ilTorinese

Drammatico ribaltone a Ginevra: Inghilterra batte l’Italia 2‑1 ai supplementari

Europei calcio femminile

Ieri sera, nel primo semifinali degli Europei femminili di calcio 2025 a Ginevra, l’Italia ha sognato a lungo una storica finale, trovando il gol del vantaggio al 33’ con una splendida conclusione di Barbara Bonansea, che ha infilato il pallone all’incrocio. Tuttavia, le “Lionesses” inglesi, campionesse uscenti, non hanno mai mollato.
Tra i titoli del match, spicca la doppia sostituzione azzeccata: a pochi minuti dal fischio finale, la 19enne Michelle Agyemang ha pareggiato nel recupero (+6’) raccogliendo un pallone vagante in area e infilando la rete del 1‑1, spingendo la gara ai tempi supplementari. Nel momento più rovente dell’extra time, la stessa Chloe Kelly ha trasformato un rigore respinto: il portiere Giuliani devia la palla, ma Kelly è rapidissima nel ribadire in rete al 119’, concludendo una rimonta epica 2‑1.
Un cammino corale e spettacolare – la terza finale consecutiva raggiunta da Inghilterra in un grande torneo – che conferma la personalità vincente della squadra anche nelle serate più complicate. L’Italia esce a testa altissima, consapevole di aver lottato sino all’ultimo secondo.

Enzo Grassano

Imprese piemontesi più internazionali e competitive con il “Voucher Certificazioni”

È stato pubblicato il bando “Voucher certificazioni PMI per competitività e sostenibilità”, disponibile al seguente link: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/voucher-certificazioni-pmi-competitivita-sostenibilita.

Si tratta di una misura strategica promossa dalla Regione Piemonte e gestita da Unioncamere Piemonte, che mette a disposizione 8,4 milioni di euro – di cui 8 milioni provenienti dal Programma Regionale FESR 2021–2027 e 400.000 euro dal sistema camerale piemontese – per sostenere le micro, piccole e medie imprese nell’ottenimento di certificazioni volontarie in ambito tecnologico, ambientale e di innovazione sostenibile.

L’iniziativa mira ad accompagnare il sistema produttivo piemontese in un percorso di crescita orientato alla qualità, alla transizione ecologica e all’apertura verso nuovi mercati.

“Con questo bando – affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano – rafforziamo concretamente il nostro sostegno alla crescita delle imprese, incentivando i percorsi di certificazione come strumento strategico per la competitività, l’internazionalizzazione e la sostenibilità. Il nostro impegno è rendere sempre più qualificato e riconosciuto il tessuto produttivo piemontese, pronto ad affrontare le sfide ambientali e tecnologiche grazie alle opportunità offerte dalla transizione verde e digitale”.

Il bando prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto e sarà attivo dal 15 ottobre 2025 alle ore 11:00 fino al 30 ottobre 2026 alle ore 16:00.

“L’introduzione dei ‘Voucher certificazioni PMI’ rappresenta un passaggio chiave per migliorare la competitività delle nostre imprese – sottolinea il presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia –. Sosteniamo con convinzione questa misura, che accelera l’adozione di standard riconosciuti e facilita l’ingresso nei mercati. Le certificazioni volontarie nei campi tecnologico, ambientale e dell’innovazione sostenibile sono strumenti essenziali per la riconversione verso settori ad alto valore aggiunto. In particolare, l’attenzione verso le certificazioni ambientali ed ESG è cruciale per promuovere un modello produttivo più green, un impegno che il sistema camerale piemontese continua a perseguire con determinazione. Invitiamo pertanto tutte le PMI a cogliere questa importante opportunità per rafforzare il proprio sviluppo e posizionamento competitivo”.

Per presentare la misura è stato organizzato un webinar informativo gratuito che si terrà giovedì 24 luglio 2025 alle ore 11. Per partecipare è obbligatorio iscriversi al link https://piemontedesk.pie.camcom.it/scheda-webinar

Nel mese di settembre inoltre si terrà un ciclo di incontri territoriali informativi in diverse province piemontesi. Questo il calendario delle riunioni:

  • Cuneo – 17 settembre 2025, ore 11:00
    Camera di Commercio di Cuneo, Via Emanuele Filiberto 3

  • Biella – 18 settembre 2025, ore 11:00
    Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Via Aldo Moro 15

  • Torino – 23 settembre 2025, ore 09:30
    Fondazione Circolo dei Lettori, Via Bogino 9

  • Alessandria – 3 ottobre 2025, ore 11:00
    Camera di Commercio Alessandria-Asti, Via Vochieri 58

Valle (Pd): “Centri antiviolenza a rischio chiusura”

 “Ho interrogato l’Assessore regionale competente per sapere quali iniziative intenda intraprendere la Regione Piemonte per affrontare la problematica sollevata in merito ai requisiti minimi dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio, soprattutto considerato che, a partire dal mese di settembre, un numero non indifferente di strutture piemontesi potrebbero essere costrette a fermare totalmente l’attività” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle.

