In un supermercato in via Ivrea a Biella un 55enne con precedenti penali è stato colto sul fatto dall’addetto alla vigilanza mentre nascondeva degli utensili da lavoro nella propria giacca dopo averli presi dallo scaffale. Nella successiva fuga ha aggredito l’addetto alla sicurezza colpendolo con un pugno. Arrivati i carabinieri il malfattore ha opposto resistenza fisica sferrando a un militare un pugno al volto ed un calcio alla gamba destra, prima di essere arrestato.
“La conferenza è ospitata da uno dei principali paesi produttori di combustibili fossili, che da un lato, grazie alla sua sistematica violazione dei diritti umani, impedisce la piena partecipazione di attori della società civile portatori di manifestazioni di dissenso e dall’altro vuole utilizzare questa occasione per svolgere incontri nei quali discutere di ulteriori progetti di estrazione di idrocarburi”, affermano i portavoce della lista rossoverde.
“Anche l’azione del governo italiano durante la conferenza non va nella direzione di chiedere maggiori impegni per una rapida decarbonizzazione dell’economia mondiale e per una cessazione immediata dello sfruttamento di nuove risorse di combustibili fossili, condizione assolutamente necessaria per evitare una catastrofe climatica planetaria. Al contrario – sottolineano Ravinale e Busconi – i progetti del governo italiano nel settore dell’energia vanno nella direzione opposta, quella di fare dell’Italia un hub del gas anziché un modello per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, per il quale l’Italia avrebbe tutte le condizioni per avere successo”.
“Lo scandaloso sconto di centinaia di milioni di Euro sulle tasse sugli extraprofitti delle compagnie energetiche che fanno ricorso al fossile disposto dal governo in queste ore ne è un’ulteriore dimostrazione”, denuncia Sinistra Ecologista.
“Per questo oggi saremo in piazza al fianco di chi richiama ad agire con urgenza, ben consapevoli che il contrasto alla crisi climatica passa anche dalle Città”, concludono Ravinale e Busconi. “Come testimonia la presenza del sindaco Stefano Lo Russo al Local Climate Action Summit tenutosi nell’ambito della COP28, la nostra amministrazione può diventare quella che mette la Città di Torino nella traiettoria di una vera transizione ecologica, giusta e solidale, e l’impegno per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2030 assunto dalla Città di Torino deve essere perseguito con determinazione e portato come esempio e come impegno di fronte alla comunità internazionale”.
Sosteniamo l’arte ma senza troppe parole inutili
LIBERAMENTE di Monica Chiusano
Alle volte, anche il potere della nostra passione per essa riesce a sostenere la sua valenza e la sua bellezza.
Nella selezione del gusto per le meraviglie del mondo da preservare, esistono anche una magia e una seduzione naturali capaci di rispettarla.
Facciamo però solo attenzione a non calpestarla rendendogli rispetto, con il garbo di chi vuol proteggerla e non certo deturparla !
Alla fine l’arte è anche energia pura capace di alimentarsi da sola, basta considerarlo!
È stata inaugurata in corso Unione Sovietica 220 d la nuova sede del Centro Antiviolenza della Città di Torino. Lavorerà per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, in sinergia con gli altri Centri antiviolenza e gli sportelli dedicati presenti sul territorio, assicurando accoglienza e protezione in emergenza per le donne maltrattate e i loro figli.
“La terribile recente vicenda di Giulia Cecchettin ha scosso il Paese – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – e ci ha ricordato, nel modo più drammatico possibile, l’importanza di contrastare non solo il 25 novembre ma ogni giorno qualsiasi forma di violenza di genere. Per questo assume un’importanza ancora maggiore oggi inaugurare questa nuova sede per il Centro Antiviolenza della Città, che testimonia il nostro impegno concreto verso un fenomeno così odioso e ancora purtroppo presente all’interno della nostra società”.
Il Centro Antiviolenza della Città sarà un riferimento per tutte le donne che hanno necessità di chiedere aiuto sia attraverso il numero telefonico 1522, sia direttamente sul posto dove, in coordinamento con i servizi sociali territoriali, il Centro Relazioni Famiglie e il Progetto Aria potranno rivolgersi anche le vittime del recente fenomeno di cyber stalking.
