redazione il torinese

Il cibo visto con gli occhi della filosofia

24 – 25 – 26 ottobre 2017 Palazzo Ceriana-Mayneri – Circolo della Stampa Corso Stati Uniti 27 – Torino

Torna a Torino, con la quarta edizione, Pensare il Cibo,. Un appuntamento diventato ormai un classico nel panorama culturale torinese, che quest’anno si terrà nelle serate di martedì 24, mercoledì 25 e giovedì 26 ottobre, a partire dalle ore 18 presso il Circolo della Stampa di Torino, in Corso Stati Uniti 27. Quest’anno sotto la lente d’ingrandimento della filosofia finiranno tematiche di estrema attualità: dalla cosiddetta “post verità”, cioè la verità di comodo che innesca le bufale sul cibo, che hanno grande diffusione nei confronti dei consumatori, alla nascita delle culture alimentari in base a ragioni ambientali, religiose, contaminazioni sociali, scoperte scientifiche e tecnologiche. Culture del cibo che nascono anche oggi, nel nuovo ecosistema urbano della modernità. Fino al “dogma” della longevità, uno dei principali argomenti del marketing alimentare e del mondo della nutraceutica. A sviscerare i temi e a confrontarsi sulle diverse visioni, saranno personaggi di spicco nei campi della filosofia, della storia, della psicoanalisi e delle scienze nutritive, moderati da giornalisti culturali.Così come nelle precedenti edizioni, il format di Pensare il Cibo prevede, per ogni appuntamento, un’originale ouverture musicale, grazie alla collaborazione con Pequeñas Huellas, progetto internazionale che promuove la nascita di orchestre e cori di giovani e che persegue finalità di promozione sociale e dei valori della fratellanza;

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Al termine di ogni serata sarà offerto un aperitivo conviviale per riflettere sui temi affrontati durante la serata e condividere riflessioni ed emozioni, organizzato da Sara Casiraghi dipentolapvessione.it in collaborazione con lo chef del Circolo della Stampa e grazie all’utilizzo di prodotti a marchio Fior Food di Nova Coop. Originale la sua proposta: martedì 24 ottobre in contrapposizione alle bufale sul cibo verrà offerto un assaggio delle ricette del periodo di guerra, ovvero come tirar fuori un manicaretto con due scarpe vecchie. Mercoledì 25 ottobre assaggi della tradizione gastronomica italiana. Giovedì 26 ottobre assaggi della tradizione gastronomica sarda, più specificamente dell’ogliastra e della barbagia, dove risiede il più alto numero di centenari. Pensare il Cibo ha ricevuto il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino E’ sponsorizzato da Nova Coop e da Fior Food.

 

PROGRAMMA DI PENSARE IL CIBO 2017

 

Martedì 24 ottobre – ore 18

La Post verità nel piatto. Perché ci piacciono tanto le bufale sul cibo

Il Professore dell’Università degli Studi di Torino Peppino Ortoleva, il filosofo del linguaggio dell’Università di Venezia Luigi Perissinotto e la psicoanalista e Vice Presidente del Centro Te.Co Antonella Ramassotto, indagheranno sulle ragioni che spingono gruppi umani ad accettare una non verità o un falso che “fa comodo”. La “post verità”, infatti, trova un humus particolare proprio nel cibo (e nella salute) e conosce meccanismi di diffusione particolari e di grande efficacia.

A moderare l’incontro il giornalista Leo Rieser

 

Mercoledì 25 ottobre – ore 18 Come nasce e si consolida una cultura alimentare e una tradizione della cucina

La storica Irma Naso e il nutrizionista Federico Francesco Ferrero rifletteranno sulle motivazioni profonde che spingono una popolazione, una generazione o forse l’intera umanità a creare e a riconoscersi in una cultura alimentare. Si parlerà, quindi, di culture alimentari nate da ragioni ambientali, religiose, contaminazioni culturali, scoperte scientifiche e tecnologiche, carestie, ma anche di culture del cibo nella modernità, nate dal consumismo, dalla globalizzazione culturale o forse dal desiderio di un senso di appartenenza.

