ilTorinese

Tornano le Giornate Fai d’autunno

Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022

Visite a contributo libero in 700 luoghi inaccessibili o poco valorizzati di 350 città italiane. Alla scoperta di un patrimonio sorprendente e inaspettato, che è in ogni angolo del Paese

Elenco dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it

TANTI LUOGHI APERTI IN PIEMONTE

 

Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno, d’autunno, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, con la partecipazione di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture diffusi e attivi in tutta Italia.

I Delegati e Volontari della Fondazione, come ogni anno, metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare agli italianila ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio”, e che perciò tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

Sono oltre 700 le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni: meraviglie da scoprire, nascoste in luoghi poco conosciuti e solitamente inaccessibili, che raccontano storia e natura dell’Italia, spaziando dall’archeologia all’architettura, dall’arte all’artigianato, dalla tradizione alla memoria, dall’antico al moderno, dalla città alla campagna. Dai palazzi delle istituzioni alle architetture civili ospedali, carceri, scuole e università, e perfino porti da chiese e conventi a dimore private, ville e castelli, da siti archeologici a moderni centri di ricerca, dai borghi immersi nella natura a parchi, giardini e orti in città, dai villaggi operai ai laboratori artigianali e alle industrie del made in Italy: tutto questo, e molto altro, è il patrimonio culturale dell’Italia che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.

Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, che andrà a sostegno della missione e dell’attività del FAI (l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione all’evento sono consultabili sul sito www.giornatefai.it). Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento (box sotto per dettagli).

Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono nell’ambito della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia” che il FAI organizza nel mese di ottobre e si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Sarà possibile inoltre sostenere la Fondazione con l’iscrizione annuale, online o in piazza in occasione dell’evento, un gesto concreto in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutte le aperture e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Per l’elenco completo dei luoghi visitabili e le modalità di partecipazione consultare il sito www.giornatefai.it.

Con le Giornate FAI dAutunno 2022 si avvia la collaborazione tra FAI e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito di un Accordo recentemente firmato, volto a sviluppare e diffondere buone pratiche e a sensibilizzare i Comuni Italiani sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Tra le aperture e gli itinerari più interessanti proposti in PIEMONTE:

TORINO

In occasione delle Giornate FAI d’Autunno verranno aperti 5 luoghi che custodiscono importanti biblioteche:

Campus Einaudi e la sua biblioteca storico-economico-giuridica

Il Campus Luigi Einaudi dell’Università degli Studi di Torino, progettato dall’archistar Norman Foster, è stato inaugurato nel 2012 e inserito dalla CNN tra i 10 edifici moderni più spettacolari del mondo.Ospita la biblioteca Norberto Bobbio, la seconda più grande del Piemonte e una delle più importanti in Italia in ambito accademico, nata dalla fusione di 4 grandi biblioteche: Ruffini, Patetta, Solari e Cognetti. A questo nucleo storico si è aggiunta nel 2016 la biblioteca europea Gianni Merlini. È collocata su 4 piani e le collezioni sono interamente a scaffale aperto, salvo i libri antichi e rari conservati in 8 stanze climatizzate; possiede più di 28.000 libri antichi e numerosi fondi di persona.

Curia Maxima con la sua biblioteca storico-giuridica

Fin dal 1879 il Comune di Torino, proprietario del complesso della Curia Maxima, ha concesso locali a titolo gratuito per la sede del Consiglio dell’Ordine Avvocati e per la costituenda biblioteca. Negli anni il piccolo nucleo librario iniziale è stato ampliato grazie a lasciti e donazioni di enti e autorità e grazie all’impegno del Consiglio che lo ha implementato con collane, riviste giuridiche e monografie. La proposta del FAI verrà completata dalla visita alle aule già sedi delle Assise che ospitarono storici processi come quello per i Martiri del Martinetto e quello alle Brigate Rosse.

Accademia di Agricoltura con la sua biblioteca storico-naturalistica

Ingresso dedicato agli iscritti FAI

Antica dimora nell’Ottocento di Eleonora dei conti Massel, il palazzo è stato ceduto da Sofia di Cacherano di Bricherasio, ultima erede, all’Istituto Salesiano per le Missioni, il quale ne vendette una parte nel 1951 all’Accademia di Agricoltura. La sua biblioteca possiede circa 6.000 volumi, 20.000 opuscoli e 900 testate di periodici, delle quali 50 ancora correnti, di argomenti che spaziano dalle scienze agrarie e naturali alla veterinaria, all’economia, alla giurisprudenza, alla meccanica agraria, etc. e che provengono da varie donazioni e collezioni raccolte nel tempo, oltre a circa 500 libri antichi, di cui 8 cinquecentine.

Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione con la sua biblioteca storico-militare

Il Palazzo Arsenale è uno dei più imponenti edifici torinesi e ospita oggi il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. La biblioteca del Comando, nonché Biblioteca militare del Presidio di Torino, su determinazione dello Stato Maggiore dell’Esercito, trae le sue origini da quella sorta presso la Reale Accademia Militare di Torino, nata nel 1678 per volere di Madama Maria Giovanna Battista di Savoia–Nemours. Il suo patrimonio librario comprende un fondo antico (1483 – 1829) e uno più moderno (1830 – nostri giorni). È presente, anche, una cospicua dotazione di materiale archivistico legato all’attività della Regia Accademia Militare, dal 1816 al 1943, tra cui alcune pagelle dell’Allievo Camillo Benso Conte di Cavour.

Biblioteca “Silvio Curto” del Museo Egizio

Il primo nucleo librario da cui ebbe origine la Biblioteca risale al 1824 in concomitanza con la nascita del Museo stesso; si tratta però di poche opere anche se di gran pregio, come la Description de l’Egypte della spedizione Napoleonica, i Denkmaeler di Lepsius e i Monumenti dell’Egitto e della Nubia del Rosellini. A partire dagli anni Cinquanta del Novecento grazie a doni da parte di studiosi, ma soprattutto a una massiccia campagna di acquisti, la Biblioteca divenne un importantissimo e imprescindibile strumento di lavoro per tutti coloro che studiavano la collezione museale, nonché una delle uniche biblioteche egittologiche in Italia. La collezione è specialistica e tratta argomenti quali egittologia, papirologia, museologia e studi più approfonditi sul patrimonio culturale in generale.

