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Quaglieni: “il mio 25 aprile tra ricordi e storia”

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
Il mio 25 aprile è anche legato ai miei ricordi giovanili che per fortuna mia riguardano il periodo di pace e non di guerra. Ma la fine della guerra e la Liberazione hanno condizionato  la mia infanzia già in famiglia nei ricordi dei miei nonni ambedue antifascisti che ho citato in un mio libro
Uno dei nonni ospitò un ebreo nel  suo Castello di Camerano Casasco e subì una perquisizione tedesca che poteva portarlo alla fucilazione. La presenza di una piccola scuola che aveva ospitato nel castello fu determinante a salvarlo. Un mio zio, il barone Guglielmo Fusilli, ufficiale di Cavalleria in Grecia che  partecipo’ alla Resistenza con il gruppo d’ Unione “Camillo di Cavour” di Vittorio Prunas Tola ,fini’ alle Nuove e riuscì a salvarsi perché arrivò la Liberazione. Era stato amico di Gimmi Curreno, il patriota – partigiano sedicenne ucciso dai Tedeschi e  mio zio mi parlava spesso di lui. Nel Gruppo “Cavour”, mi raccontava mio zio, si salutavano dicendo “Viva il Re”. Gimmi venne decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare come il suo comandante Enrico Martini Mauri che era amico di mio zio e divenne anche mio amico negli ultimi  travagliati anni della sua vita.Curai l’ultima edizione di ”Partigiani penne nere di Mauri” che racconta la storia delle Divisioni Alpine autonome nella guerra di Liberazione. Mio nonno, ex combattente   nella Grande Guerra ed interventista, amico di Cesare Battisti e di Damiano Chiesa ,aveva respinto -come attesta il suo diario – l’invito di Cesare Maria De Vecchi – di aderire ai fasci di combattimento. Il suo liberalismo si richiamava fortemente a Giolitti e soprattutto a Soleri. Marcello Soleri nel periodo clandestino, tra il 1943 e il 1944 fino alla liberazione di Roma, fu ospitato in casa di mia zia che rischio’ moltissimo perché l’ospite non era così prudente e soprattutto era conosciuto come  deputato, ex ministro e avvocato. La fedeltà a Soleri è stata una costante anche della mia vita.
Una delle amicizie più importanti è stata quella con Valdo Fusi , partigiano cattolico ed autore del più bel libro sulla Resistenza, “Fiori rossi al Martinetto” di cui ho curato  con rigore storico l’ultima edizione.
 Un altro mio amico è stato Silvio Geuna che offri’ la sua vita in cambio di quella del Generale Giuseppe  Perotti che aveva tre figli. Ho avuto il piacere di avere come allieva la nipote del generale, anche lui  Medaglia d’oro, fucilato al Martinetto ,Laura Marruccelli, più che mai oggi mia  carissima amica.  E sono stato allievo di resistenti come Alessandro Galante Garrone ed Aldo Garosci oltre che del grande storico Franco Venturi .Sono stato anche  allievo ideale ed amico di Raimondo Luraghi,storico e partigiano . Mario Bonfantini e il fratello Corrado furono valorosi partigiani con cui ebbi rapporti molto cordiali. Mario divento’   anche presidente del Centro “Pannunzio”. Anche l’irriducibile partigiano comunista Gianni Dolino e’ stato mio amico e si presto‘ a titolo amichevole a correggere le bozze di un mio giornale; era un uomo ironico che sapeva trovare  un saggio equilibrio.
 Ho avuto un cugino deputato fascista, l’ on.  Arnaldo Viglino, con cui i miei non erano in buoni rapporti, anche  se andarono tutti ai suoi funerali ,improntati allo stile fascista negli Anni Cinquanta. Io divenni amico di suo figlio Giorgio, giornalista e giovane monarchico che nella maturità divenne comunista.  Quelle esperienze vissute mi hanno formato e hanno lasciato in me  una traccia indelebile che però non mi ha impedito di cercare di essere uno storico distaccato dalle passioni politiche. Galante Garrone una volta mi disse che non avrebbe mai scritto una storia del fascismo  perché troppo coinvolto politicamente nell’antifascismo, una scelta  che fu in primis  di  Benedetto Croce, riferimento morale di tutti gli oppositori del regime fascista.

