi che, alla vista dei poliziotti, si sono allontanati velocemente in direzione di via Carlo Alberto.

I poliziotti sono riusciti a fermare uno dei sospettati, un diciottenne poi riconosciuto dalle vittime come uno dei partecipanti alla rapina che si era appena perpetrata, e lo hanno arrestato.

Poco distante, anche in linea temporale, nei pressi del Piazzale Valdo Fusi, altri due ragazzini hanno raccontato ad una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale intervenuta di esser stati anch’essi avvicinati da un gruppo di una decina di giovani. Uno di questi avrebbe colpito al volto una delle vittime per poi sottrargli una piccola somma di denaro e la collana d’oro che indossava. All’arrivo degli agenti però, il gruppo si era già dileguato in direzione Corso Vittorio Emanuele II.

Beppe Fenoglio 22. I 23 giorni della Città di Alba

Proseguono le celebrazioni per il Centenario della nascita del grande scrittore-partigiano albese

Dall’8 settembre al 31 dicembre

“Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dell’anno 1944”: questo il celebre incipit de “I 23 giorni della Città di Alba”, la suggestiva raccolta di racconti che segnò l’esordio letterario di Beppe Fenoglio (Alba, 1 marzo 1922 – 18 febbraio 1963, Torino)  e che dà il titolo – dopo i molti ed eclettici eventi estivi titolati “Un giorno di fuoco” –  alla nuova stagione di celebrazioni dei cento anni della nascita del celebre scrittore-partigiano di Langa. Tantissimi ancora e sempre di varia natura gli eventi promossi per l’occasione dal “Centro Studi Beppe Fenoglio” e da una fitta rete di partner pubblici e privati. Si inizia giovedì 8 settembre (ore 18,45) con un importante incontro alla “Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo” di Santo Stefano Belbo dal titolo “From C. to C. Poems by Cesare Pavese translated by Beppe Fenoglio”. In occasione del Pavese Festival”, nella serata che ospita anche il reading musicale con Neri MarcorèValter Boggione approfondirà le figure di Pavese e Fenoglio quali appassionati traduttori dalla lingua inglese.  Sono circa cento – sottolinea Bianca Roagna, direttrice del “Centro Studi” di piazza Rossetti ad Alba – gli appuntamenti su tutto il territorio nazionale a cui abbiamo partecipato attivamente. Ora abbiamo davanti a noi altri sei mesi impegnativi fatti di collaborazioni importanti, ricchi di offerta culturale, di approfondimento e scoperta”. E Margherita Fenoglio, figlia di Beppe: “Da sempre penso che mio padre sia un autore particolarmente amato, ma l’accoglienza che il pubblico mi ha riservato ad ogni evento cui ho potuto partecipare personalmente è stata così appassionata e calorosa da darmene la certezza; gli incontri si sono susseguiti in molte parti d’Italia, da Alba e dalle Langhe sino a Palermo,  ed in ogni occasione ho potuto constatare che mio padre è uno scrittore che ha ancora molto da dire, soprattutto alle nuove generazioni”. Tantissimi, si diceva, gli eventi progettati in un calendario in continuo divenire e sempre aggiornato sul sito del “Centenario Fenogliano”, consultabile su: www.beppefenoglio22.it . Di particolare interesse gli spettacoli teatrali. “Teatro Caverna”, Compagnia Teatrale bergamasca, propone, giovedì 8 settembre (ore 21), a Castiglione Falletto “La sposa bambina”, seguita domenica 18 settembre (ore 20) a Prunetto da “Per me era Beppe” e sabato 1 ottobre (ore 21) a Novello da “La ballata del vecchio marinaio”Sabato 10 settembre (ore 21) al Teatro Sociale “G. Busca” di Alba sarà la volta dello spettacolo “QNCLPS – Questi Non Ce Li Possiamo Scordare. Storie partigiane di quei ragazzi che si diedero alla macchia” con testi tratti da Beppe Fenoglio, Pietro Chiodi, Enzo Biagi, Emilio Sarzi Amadé, Italo Calvino e Giorgio Bocca: spettacolo in forma di teatro musicale, promosso e prodotto dall’“ANPI Sezione Alba Bra”, con la produzione artistica di “Materiali Sonori”, etichetta discografica indipendente e laboratorio musicale e di cultura fondato nel 1977 in Toscana, e messa in scena di Arlo Bigazzi e Diego Repetto. Imperdibile, sempre al Teatro Sociale di Alba, martedì 18 ottobre (ore 21), “Un Giorno di Fuoco” (principale brano dei “Racconti del Parentado”) con Beppe Rosso, per la regia di Gabriele Vacis. Non solo teatro. Evento di notevole spessore sarà anche la mostra, a cura di Luca Bufano, dal titolo “Canto le armi e l’uomo. 100 anni con Beppe Fenoglio”, aperta da sabato 15 ottobre all’8 gennaio 2023, presso la “Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero” di Alba. Di carattere multimediale, la rassegna esporrà documenti autografi (originali o in riproduzione), immagini fotografiche e audiovisive, opere d’arte, manifesti e materiali diversi (da libri a cimeli e ad oggetti fra i più vari). Sabato 24 settembre (ore 17) il “Centro Studi” presenterà la prima fase del progetto “Atlante Fenogliano” che mira alla realizzazione di un percorso digitale tale da permettere un nuovo modo di relazionarsi con le opere di Fenoglio. L’obiettivo è di proporre a studiosi, lettori e appassionati, uno strumento che possa permettere di “visitare i luoghi delle opere di Fenoglio e conoscere i suoi personaggi in un modo interattivo e alternativo rispetto alla sola lettura dei suoi testi”. E non mancherà pur anche un interessante connubio con l’alta gastronomia: in occasione, infatti, della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”domenica 9 ottobre (ore 20,30), l’eccezionalità del “Tuber magnatum Pico” sarà associata alla letteratura grazie alla “cena insolita” organizzata dallo chef Ugo Alciati, proprio in occasione del “Centenario” dello scrittore, presso la Sala Beppe Fenoglio nel “Cortile della Maddalena”. Un lungo treno di appuntamenti che, mercoledì 19 ottobre si sposterà addirittura oltralpe, arrivando all’“Istituto Italiano di Cultura” di Parigi. In occasione del “Centenario Fenogliano”, infatti, i “Cahiers de l’Hôtel de Galliffet” gli rendono omaggio pubblicando una raccolta dei suoi racconti finora sconosciuta al pubblico francese: “L’herbe brille encore et autres nouvelles” con la traduzione di Frédéric Sicamois e la prefazione di Luca Bufano.