A moderare l’incontro il giornalista Rosalba Graglia

 

Giovedì 26 ottobre – ore 18

Nel frigorifero il dogma della longevità. La sana alimentazione e l’illusione dell’immortalità

Il filosofo tanatologo Davide Sisto, il dietologo dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Andrea Pezzana e il filosofo di Estetica dell’Università di Firenze Sergio Givonefaranno una ricognizione sui temi della longevità, tra i principali argomenti oggi del marketing alimentare e dello sterminato mondo della nutraceutica. Partendo dalle diete antiaging, cibi che non fanno invecchiare, integratori che mantengono giovani, si cercherà capire se si apre una stagione della giovinezza a tutti i costi e se l’uomo è preparato davvero a questa spinta culturale, oppure se non si apre una pericolosa fase storica di non accettazione di una condizione anziana e di non pacificazione e accettazione della morte.

A moderare l’incontro il giornalista Rocco Moliterni

 

HEY, TI VOGLIO RACCONTARE

L’Associazione APIC, a seguito della positiva esperienza del laboratorio realizzato l’anno scorso e dedicato al lavoro con le storie, propone il proseguimento dell’attività anche per l’anno scolastico 2017/2018. In collaborazione con Fondazione Akusia ONLUS e il servizio Passepartout del Comune di Torino.

Hey, ti voglio raccontare è un laboratorio completamente gratuito, finanziato da APIC e rivolto a un gruppo massimo di 15 ragazze/i con disabilità uditiva, delle scuole medie e delle scuole superiori. La nuova edizione si svolgerà il venerdì dalle ore 17 alle ore 18.30 dal 3 Novembre 2017 fino al 20 Aprile 2018 presso la Sala Colorandia del Servizio Passepartout  del Comune di Torino in Corso Unione Sovietica 220/D – 10134 Torino
 
Gli incontri saranno tenuti da tre psicologi con qualifica di assistente alla comunicazione.
Esso si  focalizzerà sul racconto di sé e affronterà le tematiche rilevanti per lo sviluppo emotivo e relazionale dei ragazzi partecipanti, attraverso diversi canali espressivi e modalità narrative che risultino accattivanti. Ciò per promuovere la capacità narrativa, scoprire il piacere della lettura, stimolare l’espressività, la fantasia e il pensiero critico, supportare la socializzazione con i pari… I partecipanti saranno coinvolti in diverse attività di gruppo: attività espressive, discussioni critiche, letture in cerchio, produzione di storie, momenti di teatro, role-play e attività inerenti le tematiche portate dai ragazzi. Tutto il materiale prodotto verrà donato ai partecipanti al termine del laboratorio.
 
Per Informazioni e iscrizioni:  laboratoriofiabeapic@gmail.com – Dott. Daniele Del Priore: 340.5761935 APIC Associazione Portatori Impianto Cocleare : info@apic.torino.it

Superfestival 2018: aperte le iscrizioni

E lunedì 30 al Teatro Argentina il patto con ItaliaFestival

 

 

 

Dopo il successo della prima edizione torna il Superfestival al 31° Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2018.

Superfestival è un progetto ideato dalla Grande Invasione di Ivrea, che, sotto gli auspici del Cepell, ne ha curato e coordinato la realizzazione assieme al Salone Internazionale del Libro, con l’obiettivo di raccogliere per la prima volta in un’unica «casa» i principali festival italiani.

Superando ogni aspettativa degli organizzatori, il Superfestival alla sua prima edizione ha raccolto nei suoi spazi ben ottanta festival culturali provenienti da diciotto regioni italiane, ospitato la premiazione del riconoscimento europeo Effe Label, animato i giorni del Salone con 40 incontri con autori di fama internazionale – come Richard FordJonathan LethemJan Brokken e Alessandro BariccoChris BachelderPaolo Rumiz e tantissimi altri –, 25 incontri e panel professionali nella sala Superfestival e gli appuntamenti serali con gli aperitivi letterari offerti dai festival aderenti.

