ilTorinese

“Inter Action”, fotografia e scultura attraversate da un unico fil rouge

Nella mostra dedicata allo scultore Enzo Sciavolino e alla sua compagna fotografa Elsa Mezzano , in programma allo spazio Open Ada di Torre Pellice

 

La fotografia si sposa con la scultura nella mostra bipersonale intitolata “Inter Action”, “Tornare a scolpire il mare” di Enzo Sciavolino e “Lo sguardo di Elsa” di Elsa Mezzano, che si terrà nello spazio culturale Open Ada di Torre Pellice.

Inaugurazione sabato 10 giugno; la mostra rimarrà aperta fino a domenica 6 agosto prossimo.

L’esposizione ‘InterAction’ comprende il nucleo di opere “Tornare a scolpire il mare” di Enzo Sciavolino e le opere fotografiche di Elsa Mezzano.

Si tratta di un incontro tra due artisti che sono insieme nella vita professionale e privata da quasi sessanta anni e che sono stati capaci di influenzare reciprocamente il loro linguaggio espressivo.

Lo storicizzato scultore siciliano e la nota fotografa piemontese espongono nello stesso spazio per la prima volta, in un connubio espositivo che racconta la loro produzione artistica e reciproca ispirazione creativa.

Presso la Galleria Open Ada convivono al piano superiore 24 fotografie b/n della Mezzano sviluppate su carta pregiata e in camera oscura dall’autrice, di formato 60×80 oltre a una grande immagine su tela, esposta precedentemente alla Biennale di Venezia del ’78. Al piano terreno campeggiano una ventina di opere di Sciavolino , tra arazzi stampati su tela, grandi medaglioni pendenti in plexiglass, mobili scultura in legno, testine e incisioni.

Chi come Elsa Mezzano ha, sin da giovane, attraversato le esperienze artistico performative intorno alla danza e ha mostrato attenzione nei confronti di vicende di Paesi dal punto di vista sociale e politico molto complessi, come l’Iraq ( tema sul quale è stata curata una mostra nel 2007, a Pecetto Torinese), ha un occhio allenato nei confronti della gestualità e plasticità del corpo che si piega, muore e a volte rinasce, come nelle opere scultoree di Enzo Sciavolino. Questo è un prodromo importante per capire il taglio di questa artista, che da oltre cinquanta anni coltiva la sua autonomia di click, ed esercita autorevolezza in questo settore, tramite il suo sguardo estremamente sensibile.

Essere partner artistica e di vita dell’artista siciliano rappresenta una cifra distintiva che nulla le ha tolto, semmai aggiunto.

Si è presa cura in modo meticoloso ed esigente della presenza scenica di opere tridimensionali e ha approfondito le dinamiche di relazione e di composizione corale degli allestimenti.

Sviluppando lo spazio d’indagine, ha valorizzato il suo cammino individuale e ha saputo tradurre temi e istanze di militanza condivisa.

Elsa Mezzano è una fotografa dallo sguardo molteplice, capace di scomporre un discorso sempre nuovo, che non recita e non ripete l’evidenza, ma rivisita l’opera altrui, arricchendola di significati ulteriori per lo spettatore. È stata capace di portare alla luce, con epicita’ data dai pastelli o con l’acutezza delle tempere, quel desiderio riposto oltre l’umano sentire, seguendo le orme di un grande fotografo quale Henri Cartiere Bresson.

La forza prorompente dei bronzi figurativi di Sciavolino, la restituzione storica, sotto forma di scultura (fusione o, più recentemente taglio su legno) di eventi-accadimenti di intenso impatto sociale e anche umano, si accompagna alla rappresentazione di personaggi politici, storici e intellettuali che hanno fortemente influenzato la storia d’Italia, unitamente alle creature allegoriche e surreali cui è sempre stato profondamente legato hanno fatto del suo lavoro artistico l’affermazione dei valori esistenziali in cui Sciavolinoha creduto profondamente fino ad oggi.