Per info e programma completo: “Centro Studi Beppe Fenoglio”, piazza Rossetti 2, Alba (Cuneo); tel. 0173/364623 o www.beppefenoglio22.it

g.m.

Nelle foto

–       Beppe Fenoglio

–       Margherita Fenoglio – Ph. Giulio Morra

–       QNCLPS

–       Beppe Rosso

Grimaldi (LUV): Le stesse visite per chi paga sono domani, per chi non può mai

LISTE D’ATTESA Sanità pubblica al centro dell’agenda, prima che scompaia.

“Ancora segnalazioni impressionanti sulle liste d’attesa: oggi, per una colonscopia con il Servizio Sanitario Nazionale il primo posto sarebbe il 14 dicembre del 2023 a Ivrea. Ma attenzione: si può fare la stessa visita in regime di libera professione dentro un ospedale pubblico, il Giovanni Bosco, fra sei giorni esatti. Piccolo particolare: al costo di 360 euro. Stessa cosa per la gastroscopia: a Chieri con il servizio pubblico il 6 luglio del 2023, ma al Giovanni Bosco privatamente fra una settimana a 230 euro. Sono mesi che segnaliamo situazioni analoghe, ma secondo il Presidente Cirio si tratta di casi eccezionali e isolati. Stiamo deliberatamente spingendo tutti coloro che se lo possono permettere verso la sanità privata” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e membro della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi.

