redazione il torinese

Indagine Arpa con sorpresa: oggi la qualità dell'aria di Torino è migliore di dieci anni fa

grattacielo

cielo sopra torinoGrazie al clima piovoso dell’estate scorsa, anche la concentrazione di ozono è stata di 95 mg/m cubo nella stazione di Baldissero e di 68 in zona Lingotto (erano rispettivamente 128 e 87 nel 2003, 104 e 70 nel 2013)

 

Nessuno lo avrebbe detto, dopo la querelle delle polveri sottili che ha tenuto banco per mesi e mesi. Ma i dati parlano chiaro: diminuisce l’inquinamento atmosferico a Torino. A sostenerlo è l’Arpa Piemonte i cui tecnici hanno illustrato alla commissione Ambiente del Comune, presieduta da Maurizio Trombotto, alcuni riscontri  sui principali fattori inquinanti in città. I dati del 2014, non ancora completi e non ancora certificati, evidenziano comunque un trend positivo rispetto alla riduzione di elementi inquinanti proponendo un quadro di valori complessivamente migliore rispetto alla situazione di dieci o quindici anni fa.

 

Riduzione del traffico e nuove motorizzazioni combinate con le condizioni meteo hanno permesso di ridurre i giorni di sforamento del PM 10: nel 2013, ad esempio, i giorni di sforamento del valore di 50mg/metro cubo, previsto per legge, delle centraline Torino Consolata e Torino Grassi sono stati rispettivamente di 100 e di 126. Le stesse centraline, nei primi dieci mesi del 2014 hanno registrato rispettivamente 75 e 77 sforamenti, indice comunque di una riduzione dei valori, riscontrabile anche nel sostanziale rispetto della media annuale di 40 mg/per metro cubo. (Nel 2000, la media annuale nella centralina Torino Consolata è stata di circa 70 mg/metro cubo, Grassi oltre 80 mg/metro cubo).

 

Grazie al clima piovoso dell’estate scorsa, anche la concentrazione di ozono, solitamente critica nei mesi caldi è stata di 95 mg/m cubo nella stazione di Baldissero e di 68 nella centralina in zona Lingotto (erano rispettivamente 128 e 87 nel 2003, 104 e 70 nel 2013). La settimana prossima la Commissione ha previsto l’audizione dei rappresentanti di Legambiente.

 

(Fonte: F.D’A. – Ufficio stampa Consiglio comunale – Foto. il Torinese)

L'Apidge e le classi di concorso atipiche

Classe studenti

Si tratta di una brutta storia che fotografa un quadro complesso e prospetta un clima di conflittualità nelle scuole che non porta rispetto alla professionalità di molti docenti e lascia troppa discrezionalità nell’interpretazione di chi è chiamato a decidere nell’interesse degli studenti

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il fenomeno delle cosiddette classi atipiche deriva dal fatto che alcune norme regolatrici del sistema sono state modificate attraverso l’azione di Riordino degli ordinamenti scolastici, mentre invece altre parti del sistema, pur non essendo adeguate al cambiamento, sono rimaste inalterate e pertanto si deve ricorrere ad “aggiustamenti in corsa”, in attesa che vengano formalmente riviste nella sede specifica. Le classi di concorso in base alle quali migliaia di docenti in questi anni hanno sviluppato le loro carriere (graduatorie di istituto, graduatorie per le supplenze e le assunzioni a tempo indeterminato) trovano la loro fonte normativa nel Decreto Ministeriale 30 gennaio 1998, n. 39.  Ogni classe di concorso si collega ai percorsi universitari sostenuti e ai titoli culturali e professionali rilasciati, nonché ai rapporti con l’Amministrazione (individuazione della “disciplina’’, dei suoi parametri generali di riferimento e dell’abilitazione all’insegnamento).