“L’imminente scadenza di settembre 2025 rischia, infatti, di portare a una necessaria riorganizzazione di cooperative ed enti, con potenziali conseguenze economiche e la possibile chiusura di Case Rifugio e Centri Antiviolenza, lasciando un vuoto di competenze e know-how difficilmente colmabile. Per far fronte a questo rischio diverse regioni italiane, tra cui la Lombardia e l’Emilia Romagna, hanno già avviato tavoli di confronto e percorsi condivisi con gli enti del Terzo Settore per affrontare e governare la transizione verso l’adeguamento dei requisiti richiesti dalla norma nazionale, cercando soluzioni che non penalizzino la rete di supporto esistente e consolidata” aggiunge Valle.

“Dalla risposta dell’Assessore si evince una posizione “ponziopilatesca” e di preoccupante attesa di eventi che dovrebbero cadere dall’alto, dal momento che si limita a riferire che “il Dipartimento istituzionalmente competente ha ipotizzato la modifica e integrazione di alcuni articoli al fine di introdurre modalità di salvaguardia della prosecuzione dell’operatività dei soggetti che attualmente già operano in qualità di titolari dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio esistenti”. Quindi, mentre Lombardia e Emilia Romagna si stanno adoperando, in tutti i modi possibili, per trovare una soluzione che superi il problema o per posticipare l’entrata in vigore con un periodo transitorio, il Piemonte resta a guardare, attende e spera che il problema venga risolto da altri. Non preoccupa la Giunta il fatto che a settembre, improvvisamente, la metà degli enti che gestiscono Case Rifugio e Centri Antiviolenza rischia di non poterlo più fare? Quale sarà il destino delle donne ospitate? Andranno per strada? Mi sarei aspettato dalla Giunta un maggiore impegno e un piano alternativo perché non possiamo permetterci di sospendere un servizio che tutela persone tanto fragili e vulnerabili” conclude Valle.

Cs

Addio a Rosanna Uva titolare della storica pasticceria torinese

È mancata Rosanna Uva, la titolare sempre presente alla cassa,  della omonima  pasticceria Uva di  via San Secondo a Torino. Qui nacque la famosa “Torta Tropeziana” diventata tradizione torinese in occasione di festività e ricorrenze. La pasticceria venne fondata nel 1965, e da allora è goloso punto di riferimento per generazioni di torinesi.

Clara al Concertone gratuito di ferragosto di Sportinia

SAUZE D’OULX – Cresce l’attesa per il tradizionale concertone di Ferragosto dei Comuni Olimpici della Via Lattea. A salire sul palco ai duemila metri di Sportinia, questa volta sarà la cantautrice varesina Clara, al secolo Clara Soccini, protagonista all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Febbre”, regina dell’estate in duetto con Fedez nel brano “Scelte stupide”, nonché modella e attrice della fortunatissima serie televisiva “Mare fuori” nel ruolo di Giulia, in arte Crazy J.

Un evento, giunto alla sua quindicesima edizione, come al solito ad ingresso gratuito, organizzato dal Comune di Sauze d’Oulx, dall’Unione Montana Comuni Olimpici della Via Lattea e dal Consorzio Fortur, quest’anno in partnership con Anima Festival, la prestigiosa manifestazione che da dieci anni promuove eventi musicali di livello nazionale e internazionale nell’Anfiteatro dell’Anima, sull’altopiano agricolo di Cervere.

In questi anni – spiegano il sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi e l’assessore al Turismo Davide Allemanda Sportinia abbiamo portato grandi nomi della musica leggera italiana, come Antonella Ruggiero, Nicola Piovani, Enrico Ruggeri, Malika Ayane, Roberto Vecchioni, Eugenio Finardi, Noemi e Morgan, riscuotendo sempre un grande successo di partecipazione e di consensi. Dopo un paio di anni con proposte diverse, quest’anno siamo tornati al grande artista. Grazie al lavoro del Consorzio Fortur e all’organizzazione di Anima Festival avremo l’onore di avere con noi a Sportinia Clara, una giovanissima artista che sta spopolando dopo l’esperienza di Sanremo e la canzone con Fedez”.

