Ha inaugurato ieri Divas – Dog Portraits la prima mostra ospitata dalla Residenza Sabauda Villa della Regina. Quaranta scatti del fotografo Francesco Pergolesi magistralmente dialoganti con le maestose ed eleganti sale della Villa gioiello seicentesco. Ogni scatto è il ritratto di un cane in un “interno”, la sua casa, della quale è protagonista assoluto.
Francesco Pergolesi realizza in ogni foto un “teatro privato”, imbastisce un canovaccio con le costellazioni di oggetti che trova in ogni stanza, li reinventa, ne riplasma forme e colori, talvolta li trasfigura, altre volte aggiunge elementi scenografici inventati apposta, seguendo una suggestione artistica sempre dotta e attraverso il ritratto del cane – ed il dialogo con gli oggetti – ricostruisce un meta-ritratto del compagno umano in una scenografia tutta concettuale.
Anche i titoli delle opere sono, talvolta, citazioni.
Così “Il Casellante”, richiama il titolo di un libro di Andrea Camilleri, caro al fotografo, e ritrae un pastore tedesco che osserva trenini e locomotive d’epoca, disposti a mimare stazioni e strade ferrate e sembra regolarne il flusso.
“Il bagnante”, invece, è un delizioso pastore maremmano quasi sorpreso dall’occhio dell’artista (ed io immagino nel prima di questa “scena” un “ma dov’è finito?” pronunciato in corridoio) nella stanza da bagno accanto alla vasca e ad una nuvola di schiuma e i bagliori dell’acqua versata per terra.
L’ispirazione, dichiarata dall’artista, va al ritratto di Jean Auguste Ingres de “La bagnante di Valpinçon”, di cui riprende, scrive la curatrice Carla Testore, “la delicatezza cromatica, l’atmosfera intima e riservata delle proporzioni. Un’interpretazione in chiave ironica avendo inserito al posto del nudo femminile un esemplare di maremmano maschio dal temperamento incontenibile ed una corporeità imponente.”
Così, “L’Armadio”, attraverso il delizioso chihuahua quasi nascosto tra le borse, immaginiamo il ritratto della “sua” signora.
Non lascia dubbi su chi sia il vero signore e padrone del “Kingdom”: un Cavalier King, ci guarda tronfio dall’alto di una scala, dalla quale domina soprattutto il cuore dei suoi amati umani. Non a caso, su di lui campeggia una coloratissima installazione “LOVE”.
In “Eden”, liberamente ispirato al “Cacciatore di Farfalle” di Carl Spitzweg, un cane da caccia è raffigurato col naso all’insù rivolto verso uno sciame di farfalle dalle quali è affascinato. Le farfalle sono realtà o “artificio”? Poco importa perché Pergolesi ci trasporta sempre in una dimensione ludica quasi onirica.
Difficile fermarsi qui, tanto questi ritratti sono seduttivi, anche e soprattutto nel dialogo con la Villa, luogo eletto e fortemente voluto dalla curatrice Carla Testore che ne ha intuito la forte sinergia con le fotografie di Pergolesi. Un piccolo presagio che fosse il luogo giusto per la sua mostra, la curatrice, ci racconta, di averlo scoperto facendo un sopralluogo nel parco dove fa bella mostra di sé proprio la statua di un cane. L’itinerario, quasi una caccia al tesoro, tra gli interni e gli esterni, guida il visitatore attraverso la residenza che eccezionalmente ha aperto al pubblico il Padiglione dei Solinghi e alcune parti del Giardino, oggi curato dai giardinieri della Reggia di Venaria, come ci mostra la direttrice della Villa, dottoressa Chiara Teolato.
Il vecchio e il nuovo, la Villa gioiello barocco e l’arte contemporanea, un’occasione per far conoscere la residenza ad un pubblico più ampio.
E proprio qui, nel Padiglione in cui il Cardinale, poi divenuto Principe, Maurizio riuniva i dotti filosofi e scienziati dell’Accademia dei Solinghi, da lui fondata, troviamo i ritratti più “intellettuali”. Un bassotto è fieramente issato su uno sgabello dinnanzi ad una libreria colma di libri, spartiti che piovono dal soffitto. Un contrappunto tra ritratto e meta-ritratto, cane e compagno umano; questa mostra mira proprio ad indagare il rapporto tra l’animale e l’uomo, che si fa oggi sempre più intenso, quasi più “antropizzato”.