La sua produzione più recente si intitola Scolpire il mare e riassume molto bene i suoi mondi colorati e apparentemente giocosi, stilletando in guanti bianchi le forti grida verso una società sempre più sorda ai drammi della contemporaneità. Il suo linguaggio, tra calembour di medaglioni sospesi, incisioni allegoriche e armadietti familiari, si carica di oggettivazioni in parte rassicuranti e vicine all’immaginario dei bambini un mare-culla a dondolo, un cassetto pieno di onde, una finestra box per cavallo per poi conferire una stoccata interiore attraverso il simbolismo di denuncia che tali oggi rappresentano.

Mara Martellotta

Davide Bardo neo presidente dei Giovani Agricoltori di Torino

Passaporti in tempi eterni, la Città di Torino chiede un “cambio di passo”

Nella seduta di ieri, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità (33 voti favorevoli su 33 consigliere e consiglieri presenti) un ordine del giorno proposto da Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) che impegna sindaco e giunta comunale a farsi portavoce presso il Governo della necessità di intervenire per “ristabilire il diritto dei torinesi a ottenere il passaporto in tempi ragionevoli, andando così a risolvere una grave situazione che crea rabbia, malessere e frustrazione tra i cittadini e ne limita nei fatti la libertà di movimento”.

Ci sono state aperture straordinarie degli uffici della Questura – ha spiegato Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) – ma la situazione non si è ancora normalizzata e i tempi di attesa per il rilascio del passaporto sono ancora molto lunghi. Ci auguriamo quindi si intervenga per avere tempistiche adeguate a un Paese civilizzato come il nostro.

Per Nadia Conticelli (PD) è opportuno intervenire, per agevolare anche lavoratori e studenti che si recano in Inghilterra. Anche Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS), Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) e l’assessore alle Anagrafi Francesco Tresso hanno espresso parere favorevole alla proposta.

Amare il calore degli anziani

LIBERAMENTE Di Monica Chiusano

Non osserviamo gli anziani solo con tenerezza dolente. Inerpichiamoci sulla scala dei valori del tempo che gli hanno cresciuti, provando a ricostruire il loro vissuto e ciò che ancora devono combattere, spesso da soli e senza troppe risorse …
Loro hanno le ossa estremamente fragili e la pelle troppo sottile per riuscire a tenere quell’espressione forte e determinata di un tempo, dopo una vita vissuta che oggi non gli dà troppe speranze, se non farsi amare da chi non chiede loro qualcosa ma che  solo sa offrirgli, nell’amabile e tenera  consapevolezza di ritrovare quel calore infinito che non ha supponenza né bisogno di vendersi.
Impariamo ad amare come loro: a prescindere!

Intrecciare parole e immagini, esce “Rivoluzioni”

In concomitanza con la presentazione nello spazio della Biblioteca de Il Circolo dei Lettori di Torino – 30 maggio ore 18 – esce in libreria il primo volume, “Rivoluzioni” della collana “Intrecciare parole e immagini” edito da Sanpino.

Dialogo tra chi scrive e chi fotografa – Ivo Saglietti e Domenico Quirico

A Cura di Tiziana Bonomo

Pagine 125

Fotografie di Ivo Saglietti : 30 interne più la copertina

Testi Domenico Quirico, Ivo Saglietti, Tiziana Bonomo

Prezzo 20 euro

EVENTO

Dove Il Circolo dei Lettori

Quando martedì 30 maggio 2023 ore 18

Info +39 011 8904401 Circolo dei Lettori – +39 335 7815940 ArtPhotò

Sanpino Edizioni è lieta di presentare una nuova collana editoriale: Intrecciare parole e immagini raccogliendo i contenuti degli incontri che Tiziana Bonomo ha ideato e organizzato con alcuni dei fotografi più talentuosi in dialogo con il giornalista Domenico Quirico. Sono nati intensi e suggestivi scambi con personalità diverse, ma accomunati dall’attenzione verso alcune tematiche: la testimonianza in prima linea, la sensibilità, il dubbio, la ricerca. Il primo numero della collana “Intrecciare parole e immagini” ha come protagonista il celebre fotoreporter Ivo Saglietti sul tema delle “Rivoluzioni”. Cosa si può capire dalle rivoluzioni, cosa si può scrivere e fotografare che rimanga memoria e non si perda nel tempo? Guardare le foto di Saglietti e leggere le parole di Quirico è fare un salto nell’umanità che combatte senza esitazione, è afferrare la fatica e il dolore di un destino avverso. Neri intensi, ombre lunghe, colpi di luce è il linguaggio che entrambi utilizzano per lasciarci commuovere, per stupirci anche quando tutto sembra ormai non stupirci più.