 

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La nuova edizione

 

Come lo scorso anno, il Superfestival sarà ospitato nei padiglioni del Lingotto nei giorni del Salone Internazionale del Libro di Torino (dal 10 al 14 maggio 2018).

Lo spazio, rimanendo fedele alle caratteristiche che hanno reso possibile il successo dello scorso anno, verrà in parte ripensato nella sua lounge aperta al pubblico e nelle due sale (business e incontri) per dare ancora maggiore visibilità alle manifestazioni aderenti e ai loro materiali promozionali.

Tutti i festival che hanno partecipato alla prima edizione potranno godere di un diritto di prelazione sul noleggio della sala incontri del Superfestival, secondo modalità che verranno comunicate in un secondo momento.

È possibile sin da ora aderire con la propria manifestazione inviando una mail a info@superfestival.it.

 

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Un nuovo partner: ItaliaFestival

 

ItaliaFestival, l’organismo che in seno all’Associazione Generale dello Spettacolo (Agis) riunisce 30 delle maggiori realtà festivaliere nazionali ed è hub per l’Italia del progetto Effe Label, ha stretto una partnership con il Superfestival grazie alla quale i festival che non siano festival di spettacolo dal vivo potranno aderire gratuitamente all’associazione e godere dei tanti benefici previsti per i soci.

 

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Appuntamento al Teatro Argentina di Roma lunedì 30 ottobre 2017

 

Nella Sala Squarzina del Teatro Argentina di Roma lunedì 30 ottobre prossimo, a partire dalle 9.30, verranno presentate la nuova stagione e il patto di collaborazione tra ItaliaFestival e Superfestival.

Interverranno, introdotti dal Presidente di ItaliaFestival, Francesco Maria Perrotta: Carlo Fontana, Presidente Agis; Onofrio Cutaia, Direttore Generale per lo spettacolo dal vivo del Mibact; Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino; Renato Quaglia, componente della Giuria Internazionale del Progetto Effe; Naima Delaere, Efa Communication Manager; Bruno Molea, vice presidente Commissione Cultura Camera dei deputati e Antonio Calbi, Direttore Teatri di Roma. Coordinatore e moderatore della giornata sarà Marino Sinibaldi, Direttore di Rai Radio 3.

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Contatti:

info@superfestival.it

www.superfestival.it

(foto: il Torinese)

Referendum sull’autonomia: il federalismo è il futuro

“Torino ed il Piemonte sono rimasti indietro, pur avendo tutte le possibilità e le potenzialità per sfruttare, insieme all’opportunità dell’autonomia (vantaggi dal punto di vista delle competenze e dal punto di vista fiscale), anche una opportunità strategica più ampia. Parlo della creazione di una grande area urbana ed industriale…”

I dati relativi al referendum sull’autonomia sono chiari: c’è voglia di autonomia, non di centralismo. Il federalismo, dunque, non è qualcosa  fuori moda, ma è il futuro. Gli effetti della sbornia qualunquistica fatta da lotte di potere travestite da rottamazione del vecchio sono destinate ad essere riassorbiti, rimettendo la politica vera al centro dell’agenda. Detto questo, il Piemonte sta vivendo una obiettiva situazione di stallo. Chiamparino non ha proposto il referendum sull’autonomia, resta a guardare. Per lui , probabilmente, è sufficiente vivere di quella rendita di posizione creata attraverso la costruzione del falso mito del buon amministratore. La pacca sulla spalla, l’articoletto ogni tanto, sempre positivo, scritto con una certa compiacenza. Insomma la costruzione di un’immagine del tutto slegata dall’amministrazione che presiede e persino dal partito che lo sostiene. Il fatto è che Torino ed il Piemonte sono rimasti indietro , pur avendo tutte le possibilità e le potenzialità per sfruttare, insieme all’opportunità dell’autonomia (vantaggi dal punto di vista delle competenze e dal punto di vista fiscale), anche una opportunità strategica più ampia. Parlo della creazione di una grande area urbana ed industriale che può diventare un vero punto di riferimento in Europa. Per fare questo, non bisogna chiudersi, ma aprirsi e smetterla con questa sistema Torino, capace di conservare il potere, ma non di guardare avanti.