Italia Liberale e Popolare: “preoccupa la presenza delle mafie”

“L’ultima Relazione della DIA evidenzia una situazione delinquenziale particolarmente variegata e preoccupante per quanto riguarda il territorio di Torino e della sua Provincia, che vede la presenza contemporanea di cosche legate alla ‘ndrangheta, ramificazioni internazionali e gruppi autonomi collaboranti”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta il rapporto DIA relativo all’attività di indagine antimafia del primo semestre 2022, pubblicato in questi giorni.
“Emergono importanti ed inquietanti infiltrazioni nel tessuto socio-economico della città, così come la presenza ed i relativi interessi nel contesto pubblico, con conseguenti distorsioni utilizzate per perseguire e conseguire le proprie finalità illecite a discapito della società”, aggiunge Desirò.
“Nonostante gli importanti successi ottenuti con le azioni di prevenzione e contrasto, poste in essere da FF.OO e Tribunale, il territorio di Torino risulta essere infiltrato ed in qualche modo controllato, da interessi illeciti e distanti dall’interesse pubblico. Una situazione che si aggiunge alle gravi problematiche causate dalla microcriminalità, dallo spaccio e dalle Baby Gang, fenomeno di devianza giovanile particolarmente evidente in Centro, a San Salvario e Vanchiglia”, continua Desirò.
“Un fenomeno che, purtroppo, sembra essere stato notevolmente sottostimato dalla classe dirigente degli ultimi anni e che dovrà essere affrontato efficacemente e nel merito, affinché le mafie e le loro diramazioni, non ritrovino nelle difficoltà sociali ed economiche che Torino sta affrontando da tempo, terreno fertile per un’ulteriore crescita, radicamento ed affermazione”, conclude Desirò.
Italia Liberale e Popolare 

Festa d’aprile per la libertà

Festa d’aprile per la libertà
Il 25 aprile è, in estrema sintesi, anniversario della Liberazione, festa della Resistenza, conclusione di una fase tragica della storia del nostro Paese e premessa necessaria per quella che sarà la Costituzione Repubblicana. Festeggiarlo è importante soprattutto in tempi di revisionismo strisciante. Le incursioni verbali di Ignazio La Russa e il disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia con l’equiparazione delle foibe all’Olocausto rappresentano la parte più scoperta di un fenomeno in rapida accelerazione che si muove lungo un’unica
traiettoria disegnata dal nuovo revisionismo della destra. Ci sono ancora persone per le quali la Resistenza diventa un’eredità scomoda da nascondere quanto prima nella soffitta della memoria. Per queste ragioni occorre più che mai impegnarsi per un esercizio corretto della memoria su una delle date fondamentali della nostra storia democratica. L’8 settembre del 1943 vide il dissolvimento dello Stato ancora permeato da quel
fascismo che aveva trascinato colpevolmente e scelleratamente l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, un conflitto che, secondo le idee
hitleriane, avrebbe dovuto piegare l’Europa e il mondo a un’ideologia basata sulla razza e sulla violenza. La Resistenza si organizzò e nei
venti mesi che seguirono rappresentò una prima fase costituente, la premessa e la promessa di una Costituzione democratica, rendendo
possibile il 25 aprile. La Resistenza fu un fatto straordinario che, come disse Nilde Jotti “realizzò una unità veramente eccezionale che andava dagli ufficiali badogliani agli operai comunisti”. Un movimento le cui varie componenti sono state molte e diverse. Dalla Resistenza civile fatta di tante piccole e grandi disobbedienze a quella militare
dell’8 settembre 1943 con la quale, nonostante la pressoché completa assenza di ordini, reparti dell’esercito si opposero ai Tedeschi sia in
Italia che in terra straniera, come a Cefalonia e nelle isole greche, fino al rifiuto di centinaia di migliaia di soldati di venire meno al giuramento fatto al re, con il loro confinamento nei lager e campi di lavoro tedeschi che significò per molti la morte. Gli scioperi operai del 1943 segnarono il primo dissenso di massa, una sfida in campo aperto al regime. Fu Resistenza l’azione delle donne, dapprima infaticabili fiancheggiatrici e soccorritrici dei soldati che, sbandandosi all’8 settembre, cercarono un rifugio e vesti civili, e in seguito diventando
staffette e porta-ordini dei C.L.N. fino a partecipare come partigiane combattenti alla lotta armata. Un’opera preziosa, delicata, difficile vide impegnata tanta parte del clero, non solo per il sostegno al
popolo ma anche nell’impegno diretto nel movimento resistenziale perché la Resistenza segnò una frattura netta, anche generazionale, rispetto al
Fascismo. Se non si considera attentamente tutto ciò, si rischia di smarrire il significato ampio di guerra di popolo che possiamo attribuire alla Resistenza, in cui certamente la punta,
importantissima, dell’iceberg fu quella dell’organizzazione capillare del territorio
attraverso i C.L.N., l’azione delle brigate e delle divisioni partigiane, i GAP (i Gruppi Azione Patriottica) le SAP (Squadre Azione
Patriottica), i gruppi di Difesa della Donna. E il bilancio nazionale di tutto questo fu di quasi 45mila partigiani morti cui vanno aggiunte 150mila vittime civili. Vale la pena, in conclusione, ricordare con le
parole di Norberto Bobbio il senso di tutto ciò: “Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola. Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà”.
Marco Travaglini

