redazione il torinese

Alstom, FN: "Salviamo le industrie italiane"

alstom“Altri posti di lavoro sacrificati al Mondialismo, altre famiglie  lasciate nella disperazione e nell’abbandono, il governo italiano sta svendendo pezzo dopo pezzo le industrie italiane a potenze straniere”

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

General Electric cala la scure su 6500 posti di lavoro negli stabilimenti energetici di Alstom. Una cura dimagrante choc, che coinvolgerà anche i dipendenti italiani, in particolare gli addetti di Sesto San Giovanni. I vertici della multinazionale Usa, che lo scorso novembre ha acquistato il business energetico del gruppo francese per 8,5 miliardi di euro, hanno annunciato ai sindacati la cessazione dell’attività produttiva del polo alle porte di Milano.

 

Altri posti di lavoro sacrificati al Mondialismo, altre famiglie  lasciate nella disperazione e nell’abbandono, il governo italiano sta svendendo pezzo dopo pezzo le industrie italiane a potenze straniere , presto l’Italia non avrà più una sua capacità industriale e una forza economica capace di conquistare il mercato, presto saremo a livello del terzo mondo e sfruttati dalle potenze mondialiste.

 

Forza Nuova si oppone a questo impoverimento industriale e chiede agli Italiani un risveglio e iniziare a  difendersi dall’attacco alla propria Libertà e Sovranità. 

 

Il Popolo deve lottare e cacciare questa classe politica che sta svendendo una Nazione. Le industrie strategiche devono tornare statali e tolte dalle mani delle potenti lobby mondialiste.

 

Sveglia Italiani , iniziamo a lottare , difendiamo il futuro dei nostri figli , la sopravvivenza della nostra Nazione.

 

Forza Nuova Torino

Riforme costituzionali, siamo in dirittura d'arrivo. Ma…

montecitorio 2LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi

La Ganga

 

La maggioranza di centrosinistra ha di fronte due strade. Scegliere di puntare sui contenuti delle riforme, spiegando che sono una condizione necessaria per modernizzare le istituzioni. Oppure l‘alternativa è quella di politicizzare al massimo il referendum, trasformandolo in un plebiscito sul governo Renzi

 

Ormai siamo in dirittura d’arrivo per le riforme costituzionali.  Mercoledì l’ultimo voto al Senato, entro la primavera il voto conclusivo alla Camera.L’esito sembra scontato. La riforma passerà, ma senza la maggioranza necessaria per evitare il referendum confermativo, previsto dalla Costituzione per le modifiche non largamente condivise. 

 

  Una decina di anni fa il centrodestra era arrivato allo stesso punto e si era arenato proprio nel passaggio finale, perdendo il referendum. Non so se a orientare il voto degli italiani allora sia stato un giudizio negativo sulle riforme introdotte, ovvero se abbia prevalso un giudizio politico complessivo sul governo Berlusconi.

 

  Oggi ci apprestiamo ad un nuovo referendum, probabilmente in autunno, che dovrà confermare le innovazioni introdotte nella Carta Costituzionale. La maggioranza di centrosinistra ha di fronte due strade.   Scegliere di puntare sui contenuti delle riforme, spiegando che sono una condizione necessaria per modernizzare le istituzioni.  Nell’interesse di tutti i cittadini, senza distinzioni di orientamento politico. In questo caso l’impostazione della campagna referendaria dovrebbe essere rivolta a sollecitare il voto positivo di tutti i cittadini “di buona volontà”, al di là della contrapposizione maggioranza-opposizione.

 

   L’alternativa invece è quella di politicizzare al massimo il referendum, trasformandolo in un plebiscito sul governo Renzi.  Il nostro Presidente del Consiglio sembra abbia l’intenzione di imboccare questa seconda strada. Da consumato giocatore d’azzardo Renzi sa che gli italiani oggi tendono ad approvare quel che si fa, purché si faccia qualcosa e quindi pensa di puntare alla roulette referendaria sapendo già dove si fermerà la pallina.  Un plebiscito a favore cancellerebbe un vizio d’origine del suo governo, quello di essere nato senza alcun esplicito consenso degli elettori, e che il voto europeo dell’anno scorso aveva solo parzialmente sanato.

