redazione il torinese

#ANPAS112: AL VIA LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SU NUMERO UNICO 112 E PRIMO SOCCORSO

E’ partita la campagna di comunicazione ANPAS, in collaborazione con GTT, sul primo soccorso e numero unico per le emergenze 112 condotta attraverso filmati e locandine, anche digitali, diffusi su metropolitana, bus urbani e suburbani e tram del Gruppo Torinese Trasporti, nonché sui social media dei due enti. La campagna di comunicazione avrà una durata di circa tre mesi.

Chiare e semplici informazioni rivolte ai cittadini per spiegare l’importanza di una corretta attivazione del Sistema di Emergenza 112. La chiamata di soccorso rappresenta infatti il primo anello della cosiddetta “catena dei soccorsi” e permette di risparmiare del tempo prezioso per salvare la vita dell’infortunato e inviare il mezzo di soccorso più idoneo. Non solo emergenza sanitaria, ma un numero unico, il 112, per tutte le emergenze: ambulanze carabinieri, polizia e vigili del fuoco.

La campagna di comunicazione, che riporta l’hashtag #Anpas112, fornisce inoltre nozioni di primo soccorso relative ad esempio alle manovre di disostruzione pediatrica delle vie aeree o spiega come affrontare un arresto cardiaco in un adulto. Il trasporto urbano e suburbano di GTT viene utilizzato ogni giorno da oltre 600mila persone, un’ottima prospettiva per promuovere al meglio, tra i cittadini, le culture della prevenzione, della sicurezza e del primo soccorso.

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Andrea Bonizzoli, presidente Anpas Piemonte: «La collaborazione con GTT nata nel 2014 con l’installazione dei primi defibrillatori nelle principali stazioni della Metropolitana di Torino, continua con questa importante campagna di informazione volta a diffondere la conoscenza fra cittadini del numero unico 112 e contemporaneamente a dare nozioni di primo soccorso. ANPAS sempre in prima linea al servizio della cittadinanza. Un grazie particolare a GTT per la sensibilità dimostrata nell’aderire alla campagna».

Stefano Pasian, consigliere Anpas Piemonte e referente del progetto #Anpas112: «Da sempre ANPAS è attenta alla promozione della salute e all’educazione sanitaria. Riteniamo importante, per i cittadini, ottenere ed elaborare informazioni sanitarie di base ed accedere a servizi necessari per effettuare scelte consapevoli ed utili per la propria e altrui salute. Grazie a GTT e all’attuazione di questo progetto, condiviso con i nostri formatori, ci auguriamo di raggiungere un numero elevato di persone e contribuire così a informare sulle corrette norme di comportamento da tenere in caso di emergenza in attesa dei soccorsi qualificati».

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L’ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta 78 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.471 volontari (di cui 3.430 donne), 6.635 soci sostenitori e 377 dipendenti. Nel corso dell’ultimo anno le associate Anpas del Piemonte hanno svolto 432mila servizi con una percorrenza complessiva di circa 14 milioni di chilometri utilizzando 382 autoambulanze, 172 automezzi per il trasporto disabili, 223 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile.

 

Al seguente link è possibile scaricare il filmato della campagna di informazione #Anpas112:
https://www.dropbox.com/s/9xekbv7dx94u3hz/Anpas_112_video.mpeg?dl=0

Apre il nuovo salone BMW Motorrad Autocrocetta

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informazione commerciale

 

TORINO, SEMPRE PIU’ ACCATTONI CON ANIMALI. COME INTERVENIRE?