I cani hanno le loro ludoteche, spazi in cui si recano per socializzare, veri e propri “asili”, hanno dei dog-sitter, c’è una grande attenzione alla nutrizione, alla cura e alla terapia, si sono creati veterinari specialisti (cardiologi, ortopedici, oncologi, etc.), esattamente come i medici.
Il cane è, a tutti gli effetti, un membro della famiglia, anzi, un vero padrone di casa, come dimostrano queste fotografie nelle quali ciascuno di essi assume posture ed atteggiamenti che ne fanno, inequivocabilmente, dei “divas”.
Un ultimo cenno va all’associazione “The Others”, a Paola Rampini e Roberto Casiraghi, che hanno reso possibile la realizzazione, l’allestimento e la comunicazione di questa mostra.
Trovare un po’ di tempo per una visita, vale la pena, tanto per la mostra di Francesco Pergolesi, davvero sorprendente, quanto per visitare quel gioiello seicentesco, patrimonio dell’Unesco, che fu la dimora preferita di Anna d’Orleans, consorte di Vittorio Amedeo II, di qui l’appellativo Villa della Regina ed i suoi giardini, con le fontane, i giochi d’acqua restaurati e la bellissima vigna, una delle poche vigne metropolitane al mondo.
IRMA CIARAMELLA
Dal 20 aprile, al 25 giugno 2023
Orari di visita:
giorni feriali dalle ore 10:00 alle 18:00; prefestivi e festivi dalle ore 10:00 alle 19:00.
Chiuso lunedì, martedì e mercoledì.
Villa della Regina, Strada Comunale Santa Margherita 79, Torino
- nei giorni 22-23 e 29-30 aprile
- tratta Salbertrand-Bardonecchia
- modifiche alla circolazione per la linea SFM3
Sulla linea Torino-Bardonecchia sono in programma interventi di manutenzione straordinaria nei fine settimana del 22 e 23 e del 29 e 30 aprile
Per consentire le attività ad opera di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), nella stazione di Bardonecchia, alcuni regionali della linea SFM3 verranno sostituiti da bus nella tratta Salbertrand – Bardonecchia.
In particolare, il treno 26990 in partenza da Torino Porta Nuova alle ore 20.15 verrà sostituito da bus da Salbertrand a Bardonecchia, così come il treno 26997 delle ore 22.21 da Bardonecchia è sostituito da autobus fino a Salbertrand (con partenza anticipata da Bardonecchia alle 22.00).
I sistemi di vendita dell’impresa ferroviaria sono aggiornati con il nuovo programma di circolazione.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha convocato questa mattina una Giunta straordinaria sulla siccità, alla quale è intervenuto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. “Il Piemonte – ha detto il governatore- è la regione con il peggior deficit di pioggia rispetto al passato”.
L’assessore all’ambiente Matteo Marnati ha evidenziato che “l’acqua è già stata razionalizzata in 40 comuni tra Novarese e Vco”. I fiumi sono messi male: il Sesia ha una portata ridotta dell’85%, il Tanaro del 73%, il Po del 62%. Il ministro Pichetto ha assicurato che il governo è al fianco della Regione: “valuteremo con l’eventuale nomina del commissario nazionale come intervenire. Per il momento non vedo altra soluzione che usare nel modo più razionale possibile quella poca acqua disponibile”.
Il recupero della collezione era avvenuto nel novembre del 2019,quando i discendenti di una famiglia torinese hanno rinvenuto imanufatti nel corso di una successione ereditaria. Aprendo le confezioni nelle quali le ceramiche erano avvolte, i familiari si sono subito resi conto della rilevanza dei beni archeologici che dovevano essere denunciati agli esperti archeologi della Soprintendenza torinese e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino.
I reperti, oltre a risultare privi di autorizzazione al possesso, erano in alcuni casi corredati da etichette identificative tali da ricondurre la loro provenienza dal mercato antiquariale italiano e straniero. Questi elementi indiziari, in uno con alcuni documenti rinvenuti dai Carabinieri e corrispondenti a cataloghi commerciali di aziende specializzate nel settore, ha consentito alla Procura della Repubblica di sostenere l’ipotesi di una derivazione illecita conseguente a escavazione clandestina. Nessuna responsabilità è stata individuata, invece, in capo agli ignari eredi che, diligentemente e senza ritardo, hanno proceduto ad avvisare le autorità preposte alla tutela del patrimonio culturale italiano.