 

Roberto Cota

Giornata Mondiale Osteoporosi, visite gratuite alle Molinette

Martedì 24 ottobre 2017, in occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, dalle ore 14 alle ore 17, il reparto di Geriatria e Malattie metaboliche dell’osso dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Giancarlo Isaia) organizza, in collaborazione con la Fondazione per l’Osteoporosi, la manifestazione “Ospedale a porte aperte”, al fine di sensibilizzare la popolazione verso l’osteoporosi, malattia assai diffusa e spesso sottostimata che colpisce soprattutto le donne, ma che non risparmia certamente gli uomini: in Italia ne sono affette 4.500.000 persone (il 7,5% della popolazione) di cui 1.000.000 di uomini. La malattia, se trascurata, provoca importanti conseguenze sulla deambulazione e sulla qualità della vita dei pazienti che ne sono colpiti, in quanto può determinare, senza alcun segno premonitore e senza traumi rilevanti, fratture talvolta molto invalidanti.

I medici del reparto valuteranno gratuitamente il rischio fratturativo, utilizzando appositi algoritmi validati a livello internazionale, in tutte le persone che si presenteranno (ingresso da corso Bramante 88 – Ambulatori centrali – piano terreno) con una densitometria ossea eseguita con tecnica DXA, anche non recentissima. In tal modo le pazienti potranno conoscere la probabilità teorica di andare incontro a fratture e quindi rivolgersi al medico di fiducia per ulteriori provvedimenti diagnostici e terapeutici. Contestualmente sarà anche possibile rivolgere ai medici ed alla Fondazione domande su corretti stili di vita da adottare, sulle più opportune strategie di prevenzione primaria, sulle iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione della malattia.

La Sicilia a Torino

La Sicilia è stata protagonista nel tempo di importanti avvenimenti storici, di popoli e di civiltà che si sono avvicendati come i Greci, i Romani, i Bizantini, gli Arabi, gli Spagnoli ma anche di periodi di indipendenza e di splendore propri come il Regno di Sicilia dopo la conquista degli Altavilla

Questo susseguirsi di circostanze e alternanze di popoli l’hanno resa un luogo privilegiato ricco di arte, cultura, tradizioni e abitudini, tramandate nei secoli e arrivate sino ai giorni nostri. Anche la cucina siciliana è il risultato di questa mescolanza di popoli e culture, il prodotto di un complesso e ricco assortimento di sapori, ricette, ingredienti che la rendono unica, lussureggiante, sontuosa e che la contraddistinguono fortemente rendendola una tra le più conosciute e apprezzate al mondo. Migrazioni e spostamenti hanno fatto conoscere ancora meglio le prelibatezze culinarie della Trinacria, specialità come la Cassata, le Arancine, il Cannolo, la pasta alla Norma, le Panelle, lo Sfincione, la Granita alla Mandorla e molte altre sono approdate in giro per il mondo, a volte con tentativi di imitazione un po’ goffi.

