redazione il torinese

A marzo il nuovo Jazz Club tra concerti e cucina a km zero

 jazz3jazz1jazz2Una nuova formula enogastronomica e di offerta musicale a Torino, una delle città italiane da sempre patria del jazz

 

Il respiro internazionale di Torino si misura anche dal fatto di essere, ormai da molti anni, al pari di città come Milano e New York, sede di un ” jazz club”, di un luogo di culto dove viene suonata musica jazz di qualità. Come Milano vanta il celebre Blue Note in via Borsieri, una  delle vetrine più celebri del jazz internazionale, che può ben competere con il Greenwich Village di New York e con l’omologo a Tokyo, in Giappone, così Torino dagli anni Duemila ha offerto alla classe intellettuale e agli amanti del jazz una sede con ricche proposte musicali jazz.

 

Il Jazz Club di piazzale Valdo Fusi ora si rinnova. La sua nascita risale al 2005 e è stata dovuta all’iniziativa di Fulvio Albano e Gianni Basso, già attivi dal lontano ’82 nel dirigere il circolo ” AT Big Band” prima e poi l’associazione musicale Arsis. Al Jazz Club sono nati la Jazz Orchestra e L’Italian Sax Ensemble,  oltre che il Jazz Club Torino Big Band. In passato il Jazz Club è stato un luogo culto non soltanto per l’esecuzione di concerti jazz, ma anche per l’ascolto dello swing, del lindy Hop e dei concerti della jam session,  oltre a aver proposto giovani talenti molto interessanti.

 

Ora tutto ciò verrà proposto in una veste rinnovata. Il locale, grazie all’iniziativa di alcuni professionisti e amici molto appassionati di jazz, che hanno deciso di operare in maniera fattiva con il layout originario, è oggetto di un restyling che si concluderà nel mese di marzo. Secondo le intenzioni dei nuovi soci, la programmazione musicale dovrà essere mantenuta di alto livello e implementata, così come dovranno essere conservate le posizioni già maturate nel passato dal Jazz Club all’interno del Torino Jazz Festival, nella rassegna Mito e nel Jazz Festival di Avigliana. Un aspetto che sta molto a cuore alla nuova società è rappresentato dalla diversificazione dell’offerta culturale. Il Jazz Club sarà aperto, infatti, cinque giorni la settimana e alcune volte anche al pomeriggio per concerti tardo pomeridiani, in collaborazione con alcune istituzioni culturali cittadine, con cui sono in definizione degli accordi. Nelle due sere più importanti la settimana, coincidenti con il week end, verrà istituito il doppio spettacolo, uno alle 20.30, rivolto al pubblico che gradisce un ascolto di musica jazz tradizionale, il secondo per chi voglia ascoltare un ensemble di lindy hop. La serata del sabato sarà anche dedicata al ballo, con il tradizionale appuntamento,  dalle 23, con il fidelizzato dj Margiotta e il Jazz Dance Club, con possibilità di cenare prima e di assistere alla musica dal vivo.

 

L’offerta gastronomica sarà completamente rinnovata, attraverso una proposta di una cucina a km zero, con prodotti del territorio e un menu che varierà a cadenza quindicinale. Il Jazz Club, grazie a questo restyling anche architettonico, sarà un locale in grado di offrire, inoltre,  uno spazio adeguato per organizzare eventi privati e aziendali. Tra gli sponsor che sostengono questo restyling figura l’azienda cuneese Toso spa.

