Roberto Barranca ci ha inviato questo suggestivo scatto serale realizzato in Lungo Dora. E dietro i tetti spunta la Mole.
Per il ritiro e la consegna dei pacchi acquistati su internet a Torino sono disponibili 119 nuovi punti che affiancano 420 Uffici Postali formando la più capillare rete distributiva d’Italia
Nella provincia di Torino cresce “Punto Poste”, la rete di Poste Italiane per il ritiro degli acquisti online e la consegna di eventuali resi
Grazie all’accordo quadro firmato con la Federazione Italiana Tabaccai, accanto ai 420 Uffici Postali di Torino] – 381 dei quali con servizio di Fermoposta – sono infatti già operativi 120 nuovi “Punto Poste”: si tratta di 94 tabaccai, 1 KiPoint (punti di ritiro presso bar, edicole, cartolerie e centri commerciali), oltre a 25 lockers, gli armadietti per il ritiro e la spedizione automatica di pacchi che offrono un servizio no-stop 24 ore su 24, fino a 7 giorni su 7.
E’ dunque sempre più diffusa e capillare la rete di Poste Italiane in tutto il Paese al servizio dei nuovi bisogni degli italiani nell’era del digitale e del commercio elettronico a conferma dell’attenzione che da sempre l’azienda riserva al territorio e alle sue comunità.
Con l’obiettivo di rispondere alle mutate esigenze dei cittadini e delle imprese, Poste Italiane sta completando consistenti investimenti sullo sviluppo della logistica legata all’e-Commerce in tutta Italia, un mercato che grazie alla semplicità, alla velocità e facilità dei servizi di accesso, offre un potenziale di crescita consistente ed ancora in parte inesplorato.
La rete “Punto Poste” sul territorio italiano conta oggi su 1438 punti di consegna, che saliranno ad oltre 3.500 entro fine anno, affiancando ed integrando la più grande e capillare rete distributiva d’Italia formata da oltre 12.800 Uffici Postali, più di 11.800 dei quali con servizio di Fermoposta.
A seguito della clamorosa notizia del fallimento di Mercatone Uno, nota come la catena italiana di distribuzione di mobili, più precisamente della società Shernon Holding Srl che nel 2018 aveva acquistato l’azienda, molti sono i consumatori che si sono rivolti alla nostra associazione per richiedere informazioni ed essere tutelati.Per coloro i quali avessero acquistato mobili e beni presso i punti vendita Mercatone uno e che non avessero ancora ricevuto la merce possono richiedere di essere inseriti nel fallimento presentando una domanda al Curatore fallimentare entro e non oltre il 20 settembre 2019, anche se si tratta di una strada difficoltosa in quanto il diritto al risarcimento dei consumatori sarà preso in considerazione dopo quello dei lavoratori, fornitori e Stato ecc., c.d. in linguaggio tecnico, creditori privilegiati.Nulla però è perduto per i consumatori che avessero effettuato i pagamenti con carta di credito o finanziamento.Se l’acquisto è stato effettuato online con la carta di credito c’è la possibilità di recedere dal contratto a seguito della mancata consegna della merce attivando la c.d. procedura di charge-back inviando una richiesta di rimborso della somma all’operatore della carta di credito. Per gli acquisti effettuati nel negozio si consiglia di chiedere alla banca che ha emesso la carta di credito se è possibile attivare la medesima procedura contestando il pagamento e richiedendo il rimborso al circuito di appartenenza della carta di credito. Per chi avesse aperto un finanziamento il T.U Bancario (d.lgs. n. 385/93) ci viene in aiuto prevedendo che in caso di grave inadempimento del fornitore il consumatore avrà diritto alla risoluzione del contratto di credito con obbligo della società finanziaria di rimborsare le rate già pagate ed il consumatore non dovrà pagare le ulteriori rate. Per attivare questa procedura prima è necessario mettere in mora il venditore e poi chiedere alla finanziaria il rimborso delle rate pagate e la chiusura del contratto.Tutte le sedi dell’Unione Nazionale Consumatori sono a Vs. disposizione per fornirvi assistenza. Per contattare gli esperti di UNC: www.consumatori.it.