CHI SONO

IVO SAGLIETTI Si dedica alla fotografia di reportage, documentando le realtà sociali e politiche più critiche in diverse aree del mondo. Ha pubblicato ed esibito il suo lavoro in tutto il mondo e nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto molti prestigiosi riconoscimenti, tra i quali: tre volte il World Press Photo e il premio Chatwin Occhio Assoluto. Ivo Saglietti appartiene a quella “nobile schiera” di fotografi per i quali è importante partecipare emotivamente alla realtà stabilendo con le persone che ritrae un rapporto umano. Ciò che gli preme raccontare è l’uomo e il suo destino. Dal 2000 è membro associato dell’agenzia fotogiornalistica Zeitenspiegel Reportagen.

DOMENICO QUIRICO È giornalista del quotidiano “La Stampa” dai primi anni ’80. Inviato di guerra, corrispondente da Parigi, ha narrato guerre, rivoluzioni, migrazioni degli ultimi tre decenni confermandosi come una delle più grandi voci del giornalismo italiano militante. Autore di numerosi libri, ha ricevuto prestigiosi premi giornalistici come il “Montanelli” e il “Terzani”. La sua parola vola sopra montagne di fatti, pensieri, mondi diversi, tocca creste alte e si deposita per creare un’eco chiara, distinta dentro di noi. 

TIZIANA BONOMO Nata a Torino, ha lavorato a lungo nel marketing e nella comunicazione di grandi aziende internazionali. Negli ultimi anni ha fondato ArtPhotò con cui promuove e sperimenta progetti legati alla fotografia di documentazione e impegno sociale. Autrice del libro Il fascino dell’imperfezione. Dialoghi con Domenico Quirico (Jaca Book, 2021). 

SANPINO EDIZIONI eS nasce con l’obiettivo di provocare pensieri ed emozioni con particolare attenzione alla cultura contemporanea e ai segni dei tempi. Intende riproporli con una produzione di alta qualità. Per questo motivo dedica una cura particolare alla selezione degli autori, alla ricerca di testi adatti ad un pubblico ampio per una vasta divulgazione e al “packaging” delle idee in una elegante veste editoriale corredata da immagini originali. Diffondere buone idee con stile: questo il nostro focus. — Cristina Florio — Edizioni Sanpino

“Non abbiamo bisogno di un altro eroe…”

Music Tales, la rubrica musicale

“Non abbiamo bisogno di un altro eroe Non ci serve di conoscere la strada di casa

Tutto ciò che vogliamo è la vita oltre la cupola del tuono”

Il tema del brano è principalmente un inno contro la guerra e la violenza. La versione utilizzata durante il brano differisce da quella pubblicata su album e singolo per lunghezza.

La canzone ricevette una candidatura ai Golden Globe nella categoria “miglior canzone originale” nel 1986 ed ai Grammy Award nella categoria “Miglior performance femminile pop”.

Oggi ho scelto, come prevedibile, un brano di Tina Turner, volata altrove da pochi giorni.

Tina, pseudonimo di Anna Mae Bullock (Brownsville, 26 novembre 1939 – Küsnacht, 24 maggio 2023), è stata una cantante statunitense naturalizzata svizzera, tra le più famose e acclamate interpreti della musica rock.

Con una carriera lunga più di mezzo secolo, che va dagli anni sessanta agli anni duemila, è stata definita “La regina del rock and roll”.Nel 1991 è stata inserita assieme all’ex marito Ike Turner nella Rock and Roll Hall of Fame, e nel 1967 fu la prima artista afrostatunitense e la prima donna ad apparire sulla copertina della rivista Rolling Stone.

