redazione il torinese

Juve brillante a metà pareggia con l'Inter. Prezioso 0-0 per i Granata con il Chievo

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La Juventus è in vetta alla classifica ma attenzione alla Roma: è a -1. Juventus e Inter terminano con un pareggio per 1-1 lo stimolante incontro giocato con grinta da entrambe le squadre.  Nel primo tempo segna Tevez al quale  replica nel secondo  Icardi. La Juventus prevale nella prima parte dell’incontro ma cede il passo ai nerazzurri successivamente. Grande prestazione di Pogba. Fallo di Kovacic (espulso) su Lichtsteiner.

 

Il risultato di 0-0 dei Granata contro il Chievo è importante per la squadra di Ventura. Tanti infortuni e malanni per il Toro che è sceso in campo privo di Gillet e Amauri  e senza Moretti, squalificato. Soltanto 6 giocatori in panchina per il mister. Il Torino è a 18 punti, stessa quota di Verona e Empoli, davanti a Chievo con 17 punti e Atalanta con 16.

 

(Foto: il Torinese)

Emergenza abitativa, Fassino: "Serve una proroga temporanea al blocco degli sfratti"

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fassino2Torna alla ribalta il tema spinoso degli sfratti. Alle preoccupazioni espresse dai sindacati degli inquilini si sono aggiunte quelle del presidente Anci e delle città a maggiore densità abitativa: Roma, Milano e Napoli

 

Si sitima siano tra le 30 e le 50mila famiglie, in  Italia, quelle a rischio di sfratto esecutivo per la mancata proroga degli sfratti di fine locazione. Proprio mentre l’arcivescovo Nosiglia chiede attenzione nei confronti dei poveri, dal governo viene attuata una linea dura rispetto all’emergenza abitativa. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi sostiene che il governo “non è stato a guardare e ha imboccato una strada nuova, cosciente che l’emergenza deve essere affrontata in modo più radicale e non con lo strumento vecchio e logoro della proroga gli sfratti: non è drammatizzando un problema che lo si risolve”.

 

Sul tema interviene il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino: “L’emergenza abitativa, che è particolarmente acuta nelle grandi città richiede una valutazione sulla opportunità di una proroga, almeno temporanea, del blocco degli sfratti”: Tema che sarà affrontato nell’incontro dei sindaci delle città metropolitane in cui verranno definite le proposte da avanzare al governo. Torna così alla ribalta il tema spinoso degli sfratti.

 

Alle preoccupazioni espresse dai sindacati degli inquilini si sono aggiunte quelle di Fassino e delle città a maggiore densità abitativa: Roma, Milano e Napoli. Francesca Danese, Daniela Benelli e Alessandro Fucito, assessori alle politiche abitative delle tre metropoli hanno inviato una lettera al governo per chiedere almeno una proroga provvisoria per tamponare una situazione altrimenti ingestibile da un punto di vista sociale e da quello dell’ordine pubblico”.

Ciclista piemontese di 51 anni muore investito in Liguria

POLIZIA CROCETTA

E’ stato investito e ucciso da un’auto sull’Aurelia nel tratto tra Borgio Verezzi e Finale

 

Un ciclista 51enne di Fossano, si chiamava Rudy Giatti, è stato investito e ucciso da un’auto sull’Aurelia nel tratto tra Borgio Verezzi e Finale, in provincia di Savona. Sono prontamente intervenuti la polizia, i militi della Croce Bianca di Borgio Verezzi e  i soccorritori  del 118. L’uomo è stato trasferito in codice rosso all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure ma purtroppo è morto per i traumi riportati. Sta indagando la magistratura torinese. Pare che la vettura, che viaggiava a velocità moderata, non sia riuscito a scansarlo.

Torino più piccola e più vecchia: 31% di over 60

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Calano gli immigrati e crescono gli over 60 sotto la Mole

 

Le statistiche del Comune  indicano che gli abitatnti della città, dopo oltre un decennio, sono scesi sotto le 900mila unità. Ad oggi i torinesi sono 899.087, di cui 284.037 anziani over 60, vale a dire il 31% della popolazione. Del resto l’invecchiamento degli abitanti fa del Piemonte (e del suo capoluogo) una delle realtà  più colpite dal fenomeno. Sono invece in calo gli immigrati: 138.093.L’ultimo aumento del numero di abitanti è stato quello del 2012, quando sotto la Mole vivevano 911.823 persone. Poi il declino costante.