 

  Ma questa strategia, fatta di affermazioni nette (“Se perdo me ne vado”), presenta anche qualche rischio.  Non so se sia saggio eccitare gli animi dei tanti oppositori, visibili e invisibili, trasformando il referendum in un’occasione per far nascere una sorta di comitato di liberazione nazionale da Renzi, contrapposto al suo Partito della Nazione.  Occorre ricordare che, nel suo momento migliore il PD ha raccolto meno del 41% e che il residuo 59%, divisissimo su tutto, potrebbe proprio compattarsi in questa occasione. Chi puntava su questa strategia di sfondamento era il generale De Gaulle, a cui andò bene qualche volta, ma alla fine ci rimise le penne.

 

   Aggiungo infine che il plebiscito dovrà fare i conti anche con l’affluenza al voto, da cui si ricaverà il reale valore politico del risultato. Si potrebbe vincere senza vincere davvero, come il re dell’Epiro.

Piazza Paleocapa terra di addetti al parcheggio abusivi e aggressivi

parcheggiatore abusivoQuesta segnalazione vuole essere un ennesimo appello affinché l’amministrazione comunale, sia quella uscente, sia quella che verrà eletta il prossimo giugno (si spera con maggior vigore e risultati) prenda in seria considerazione il problema della sicurezza in città , senza esclusione di quartieri : centro , periferie, zone ospedali

 

È’ da tempo oramai che si aggirano uomini  nel bel mezzo della piazza a tutte le ore del giorno e della notte. Questi sono soliti stazionare con una borsa a spalla davanti ai bar e ristoranti e appena intravedono un’auto dall’ingresso di Piazza Carlo Felice si affrettano a segnalare i posti per poi aggredire verbalmente e mimando minacce fisiche chi li ignora durante le manovre di parcheggio .

 

L’accento è’ straniero , probabilmente dell’est Europa e il loro atteggiamento è davvero molto inquietante perché oltretutto tentano di non fare parcheggiare le auto occupando fisicamente il posto e il loro fare minaccioso viene ostentato ancora più ferocemente nei confronti delle donne sole, alle quali si avvicinano mentre escono o entrano nella loro auto farfugliando e inveendo , anche visibilmente ubriachi. Urlano insulti di qualunque genere e ricattano i proprietari dei veicoli in sosta dicendo che se non consegnano loro del denaro , rovineranno e sporcheranno l’auto parcheggiata .

 

Questa segnalazione vuole essere un ennesimo appello affinché l’amministrazione comunale, sia quella uscente, sia quella che verrà eletta il prossimo giugno (si spera con maggior vigore e risultati) prenda in seria considerazione il problema della sicurezza in città , senza esclusione di quartieri : centro , periferie, zone ospedali, ovunque il tema dei parcheggiatori abusivi e pericolosi ,per la maggior parte di origine straniera ,è diventato allarme sociale per le strade di Torino.

 

 Clelia Ventimiglia

(Foto: il Torinese)

 

 

Mangiate più legumi

GARAU2IL MONDO DEL BIO  / di Ignazio Garau *

 

Oggi che la “dieta mediterannea” è diventata “patrimonio immateriale dell’umanità”, i legumi diventano “ambasciatori” di una proposta di riequilibrio dello stile alimentare, ancora troppo sbilanciato verso la “cultura della bistecca”. Una questione ancor più attuale in questo periodo di crisi economica

 

Lo dice l’ONU e con lo slogan “semi nutrienti per un futuro sostenibile”, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2016 l’Anno Internazionale dei legumi per fare opera di sensibilizzazione e aumentare la consapevolezza dei molti vantaggi dei legumi, incrementarne la produzione e il commercio, e incoraggiare utilizzi nuovi e più intelligenti lungo tutta la catena alimentare. I legumi sono una fonte economica, gustosa e molto nutriente di proteine e micronutrienti vitali che può essere di grande beneficio per la salute delle persone, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Poveri ma nutrienti, la dieta mediterranea li ha rivalutati.legumi fagioli