“La sanità pubblica italiana sta letteralmente scomparendo” – prosegue Grimaldi. – “Proprio chi ne ha più bisogno vive l’incubo surreale di essere costretto ad attese a volte più lunghe della speranza di vita di una persona a rischio. Il problema c’è da anni? Non è un alibi, caro Cirio, ma soprattutto è una verità molto parziale: l’eredità del Covid in Italia ha significato trentaquattro milioni di visite in meno nel 2021 (dati Agenas), di cui buona parte inevitabilmente si sposta verso il mercato libero-professionale. In 13 regioni su 21, le prestazioni a pagamento hanno superato del 100% quelle eseguite in area pubblica. Aspettiamo che il servizio pubblico semplicemente scompaia o lo mettiamo al centro dell’agenda politica non solo regionale, ma anche nazionale? La prima azione: un Piano di rafforzamento strutturale del personale dipendente, con l’assunzione di 40 mila operatori in tre anni, per riportarci almeno alla situazione pre-crisi e porre un freno a lavoro precario, collaborazioni esterne ed esternalizzazioni di servizi”.

Se la “C” di un imbecille stroppia il nome di una via e di un paese

Diario minimo urbano…vedere e ascoltare per credere

D’accordo. Qualcuno di voi potrà anche dirmi, alla maniera del grande Proietti, ma sì, ma so’ rragazzi! Perché tanto rumore per nulla?. E va bene. Certo non è un gesto terroristico (ci mancherebbe!) con quello che si sente e si vede oggi in giro per il mondo! Ma un gesto da imbecilli, sì. Consentitemelo. Epperbacco! Quando ci vuole ci vuole. Me lo conferma anche Dario, che mi passa vicino, mentre occhi in su osservo il “vil gesto”: Certo che la madre degli imbecilli è sempre incinta, mi sorride e rassicura citando il celebre detto latino Stultorum mater semper gravida. Ma veniamo ai fatti. Ore 9,30 di ieri mattina, solita strada per andare al solito amico bar, a bermi il solito amico caffè. Via Nicola Fabrizi a Torino, attraverso gli assolati (troppo assolati) giardini di piazza Risorgimento dedicati a Francesco Lomonaco (il “Plutarco italiano”), scrittore, filosofo e patriota da Montalbano Jonico precursore dell’Unità d’Italia, imbocco la via Rosta che in un centinaio di metri porta al trafficato corso Francia per lasciarmi all’angolo con via Giacomo Medici, dove appunto mi attende il piacevole dehor, con tanto di simpatiche amicizie acquisite nel tempo, del “mio” caffè. Via Rosta è una bella via, tenuta bene (come suol dirsi), belle e appena appena attempate case e palazzi, gente per bene dal sorriso e dal saluto facile. Mi piace percorrerla. Con calma e attenta curiosità. Mi infilo la FFP2. Alzo gli occhi all’insù e (che é?) resto per un attimo basito. Non può essere! Avrò sbagliato strada? Ma no. Mi guardo intorno con aria perfino un po’ rincoglionita (più del solito) e mi accorgo che tutto è al solito posto. Che io sono anche oggi al solito posto. In via Rosta. Ma, signori miei, via Rosta ha da oggi cambiato nome. Possibile? Via Rosta è diventata, all’angolo con via Vincenzo Nazzaro, via “Crosta”. Proprio così! L’imbecille o gli imbecilli di zona sono tornati a colpire, penso, dopo aver recuperato lo smarrimento. Non di rado capita. Di trovare qualche loro estemporanea esibizione di “street art” per strade e vie di Campidoglio. Dario conferma e alza le braccia al cielo. Imbecilli”! Sì, sì. Però che pena! Possibile che apporre con una pennellata una “C” davanti a Rosta, possa dare tanta soddisfazione e divertimento! Da applausi. Magari il coglione se li aspetta, pure: mi dico. L’avrà fatto nottetempo? O nelle vuote giornate del recente mese vacanziero? Certo non da solo. La targa viaria è almeno a tre metri s. l. m., sul livello del marciapiede. Qualche altro geniale “compagno di merenda” gli avrà fatto scaletta o l’avrà aiutato nell’eroica impresa sorreggendolo su palestrate spalle. Chissà? Ma, intanto, penso qualcuno adesso dovrà provvedere a eliminare quell’obbrobrio. Che magari è lì chissà da quando e non me n’ero mai accorto. Già qualcuno. Chi? Il Comune? Il Quartiere? La Circoscrizione? Saranno già stati interpellati? Magari hanno rimosso. Capita nelle migliori famiglie. Quasi quasi – penso – raccatto uno spazzolone dal lungo manico e ci penso io. Mi prenderebbero per matto. Certo se io abitassi in via Crosta, pardon via Rosta, o fossi un rostese doc, un po’ m’incazzerei a veder trattato così il mio bel paesino, fra i più suggestivi del Torinese, a un tiro di schioppo dalla “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso” (voluta nel XII secolo dal conte Umberto III di Savoia) e ai piedi del Musiné. Ma tant’é. Chissà per quanto ancora resterà quell’ingombrante “C”?. Sarebbe bello – penso ancora – che sopraffatti da un improbabile rigurgito di vergogna, provvedessero a cancellare il misfatto proprio loro: gli esecutori imbecilloidi compagni di merenda. Magari nottetempo come fatto nella messa in atto dello strategico piano”. Il che mi pare assai utopico. Vedremo. Per intanto mi dirigo, bofonchiando qualche insulto, al bar.