Serenella Marcuzzo, presidente del Consorzio Fortur, sottolinea l’ampia disponibilità di posti a Sportinia: “Come sempre il Concerto di Ferragosto dei Comuni Olimpici Via Lattea sarà ad ingresso gratuito e senza problemi di spazio, visto il grande anfiteatro naturale di Sportinia, pertanto c’è posto per tutti coloro che vorranno vedere e ascoltare dal vivo Clara, alla quale porgiamo sin da ora il più caloroso benvenuto a Sauze d’Oulx”.

Come nel caso dell’Anfiteatro dell’Anima – osserva Ivan Chiarlo, patron di Anima Festival insieme alla sorella Natascialo straordinario scenario naturale di Sportinia rende l’esperienza del concerto un evento unico e irripetibile, creando suggestioni ambientali e musicali indimenticabili. Su questo fronte, Sportinia sviluppa enormi potenzialità”.

Arriva la Seconda edizione della  Festa della birra di montagna 

L’appuntamento è dal 24 al 27 luglio a Balme con cibo, musica, tornei sportivi, attività, visite allo stabilimento produttivo e, ovviamente, birra a fiumi.

A un anno dall’inaugurazione della Birreria, il Birrificio Pian della Mussa, uno dei più alti d’Italia (si trova a 1432 metri slm), torna a festeggiare celebrando la seconda edizione della Festa della birra di Montagna con quattro giorni di cibo, musica, tornei sportivi, tanta voglia di stare insieme e, ovviamente, birra a fiumi.
Dopo il grandissimo successo dell’edizione 2024, la Festa torna con un programma ampliato e ancora più divertente, pensato per un pubblico trasversale fatto di giovani, famiglie e amanti del buon cibo e del buon bere.

 

L’appuntamento è dal 24 al 27 luglio a Balme, paesino delle valli di Lanzo ai piedi del Pian della Mussa dove eccellenza, rispetto della natura, tecnologia e amore per il proprio lavoro si incontrano per produrre una birra biologica fatta con l’acqua di montagna, attingendo da una sorgente dedicata (caso unico in Italia) e utilizzandola senza che venga in alcun modo trattata. Qui la famiglia Brero, con Alessio, AD del Pian della Mussa e sua moglie Elisa, responsabile marketing e amministrazione, porta avanti il progetto iniziato diciassette anni fa quando Michele Brero decise di acquisire lo stabilimento del Pian della Mussa, per riscattare il fallimento e riportarlo all’antico splendore. Da allora, l’acqua di questi luoghi è tornata ad essere un’eccellenza produttiva, seguita dalla birra biologica e dal coraggioso progetto della birreria, inaugurata un anno fa come luogo di convivialità e condivisione.

 

E proprio la birreria sarà al centro di un programma che riempirà di momenti, di buon cibo e di ottima birra un lungo weekend estivo, da trascorrere al fresco abbracciati dalle montagne.
Per l’occasione, la birreria proporrà uno speciale menu delle feste, fatto di taglieri, stuzzichini fritti, stinco alla birra, porchetta e formaggi. La proposta sarà affiancata da quella di un gruppo di food truck d’eccellenza, che stazioneranno nel piazzale antistante la birreria per garantire una diversità di scelta al pubblico della Festa. E poi, ovviamente, musica e intrattenimento fino a tarda notte.

Giovedì 24 si inizia alle 19 in birreria con la cena (prenotazione obbligatoria per chi vuole sedersi al tavolo), per poi scatenarsi con la musica dei Back to Vinyl, un dj set con vinili dedicato ai grandi classici degli anni Ottanta e Novanta.

Si continua poi venerdì 25 con il doppio appuntamento gastronomico (pranzo e cena) in birreria tra degustazione di birre e proposte culinarie a tema. Durante la giornata si potranno prenotare in loco le visite guidate in azienda (al mattino dalle 10 alle 12 e al pomeriggio dalle 14 alle 18), per approfondire la conoscenza di una realtà davvero unica.
Per la cena ecco arrivare i food truck, che affiancheranno il menu della birreria: Emporio Vegetale, realtà torinese di ottime soluzioni vegetali pret à Manger, che arriverà a Balme con la sua proposta stagionale, fresca e veg di focacce farcite con verdure e preparazioni golose, oltre a un’offerta di dolci al cucchiaio; poi RockBurger, con la sua proposta di panini dalle note Rock e le proposte orientali di Donburi House.

Per il dolce (o per uno spuntino goloso) ci sarà anche il carrettino della Piccola Gelateria di Montagna L’Ape Drola, impresa locale di Cantoira, produttrice di miele e prodotti della terra delle Valli di Lanzo.