 

Oggi che la “dieta mediterannea” è diventata “patrimonio immateriale dell’umanità”, i legumi diventano “ambasciatori” di una proposta di riequilibrio dello stile alimentare, ancora troppo sbilanciato verso la “cultura della bistecca”. Una questione ancor più attuale in questo periodo di crisi economica, in cui il “low food” ha rischiato di far crescere ulteriormente l’indice percentuale delle patologie di origine alimentare, considerato che quando il PIL si stringe, la pancia si allarga. Una considerazione che viene confermata dal primo bilancio della Coldiretti sui consumi alimentari degli italiani nel 2015, reso noto in questi giorni, che registra una debole ripresa dei consumi (+0,3%), dopo sette anni di calo, ma con un deciso orientamento a privilegiare cibi salutari per una maggiore consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e benessere. Ovvero, con la crisi si risparmia sulla spesa alimentare a scapito della nostra salute! Dobbiamo recuperare l’antica saggezza dei contadini poveri del Cilento, il cui stile alimentare è stato osservato e studiato da Ansel Keys (“padre” della dieta mediterranea), durante la sua permanenza a Pollica (SA), fino a riscontrare che la loro dieta li preservava dall’insorgenza di molte delle patologie legate all’alimentazione.

 

Poveri ma nutrienti, i legumi sono, dunque, una valida alternativa al “cibo spazzatura”, alle confezioni giganti di cibo artefatto per spendere meno, al “confort food”, al cibo che fa sentire bene, che coccola con secchi di calorie a buon mercato, al fast food che risolve il problema del pranzo e della cena con pochi spiccioli.

 

I legumi hanno salvato l’Europa e se siamo ancora qui lo dobbiamo all’apporto proteico dei legumi. Nel Medio Evo, infatti, l’Europa intera era a rischio di spopolamento a causa dell’alta mortalità, dovuta a una serie di epidemie capaci di decimare intere nazioni. La gente, in maggioranza i ceti poveri nutriti male e in maniera inadeguata, era nell’impossibilità di procurarsi cibi costosi come la carne, uno dei pochi alimenti in grado di fornire proteine indispensabili a garantire le necessarie difese a organismi debilitati. A partire dal X secolo, la diffusione della coltura dei legumi ha cominciato a contribuire al miglioramento della salute della collettività, rendendola più resistente alle malattie e consentendo così al nostro continente di ripopolarsi in breve tempo. Con la scoperta dei nuovo mondo e la conseguente importazione in Europa di prodotti agricoli di quelle terre, sono arrivati anche i fagioli. Merito degli uomini di allora, fu quello di trasformare quei semi in alimento, cibo diventato ben presto alla portata di tutti per il suo basso costo.

 

I legumi più conosciuti sono fagioli, ceci, piselli e lenticchie, ovvero quanto di più comune siamo abituati a trovare sulle nostre tavole. Questi prodotti sono, infatti, parte della tradizione gastronomica italiana, appartenendo alla “cucina povera”: solo perchè gli ingredienti costano poco, non certo perché siano poveri di gusto o di proprietà nutritive.

 

L’Italia contadina, fino agli anni Cinquanta, ha vissuto di legumi, prevalentemente cucinati in minestra, da soli o tutti insieme, perché alimenti ricchi di proteine. Tutti gli studi in proposito confermano la presenza nei legumi di un elevato valore energetico, un alto contenuto dì vitamina B, di ferro e di calcio. Inoltre, il carico di proteine dei legumi freschi è dei 6-7% dei totale, mentre in quelli secchi è tra il 20 e il 25%.

