Una donna è stata trovata senza vita ieri nel giardino della sua casa in via Philips ad Alpignano. La scoperta è stata fatta dai giardinieri che hanno chiamato i carabinieri. Sul posto i vigili del fuoco e un’ambulanza. Il cadavere non presenta segni di violenza.
Arte, poesia e musica a Rivarolo
Domenica 30 aprile – ore 16.00 –
Liceo Musicale di via Sant’Anna 1 – Rivarolo Canavese
Presentazione dell’Antologia Poetica “INQUIETUDINE”
Curata da Giuliana Reano
Arte, poesia e musica: questi gli ingredienti del pomeriggio culturale presso il Liceo Musicale di via Sant’Anna a Rivarolo Canavese(To). Infatti, nei giardini dell’Istituto, intorno alle 16 avrà inizio l’appuntamento culturale organizzato dall’Associazione Luci di Ivrea, il Circolo del Calamaio, il Liceo Musicale e le Edizioni Pedrini. Il palinsesto prevede la visita guidata all’esposizione “Terre Fertili”, curata da Anna Tabia con opere di Sandra Baruzzi e Guglielo Marti, a seguire la presentazione del volume di poesie “Inquietudine”, curata da Giuliana Reano. Sono previste letture in presenza con Rosanna Frattaruolo, Sandra Balducci, Piera Giordano, Giovanni Ponzetti, Giuliana Reano, Alessio Canale Clapetto, solo per citare qualche nome. Durante l’evento saranno eseguiti interventi musicali curati dagli allievi dell’Istituto Musicale Rivarolese. Il sipario si alza anche per Oreste Valente. Interpreterà alcuni brani dedicati alla vita di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita. I primi versi sono intorno alle 16 e l’ingresso e libero fino ad esaurimento posti disponibili. La kermesse si effettuerà anche in condizioni di tempo avverso.
Informazioni – Associazione Luci – telefonando al 393 9988875.
Italia Lib Pop: “Torna cantiere selvaggio a Torino”
Gallo (Pd): “Inclusione studenti plusdotati”
PRESIDENTE DEL GRUPPO PD IN CONSIGLIO REGIONALE: “APPROVATA LA MIA MOZIONE PER UN’EFFETTIVA INCLUSIONE DEGLI STUDENTI PLUSDOTATI”
19 marzo 2023 – “E’ stata approvata la mozione, collegata al Bilancio, da me presentata con la quale ho chiesto di reperire risorse idonee per prevedere alcuni interventi dedicati agli studenti plusdotati, coloro che, rispetto ai loro coetanei mostrano un’abilità sorprendente in un determinato momento e in specifiche aree. Su questo tema ho presentato anche una proposta di legge” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Secondo le stime – prosegue il Presidente Pd – l’8% degli studenti italiani sono plusdotati. A livello regionale il Veneto, a partire dal 2012, ha finanziato la realizzazione di percorsi formativi sperimentali, rivolti agli insegnanti, riguardanti temi e problemi legati ai bambini con alto potenziale cognitivo e il Friuli Venezia Giulia ha previsto, in una legge regionale, il sostegno all’implementazione di specifici interventi a favore di questi ragazzi”.
“Con questo ordine del giorno – conclude l’esponente dem – ho ottenuto, nello specifico, un impegno a trovare fondi per avviare una collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025, per progetti sperimentali rivolti a questi ragazzi e per la formazione dei docenti, a sostenere la proposta di legge sul tema in Parlamento, a predisporre un percorso partecipato con gli stakeholders regionali che porti a individuare strategie migliori per il riconoscimento e lo sviluppo delle potenzialità di questi ragazzi e, infine, a portare all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni la situazione di questi studenti. L’auspicio è che adesso si possano avviare azioni per garantire loro il diritto allo studio, all’istruzione e alla formazione e per favorirne la piena integrazione scolastica, valorizzandone il potenziale, il talento e la plusdotazione”.
Dopo aver svolto servizio allo stadio Olimpico Grande Torino, per l’incontro di calcio Torino/Salernitana, rientrando negli uffici di Via Botticelli, tre poliziotti del Commissariato di PS Barriera Milano notavano un cittadino straniero che al passaggio della volante cercava di occultare il viso; gli agenti insospettiti procedevano a un controllo.