Nonostante l’incessante lavoro sul fronte della prevenzione e del contrasto della violenza contro le donne gli episodi di soprusi e femminicidi sono in costante crescita e vedono vittime di tutte le età e le condizioni socio economiche.
Nel 2022 il Centro antiviolenza della Città ha registrato 758 contatti telefonici e ha preso in carico 202 donne vittime di violenza. Grazie ai colloqui personali, alla consulenza legale, al supporto psicologico ed educativo-sociale e all’ospitalità in case rifugio le donne vengono sostenute attraverso tutto il percorso di allontanamento dalla situazione di violenza, anche grazie al lavoro sinergico con il Terzo Settore.
Grazie ai nuovi spazi sarà ampliata la possibilità di accesso, di ascolto, di colloquio, di presenza, di relazioni. In continuità con il lavoro svolto in questi anni le operatrici specializzate del Centro opereranno, in concerto con la donna, per garantire tutela, messa in protezione, supporto sociale ed educativo mettendo a disposizione tutti gli strumenti di sostegno al reddito, di ricerca del lavoro e della casa che la rete di opportunità pubbliche e del privato sociale offre.
Continuerà ad essere assicurato il sostegno psicologico attraverso professioniste dipendenti dell’Amministrazione e il supporto legale grazia alla collaborazione con le associazioni, in particolare Telefono Rosa e Casa delle Donne.
Nel centro Antiviolenza sarà facilitato l’accesso alla consulenza in termini preventivi, all’orientamento, al contrasto della violenza sotto le varie forme, anche economica, attraverso l’accompagnamento all’attivazione dei sostegni previsti (reddito di libertà, l’assegno di inclusione) e l’inserimento in percorsi lavorativi.
All’interno del Centro troverà ospitalità il Servizio Fior di Loto dell’associazione Verba, con cui la Città opera in sinergia, unico in Italia, a supportare le donne disabili vittime di violenza attraverso l’offerta di sostegni educativi, piscologici, legali, sanitari. Un ambito specifico è inoltre riservato, in collaborazione con il Servizio LGBT comunale, alla realizzazione dei percorsi individualizzati di uscita dalla violenza e inclusione sociale rivolti a donne transessuali e transgender.
“Con la nuova sede la Città vuole dare un segnale forte di presenza sul territorio nella lotta alla violenza di genere. L’impegno dell’Amministrazione Comunale andrà oltre con la riapertura della Casa rifugio per garantire l’accoglienza in un luogo anonimo e la protezione rivolta a donne vittime di violenza, in particolare a coloro che vivono in condizioni di maggiore fragilità e vulnerabilità. Sarà un ulteriore tassello dedicato all’accoglienza nell’ambito di percorsi individualizzati per l’autodeterminazione in collaborazione con il privato sociale” ha dichiarato Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità.
Nelle scorse settimane la Città ha approvato le linee di indirizzo per avviare, in coprogettazione con il Terzo Settore e in stretta collaborazione e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, un percorso di sistematizzazione di tutte le risorse dedicate alle donne vittime di violenza, inserito nel Piano di inclusione cittadino, che consentirà la realizzazione di progetti personalizzati, di cui è un tassello fondamentale la casa rifugio che verrà riaperta anche con il contributo della Compagnia.
“Una finestra sulla consapevolezza” di Flavia Vallarin
La galleria d’arte torinese Spazio44 vuol rendere omaggio ad un’arte inconsueta proponendo la mostra “Cristallinarte. Una finestra sulla consapevolezza”. Sarà un incontro importante quello del vernissage di sabato 9 dicembre dalle 16:30 alle 19:30 con Flavia Vallarin, artista, imprenditrice, studiosa di molte materie legate al mondo dell’arte e del benessere naturale.
La cristalloterapia entra nel mondo dell’arte per confermare quanto l’energia del colore della luce possano influenzare e creare percorsi dell’anima e del cuore: Flavia Vallarin è attenta studiosa di tali proprietà, che trovano nei suoi dipinti, quasi sculture tridimensionali, il fascino dell’attrazione immediata. Si osserva l’opera, si scoprono universi nascosti, si entra nella luce emessa dal cristallo e la magia è completa.