 

Durante la serata ci sarà anche la possibilità di partecipare a una camminata per la Val Servin (con un itinerario adatto a tutti i camminatori, di qualsiasi esperienza – durata 1 h / 1.30 h), con visita al museo delle guide alpine in notturna. Per gli amanti della birra più sedentari e meno esplorativi, concerto alle 20.30.

Sabato 26 sempre disponibile l’opzione del pranzo e cena in birreria con prenotazione, oppure la proposta di Rock burger, Emporio Vegetale e Donburi House.

Oltre alle visite guidate in azienda, dalle 10 alle 16 ci sarà un bel momento di festa e di gioco, con il Circo Wow che proporrà attività per il pubblico di tutte le età raccontando e facendo provare i giochi di una volta (accesso libero e gratuito).

Alle 21 ancora musica con il concerto country e Rock & Roll dei Love Sick Music e poi dalle 23 dj set.

Domenica 27 la Festa prosegue già dalla colazione, con la performance di voce e arpa di Cecilia harp live che si terrà alle 10.30 nel giardino della birreria. Si continua poi per tutto il giorno con la proposta gastronomica, le visite in azienda e con l’intrattenimento del Circo Wow, a cui si aggiunge dalle 11 alle 16 la possibilità per i più piccoli di fare una cavalcata in sella a un pony. Il concerto dei Beatwins, cover band dei Beatles, accompagnerà le attività del pomeriggio, per chiudere in bellezza quattro giorni di grande festa.

 

Irpef regionale, la manovra in commissione

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha presentato in prima Commissione la manovra sull’Irpef regionale. “In vista della riduzione da 4 a 3 scaglioni, è stato necessario rivedere le percentuali”, ha spiegato nell’ambito delle sedute dedicate all’assestamento di Bilancio.
Nella seduta odierna, sul provvedimento generale, sono stati presentati 220 emendamenti dalle opposizioni appunto per la discussione in Commissione.
Tronzano ha detto che “per prepararci al passaggio a tre scaglioni chiesto da Roma e che comporta minori entrate per 150 milioni circa, abbiamo deciso di non incidere sulle fasce più deboli: infatti sino a 15mila euro l’anno lasciamo la situazione invariata. Poi, siccome non godiamo ad aumentare le tasse e non avremmo mai voluto farlo, abbiamo operato ritocchi minimi e viene fatta per la prima volta una programmazione triennale che salvaguarda il bilancio regionale e consente di diminuire le tasse nel 2028. Del resto molte altre Regioni si sono trovate costrette ad assumere provvedimenti analoghi”.
In sintesi, “fino a 15mila si continueranno a pagare 243 euro, da 14 a 28mila (45% della popolazione), si passerà da 371 a 404 euro; da 28 a 50mila euro si va dai 685 euro attuali a 791 euro”. Resta invariata, perché già massima, l’aliquota per chi supera i 50mila euro lordi l’anno di reddito.
“Nel piano triennale – ha aggiunto l’assessore – abbiamo già deciso una riduzione delle aliquote che comporterà una perdita di gettito pari a circa 50 milioni di euro, per confermare come questa manovra sia solo temporanea”.
Nel corso della discussione generale Alice Ravinale(Avs) ha detto che sarà necessario “prenderci del tempo per avere un quadro chiaro per entrare nel merito”.
Sarah Disabato (M5s) si è detta contraria “su questo tipo di revisione dell’Irpef. Volete aumentare il gettito, non ci sono altre vie per evitarlo?”
Fabio Isnardi (Pd): ha domandato “se sia stata valutata una soluzione alternativa. Solo l’8% della popolazione piemontese dichiara più di 45 mila euro. Bisognerebbe fare qualcosa per recuperare da qualcuno che è troppo furbo”.
Il presidente della Commissione Roberto Ravello(Fdi) ha ricordato che sul recupero fiscale è già stato fatto molto.
Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha fatto notare “un lavoro importante sull’evasione da parte del Governo” e che “non sfugge a Tronzano l’importanza di farlo anche come Regione. Sull’assestamento la Corte dei conti ha dato un giudizio favorevole per cui è bene andare avanti in questa direzione”.
Gianna Pentenero (Pd) ha affermato: “Eviterei di fare riferimenti al passato. La parte libera del bilancio è piccola e il bilancio è ingessato da sempre”.
In precedenza l’assessore Maurizio Marrone aveva informato i commissari circa l’assestamento di Bilancio in relazione alle proprie deleghe. La prima Commissione, riunita inizialmente in legislativa, ha anche approvato all’unanimità la legge, primo firmatario Davide Nicco, che porta da 7 a 10 i componenti del Comitato scientifico dell’Ires Piemonte. Continueranno a essere nominati dal “Consiglio di amministrazione, assicurando la presenza delle diverse aree culturali e scientifiche”. La norma, ha sottolineato Ravinale (Avs), deve anche essere “sprone a garantire maggiore equilibrio nella rappresentanza di genere all’interno del Comitato, oggi composto da soli uomini”.