È scomparso il levriero Egon

Sabato 15 Aprile è scomparso nei boschi tra Rubiana e Villar Dora (TO) un levriero razza whippet di nome Egon.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

È un cane maschio, di taglia medio piccola e colore nero con il petto e il musetto bianchi.
Le ricerche sono partite immediatamente in tutto il territorio e tuttora sono in corso, ma inspiegabilmente, per il tipo di zona e il carattere del cane che è molto socievole con le persone e con i suoi simili, non sono mai arrivate segnalazioni.
Egon sembra scomparso nel nulla.
Potrebbe essere stato trovato da qualcuno che non ha visto gli appelli e essere stato portato altrove.
La sua famiglia lo cerca disperatamente e senza sosta.
Chiunque dovesse vedere un cane simile da solo o con qualcuno è pregato di fare una foto o un video e contattare immediatamente i numeri 320 6256890 – 349 3407782.
Ricompensa a chi consentirà il ritorno a casa o fornirà informazioni decisive per il ritrovamento.

25 aprile, in duemila alla fiaccolata della vigilia

Tensioni per le proteste anti Nato

Questa sera più di  duemila persone si sono date appuntamento  a Torino, in piazza Arbarello, per la tradizionale fiaccolata per il 78/o anniversario della Liberazione. Presenti il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore regionale Andrea Tronzano, l’Anpi, i sindacati e numerose associazioni.

Alcuni antagonisti e attivisti della Federazione giovanile comunista hanno cercato di raggiungere le bandiere della Nato che il consigliere comunale Silvio Viale e i Radicali hanno portato alla manifestazione. È intervenuta la polizia.

 

(foto Facebook Cgil)

Tovaglieri, Lega. “10 cv di giovani meglio di Di Maio”

“Se Luigi di Maio presentasse domanda per lavorare in uno degli organismi Ue, la sua richiesta verrebbe respinta. Per essere assunti da Bruxelles occorrono infatti i requisiti minimi della laurea triennale o dell’esperienza lavorativa qualificata e della conoscenza fluente di due lingue dell’Unione. Restiamo sorpresi e sconcertati dalla decisione di nominare come rappresentante Ue nel Golfo una persona che, come dell’ex Ministro degli Esteri italiano, non avrebbe i requisiti minimi per lavorare nell’ultimo ufficio delle istituzioni comunitarie. Se l’Alto rappresentante
Borrell non aveva a disposizione profili adeguati per fare una scelta più consona, glieli forniamo noi”.

Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), che ha inviato una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrel, in cui chiede conto dei criteri con cui è stato nominato Di Maio e segnala una decina di curricula di giovani con titoli accademici nel campo della politica e delle relazioni internazionali, superiori a quelli di Di Maio.

“Quanto accaduto è un bruttissimo messaggio ai giovani di tutta Italia che credono ancora nella meritocrazia e nella competenza. Non è accettabile – conclude Tovaglieri – che un incarico così importante e delicato sul piano geopolitico sia affidato a una persona priva persino di quei minimi titoli accademici che vengono richiesti ai comuni cittadini europei per lavorare nelle istituzioni comunitarie”.

“Prendo la rincorsa le braccia al cielo al cielo e volo via…”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Prendo la rincorsa le braccia al cielo al cielo e volo via

Via dalle certezze

Dalle tue carezze

Che anche adesso mi blocca no al muro e non volo più

Tutto calcolato

Tutto programmato

Il lavoro la casa il futuro così sei tu ma io

Musico ambulante vorrei stare in cento case o in un motel

E mi sento scusa così dissonante

Vorrei molti amori e duemila figli come me

Via mentre stai parlando

Sono già partito non te ne accorgi non vedi più”

Fabio Concato, pseudonimo di Fabio Bruno Ernani Piccaluga (Milano, 31 maggio 1953), è un cantautore italiano.

Ha ottenuto premi e onorificenze tra cui il Premio Lunezia 2007 per il valore

 musical-letterario dell’album Oltre il Giardino e l’Ambrogino d’oro nel 2020.

Muove i primi passi nel mondo della musica nel 1974, quando insieme agli amici Bruno Graceffa e Giorgio Porcaro forma il gruppo cabarettistico “I Mormoranti”, in cui Fabio scrive testi e musiche e inizia a esibirsi nel celebre locale Derby di Milano.

L’album omonimo del 1982 segna il primo vero riscontro popolare per Concato, trascinato dal singolo “Domenica bestiale”, partecipante al Festivalbar di quell’estate; pur non entrando in hit parade diventerà in breve tempo il classico per eccellenza del cantautore milanese.

Nel 1984 Concato centra il suo maggiore successo discografico con un altro album omonimo, in cui sono contenuti alcuni dei suoi classici quali Ti ricordo ancora, Tienimi dentro te, Sexy Tango, Rosalina, Guido piano e soprattutto Fiore di maggio, altra indimenticabile hit dedicata alla figlia Carlotta.

Del 1986 è l’album Senza avvisare, anch’esso un buon successo discografico (arriva al numero due nella classifica 33 giri).

Nel 1988 incide una canzone dedicata al Telefono azzurro 051/222525 (che era il numero di telefono a quell’epoca) il cui tema è proprio quello delle violenze domestiche ai bambini, e i cui proventi lordi, derivanti dalla vendita del singolo, sono stati interamente devoluti alla organizzazione per la difesa dei minori.

Il brano, pubblicato poco prima di Natale, nelle settimane successive arriva al primo posto nella classifica dei singoli più venduti.

Me la ricordo bene, ricordo tutto quell’album perchè l’ho consumato.

Ma oggi vogli parlare di “Scomporre e ricomporre” che è il nono album in studio di Fabio Concato.

Il disco esce nel 1994 (pubblicato dalla Mercury Records) ed è una raccolta di brani del cantautore, rivisti e riarrangiati.

La prima traccia, Troppo vento, è l’unico inedito dell’album. Una meraviglia che mi tocca da vicino per molti versi.

È presente anche una cover, (ed anche questa mi tocca da vicino per ovvie ragioni) “Perché no” di Lucio Battisti, già comparsa nell’album tributo “Innocenti evasioni” l’anno precedente.

Curiosamente, e per ragioni affettive, “Guido piano” compare nella versione originale, di dieci anni precedente.