Nel 1986 ricevette una stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Tina Turner nacque a Brownsville, nello stato del Tennessee. All’età di dieci anni cantava già nel coro della chiesa della sua città, dove il padre Richard era pastore. Nel 1956 i genitori si separarono; Anna Mae e la sorella Alline andarono a vivere a Saint Louis, dove Anna Mae incontrò il musicista Ike Turner.

Nel 1958 registrarono il brano Boxtop che segnò il debutto discografico della cantante con lo pseudonimo Little Ann. Nel 1960, accompagnati dalle vocalist The Ikettes, pubblicarono A Fool in Love (primo singolo in cui fu utilizzato lo pseudonimo Tina Turner), che ottenne subito un notevole successo giungendo ai primi posti nelle classifiche internazionali.

Tina e Ike si sposarono alla fine del 1960 a Tijuana, ma il matrimonio venne invalidato perché Ike non ottenne il divorzio dalla prima moglie; comunque Tina assunse il cognome di Ike. La relazione con Ike fu però funestata dai continui abusi di lui, esasperati dalla sua grave dipendenza dalla cocaina, situazione che compromise gravemente il suo rapporto con Tina, tanto da condurlo a commettere su di lei abusi verbali e fisici continuati. Durante uno di questi litigi, al culmine dell’esasperazione, la Turner fuggì dall’hotel in cui la coppia si trovava. Nel 1976 la cantante chiese istanza di divorzio, che fu finalizzato il 29 marzo 1978.

Nel 2013, dopo avere vissuto quasi vent’anni con il compagno Erwin Bach nel paesino di Küsnacht, nei pressi di Zurigo, ricevette la cittadinanza svizzera. Il 24 ottobre dello stesso anno rinunciò al passaporto statunitense e alla doppia cittadinanza, mantenendo solo quella elvetica.

Il 4 luglio 2018 si suicidò a 59 anni Craig Raymond Turner, il primogenito della cantante, avuto a 18 anni da Raymond Hill, sassofonista della sua band Kings of Rhythm.

La Turner si definiva battista buddista, alludendo alla sua educazione nella chiesa battista e alla sua successiva conversione al buddismo. Durante la sua infanzia e la prima età adulta la Turner appartenne alla religione battista, ma in un’intervista del 2016 dichiarò Mi considero definitivamente una buddista. La Turner iniziò a praticare il buddismo di Nichiren nel 1973 dopo averlo scoperto tramite un’amica di Ike di nome Valerie Bishop.

In un’intervista dell’agosto 2011 allo Shambhala Sun, Turner dichiarò di avere aderito agli insegnamenti e ai valori dell’associazione buddista Soka Gakkai International. Turner dichiarò in un’intervista dell’agosto 2018 a World Tribune che durante i periodi più difficili della sua vita praticava il buddismo quattro ore al giorno e che, sia pure in forma ridotta, ne manteneva una pratica quotidiana.

Il 9 dicembre 2022 il figlio Ronnie, 62 anni, morì nella casa di Los Angeles. La moglie Aida ne diede l’annuncio su Instagram. Secondo il sito del New York Post, il figlio della Turner e del secondo marito Ike Turner aveva avuto molti problemi di salute tra cui un cancro.

Vita tortuosa fino alla fine, provata da malattie potenzialmente letali.

È morta il 24 maggio 2023 all’età di 83 anni nella sua casa di Küsnacht vicino Zurigo, dopo diversi anni di malattie.

In seguito alla sua scomparsa, diverse celebrità dello spettacolo e non l’hanno commemorata, come Beyoncé, Mick Jagger, Mariah Carey, Diana Ross, Madonna, Dolly Parton, Elton John, Oprah Winfrey, Angela Bassett e Priscilla Presley, così come il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i suoi predecessori Barack Obama e Bill Clinton.

“Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni.”