CIRIÈ (TO)

Cappella di Robaronzino

Tra le molte cascine sorte nei secoli scorsi nelle campagne che circondano il centro abitato di Devesi (frazione di Ciriè), quella di Robaronzino è una delle più antiche e delle più belle. La struttura originale del complesso, che ancora oggi è circondato su tre lati dall’antico muro di cinta in pietra e mattoni, risale al XVII secolo. I primi documenti che citano Robaronzino come cascina risalgono a fineSeicento, ma questo complesso visse le più importanti vicende della sua storia nella prima metà del Settecento, quando il banchiere Antonio Faccio di Carignano ne acquisì la proprietà (1735) e costituì una cappellania presso la chiesa della cascina (1741). La Cappella, che all’esterno si presenta semplice e lineare, è all’interno un vero gioiello barocco: l’altare, attribuibile a Bernardo Vittone, è coronato da candelabri e putti lignei; pregevolissimi stucchi di maestri luganesi ornano la chiesa; l’abside è decorata da una tela che raffigura l’Immacolata Concezione; le pareti laterali presentano quattro grandi tele, opera del pittore Pietro Francesco Guala.

RUBIANA (TO)

Pinacoteca Comunale Francesco Tabusso

Allestita nel 2016 nelle sue forme attuali, la Pinacoteca Comunale sorge nel centro di Rubiana. Nei locali dell’antica cappella di ciò che fu un convento di suore, oggi l’arte contemporanea fornisce una lettura unica del territorio della Valle di Susa attraverso le opere dei più rilevanti artisti contemporanei piemontesi. La visita darà modo di approfondire la conoscenza dell’opera del pittore Francesco Tabusso e leggerla in dialogo con molti altri artisti che con il Maestro hanno condiviso importanti percorsi comuni.

Villa Tabusso

Ingresso dedicato agli iscritti FAI

Villa Tabusso sorge in una borgata del Comune di Rubiana, sulle pendici del Colle del Lys. Circondata da un bel parco, è ancora oggi luogo di villeggiatura della famiglia del pittore Francesco Tabusso, che qui trascorse gli anni della sua adolescenza, iniziando a dipingere nello studio dell’ultimo piano. L’edificio di tre piani, progettato nel 1906, è un tipico esempio di Liberty alpino di inizio Novecento. Acquistata da Alfredo Tabusso – nonno del Maestro – nel 1927 è sempre stata luogo di riferimento della famiglia, che qui sfollò durante la guerra. La villa, normalmente chiusa al pubblico, verrà aperta in occasione delle Giornate FAI d’Autunno con un percorso che comprende gli spazi pubblici e lo studio del terzo piano, nel quale l’artista iniziò il proprio cammino artistico.

ALESSANDRIA

Casa del Mutilato

La Casa del Mutilato della Provincia di Alessandria è stata progettata dall’Architetto Venanzio Guerci e commissionata dall’allora presidente dell’associazione Vittorio Nicola. I lavori presero avvio nel 1938 e venne inaugurato nel 1940. Si tratta di un esempio assai rappresentativo di arte razionalista dell’epoca; le finestre della facciata, in particolare, sono squadrate nel pieno rispetto dei canoni dello stile allora in voga, ma alleggeriscono la visuale le tre finestre della balconata con arco a tutto sesto. Il modernismo dell’edificio è evidente soprattutto nell’illuminazione della scala interna, assai imponente, ricoperta all’interno di marmo bianco di Carrara. Nel complesso il progetto riflette la solennità, la grandiosità e la commistione tra funzionalità e magnificenza tipici dell’edilizia pubblica di quel periodo. Di grande pregio la decorazione della sala delle adunate nella cui abside compare una grande pittura murale dedicata al sacrificio dei mutilati ad opera di Alberto Caffassi. All’interno del bene, solitamente chiuso al pubblico, si potrà ammirare anche una mostra dal titolo NATURA MIRABILE.

Chiesa di San Giacomo della Vittoria

La Chiesa di San Giacomo della Vittoria è un gioiello storico-artistico, simbolo architettonico per la città di Alessandria dell’epoca rinascimentale. L’edificio primitivo, iniziato nel 1392, venne dato agli agostiniani nel 1405 dopo breve officiatura dei preti secolari. Agli agostiniani si devono i lavori di riplasmazione architettonica e ridecorazione eseguiti fra i secoli XVIII-XIX. La chiesa oggi si presenta ad aula unica con volta a botte e abside poligonale, mentre le pareti perimetrali sono scandite da tre archi per lato; il rivestimento marmoreo dei pilastri è riconducibile a un intervento novecentesco. La volta presenta motivi decorativi ad affresco e cornici in stucco dorato riconducibili agli anni ’50-’60 dell’Ottocento. Degno di particolare nota è ciò che rimane dell’originaria decorazione trecentesca ad affresco: la Madonna del latte del 1395 attribuito al pittore lodigiano detto ‘Maestro di Ada Negri’.

MORANO SUL PO (AL)

La Grangia di Pobietto e il Museo della Civiltà risicola

Frutto di aggregazioni e rifacimenti che si sovrappongono nell’arco dei secoli, la grangia di Pobietto, fondata nel 1185, è una grande tenuta agricola organizzata secondo il modello delle grange monastiche. Storicamente parte di un sistema di tenute dipendenti dall’Abbazia di Lucedio, è un organismo in continua evoluzione e nel corso dei secoli ha subito modificazioni e ampliamenti determinati dall’evoluzione delle tecniche e dei processi agricoli. Aveva una struttura a corte chiusa fortificata, protetta da un alto muro perimetrale con l’ingresso difeso da una torre-porta. Il complesso posto al centro delle aree coltivate, era formato da una serie di edifici che comprendevano le stalle, le officine, i magazzini, il mulino, la cappella e l’abitazione del “grangerius”. Nel Novecento, quando il riso diventò la coltivazione principale, furono costruiti fuori dalla corte i dormitori che ospitavano le mondine e i lavoratori stagionali delle risaie, dove oggi è collocato il Museo della Civiltà risicola e dell’ambiente di pianura, che contiene una ricca collezione di attrezzi e macchine relativi alla coltivazione e al trattamento del riso, iniziata nel 1989 già a cura del comune di Morano sul Po, e successivamente implementata dalla famiglia Canepa, tuttora affittuaria.