A Torino i locali che propongono la cucina e i prodotti siciliani sono svariati e molto apprezzati, affollati a tutte le ore del giorno considerata la varietà dell’offerta e la loro prelibatezza ovviamente: una Iris alla ricotta per colazione, un panino con le Panelle a pranzo e una bella Norma per cena seguita da una deliziosa granita per terminare la giornata. Alcuni tra i più noti sono: Sicily per una gustosissima colazione ma anche per un pranzo o una cena veloce – Via Gramsci 3. Fratò, un raffinato ristorante che offre tutto il sapore della tradizione Via Andrea Doria 21. Siculo, una gelateria d’altri tempi dove anche le granite sono eccellenti Via S. Quintino 31. Sicily on the StreEAT, uno spuntino ricco e goloso con arancine e cannoli Via Carlo Alberto 7. Il Sole di Sicilia, dove si può assaggiare il famoso panino con le panelle Via Livorno 6. Peccati Siciliani, la squisita gastronomia da portare anche casa Via Pollenzo 10 e ancora Eat Sicily, Il Banco di Sicilia, A Vucciria dedicato allo storico e caratteristico mercato di Palermo.Se ci viene voglia di sapori siciliani a Torino abbiamo solamente l’imbarazzo della scelta, possiamo assicurarci una esperienza di gusto sublime che ci porta in un posto magico, meraviglioso crocevia di esperienze millenarie, arte culinaria e storia.

 

Maria La Barbera

Anabolizzanti, maxiblitz delle fiamme gialle

Venivano venduti come integratori alimentari, ma le compresse contenevano  principi attivi pericolosi. La guardia di Finanza, su ordine della Procura di Torino ha sequestrato dai banconi di Decathlon centinaia di confezioni e ha contestato ad alcune società estere  i reati di Commercio di sostanze alimentari nocive, frode commerciale, falsa indicazione di origine, ricettazione, produzione e commercio di sostanze dopanti e steroidee. Sono coinvolte  aziende  in Spagna e Germania. A sua insaputa è rimasta coinvolta la nota catena commerciale Decathlon che vendeva i prodotti senza sapere della presenza degli anabolizzanti. Le analisi hanno confermato la potenziale pericolosità degli integratori sequestrati, importati per la maggior parte da Spagna ma prodotti in Germania.

Trio d’Archi Rai all’Accademia di Pinerolo

Prosegue con il Trio d’Archi dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, protagonista di numerosi concerti presso le più importanti istituzioni concertistiche italiane e estere, la Stagione concertistica 2017/18 dell’Accademia di Musica di Pinerolo. L’appuntamento è per martedì 24 ottobre alle 21:00 con un concerto dal sapore classico e ingredienti barocchi, che sarà preceduto alle 20:30 da una guida all’ascolto condotta da Simone Ivaldi. Giovedì 26 ottobre alle 18:00 presso la Libreria Volare si terrà Quale musica per la bellezza di Ernesto Napolitanoil primo dei tre incontri dedicati alla bellezza e alla musicaLa Stagione concertistica è stata realizzata con il contributo di Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Regione Piemonte, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo e il patrocinio di Città di Pinerolo. Il nostro grazie va anche alla sempre preziosa sponsorizzazione di Galup e a quella tecnica di Piatino Pianoforti, Yamaha Musica Italia e Albergian.

Cannabis terapeutica, Radicali: montagna ha partorito topolino. Salviamo almeno il topolino.

Le dichiarazioni di Igor Boni (Direzione Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta)

Gli undici striminziti articoli che compongono il progetto di legge sulla cannabis terapeutica approvato ieri dalla Camera dei Deputati sono quanto resta di ben diciassette proposte di legge parlamentari + la pdl di iniziativa popolare promossa da Radicali Italiani (che, però, a differenza delle pdl parlamentari, non decade a fine legislatura ma passa automaticamente a quella successiva).

 

E’ lecito affermare che la montagna ha partorito il topolino. Ciò detto, vediamo quali sono gli aspetti positivi del provvedimento: per la prima volta, l’utilizzo dei farmaci contenenti cannabis è regolato a livello nazionale. Basta con un’Italia vestita da Arlecchino, con venti situazioni diverse a seconda della regione in cui il cittadino risiede, con un’evidente violazione degli art. 3 (uguaglianza dei cittadini davanti alla legge) e 33 (diritto alla salute) della Costituzione.