Troppo vento La canzone parla delle differenza di visoni della vita tra un musicista che desidera una vita da girovago, senza alcuna certezza che sia lavorativa o familiarema si trova con una donna che vuole una vita “precisa” con un lavoro fisso, uno stipendio un mutuo, dei figli e tutto quello che i formalismi ci dicono essere corretto.

“Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=QT4KcBCalD8&ab_channel=FabioConcato-Topic

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Aspettando il giro d’Italia, diamo Spazio alle tue serate! 🚴🏼‍♀️⭐️ Ti aspettiamo tutti i giovedì di maggio nel nostro Sapori&Sorrisi con cene squisite (a 19,90€) e esibizioni di grandi tribute band! Le cene iniziano alle 19:30, gli spettacoli alle 20:30. 📞 Chiamaci e prenota al numero 3519652883!   Ecco gli appuntamenti! ⤵️ 🔸Giovedì 4 maggio Acusti-KOM, tribute band di Vasco Rossi 🔸Giovedì 11 maggio Royal Band, tribute band dei Queen 🔸Giovedì 18 maggio Cipo + Marcos Roagna, tribute band di Zucchero 🔸Giovedì 25 maggio Max Mania, tribute band degli 883

Rifiuti elettronici, i dati della raccolta in Piemonte

Nei giorni scorsi presso il Palazzo della Regione l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati e il direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE, Fabrizio Longoni, si sono confrontati sui risultati della raccolta dei rifiuti elettronici conseguiti dal Piemonte nel corso dello scorso anno. Un momento di riflessione che aveva l’obiettivo di proporre spunti per accrescere i volumi di raccolta e promuovere la raccolta differenziata di queste apparecchiature tra i cittadini

 

Nella sala Trasparenza del Palazzo della Regione Piemonte si è tenuta la conferenza stampa “La gestione dei RAEE in Piemonte: presentazione dei risultati della raccolta dei rifiuti elettronici nel 2022” alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e di Fabrizio Longoni, direttore generale del CdC RAEE, l’ente che si occupa del ritiro, della raccolta e della gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) a livello nazionale.

Il momento di lavoro è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte della raccolta di rifiuti elettronici sul territorio regionale, evidenziandone criticità, ma anche punti di forza. Sono stati proposti inoltre spunti di riflessione e possibili azioni per la promozione sul territorio e tra i cittadini della raccolta differenziata dei RAEE.

L’assessore regionale all’Ambiente ha evidenziato che a breve, in Consiglio regionale approderà la discussione del nuovo piano regionale dei rifiuti che spazia su vari aspetti, tra i quali, fondamentale, quello del recupero e del riciclo dei rifiuti nell’ottica del passaggio da un’economia lineare ad una circolare, con la creazione di una filiera che porterà non solo nuova impiantistica ma anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. Si sta ragionando per creare in Piemonte un hub nazionale per il riciclo delle batterie al litio e dei pannelli fotovoltaici. Il Piemonte, nonostante il calo nazionale mostrato per la raccolta dei RAEE, mantiene comunque una posizione migliore rispetto alle altre regioni del Nord. La Regione ha un programma di investimento, che partirà inizialmente con i fondi del PNRR e con quelli del FESR.  Sul PNRR, la forma più sostanziosa di investimento, la Regione Piemonte ottiene un grande risultato: su un totale di 150 milioni di euro stanziati a livello nazionale, infatti, poco meno di un quinto – ovvero 28, 6 milioni di euro – ricadrà sulla nostra regione; fondi che saranno dedicati a potenziare la raccolta differenziata e realizzare, o implementare, nuovi centri di raccolta dei rifiuti, con specifica attenzione ai RAEE di provenienza domestica. Sul FESR (Fondi europei di sviluppo regionale), dove sono destinati 40 milioni di euro, l’obiettivo della Regione Piemonte è quello, entro il 2023, di far partire le misure per avviare bandi destinati all’economia circolare. Dei 40 milioni, 20 sono destinati alle tecnologie per migliorare il riciclo dei rifiuti e 20 per ridurre gli stessi e recuperare al meglio gli scarti.