La restituzione allo Stato di questa importante collezione archeologica costituisce un’ulteriore occasione di riflessione sulla particolare tutela che legge italiana riserva al patrimonio archeologico. L’ordinamento giuridico penale, da ultimo riformato a marzo del 2022, prevede che i reperti archeologici, da chiunque e in qualunque modo ritrovati nel sottosuolo o sui fondali marini del territorio nazionale, appartengono allo Stato e a questo devono essere restituiti in mancanza di una idonea e legittima autorizzazione al possesso.
In occasione della loro restituzione, il 21 aprile 2023 alle ore 11.00, i reperti archeologici verranno esposti al pubblico al Salone degli Svizzeri di Palazzo Chiablese, sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino, in Piazza San Giovanni 2, Torino.
Si intitola “Mnemosyne” la mostra personale che il Museo MIIT guidato da Guido Folco dedica all’artista
Il Museo MIIT ospita una mostra fino al 5 maggio prossimo dal titolo “Mnemosyne”, una personale dedicata all’artista MariellChiron Guglielminetti .
“Le mie opere – spiega Mariell – costituiscono “il mio IO”. Non mi definisco una pittrice, ma colei che ha una passione per l’arte e per tutto ciò che emoziona, che stimola i sensi. Pur avendo studiato all’Accademia di Belle Arti mi considero un’autodidatta, che ha saputo guardare ai pittori antichi e moderni, e che ha fatto un cammino solitario e diverso. Mi considero una pittrice per passione, schiva, solitaria, che non ha mai seguito il successo.
Ai miei tempi non era consigliato seguire per le ragazze il Liceo Artistico, quindi scelsi ragionaria, con un sogno nel cassetto, di poter frequentare il liceo classico.
“Mariell Chiron Guglielminetti – spiega il professor Gian Giorgio Giorgio Massara – nel lungo percorso artistico considera inscindibile il legame tra il mondo classico e quello rinascimentale. Una passione, la sua derivata da studi, letture eelementi che hanno determinato in lei la convinzione che tra classicità e modernismo vi siano molteplici punti di comparazione. Dalla lettura delle opere del poeta Rainer M. Rilkee di Gabriele d’Annunzio, l’artista ha fatto proprio il principio di una bellezza e la convinzione di una perfetta giovinezza nel mondo.
Mariell, dopo aver a lungo studiato e disegnato le opere presenti nella gipsoteca dell’Accademia Albertina, considera quale punto di partenza per il proprio lavoro le suggestive immagini derivate da un gruppo di studi nei quali immagini ignude determinano un rapporto tra immagine e realtà. Ne risulta un esempio il “Torso romano” in cui il rapporto tra la luce e un corpo con le braccia spezzate esprime una insolita vitalità. Assorta e severa è Afrodite, risalente al 2008, in cui raffigura ai si impone su uno sfondo caratterizzato da improvvise accensioni di azzurro, profondi neri capaci di incorniciare il volto della Dea della Bellezza e della fertilità amante di dei, ma anche dei mortali”.
“Mariell Guglielminetti – aggiunge il critico Gian Giorgio Massara – ritorna a esempi classici come nel caso di una delle ultime opere realizzate, ispirata al volto di Laocoonte, il sacerdote di Apollo inviso alla dea Athena.
Nel suo susseguirsi di immagini l’artista considera ripetutamente, in un intenso susseguirsi di immagini, anche i volti delle dame rinascimentali, di cui il primo dipinto è legato all’ultima visione di Antonello da Messina. Mariell incornicia il volto della Vergine in un drappeggio geometrico di un blu intenso, di modo che sguardo e labbra acquistino una espressività maggiore. Gli occhi splendenti della Fornarina, una fanciulla di cui Raffaello si era invaghito nel primo ventennio del Cinquecento in Contrada Santa Dorotea a Roma, li ritroviamo nel dipinto conservato alla galleria Nazionale a Roma. Mariell si appassiona a questo volto e lo riprende facendolo splendere su di uno sfondo dorato.
Mariell Guglielminetti si appassiona anche ai molti protagonisti della Cappella Sistina, ri cercando nel virtuosismo tecnico la bellezza sia fisica sia spirituale, come nel caso del dipinto della Storia della Genesi tratto da Michelangelo. Nella tela datata 2009 la figura di uno degli ignudi viene interpretata da Mariell come l’esaltazione del Manierismo sia nella capigliatura sconvolta, sia nell’espressione del dubbio. Un secondo ignudi è dipinto con uno sfondo indeterminato, seppure vibrante di luci.
