ilTorinese

“Gianduia e i libri magici”, divertimento assicurato con le marionette Grilli

SUL PALCO DELL’ALFA TEATRO

spettacolo per marionette a filo di Augusto Grilli 

 Gianduja e Pietro sono naufragati su un’isola misteriosa. Da una caverna esce uno scheletro che è stato colpito dall’incantesimo di una Maga malvagia. Vuole essere vendicato con l’aiuto di Gianduja e Pietro, che grazie ai libri magici potranno aiutare questo povero scheletro. Una grande avventura inizia, passando da ville meravigliose a orride prigioni…

🎭 La Compagnia Marionette Grilli arriva con “Gianduja e i libri magici” il 6-7-8 Gennaio 2023 alle ore 17.00 all’Alfa Teatro di Torino 👍

☎ INFO: +39 334 2617947
🎫 https://bit.ly/3hxGsVJ

Aumento del carburante, pedaggi e viabilità a singhiozzo. Confartigianato: “Autotrasporto in ginocchio”

Giorgio Felici Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “Un inizio d’anno infelice grazie ad una serie di regali inaspettati, dall’aumento del costo dei carburanti ai ‘ritocchi’ delle tariffe autostradali”

 

Con l’anno nuovo ritorna l’aumento del prezzo del carburante. Infatti con il 2023 fare benzina costa 20 centesimi in più al litro rispetto al 2022. Fino alla fine di dicembre il Governo si era impegnato ad abbassare le accise, ma con il nuovo anno si ritorna alla normale applicazione delle accise a cui occorre aggiungere l’Iva.

Tradotto in costi, per chi possiede una macchina di media cilindrata e fa un pieno di 30 litri, significa aggiungere quasi 6 euro di spesa in più rispetto all’anno precedente.

 

LA SITUAZIONE IN PIEMONTE

E con il 2023 sono anche entrati in vigore gli adeguamenti delle tariffe di pedaggi autostradali con un incremento del 2% sulla A26 e A7.

Per non parlare delle code infinite, cantieri perenni, viabilità a singhiozzo e rallentamenti che vivono quotidianamente gli autotrasportatori del Piemonte che imboccano l’autostrada per consegnare le merci in Liguria (a parte la pausa natalizia che ha visto lo stop dei cantieri più impattanti su alcune tratte liguri).

“Molte imprese del trasporto del Piemonte devono percorrere le autostrade A6, A10 e A26 tra rallentamenti e strettoie subendo, per questa situazione di disagio, forti contraccolpi economici – commenta Giovanni Rosso, Presidente Confartigianato Piemonte Trasporti.  Un sistema logistico traballante, che è sempre lo stesso da molti decenni e che rischia di penalizzare le imprese dell’autotrasporto del Piemonte che devono transitare in Liguria per lavoro. A fronte, però, dei rincari che si verificano ormai puntualmente ogni inizio dell’anno, non abbiamo percepito nessun segnale di miglioramento del servizio di manutenzione della rete autostradale. Voglio ricordare che la nevicata che si è verificata prima di Natale, ampiamente prevista dalle previsioni meteo, ha causato notevoli disagi sulle strade e autostrade, immobilizzando per ore la circolazione, quando si poteva prevenire e intervenire con lo spargimento del sale. Queste situazioni da Terzo mondo non sono più tollerabili!”

“Un inizio d’anno infelice grazie ad una serie di regali inaspettati, dall’aumento del costo dei carburanti ai ‘ritocchi’ delle tariffe autostradali. Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – Un ennesimo duro colpo per imprese e famiglie, che si aggiunge al rincaro delle altre voci di spesa, a causa delle bollette e dell’inflazione. Ci auguravamo ed aspettavamo da parte del Governo ben altri segnali: non provvedimenti di bandiera ma misure concrete che aiutassero i piccoli e piccolissimi imprenditori a sopravvivere e a reggere l’ennesima drammatica congiuntura. Ci saremmo aspettati maggior coraggio nel ‘tagliare le unghie’ alle big del settore degli idrocarburi e ai signori delle autostrade, che senza pudore continuano a tartassare gli utenti. Le 5.511 imprese artigiane del trasporto del Piemonte, insieme agli oltre 10mila addetti, rischiano di essere drasticamente penalizzate da una situazione di perenni rincari che rappresenta l’ennesimo cappio al collo per il comparto che ha subito un ridimensionamento del volume d’affari a causa della crisi generalizzata e che ha patito per la riduzione delle imprese di trasporto locali.” 