 

(Foto: il Torinese)

Cresce amianto ai piedi del grattacielo regionale

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Guariniello avvia gli accertamenti

 

Sono macerie contenenti amianto, quelle scoperte nell’ area del cantiere del nuovo grattacielo regionale al Lingotto, la torre Unica di Fuksas che ospiterà tutti i dipendenti regionali oggi sparsi tra 12 sedi in città. Il pm Raffaele Guariniello ha avviato gli accertamenti e l’Asl sta verificando i  piani di smaltimento. Potrebbe trattarsi dello scarto di lavorazioni precedenti all’acquisto del terreno da parte della Regione.

 

(Foto: il Torinese)

Il Papa "torinese" non nomina Nosiglia cardinale

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Ancora una volta la città resta senza berretta cardinalizia

 

Il papa che ha Torino nel cuore (e familiari che vivono qui in città) e che sarà sotto la Mole il 21 giugno per l’ostensione della Sindone non nominerà’ cardinale l’arcivescovo Cesare Nosiglia. L’alto prelato torinese cederà il posto per la terza volta ad altri. Nell’elenco delle nuove berrette il Myanmar, la Thailandia, le Isole Tonga, Capoverde, Agrigento e Ancona. I rispettivi vescovi  il prossimo 14 febbraio entreranno nel Collegio Cardinalizio. E Torino  – ancora una volta – sarà priva di cardinale. Chissà che delusione in Curia. 

 

(Foto. www.comune.torino.it – ScattTo)

Caselli: "I No tav violenti sono fuori dalla democrazia, mettono a rischio lavoratori e poliziotti"

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Il giudice: “Sono troppi coloro che, per miopia o peggio, dimenticano queste verità elementari”. Intanto i No Tav pubblicano sul loro sito web gli auguri per un 2015 all’inesgna della lotta contro la Torino-Lione: “Dicevamo che fermarci è impossibile, e lo crediamo sempre di più”

 

In una intervista sul quotidiano online AffariItaliani.it, l’ex procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli dopo tracciato una panoramica sulla situazione politica e della giustizia in Italia, risponde anche ad una domanda sulle vicende giudiziarie legate alla Tav.

 

AFFARI ITALIANI: Nella vicenda No Tav i giudici di Torino hanno cancellato agli imputati l’accusa di “terrorismo”. Che cosa ne pensa?

 

 

CASELLI: Sull’accusa di terrorismo, sostenuta dalla procura di cui io ero capo ma poi anche dalla procura diretta dal mio successore e soprattutto avallata dal gip nel primo e nel secondo caso, quindi da un magistrato giudicante, non è stata confermata da altri magistrati giudicanti. Non si può che prenderne atto nel senso che nel nostro ordinamento l’ultima sentenza è quella che ha ragione anche se magari non sempre è quella giusta. Ma esaurito il discorso tecnico giuridico credo che non si possa dimenticare neanche per un momento che pretendere con la violenza di impedire la realizzazione di un’opera deliberata rispettando tutte le procedure in ogni sede competente, europea e italiana, significa mettersi contro e fuori dalla democrazia (ovviamente mi riferisco solo ai violenti tra i No Tav). Soprattutto quando si aggredisce un cantiere, come quello di Chiomonte, mettendo a rischio la sicurezza di onesti lavoratori, che sono lì per guadagnarsi la pagnotta, e dei poliziotti costretti a vivere asserragliati in quel cantiere per difendere il diritto di lavorare. Sono troppi coloro che, per miopia o peggio, dimenticano queste verità elementari.

 

Gesto goliardico da parte di una decina di no tav nei confronti dell’ex procuratore capo. Gli hanno augurato una “buona Befana”, laciando un sacco pieno di carbone davanti all’ingresso della sua abitazione. E’ stato Caselli ad informare dell’episodio lla Digos. Intanto il sito Notav.info pubblica gli auguri di buon anno rivolti al popolo No tav:

 

“Inizia un nuovo anno e come tutti ci auguriamo che sia migliore di quello passato. Essendo degli inguaribili ottimisti e dei montanari testardi, pensiamo al 2015 come ad un anno di nuove lotte, nuove sfide e speriamo nuove soddisfazioni. Ci lasciamo alle spalle un anno difficile del quale ci consoliamo in parte sapendo che Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono nelle proprie abitazioni attorniati non da sbarre ma dall’affatto di chi vuol bene loro. Non ci consola invece sapere di Lucio, Graziano e Francesco ancora in carcere, ma sappiamo che tenere duro è l’imperativo per i notav. Ci siamo tolti di dosso quel reato di terrorismo calato sul movimento con tanto ardore dai pm con l’elmetto e ci consoliamo pensando al loro brucior di stomaco mentre mangiano le lenticchie, visto che il fiore all’occhiello della loro crociata è stato bocciato ben bene.