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=kDERlmd2NS4&ab_channel=TinaTurner-Topic

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

CHIARA DE CARLO

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

A giugno Volontariato in festa a Collegno

19° FESTA DEL VOLONTARIATO
dal 7 al 10 giugno P.zza Pertini – Collegno
“UN MONDO DA FAR GERMOGLIARE”

L’Associazione Millemani “InSIeme per condividere” è un’associazione di Collegno (To) che ha come finalità, tra le varie attività, quella di promuovere il volontariato, creando momenti di aggregazione, rete e sinergia tra le associazioni che vi aderiscono. In collaborazione con l’Associazione Millemani “InSIeme per condividere” opera l’Associazione “Gruppo Ranger GRMP”, associazione che si inserisce all’interno del Movimento Rangers. Questo si compone di vari gruppi: a Genova (GRMP), a Sestri Ponente (GRS), a Spoleto (GRSP), a Sant’Omobono (GRSO), Campina-Romania (GRC) e a Rumo-Trentino (GRT).
Si tratta di un coordinamento tra associazioni che riuniscono ragazzi dai 6 anni in su con lo scopo di “crescere seguendo un ideale”. Sebbene nasca da una realtà cristiana accoglie anche chi non abbraccia tale fede, ma che comunque crede nella crescita dell’uomo nella società, nel rispetto del prossimo.
Fondatore di queste realtà è P. Modesto Paris, frate dell’ordine degli Agostiniani Scalzi, che da sempre ha testimoniato e trasmesso con il suo esempio lo spirito di comunità proprio degli agostiniani, guidando da più di 30 anni i ragazzi del Movimento e da oltre 25 anni il gruppo di Millemani.
Il Tema che farà da filo conduttore durante la festa è: “UN MONDO DA FAR GERMOGLIARE”
I germogli sono l’inizio di una nuova vita. Sono piccoli, talvolta invisibili, ma così potenti da crescere, svilupparsi e dare così vita ad un nuovo inizio. Anche in mezzo alle sterpaglie, possono nascere germogli di fiori bellissimi. Lo stesso vale per le idee, le speranze e le visioni per il futuro, per un mondo migliore, più solidale e aperto all’ascolto e al dialogo, per un futuro migliore, soprattutto per i giovani.

La Festa
La festa del volontariato è un’occasione per le associazioni che operano nel sociale, di far conoscere i propri progetti, intrecciare rapporti con le altre realtà di volontariato creando un clima di comunità e per fare attività propria di autofinanziamento.
L’organizzazione metterà a disposizione le proprie strutture, mentre il Centro Servizi per il Volontariato “Vol.To” fornirà tavoli, sedie e griglie con le quali ogni associazione potrà provvedere ad allestire il proprio stand, se possibile portarsi un proprio gazebo 3×3 per esporre materiale divulgativo e oggettistica varia con la dicitura “offerta libera”.
L’Organizzazione allestirà un proprio banchetto oltre allo stand gastronomico, inoltre saranno previste: band musicali, animazione per tutte le età, work shop, musical a cura dei ragazzi Rangers, e non mancheranno riflessioni intorno al tema della festa con il contributo delle Associazioni di Volontariato.
Alle Associazioni si chiede di:
• assicurare la presenza possibilmente per tutta la durata della manifestazione, qualora non fosse possibile, è sufficiente comunicare il dettaglio dei giorni di presenza. La partecipazione per le associazioni di volontariato è gratuita.
• esporre materiale divulgativo, oggettistica varia con la dicitura “offerta libera a partire da…” allestendo il proprio spazio.
• Collaborare insieme agli organizzatori per una buona riuscita della manifestazione, pubblicizzarla e fare un passa parola per invitare altre associazioni di volontariato di propria conoscenza.
• Se possibile portare un proprio gazebo e tavolo specificandolo nella scheda di adesione.