 

In manette: aveva 800 grammi di droga e 8700 euro in contanti

Nei giorni scorsi personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino marocchino di quarantacinque anni per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Personale del Commissariato di P.S. Barriera di Milano, transitando in Corso Principe Oddone,  ha notato un uomo alla guida di un veicolo in atteggiamento sospetto.

Gli agenti hanno fermato il veicolo rinvenendo a bordo dello stesso cocaina per un peso complessivo di oltre 500 grammi e la somma di 6705 euro in contanti verosimilmente provento di illecita attività.

Successivamente gli agenti si sono recati a casa dell’uomo rinvenendo ulteriori 2000 euro in contanti, due panetti di cocaina per un peso totale di oltre 250 grammi, oltre materiale verosimilmente usato per il confezionamento della sostanza stupefacente.

Calciomercato. Ecco cosa serve alle squadre torinesi

Archiviata la 16esima giornata il calciomercato accompagna, quotidianamente, la vita calcististica di tutta la serie A.

Juve e Toro faranno i ritocchi indispensabili per poter ambire agli obiettivi preposti ad inizio stagione. Ai bianconeri di Max Allegri serve, soprattutto,recuperare, Pogba, Di Maria e Vlahovic,con il francese che non ha mai giocato in questi mesi e che può considerarsi un vero e proprio acquisto.La Juventus arriva da 7 vittorie consecutive in campionato e, forte di quanto dichiarato dal tecnico Allegri,non necessita di giocatori nuovi.
Diversa la situazione dei granata di Juric che, nonostante il tranquillo nono posto in classifica,vorrebbero centrare la qualificazione europea in Conference League attraverso il settimo posto.Per ottenere ciò urge l’acquisto di un centravanti visto che Sanabria gioca bene ma non segna e Pellegri,attaccante davvero forte e completo, è quasi sempre infortunato. Il prescelto è il centravanti, panchinaro, della Roma, l’Uzbeko Shomurodov dotato di gran fisico,piedi buoni e fiuto del gol.La formula sarà quella del prestito con obbligo di riscatto al raggiungimento di determinati obiettivi quali presenze e gol!

Enzo Grassano

La Bella e la Bestia alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

Venerdì 6 gennaio 2023

“La Bella e la Bestia” arriva nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi in una messa in scena in abiti storici a cura di Nobiltà Sabauda. I personaggi più celebri della fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, che ha ispirato il film Disney, rivivono in un magico ballo negli ambienti della palazzina.

 

Testo scritto per Nobiltà Sabauda da Davide Motto

Regia di Paolo Cardone

Coreografie Andrea Zanforlin

Coordinamento: Bernardo Adriana e Pierpaolo Benzi

 

INFO

Venerdì 6 gennaio 2023, tre repliche alle ore 15 – 16 – 17

L’ingresso allo spettacolo è compreso nel prezzo del biglietto

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Info e prenotazioni: 011.6200634progetti@artemista.net

Senza la prenotazione non si garantisce la possibilità di assistere allo spettacolo

 

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Muore 18enne travolto da un treno sulla Torino-Milano

Mercoledì un ragazzo italiano di 18 anni è morto sul colpo  investito da un treno, alla stazione di Settimo Torinese. Sul binario 1 stava passando  un convoglio della linea Torino-Milano diretto verso Torino, fermatosi solo parecchi metri dopo l’urto. Sul posto  i sanitari, i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia ferroviaria e i tecnici delle ferrovie. Si tratterebbe di un suicidio.

Italia Lib-Pop: sulla Torino_Ceres solo annunci

Si fa un gran parlare, in questi giorni, dell’annunciata riapertura della tratta ferroviaria Torino – Ceres, strategica non solo per i collegamenti da e per l’aeroporto, ma per lo sviluppo economico e turistico della zona, nonché per i pendolari, di tutto il territorio compreso tra Basso Canavese e Valli di Lanzo.