MASIO (AL)

Castello di Redabue

Posto in una zona teatro per secoli di lotte per il possesso del Monferrato, il Castello di Redabue venne edificato nel XIII secolo. Oggetto di scontri e saccheggi tra le famiglie dei Paleologo e dei Visconti, nel 1440 fu distrutto da Facino Cane, assoldato da Teodoro II di Monferrato. Nuovamente nel Seicento il castello costituì uno dei punti nevralgici durante due guerre di successione del Monferrato provocate dalle ambizioni dei Savoia. Più volte perduto e ripreso dagli spagnoli contro i franco savoiardi di Vittorio Amedeo II, subì grossi danneggiamenti fino al Settecento quando il Monferrato divenne di casa Savoia. Oggi al suo interno rimangono, alcuni archi di tufo alternati a mattoni databili intorno al XIII secolo, le torri merlate e una torre quadrata scostata dal corpo principale. Dal 1830 l’edificio e tutta la tenuta vennero acquistati dalla famiglia Doria Lamba che vi stabilì la sua residenza estiva. Completamente restaurato all’inizio dell’Ottocento e solitamente non visitabile, è ricco di spazi particolarmente scenografici: quelli completamente ristrutturati dell’antica cantina, l’adiacente chiesa disegnata dallo Juvarra, alcuni saloni del Castello, il giardino antistante, il bellissimo parco di circa dieci ettari caratterizzato da lunghi viali e grandi prati.

OVADA (AL)

Palazzo Spinola e Chiesa Santa Maria delle Grazie

Palazzo Spinola, costruito nella seconda metà del XVII secolo, è parte di una grande struttura che comprende un’area delimitata da via San Paolo, Piazza San Domenico, Vico Oratorio e via Ripa. In quest’area, oltre al palazzo signorile, si trovano cortili, porticati, locali di servizio, scuderie e cantine. L’ingresso all’edificio immette in spaziosi locali di rappresentanza da cui si sale al piano nobile, dove si trovano ambienti luminosi dai soffitti decorati. La Chiesa Santa Maria delle Grazie, oggi San Domenico (più conosciuta come Chiesa dei padri Scolopi), realizzata nel 1481 sulla struttura di una precedente chiesa romanica a sua volta eretta sui resti di un nucleo protocristiano, subì diversi interventi di restauro al termine dei quali vennero riportate a vista le originali strutture romaniche. All’interno diverse tele, tra cui una attribuita al Fiasella. L’imponente austerità del palazzo unitamente alla facciata della chiesa formano una spettacolare e scenografica quinta alla piazza su cui si affacciano.

FRINCO (AT)

Castello di Frinco

L’abitato di Frinco ha origini probabilmente nel IX secolo a seguito dell’invasione dei Franchi prima dell’anno 800, ma è documentato solo dal 1117 mentre il castello dal 1288. Dopo diverse vicissitudini storiche e passaggi di proprietà, intorno al 1960 inizia il degrado del castello,quando viene acquistato da un’azienda agricola che vi impianta un allevamento di pollame. Conseguente al suo fallimento, l’edificio viene sequestrato, posto all’asta e acquistato da privati nel 1992. Inizia così un travagliato iter di investimenti mancati e speculazioni che ritardano fondamentali lavori di restauro. Nel 2011 una frana ne mette a rischio la sicurezza e a febbraio 2014 si verifica il crollo di una porzione significativa dell’edificio che precipitata sull’abitato. Nel 2019 viene acquistato dal Comune che nel 2020 inizia i lavori di ripristino. In occasione delle Giornate FAI si visiteranno diverse aree e sale messe in sicurezza dopo i primi restauri e la collaborazione con il Politecnico di Torino, che ha dato una svolta per il rilancio del castello.

SOSTEGNO (BI)

Percorso tra le chiese

In occasione delle Giornate FAI d’Autunno verrà proposta una passeggiata, con partenza dal Municipio, alla scoperta di cinque importanti chiese e oratori del borgo di Sostegno, di epoche differenti e con caratteristiche particolari. Tra questi, la Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo, con impianto delle chiese barocche, a un’unica navata e con cappelle e altari laterali, in cui l’altare maggiore è dedicato a San Lorenzo, patrono del paese. La sua cupola subì un parziale cedimento strutturale nel 1923: ciò determinò il suo rifacimento qualche anno dopo e affrescata dal pittore Giuseppe Ferrero, che già aveva decorato la precedente. Sono rappresentati momenti della vita di San Lorenzo: i personaggi sono stati raffigurati traendo spunto da alcuni abitanti di Sostegno.

ROSAZZA (BI)

Alla scoperta del borgo di Rosazza

In occasione delle Giornate FAI verrà proposta una camminata durante la quale si potranno ammirare le bellezze di Rosazza, definito da molti il borgo più misterioso d’Italia, che sorge lungo una stretta striscia di terra tra la Valle del Lys e la Valsesia, circondata dalle Alpi Pennine. Ciò che colpisce di questo borgo sono le sue eccentriche strutture, prima fra tutte il Castello, fatto erigere dal Senatore Federico Rosazza. Questo luogo, oltre le singolari apparenze, è custode di tradizioni e mestieri legati alla vita della valle, usanze che vanno via via scomparendo.

Municipio e Torre Ghibellina, Castello e Casa Natale di Federico Rosazza

Ingresso dedicato agli iscritti FAI

Gli iscritti FAI potranno visitare le due torri, del Castello e civica, e la stanza natale del senatore Federico Rosazza. Progettato da Giuseppe Maffei, il Municipio spicca per il colonnato che arricchisce il portico antistante l’edificio. Le colonne, trattate con acido nitrico, si alternano, formando una pregevole bicromia, a quelle costruite in sienite grigia. Il campanile della vecchia chiesa fu trasformato in torre civica con l’aggiunta di una merlatura ghibellina e di un terrazzino circolare. Il Castello, anch’esso progettato da Giuseppe Maffei e oggi di proprietà privata, ha chiari riferimenti all’Esoterismo e alla Massoneria. Colonne, architravi e statue richiamano gli antichi templi di Paestum. Alcuni di questi manufatti furono travolti dall’alluvione del 1916, portati a valle dalle acque del torrente e posizionati in seguito nel Parco Comunale. La torre, a pianta circolare, è sormontata da una merlatura guelfa e una scala di 100 gradini in pietra conduce alla cima. Nella casa natale di Federico Rosazza sarà visitabile la sua stanza da letto con l’affresco che rappresenta la volta stellata in cui una stella è stata dipinta al contrario come da tradizione legata alla Massoneria.

GARESSIO (CN)

Laboratorio personale di Giorgetto Giugiaro

Ingresso dedicato agli iscritti FAI

Visita eccezionale, riservata agli iscritti FAI, della bottega-laboratorio personale di Giorgetto Giugiaro – mai aperta al pubblico – dove il noto designer di auto ha iniziato a disegnare, apprendendo i segreti dell’arte dell’affresco dal padre. Il luogo è inserito nel cuore di Garessio, suo paese natale e splendido borgo medievale, tutto da scoprire.