 

Nell’articolo 64 della legge 133 del 6 agosto 2008 (conversione in legge del decreto legge 112 del 25 giugno 2008), si ponevano le basi per il riordino del “sistema-scuola” mirando ad una «razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti».  Dal 2008 ad oggi, non si è ancora riusciti ad approvare tale regolamento, anche se già dal 2010 circolava una “bozza di regolamento” finito sotto il vaglio del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione che ne richiedeva sostanziali modifiche e che ha dato seguito, nel maggio 2012 ad uno “schema di regolamento” a sua volta oggetto di polemiche e di contestazioni.Intanto la vita della scuola è andata avanti utilizzando forme provvisorie di adattamento confluite tra le Misure di supporto al Riordino dei cicli, che hanno inteso prioritariamente garantire l’occupabilità dei lavoratori della scuola.

 

In questo contesto sono nate le cosiddette “classi di concorso atipiche”, attraverso le quali gli insegnamenti che confluiscono in più classi di concorso del vecchio ordinamento vengono “riadattati” in modo funzionale al nuovo sistema attraverso atti normativi espressi sotto forma di decreto e di nota ministeriale. In tale contesto naturalmente è stata anche praticata tutta la normativa relativa al  nuovo concorso per reclutare nuovi docenti (D.D.G. n. 82 del 24 settembre 2012). Venuti a conoscenza dei contenuti dello “schema regolamentare” sono nate sin da subito forti aspettative e sono sorti conseguentemente antipatici “conflitti di competenza” tra docenti di diverse classi di concorso laddove si sono riscontrate modificazioni nell’attribuzione degli insegnamenti in relazione al nuovo ordinamento. Di fronte ad un provvedimento peraltro sempre “in fieri” il Ministero ha dato interpretazioni non sempre univoche, fornendo anche soluzioni in chiara contraddizione tra vari Uffici, soprattutto  soprattutto a livello periferico. La Magistratura, più volte intervenuta, ha inteso soprattutto rimarcare il ritardo nell’operato dell’Amministrazione, giungendo di recente anche a disapplicare provvedimenti direttoriali. Gran parte della matassa intricata è stata lasciata all’interpretazione e soprattutto al “buon senso” dei dirigenti scolastici coinvolti nell’attribuzione delle “cattedre”.

 

In definitiva si tratta di una brutta storia che fotografa un quadro complesso e prospetta un clima di singolare conflittualità nelle scuole che non porta assolutamente rispetto alla professionalità di molti docenti e lascia troppa discrezionalità nell’interpretazione di chi è chiamato a decidere nell’interesse degli studenti. Per questo motivo questa Associazione, su forte e motivata richiesta di tanti suoi iscritti, ha deciso di aprire un ampio dibattito in proposito, volto soprattutto ad individuarne i risvolti ed rilievi più significativi sotto il profilo didattico e curricolare. Si invitano dunque associati e simpatizzanti a fornire la più ampia e documentata partecipazione ad un Forum che chiameremo “atipicità e professionalità dei docenti”

 

Il Presidente Nazionale

 Ezio Sina

 

Che cos’è Apidge ?

L’APIDGE  si propone come interlocutore critico e propositivo delle istituzioni per tutti gli aspetti che riguardano la professione docente, partendo dal presupposto che nessun sistema scolastico può raggiungere le sue finalità formative  se gli insegnanti, individuati come professionisti responsabili e non come meri esecutori, non sono messi nelle migliori condizioni per svolgere la loro attività di estrema rilevanza sociale.

L’APIDGE  intende evidenziare, promuovere e sviluppare, in primo luogo tra i docenti, una cultura e una coscienza professionale contro i pericoli di impiegatizzazione e di riduzione al fatto burocratico dell’attività di insegnamento. Strumento fondamentale per raggiungere pienamente tale scopo è la costituzione di un ORDINE PROFESSIONALE degli insegnanti che divenga parte essenziale dei processi di reclutamento dei docenti e della loro formazione iniziale ed in servizio, che promuova un rigoroso Codice Deontologico-Professionale e che partecipi a pieno titolo nelle varie fasi divalutazione di sistema

L’APIDGE si propone perciò come interprete e portavoce di quel disagio che abbia ragioni coerentemente professionali e come interlocutore con le Istituzioni per tutte le questioni afferenti la FUNZIONE DOCENTE attraverso attività di formazione, di informazione e di confronto attraverso pubblicazioni, eventi, convegni, momenti di dibattito sulle questioni didattico-disciplinari e professionali con tutte le componenti della società e in stretto collegamento con analoghe esperienze a livello europeo