Gianni Milani   

Covid, la situazione a Torino e in Piemonte

FOCUS SETTIMANALE SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

Il valore del Piemonte, con un’incidenza di 192.2 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 29 agosto – 4 settembre) a fronte del valore nazionale di 219.4si conferma tra i più bassi in Italia.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 5 settembre si attesta al 4,1(il valore nazionale è 7,1%) e quella delle terapie intensive all’1,3% (il valore nazionale è 1,9%), mentre la positività dei tamponi è al 5,2%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 29 agosto nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara evidenziano la dominanza di Omicron5 e la presenza di mutazioni appartenenti ad alcune sue sottovarianti.

Per quanto riguarda la sottovariante Omicron4 si continuano a rilevare alcune mutazioni specifiche, che non si osservano per le sottovarianti Omicron BA.2.12.1, BA.2.75 (Clade 22D) e BA.3.

VACCINAZIONI

Il Piemonte continua ad essere in testa per la somministrazione delle quarte dosi (fonte: Covid-19 vaccini open data / lab24 il sole24ore) con oltre 410.000 dosi somministrate alle platee autorizzate a livello nazionale che hanno già maturato i tempi necessari per la quarta dose (immunocompromessi, over80, ospiti Rsa, fragili over60 con specifiche patologie, over60 e fragili over12).

Nelle farmacie dal 26 aprile sono state somministrate circa 16.700 quarte dosi e le prenotazioni sono quasi 1.600.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 29 agosto al 4 settembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 1.173. Suddivisi per province: Alessandria 112, Asti 54, Biella 38, Cuneo 173, Novara 99, Vercelli 34, VCO 30, Torino città 207, Torino area metropolitana 393.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 8.214 (-823-9.1% rispetto alla settimana precedente). Questa la suddivisione per province: Alessandria 782 (-195), Asti 381 (-19), Biella 265 (-81), Cuneo 1.213 (-24), Novara 695 (-4), Vercelli 240 (-74), VCO 211 (-33), Torino città 1.448 (-52), Torino area metropolitana 2.753 (-245).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 29 agosto al 4 settembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 192.2, in diminuzione (17,4%) rispetto ai 211.5 della settimana precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 127.2 (-28,3%).

Nella fascia 25-44 anni è 201.3 (-11,9%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 228.5 (-5,1%).

Nella fascia 60-69 anni è 215.2 (-9,1%).

Tra i 70-79 anni è 232.3 (-7,3%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 179.2 (-5%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 29 agosto al 4 settembre, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in aumento nelle fasce da 0 a 10 anni e in diminuzione in quelle tra 11 e 18 anni.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 134.5 (+1,8%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 105.5 (+18.8%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 111.1 (+4,7%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 105.5 (-29,3%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 90.1 (-24,5%).

Torino e i suoi musei. Il Museo del Cinema

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Con questa serie di articoli vorrei prendere in esame alcuni musei torinesi, approfondirne le caratteristiche e “viverne” i contenuti attraverso le testimonianze culturali di cui essi stessi sono portatori. Quello che vorrei proporre sono delle passeggiate museali attraverso le sale dei “luoghi delle Muse”, dove l’arte e la storia si raccontano al pubblico attraverso un rapporto diretto con il visitatore, il quale può a sua volta stare al gioco e perdersi in un’atmosfera di conoscenza e di piacere.