ALBA (CN)

Chiesa S.S. Cosma e Damiano

Ingresso dedicato agli iscritti FAI

Costruita su resti di mura e pavimentazioni romane, la Chiesa barocca dei Santissimi Cosma e Damiano (due medici fratelli vissuti tra III e IV secolo d.C.) è di origine molto antica e la si trova già menzionata in documenti del XII secolo. Verrà poi completamente ricostruita nel Settecento a partire dalle fondamenta e verrà aggiunto negli stessi anni il campanile. Il corpo della chiesa presenta un planimetrico schema longitudinale a unica navata, intervallato simmetricamente da due cappelle laterali. L’altare maggiore presenta solo parte delle sua conformazione settecentesca, in marmi policromi a colori tenui, essendo stato smembrato. In questo periodo l’edificio è chiuso per lavori di restauro; in occasione delle Giornate d’Autunno gli iscritti FAI potranno eccezionalmente visitare, su prenotazione, i lavori di cantiere, in fase di ultimazione, con la guida di esperti.

SALUZZO (CN)

Storie di sogni e sognatori al cimitero di Saluzzo
Il percorso cimiteriale proposto dalla Delegazione FAI di Saluzzo trova le sue origini nel passato del territorio del marchesato di Saluzzo. Infatti, nella città quattrocentesca, nell’attuale Chiesa della Consolata è ancora visibile un affresco dell’antica Danza della Morte, soggetto iconografico ricorrente nella decorazione dei luoghi di sepoltura. In un vortice inarrestabile, gli scheletri dei trapassati trascinano con sé vescovi, sovrani, dame, nobili, guerrieri, mercanti, prelati, contadini, artigiani, bambini, ciascuno con i segni distintivi della propria condizione umana. La storia della civiltà ha però insegnato un modo diverso per superare la tragicità della danza: la visione del futuro tramite l’arte, la medicina, la musica, la filantropia, in poche parole la condivisione dell’esperienza maturata. Per ricordare alcune figure di uomini e donne eccezionali, i luoghi del loro ultimo riposo sono stati abbelliti con vere e proprie opere d’arte, solitamente trascurate dai visitatori. Con la regia di Anna Maria Faloppa riscopriremo la bellezza di un’arte commissionata a raccontare un sogno oltre la vita, con la visita a una serie di tombe monumentali/semplici sul filo del recupero della cultura otto/novecentesca.

NOVARA

Scurolo della Basilica di San Gaudenzio

Lo scurolo di San Gaudenzio si trova nell’omonima Basilica, al di sotto della nota Cupola antonelliana. Non vi sono elementi per connettere il progetto della Basilica di Pellegrino Pellegrini (anni 60 del Cinquecento) con qualche idea di cripta o altro. Per la realizzazione dello scurolo si attesero circa 100 anni e dopo diverse proposte progettuali si giunse dal 1673 al 1692 al completamento della costruzione e della splendida decorazione pittorica di Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino. Si hanno due scale di accesso ai lati, utili per un più regolato flusso dei devoti, ma anche spettacolari nell’impianto spaziale. La soluzione in alzato, garantisce una visibilità maggiore della custodia del santo lasciando inalterato lo spazio della liturgia nella chiesa. Le visite proposte durante le Giornate FAIpermetteranno di ammirare un ambiente eccezionale, solitamente interdetto al pubblico. Lo scurolo con la sua pianta ottagonale dominata dal marmo nero e dal marmo giallo costituisce infatti una vera e propria eccellenza artistica del territorio, che colpisce non solo per il suo grande apparato scenico, ma anche per la grande solennità di cui è permeato.

BORGOSESIA (VC)

Industrie Toscanini

Immerse tra i boschi e i torrenti della Valsesia, l’Industria Toscanini, fondata nel lontano 1920, era una piccola azienda che produceva coltelli dai manici in legno destinati a essere venduti nei mercati locali. A questo primo prodotto si aggiunsero col tempo: assi da bucato, spazzole, taglieri, sedie e, infine, i portabiti che determinarono la prima vera svolta produttiva e creativa. L’industria si ampliò, l’innovazione dei macchinari si accompagnò con l’evoluzione dei materiali e il concetto di un moderno design alla ricerca della perfezione estetica nella funzionalità del prodotto. Oggi nello stabilimento situato nella piccola frazione Isolella di Borgosesia si producono portabiti in legno e plexiglass – frutto di anni di studio, brevetti e di accurata esecuzione – per i più importanti nomi della moda globale. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno i visitatori avranno l’eccezionale possibilità di visitarne l’interno e assistere al modernissimo ciclo produttivo realizzato con macchinari di ultima generazione.

Elenco completo dei luoghi aperti in PIEMONTE,

giorni e orari di visita e modalità di partecipazione su:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=PIEMONTE

IMPORTANTE: Verificare sul sito eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse

La Giornata nazionale dell’Afasia

Sabato 15 ottobre 2022

Promossa da
Fondazione Carlo Molo onlus, Torino
ALICe Nazionale e A.IT.A. Piemonte ODV
Con il patrocinio di
 

Con la collaborazione di
   

Come ogni anno la Fondazione Carlo Molo onlus, assieme ai partner istituzionali, promuove la Giornata Nazionale dell’Afasia giunta alla sua XV edizione.
Alcune azioni sono partite dai primi di ottobre. Si rinnova la collaborazione con GTT e il nuovo spot “L’Afasia ti lascia senza parole” è diffuso sino al 15 ottobre sui monitor delle linee di superficie e su quelle della Metropolitana.
Torna, dopo il periodo COVID, la proiezione dello stesso spot nei maggior cinema torinesi: Ambrosio, Romano, Nazionale, Eliseo, Greenwhich, Empire, Lux (e circuito MoviePlanet), Centrale, Due Giardini, F.lli Marx e CineTeatro Baretti. Grazie al circuito MoviePlanet lo spot verrà lanciato sul territorio ragionale con uscite anche in alcune province lombarde. Il CineTeatro Baretti si è aggiunto al circuito.
Il clou degli eventi, grazie alla collaborazione con i Musei Reali di Torino, si svolge anche quest’anno a Palazzo Reale. Sabato 15 ottobre sono previsti due appuntamenti: alle ore 15 (Sala Conferenze Museo d’Antichità – Corso Regina Margherita 105) un incontro dal titolo Musica e Cervello svilupperà il tema facendo riferimento alle attività di musicoterapia e danzaterapia organizzate da AITA ormai da alcuni anni. A seguire alle ore 16.00 ai Giardini Reali (tempo permettendo, altrimenti si continua in Sala Conferenze) – ingresso da Piazza Castello, performance del Coro “La voce dell’Afasia. Quest’anno è prevista la presenza anche del coro di Biella. Le attività sono a ingresso gratuito. Dalla mattina sarà possibile contribuire alle attività di AITA con l’acquisto di una piantina di erica (simbolo dell’Afasia)
Infine prosegue la galoppata italiana di “Luci per l’Afasia. I monumenti simbolo di alcune città si illuminano di rosso (colore dell’afasia). Oltre Torino con la Mole Antonelliana le città sono: Livorno (2 sedi), Firenze, Perugia, Aosta, Genova, Terni, Torino, e le new entry di Volterra, Bologna Ascoli Piceno, Candelo (Biella).