Nulla, non è successo proprio nulla da quando ne abbiamo parlato l’ultima volta nel giugno scorso, la situazione è addirittura peggiorata, il fenomeno dello sfruttamento degli animali, perlopiù cani, utilizzati per mendicare è in forte aumento. Sono ovunque, in ogni quartiere, in ogni strada se ne incontra almeno uno, alcune di queste persone tengono più cani, fermi, immobilizzati da guinzagli o catene corte e improvvisate, terrorizzati da chi li tiene, occhi bassi, schiavi. La Delibera del 2006, modificata nel 2011 è debole, inutile, non è in grado di proteggere gli animali, non permette alle forze dell’ordine di intervenire né agli enti preposti di contribuire, eccola qui, la ripetiamo per evidenziare la sua inefficacia : “ E’ vietato, su tutto il territorio del Comune di Torino, nella pratica dell’accattonaggio, utilizzare animali in stato di incuria, denutrizione, precarie condizioni di salute, in evidente stato di maltrattamento, impossibilitati alla deambulazione o comunque sofferenti per le condizioni ambientali in cui vengono esposti. E’ altresì vietato l’accattonaggio con cuccioli di qualsiasi specie animale di età inferiore ai 180 giorni. Gli animali non possono comunque essere soggetti attivi dell’accattonaggio…” (fonte: sito Comune di Torino). Troppe eccezioni, troppa indulgenza, basterebbe che recitasse: “Vietato accattonare con gli animali”, non è complicato, non lede nessun interesse anzi contribuirebbe al tanto discusso e attuale problema del degrado urbano, anche quello in crescita.

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Sui social molte volte si postano foto, si tenta di intervenire, si protesta, si urla di rabbia ma non c’è nulla da fare, il regolamento attuale protegge chi attua questa incivile pratica a scopo di lucro, questi personaggi sono anche astutamente preparati: hanno i documenti dell’animale (il più delle volte in lingua non italiana), mettono a disposizione del cane cibo e acqua e persino il cappotto, sono legalmente inattaccabili, ma lo stato inerme dei poveri animali, il dover stare immobili tutto il giorno e persino i loro occhi parlano di sfruttamento e terrore. Anche questa volta è doveroso fare il distinguo con altre persone che sono in strada con i loro animali, gente che ha perso tutto, senzatetto che rinunciano a dormire nei rifugi per non lasciare il loro “familiare”, il loro compagno, il loro amico. In questo caso invece i cani sono vivaci, giocano, sono sereni e i loro padroni, spessissimo, hanno maggiore preoccupazione per loro più che per se stessi e ne chiedono l’adozione o lo stallo per donargli condizioni di vita migliori. Speriamo che qualcosa si muova e che l’amministrazione di questa città, e non solo, si occupi maggiormente di proteggere gli animali e di evitargli una vita di sofferenza cambiando i regolamenti. Molte volte ci sentiamo dire che ci sono problemi più importanti, più urgenti, è vero le priorità sono molte ma il trattamento che riserviamo agli animali così come alla natura in genere è lo specchio della civiltà di un popolo, la quintessenza della nostra morale, dei nostri valori. “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” diceva Gandhi.

 

Maria La Barbera

“Ogni luogo è Taksim”