 

Tanti tipi e varietà per gli usi più diversi in cucina. Vari tipi di ceci (uno dei legumi più diffusi al mondo e dalle origini antiche) bianchi e neri, dai semi grandi o più piccoli, molte le varietà di fagioli, alcune note in tutta Italia, altre tipiche di certe zone. I più diffusi sono i borlotti, i cannellini, i bianchi di Spagna, i rossi e i neri, tipici questi ultimi del Centro e Sud America. E’ difficile attribuire a ognuno una vocazione in cucina e forse sarebbe anche un po’ arbitrario. Pensiamo solo ai cannellini, sono l’ideale per un antipasto e un’insalata, i borlotti per le minestre, i bianchi nella preparazione di diversi umidi; ma realtà, come sempre, lasciatevi guidare dalle vostre preferenze. Per le lenticchie abbiamo quelle comuni d grandezza media e quelle piccole di Ventotene e Castelluccio. Ottime anche quelle decorticate, di colore rosso, ideali per la purea. I piselli si classificano in base alla grandezza, si va dai medi ai finissimi e la morbidezza è inversamente proporzionale alla dimensione. Freschi o secchi, d’estate o d’inverno, i legumi sono pronti a cedere la loro fragranza e il loro sapore alla preparazione che avrete scelto.

 

L’Italia è leader europeo nelle produzioni da agricoltura biologica, che vengono esportate in gran parte in Europa, Proprio l’agricoltura biologica può diventare l’elemento capace di provocare una nuova rivoluzione alimentare, in grado di proporre un nuovo stile alimentare, all’insegna della convivialità, della sobrietà e della sana alimentazione, che non dimentica la qualità ambientale.

 

 

* Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net

 

Pericolosità sociale e libertà personale

garante mellanoCARCERE SBARREAll’iniziativa, promossa dall’Ufficio del garante regionale dei detenuti, è intervenuto Marco Pelissero, ordinario di Diritto penale all’Università di Genova ed esperto in materia penitenziaria, e rappresentanti dell’Assessorato regionale alla Sanità, del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria (Prap) del Piemonte e della Valle d’Aosta e della Magistratura di sorveglianza

“Pericolosi socialmente? Il controllo della pericolosità sociale e la tutela della libertà personale” è il titolo del convegno che si è svolto venerdì 15 gennaio nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris.

 

All’iniziativa, promossa dall’Ufficio del garante regionale dei detenuti, è intervenuto Marco Pelissero, ordinario di Diritto penale all’Università di Genova ed esperto in materia penitenziaria, e rappresentanti dell’Assessorato regionale alla Sanità, del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria (Prap) del Piemonte e della Valle d’Aosta e della Magistratura di sorveglianza.

 

“Nel lungo guado del superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari e dell’approdo alle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), tra diffide del Governo e il rischio di commissariamento delle Regioni inadempienti – ha dichiarato il garante regionale Bruno Mellano in apertura – è quanto mai attuale una riflessione pubblica su un argomento così delicato, nella prospettiva di un concreto potenziamento dei servizi territoriali. Dopo la condivisione delle denunce sul sistema arcaico degli Ospedali psichiatrici giudiziari, si è aperta la sfida per un nuovo approccio alla questione”.

 

Dopo aver ripercorso il graduale passaggio dai manicomi giudiziari, interessati solo alla difesa sociale della collettività, alle Rems che – nelle intenzioni del legislatore – dovrebbero mirare a curare e a contenere la pericolosità dei detenuti Pelissero ha sottolineato che l’Italia si trova davanti a uno scenario ancora in divenire e non esente da criticità, dovute soprattutto al fatto che non viene messa in atto una riflessione sul sistema sanzionatorio.

 

www.cr.piemonte.it

Federica Scanderebech (PD): “il Crocifisso non si tocca”

sala ROSSAIl crocifisso “è simbolo della tradizione cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini italiani, a prescindere dal loro credo religioso e dalla libertà di culto che la Costituzione italiana garantisce”

 