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Lode della manualità

Non sono un nostalgico dei tempi andati, ma spesso nel confronto tra ieri e oggi quest’ultimo esce perdente su molti aspetti.

Uno di questi sono gli effetti del periodo del boom economico, del benessere degli anni ’60 che ci hanno portato ad uno stile di vita al quale non eravamo preparati, con il risultato che ora non siamo più abituati alle restrizioni attuali.

Mi riferisco, per esempio, alle riparazioni domestiche sia intese come interventi su impianto elettrico ed idraulico, serrande e serramenti, sia come riparazione di elettrodomestici o mobili e tinteggiatura.

Un tempo era molto più comune di ora mettere le mani quando qualcosa non andava, salvo chiamare l’artigiano se proprio era un problema irrisolvibile da noi: nella mia famiglia, sia da parte di mamma che di papà, tutti tinteggiavano le pareti di casa, sostituivano un interruttore, montavano un lampadario o sostituivano lo scarico del lavandino. E se proprio non potevano (assenza, impedimento fisico, urgenza) c’era, comunque, qualcuno degli amici in grado di farlo. Non parliamo poi di traslochi: si noleggiava un furgone (e prima ancora lo si chiedeva al fruttivendolo o al meccanico) e ci si organizzava, magari impiegandoci il triplo del tempo.

L’avvento dell’elettronica nelle automobili (che rende impossibile il 90% delle riparazioni se non sei un ingegnere e soprattutto se non hai le apparecchiature adatte), la costruzione di elettrodomestici che non si riparano più (provate ad aprire un TV attuale), le norme che quasi ogni anno rendono le apparecchiature in tuo possesso energeticamente obsolete (fra un po’ dovranno allungare le etichette per farci stare tutte i + della lettera A) hanno reso le riparazioni domestiche una pratica per pochi addetti ai lavori. Per le riparazioni che ancora potremmo fare, invece, non abbiamo più tempo perché tra ufficio, prendere i figli a scuola, andare in palestra e poi il calcetto alla sera siamo stravolti. Tanto c’è l’artigiano che, entro 15-20 giorni arriverà.

Ma la manualità porta con sé due importantissimi fattori: da un lato realizzare o aggiustare qualcosa (che ci appartenga o no) contribuisce ad aumentare la propria stima ed aumenta la creatività. Quanti di noi si lamentano perché il proprio lavoro non è tangibile? Immaginate un informatico che crea pagine web, programmi per PC o app, ma fisicamente non c’è traccia del suo impegno. Certo, riceverà la giusta ricompensa (o, almeno, dovrebbe) per il lavoro svolto ma presto il suo lavoro verrà sostituito da nuove versioni, da upgrade, o abbandonato.

Altro fattore non meno importante è il contatto con l’oggetto creato, la scelta del materiale, la rifinitura, la colorazione: pensate alla Pietà del Bernini, o al Davide di Michelangelo o al Perseo che decapita Medusa del Cellini o, molto più modestamente ma non per questo immeritatamente, ai lavori di ebanisteria che il falegname in paese realizza su richiesta.

Personalmente sono convinto che trasporre in un oggetto ciò che si sente, ciò che si vuole comunicare predisponga l’individuo verso toni più dolci, verso disposizioni d’animo migliori. Concentrarsi per trasformare un pensiero, un concetto in un oggetto aiuta a migliorare anche se stessi, in un gesto quasi catartico.

Lasciare una traccia, piccola o grande che sia, del proprio passaggio in questo mondo, da una casa realizzata bene ad una scultura che testimonia a distanza di secoli le fattezze di un eroe, da una cassapanca intarsiata alla riparazione della carrozzeria di un’automobile sono, ognuno a modo suo, piccoli gesti che migliorano un po’ il nostro mondo.

Non è insolito vedere persone fragili migliorare il proprio handicap se adibiti a lavori creativi manuali, dalla riparazione di biciclette alla costruzione di bambole, dal restauro di mobili e oggetti antichi e moderni alla pittura su vetro, ceramica o altro materiale ma è altrettanto vero che negli ultimi anni più di prima cerchiamo tutti un passatempo, un hobby per quando andremo in pensione o per i momenti di stress: dal bricolage, al giardinaggio, al collezionismo vedere crescere sotto i nostri occhi ciò che abbiamo contribuito, giorno dopo giorno, a creare è una soddisfazione impareggiabile.

Se, in più, abbiamo risolto subito il problema senza aspettare per giorni che l’artigiano fosse libero ed abbiamo risparmiato cifre non indifferenti abbiamo quasi raggiunto il nostro ikigai.

Sergio Motta

Garage Rock USA 1966. Discografia minore / 21

Caleidoscopio Rock USA Anni ‘60


Anche l’occhio vuole la sua parte” è frase sempre efficace, tantopiù nel mondo dello spettacolo e della musica. Ma noi qui parliamo di aspetto estetico delle etichette discografiche, soprattutto nei casi infausti in cui grafia, cromia e scelta della disposizione di nomi, numeri e loghi risultino infelici, azzardate o del tutto irrazionali. Nel garage rock americano di metà anni ‘60 ci si imbatteva a volte in 45 giri le cui vesti grafiche presentavano impostazioni cromatiche quasi imbarazzanti, che ne mettevano perfino a rischio la leggibilità (con casi di grigio canna di fucile su sfondo amaranto, bronzo su ocra, rosso su rosa intenso, grigio antracite su nero etc. etc.); o recanti caratteri (spesso per dischi autoprodotti) simili al dattiloscritto di un acetato o di una demo, o troppo piccoli, o talvolta mal distribuiti sull’etichetta. Nella presente sezione discografica compaiono alcuni casi di “cromie azzardate” che sfortunatamente contribuivano a dare una veste brutta (nonché ostica alla vista) a prodotti musicali non di rado interessanti e di livello più che discreto…