Il direttore generale del Centro di Coordinamento Longoni ha presentato i risultati della raccolta piemontese dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche sulla base della rendicontazione annuale dei volumi di RAEE avviati a riciclo fatta all’ente dai Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici.

 

I risultati più significativi e salienti sono già stati pubblicati nel rapporto regionale dedicato al Piemonte e disponibile al link https://bit.ly/RRegRAEE2022.

Dal report emerge che nel 2022 la regione ha avviato a corretto riciclo 24.620 tonnellate di RAEE, in calo del -5,9% rispetto al 2021. La flessione è comunque migliore rispetto all’andamento nazionale (-6,2%) e molto più contenuto rispetto alla perdita registrata dall’area del Nord Italia (-8,6%).

Si riduce di conseguenza (-4,8%) anche la raccolta pro capite, pari a 5,78 kg per abitante, valore ancora una volta di sotto sia della media dell’area di appartenenza (6,72 kg/ab) e di quella nazionale (6,12 kg/ab).

La flessione non impatta sulla classifica nazionale: la regione si conferma al tredicesimo posto della graduatoria nazionale.

La riduzione dei volumi regionali tocca quasi tutti i raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i rifiuti tecnologici, il calo è però inferiore a quello registrato dai singoli raggruppamenti a livello nazionale. Fa eccezione freddo e clima (R1) la cui raccolta cresce dell’1,5% per un totale di 7.453 tonnellate, in controtendenza rispetto alla flessione registrata a livello nazionale (-0,7%).

Il raggruppamento grandi bianchi (R2) perde il 7,4% e scende a 7.672 tonnellate che continuano a essere i maggiori quantitativi raccolti a livello regionale con un peso del 31,2% sul totale raccolto.

Tv e apparecchi con schermi (R3) segna il -14,7% in meno rispetto al 2021, per un totale di 4.703 tonnellate.

I volumi di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4) registrano una flessione del 4,5% per un totale di 4.673 tonnellate. La raccolta di sorgenti luminose (R5) si ferma a 119 tonnellate, in calo del 3,1% rispetto al 2021.

Raccolta per province

La provincia di Torino raccoglie poco più del 47% dei quantitativi regionali di RAEE, precisamente 11.702 tonnellate di RAEE. Secondo posto per la provincia di Cuneo con 3.753 tonnellate, terzo per Alessandria con 2.437 tonnellate tallonata da Novara con 2.353 tonnellate.

Sono tutte al di sotto delle 1.500 tonnellate le raccolte delle restanti province: 1.403 tonnellate per Verbano-Cusio-Ossola, seguono Vercelli con 1.131 tonnellate e Asti con 1.128 tonnellate il cui risultato al contrario è in crescita del 40,5%. Fanalino di coda con 711 tonnellate è la provincia di Biella.

Pro capite per province

In termini di raccolta pro capite, Verbano-Cusio-Ossola conferma il primato regionale con 9,10 kg/ab, nonostante una flessione del 2,7% rispetto al 2021, tra le più contenute a livello nazionale, che le consente di posizionarsi al 13° posto della classifica italiana.

Vercelli a sua volta si conferma seconda con 6,81 kg/ab. Entrambe le province hanno un dato superiore alla media pro capite del Nord Italia (6,72 kg/ab), al pari di Novara con 6,50 kg/ab e di Cuneo con 6,47 kg/ab.

La provincia di Alessandria si ferma a 5,98 kg/ab, mentre Asti raggiunge i 5,42 kg/ab. Segue la provincia di Torino con 5,3 kg per abitante. Meno fa solo la provincia di Biella con 4,18 kg/ab.

La rete di raccolta regionale

Un’ulteriore analisi ha riguardato il contributo fornito da centri di raccolta comunali (CdR) e luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR) alla raccolta dei RAEE: il 77,1% transita attraverso i CdR, il 22,8% dagli LdR. Ma se questi ultimi hanno incrementato la raccolta dell’1% rispetto al 2021, valore in ogni caso ancora inferiore alla media nazionale (24%), nei centri di raccolta comunale è scesa del 7,7%.