Flavia Vallarin è anche naturopata, specializzata in psicosomatica, arteterapia, cristalloterapia, aromaterapia, massaggio olistico, floriterapia, kinesiologia, thetahealing e enneagramma. È un’artista poliedrica che si è specializzata nella sperimentazione con i materiali, in particolare con i cristalli abbinati alla pittura, inseriti sulla tela in un vortice di luci e colori. La sua scelta è orientata alla ricerca e, anche in campo pittorico, volta ad approfondire il legame inscindibile tra gli elementi della terra e la creatività. L’utilizzo ancestrale da parte dell’uomo delle selci, dei pigmenti naturali e delle pietre per rappresentare il mondo esteriore e quello interiore dell’anima, trova in Flavia Vallarin una nuova frontiera e un nuovo spirito ricco di esiti didattici, pedagogici e curativi, all’insegna delle scoperte più recenti nel campo dell’arteterapia. La pittura diventa espressione delle nostre aspettative e dei nostri sentimenti, dei disagi e delle problematiche, riuscendo a far emergere le passioni umane attraverso un percorso quasi salvifico. Uno dei padri dell’arteterapia italiana, Piero Gilardi, fin dagli anni Sessanta individuava l’elemento autentico guaritore nel processo creativo più che nel risultato finale dell’opera. Considerava l’arteterapia basata sulla centralità della dimensione espressiva del processo artistico; questa potenzialità dell’arte permette di farci entrare in contatto con dimensioni dell’esperienza che faticano a emergere con le sole parole, e consente di dar loro forma e colore e di tradurle in un codice condivisibile.
Flavia Vallarin inserisce nella sua opera i cristalli e la immerge nella gestualità dei colori e dei liberi segni espressivi, completando questo percorso con elementi dinamici ed energetici che possiedono una funzione curativa.
Compito dell’artista è quello di saper cogliere le risorse necessarie per l’uomo, che si rivelano dalla Madre Terra, per dar vita alla metamorfosi più bella, dalla morte alla vita e dalla materia allo spirito.
Mara Martellotta

Specchio dei tempi torna all’aeroporto di Torino per
promuovere la più antica sottoscrizione italiana, quella per le Tredicesime dell’Amicizia, che
viene proposta dalla fondazione vicina al quotidiano La Stampa da ben 48 anni consecutivi.
Destinatari sono almeno 2.000 anziani indigenti e soli che riceveranno ognuno un assegno
da 500 euro, pensato soprattutto per rendere più sopportabili le spese del riscaldamento e
mettere così tepore in tante povere case. SAGAT, Società di gestione dell’aeroporto di Torino
sostiene l’iniziativa di solidarietà, impegnandosi a raddoppiare la cifra raccolta con le
donazioni dei passeggeri e mettendo a disposizione i propri spazi in area imbarchi per
comunicare la campagna: il primo nell’area partenze, appena oltre il duty-free, e l’altro nella
Sala VIP Piemonte Lounge, al primo piano. Sono a disposizione dei passeggeri teche per
raccogliere donazioni in contanti, mentre i volontari di Specchio potranno accettare anche
donazioni con tutte le carte di credito, tramite CollecTin, un particolare dispositivo messo a
punto da Mastercard.
“La presenza di Specchio dei tempi all’aeroporto – ha dichiarato Lodovico Passerin
d’Entrèves, Presidente di Specchio dei tempi – è rivolta alla Torino che si innova e costruisce,
senza dimenticare le persone che hanno lavorato una vita e oggi sono in difficoltà.
Le Tredicesime dell’Amicizia rappresentano, anche per il numero elevato di beneficiari, un
importante esempio di questo impegno”.
A cura di PiemonteItalia.Eu
E’ in arrivo la festa più attesa dell’anno e, dai tipici villaggi alpini imbiancati dalla neve alle affascinanti cittadine affacciate sui laghi, dai borghi storici al capoluogo sabaudo, ogni angolo del Piemonte è pronto a ospitare il Natale
Continua a leggere: ↘️
https://www.piemonteitalia.eu/it/eventi/dettaglio/aspettando-il-natale-piemonte-tra-mercatini-e-presepi
Secondo la psicologa Isabela Pérez-Luna, “Pulire e mettere in ordine hanno una funzione catartica e permettono di disfarsi di cose di cui sentiamo di non aver più bisogno”.