–  The New Arrivals “Let’s Get With It / Just Outside My Window”  (Macy’s/7Up SBM-45-104);

–  Jason & The Argonauts “I Don’t Need Anything / The Time For Weeping”  (Byit A-8166);

–  Finnicum  “On The Road Again / Come On Over”  (Ruff Records 45-1011);

–  Billy Rat & The Finks “All American Boy / Little Queenie”  (IGL Records 45-122);

–  The Quinns “I Knew / (It’s) Been A Long Time”  (Capito 2022);

–  Half Pint And The Fifths “Orphan Boy / Loving On Borrowed Time”  (Orlyn ORL-666242);

–  The Rotten Kids “Let’s Stomp / Twelve Months Later”  (Mercury 72558);

–  The Fabulous Wunz “If I Cry / Please”  (Pyramid 6-6934);

–  Jay Dee & The Chasers “I Do / Gloria”  (RI 2204);

–  The Outer Limits “Don’t Need You No More / Walkin’ Away”  (Goldust Records 45-5014);

–  The Raevins “The Edge Of Time / Around And Around”  (Big O 55-8114-01);

–  The Shades “I Need You / With My Love”  (Encore 1002);

–  The Shaggy Boys “Stop The Clock / In The Morning”  (Red Bird RB 10-074);

–  The Night Crawlers “Let[‘]s Move / Hiding”  (Shadow Records S-45 101);

–  Danny’s Reasons “Little Diane / Believe Me”  (International Recording Co. 6935);

–  The Pickwick Papers “I Want To Do It / You’re So Square”  (Phalanx 1026);

–  The Grim Reepers “Two Souls / Joanne”  (Chalon Records 1003);

–  The Red Coats “You Told A Lie / I’m Going To Tell You About My Baby”  (Orchid Of Memphis 507);

–  Al and The Echoes “The Whole Towns Talking / Baby Remember Me”  (Echo H 1003);

–  The Misty Blues “Still In Love With You Baby / I Feel No Pain”  (Stature 66-5-7);

–  The Clouds “You Tell Me Lies / Jeannie”  (Kidd 1333);

–  Pulsating Heartbeats “Anne / Talkin’ bout You”  (Pace Setters Internationale 007);

–  The Lee VI’s “I Don’t Know / Pictures On My Shelf”  (Radio S1-125);

–  The Immigrants “Time To Say Goodbye / Walkin’ The Dog”  (Starburst Recordings SR 3121).

 (…to be continued…)

Gian Marchisio

   

Donna muore bruciata viva nel camper

Una donna di Cuneo – E.C., 53 anni – è morta  arsa viva ad Arma di Taggia,m, nel rogo del proprio camper. Il mezzo avrebbe preso fuoco in un parcheggio, forse a causa di una bombola del gas. Il camper è andato distrutto.

La donna era sola sul veicolo mentre il marito si era allontanato, forse per alcune commissioni. Sono intervenuti i vigili del fuoco, i soccorritori del 118 e i carabinieri, ma per la donna non c’è stato nulla da fare.

(Foto archivio)

Un aiuto alle piscine del Piemonte

Il presidente Cirio e l’assessore Ricca: “Affianchiamo alle misure per aiutare famiglie e imprese, un altro scudo contro l’emergenza sanitaria ed energetica”

La Regione Piemonte ha deliberato lo stanziamento di 840 mila euro per sostenere le spese che gli impianti con piscine coperte hanno dovuto affrontare nel periodo di emergenza pandemica, con un particolare riferimento alla voce di spesa legata all’energia. Il contributo è a favore dei soggetti gestori di impianti sportivi con piscina situati in Piemonte, con almeno una vasca coperta. Le richieste dovranno contenere i dati riferiti alle spese energetiche (elettriche e termiche) a carico dei gestori.

Questo stanziamento per le piscine si aggiunge alle risorse destinate a sostenere il mondo sportivo piemontese dallo scoppio della pandemia. Nel corso del biennio 2020-2021, infatti, la Regione Piemonte ha erogato agli operatori del settore circa 12,5 milioni di euro e oggi di fronte alle ulteriori difficoltà per i rincari dei costi dell’energia, arriva un ulteriore aiuto per sostenere l’impiantistica sportiva territoriale.

“Per il mondo dello sport l’emergenza Covid è stata un terremoto drammatico che ha rischiato di compromettere gravemente persino la sopravvivenza di molte realtà del territorio – affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Oggi, davanti a noi, da affrontare c’è una nuova enorme difficoltà causata dal rincaro dell’energia. Ci siamo già attivati per essere al fianco delle famiglie e delle imprese che non possono essere lasciate sole in questa nuova emergenza. Accanto a loro c’è anche il nostro tessuto sportivo che rappresenta un patrimonio da tutelare a servizio del territorio. Per questo tra le risorse per sostenere lo sport di base abbiamo destinato una misura anche alle piscine, strutture tra le più energivore nel comparto sportivo. Ad oggi abbiamo investito più di 12 milioni di euro in ristori dedicati a chi lavora in questo settore, un impegno che ha avuto anche il merito di velocizzare la ripartenza dell’intero comparto e di prepararlo al grande anno di eventi inaugurato con la vittoria del titolo di Regione Europea dello Sport”.

 

“Vorrei esprimere soddisfazione per l’apertura dello sportello Finpiemonte che curerà l’erogazione delle risorse messe a bando dalla Regione Piemonte per gli impianti natatori piemontesi – sottolinea Alessandra Biletta, vicepresidente della Commissione Sport del Consiglio regionale e prima firmataria di diversi provvedimenti sul tema -.Il comparto è uscito fortemente provato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria e da quelle del conflitto russo ucraino che ha portato ad un rincaro smisurato del costo dell’energia. Non potevamo lasciare queste attività da sole perché il rischio era che gran parte di esse chiudessero i battenti. Raccogliamo i frutti del lavoro sinergico fatto in accordo con il presidente Cirio, l’assessore Ricca ed il Comitato regionale del Piemonte della Federazione Italiana Nuoto”.

Per accedere al sostegno piscine è necessario presentare istanza tramite la compilazione del form disponibile su
piattaforma digitale regionale. Le domande possono essere inviate via Internet, fino alle ore 12 del 28 ottobre 2022, compilando il modulo telematico disponibile sul sito: https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-cultura-turismo-sport-finanziamenti-domande

Per facilitare la compilazione della domanda, alla pagina
https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-cultura-turismo-sport-finanziamenti-domande
nella sezione “documentazione bandi”, è disponibile un tutorial che supporta nella comprensione di tutte le fasi della procedura informatica di compilazione.