Particolare la situazione della gestione nella provincia di Torino, dove il 45,5% dei RAEE viene consegnato nei negozi di elettronica di consumo.

“La raccolta dei RAEE in Piemonte presenta delle situazioni molto diverse tra provincia e provincia. La situazione di eccellenza del Verbano-Cusio-Ossola che registra una raccolta pro capite di oltre 9 chilogrammi è frutto di una raccolta equilibrata nei cinque raggruppamenti di cui oltre 2 chili pro capite nei raggruppamenti 1, 2 e 4 e quasi 1,5 chili pro capite per R3” ha spiegato Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “A questo dato si contrappongono le raccolte particolarmente esigue di Biella che nei raggruppamenti 1, 2, 3 e 5 riescono a realizzare rispettivamente solo il 57% in R1, il 28% in R2, il 60% in R3 e il 36% in R5 rispetto a quella del Verbano-Cusio-Ossola. In quest’ottica anche la provincia di Torino raccoglie solo il 20% pro capite nel raggruppamento 4 rispetto al “campione” regionale, mostrando quanto sia difficile ottenere buoni risultati nelle grandi città. Ecco perché la presenza di una provincia che stacca nettamente tutte le altre deve essere vista come una dimostrazione della possibilità di raggiungere risultati significativi, che per la regione si tradurrebbero in oltre 14.000 tonnellate di RAEE raccolti in più su base annua: complessivamente un aumento del 57% della raccolta regionale. Un obiettivo estremamente sfidante, ma anche un obiettivo molto remunerativo per i comuni o le società di gestione rifiuti presenti in regione”.

 

Centro di Coordinamento RAEE

Il Centro di Coordinamento RAEE è un consorzio di natura privata, gestito e governato dai Sistemi Collettivi sotto la supervisione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e del Ministero delle imprese e del made in Italy. È costituito dai Sistemi Collettivi dei produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), in adempimento all’obbligo previsto dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014.

Il compito primario del Centro di Coordinamento RAEE è garantire su tutto il territorio nazionale una corretta gestione dei RAEE originati dalla raccolta differenziata, assicurando che tutti i Sistemi Collettivi lavorino con modalità ed in condizioni operative omogenee; il Centro di Coordinamento RAEE stabilisce, inoltre, come devono essere assegnati i centri di raccolta RAEE ai diversi Sistemi Collettivi.

Cori razzisti allo stadio, 171 daspo

A seguito dei cori razzisti intonati in occasione della semifinale di Coppa Italia Juventus-Inter dello scorso 4 aprile, sono state adottate dalla Questura di Torino, nell’ambito del contrasto al fenomeno del razzismo nelle manifestazioni sportive, nr.171 contravvenzioni per violazione del regolamento d’uso dell’impianto sportivo nei riguardi di altrettanti tifosi juventini che hanno intonato i predetti cori.

Nei loro riguardi saranno adottati anche provvedimenti Daspo.

Dalla visione delle immagini è stato possibile riscontrare anche alcuni cori effettuati dai tifosi interisti ed inneggianti i fatti che accaddero allo stadio Heysel di Bruxelles.

 

Di quanto sopra è stata anche inoltrata una specifica nota alla Procura Federale della FIGC per gli aspetti di competenza

Aggredito e ferito per strada muore in ospedale

Era stato ferito gravemente nel pomeriggio di ieri, domenica 23 aprile, in una lite avvenuta a Novara.

L’uomo, 31 anni, di origine tunisina, è stato aggredito da un connazionale per una vicenda di alcuni giorni prima. È stato  colpito al costato, forse con il collo di una bottiglia rotta.

Il 118 ha soccorso il 31enne e lo ha portato all’ospedale Maggiore in codice rosso. In serata le sue condizioni sono peggiorate e l’uomo è deceduto intorno alle 23.