L’APIDGE, in pieno rispetto al sistema dell’autonomia scolastica, ritiene necessario che funzioni e retribuzioni in ambito scolastico siano diversificate contro ogni forma di egualitarismo e appiattimento economico e professionale

Dal parrucchiere un po' di Swinging London

capelli

Twiggy, modella e attrice di quella Londra degli anni sessanta che vide il fiorire di miti come Beatles e Rolling Stones

 

Aspettando la primavera, si guarda anche ai look proposti da stilisti e fashion blogger per la stagione che verrà e le intenditrici avranno sicuramente adocchiato la nuova ambasciatrice di L’Oreal Professionnel: Twiggy, modella e attrice di quella Londra degli anni sessanta che vide il fiorire di miti come Beatles e Rolling Stones.  Il Gruppo , che ha uno degli stabilimenti di produzione più importanti al mondo a Settimo Torinese, seleziona per i suoi brand icone di stile , ammirate e fonte di ispirazione da sempre . Questo è’ il turno della super modella della Swinging London degli anni sessanta, colei che fu scelta anche da Mary Quant per lanciare la minigonna come capo d’abbigliamento. Tiene il passo e il suo Blonde e’ glamour più che mai.

CV

Il Presidente solidale con i bimbi del Regina Margherita

mattarella

Il concerto, in programma il 13 febbraio, vedrà in prima fila al Conservatorio di Torino i piccoli pazienti

 

L’evento si è guadagnato il messaggio di solidarietà del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  Il concerto “Con la musica nel cuore”, in programma il 13 febbraio vedrà in prima fila al Conservatorio di Torino i piccoli pazienti del Regina Margherita. Otto neonati su mille nei paesi occidentali soffre di cardiopatie congenite. Solo nell’ospedale torinese nel 2014 sono stati sottoposti ad intervento cardiochirurgico 200 bimbi, di cui il 18%  da fuori regione.

Blitz delle Fiamme gialle nel parlamentino subalpino, ma stavolta è quello di Cavour

risorgimento museo

risorgimento museo 3I reati ipotizzati sono  peculato e turbativa in pubbliche forniture. Accertamenti anche su rimborsi spese, premi e incentivi al personale

 

Perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici del Museo nazionale del Risorgimento, sede del Parlamento subalpino (non l’attuale Consiglio regionale, una volta tanto, ma  l’antico parlamento risorgimentale) e in alcune aziende fornitrici dell’ente museale. Si tratta di un’inchiesta su gare d’appalto e forniture di materiali relativi alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità nazionale. 

 

I reati ipotizzati sono  peculato e turbativa in pubbliche forniture. Accertamenti anche su rimborsi spese, premi e incentivi al personale, cifre percepite dai vertici dell’ente.

 

Il Nucleo di Polizia Tributaria di Torino ha sotto la lente anche le gare d’appalto per gli impianti elettrici del Museo e la fornitura delle bandiere del 150° anniversario dell’unità d’Italia. E’ stata sequestrata documentazione contabile e informatica.

 

(Foto: il Torinese)

 

Tre banche del latte in Piemonte

donna bimbo

La Regione recepisce l’accordo nazionale e individua tre banche del latte a Torino, Moncalieri e Vercelli. Saitta: “Iniziativa importante per i neonati pretermine e per promuovere l’allattamento naturale”