Il libro è sul tavolo dei relatori ma l’autore non c’è. È dietro le sbarre di una buia prigione turca a Silivri, sul mar di Marmara, nel comune di Istanbul dove dieci anni fa venne costruito il più grande carcere della Turchia e forse d’Europa. Viene utilizzato per ospitare soprattutto i giornalisti turchi che, al minimo accenno di critica nei confronti del capo di Stato, vengono arrestati. Se sono fortunati riescono a fuggire, come hanno fatto molti reporter turchi che oggi dall’estero scrivono e parlano liberamente del loro Paese. Come fa tutti i giorni Deniz Yucel, il giornalista turco-tedesco il cui libro “Ogni luogo è Taksim” (Rosenberg & Sellier, 2018) è stato presentato martedì 13 febbraio al Circolo della Stampa di Torino (ore 18.00) insieme a un dibattito sul tema: “La Turchia di oggi, a cinque anni dalla rivolta di Gezi Park”. Deniz Yucel, corrispondente dalla Turchia per “Die Welt”, si trova in galera dal 14 febbraio 2017 accusato di propaganda anti-Erdogan e di spionaggio per i servizi segreti tedeschi. In quella famigerata prigione gli fanno compagnia 170 giornalisti mentre tanti altri sono liberi ma sono in attesa di sentenza e pertanto rischiano di raggiungere Yucel e i suoi colleghi a Silivri. Nel volume dello scrittore si analizza la figura del nuovo sultano della Mezzaluna e la situazione in Medio Oriente per esaminare poi le varie anime del movimento Gezi e le storie delle persone che hanno partecipato alla rivolta del maggio 2013 nel piccolo parco di piazza Taksim e che ora assistono impotenti all’involuzione autoritaria della Turchia del presidente-padrone Erdogan, diventato ormai il capo di un regime sempre più repressivo. Negli ultimi anni e, in particolare dopo il golpe fallito del 15 luglio 2016, la Turchia è diventata la più grande prigione del mondo per giornalisti. Se 170 reporter sono in carcere, altre centinaia sono stati licenziati senza motivo, per cui è sufficiente un tweet contro il governo per finire in galera per mesi o restare senza lavoro. La situazione è destinata a peggiorare e già oggi i media sono ridotti al silenzio come anche le università e i circoli culturali.

Filippo Re

Donna incinta muore dopo l’intervento. Non è stato possibile salvare il bimbo

DALLA TOSCANA

Non è stato possibile salvare la donna, trentenne, al quinto mese di gravidanza, e il bimbo che aveva in grembo. E’ morta all’ospedale fiorentino di Careggi, dove era ricoverata dopo avere subìto un lungo intervento chirurgico. Il decorso post operatorio era regolare finchè si è verificato un improvviso arresto cardiaco.E’ stato tentato un parto cesareo d’emergenza per salvare il bambino ma non ha avuto successo. La gravidanza era ad alto rischio poiché la donna aveva da diversi giorni coliche biliari con complicanze al pancreas.

 

(foto archivio)

Il “Sogno” di Massimiliano Bruno, non troppo anarchico ma divertente

Massimiliano Bruno, sulla strada dei cinquanta, uno dei reucci del nostro cinema d’intrattenimento (è sceneggiatore e regista nonché a tratti attore, ha calcato il palcoscenico, a lui si devono titoli come “Notte prima degli esami” e “Nessuno mi può giudicare”, “Gli ultimi saranno gli ultimi” e “”Beata ignoranza”, certe incursioni in tivù con “I Cesaroni” o con “Boris”, ottimi sodalizi con Cortellesi e Papaleo), ha messo le mani dentro il Sogno di una notte di mezza estate shakespeariano – fino a domenica all’Alfieri per il cartellone del “Fiore all’occhiello” -, adattandolo con la volontà di “rendere più libera possibile la dimensione onirica, anarchica e grottesca”. Che vuol dire questo? Viviamo in tempi sfacciati, del tutto sghembi, stupidamente incrostati, dove tutto ci porta, anche con gli ormai pochi sforzi di un naufrago gruppo di persone, a cancellare la poesia, il silenzioso ritiro all’interno di un bosco, all’inseguimento di questo o quel carattere già bello che codificato. E allora fiato alle trombe, con tutta l’atmosfera di baccano possibile, al limite del rock, di luci che confondono, di azzurri intensi che sfacciatamente prendono il posto della pallida luna, di annebbiamenti che scendono in platea, fastidiosi, a reinventare il sogno, di voci che non essendo più capaci ad arrivare anche al pubblico che sta a fondo sala s’appiccicano quei microfoni sulla guancia che livellano urla e sospiri. (Anarchia?). Poi vivaddio c’è anche una buona dose di comicità (ed è questa che la vince sui tre aggettivi legati alla “dimensione” di cui sopra) che a Bruno regista va riconosciuta e che ci arriva (più nel secondo tempo, il primo s’è parecchio stiracchiato sino al sipario) da un quintetto squinternato e folle capitanato dal Bottom di Stefano Fresi (di gran peso, e non vuol essere una banale battuta fisica), impadronitosi di un linguaggio da componimento poetico stropicciato e ammodernato come meglio non si potrebbe.