 

E’ stato un anno dove ancora una volta abbiamo saputo mettere in difficoltà il “sistema tav” svelandone gli intrecci, i conti gonfiati e la marea di balle che raccontano, ma sappiamo che non basta. Si sa riciclare bene, modificando leggi e normative per sopravvivere ed è per questo che continueremo ad ostacolarlo con tutti i mezzi di cui disponiamo.

 

Dicevamo che fermarci è impossibile, e lo crediamo sempre di più. Generazioni di notav si alternano in questo movimento, e non si limitano a sperare ad un anno migliore del precedente, s’impegnano con gioia e determinazione perchè questo avvenga”.

 

 

Torino a due velocità, saldi col botto in centro città : +5%. Ma in periferia si registra un calo

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Dall’indagine effettuata da Confesercenti che ha sentito i commercianti  nella prima giornata emerge che il merito è soprattutto dei turisti, stranieri e non

 

Inizio scoppiettante per i saldi a Torino. Nel  centro (dove era impossibile per la calca sedersi ad un tavolino dei bar di piazza San Carlo) sì è verificato un ottimo incremento della spesa pari al 5%, in certi negozi addirittura tra l’8 e il 10% rispetto al 2014. Dall’indagine effettuata da Confesercenti che ha sentito i commercianti  nella prima giornata di saldi, emerge che il merito è soprattutto dei turisti, stranieri e non. Nelle periferie della metropoli alcuni esercenti lamentano invece un calo. A dire il vero le vendite promozionali sono cominciate molto prima di Natale ma le attività commerciali continuano a soffrire la diminuzione continua dei consumi

 

Sabato 3 gennnaio hanno dunque avuto inizio a Torino e in Piemonte  i saldi, le vendite di fine stagione invernale del 2015, che proseguiranno fino a sabato 28 febbraio. La scadenza è stata anticipata di un paio di giorni per consentire a commercianti e acquirenti di usufruire di un weekend in più. Se la ripresina degli acquisti natalizi (150 euro di spesa media nei negozi del centro) sarà confermata, gli affari dovrebbero incominciare a girare, nonostante la crisi.  I commercianti ipotizzano una spesa compresa tra i 180 e i 220 euro per ogni  famiglia, con un incremento medio delle vendite tra il 2 e il 5%, con picchi pari al 10% nel centro storico.

 

A dire il vero le vendite promozionali, con sconti già molto consistenti, sono cominciate molto prima di Natale e le attività commerciali continuano a soffrire la diminuzione continua dei consumi.  Alcuni settori merceologici reggono meglio di altri, ad esempio elettronica e telefonia, ma all’interno dei singoli comparti c’è una considerevole disparità tra negozi che hanno investito e che si sono riconvertiti in questi anni difficili e altri che invece hanno soltanto gestito l’esistente, facendo i conti con tasse e difficoltà sempre più significative.

 

TUTTO SUI SALDI (www.comune.torino.it)

– Ecco il testo dell’ordinanza comunale 4832 (in formato .pdf) del 19/12/2014 che definisce il calendario dei saldi 2015 a Torino.

 

– Ricordate che lo sconto o ribasso effettuato deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita che deve essere comunque esposto.

 

– I saldi estivi 2015 a Torino sono invece previsti nel periodo da sabato 4 luglio a sabato 29 agosto 2015.

 

– A Torino, nei negozi che effettuano i saldi, deve essere esposta copia dell’informativa per i consumatori con le principali regole osservate per i saldi di fine stagione. In caso di violazione di tali disposizioni il consumatore potrà rivolgersi alla Polizia Municipale.

 

– Per saperne di più sui saldi può essere utile consultare il vademecum per i saldi di Altroconsumo.