A proposito della Gronda Est

Caro direttore,
 siamo nel 2035 e la Gronda Est è completata. Una carreggiata a tre corsie è stata creata, attraversa la collina torinese da Andezeno a San Raffaele Cimena. È costata molto di più dei 507 milioni previsti oggi. Nel frattempo la mobilità locale è cambiata, anche quella nazionale e europea, il lavoro e i lavoratori anche, le aziende si sono innovate e hanno trovato soluzioni che oggi non conosciamo, le ferrovie trasportano persone e merci sempre di più e si parla di costruire nuovi binari, ogni anno che passa l’Europa finanzia il ferro e non i veicoli. Questa arteria è la stessa che i nostri padri avevano pensata negli anni ottanta, ma è sempre costata troppo, oggi – 2035 – è sottoutilizzata.
Faccio un passo indietro e torno ai nostri giorni. La discussione che oggi viene fatta è suffragata da dati e analisi oggettivi – ambiente e natura torturate, rischi idrogeologici dovuti al clima, l’inquinamento che incide sulla salute delle persone. Il territorio disponibile per la costruzione di una nuova strada è pressoché scarso, ma la volontà della politica bipartisan caldeggia la nuova opera, senza prendersi cura dei dati e delle persone coinvolte. La collina torinese potrebbe essere la Langa di Torino; se ci mettessimo buona volontà e visione verso uno sviluppo sostenibile, saremmo fautori di un futuro molto più avvincente anziché fare una strada.
Luciano Gozzarino
Vicesindaco Montaldo Torinese

Tra arte e moda: la bellezza come atto quotidiano

Nel cuore della sua boutique, in corso Re Umberto 17 a Torino, Laura Maria Tronnolone non propone semplicemente abiti: propone visioni.

Pittrice raffinata e imprenditrice creativa, da più di 35 anni, ha dato vita ad un progetto che fonde due linguaggi spesso tenuti separati – quello della moda e quello dell’arte figurativa – in un’esperienza unica, sensibile e profondamente estetica. Le sue tele vivono tra le pareti del negozio, accanto ai capi selezionati o reinterpretati. L’una non è sfondo dell’altra, si guardano, si parlano, si completano. In questa intervista, Laura ci accompagna dentro il suo mondo fatto di pigmenti, stoffe e significati, restituendo un’idea di bellezza che non è solo visiva, ma anche interiore e quotidiana. Identità artistica

 

1. Come definirebbe la sua identità artistica?

La mia identità artistica affonda le radici in un dialogo costante tra l’interiorità e la materia viva del mondo. È nell’incontro sottile tra introspezione e sostanza che prende forma il mio gesto pittorico, come un respiro che si posa sulla tela. Attraverso la pittura a olio, indago le pieghe più silenziose dell’animo umano, traduco emozioni sospese nel tempo, frammenti impercettibili che sfuggono allo sguardo distratto ma che abitano profondamente l’invisibile. Ogni pennellata è un atto di ascolto, una carezza data al vuoto, alla fragilità, alla memoria che torna sotto forma di luce o di ombra. I miei quadri non gridano, ma sussurrano: raccontano silenzi che parlano più di mille parole, attese che si cristallizzano nei margini, tra ciò che è stato e ciò che ancora non c’è.

 

2. Quali temi o emozioni cerca di esplorare attraverso la pittura?

Attraverso la pittura cerco di esplorare un paesaggio emotivo intimo e stratificato, fatto di sospensioni, malinconie leggere, desideri inespressi e memorie che riaffiorano come nebbie sottili. Mi interessano soprattutto le emozioni incerte, quelle che abitano i confini — tra presenza e assenza, tra luce e ombra, tra ciò che è stato e ciò che forse non sarà mai. La fragilità umana, la vulnerabilità dei sentimenti, la bellezza imperfetta del quotidiano — sono tutti elementi che si intrecciano nel mio lavoro. Ogni tela è un piccolo teatro dell’intimità, un frammento di storia personale che diventa universale proprio perché sincero. Dipingere per me è un modo per abitare le emozioni, non solo rappresentarle — viverle attraverso il tempo lento della creazione.