“Un annuncio che, in qualche modo, fa sorridere per l’enfasi con il quale è stato dato: un anno prima dell’effettivo risultato, lo si dichiara come un obiettivo già portato a casa in questi giorni”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta la vicenda.
“Nell’annunciare questa, ancora distante, riattivazione completa della tratta, ci si dimentica dei disagi che tutta la zona coinvolta ha vissuto in questi anni e che vivrà ancora per i prossimi 11 mesi. Il bacino di comuni che va da Venaria fino alle Valli di Lanzo è stato privata di un’infrastruttura strategica tra errori strategici del passato (scollegamento dalla linea principale e spostamento Stazione Dora – ndr) e lungaggini nelle gare d’appalto e nei successivi cantieri che vedranno la loro chiusura a fine anno”, aggiunge Desirò.
Infatti, non solo lo scalo aeroportuale cittadino ha subito ripercussioni sui collegamenti per la città, ma di fatto tutto il territorio, i suoi abitanti, i tanti studenti e pendolari, si sono ritrovati a fare i conti con una situazione di grave disagio, che continuerà ancora per un anno circa.
“L’attitudine all’annuncio roboante sulle infrastrutture della zona sembra di moda:  basti pensare all’apertura dello svincolo della bretella autostradale su Corso Venezia, annunciata quasi un anno fa e di cui si sono perse le tracce”, continua Desirò.
“Tutto il territorio spera che le tempistiche, almeno nel caso della ferrovia, vengano rispettate, che il bacino di utenza possa tornare ad usufruire di un collegamento veloce e frequente con il centro di Torino e che finalmente tutta la zona, compreso l’aeroporto, possano tornare ad essere strategici nella visione del futuro sviluppo dell’Area Metropolitana e dell’intero Piemonte”, conclude Desirò.
Italia Liberale e Popolare, con i suoi Comitati Locali ed il Direttivo Metropolitano, continuerà a monitorare da vicino l’evolversi della situazione, recitando ruolo primario nella tutela del territorio e facendosi carico di portare avanti le istanze dello stesso ed i diversi progetti di sviluppo economico e sociale locale.
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

Verso l’infinito. Due artisti a confronto, Rolando Rovati e Davide Tornielli

Informazione promozionale

Nella mostra aperta fino all’8 aprile presso la galleria Malinpensa by Telaccia

 

È  dedicata a due artisti, Rolando Rovati, e Davide Tornielli, l’esposizione dal titolo “Verso l’infinito”, ospitata dal 28 marzo all’8 aprile prossimo presso la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia.

Il percorso espositivo dell’artista Rolando Rovati è  espressione di un temperamento molto vivo e di un’autentica maestria interpretativa, che egli realizza con creatività irrefrenabile, unita a una magistrale ricerca ricca di effetti estetici, di simboli costanti e di un’espressione geometrica in cui la sicurezza tecnica è  unita aun marchio scenico di affascinante resa scenografica.

 

Il gioco dei colori caldi si accompagna nelle opere di Rovati a un’interessante originalità.

Vengono raggiunti risultati di sicura maturità artistica, unita alla consapevolezza dei mezzi espressivi utilizzati.

I rossi e i verdi compongono una sinfonia piuttosto suggestiva, in cui il timbro cromatico e l’armonia ritmica raggiungono un notevole punto di equilibrio.

La sua attività  artistica, che ha riscosso anche un notevole successo di pubblico e di critica, rivela un linguaggio moderno interpretato  alla luce di un sicuro simbolismo, altamente personale, che non passa di certo inosservato.

La capacità  di racconto, unita alla dinamica strutturale prospettica e all’espressione della materia mista su tavola, scandiscono l’opera di Rolando Rovati. L’artista compone le sue immagini accompagnandole a un elemento di meditazione  che rafforza un’idea progettuale di notevole risonanza.

L’elaborazione costante di nuove progettazioni strutturali e il loro legame  si materializzano in un’azione costruttiva di notevole campitura cromatica e di rara comunicazione emotiva. La stesura fluida della materia su tavola di legno attraversa un dialogo incessante, trasformandosi in emozione pura.

L’arte di Davide Tornielli va al di là  della resa della tecnica e del piacevole lirismo cromatico, diventando una realtà pittorica più interiore che esteriore, intrisa di contenuti e di valori.

Il suo mondo pittorico rivela  una verità  di espressione pura, che si trasforma in uno stato d’animo e in una struttura coerente in cui i movimenti cromatici giungono al limite dell’astratto, creando unimpatto visivo e simbolico di notevole effetto.

Tornielli traduce l’emozione con una manualità tecnica particolare e l’immagine della natura coglie una fantasia che si accende di una chiarezza cromatica unica e irripetibile. La magistrale stesura dell’olio a spatola su tela, la valenza materica e l’armonia compositiva avvolgono l’opera di una carica volumetrica graduale, capace di accrescere sempre più  il senso di interpretazione, l’immediatezza pulsante del colore, il segno del tratto dinamico e il rigore assoluto della tecnica.