 

Per la prima volta in Italia, la proposta di legge dispone che il Ministero della salute pubblichi sul proprio sito web i contributi scientifici e le informazioni sull’uso medico della cannabis (art. 7). Per la prima volta in Italia, si dispone l’aggiornamento periodico del personale medico, sanitario e sociosanitario sulle potenzialità terapeutiche delle preparazioni a base di cannabis (art. 8). Per la prima volta in Italia, si promuove la ricerca scientifica in materia da parte di università e società medico-sceintifiche (art. 9).

 

Fra le note dolenti c’è la fissazione in un testo legislativo del “monopolio fiorentino”, che prima era statuito solamente dal “decreto Lorenzin” (decreto Ministro salute 9 novembre 2015): lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è deputato alla coltivazione e alla trasformazione della cannabis in preparazioni vegetali per la successiva distribuzione alle farmacie (art. 6, comma 1). Se non bastasse la produzione di Firenze, in prima battuta il Ministero della Salute “puo’ autorizzare l’importazione di quote di cannabis” dall’estero (art. 6, comma 2). Solo in seconda battuta, è prevista la possibilità di individuare altri soggetti autorizzati alla coltivazione e trasformazione della cannabis, “in base alle procedure indicate dallo stesso Stabilimento” di Firenze. Il “monopolio fiorentino” è del tutto irragionevole, visto che in tutta Italia ci sono vari soggetti in grado di assicurare quei livelli di produzione che Firenze non puo’ garantire da sola. Inoltre, vi è un’evidente contrasto fra le disposizioni della proposta di legge e il vigente art. 17 del DPR 309/1990 (testo unico sugli stupefacenti), che consente a “chiunque”, debitamente autorizzato, di coltivare e produrre cannabis a fini terapeutici.

Il progetto di legge si rifà per la casistica delle prescrizioni di farmaci cannabinoidi all’allegato tecnico del “decreto Lorenzin”, ma lascia poi una finestra aperta al medico, con il riferimento all’art. 5 del Decreto legge 17 febbraio 1998, n. 23 “Disposizioni urgenti in materia di sperimentazioni cliniche in campo oncologico e altre misure in materia sanitaria”

In conclusione, tirando le somme, meglio un piccolo passo in avanti che buttare al macero tutto il lavoro fatto in Parlamento e nel Paese, anche se per la legalizzazione della cannabis, dopo aver convinto la stragrande maggioranza dei cittadini, occorrerà riuscire a convincere quei partiti che, ancora oggi, preferiscono lasciare il monopolio dello spaccio alla criminalità organizzata.

 

Link a testo approvato dalla Camera dei Deputati

http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0054650&back_to=http://www.camera.it/leg17/126?tab=2-e-leg=17-e-idDocumento=76-e-sede=-e-tipo=#PD

7a TAPPA SLAM DI PADEL A TORINO: DOMINIO DELLE DONNE TORINESI

Per la prima volta, tre giocatrici torinesi sono arrivate a disputarsi in finale l’ambito torneo del circuito federale nazionale.

 di Manuela Savini

Francesca Campigotto, originaria di Aosta ma torinese d’adozione e Benny Sobrero, tesserate per il Royal Club di Torino, la prima, e il Monviso Sporting Club di Grugliasco, la seconda, sono giunte in finale dopo aver sconfitto, prima, l’inedita coppia milanese-romana Maria Maderna/Francesca Zacchini e, poi contro ogni pronostico, in semifinale la forte coppia, fresca di convocazione in nazionale, Giulia Sussarello/Martina Camorani. In finale se la sono giocata contro l’altrettanto inedita coppia torinese-romagnola, Cristina Dolce/Sara D’Ambrogio, quest’ultima fresca campionessa d’Italia nei campionati assoluti estivi di agosto. Dolce e D’Ambrogio, rispettivamente Tc Ciriè e Tc Misano, da parte loro, sono partite come testa di serie n. 5 nel tabellone Open e sono riuscite a conquistare la vittoria del torneo, dopo aver sconfitto la solida coppia Annalisa Bona (ex giocatrice n. 235 WTA di tennis) e Sabina Da Ponte (64 36 63), per, poi, imporsi in altri tre durissimi set sulla testa di serie n. 1, Valentina Tommasi/Sara Celata, romane ed esperte giocatrici della nazionale femminile.