 

(www.comune.torino.it) Foto: il Torinese

 

 

A Torino il campionato mondiale dei romanzi

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L’Unione Culturale Franco Antonicelli lancia il MundiaLibro

 

Potrebbero essere definiti a tutti gli effetti i “campionati del mondo dei libri”. Si tratta dell’otiginale iniziativa promossa a Torino per favorire il piacere della lettura e riavvicinare il pubblico alle grandi opere letterarie. I primi Campionati mondiali del romanzo del Novecento sono stati ideati dall’Unione Culturale Franco Antonicelli  che lancia il MundiaLibro. La “selezione italiana dei campionati”  vedrà in campo grandi scrittori del ‘900: Pavese, Fenoglio, Levi che saranno difesi da scrittori e critici contemporanei come Perissinotto, Oggero, Bajani. Il Mundialibro sarà presentato giovedì 8 gennaio.

 

(Foto: il Torinese)

In memoria di Gioberti, "l'illustre trapassato"

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Alla notizia della sua morte il Sindaco di Torino invitò, nella seduta di Giunta del 30 ottobre 1852, a provvedere al trasporto della salma in patria a spese del Municipio e ad aprire una pubblica sottoscrizione per “erigere un monumento alla memoria dell’illustre trapassato”. La salma giunse nel cimitero di Torino il 23 novembre 1852, mentre la commissione per il monumento a Gioberti si riunì per la prima volta il 3 gennaio 1853

 

Cari amici lettori, dopo divertenti serate in piazza e freddolose giornate sulla neve (purtroppo poca nonostante le speranzose previsioni meteo) eccoci finalmente giunti a quello che spero sarà il primo dei nostri numerosi appuntamenti nel nuovo anno. Quindi, tolti gli abiti scintillanti del veglione di Capodanno e in attesa di appendere la calza per l’arrivo della Befana, siamo pronti per la nostra consueta passeggiata “con il naso all’insù”alla scoperta delle meraviglie torinesi. (Essepiesse)

 

Gli altri articoli sui monumenti sono visibili nell’archivio della rubrica ARTE

 

Oggi vi parlerò del monumento dedicato a Vincenzo Gioberti situato nella piazza che ospita l’altro lato del Museo del Risorgimento, piazza Carignano. Collocato nel centro della piazza, proprio di fronte a Palazzo Carignano, Vincenzo Gioberti si erge retto in piedi su un alto basamento, indossando un cappotto sciancrato e mentre con la mano sinistra stringe un libro, tiene la destra in parte infilata nel corpetto. E’ accostato ad un trespolo coperto da un pesante drappo sul quale sono appoggiati altri due tomi.

 

Sul fronte del basamento c’è un bassorilievo in bronzo adorno di tre esili figure femminili in abito lungo, delle quali una (quella al centro) indossa una sorta di corona e trasporta una croce. Ai piedi della statua, vi è una targa sempre in bronzo, decorata con nastri e rami di alloro. Nato a Torino il 5 aprile 1801, Vincenzo Gioberti oltre ad essere il Primo Presidente della Camera dei deputati del Regno di Sardegna (ruolo che lo rese una tra le principali figure del Risorgimento italiano), fu anche un presbitero, politico e filosofo italiano.

 

Si laureò in teologia a soli 22 anni e ordinato sacerdote, insegnò alla Facoltà di teologia dove venne nominato cappellano dal Re Carlo Alberto in persona. Parzialmente influenzato da Mazzini, nel 1833 fu improvvisamente arrestato con l’accusa di complotto e, dopo quattro mesi di carcere, venne bandito dal Regno Sabaudo ed esiliato in Francia. Prima a Parigi e poi a Bruxelles (dove vi restò fino al 1845 ad insegnare filosofia), Gioberti trovò il tempo di scrivere diverse opere di importanza filosofica che lo fecero conoscere in tutta Europa come teorico del liberalismo, con una visione democratica dello Stato.

 

Allo scoppiare dei moti del 1848 fece ritorno a Torino dove, accolto da Carlo Alberto, venne nominato per acclamazione Presidente del Consiglio; in seguito ricoprì il ruolo di Ministro della Pubblica Istruzione e di Ministro degli Affari Esteri. Si allontanò nuovamente da Torino per una missione diplomatica a Parigi da cui però non fece più ritorno. Rifiutò la pensione che gli era stata offerta e ogni promozione ecclesiastica, visse invece in povertà e passò il resto dei suoi giorni a Bruxelles dove si trasferì per dedicarsi agli studi letterali. Morì improvvisamente mentre si trovava a Parigi, il 26 ottobre 1852.