Rifondazione: “Fermiamo la guerra”

La Federazione di Torino di Rifondazione Comunista parteciperà, nella giornata di SABATO 15 OTTOBRE, a due importanti iniziative:alle 11 in piazza Carignano, PRESIDIO del coordinamento AGITE per la Pace, che sarà incentrato sulla campagna internazionale per la LIBERAZIONE di JULIAN ASSANGE, che con la sua azione ha squarciato il velo sul potere finanziario e militare nel mondo; alle 15 in piazza Palazzo di Citta’, PRESIDIO PER LA PACE indetto da centinaia di insegnanti delle scuole torinesi.

Saremo presenti per sostenere le proposte che sono entrate a far parte del programma di UNIONE POPOLARE: stop all’invio di armi e alla politica delle sanzioni! Cessate il fuoco immediato e avvio di una trattativa per fermare la guerra in Ucraina! Adesione dell’Italia al trattato ONU che proibisce le armi nucleari! Via le armi nucleari USA dal territorio italiano! L’Italia esca dalla NATO! Contro la drammatica crisi sociale, già in atto: bloccare l’aumento delle bollette e la speculazione sull’energia! Tassare extraprofitti e grandi ricchezze! Aumentare salari e pensioni e dire basta alla precarietà. Rifondazione Comunista parteciperà alle iniziative contro guerra e carovita, per costruire un grande movimento di massa a tutti i livelli: dalla manifestazione nazionale prevista per novembre alla lotta contro il Polo bellico NATO a Torino!

Rifondazione Comunista 

Bonus 150 euro a novembre: chi ne ha diritto

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’indennità da 150 euro per i lavoratori dipendenti, gli autonomi, i pensionati, i disoccupati e i percettori di reddito di cittadinanza introdotta dal governo Draghi con il decreto Aiuti ter è in dirittura di arrivo. L’importo sarà infatti accreditato nel mese di novembre o nel mese di dicembre, in base alla categoria.

Per i lavoratori dipendenti, fatta eccezione per quelli con rapporto di lavoro domestico, il principale requisito è avere una retribuzione imponibile nel mese si novembre 2022 non superiore a un importo di 1.538 euro. È riconosciuta dai datori di lavoro nella busta paga che riguarda tale mese (per alcuni arriverà alla fine di novembre, per altri a inizio o metà dicembre).

Arriverà anche ai lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro domestico che hanno già ricevuto il precedente bonus da 200 euro. Per loro sarà corrisposta automaticamente dall’Inps nel mese di novembre.

Il bonus da 150 euro spetta una tantum. Non è cedibile, né sequestrabile o pignorabile, non costituisce reddito ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

Su richiesta l’Inps eroga l’indennità anche ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) e agli assegnasti di ricerca con contratti attivi ala data dell’entrata in vigore del decreto legge 17 maggio 2022 n. 50 iscritti alla gestione separata. L’indennità è corrisposta esclusivamente ai soggetti che hanno reddito derivante dai suddetti rapporti di lavoro non superiore ai 20 mila euro per il 2021.

Rientrano nella misura dell’Inps, su richiesta, anche i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti e ai lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che nel 2021 hanno totalizzato almeno 50 giornate lavorative con reddito inferiore ai 20 mila euro.

L’indennità una tantum da 200 euro per i lavoratori autonomi prevista da dl 15 luglio 2022 di cui vi abbiamo parlato qua è maggiorata di 150 euro a condizione che nel periodo d’imposta 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore ai 20 mila euro.

Il bonus da 150 euro spetta anche ai pensionati titolari di uno o più trattamenti previdenziali o sociali, di invalidità, di accompagnamento alla pensione con decorrenza entro il 1° ottobre 2022 e di reddito personale assoggettabile a Irpef non superiore per l’anno 2021 a 20 mila euro. Viene erogato dall’Inps o dagli altri enti previdenziali nell’assegno del mese di novembre 2022.

L’indennità spetta anche ai titolari di disoccupazione Naspi e disoccupazione Dis-Coll a novembre 2022, disoccupazione agricola di competenza del 2021. Il bonus da 150 euro è erogato anche ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza, in automatico, con la rata di novembre 2022.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

“Deus ex littera”

Si inaugura a Ivrea, con una mostra pittorica ed una fotografica, la nuova “casa” di “Ivrea Capitale Italiana del libro 2022”

Dal 15 ottobre all’8 gennaio 2023

Ivrea (Torino)

Il ritratto è perfetto. Minuzia certosina nel tratto e piacevole gioco di colore reso in chiaroscuro. Piacevolissimo. Tanto più se si pensa alla singolare tecnica praticata. Il titolo è “Deus ex littera” e riporta il volto inconfondibile dell’illuminato ingegnere Adriano Olivetti (l’imprenditore della “felicità collettiva” che genera efficienza), figlio di Camillo, fondatore della prima fabbrica italiana di macchine da scrivere e figura iconica, da beatificare, per la Città di Ivrea. A firmarlo è l’artista siciliano Paolo Amico, gran maestro nella realizzazione di opere con una tecnica esecutiva, se non unica, quanto meno originale consistente nell’utilizzo di penne a sfera su carta. L’intenso ritratto di Olivetti è stato eseguito con una nuova (curiosissima) tecnica “a timbro”, ossia con i timbri originali dell’“Archivio Storico Olivetti”. E il titolo “Deus ex littera” è lo stesso della mostra a due che inaugura sabato prossimo 15 ottobre (ore 18,30, fino a domenica 8 gennaio 2023) e con cui si apre la nuova “casa” di “Ivrea Capitale Italiana del libro”, dedicata alle più varie attività culturali e posta all’interno dello storico “Palazzo Giusiana”, in via dei Patrioti 20, oggi cuore di un’importante opera di rigenerazione urbana e restituzione alla comunità. Mostra a due. Curata da Costanza Casali, assessore alla Cultura del capoluogo eporediese, insieme alle opere di Paolo Amico, la rassegna ospiterà anche quelle del toscano Massimo Giannoni, premio “Lubiam” nel ’79 come miglior studente delle “Accademie di Belle Arti” d’Italia. Artisti scelti per la peculiarità delle loro creazioni (strettamente connesse con il progetto di “Ivrea Capitale”), Giannoni è noto per le sue corpose e appassionate tele dedicate in particolare a “librerie”, “biblioteche” o a “Borse d’Affari”, mentre Amico, come detto, per la sua caratteristica di sostituire a pennelli e colori l’utilizzo di “penne biro” o di macchine da scrivere “Lettera 22”. Cosa di meglio per una mostra omaggiante al prestigioso ruolo letterario guadagnato quest’anno da Ivrea? A completare la proposta, la mostra fotografica “Scrittori in posa” del cuneese  Mauro Raffini: 47 scatti di autori e autrici contemporanei realizzati negli anni e collocati nella sala d’ingresso dedicata a “Ivrea Capitale italiana del libro”, un vero e proprio portale d’accesso in cui approfondire la conoscenza del progetto della “Capitale” e il percorso del “Manifesto” per il futuro del libro. In mostra infine alcuni volumi del “Fondo A” della “Biblioteca Olivetti”, donata al Comune nel 1973 e ora esposti a quasi cinquant’anni di distanza. Con questa apertura i saloni del quattrocentesco “Palazzo Giusiana” (che nel 1800 ospitarono per alcuni giorni Napoleone Bonaparte) diventano protagonisti di un prezioso intervento di recupero urbano da parte del Comune di Ivrea, dopo essere stati a lungo sede del Tribunale e, in seguito, dismessi e lasciati miseramente senza destinazione.