Da subito, l’uomo, un cittadino gabonese di 31 anni, fingeva di non comprendere la lingua italiana ma solo il francese e riferiva di essere a Torino di passaggio. Forniva agli operatori le proprie generalità che sin da subito risultavano false.
Ritenendo che l’uomo avesse cercato di nascondere la sua vera identità per sottrarsi ad eventuali responsabilità penali, gli operatori effettuavano ulteriori accertamenti di polizia, grazie ai quali riuscivano ad individuare il domicilio del trentunenne nel quartiere Santa Rita. Nel corso della perquisizione domiciliare, celati all’interno di una valigia custodita nel ripostiglio, venivano rinvenuti 10 involucri di eroina, per un peso complessivo di 385 grammi. Inoltre i poliziotti rinvenivano un bilancino di precisione e altro materiale utile al confezionamento in dosi dello stupefacente.
Risaliti alle esatte generalità dell’uomo, emergeva a suo carico un Ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Torino per l’espiazione di una pena di 3 mesi e 28 giorni di reclusione.
Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.
Fogli di via obbligatori per 25 anni a nove persone
9 persone, appartenenti al gruppo nomade dei “Camminanti siciliani”, sono state raggiunte nelle scorse ore da altrettanti fogli di via obbligatori, con divieto di ritorno nella città di Torino, emessi dal Questore.
6 soggetti sono stati oggetto di specifico controllo, negli scorsi mesi, da parte del Corpo di Polizia Municipale della città di Torino, Servizio Reparti Specialistici, che ne ha rilevato lo stazionamento nelle vie Pancalieri e Gorini, nei pressi del cimitero parco, in veri e propri “accampamenti mobili” non autorizzati; gli insediamenti abusivi venivano operati attraverso l’utilizzo di diverse roulotte e camper, alcune delle quali risultavano essere già sottoposte a sequestro dall’Autorità Amministrativa.
Altri 3 camminanti sono stati controllati ed identificati da personale del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico mentre si aggiravano a bordo di autovettura nella stessa zona.
A seguito di proposta avanzata dall’Ufficio misure di Prevenzione del Comm.to di P.S. Mirafiori, è stato possibile, attraverso la specifica attività della locale Divisione Polizia Anticrimine, adottare nei confronti di tali caminanti – che vantano al loro attivo reati quali estorsioni e truffe, fra cui la cosiddetta truffa dello specchietto, soprattutto a danni di soggetti anziani – i provvedimenti, in considerazione della pericolosità sociale dimostrata dagli stessi, essendo stati alcuni di essi, infatti, già raggiunti da provvedimenti di allontanamento da varie province italiane, nonché condannati in via definitiva per reati contro il patrimonio e la persona, e la cui condotta antigiuridica e la spiccata propensione a commettere reati di natura predatoria destano allarme sociale nell’ambito cittadino.
Per 8 di essi i fogli di via obbligatori emessi dal Questore comportano il divieto di ritorno nella città di Torino per 3 anni, mentre solo per uno di essi la durata è di un anno, per una somma complessiva di 25 anni.
La libertà raccontata a colori
Nella Corte Medievale di “Palazzo Madama”, le immagini di quattro giovani illustratori italiani in occasione di “Biennale Democrazia 2023”
Fino all’8 maggio
Quali sono i colori – e le forme – della “libertà”? E come può la “libertà” essere raccontata attraverso i linguaggi, i più vari, dell’arte visiva? Di certo non esistono, né sono mai esistiti, cliché univoci per trasmettere il concetto di “libertà”. L’arte è di per sé stessa “libertà”. Avventura senza regole, né dogmi prestabiliti. Fatto salvo l’abbicci di base. “La pittura – diceva Picasso – è più forte di me; mi costringe a dipingere come vuole lei”. Per il romantico Delacroix, “libertà” era la sua iconica Marianne (“La libertà che guida il popolo”) dai seni scoperti, fra le mani il Tricolore e il fucile, alla guida del popolo e simbolo della Rivoluzione francese; per la contemporanea artista americana Calida Garcia Rawles, “libertà” è lo splendido luccichio delle sue acque, del suo mare in cui l’artista di Los Angeles ama immergere i corpi delle sue donne e dei suoi uomini afroamericani. Varie dunque e totalmente libere e singolari le interpretazioni.