1 Museo Egizio
2 Palazzo Reale-Galleria Sabauda
3 Palazzo Madama
4 Storia di Torino-Museo Antichità
5 Museo del Cinema (Mole Antonelliana)
6 GAM
7 Castello di Rivoli
8 MAO
9 Museo Lomboso- antropologia criminale
10 Museo della Juventus

5 Museo del cinema

E con un’altra scusa sono di nuovo a fare due passi in centro a Torino, questa volta per visitare il Museo Nazionale del Cinema, uno tra i più importanti e peculiari del mondo, grazie alla ricchezza del patrimonio, alla molteplicità delle attività scientifiche e divulgative e, infine, per il particolarissimo allestimento espositivo.  Per raggiungere il Museo allungo leggermente la strada e passo davanti al mio Liceo, il Gioberti, subito respiro l’ansia delle interrogazioni, mi ricordo dei compiti a casa che qualche volta si copiavano sulle panchine lì dietro e penso a quegli anni così essenziali che lì per lì si vivono sperando che passino in fretta. Il problema è che in effetti succede per davvero.
Come spesso accade i ricordi restano e il mondo nel suo piccolo cambia, i gradoni di fronte alla scuola non ci sono più e i bar “abituali” hanno cambiato gestione, inutile indugiare in luoghi che, giustamente, ora appartengono ad altri “giobertini”, a loro volta intenti a sopravvivere allo stress delle superiori, a loro volta intenti a mistificare la vita degli universitari che incrociano al bar (Palazzo Nuovo è accanto al Liceo).

Faccio davvero poca strada, perché la Mole Antonelliana, simbolo per eccellenza di Torino, è proprio lì dietro. Intanto che mi avvicino tengo lo sguardo rivolto verso in su, divertendomi a scrutare la punta sottile di quella che inizialmente doveva essere una sinagoga. L’edificio, realizzato da Alessandro Antonelli, è alto 167,5 metri e tra gli anni 1889 e il 1908 fu la costruzione in muratura più alta del mondo. A partire dagli anni 2000 la Mole è sede del Museo Nazionale del Cinema.  Era davvero tanto tempo che non avevo occasione di visitare uno dei musei che preferisco. L’ho sempre considerato un luogo “sui generis”, dove si respira un’aria incantata, come se si stesse visitando un altro mondo, quale del resto è quello del cinema. Entrando infatti mi ricordo subito del perché ho scelto di frequentare la triennale di Scenografia Cinematografica presso l’Accademia Albertina di Torino, dove ho potuto studiare ed approfondire da vicino almeno un po’ di quel meraviglioso meccanismo che si nasconde dietro la realizzazione delle pellicole filmiche. La particolare modalità espositiva invita all’interazione e consente un’esperienza immersiva a 360° sia ai più piccoli, sia ai grandi che ogni tanto si consentono di tornare bambini – come spesso faccio io-.

Il percorso museale si sviluppa su più livelli con un andamento a spirale. In questo modo viene esaltata la spettacolarità delle varie esposizioni che ripercorrono la storia del cinema dalle origini ai giorni nostri. Inizio a fluttuare per le aree espositive, partendo dal piano dedicato all’Archeologia del Cinema, dove, senza troppa vergogna, gioco a toccare tutti quegli strani oggetti a disposizione, si tratta di antichi dispositivi che hanno segnato alcune tappe fondamentali della storia della cinematografia. Continuo a girovagare alla ricerca di qualcos’altro con cui giochicchiare e arrivo all’Aula del Tempio, cuore pulsante dell’intero corpo museale, da cui ho una visuale completa sulle varie aree espositive dedicate ai diversi generi cinematografi e soprattutto, sulla zona dedicata al capolavoro italiano del cinema muto: “Cabiria”. Sempre da questo punto si accede alla Rampa, che porta verso la cupola e ospita le mostre temporanee. Non c’è nulla da toccare ma mi diverto a visionare da vicino un modello realizzato in scale reale di “Alien”, creatura iconica e fantascientifica, nata dalla brillante mente di Hans Rudolf Giger (1940-2014), pittore, designer, scultore e artista nel campo degli effetti speciali cinematografici, e resa celebre grazie dai registi Ridley Scott e James Cameron. Da fan sfegatata dell’illustratore svizzero non posso che apprezzare la realizzazione plastica dello xenomorfo “con acido per sangue”. Oltre alla fantascienza una grande area è dedicata allo “spaghetti western”: un lungo “saloon” costituito da tavoli, bancone e bottiglie rotte, mostra ai visitatori il momento appena successivo ad una rissa terminata con un tipico duello tra pistoleri, tutto questo mentre dagli schermi soprastanti un giovane Clinton Eastwood ci ricorda minaccioso che è meglio non offendere il suo mulo.