C’è stato un tempo, che perdura ahinoi tuttora, in cui i cosiddetti ‘poteri forti’ tiranneggiavano indisturbati cittadini e consumatori. Vessandoli con atti pubblici e privati ingiusti, fatte di cartelle esattoriali pazze o impazzite, e di esosi e repentini piani di rientro che, nei casi più gravi, hanno condotto anche in anni recenti molti italiani alla scelta ultima: quella di togliersi la vita. Di pagare il prezzo più caro. Un’escalation di violenza da colletti bianchi alla quale, dal 2010 a oggi, qualcuno ha deciso di opporre una ferma, efficace e duratura resistenza. In quell’anno, infatti, è nata ‘SDL CENTROSTUDI SPA’, primo polo aziendale italiano frutto di un’idea geniale di Serafino Di Loreto, già brillante avvocato e affermato docente universitario, e ora anche imprenditore di successo. Il quale ha ben pensato, dopo aver tragicamente perso un carissimo amico, suicida per via di quello che la giustizia ordinaria ha dimostrato essere stato un clamoroso errore (con tanto di rovesciamento delle parti) di una banca partita in quarta a chiedere la restituzione di denaro non dovuto, e invece ritrovatasi a sborsare ingentissime cifre: che, per quanto importanti, non ridaranno mai una vita ormai persa. Serafino Di Loreto ha avuto il pregio, per primo in Italia, di intuire che la sconfitta degli istituti di credito, rei di ingiusti comportamenti verso i correntisti, sta proprio nell’analisi precisa, fine e puntuale di dati, numeri e analisi: gli stessi con cui banche & Co. spillano, spesso, illecitamente e indirettamente, sotto gli occhi ignari e inconsapevoli dei propri clienti, cifre indebite che, a una successiva analisi peritale accurata suffragata da tanto di sentenza favorevole al cittadino, si trovano poi spesso a dover versare con tanto di interessi e danni. In circa 8 anni di attività, ‘SDL CENTROTUDI SPA’ ha restituito, tra cause vinte, aste e pignoramenti bloccati, cartelle esattoriali impazzite e non dovute (invalidate in tutto o in parte), ben oltre 250 milioni di euro a chi con fiducia l’ha scelta quale partner di giustizia. E, recentemente, l’Azienda fondata da Serafino Di Loreto, ha ottenuto una importantissima pronuncia all’Arbitro Bancario e Finanziario di Bari destinata a far scuola in materia, che ha persino consentito a un correntista di recuperare oltre 12mila euro, a causa di una malversazione subita per un errore di una banca nel computo e nella determinazione, anche a livello contrattuale, del TAEG. Segno che gli strumenti, per avere risposte certe e batter cassa anche a chi, solitamente, lo fa per mestiere, ci sono. In Italia, infatti, non si capisce per quale motivo, se a sbagliare è un cittadino, la banca gli porta via tutto, Fisco idem: se, invece, gli autori e attori dell’errore sono invece questi ultimi, c’è sempre una legge o lo Stato pronto a salvarli e a insabbiare tutto. Con denari pubblici, di tutti, certo, e altrettanta disonesta buona pace degli italiani. Altro punto di forza di ‘SDL CENTROSTUDI SPA’ è il pool di preparati professionisti che le ruotano attorno, circa 700 tra avvocati, commercialisti, fiscalisti, tributaristi, esperti e periti dell’economia e del diritto che cooperano in équipe per l’analisi e la soluzione virtuosa delle controversie contro banche e tassazione iniqua. Senza alcun rischio per il cliente, che può contare su due importantissimi vantaggi: pre-analisi gratuita della propria posizione correntistica, e polizza assicurativa che rifonde integralmente le spese legali, in caso di soccombenza. Con in più, dato il momento di crisi dilagante in atto, di affidarsi a ‘SDL CENTROSTUDI SPA’, anche per risolvere pendenze stringenti dovute a debiti non più gestibili, grazie all’applicazione virtuosa della cosiddetta ‘LEGGE SALVASUICIDI N° 3/2012’, sulla quale la nota azienda bresciana ha ottenuto importanti pronunce presso numerosi Tribunali italiani: salvando vite, famiglie e posti di lavoro. Restituendo dignità, futuro e pace a centinaia di italiani.
Italia Bosnia – Erzegovina, 4 Daspo
Si è disputato ieri l’incontro di calcio Italia-Bosnia Erzegovina, valevole per la qualificazione al campionato europeo 2020, alla presenza di circa 30.000 spettatori, di cui oltre 5.000 tifosi ospiti
Dopo i due provvedimenti DASPO, già emessi dal Questore di Torino nel primo pomeriggio, nella fase di afflusso all’Allianz Stadium sono stati individuati altri due tifosi bosniaci in possesso di fumogeni e bengala. Si tratta di un ragazzo svizzero di 25 anni e di un bosniaco di 28. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà per possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive. Nei loro confronti, il Questore di Torino ha emesso due provvedimenti di divieto di accedere alle manifestazioni sportive, in questo caso della durata di 3 anni, per un totale di quattro provvedimenti DASPO in occasione del match Italia – Bosnia Erzegovina. Sempre nelle fasi di filtraggio, è stata arrestata per detenzione di sostanza stupefacente una donna Svizzera di 26 anni che deteneva 30 g di eroina. Da ultimo, due bosniaci sono stati denunciati per resistenza a Pubblico Ufficiale.