Sono molto orgogliosa – sottolinea l’assessore alla Cultura, Costanza Casali – che la città possa tornare a fruire dei saloni di Palazzo Giusiana, da tempo non utilizzati e chiusi al pubblico. Le opere esposte, per la grande parte realizzate appositamente per la mostra, hanno permesso di porre in risalto tutte le declinazioni della scrittura, dalla penna al pennello e al timbro, sino, per l’appunto, alla macchina da scrivere ‘Lettera 22’, simbolo olivettiano per eccellenza. La mostra, che ho curato personalmente, è stata progettata appositamente ripercorrendo i temi del dossier che ci hanno portato alla vittoria del titolo”.

Gianni Milani

“Deus ex littera”

Palazzo Giusiana, via dei Patrioti 20, Ivrea (Torino); per info: www.ivreacapitaledellibro.it

Dal 15 ottobre all’8gennaio 2023

Orari: giov. e ven. 15/18; sab. e dom. 10/13 e 15/18

 

Nelle foto:

–       Paolo Amico: “Deus ex littera. Ritratto di Adriano Olivetti”, tecnica “a timbro”

–       Massimo Giannoni: Galignani Parigi”, olio su tela

Derby di trotto. La scuola torinese domina

I numeri nello sport non raccontano tutto ma hanno un grande pregio: non mentono mai. E quelli che intrecciano la storia del Derby Italiano del trotto agli allevamenti, agli allenatori, driver e proprietari piemontesi, oltre che alla pista dell’Ippodromo di Vinovo sono esaltanti. Lo dimostrano le ultime quattro edizioni della corsa, con tre vittorie e un secondo posto. L’ultimo capitolo di questa storia lo ha scritto domenica scorsa Dimitri Ferm a Capannelle. Ma è solo l’ennesima dimostrazione della forza di un movimento e di persone che sanno lavorare con passione e risultati.

Ha cominciato nel 2019 Alrajah One, nato all’allevamento Rondello a Vigone e allevato da Luca Crosetti e Silvia De Andrea. Dopo due stagioni in chiaroscuro, quest’anno si è trasferito negli Stati Uniti e a luglio ha vinto due delle più prestigiose corse del calendario statunitense (fanno 21 in carriera, con oltre 1 milione di euro portato a casa). Finita qui? Assolutamente no perché nel 2020 Blackflash Bar, nata e diventata trottatrice preso l’Allevamento Bar di Luigi Truccone finì seconda per millimetri alle spalle di Bleff Dipa ma in compenso le Oaks riservate solo alle femmine fecero registrare la doppietta con i nomi di Betta Zack (allevata nell’Azienda Agricola La Zaccarella di Valter Ferrero, proprietà de Il Grifone a Vigone) e Bonneville GiFont, “figlia” de Le Fontanette.

Un anno fa, poi, l’apoteosi. Primo Charmant De Zack, pupillo di Valter e Vittorio Ferrero sempre all’Allevamento La Zaccarella, con Callmethebreeze, allevato nel torinese da Maurizio Grosso per conto di Philippe Allaire e guidato da Andrea Guzzinati, al terzo posto e al quarto Chuky Roc, proprietà della famiglia Rocca a Vigone che resta la roccaforte del movimento.

Questo poteva essere un anno di transizione, ma ci ha pensato Dimitri Ferm, nato e cresciuto a Vigone nell’allevamento Le Fontanette e allevato e di proprietà dalla Dream Ferm. Un consorzio a quattro, del quale fa parte anche il torinese Cesare Canavesio: in carriera ha vinto 10 delle 17 corse disputate, ma sono ben sette da gennaio a oggi. Il GP Etruria a Firenze, il GP Giovanardi a Modena, il GP Nazionale lo scorso giugno a Vinovo. Il GP Marangoni spostato eccezionalmente da Torino Milano, per finire con il Derby a Roma anche se in realtà è solo l’inizio.

Una storia incredibile, pensando che è costato solo 12mila euro, equamente divisi tra i suoi 4 proprietari e finora a vinto circa 500mila euro. Era rimasto invenduto perché nato tardi nella sua annata e per questo considerato meno prestante. Sta ripagando tutti con gli interessi.

Ma basta scorrere l’Albo d’Oro della corsa più importante d’Italia e appare tutto chiaro, senza inganni. Senza andare troppo lontano, nel 2005 il Derby parlava piemontese con la vittoria di Fairbang Gi che stampava in stretta fotografia Fleche, due cavalli allevati dai “nostri” Dario Gariglio e i coniugi Borini. Tre anni dopo, ecco Lana Del Rio, allevata dalla famiglia Monticone a qualche km dall’ippodromo, e per lei è stato solo il primo passo di una cavalcata fantastica. E ancora Unicka, nata a Roma ma cresciuta fin da subito all’Allevamento Le Fontanette di Vigone: suo il Derby 2016.

Numeri e nomi che raccontano una verità incontestabile: in Piemonte c’è tanta qualità e la pista di Vinovo aiuta a plasmarla e renderla vincente. Prossima tappa, il 1° novembre quando a Vinovo andrà in scena il GP Orsi Mangelli, anche per le femmine, ideale prima rivincita del Derby. In realtà però da qui a fine anno ci saranno altre 10 riunioni di trotto, compresa quella conclusiva di sabato 17 dicembre con il Palio dei Proprietari. Una storia in parte già scritta e che racconta un vero fenomeno. Oggi, ma non da oggi, il Piemonte è leader in Italia.