La città di Atene, dove l’azione in parte si svolge, è diventa ad opera di Carlo De Marino un impersonale spazio da cui si entra e si esce in totale libertà, delimitato da incolori corde che scendono dall’alto e così la ricostruzione del bosco, dove parcheggiano all’occorrenza un grande carro intrecciato di fiori (ma poco usato) e il lettone di Titania, rifugio amoroso per Bottom per magia costretto alla sua pelosa testa d’asino. Allo scenografo si devono anche i fantasiosi e colorati costumi, di una Ippolita smanicata nel suo abito da sera dorato, pronta a riciclarsi nella favola in una Titania in guêpière nera (nella finale scena delle nozze la ritroviamo, con le altre due coppie che hanno rimesso a posto le primitive scelte amorose, con un imbarazzante immobilismo di tutti quanti, in abito bianco che manco una sfilata di Pignatelli) agli ordini del suo Oberon (prima è stato un Teseo in divisa), maestro di cerimonie in giacca azzurra chissà perché virato verso un’indole “cripto-gay”, pronto a saggiare le parti intime di quei maschietti che gli possano capitare a tiro. Come convincono le invenzioni circensi e fatate messe addosso a tutti gli altri, pantalonacci quadrettati, minuscole chitarre, cappellini e piume. In questa accelerata “anarchica” che il regista ha immesso in questo Sogno, male s’adattano Giorgio Pasotti (Teseo/Oberon) e Violante Placido (Ippolita/Titania), chiusi in un anonimato da cui per l’intero spettacolo non riescono ad uscire. Funzionano al contrario gli innamorati Alessandra Ferrara/Tiziano Scrocca e Claudia Tosoni/Antonio Gargiulo, il quintetto della recita con una sottolineatura in più per la filiforme Tisbe di Dario Tacconelli. Lode incondizionata al Puck di Paolo Ruffini, al ralenti e ragionatore, flemmatico e divertito, dispensatore di massime e della preghiera finale (“Se noi ombre vi abbiamo tediato non prendetela a male…”), che sa giocare con la voce in modo perfetto e che quasi diviene l’ossatura della commedia, costruendosi i vari personali interventi ogni volta come meglio conviene.

 

Elio Rabbione

Lotta ai tumori, Torino è un’eccellenza. Il 40% evitabili con stile di vita sano

Dei  30.900 nuovi casi di tumore ogni anno in Piemonte, circa 90 al giorno, il 40% sarebbe evitabile se si conducesse uno stile di vita sano. Buoni i dati legati alla sopravvivenza:  la nostra Regione è al quarto posto, dopo Emilia Romagna, Toscana e Veneto, con la percentuale del 63% delle donne e del  53% degli uomini ancora vivi dopo 5 anni dall’esordio della malattia. Da sottolineare che Torino a livello nazionale è un’eccellenza per l’alta sopravvivenza delle donne colpite dal cancro della mammella. I dati emergono dalla pubblicazione ”I numeri del cancro in Italia 2017” curato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica e dall’Associazione Italiana Registri Tumori. Le forme di tumore più frequenti sono  colon-retto, seno, polmone, prostata e melanoma. Le diagnosi sono aumentate del 9,8%, nell’ultimo triennio, ma si consideri che il dato è da valutare anche positivamente poichè  è dovuto  all’aumento degli screening e al miglioramento degli strumenti di diagnostica.