L’immagine della natura che si coglie sulla tela di Davide Tornielli si carica di riflessività e di vitalità,  i bagliori intensi della foglia in oro e argento sono  capaci di cogliere diversi toni chiaroscurali, ottenendo un’unità di sintesi formale e un equilibrio esatto nella scansione degli spazi.

Il suo linguaggio è  condotto alla luce di una dinamica compositiva in costante equilibrio, con un’atmosfera cromatica pregnante di stile e di un significato che esplora in profondità l’animo umano.

MARA MARTELLOTTA

 

Galleria d’arte Malinpensa by Telaccia,  corso Inghilterra 51, Torino

Orario 10.30- 12.30; 16-19.

Chiusura lunedì e festivi.

Tel 0115628220

Ma quando finisce la “postura fascista”?

Niente da fare. E lo dico da cattolico democratico.

Molti, anzi moltissimi, speravano che la propaganda – perchè di questo si tratta – sul “ritorno del fascismo”, sulla “postura fascista”, sul “tramonto dei diritti”, sulla “negazione della libertà” e, infine, sul possibile “regime autoritario”, cessasse dopo la campagna elettorale. Dove, come capita da sempre nella democrazia italiana in tempi di campagna elettorale, si può dire tutto e il contrario di tutto. Com’è giusto che sia ma che, appunto dopo la campagna elettorale, si può tranquillamente buttare quasi tutto nel cestino perchè si tratta, perlopiù, di propaganda, di demagogia e di pure invenzioni.
Ora, per venire ad oggi, è stato sufficiente una piccolissima scivolata del Presidente del Senato – peraltro senza alcuna polemica pretestuosa e neanche politicamente rilevante – per innescare un dibattito noioso, ripetitivo, virtuale e anche un po’ grottesco. Un esercizio a cui la sinistra, per l’ennesima volta, non ha rinunciato a riproporre un cliché che oltre a non offrire alcun elemento politicamente significativo, dimentica che si tratta di questioni virtuali ed astratte, cioè non percepite perchè non vissute ed interiorizzate dalla stragrande maggioranza della pubblica opinione. E questo perchè continuare a blaterare sulla restrizione delle libertà, sul rischio della deriva autoritaria e, soprattutto, sulla negazione dei diritti, oltre a distrarci dai veri problemi che interessano i cittadini italiani, evidenzia anche la lontananza politica e culturale della sinistra, dei populisti e dei vari estremismi dalle istanze, dai bisogni e dalle domande che questi partiti vorrebbero rappresentare e farsi carico all’interno delle istituzioni democratiche.
Ma c’è un aspetto che resta, tuttavia, senza risposta e anche un po’ misterioso. E cioè, ma com’è possibile che la sinistra post ed ex comunista, che la sinistra televisiva – mi riferisco a vari conduttori -, editoriale, culturale, accademica, sociale ed intellettuale continui senza sosta a parlare di “postura fascista” dopo la vittoria del centro destra alle elezioni del 25 settembre scorso? Pongo questo tema perchè, storicamente, la sinistra italiana si è sempre caratterizzata per la sua capacità di analisi e anche, e soprattutto, per la sua sintonia con i bisogni di molti settori della pubblica opinione italiana. In particolare di quei settori sociali e popolari che storicamente si riconoscevano e votavano a sinistra. Una capacità che, francamente, oggi rischia di essere messa in discussione se continua a furoreggiare una polemica, appunto, del tutto virtuale, vecchia, integralmente ideologica e sostanzialmente sganciata dalle dinamiche che caratterizzano la politica contemporanea. Si tratta, cioè, di una postura ideologica che evidenzia, al contrario, un oggettivo ritardo della sinistra di sapersi confrontare con le “nuove domande” della società contemporanea e che, soprattutto, consegna la stessa sinistra ad affrontare temi che appartengono oggettivamente ad un passato che non incrocia più le attese e il modo essere dei cittadini italiani.
Ecco perchè, forse, è giunto il momento per archiviare una polemica e un dibattito politico che sono estranei ed esterni a ciò che capita realmente e concretamente nella nostra società. E questo non lo dico per la credibilità e l’attendibilità della sinistra italiana post ed ex comunista – elementi che riguardano esclusivamente chi si riconosce in quell’area politica – ma, soprattutto, per evitare che persista un dibattito e un confronto che non centrano nulla con il rinnovamento della politica, con il cambiamento della politica, con il ritorno dei partiti e delle rispettive culture politiche e con l’autorevolezza della classe dirigente. E, infine, con la qualità della nostra democrazia e la credibilità della nostre istituzioni democratiche.
Insomma, si tratta di voltare definitivamente pagina. Speriamo che, prima o poi, anche la sinistra italiana se ne renda conto. Perchè il recupero della funzione e del ruolo della politica, dopo la triste e decadente stagione populista di marca grillina, impone anche di archiviare temi e argomenti che appartengono ad un passato ormai archiviato e del tutto storicizzato. Lo dico da cattolico democratico che non appartiene nè al mondo della destra e nè, tantomeno, a quello della sinistra post ed ex comunista.