Nel dibattito sulla proposta del consigliere Silvio Viale di rimuovere il crocifisso dalla Sala Rossa del Comune, la Consigliera Comunale Federica Scanderebech (PD) ha recentemente dichiarato: “è obbligatoria una normativa nazionale che obbliga ad esporre il crocifisso in ogni ufficio pubblico”. Secondo Scanderebech (PD), il crocifisso “più che un simbolo religioso è anche espressione per l’Italia tutta di civiltà e di cultura cristiana di libertà e di accoglienza”. Quindi incalza “non sono ammesse fughe in avanti da chiunque arrivino, come accaduto in questi giorni”, dice alludendo alla proposta presentata dal Consigliere Viale. Nel 2011 era stata promotrice insieme ad altri di una legge d’iniziativa popolare che fu presentata in Regione Piemonte mirata a ottenereSCANDE l’esposizione obbligatoria del crocifisso in tutti gli uffici pubblici e prima ancora nel 2009 prima firmataria di un atto in Consiglio Comunale. Perché il crocifisso “è simbolo della tradizione cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini italiani, a prescindere dal loro credo religioso e dalla libertà di culto che la Costituzione italiana garantisce”, aggiunge Scanderebech (PD), “non è togliendo il crocifisso dalle aule delle scuole o da altre sedi che il nostro Paese farà un passo avanti sul tema della laicità delle Istituzioni, perché così si afferma solo il principio del laicismo più deteriore, quello della negazione coatta del ruolo del Cristianesimo”.

 

 

 (foto: www.comune.torino.it)

Alla Fondazione Accorsi il Divisionismo, da Segantini a Balla. Fino al 24 gennaio

OMETTO ACCORS

A confronto le opere di artisti di fine Ottocento e inizio Novecento,  attivi a Torino e Milano

 

Il Divisionismo tra Torino e Milano è protagonista della mostra prorogata al 24 gennaio 2016 alla Fondazione Accorsi Ometto,  comprendente 45 opere selezionate, seguendo i percorsi dei Divisionisti, proprio a partire dalle due regioni che hanno costituito l’epicentro di questo movimento pittorico: il Piemonte e la Lombardia. L’esposizione, curata da Nicoletta Colombo e organizzata in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio,  offre un interessante viaggio nella pittura compresa in un periodo che prendeva avvio dagli anni Ottanta dell’Ottocento per protrarsi fino a tutto il primo decennio del Novecento.

 

L’attenzione si concentra sul ruolo svolto, nello svolgimento delle tendenze divisioniste, dalle città di Torino e Milano, e sui protagonisti della “pittura divisa” di origine piemontese o lombarda. Il Divisionismo,  infatti, nasce in Italia intorno agli ultimi decenni dell’Ottocento e, secondo alcuni critici d’arte,  raggiunge la sua massima espressione con Pellizza da Volpedo, mentre, secondo altri, con Segantini. Le direttive di questo movimento,  nate nei territori ligure e lombardo, sono state poi codificate da principi teorizzati da Gaetano Previati. Il Divisionismo italiano si è differenziato dal “pointillisme” francese per le sue inquietudini estetiche, le sollecitazioni sociali e per il suo crescente confronto con i principi della ricerca scientifica. A ufficializzare il nuovo movimento divisionista fu la Triennale di Milano del 1891.

 

I protagonisti della sperimentazione pittorica divisionista di cui sarà possibile ammirare le opere in mostra sono, tra gli altri, Giovanni Segantini, Giuseppe Pelizza da Volpedo, Angelo Morbelli,  Gaetano Previati, Vittore Gubricy de Dragon,  Emilio Longoni, Matteo Olivero,  Carlo Fornara, Cesare Maggi,  Achille Tomei,  Giovanni Battista Ciolina e Angelo Barabino. All’ingresso del Novecento,  accanto ai maestri ormai affermati,  si andavano imponendo pittori di più giovane formazione, quali Carlo Carrà,  Umberto Boccioni,  Giacomo Balla e Leonardo  Dudreville,  che erano ancora legati per nascita o per formazione alla storia artistica piemontese o lombarda. In mostra si potranno ammirare, tra le altre,  opere quali “Le Parche” (1904), “Vecchine curiose”(1891) e “Ave Maria della sera”(1910) di Morbelli,  “Il sole” di Pellizza da Volpedo, risalente agli anni 1903-4, “Calvario” del 1901 e “Gregge all’alba” del ’10 di Previati, “Bosco di faggi” (1887-1912) di Gubricy de Dragon.

 

Mara Martellotta

 

Informazioni per il pubblico: 01183768

Dal 16 settembre 2015

Orario: Mart – ven 10-13, 14-18.

Sab e Dom.  10-13, 14-19. Lunedì chiuso.