 

Con il Jazz Club rinnovato Torino si confermerà, come in passato, capitale del jazz. Come non ricordare la celebre esibizione di Louis Armstrong a Torino, che non fu un momento estemporaneo nella vita del capoluogo subalpino, quanto il coronamento di anni di interesse verso una musica che nacque tra gli schiavi neri d’America a fine Ottocento, e che travalico’ sempre la classificazione in un rigido genere musicale? Negli anni Trenta del Novecento il centro di ritrovo un buon numero di amanti del jazz era, infatti, un caffè di piazza Crimea, dove il collezionista Alfredo Antonino proponeva degli “ascolti commentati”, tratti dalla sua ricca collezione di oltre trecento dischi. Anche Cesare Pavese e il musicologo Massimo Mila si interessarono di jazz. A distanza di quasi cent’anni dalle serate musicali in piazza Crimea, gli amanti del jazz potranno, nel rinnovato Jazz Club, godere dell’ascolto di una musica che, come disse George Gershwin, “come la vita, è meglio quando si improvvisa”.

 

Mara Martellotta

Profondo rosso a teatro, Morano: "E' un modello sbagliato"

regio 2morano1“Per la cultura, bisogna pensare oggi a un modello fondato maggiormente sul sostegno privato, visto che il pubblico non è più in grado di finanziare questo settore così come altri, inclusi servizi di base come la manutenzione stradale. Il sostegno del settore pubblico al sistema cultura va ripensato e razionalizzato in profondità”

 

L’ “outing” del Teatro Regio e dello Stabile, che hanno tirato fuori il classico sassolino dalla scarpa, sta scatenando il dibattito sulla gestione finanziaria delle istituzioni teatrali torinesi. Le due importanti realtà culturali subalpine, a dire il vero, non hanno detto nulla di nuovo: si sa che i conti sono disastrosi e che i pagamenti da parte di Regione e Comune sono in perenne ritardo. Ma il fatto che Regio e Stabile abbiano contemporaneamente riportato il problema all’attenzione dei media è significativo. Abbiamo ricevuto l’opinione del notaio Alberto Morano, probabile candidato alla carica di sindaco (del centrodestra?) alle prossime elezioni comunali.

 

“Si tratta dell’ennesima riprova che il modello è sbagliato – afferma Morano – .E’ illusorio credere o far credere che le attività culturali, finanziate dal pubblico, possano essere esenti da un profondo ripensamento e riqualificazione della spesa, operazione questa che è stata affrontata da ogni famiglia, ogni azienda italiana, e anche nei settori più consapevoli della pubblica amministrazione”.

 

E continua: “Per la cultura, bisogna pensare oggi a un modello fondato maggiormente sul sostegno privato, visto che il pubblico non è più in grado di finanziare questo settore così come altri, inclusi servizi di base come la manutenzione stradale. Il sostegno del settore pubblico al sistema cultura va ripensato e razionalizzato in profondità”.

 

Conclude Morano: “Il modello di oggi è insostenibile già nel presente per via di costi ridondanti e di sovrapposizioni ingiustificate: non ha senso, per esempio che solo sul teatro di prosa, siano attivi ben cinque soggetti cui partecipano come soci istituzionali (con impegni sistematici di finanziamento cui non riescono a far fronte) la Città di Torino e la Regione Piemonte”.

 

 

Biglietto, prego. Evasione dell'8,5% sui treni piemontesi

TRENO MILANOL’evasione riscontrata in Piemonte è dell’ 8,5% circa. I controlli, effettuati nelle fasce orarie considerate a maggior rischio evasione, hanno interessato tutte le linee piemontesi

 

Biglietto, prego. In Piemonte e Valle d’Aosta è terminata la prima settimana della nuova attività di controllo di Trenitalia sui treni regionali. sono stati impegnati 50 agenti, provenienti anche da altre regioni, divisi in 6 pool. Bilancio positivo (al di là dello sconforto di riscontrare tante irregolarità) su oltre 35.000 viaggiatori e 213 treni regionali: sono stati venduti 937 biglietti a bordo incassando circa 8.500 euro, emessi verbali di accertamento per circa 67.000 euro, in 5 casi è stato chiesto l’intervento della Polfer. Importanti i controlli eseguiti nelle stazioni di Novara, Cuneo, Fossano, Alessandria, Torino Lingotto e Torino Porta Nuova che, nelle fasi di salita, hanno permesso di allontanare 1.915 persone prive di biglietto.