Da qui arrivo alla Rampa, una passerella che volutamente si srotola come una pellicola cinematografica e porta fin su verso la cupola. Attraverso la particolarissima zona detta Macchina del Cinema, dedicata alle diverse componenti e fasi dell’industria filmica, quali gli studi di produzione, le regia, la sceneggiatura, gli attori, lo star system, i costumi di scena, la scenografia, gli story-board ecc. In questo luogo è per me impossibile non rivivere i primi anni all’Albertina e subito penso ai disegni e ai progetti iniziati in tarda mattinata e terminati in tarda nottata, dopo una lunga pausa creativo-riflessiva al bar o in cortile con i compagni di corso. Due mondi irreali e a se stanti, quello del cinema e quello dell’Accademia, ma che, avendone l’occasione, meritano di essere vissuti, anche solo per un po’.

Salgo ancora verso la Galleria dei Manifesti e qui mi prendo tutto il tempo necessario per guardarli uno per uno. Le locandine sono disposte in ordine cronologico e ripercorrono la storia del cinema e degli autori più importanti, da tutto ciò si evince l’evoluzione del gusto figurativo, della grafica e della cartellonistica pubblicitaria. Solo per portarvi un esempio, di fronte al manifesto di un classico degli anni Ottanta e Novanta, “E.T l’extra-terrestre”, film di fantascienza del 1982, diretto da Steven Spielberg, spero che nessuno mi abbia sentito canticchiare la colonna sonora che immediatamente mi è saltata alla mente, accompagnata dall’iconica scena dei ragazzini in bicicletta che prendono il volo verso una luna gigante. Ammetto che anche adesso mi stanno venendo gli occhi lucidi, ripensando a quella che è una tra le pellicole di Spielberg più personali, incentrata sulle emozioni umane, come possono essere anche “Il colore viola” e “Schindler’s List”. Una favola senza tempo che fa sognare da bambini e che è obbligatorio rivedere da adulti per reimparare a non avere paura della diversità e ricordarsi il valore eterno dell’amicizia.

Arrivo alla fine del mio percorso, trasognata e restia a ridiscendere tra i comuni mortali, per lo più seriosi e arresisi ad un’esistenza priva di fantasia e voglia di giocare. “Metto il muso”, come si addice ad una bambina che non ha molta voglia di tornare a casa a fare i compiti, eppure infine esco dal Museo e mi avvio verso la macchina. Per rallegrarmi, inizio a pensare a quale film potrei guardarmi dopocena.

Alessia Cagnotto

A Palazzo Lascaris i Piemontesi nel mondo

L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e l’assessore regionale alla Famiglia hanno incontrato in Sala Viglione alcune delegazioni di associazioni di Piemontesi nel mondo.
La delegazione della Federazione delle associazioni piemontesi d’Argentina (Fapa), composta da una trentina di associati, era guidata dal presidente Edelvio Sandrone. All’incontro hanno partecipato una delegazione dell’Associazione piemontesi nel mondo e amici del Piemonte della Cina, con il presidente Adriano Zublena e la vicepresidente della Associazione piemontesi del Messico, Anna Coggiola.
Il gruppo della Fapa è presente nella nostra regione dal 3 settembre per visitare diverse località del territorio piemontese. Nella delegazione è presente il sindaco di La Puerta (Cordoba) anche allo scopo di recarsi al Comune di Porte (To) con il quale è in programma un gemellaggio.
Sandrone ha ricordato il presidente storico della Fapa, Michele Colombino, che da sempre ha promosso i gemellaggi con i comuni piemontesi. Colombino è stato insignito nel 2020 del Sigillo della Regione Piemonte.
Sono intervenuti anche il presidente Zublena e la vicepresidente Coggiola, per ricordare l’importanza della collaborazione con il Consiglio regionale e la Regione Piemonte che sono da sempre un riferimento molto importante per i piemontesi e le loro associazioni sparse per il mondo.