La pittrice ha rivolto la sua attenzione anche al secolo del barocco, che ci ha lasciato anche splendidi esempi di scenografie di piazze e giardini. Il temperamento di Mariell Guglielminetti l’ha portata inevitabilmente a rivolgere l’attenzione alla bella e inquieta figura di Teresa d’Avila, raffigurata dal Bernini pervasa di amore divino e partecipe del dolore che un dardo lanciato da un angelo le ha provocato nel cuore. La figura di Teresa viene raffigurata uno sfondo ora nero come il peccato, ora dorato dome la luce divina”.
“L’arte di Mariell Chirone Guglielminetti – spiega il curatore della mostra Guido Folco della galleria Folco e Museo MIIT – nasce dal mito di Mnemosyne, dalla memoria dell’essenza dell’uomo e di una bellezza eterna e senza tempo. La sua creatività conduce all’esplorazione di noi stessi, rappresentando un’espressione che travalica -la semplice idea spazio temporale, di gusto e percezione soggettiva, celebrando il concetto classico di bello, di armonia e di equilibrio. Le sperimentazioni concettuali di Mariell ChironeGuglielminetti ci restituiscono un universo antico e moderno al contempo, in virtù della visione personale dell’artista che indugia sui particolari, li evidenzia e ingigantisce. Le sue fonti di ispirazione sono i grandi maestri della Grecia antica e del Rinascimento, dal genio di Michelangelo, di Antonello da Messina a Bellini al Caravaggio e a Canova.
Dalla statuaria greca Mariell Chirone Guglielminetti ci riporta l’armonia e la perfezione formale, quasi volesse condurre un cammino di ritorno all’ordine novecentesca, quando maestri quali Funi, Sironi, Oppi, Bucci e Marussing ritrovarono, sotto la guida di Margherita Sarfatti, il senso di un equilibrio che le modernità sembrava aver smarrito e che la nostra artista ricerca dell’emozione che deve suscitare l’arte, prima di tutto in se stessa.Nascono così le opere della serie dedicata ai busti classici, in cui l’artista comunica l’essenza dell’uomo nelle sua semplicità e bellezza naturale e atavica.
“Le mie opere sono il mio IO” ama ripetere l’artista e in questa sua dichiarazione d’amore verso la pittura c’è tutta la passione di una vita, il desiderio di cogliere e immortale l’attimo della creazione e, con essi, gli istanti che l’hanno resa migliore”.
MARA MARTELLOTTA
Museo MIIT
Personale di Mariell Chirone Guglielminetti ‘Mnemosyne”
Da mercoledì 19 aprile 2023 al 4 maggio 2023.
MUSEO MIIT corso Cairoli 4
Dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30.
Orario su appuntamento tel 3343135905
Compagni nella vita e nel crimine. Un uomo e una donna sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di usura aggravata, tentata estorsione, lesioni personali e attività finanziaria abusiva. I due, peruviani, operavano tra Torino e Collegno, e prestavano denaro a connazionali con tassi d’interesse fino al 20%. Malmenavano e minacciavano chi non riusciva a pagare.
Nell’ambito dell’esposizione “Generating Freedom”, un inno alla libertà in vista del 25 aprile
Lo spazio espositivo dedicato all’artista Beny Giansiracusa si anima da sabato 22 aprile a domenica 14 maggio prossimi, presso l’Associazione della Decima Arte “Ada” che propone a Torre Pellice, patria valdese , presso lo spazio culturale a lui dedicato, in via Repubblica 6, l’esposizione “Generating Freedom”(generare la libertà). La mostra tratta opere uniche e molteplici serigrafie sul Tricolore e non solo, a firma di Beny Giansiracusa , notoesponente della decima arte presieduta da Chiara Griglio.
L’ingresso è libero.
L’Associazione detiene la catalogazione e la competenza dell’Archivio di tutte le opere geografiche dell’artista, unitamente alla loro certificazione e autenticità, mentre il fotografo Antonio Attini è responsabile della collezione Beny Giansiracusa e il referente per i contatti relativi alle opere.
Presso lo spazio culturale di via Repubblica 6, si terrà un’esposizione dal titolo “Genereting Freedom”, vale a dire “Generare la libertà”, una serie di opere uniche e moltepliciserigrafie sul tricolore a firma di Giansiracusa.
L’artista torinese, mancato nel 2022, ha prodotto molteplici lavori in omaggio alla bandiera italiana.
Dalla Fiat 500 del 1957 al David di Michelangelo risalente al 1504, alla Venere del Botticelli del 1486, le rivisitazioni di Giansiracusa declinano, attraverso una carrellata immaginifica di varie centinaia di anni, le incarnazioni del vessillo che è il simbolo e la volontà di unificazione della Nazione italiana.