La finale femminile ha riservato spettacolo e lotta su ogni punto. Ad aggiudicarsela sono state le giocatrici che alla fine hanno alle spalle una maggiore esperienza. Campigotto/Sobrero erano alla loro prima apparizione in un torneo slam e giungere in finale è stato sicuramente il coronamento di un bel sogno. 64 75 il punteggio finale, ma Dolce/D’Ambrogio hanno dovuto dare il massimo e reagire con grinta nel secondo set quando, sul punteggio di 4 0 per Sobrero/Campigotto, il match sembrava essere destinato ad andare al terzo set. Bella prova di carattere, dunque, per le vincitrici che, oltre ad aver conquistato un’altra tappa dello Slam (la seconda per entrambe), hanno, forse anche voluto lanciare un messaggio ben chiaro al Ct della nazionale femminile, Roberto Agnini, che ha preferito scegliere giocatrici diverse e forse con maggiore esperienza, ma non sarà questa la sede per commentare queste valutazioni.

Se in ambito femminile abbiamo assistito a tanto fair play e sano spirito agonistico, purtroppo, il torneo Open maschile ha visto un epilogo triste e segnato, forse, da un eccesso di burocrazia o di superficialità o, forse, da una inopportuna malizia. Sta di fatto che la finale maschile non è stata disputata ed è stata conquistata a tavolino dalla coppia romana, testa di serie n. 1 del tabellone, Lorenzo Rossi /Gustavo Sarmiento. Polemiche a parte la finale avrebbe riservato tanto spettacolo dato che l’altra coppia italo-argentina, Marcelo Capitani/Matias Baez, aveva concesso agli avversari appena quattro games in tutto il torneo, uno dei quali in semifinale contro la fortissima coppia italo-messicana Denny Cattaneo/Mauricio Lopez.

I vincitori ufficiali sono Sarmiento/Rossi, ma è ipotizzabile che per il livello stratosferico del tandem italo/argentino i vincitori immaginari sarebbero potuti essere Capitani/Baez e soltanto il campo avrebbe potuto emettere il verdetto finale. Epilogo triste a parte, che ha deluso i numerosi appassionati accorsi al Monviso Sporting Club per assistere ad un bella ed entusiasmante finale, il torneo maschile ha comunque soddisfatto le aspettative degli organizzatori sia in termini di partecipazione che di pubblico. Oltre settanta le coppie iscritte in tutto il torneo, suddivise nei cinque tabelloni di diversa categoria: 3a e 4a categoria maschile e 3a categoria femminile, oltre ai due tabelloni open, maschile e femminile.

Il padel torinese è in crescita ed i risultati che le giovani e promettenti coppie torinesi stanno ottenendo ne è una prova. In ambito femminile, oltre alle già citate Sobrero, Campigotto, Dolce, ci sono le meno esperte Scimone, Ligotti e Ponteprino giusto per citarne alcune e senza nulla togliere alle buone giocatrice meno giovani. Mentre in ambito maschile i giovanissimi torinesi Marco Cassetta (Tc Cafasse) e Alessandro Ferrero (Monviso Sporting Club) si sono già messi in evidenza al punto di aver conquistato un posto nella nazionale under. La stessa nazionale, che pochi giorni fa, ha esordito sotto la guida di Marcelo Capitani ai Mondiali Juniores di Malaga, ottenendo un buon undicesimo posto.