Aprire le finestre per far entrare aria fresca, buttare le cose che si sono accumulate nel tempo, eliminare polvere e depositi di sporcizia, rinnovare il nostro ambiente e depurare la nostra mente.
Una azione catartica quella della pulizie e del riordino che mette a posto anche i nostri pensieri, gli dà una collocazione, uno schieramento rinfrancante.
Lo spazio in cui viviamo rappresenta, in un certo senso, l’espressione di chi siamo e di come gestiamo la nostra esistenza. Premesso che il disordine può essere interpretato anche come una caratteristica legata alla creatività o alla fantasia e che, al contrario, l’ossessione per la pulizia, come tutti i comportamenti eccessivi, potrebbe essere l’ indicatore di un disagio, mantenere l’ordine e la pulizia dell’ambiente che ci ospita è mediamente una lancetta che punta verso l’equilibrio e il benessere. Il caos, la trascuratezza e l’incuria, al contrario, sono il più delle volte sinonimo di disordine interiore, di confusione. Avere oggetti che ostacolano il nostro movimento all’interno degli ambienti in cui viviamo, sia la casa o il luogo di lavoro, può essere fonte di stress, accumulare sporco all’interno dei nostri spazi può renderci nervosi e provati.
Nella percezione comune pulire o rassettare sono attività seccanti e ripetitive e probabilmente, considerato il fatto che spesso costituiscono un dovere e una necessità piuttosto impegnative, non è del tutto sbagliato, ma è altrettanto vero che mettere in ordine un armadio o eliminare la polvere e il vecchio all’interno di un ambiente possono essere considerate vere e proprie forme meditazione, attività su cui ci si concentra che ci evitano di pensare ad altro, una maniera di vivere il presente attraverso lavori manuali che necessitano di attenzione.
Dare un ordine alle cose che vogliamo tenerci potrebbe corrispondere anche ad una volontà di riorganizzazione del nostro interno e a seconda di come vogliamo “ristrutturarci” possiamo riposizionare gli oggetti in base alle cromie, all’uso che ne facciamo e all’importanza che rivestono o semplicemente per categoria.
Buttare o regalare oggetti che abbiamo accumulato nel tempo, rinnovando i nostri guardaroba o le soffitte, è un metodo per attuare una rigenerazione non solo materiale ma anche interiore: fare a meno del superfluo, di ciò che è superato, di tutte quelle cose da cui faticavamo a staccarci e che appesantivano la nostra vita.
Insomma, ordine, equilibrio, essenzialità e pulizia, ambienti dove è contemplato il rinnovamento, senza togliere rispetto al passato, spazi dove gli oggetti non ci comprimono ma rendono bello il nostro mondo infondono leggerezza e regalano armonia estetica.
Tra le teorie più famose che ci raccontano le facoltà del riordino c’è il metodo Konmari che, secondo Marie Kondo, scrittrice giapponese, dona importanti benefici psicologici. Nei suoi libri “Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità”, l’autrice sostiene che facendo ordine negli spazi in cui viviamo è possibile cambiare la nostra forma mentis e il modo di affrontare l’ esistenza. Il metodo Konmari suggerisce di mettere a posto tutto in una sola volta, iniziando e finendo entro 6 mesi, proiettandosi verso lo stile di vita a cui si aspira. Inoltre è importante ordinare categoria per categoria (vestiti, libri) e non stanza per stanza cominciando da ciò che è meno capace di attivare ricordi, le foto, per esempio, vanno messe a posto per ultime. Inoltre, questo criterio consiglia di prendere in mano tutti gli oggetti, uno ad uno, e tenere solo quelli che ci fanno ancora battere il cuore iniziando a pensare a come organizzare gli spazi solo se si è finito di buttare quello che abbiamo scartato.
Un altro metodo riportato in un libro è Apartment therapy di Maxwell Gilligham-Ryan che offre una visione singolare dell’organizzazione dell’habitat paragonando le attività inerenti alla casa
al corpo umano e alla loro sintonia.