 

L’evasione riscontrata in Piemonte è dell’ 8,5% circa. I controlli, effettuati nelle fasce orarie considerate a maggior rischio evasione, hanno treno stationinteressato tutte le linee piemontesi da Torino in direzione Genova, Milano, Nodo metropolitano di Torino, Alessandria, Novara, Aosta e Domodossola. La nuova attività, al momento conclusa in Piemonte, diventerà di sistema e non sarà circoscritta nei limiti temporali di una campagna spot. E’ programmato il coinvolgimento di un pool nazionale di agenti Trenitalia che ogni settimana lavorerà in una diversa realtà regionale affiancando un pool locale che continuerà a rimanere attivo nella propria realtà. Complessivamente saranno circa 220 gli agenti impegnati in tutta Italia, tra controllori e dirigenti della Divisione Passeggeri Regionale e personale di Protezione Aziendale Trenitalia.treno porta susa

 

 

“Il nuovo approccio al fenomeno dell’evasione, educativo da un lato, – diono a Trenitalia – con il lancio di messaggi positivi che invitano al rispetto delle regole, e di maggiore rigore e capillarità nei controlli, dall’altro, punta a recuperare risorse finanziarie a vantaggio d’investimenti e migliori servizi e a beneficio della stragrande maggioranza dei viaggiatori, che paga il biglietto e l’abbonamento, e delle Regioni, cui compete l’onere di finanziare il servizio. Ogni attività di controllo sarà svolta da team formati da almeno cinque agenti, specificamente professionalizzati, che si muoveranno insieme, in stazione e a bordo treno, per verificare il possesso e la regolarità del biglietto o dell’abbonamento. La contemporanea presenza di più agenti renderà più veloci ed efficaci i controlli e servirà da deterrente a possibili reazioni aggressive”.

 

(Foto: il Torinese)

Quando Rama disse: ''L'Albania? Meglio dell'Italia perché è senza sindacati''

rama papa albaniatiranese23Non ama i giri di parole Edi Rama, premier albanese: è stato sindaco di Tirana, ministro dello sport, artista, scrittore, docente di lettere

 

Ho voluto riproporre un tema della vista fatta a Giugno del 2015 del premier Albanese alla convention di Confindustria Giovani di Santa Margherita Ligure, perche’ l’argomento e ancora attuale: “l’Albania e meglio dell’Italia perche’ e senza sindacati”.

Immaginate se una dichiarazione del genere, fosse fatta da un qualsiasi esponente politico di destra in Italia , apriti cielo….tutta la sinistra in piazza ad urlare allo scandalo….Edi Rama e’ capo del partito socialista albanese oltre ad essere il presidente del consiglio, la sua dichiarazione nasce dalla storia dell’ Albania legata a 50 anni di comunismo. E gli albanesi ,dalla caduta del regime, hanno rifiutato ogni forma di organizzazione che ricordasse i vecchi tempi del regime. In albania non e’ opportuno proporre cooperative o sindacati in pratica si e’passati da un estremo all’ altro.Vi sono i sindacati di categoria ma hanno pochi iscritti e non hanno voce in capitolo e quindi non c’è tutela per il lavoratore.

 

Quello che intendeva il premier albanese con le sue dichiarazioni era riferito al “blocco” delle imprese in Italia da parte dei sindacati e all’alto costo della manodopera che non rende competitive le aziende . Attenzione, da qualche anno in Albania vi sono leggi dello stato a tutela dei lavoratori ,molto è stato fatto , sono stati messi dei limiti economici per le varie categorie come assunzione e regole per i licenziamenti. E la mancanza di sindacati rende piu’ snello l’operare delle aziende che diventano piu’ competitive nei confronti di quelle italiane.