 

3. Che ruolo hanno per lei la bellezza e l’estetica nel suo lavoro

artistico?

La bellezza, per me, è silenzio e verità. Non inseguo la perfezione, ma cerco l’equilibrio, tra ciò che si mostra e ciò che si intuisce. La vera bellezza è semplicemente la consapevolezza di essere presenti, qui ed ora. L’estetica non è ornamento. Più importante è il corpo che deve dialogare con la luce, in cui è lo spazio  a piegarsi alla sensibilità di uno sguardo. Come nei quadri, ogni forma ha un respiro, ogni vuoto una possibilità. C’è eleganza nell’essenziale, potenza nella misura. Il superfluo distrae; la semplicità, quando è frutto di coscienza e stile, rivela ciò che conta davvero. La bellezza autentica non si impone; arriva leggera come un profumo che rimane sulla pelle anche quando è svanito, perché lo si ricorda.

 

4. Quali influenza hanno plasmato il suo stile pittorico? C’è un artista,

un movimento o un’esperienza decisiva?

La mia pittura nasce dall’incontro tra corpo e silenzio. Mi lascio guidare dal chiaroscuro, da quella luce caravaggesca che incide la carne come un bisturi e scolpisce il gesto in un tempo sospeso. Il rosso è la mia ferita sacra: filo conduttore, vincolo, passione, dolore. Lo uso come una scrittura emotiva, un segno vivo che attraversa i corpi e li lega. Amo il femminile come tensione, non come ornamento. Le mie donne non cercano lo sguardo: esistono, resistono, si stringono, si svestono, si liberano. In questo sento vicina Artemisia Gentileschi, la sua forza muta, la sua capacità di abitare la vulnerabilità.

 

5. Che rapporto ha con il colore, con la materia pittorica?

Il rosso è l’unico colore a cui concedo voce. Su una tela dove tutto tace in bianco e nero, lui grida — sottile, necessario. Non è mai decorazione, ma tensione. Il rosso compare come un atto deliberato, un’urgenza. Racconta ciò che il corpo non dice: il desiderio, la costrizione, l’intimità, la perdita. È dolore, ma anche libertà. In un mondo visivo che rinuncia al superfluo, il rosso è ciò che resta. La presenza che non si può ignorare. Nel mio lavoro, il rosso non colora: rivela. È il luogo dove la tensione estetica incontra la materia emotiva. È gesto pittorico e narrazione interiore. Il mio rosso non è solo un colore: è un linguaggio, un grido sommesso, una verità che non ha paura di mostrarsi.

Il dialogo tra arte e moda

6. Quando ha iniziato a sentire il desiderio di unire arte e moda?

È nato in modo istintivo, quasi necessario. Per me, la moda è sempre stata un’estensione dell’identità visiva, esattamente come la pittura. Entrambe raccontano chi siamo, attraverso forme, colori e abiti. Ho sentito il bisogno di unire queste due dimensioni intime della mia creatività, dando vita a un luogo in cui tessuto, bellezza e gesto artistico potessero dialogare armoniosamente. Così è nata la boutique: non un semplice negozio, ma il prolungamento naturale del mio atelier, uno spazio sensibile in cui ogni capo diventa opera, e ogni scelta estetica, un frammento del mio linguaggio personale.

 

7. Come si contaminano i due linguaggi nel suo progetto?

Non amo la parola “contaminano”. Preferisco pensare che arte e moda si intreccino, si rispecchino. Nella mia art boutique parlano con la stessa voce: attraverso il dettaglio, la manualità, la ricerca del bello. Ogni capo e ogni quadro condividono un’estetica intima, femminile e autentica. È un dialogo, non una fusione.

8. Cosa significa per lei indossare l’arte?
Indossare l’arte, per me, significa scegliere di abitare la bellezza con consapevolezza. Non è questione di apparire, ma di essere. L’arte, come l’abito, non serve a decorare una donna: serve a rivelarla. Quando una donna indossa qualcosa che parla la sua stessa lingua estetica non si traveste, si dichiara. Come diceva Chanel, “la moda passa, lo stile resta” — e lo stile, quando nasce dall’arte, diventa una seconda pelle. È un’estensione dell’anima, una pittura invisibile addosso. Ogni capo è un quadro da portare: cucito con silenzio e memoria.