Le forme. I colori. Su questo principio si muove la collettiva “I colori della libertà”, ospitata fino a lunedì 8 maggio, nella Corte Medievale di “Palazzo Madama” a Torino, in occasione di “Biennale Democrazia 2023” (dal titolo quest’anno “Ai confini della libertà”) di cui il Museo di piazza Castello ospiterà quattro degli oltre cento incontri. E di qui l’idea di commissionare a quattro giovani illustratori italiani, di profilo artistico internazionale, una serie di opere realizzate intorno al percorso tematico “Immaginare la libertà”, declinato secondo i quattro elementi naturali comuni a tutte le cosmogonie: aria, acqua, terra e fuoco. Su questo comune fil rouge, troviamo così esposte, in ordine, le illustrazioni del bolognese (oggi residente a Roma) Manfredi Ciminale – autore per Einaudi, Il Saggiatore, L’Espresso, Il manifesto e Linus – del molisano di Matrice Antonio Zeoli – illustratore e fumettista per Rai, Mondadori, Rizzoli Lizard, Feltrinelli, Sergio Bonelli Editore – del bergamasco (residente a Milano) Luca Font – artista per la Repubblica, Il Sole 24 Ore, Galleria Campari – e di Elisa Talentino – tra i cui principali committenti vi sono The New Yorker, The New York Times, The Washington Post e Corriere della Sera. Quattro artisti per “suggerire l’avvio di un percorso – dicono i responsabili – che possa stimolare il visitatore a una riflessione sulla rappresentazione della libertà nelle arti, dalla letteratura alla musica, dal cinema alla televisione, dalla pittura alla scultura e all’architettura”. Ad affiancare le loro opere, altre 11 illustrazioni, in un allestimento che riprende in parte quanto commissionato nel 2022, in occasione della sessione annuale del “Comitato Interministeriale per gli Affari Esteri” a Torino, con il progetto “Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli”. Ecco allora la “Libertà” illustrata da Camilla Falsini, il “Rispetto della dignità umana” da Elisa Seitzinger, l’“Uguaglianza” da Andrea Serio, la “Democrazia” da Anna Parini, il “Rispetto dei diritti umani” da Irene Rinaldi e lo “Stato di diritto” da Francesco Poroli. Per proseguire con “Palazzo Madama”, disegnato da Matteo Berton, che sottolinea come l’edificio interpreti più di ogni altro, con i suoi duemila anni di storia, l’identità europea – da sede del Senato del Regno d’Italia, che nel 1861 fa l’Italia, per ospitare cent’anni più tardi la firma della “Carta Sociale Europea” – e poi la “Torino” multiculturale, culla del Risorgimento e dell’indipendenza nazionale nel lavoro di Francesco Bongiorni e il “Piemonte”positivista dell’alessandrino Riccardo Guasco.
Due opere, infine, chiudono il percorso: la “Cultura”, nell’interpretazione di Emiliano Ponzi, e la “Pace” nella lettura di Bianca Bagnarelli. “Due opere necessarie– sottolineano ancora i responsabili – a sviluppare un progetto che avrà una funzione didattica per gli istituti comprensivi di Torino e del Piemonte, oltre a integrare ‘L’aula che vorrei’– l’innovativo programma di Palazzo Madama che trasferisce l’aula in Museo – e stimolare ulteriori cicli di conferenze, incontri a tema e laboratori quali eventi collaterali di questa operazione, che vede un museo civico divenire committente di giovani illustratori italiani di fama internazionale, costruendo un dialogo tra la sua storia millenaria e il linguaggio grafico dell’illustrazione”.