Ballerine “in nero”
Addetti alla sicurezza, camerieri, ma anche giovanissime intrattenitrici, tutti rigorosamente “in nero”
È quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino che, unitamente ai Carabinieri del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, ha controllato uno storico locale di intrattenimento torinese che, fin dagli anni 70, organizza spettacoli e feste private.
I Finanzieri del Gruppo Torino e i colleghi dell’Arma dei Carabinieri hanno constatato che almeno la metà dello staff aziendale, 11 lavoratori, prestava la propria opera totalmente “in nero”, esposto, in tal modo, ad elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali. Tra di essi, anche giovanissime ragazze dedite all’intrattenimento dei clienti. È bene ricordare che la tutela dei lavoratori, in particolare quelli molto giovani, viene perseguita con costanza anche al fine di evitare sfruttamenti da parte di esercenti poco lungimiranti e senza scrupoli.
Il locale, viste le gravi irregolarità appurate dagli inquirenti, ha rischiato l’immediata sospensione dell’attività, evitata dal gestore del locale, un imprenditore quarantenne, che ha, immediatamente, pagato una sanzione di diverse migliaia di euro che andrà a sommarsi agli ulteriori 20.000 euro di sanzioni comminate per le violazioni amministrative accertate.
L’intervento della Guardia di Finanza e dei Carabinieri del N.I.L. ha indotto, infine, il titolare, alla regolarizzazione dei dipendenti i quali hanno quindi potuto beneficiare, così come previsto dalla legge, di una regolare assunzione e di un’adeguata copertura assicurativa.
Le attività della Guardia di Finanza, attraverso la prevenzione e la repressione di ogni forma di concorrenza sleale, come quella dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, che spesso vengono esposti a elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali, vogliono tutelare tutti quegli imprenditori che operano nel pieno rispetto delle regole.
I consiglieri Pd ringraziano Chiamparino
“I Consiglieri regionali del Gruppo del Partito Democratico desiderano ringraziare Sergio Chiamparino per avere dato la disponibilità a restare in Consiglio regionale aderendo al Gruppo del Pd per una fase di accompagnamento della quale verrà definita, in seguito, la durata e contribuendo con la sua grande esperienza all’opposizione che sarà costruttiva, ma ferma”.
Nelle opere in mostra a Palazzo Lascaris
Si intitola “Transiti” l’impegnativa e lodevole mostra organizzata, fino a lunedì 8 luglio, nelle sale della “Galleria Carla Spagnuolo” di Palazzo Lascaris (via Alfieri, 15) a Torino, in collaborazione fra il Consiglio Regionale del Piemonte e l’AMMP-Associazione Maria Madre della Provvidenza Onlus, di corso Trapani 36, a Torino. “Transiti” come passaggi. “Transiti” come migrazioni. Spesso come annullamento di radici. Di corpi e di anime. “E’ ‘transito’ – scrive Raffaella A. Caruso, curatrice della mostra – l’attraversamento dei mari, è ‘transito’ l’essere accolti da una mensa solidale, è ‘transito’ l’uscita dal bisogno materiale e dal disagio interiore”. Il tema, di assoluta e (a tutti ben chiara) attualità, è stato preso a soggetto – secondo interpretazioni e cifre stilistiche le più diverse e variegate – da un nutrito numero di artisti, tutti di primo piano in ambito nazionale ed internazionale, che con gesto di encomiabile solidarietà, hanno inteso sostenere attraverso la donazione di loro opere (una trentina, quelle esposte a Palazzo Lascaris) le attività di AMMP Onlus, volte a liberare dai bisogni primari le fasce più deboli della popolazione. La mostra “vuole riflettere – sottolinea ancora la curatrice – su come un drammatico ‘noli me tangere’ abbia anestetizzato i sentimenti, rendendo il dolore di tutti un lontano dolore di altri, e su come l’opera d’arte, in virtù di un sentire universale a essa connaturato, sia necessario tramite alla consapevolezza di come la conquista della libertà sia una vittoria del singolo per tutti”. E fil rouge che unisce uno per uno gli artisti selezionati è proprio quella ricerca di libertà, quel