 

Alla notizia della sua morte il Sindaco di Torino invitò, nella seduta di Giunta del 30 ottobre 1852, a provvedere al trasporto della salma in patria a spese del Municipio e ad aprire una pubblica sottoscrizione per “erigere un monumento alla memoria dell’illustre trapassato”. La salma giunse nel cimitero di Torino il 23 novembre 1852, mentre la commissione per il monumento a Gioberti si riunì per la prima volta il 3 gennaio 1853, decretando che in pochi mesi si potesse ottenere una somma sufficiente e adatta per celebrare degnamente il personaggio. Fu però solo nel dicembre del 1856 che le sottoscrizioni raggiunsero la quota “degna” di £ 29.000.

 

Per quanto riguardò la scelta dell’artista non si procedette per pubblico concorso, ma i membri della commissione proposero e votarono segretamente diversi artisti tra cui Vela, Buti, Simonetta, Dini e Albertoni; quest’ultimo ottenne più votazioni e nel 1857 venne direttamente incaricato per erigere il monumento a Vincenzo Gioberti. Dalle descrizioni dell’opera, l’artista propose una statua dell’altezza di 3 metri che ritraeva Gioberti in uno dei suoi atteggiamenti consueti, ovvero, “quello di tenere il vestito abbottonato, la mano destra poggiata sopra il primo bottone”. Il piedistallo su cui poggiava la statua sarebbe dovuto essere di 4 metri e adorno di 3 bassorilievi rappresentanti l’Italia, il Genio della filosofia e la Storia, ma per economia di spesa venne realizzato un solo bassorilievo che rappresentava 3 esili figure femminili con abiti lunghi.

 

Inizialmente restio ad accettare la proposta della commissione di collocare agli angoli degli scalini, 4 colonnine “per un maggiore ornamento” e a protezione del basamento, Albertoni, ad opera ultimata, dovette ricredersi e suggerì addirittura di collocare ben 8 pilastrini al fine di nascondere visivamente un errore di progetto dovuto, secondo lui, alle ridotte pedate degli scalini. A decoro dei pilastrini propose, inoltre, una catena in ferro che girava tutto intorno. Scoperto senza alcuna solennità il 13 agosto 1859, il monumento venne consegnato ufficialmente alla città, da parte della commissione, il 1°aprile 1860, giorno che precedette quello dell’apertura del Parlamento.

 

Una nota curiosa riguarda lo scultore Angelo Bruneri, che nel novembre 1853 fece omaggio alla città di un busto di Vincenzo Gioberti. Venuto poi a conoscenza dell’incarico ad Albertoni e convinto spettasse a lui una qualche riconoscenza per l’omaggio offerto, Bruneri scrisse al Sindaco lamentandosi di come le scelte dell’amministrazione ricadevano sempre su personaggi con già tanto lavoro, mentre artisti più modesti, come lui, vivevano in miseria e non riuscivano a mantenere la famiglia. La Giunta, dopo la lettera, decise di offrire in dono al povero scultore un anello d’oro del valore di £ 300.

 

Per quanto riguarda la collocazione del monumento, piazza Carignano, sulla quale si affaccia il palazzo omonimo, sede del primo Parlamento italiano, non poteva essere luogo più adatto per accogliere la statua del suo primo Presidente del Consiglio. La prima proposta avanzata dalla Commissione al Municipio fu di collocare la statua in un sito pubblico; successivamente si individuò piazza Carignano e la scelta non venne più messa in discussione. Piazza Carignano, a partire dagli anni Novanta, è stata inserita nel progetto di riqualificazione dello spazio pubblico “I luoghi ritrovati” che, razionalizzando il traffico, ha consentito di “liberare spazi” e restituirli come luoghi di passeggio in cui potersi vivere la città. Prima di questa trasformazione la piazza era un parcheggio ed il monumento era quasi soffocato dalle auto; con il tempo è diventata uno spazio vivo in cui è stato possibile realizzare numerose iniziative e allestimenti tra cui Luci d’Artista.

 

E anche per oggi la nostra passeggiata tra le vie di Torino termina qui. L’appuntamento è sempre per la prossima settimana alla scoperta delle meraviglie della nostra città. Per ora non mi resta che augurarvi una “buona Befana” e una felice (anche se tanto felice non è mai) conclusione delle vacanze natalizie.

 

Simona Pili Stella