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Antonio Saitta, ha approvato nella seduta di questa mattina una delibera di recepimento dell’accordo tra Governo e Regioni sulla gestione della Banche del Latte Umano Donato (BLUD), nell’ambito delle promozione dell’allattamento al seno. La delibera applica quanto stabilito nelle Linee di indirizzo nazionale per l’organizzazione e la gestione delle BLUD (adottate 5 dicembre 2013) ed individua tre banche del latte umano negli ospedali Regina Margherita di Torino, Santa Croce di Moncalieri e Sant’Andrea di Vercelli, che daranno supporto ai fabbisogni delle Terapie intensive neonatali e successivamente a quelle degli altri punti nascita (le BLUD opereranno in sinergia tra loro e saranno coordinate dal presidio Regina Margherita). Le BLUD garantiranno un servizio finalizzato a selezionare le donatrici, raccogliere, controllare, trattare, conservare e distribuire il latte umano donato da utilizzare per specifiche necessità mediche, in particolare quelle dei neonati pretermine, riducendo in modo significativo la percentuale dei bambini che ricevono nelle prime settimane di vita latte artificiale (l’alimentazione artificiale, infatti, rappresenta un fattore di rischio per i neonati pretermine).

Sono documentati i vantaggi dell’uso di latte di Banca: un minore rischio di enterocolite necrotizzante-NEC; una minore incidenza di intolleranza alimentare; un precoce raggiungimento dell’alimentazione entrale esclusiva; una riduzione dell’incidenza di displasia broncopolmonare nei neonati con età gestazionale inferiore alle 30 settimane; una riduzione dei valori di pressione arteriosa diastolica; una riduzione del rischio di insulino-resistenza durante l’adolescenza; possibile riduzione di sepsi ed altre infezioni.
“In alcune particolari situazioni cliniche, quando il latte della madre non è disponibile o non può essere somministrato – commenta l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta – c’è la necessità di avere a disposizione latte umano, soprattutto nel caso di neonati pretermine o nel caso di neonati che per brevi periodi non possono essere alimentati al seno. Le BLUD non sono solo centri per la raccolta e la distribuzione, ma rappresentano una grande opportunità per la promozione e il sostegno dell’allattamento al seno, considerato una priorità di salute pubblica dal Piano nazionale della prevenzione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che quando la madre biologica non può allattare, la prima alternativa deve essere il latte umano. E le Linee di indirizzo nazionali, recepita con la nostra delibera, lo definiscono come l’alimento più adeguato ai fabbisogni nutrizionali dei neonati”.La prima banca italiana è stata inaugurata a Firenze nel 1971, e attualmente nel nostro Paese operano 30 BLUD.La donazione del latte umano è gratuita, non deve prevedere alcuna forma di remunerazione né per la donazione né per l’utilizzo.

 

(www.regione.piemonte.it)

“I love Pulcherada” per promuovere un gioiello storico

CRISTO

Comune e Pro loco hanno promosso il progetto

 

Il Cristo Pantocratore della Chiesa di Santa Maria della Pulcherada, nel centro storico di San Mauro Torinese è sicuramente uno dei gioielli del comune della collina torinese. Comune e Pro loco hanno promosso il progetto “I love Pulcherada”, per attuare azioni di rilancio territoriale, in particolare del complesso avvaziale. E sabato 14, alle ore 14.30, il Consorzio San Luca, equipe di imprese e professionisti attivi nei settori della cultura, della creazione artistica e del restauro dei beni culturali, illustreranno ai partecipanti gli affreschi dei ciclo del Cristo Pantocratore, riscoperti durante i lavori di restauro. La visita è libera e gratuita sino all’esaurimento dei posti. All’intervento seguirà, alle ore 16, il concerto del Quartetto femminile Sandalphon, con musiche di Astor Piazzolla per pianoforte e violini, in debutto nazionale. Infine, alle ore 17.30, nella piazza dell’Abbazia vi sarà la video mostra sulla Pulcherara e il film d’autore sul paesaggio e la danza “Poema Circular” del regista Alessandro Avataneo.

Massimo Iaretti

Cinema, alleanza anticrisi tra Film Commission e Museo

cinema metropol

best actressOffrire un maggior sostegno alle produzioni cinematografiche e televisive che scelgono come location il territorio piemontese

 

Nella seduta della Commissione Cultura del Consiglio regionale si è svolta l’audizione del presidente di Film Commission Torino Piemonte, Paolo Damilano per un approfondimento delle attività legate all’ente.