Secondo la teoria di Gilligham-Ryan in casa occorre armonizzare alcune parti come le pareti, i pavimenti, il soffitto, le finestre e gli impianti corrispondenti alle ossa umane. Con il logoramento di queste parti lo scheletro idealmente si deteriora. Il cuore della casa, invece, è espresso con lo stile in una chiave emotiva attraverso colori e i tessuti, se questo non è armonico, la casa perde energia, calore e vivacità. Il respiro, invece, coincide con la disposizione dei mobili e degli oggetti e può essere alterato con l’accumulo eccessivo di materiali e con il disordine. Infine la testa si esprime nell’utilizzo che facciamo delle cose del nostro ambiente, uno spazio sano dovrebbe supportare le nostre attività creando sintonia e gioia.
Un’altra tecnica, più conosciuta in Occidente, è il Feng Shui che consiste nella ricerca dell’armonia nell’ambiente domestico attraverso la disposizione dell’arredamento, delle luci, del letto, delle piante, dei vari oggetti e del mobilio. L’applicazione di questo metodo migliora l’energia del nostro ambiente grazie ad una serie di regole legate alla pulizia, alla illuminazione ma anche alla rimozione di ostacoli che intralciano i nostri movimenti e alla purificazione dell’aria anche attraverso il verde.
Secondo i tre metodi dunque all’armonia estetica corrisponde il benessere interiore, attraverso il riordino del nostro ambiente mettiamo a posto anche noi stessi, diamo un equilibrio e una simmetria al nostro interno riportando stabilità spirituale e mentale.
Maria La Barbera
Si accende il Natale a Palazzo Lascaris
Rosso, verde e oro, i colori della festa, illuminano da oggi la galleria Belvedere, al primo piano di Palazzo Lascaris. Stamattina il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, insieme con numerosi consiglieri e consigliere, ha acceso l’albero di Natale che allieterà l’attesa delle festività a palazzo. Il momento è stato accompagnato dall’esecuzione di alcuni canti a tema da parte dell’Ensemble polifonico Il Bel Canto, composto dal soprano Loretta Borrelli, dal tenore Andrea Sità e da quattro strumentisti, Maria Camilla Ormezzano al violino, Sergio Lucisano al pianoforte, Luciano Quattrocchio alla fisarmonica e Roberto Boggioalla chitarra.
“Quest’anno, nonostante i lavori in corso a palazzo Lascaris, era mio desiderio e di tutto il Consiglio regionale mantenere ugualmente vivi i simboli della tradizione natalizia”, ha commentato Allasia. “Ecco quindi un albero addobbato a festa e scintillante accanto al presepe, che colloca la Natività in un borgo rurale, un luogo rappresentativo delle origini delle nostre comunità piemontesi. Ma non è Natale senza la musica, e così abbiamo pensato anche a un augurio sulle sette note, grazie al talento dell’Ensemble Il Bel Canto. Credo nell’importanza di far rivivere questi riti: è un modo anche in Consiglio regionale per ricordare il significato del Natale e rafforzare il senso di comunità a cui apparteniamo”.
Con l’occasione è stata poi inaugurata la mostra di presepi, curata dall’associazione APT Artigiani del Presepe di Torino, che sarà visibile nelle vetrine dell’Urp, in via Arsenale 14/g, fino al 7 gennaio 2024.
L’associazione APT Artigiani del Presepe di Torino, presieduta da Pier Luigi Calogiuri, ha lo scopo di sostenere, divulgare e promuovere la cultura popolare della realizzazione del presepe. L’esposizione presenta 16 presepi di varie dimensioni e materiali che spaziano dalle raffigurazioni della Natività in ambientazioni più popolari a quelle che citano ruderi di edifici classici fino alle composizioni che richiamano le architetture della Palestina. Non mancano poi scene di gusto contemporaneo e di fantasia. C’è perfino un presepio pensato sulla superficie lunare e altri in miniatura, ricavati dentro una lanterna e a una palla di vetro.
L’associazione Apt organizza numerose mostre presepiali sul territorio regionale e nazionale e ha appena aperto una rassegna di presepi artistici a Chivasso, patrocinata dal Consiglio regionale, presso la chiesa dei SS. Giovanni Battista e Marta, visitabile fino al 7 gennaio