Gianni Milani
“I colori della libertà”
Palazzo Madama-Museo Civico d’Arte Antica, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it
Fino all’8 maggio
Orari: lun. e da merc. a dom. 10/18; mart. chiuso
Nelle foto:
– Illustrazioni di Luca Font “Libertà della terra”, Antonio Zeoli “Libertà dell’acqua, Elisa Talentino “Libertà del fuoco”, Manfredi Ciminale “Libertà dell’aria”
– Matteo Berton: “Palazzo Madama”
– Riccardo Guasco: “Piemonte”
Uncem e la crisi del turismo nei borghi
CRISI DEL TURISMO NELLE CINQUE TERRE, LETTERA UNCEM A SANGIULIANO E A SANTANCHE’: EVITIAMO DI BORGHIZZARE I PAESI DEL PAESE. INTRODURRE IN LEGISLAZIONE LA “POPOLAZIONE EQUIVALENTE”
Due gli artisti protagonisti della collettiva in programma da martedì 18 aprile, curata da Monia Malinpensa.
Vincenzo Buonaguro e Vanni sono i protagonisti della mostra che la galleria Malinpensa by Telaccia dedica a due interessanti personalità del mondo dell’arte, visitabile da martedì 18 al 29 aprile prossimo.
Vanni vive e lavora in terra umbra, contornato da una natura incontaminata, capace spesso di suggerire trame artistiche che vengono poi narrate con una profonda cromaticità, legata alla luce mediterranea, appartenente alle proprie radici. Dopo i primi studi a Roma, Vanni ha perfezionato il suo percorso storico a Parigi, città in cui ha vissuto parecchi anni.
Vanni è un artista che anima il suo cromatismo lirico facendo uso di un piano estetico e della ricerca di una materia assolutamente originale, dando vita a un acconto fortemente emotivo e di intima riflessione, che affascina lo spettatore.
La pittura di Vanni recupera il senso dell’immagine in un’atmosfera intrisa di silenzio e di pace, all’insegna di un messaggio continuo e immediato di amore per la vitae per tutto quello che circonda l’artista.
L’inesauribile spontaneità, la verità di ambientazione e la raffinata sensibilità cromatica presenti nella sua opera aderiscono ad un modulo compositivo figurativo che sconfina nell’astrattismo, pur confermando una narrativa pittorica di notevole evoluzione, condotta con una trasposizione fantasiosa.
Il colloquio da parte dell’artista con la natura è costante e suscita emozione e particolare interesse, dando vita a un’incantevole poetica da cui ne scaturisce un’interpretazione di grande analisi e di viva consapevolezza.
Vincenzo Buonaguro, nato a Nola e laureatosi in Medicina e Chirurgia, ha approfondito i suoi studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e con il professor Giuseppe Spinoccia.
Egli predilige gli artisti italiani rivolti verso un’arte spirituale.
La sua prospettiva coincide con il motto che “Dio dà luce e non viceversa”.
Non è facile per l’essere umano accettare che un giorno tutto finirà, senza avere la certezza di cosa lo aspetti in seguito. L’artista, però, può, associando l’arte a Dio, cercare la luce di una salvezza che proviene dalla religione, seguendo il modello di Chagall nelle sue opere in bilico tra la vita di tutti i giorni e il progetto salvifico di Dio.
Ma di analoghi esempi di artisti, filosofi e pensatori ce ne sarebbero a migliaia.
L’artista Vincenzo Buonaguro ha voluto utilizzare una “Cripta”, uno spazio apparentemente chiuso e claustrofobico per raggiungere una luminosità interiore visibile anche ad occhi chiusi, affidandosi alla preghiera e alla lode del Signore.
Così la Cripta si trasforma in un luogo di luce artistica e interiore, arioso di aperture e voli mentali, dove non occorrono macchine o accessori di lusso. Basta creare opere vicine all’uomo, utilizzando aria, fiumi, fiori e preghiere.
D’altra parte nella storia dell’arte traspare spesso nelle opere l’anelito a qualcosa di superiore e di salvifico.
L’uomo non arriva alla perfezione, deve accontentarsi di tutta la sua imperfezione, che non scade in una merasciatteria, nel senso di “non cura delle cose”, ma che consiste, invece, nell’impossibilità di elevarsi dalla propria piccolezza umana pur nella ricerca di un Ente supremo e perfetto. E l’artista non deve arrendersi per cercarlo.
Forse solo così si può sperare di avere quella serenità e quella forza che ci permettono di affrontare le dure prove della vita.
La mostra, a cura di Monia Malinpensa, è visitabile presso la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
Festivi e lunedì chiuso.
La galleria è in corso Inghilterra 51, a Torino.
MARA MARTELLOTTA