Tornano in vigore da lunedì prossimo 16 settembre le misure antismog, già concordate e decise a livello di bacino padano dalle Regioni con il Ministero dell’Ambiente.

Alle limitazioni strutturali valide tutto l’anno che riguardano il divieto di circolazione dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) dei veicoli adibiti al trasporto di persone (categoria M1, M2, M3) e dei veicoli adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione inferiore o uguale all’Euro 2 per i veicoli alimentati a benzina e diesel, con omologazione inferiore o uguale a Euro 1 per i veicoli alimentati a GPL e metano, dal 16 settembre 2024 al 15 aprile 2025 si aggiungono:
– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 8.00 alle 19.00 nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, dei veicoli dotati di motore diesel adibiti al trasporto persone (categoria M1, M2, M3) e adibiti al trasporto merci (categoria N1, N2, N3) con omologazione uguale a Euro 3 ed Euro 4;
– il divieto di circolazione veicolare dalle ore 0.00 alle 24.00 tutti i giorni (festivi compresi) di tutti i ciclomotori e i motocicli adibiti al trasporto di persone o merci (categoria L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) con omologazione inferiore o uguale a Euro 1.
In merito al funzionamento dell’attivazione delle misure emergenziali, si ricorda che il semaforo scatta sulle previsioni di superamento del valore limite giornaliero di PM10, calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo. Le limitazioni emergenziali entrano in vigore il giorno successivo a quello di controllo – stabilito nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì – e rimangono attive fino al giorno di controllo seguente.
Il sito web della Città di Torino e i canali social istituzionali della Città di Torino informeranno tempestivamente i cittadini in merito all’applicazione dei livelli di allerta, che verranno comunicati anche dall’ufficio stampa agli organi d’informazione.
TORINO CLICK

Piero Bianucci ha compiuto 80 anni ed Alberto Sinigaglia ha scritto su di lui in modo impareggiabile. Letterato e uomo di scienza, Piero è un unicum che va oltre anche a Piero Angela con cui ha collaborato. Io lo ricordo acuto critico letterario alla “Gazzetta del Popolo” dove anch’io ho esordito. Ma alla “Stampa” Bianucci ha superato se’ stesso diventando giornalista scientifico di straordinario valore. Si dice spesso che umanesimo e scienza non si tengono insieme. Invece Piero è l’interprete più autorevole e significativo dello spirito leonardesco che fa di lui un signore del Rinascimento.
rivela sempre un uomo di parte che confonde la satira con forme assai discutibili di finto ribellismo. Aver presentato Gene Gnocchi travestito da generale di divisione con tanto di stellette come una satira al militare Vannacci diventato leghista, e’ un’ esagerazione irrispettosa dell’uniforme dell’Esercito che non consente di scherzare impunemente, quando la si indossa . Quelle sue stellette “son disciplina”, cantavano i soldati nella Grande Guerra. E Gnocchi deve evitare di indossarla per fare le sue battute. Soprattutto le stellette! Chiambretti, a corto di argomenti, ha anche riproposto un’attempata Alba Parietti che non è cambiata nell’emettere con una certa presunzione sentenze sempre partigiane che rivelano superficialità e ideologismo vecchio di decenni . E’ meglio frequentare i ristoranti di Chiambretti che vedere la sua nuova trasmissione.
Rete 4 con Del Debbio si è avventurata con eccessiva insistenza sulla signora Boccia con l’intento di massacrarla, senza accorgersi forse che questi attacchi finiscono di aggravare la situazione del ministro Sangiuliano. Forse un po’ di silenzio su questa vicenda sarebbe utile. E magari un po’ di attenzione sul nuovo ministro alla cultura De Giuli non sarebbe fuori luogo perché il personaggio rivela delle ombre e suscita delle perplessità che andrebbero chiarite. Del Debbio, denunciando la situazione di pericolo attorno alla stazione centrale di Milano, fa sicuramente un’opera socialmente utile, anche se i toni usati creano paura e allarmismo. Non basta denunciare, occorre ascoltare e mettere alle strette in Tv il ministro degli Interni, il prefetto e il questore di Milano per sapere cosa intendano fare per rendere di nuovo sicura la stazione. Il problema ovviamente non è solo milanese, ma di tante città. Del Debbio usa parole e commenti come se ai vertici del Governo ci fosse la sinistra. Una deformazione professionale incredibile. Sta di fatto che un vero giornalismo televisivo è cosa diversa sia da Rai 3 sia da Rete 4. Quando potremo assistere a qualche trasmissione pluralista, in cui non ci siano solo degli esagitati che urlano?
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