In vista della apertura infrasettimanale presso la sede di Ada, in virtù dei festeggiamenti nazionali di martedì 25 aprile, un allestimento tematico di suoi grandi lavori esposti a vetrina non mancherà di stupire i visitatori.
Inoltre, per una sola giornata, sarà presente una proposta ospite curata dal fotografo Antonio Attini, responsabile della collezione di Beny Giansiracusa, offerta valida solo per i giovani fino a 35 anni di età. Questa proposta sarà rivolta ai nascenti collezionisti che vogliono portarsi a casa la prima opera del noto serigrafo, una tiratura limitata su plexiglass dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, col numero prezioso svettante sulla bandiera tricolore.
Altro evento focus della mostra è quello di sabato 6 maggio in orario 15-18, in occasione della Giornata Mondiale del Colore, in cui la presidente di ADA Chiara Griglio introdurrà, insieme alladirettrice artistica Monica Nucera Mantelli, le opere in sede, collegandole al Word Kids Coloring Day. Questa ricorrenza è natanel 2008 per sensibilizzare i bambini verso i coetanei meno fortunati che non hanno la possibilità di vedere il mondo a colori. L’appuntamento gratuito è aperto a tutti e consentirà di parlare del significato dei colori nell’arte, da Goethe a Kandinsky, ispirandosi al noto esponente della Decima Arte.
Il 14 maggio, in occasione della tradizionale Festa della Mamma, si terrà una performance tra danza, prosa e poesia, coinvolgendo alcuni teatrodanzatori e componenti del direttivo di ADA. Sarà abbinata alle opere di Giansiracusa, che ritraggono donne-icona o che sono state madri o figure genitoriali generatrici di bellezza come Sophia Loren e Penelope Cruz.
Per sottolineare maggiormente l’adesione di ADA ai fondamentali principi annessi ai diritti umani e alla pace tra i popoli, per tutto il periodo dell’esposizione la balconata esterna sarà addobbata da una ghirlanda di bandierine in rappresentanza della necessaria fratellanza tra i Paesi del mondo.
Il titolo della mostra “Generating Freedom” è una sorta di slogan manifesto di pensiero dell’associazione, in quanto generare libertà significa offrire alle persone strumenti culturali per capire il senso dei valori della vita. L’Associazione ADA vuole sintetizzare il raccordo tra la libertà e la capacità di generare nuova vita, unire simbolicamente l’evento del 25 aprile, annesso alla festa della Liberazione, al 14 maggio, giorno in cui ricorre la Festa della Mamma, passando per l’appuntamento mediano del colore, che si celebra il 6 maggio.
MARA MARTELLOTTA
Mostra di Beny Giansiracusa.
Torre Pellice, spazio culturale di via della Repubblica 6
Juve in semifinale Europa League
Tolti i 15 punti di penalizzazione
Europa League, Sporting-Juventus 1-1
Rabiot J
Edwards S
La giornata perfetta e trionfante per la Juventus di Max Allegri che può sorrider apertamente.
Dopo la vittorua per 1-0 dell’andata a Torino, nel ritorno dei quarti di finale,a Lisbona, basta l’1-1 con lo Sporting per eliminare i portoghesi e volare in semifinale, dove incontrerà il Siviglia. Allo Stadio Alvalade nel primo tempo fa tutto Rabiot : al 9′ sblocca la gara in mischia, poi atterra il portoghese Ugarte in area ed Edwards (20′) pareggia rimettendo tutto in equilibrio dal dischetto. Nella ripresa Vlahovic fallisce il raddoppio in un paio di occasioni.
Vince la Juve in attesa di un futuro sempre più roseo dopo un periodo buio.
Enzo Grassano
Ecco il Polo culturale dei missionari della Consolata
Mercoledì 19 aprile si è inaugurato il Polo culturale dei missionari della Consolata.
Questo straordinario museo interattivo raccoglie oggetti rari e preziosi, storie uniche e testimonianze culturali che arrivano dai quattro angoli del mondo.
Fedeli alla loro natura missionaria e propagatori di cultura e conoscenza, di dialogo e di incontro, di integrazione e interazione i gestori e animatori del museo, si propongono di farne un “Centro civico” al servizio di tutta la Comunità piemontese e oltre.
Per questo hanno voluto che a tagliare il nastro dell’inaugurazione e offrire la prima testimonianza di dialogo e incontro, fossero il superiore generale Padre Stefano Camerlengo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il Vice presidente del Comitato per i diritti umani della Regione Giampiero Leo, in rappresentanza del Governatore del Piemonte, on. Alberto Cirio.