 

 

9. In che modo le sue opere influenzano la scelta dei capi o dell’allestimento nella boutique?

Le mie opere non decorano semplicemente lo spazio: lo abitano. Sono loro a tracciare il ritmo emotivo della boutique, come stagioni interiori che guidano ogni scelta estetica. I colori delle tele — a volte bruciati come un autunno che non vuole finire, altre volte vividi come una primavera improvvisa — diventano la bussola con cui scelgo i tessuti, le sfumature, i dettagli. I quadri non sono spettatori silenziosi: dialogano con gli abiti, li completano. Ogni angolo della boutique è pensato per raccontare un'emozione precisa, per invitare chi entra a perdersi in un’atmosfera che non si guarda soltanto, ma si sente — sulla pelle, nel respiro, nel battito.

 

10. Ritiene che l’arte possa restituire profondità al mondo della moda? E la moda può rendere l’arte più accessibile?

L’arte e la moda sono due linguaggi della stessa urgenza espressiva. L’arte restituisce profondità alla moda perché le ricorda la sua anima: quella che vibra nei gesti deigrandi couturier. Penso a nomi come Alexander McQueen, Rei Kawakubo, Elsa Schiaparelli: ognuno ha scolpito emozioni nell’abito, trasformando il corpo in una

tela viva. Allo stesso tempo, la moda rende l’arte più vicina. Permette all’arte di uscire dai musei e camminare per strada, di diventare esperienza quotidiana

 

11. Come è nata l’idea di fondere boutique e galleria d’arte?

L’idea è nata in modo quasi inevitabile: sono una pittrice, e dipingere è sempre stato il mio modo di stare al mondo. Ma allo stesso tempo ho sempre amato il vestire come forma di espressione, come estensione quotidiana di ciò che sento e creo. A un certo punto, i due mondi hanno smesso di essere separati. Così è nata la mia art boutique: non come un progetto commerciale, ma come una necessità artistica. Un luogo dove l’arte si indossa e la moda si contempla. Dove chi entra possa non solo acquistare, ma attraversare un’esperienza sensibile.

 

12. Che tipo di esperienza vuole far vivere ai clienti che entrano nel suo

negozio?

Voglio che chi entra nella mia boutique senta subito di essere altrove — non in un semplice spazio commerciale, ma in un luogo dell’anima. Desidero offrire un’esperienza sensoriale e intima, dove ogni abito, ogni quadro, ogni dettaglio racconti qualcosa, risvegli l’anima. Voglio che le persone si fermino, si ascoltino, si lascino attraversare dalle emozioni, dalle vibrazioni. Che si sentano accolte, viste, ispirate. È un invito a vestirsi non solo per apparire, ma per abitarsi.

13. Cosa distingue la sua boutique da uno spazio espositivo tradizionale o da un negozio convenzionale?

La mia boutique non è una galleria tradizionale, né un negozio convenzionale — perché non voglio né la freddezza asettica delle prime, né la frenesia impersonale dei secondi. Qui il tempo rallenta, lo spazio si respira, e ogni cosa è pensata per accogliere. Non ci sono vetrine da attraversare in fretta né opere da guardare in silenzio con le mani dietro la schiena. C’è piuttosto un’atmosfera calda, intima, quasi domestica, dove l’arte e la moda si fondono in un linguaggio emotivo.

 

14. Quanto conta il rapporto diretto con il pubblico in questo progetto?

So che può sembrare una frase fatta, ma per me il rapporto con il pubblico è tutto. Questo progetto esiste proprio per creare connessioni vere, per accorciare le distanze tra chi crea e chi attraversa la creazione. Non mi interessa un pubblico che guarda da lontano o acquista distrattamente: desidero incontri reali, sguardi che si fermano, parole che lasciano tracce. Per me l’arte e la moda sono strumenti di relazione, e ogni visita, ogni scambio, è parte integrante del processo creativo. Senza quel contatto umano, tutto il resto perde senso.

 

15. C’è una narrazione estetica dietro ogni collezione o allestimento?

Sì, sempre. Ogni collezione e allestimento nasce da un’emozione precisa, da una storia interiore che prende forma tra tela e tessuto. Nulla è casuale: ogni dettaglio è parte di una narrazione sensibile, visiva e tattile.

16. Qual è il messaggio più profondo che vuole trasmettere con il

progetto?

L’arte non morirà mai e la moda — quella vera, che nasce dal sentire — continuerà a vivere, a trasformarsi, a resistere. Questo progetto è un atto d’amore verso ciò che dura: l’emozione, la bellezza e l’identità.