Nuovo corso per il servizio monopattini in sharing a Torino. Massimo 4 operatori e lotta alla malasosta

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La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Mobilità, ha approvato una delibera che stabilisce ulteriori indirizzi per l’esercizio del servizio di micromobilità con monopattini elettrici condivisi.

Innanzitutto diminuirà il numero degli operatori, quattro al massimo, che potranno dispiegare sul territorio cittadino una flotta tra i 250 e i 750 mezzi per un totale complessivo che non potrà superare i 3mila monopattini. Dai risultati della sperimentazione partita nel 2019 è emerso come questo numero sia sufficiente a garantire un servizio adeguato senza generare intralcio agli altri utenti dello spazio pubblico.

Con l’obiettivo di porre un freno alla malasosta e al loro abbandono su marciapiedi e in zone non consone – confermato il divieto di parcheggio nelle piazze auliche, tra le quali piazza Castello e San Carlo – è previsto inoltre che il sistema di gestione dei monopattini in sharing debba consentirne lo sblocco a inizio noleggio e il rilascio al termine dell’utilizzo solo se si trovano all’interno delle aree in cui è consentita la sosta. Nei casi di ritrovamento di mezzi del servizio in luoghi pubblici non utilizzabili a questo scopo, anche dovuti ad atti vandalici, gli operatori dovranno provvedere al recupero a loro spese e in un ragionevole lasso di tempo.

Per favorire il corretto utilizzo dei mezzi  gli operatori  dovranno altresì  obbligatoriamente attivarsi predisponendo una adeguata informazione e azioni di sensibilizzazione con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza dei conducenti dei monopattini e degli altri utenti della strada, facendo il possibile quindi per ridurre i rischi e la possibilità di incappare in infrazioni limitandone l’abuso e garantendo comportamenti corretti sia nella velocità sia nelle possibilità di parcheggio.

L’utilizzo esclusivo di energia Green per la ricarica delle batterie e l’obbligo per il servizio di interfacciarsi alle piattaforme MaaS che verranno attivate da Comune, Città Metropolitana e Regione sono altri due impegni richiesti agli operatori che dovranno anche garantire un’area di copertura del servizio pari almeno a 40 km quadrati nel territorio cittadino, il 30 per cento circa della superficie comunale. Il prolungato o il reiterato mancato rispetto degli standard minimi di qualità porterà alla risoluzione della convenzione.

Gli operatori interessati allo svolgimento del servizio di noleggio di monopattini nel territorio comunale torinese dovranno presentare istanza alla Città Metropolitana nel rispetto dei requisiti e delle condizioni dell’Avviso pubblicato a ottobre del 2020 e delle ulteriori condizioni e requisiti del Disciplinare tecnico della Divisione Mobilità che verrà approvato nelle prossime settimane.

Per individuare i futuri gestori dello sharing con monopattini elettrici si terrà anche conto, in particolare, della presenza degli stessi sui comuni confinanti, della diffusione del servizio sul territorio, di eventuali proposte aggiuntive e innovative relativamente ai servizi offerti, nonché della condivisione dei dati utili per il monitoraggio.

Bici e monopattini selvaggi

A volte basterebbe un po’ di senso civico (e di buona educazione) nel parcheggiare per evitare di assistere a scene come quella ritratta in questa foto. Purtroppo sui marciapiedi di Torino questo scenario è all’ordine del giorno.

Ombrellone vola per il vento, donna ferita ai Murazzi dovrà essere operata

Dovrà essere operata dopo le ferite riportate l’avvocata torinese colpita da un ombrellone che si è staccato dal dehors  di un ristorante nella zona dei Murazzi di Torino. La donna stava cenando con  amici sabato 27 agosto. La notizia è stata diffusa oggi.  I soccorsi l’hanno portata all’ospedale Gradenigo e poi al Giovanni Bosco. Serie le ferite:  un trauma cranico, una frattura alla mascella, al serto nasale e altre lesioni guaribili in 40 giorni e con interventi chirurgici.