P.zza Pertini – Borgata Paradiso Collegno
Vi invitiamo a compilare la Vostra adesione che trovate in allegato e a inviarcela per e-mail
all’indirizzo: paradiso-07@libero.it; per qualsiasi informazione potete contattare Patrizia : 349-6125785

Il Presidente Ass.ne
Millemani InSIeme per Condividere ets
Filippo Sava
Il Presidente Ass.ne Millemani Gruppo Ranger GRMP odv
Sara Pregnolato

La tragedia dell’Heysel, 38 anni fa la strage di tifosi allo stadio di Bruxelles

Accadde oggi

Una delle pagine più nere,avvilenti,pazzesche e drammatiche nella storia del calcio mondiale.39
morti, di cui 32 italiani, e oltre 600 feriti.Fu questo il bilancio della tragedia avvenuta il 29 maggio 1985, in occasione della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles.I tifosi bianconeri vennero travolti dagli hooligans inglesi, schiacciati contro le balaustre o precipitati dalle gradinate.Sono ancora impresse dentro di noi quelle infauste immagini di corpi schiacciati ed il fuggi fuggi generale della gente terrorizzata da quanto stava accadendo.
La partita si giocò comunque per decisione dell’ Uefa,in accordo con la polizia belga.Per la cronaca vnse la Juventus per 1-0, grazie al gol di Platini,su rigore inesistente, che regalò la prima Coppa dei Campioni nella storia dei bianconeri.La società ed il popolo bianconero ricordano,ogni anno,l’immane tragedia con diverse celebrazioni, così come il Liverpool in Inghilterra.

Enzo Grassano

La Sala Rossa: “continuità territoriale tra Piemonte e Sardegna”

La Sala Rossa ha approvato un ordine del giorno che impegna Sindaco e Giunta “ad attivare subito un confronto con il Governo e il Ministero competente per studiare il nuovo modello di continuità territoriale, che sia capace di garantire un sistema industrialmente sostenibile di collegamenti certi fra Torino e la Sardegna, frequenti e ad orari sicuri, nell’interesse dei cittadini e dell’Economia del territorio per il rafforzamento di Torino e dell’aeroporto di Caselle, così come è avvenuto per gli scali delle città come Milano e Roma”.

Il documento, proposto dal consigliere Tony Ledda, ricorda come siano circa 20.000 i sardi residenti a Torino che, nel corso degli anni, hanno lasciato l’isola della Sardegna per trasferirsi e trovare occupazione nella Città di Torino, e circa 50.000 i nuclei familiari di sardi in tutta la Regione Piemonte;

Il diritto alla mobilità, ricorda l’ordine del giorno, va garantito e tutelato, e la politica dei trasporti è fondamentale per la costruzione di una coesione socioeconomica, oltre a consentire ai cittadini sardi di nascita e origine il mantenimento dei legami affettivi con la propria terra e il rafforzamento delle rotte aeree fra Regione Piemonte e Sardegna rappresenterebbe un vantaggio turistico, commerciale culturale e sociale importante, da considerare ben oltre il periodo estivo.

Il documento evidenzia come, ad oggi, non si sia ancora raggiunta la giusta soluzione per identificare un modello che garantisca la continuità territoriale (prevista anche nella Costituzione) a differenza di altri Paesi Europei che effettuano rotte per le isole con condizioni vantaggiose per i residenti.

Illustrando l’ordine del giorno, il consigliere Ledda ha sottolineato come, in assenza di provvedimenti di continuità territoriale, molti cittadini sardi non riescano, ad esempio, a curarsi agevolmente presso l’ospedale oncologico di Candiolo e come sempre meno siano gli studenti che provengono dalla Sardegna per iscriversi negli atenei torinesi.

Giallo a Torino: titolare di scuola guida trovato morto nel bagagliaio di un’auto

La scorsa notte a Torino, in via Rovigo nel quartiere Aurora, è stato rinvenuto il cadavere di Marco Conforti, un uomo di 55 anni, titolare di una scuola guida di Chivasso. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione e  si trovava all’interno del bagagliaio di un Suv, situato in una zona confinante con il centro cittadino e situata a nord. A lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti che hanno notato un cattivo odore proveniente dall’auto. La zona circostante presentava macchie di sangue, il che ha portato gli investigatori della squadra mobile della questura di Torino a intervenire sul posto. La scomparsa dell’uomo era stata denunciata alcuni giorni prima dalla ex compagna.