 

17. Che ruolo ha la creatività nella sua vita quotidiana?

La creatività è il mio respiro quotidiano, il filo invisibile che dà senso a tutto ciò che faccio. Non è solo un’attitudine o un talento, è ciò che sono, la mia essenza viva che si manifesta in ogni gesto, in ogni scelta. Per esempio quando dipingo, quando scelgo i tessuti o allestisco uno spazio, non sto semplicemente lavorando: sto dando voce a una parte di me che non può tacere. Ogni giorno è un’opportunità per creare, per reinventare, per scoprire nuove sfumature di me stessa e degli altri.

 

18. Secondo lei, oggi c’è bisogno di bellezza? E come si coltiva?

Dire che oggi ci sia “bisogno” di bellezza presupporrebbe che la bellezza sia sparita, e questo sarebbe un errore. La bellezza non è un concetto fisso, matematico, definito

una volta per tutte: è un flusso in continuo mutamento, una katharsis che si trasforma con il tempo, con le emozioni, con le persone. Non dobbiamo inseguire una bellezza immutabile, ma coltivare la capacità di riconoscerla e accoglierla in tutte le sue forme, anche quelle inaspettate o “imperfette”.

 

19. Qual è per lei il vero valore dell’arte visuale “fuori dai musei”?

Il vero valore dell’arte visuale “fuori dai musei” sta nella sua capacità di incontrare le persone nella vita reale, di uscire dall’astrattezza e freddezza delle sale espositive per diventare parte concreta del quotidiano. Quando l’arte si fa accessibile, si fa dialogo, si trasforma in esperienza condivisa, arricchisce chi la vive e chi la crea. Fuori dai musei, l’arte perde la sua aura intoccabile per diventare viva, pulsante, capace di trasformare gli spazi e le emozioni, di parlare a chiunque senza barriere. È lì che l’arte si fa davvero democratica e potente.

20. Come immagina l’evoluzione futura di questo progetto? C’è qualcosa che sogna ancora di realizzare?

Immagino questo progetto come un organismo vivo, in continua evoluzione, capace di aprirsi sempre a nuove forme di espressione e di relazione. Sogno di ampliare gli orizzonti, magari integrando performance, workshop o collaborazioni con altri artisti e couturier, per trasformare la art boutique in un vero laboratorio di emozioni condivise. Vorrei che diventasse un luogo di incontro e di scambio. E sogno anche che questo spazio diventi un esempio, un faro per chi, come me, crede nel magnifico connubio tra arte e moda — un invito a scoprire quanto possa essere potente e trasformativa questa unione.

Arrestato un uomo per l’omicidio e occultamento di cadavere di un imprenditore nel 2016

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Nella mattinata del 22 luglio, a Torino, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno fermato ed arrestato un sessantaduenne di origine serba, già noto alle forze dell’ordine, residente stabilmente nel capoluogo piemontese, gravemente indiziato del reato di “omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere” di Momcilo BAKAL, piccolo imprenditore di origine bosniaca residente a Leinì (TO), scomparso nel luglio del 2016 in circostanze misteriose, con la sua autovettura, senza lasciare tracce in Italia o nei paesi dell’ex Jugoslavia da cui proveniva.
Le ricerche, effettuate a largo raggio nelle zone limitrofe – a suo tempo vennero impiegati vigili del fuoco, cani da ricerca e sommozzatori per le aree lacustri e fluviali – non sortirono esiti tangibili. La svolta si ebbe dopo il 2023, grazie all’utilizzo di nuovi apparati tecnologici e a dei riscontri della banca dati DNA per altri reati che, in qualche modo portarono gli investigatori a focalizzare ulteriormente l’attenzione sull’indagato.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ivrea, alla luce dei nuovi elementi hanno permesso ai militari dell’Arma di ricostruire i movimenti della vittima – e del suo presunto assassino – su di un ipotetico percorso che portava in un terreno in Località Villaretto, non lontano dal luogo di lavoro e dall’abitazione dello scomparso, confutando alcune testimonianze contrastanti rilasciate dall’indagato: qui, dopo una lunga e articolata attività di scavi e ricerche, nell’estate del 2024, è stato trovato il corpo di BAKAL.


Dagli accertamenti tecnico-scientifici incrociati con i pregressi riscontri investigativi, è stato possibile ricostruire gli eventi, riconducibili ad un avvelenamento messo in atto dall’indagato, che avrebbe poi occultato il corpo della vittima, simulando l’allontanamento volontario e facendone sparire anche l’autovettura. Il movente sarebbe da ricondurre a questioni economiche e disaccordi fra i due tali da indurre l’uomo a commettere l’omicidio.
L’uomo è stato arrestato previa notifica di Ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Ivrea (TO) su richiesta della stessa Procura della Repubblica e condotto presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.