Giorgio Merlo

Regione, Pd: “Omnibus legge marchetta”

«L’omnibus è l’occasione ogni anno per un importante intervento manutentivo sul patrimonio legislativo piemontese, ma anche quest’anno è diventato il refugium peccatorum per tutte quelle modifiche di legge che si ha vergogna di portare in Consiglio regionale e si cerca di annegare nel mare di articoli della legge di riordino, quest’anno 91.

Un numero che è destinato a crescere con gli emendamenti dell’ultimo minuto, dove spesso si nascondono le nefandezze peggiori. Non è un caso che il provvedimento, che arriva ogni anno a giugno, quest’anno abbia tardato fino a dicembre e che poi la Giunta Cirio abbia imposto nell’ultimo Consiglio regionale dell’anno l’urgenza, tagliando così i tempi della discussione.

Depositato il 19 dicembre e approvata l’urgenza, si contano soli 30 giorni dal deposito per la discussione in commissione. Con il Consiglio Regionale che per la prima volta resta chiuso per due settimane da Natale a dopo l’Epifania, il tempo della discussione e del confronto è ridotto a 10 giorni scarsi. Usano la tagliola per nascondere la loro incapacità di programmazione e di confronto, caratteristica dell’intera legislatura.

L’art. 1 introduce la possibilità di cacciare pernice bianca e gallo forcello, specie in via di estinzione e che nella scorsa legislatura si era escluso dalla possibilità di cacciare. D’ora in poi sarà possibile anche sulla neve, quando è più facile trovarli e sono più vulnerabili.

L’art. 12 rende ancora più facile ampliare le possibilità ampliare le cave, nonostante il Piano Regionale delle Attività Estrattive attualmente in approvazione sia già molto generoso, perché consente di scavare per una quantità pari al doppio di quella estratta negli ultimi 10 anni. Alla faccia del consumo di suolo e della tutela del paesaggio.

L’art. 14 elimina il vincolo, per i versamenti delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, di reinvestire le somme in nuova edilizia convenzionata. Cifre che invece che sostenere l’emergenza casa prenderanno il volo per destinazioni non note.

Gli artt. 19 e ss. inseriscono nella legge sugli Ordini professionali (giornalisti, avvocati, architetti, commercialisti, etc…) la possibilità di erogare contributi alle associazioni datoriali. Ma cosa c’entrano le associazioni datoriali nella legge sugli ordini professionali? E perché allora non anche i sindacati? Negli ultimi anni, sono stati erogati i contributi della legge agli Ordini?

Gli artt. 21 e ss.i intervengono sul gioco d’azzardo patologico, con altri favori ai gestori di macchinette. Chi ne installerà più del dovuto non sarà multato, ma solo costretto a rimuovere quelle in più. I datori di lavoro non dovranno più preoccuparsi dei corsi per la prevenzione dei loro dipendenti: prima erano previsti corsi biennali, a carico dei datori di lavoro e in orario di lavoro. Tutto questo sparisce.

L’art. 39 porta da 2 a 10 anni il tempo per i Comuni di restituire i contributi percepiti dalla Regione per modifiche al Piano Regolatore che poi non si sono fatte. C’è da chiedersi che senso ha una modifica al Piano Regolatore dopo 10 anni e cosa ne penserà la Corte dei Conti, visto che viene addotta la neutralità finanziaria di una legge che procrastina un incasso di 8 anni.

L’art. 42 prevede che la sospensione causa emergenza Covid dei pareri previsti dalla legge urbanistica diventi perpetua».

Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale

Domenico ROSSI – Consigliere regionale PD, vice Presidente IV Commissione