La donna del quadro

Le poesie di Alessia Savoini
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Rimane sedotto
Inerme innanzi 
O per quel che sarebbe stato poco dopo
Al visivo contatto
Di una donna che si sfiora
Strofinando con le dita sui capelli
Un’intima voglia
Di affannare il respiro.
Sinuoso tutt’altro
Per l’epoca manifesta
Ma è profondità eterna
Il bianco cadere del lenzuolo sulle sue cosce.
Il fiato trattenuto
Tra la folla si sarebbe disperso
Il timore di non poterlo sentire
In qualcosa di concreto.
Non è lei che sogni
Ma la cerchi fuori dal quadro
E allo stesso modo t’osservavo
Pochi passi più indietro.
Non potesti notarlo,
Ma forse qualcuno
Nel tempo del tuo fascino 
Dipinse il mio sentimento.
Ci si voltò, poi,
E si camminò altrove.
Svanì l’incanto
E l’erotico istante
Dietro la cornice resta.

RIVOLI, OSSERVATORIO ANTIMAFIA: IN CLASSE CON GLI STUDENTI

L’Osservatorio Antimafia entra in classe, negli istituti Romero e Natta di Rivoli, per sensibilizzare gli studenti sui temi del gioco d’azzardo, della legalità ambientale e fiscale. Il primo appuntamento in calendario è per il 16 febbraio, all’Istituto professionale Romero, dove a partire dalle nove del mattino gli studenti della fascia compresa tra i 16 e i 19 anni inaugureranno le giornate formative organizzate dall’Osservatorio. A parlare di “patologia del gioco d’azzardo” saranno gli esponenti di “Libera”, l’associazione di promozione sociale fondata nel 1995 con il preciso obiettivo di promuovere la cultura della legalità. Legambiente affronterà il tema delle ecomafie. Mentre l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Torino si occuperà degli aspetti fiscali della legalità. A condurre i lavori, la professoressa Guglielmina Taiani, docente di diritto ed economia. “Tra i compiti dell’Osservatorio Antimafia, istituito nel 2012 dal Comune, vi è anche quello di proporre spazi di formazione e informazione per la scuola, in collaborazione con Avviso Pubblico e il Presidio Libera di Rivoli e in sinergia con l’amministrazione comunale”, spiega l’assessore all’Istruzione Francesca Zoavo. “Nell’ambito dell’Offerta Formativa Comunale alle scuole – racconta Zoavo – le proposte formulate dall’Osservatorio e sottoposte alle classi hanno registrato consenso e numerose adesioni. Con la preziosa collaborazione degli insegnanti e dei dirigenti delle scuole rivolesi è stato quindi realizzato il piano di attività formative. Quello del 16 è il primo di una serie di appuntamenti con gli studenti, che nell’anno scolastico in corso si concentreranno su tre temi specifici: il gioco d’azzardo patologico, le mani della mafia sull’ambiente, l’educazione alla legalità nel campo fiscale”. “Tre temi, un unico filo conduttore: promuovere e diffondere i valori e la cultura della legalità per contribuire ad aumentare il rispetto delle norme, della solidarietà e della giustizia sociale”, commenta il presidente dell’Osservatorio Fabio Viotti.

 

Marco Francia: “Esprimere solidarietà alle Forze dell’Ordine non è solo formalità”

Il Candidato per la coalizione del centrodestra del collegio “Torino 1” Marco Francia ha dichiarato:
 
“Alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi durante una manifestazione di delinquenti contro le forze dell’ordine, voglio esprimere piena solidarietà ai nostri valorosi carabinieri che insieme alla  polizia da sempre difendono il territorio garantendo l’ordine nelle città.  Gli italiani per bene, quelli che “non ne possono più‘” sono e saranno sempre dalla loro parte.  Ci piacerebbe che anche le alte cariche istituzionali,sempre solerti nell’esprimere il loro disappunto per fatti di cronaca spesso in modo per lo meno inopportuno, ci facessero sapere il loro pensiero e il loro stato d’animo di fronte ad un uomo dello stato picchiato selvaggiamente per strada da  delinquenti. Peccato non ci siano pervenuti segnali precisi in tal senso.”
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COMUNICAZIONE 

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblica gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati, segreterie o esponenti politici di tutti i movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it