confronto fra popoli (diversi ma tutti uguali nella comune appartenenza al genere umano) che attiene alla convivenza civile e che troviamo in tutte le opere esposte. Frequente il tema del viaggio. Da alcuni, vissuto concretamente sulla propria pelle, “non solo come metafora, ma come esperienza reale alla ricerca della libertà“. Sono “Gli artisti del mondo”, rappresentati nella prima sezione della rassegna con lavori a firma del colombiano Juan Eugenio Ochoa, di Josè Demetrio Pena (Repubblica Dominicana), dell’istriano (emiliano d’adozione) Graziano Pompili, di Shinya Sakurai (giapponese, oggi operante fra Tokyo e Torino), dell’albanese Arjan Shehaj e dell’austriaco Jorrit Tornquist. A questi, nella seconda sezione titolata “Le scritture del mondo”, s’affiancano altri undici artisti impegnati in una particolare ricerca segnica, “vicina alla tematica di una moderna Torre di Babele, simbolo di nuove energie e auspicio di unione”. I loro nomi: Gianni Asdrubali, Ezio Bruno Caraceni, Marcello De Angelis, Feofeo (Federica Oddone), Reale Franco Frangi, Mimmo Iacopino, Giovanni Lombardini, Marco Nereo Rotelli, Mario Surbone, Telo e Caterina Tosoni. Richiama infine il titolo generale della mostra, “Transiti”, la terza sezione, più ampia e fortemente giocata sul contrasto astratto-figurativo, in cui il “passaggio” appare “come necessario momento di rinnovamento e spiritualità”. Decisamente suggestivi nel vigore geometrico delle forme e nell’intensa magia del colore, oltreché per il messaggio che se ne trae, “I bambini costruiscono ponti” del lombardo di Limbiate Dario Brevi; così come quel “Vortice bianco”, lieve ma spettacolare giravolta di barchette bianco su bianco (dove il dramma del viaggio assume miracolosamente i contorni poetici della favola che spesso favola non é) del veneto – naturalizzato milanese – Riccardo Gusmaroli. Accanto, altre opere di Davide Benati, Max Bi, Amanda Chiarucci, Antonio Ciarallo, Paolo Conti, Erk14 (alias Valerio Sarnataro), Theo Gallino, Pietro Iori, Umberto Mariani, Sandro Martini, Fernando Picenni e Teso.
La mostra è realizzata con il sostegno di Banca Generali Private (main sponsor) e Chiusano & C. Immobiliare, media partner Espoarte.
Gianni Milani
“Transiti”
“Galleria Carla Spagnuolo” – Palazzo Lascaris, via Alfieri 15, Torino; tel. 011/5757378 o www.cr.piemonte.it
Fino all’8 luglio
Orari: dal lun. al ven. 9/17
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Nelle foto
Imprese in affanno e musei al top
Mentre le imprese torinesi e piemontesi registrano nel primo trimestre dell’anno un calo di fatturato e ordinativi, l’industria della cultura va a gonfie vele. Sono infatti tutti in crescita gli indicatori dell’Associazione Abbonamento Musei (AM) che amplierà il proprio raggio d’azione da Piemonte e Lombardia a fine giugno anche in Valle d’Aosta e in futuro in Liguria. Nei primi 5 mesi 2019 +24,3% di tessere per i 150 musei della Lombardia, +30% per i 250 dell’abbonamento in Piemonte. Il 1° giugno le tessere attive in Piemonte erano 131.042. Senza parlare poi del milione e 58 mila ingressi del 2018: in Piemonte 941 mila, in Lombardia 116.666. Il possessore della tessera Abbonamento Musei entra in media 8 volte nei musei in un anno, dato eccezionale se si pensa che le statistiche dicono che il 70% degli italiani non ha alcuna attività culturale. La spesa media in ogni visita è di 13 euro, per audioguide, cataloghi e servizi.
“Missione soccorso”, apre il bando
È aperto fino al 28 giugno il bando “Missione Soccorso” 2019 della Fondazione CRT, per il rinnovo delle ambulanze delle organizzazioni di volontariato che fanno capo al sistema di emergenza sanitaria: è previsto un contributo fino a 50.000 euro per ogni nuova ambulanza. Il sostegno della Fondazione CRT garantisce il ricambio dei mezzi di primo soccorso non più convenzionabili – circa un quinto del totale – operanti sul territorio, 24 ore su 24. Dal 2002 “Missione Soccorso” ha già permesso l’acquisto di 506 ambulanze, per un investimento complessivo superiore ai 25 milioni di euro. Info sul sito www.fondazionecrt.it.