 

È emersa la volontà di incrementare le sinergie tra Film Commission e il Museo del Cinema, per poter offrire un maggior sostegno alle produzioni cinematografiche e televisive che scelgono come location il territorio piemontese.

 

Damilano ha sottolineato, in particolare, l’importanza di attrarre investitori esterni, utili soprattutto per incentivare l’economia e il turismo della Regione, oltre al ruolo fondamentale che il ricco programma di attività del Museo del Cinema riveste, nell’ambito di una sempre più ampia interazione tra enti.

 

(Fonte: droselli – www.cr.piemonte.it) Foto: il Torinese

“Giù le mani dalle donne – Voci dal carcere”

donne carcere

Il libro fa parte della campagna “Zonta says no” che, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2014, ha promosso un minuto di silenzio sui campi di rugby di tutti gli istituti penitenziari d’Italia

 

Pensieri, riflessioni, poesie, esperienze personali di cento detenuti in sette carceri del Piemonte su tema della violenza alle donne sono stati raccolti in un libro, “Giù le mani dalle donne – Voci dal carcere”, che è stato presentato mercoledì 11 febbraio a Palazzo Lascaris.

 

Dopo i saluti dei vicepresidenti del Consiglio regionale, Nino Boeti e Daniela Ruffino, quest’ultima anche nel ruolo di delegata alla Consulta Elette, e di Cinzia Pecchio, presidente della Consulta femminile, sono intervenuti, moderati da Bruno Mellano, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale: Enrico Sbriglia, provveditore regionale dell’amministrazione Penitenziaria del Piemonte e della Valle d’Aosta, Nadia Garis, responsabile service “Un minuto di silenzio contro la violenza sulle donne” dell’Interclub Zonta Italia, Walter Rista, presidente associazione “Ovale oltre le sbarre Onlus”. Presenti in sala, i consiglieri regionali Elvio RostagnoValentina CaputoDomenico RavettiMaria Pia Brunato, garante delle carceri della Città di Torino, e Assuntina Di Rienzo, direttrice del carcere di Ivrea, dove il volume è stato stampato. Gli attori Stefania Rosso (Compagnia Liberipensatori “Paul Valéry”) ed Enrico Dusio (Compagnia Accademia dei Folli) hanno letto alcuni brani tratti dal libro.

 

Frutto di una intensa attività di sensibilizzazione promossa per il terzo anno consecutivo dai club Zonta d’Italia e dal dipartimento per l’amministrazione penitenziaria del Piemonte e Valle d’Aosta con l’associazione “Ovale oltre le sbarre”, la squadra di rugby del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino e la Federazione Italiana Rugby, il libro fa parte della campagna “Zonta says no” che, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2014, ha promosso un minuto di silenzio sui campi di rugby di tutti gli istituti penitenziari d’Italia per ribadire che la violenza contro le donne non è un problema solo delle donne.Stampato nel carcere di Ivrea, contiene una prefazione a più voci, tra cui il contributo di Gian Carlo Caselli, e si presenta con gli scritti dei detenuti in forma originale, poi tradotti anche in lingua inglese. Molti degli uomini che hanno voluto lasciare la loro testimonianza sono in carcere proprio per reati legati alla violenza sulle donne. Chiude il volume la testimonianza di diverse donne detenute.

 

Il libro vuole essere anche un esempio di attività riabilitative per incentivare nei detenuti una riflessione culturale partendo dal proprio vissuto e dall’elaborazione dell’esperienza.


(emaccanti – www.cr.piemonte.it)

Corto è bello con 'Too Short to Wait'

cinema sala

Propone107 cortometraggi partecipanti alla 7/a edizione di Spazio Piemonte

 

‘Too Short to Wait’, anteprima Spazio Piemonte, è il mini festival della produzione cinematografica piemontese in forma breve. Un’ anticipazione del XIV/o Piemonte Movie gLocal Film Festival in programma dal 10 al 14 marzo a Torino. Dall’11 al 15 febbraio, al Cineporto, ‘Too Short to Wait’ propone107 cortometraggi partecipanti alla 7/a edizione di Spazio Piemonte, il contest dedicato ai cortometraggi made in Piemonte.