Il Filosofo, o l’arte di imbambolarti con le parole

filosofoOggi vi dirò del Filosofo, uomo in genere piacevole ma non bellissimo, 
istruito e tutto sommato sensibile, che sa rigirarvi come un calzino grazie 
alla Forza Delle Parole

 
Bentornate mie care nel meraviglioso mondo dell’Uomo Tipo. Categorie di uomini 
che è meglio conoscere per evitare come la peste.

Oggi vi dirò del Filosofo, uomo in genere piacevole ma non bellissimo, 
istruito e tutto sommato sensibile, che sa rigirarvi come un calzino grazie 
alla Forza Delle Parole.

Attente, perchè l’esemplare in questione in genere presenta una Doppia vita 
(potrebbe essere fidanzato), mostra una depressione più o meno latente e una 
scarsa capacità di Vivere La Vita Vera. In genere questa Specie ha come habitat 
naturale Oggetti Dietro Cui Nascondersi, possibilmente con uno schermo o un 
display.

Quindi fiumi di messaggi dalla portata notevole (Molto Molto Accattivanti, 
attente fanciulle a capire se è solo profumatissima aria fritta), e-mail 
intense che dicono con vocaboli aulici Più o Meno Niente.
Voi noterete la sensibilità, la poesia e per un attimo dimenticherete di 
avere a che fare con l’Arte di Imbambolarti Con Le Parole: si sa noi ragazze 
andiamo pazze per chi ci corteggia in maniera non scontata con un briciolo di 
poesia, e non possiamo che esserne lusingate.
Un piccolo campanello d’allarme forse suonerà nella nostra testa, ma il 
romanticismo potrebbe coprire i nostri occhi con spesse fette di prosciutto.

Tranquille, quando si tratterà di incontrarsi e avere un Contatto Faccia a 
Faccia (che poi è l’unico che conta) il Filosofo si rivelerà per quello che é: 
dalla gestualità incerta, lo sguardo che vaga, il suo camminare indietro a mò 
di gambero su quello che vi aveva promesso e ribadito allo sfinimento, mostrerà 
la sua Pavida Natura da coniglio.

Alcune potrebbero scoprirlo dopo un Incontro Ravvicinato del III tipo, altre 
prima, il Filosofo potrebbe non fare alcuna manovra di avvicinamento, mollando 
la presa prima di cominciare

Qualunque Contatto.. e questo rimane il mistero emblematico dell’uomo moderno: 
L’Inutilità di Esistere.

 

Federica Billone

 

www.tuttigliuominidilola.it

Prima tappa per dare nuova vita a Palazzo del Lavoro

palazzo lavoro bruciatoPALAZZO LAVORO RENDERING L’assessore Lo Russo su Fb:” Dopo anni di degrado di questo importantissimo edificio e di code chilometriche bloccati in auto finalmente si avvia un grande progetto di riqualificazione urbana

 

L’assessore comunale all’ Urbanistica, Stefano Lo Russo, annuncia sulla sua pagina Facebook: “Lunedì 18 gennaio in Sala Rossa arriverà la delibera di approvazione definitiva dell’Accordo di Programma che permetterà l’avvio della riqualificazione del Palazzo del Lavoro e la realizzazione del nuovo sottopasso sotto la rotonda di corso Maroncelli”. Prosegue l’assessore:” Dopo anni di degrado di questo importantissimo edificio e di code chilometriche bloccati in auto finalmente si avvia un grande progetto di riqualificazione urbana che cambierà il volto della porta sud della Città. Una grande fatica ma ne è valsa la pena”.

Il nuovo sito web di Lapo è online

lapoIl progetto grafico è del  web designer italiano e operativo ad Amsterdam,  Marino Capitanio

 

Lapo Elkann, rampollo di Casa Agnelli, sbarca sul web con il nuovo sito www.lapoelkann.com. Rinnovata la veste grafica: con click si accede alla visione di tutte le attività imprenditoriali di Lapo. Nuovi anche i contenuti. Il progetto grafico è del  web designer italiano e operativo ad Amsterdam,  Marino Capitanio.