 

Il premier ha dichiarato ,«Quando l’Italia si riprenderà per noi saranno guai. La vostra crisi ci ha avvantaggiato». Non ama i giri di parole Edi Rama, premier albanese: è stato sindaco di Tirana, ministro dello sport, artista, scrittore, docente di lettere che sta cambiando all’Albania. Solo venti anni fa era devastata, reduce dal comunismo più duro, con un pil pro-capite di 760 dollari, che oggi sono diventati quasi 5.000.

 

Come è riuscita l’Albania in questo ultimo decennio a diventare un piccolo miracolo economico? «Facile – rispose Edi Rama -: siamo senza Senato, senza sindacati, senza sinistra radicale e senza comici in politica» in Albania per fare una legge bastano cinque settimane, per aprire un’ impresa bastano otto ore e un euro, le tasse sono basse max 15 %, le leggi sul lavoro a favore delle imprese e sui servizi pubblici ai cittadini siamo più avanti di voi».«Dal censimento del primo semestre 2015 vi sono 20mila italiani che vivono nel Paese delle Aquile, moltissimi studenti italiani che studiano da noi e circa 800-900 imprese che solo lo scorso anno si sono trasferite in Albania »
Rama ha commentato in modo scherzoso l’operato del suo omologo premier italiano :

 

«Renzi è bravo, ma è troppo lento. Io sono più veloce perché sono più anziano e ho meno tempo da perdere». Battute a parte la questione è un’altra: «Partire poveri, per noi, è un vantaggio, perché abbiamo meno corpi intermedi da abbattere».

 

Da Tirana

P. Petromilli

 

#CORAGGIOCONIGLIO, sei uno di famiglia!

conigliMILLE SOFFERENZE E ZERO DIRITTI: GLI APPUNTAMENTI A TORINO PER PROMUOVERE LA CAMPAGNA DELLA LAV 

 

 

La LAV sarà presente sabato 30 gennaio e tutti i sabati di febbraio, dalle ore 10 alle 18, in Via Roma angolo Piazza Castello a Torino, a sostegno della campagna nazionale #CORAGGIO CONIGLIO. L’iniziativa è volta ad informare i cittadini sulle condizioni di vita dei conigli negli allevamenti e a raccogliere le firme per proporre una legge che riconosca questi soggetti senza diritti come animali familiari, al pari del cane e del gatto, a partire dal divieto di allevamento, macellazione e vendita.

 

La campagna, inaugurata lo scorso dicembre, nasce dopo anni di investigazioni in alcuni allevamenti di conigli in Italia da parte di LAV e Animal Equality, per la prima volta insieme. Le immagini e i documenti raccolti hanno smascherato le mille sofferenze che si celano dietro all’industria che sfrutta questi animali.

 

E’ ormai noto che sempre più italiani ospitano un coniglio come animale domestico, per via della socievolezza e delle dimostrazioni di affetto di cui questi potenziali compagni di vita sono capaci. Anche grazie a questo rapporto, sempre più affettivo e sempre meno strumentale,  la petizione in Italia ha già raccolto 50.000 firme in meno di un mese.

 

Nell’ambito della campagna, la LAV a Torino sollecita le forze dell’ordine a compiere azioni di contrasto al ricorrente utilizzo di cuccioli di coniglio nel centro città, che avviene spesso sotto i portici di Via Roma, nei pressi di Piazza Carlo Felice, da parte di soggetti che li usano abitualmente per raccogliere denaro suscitando l’attenzione e la tenerezza dei passanti.

 

«Riteniamo che i cuccioli di coniglio esposti sui tavolini di chi li usa per ricevere denaro dai passanti siano animali maltrattati – dichiara Gualtiero Crovesio, responsabile della LAV a Torino. Il caos circostante può infatti generare in loro un forte stress, data l’impossibilità di

 

trovare un riparo, reazione insita nella loro natura. Inoltre, trattandosi spesso di cuccioli usati per la questua, si tratta di un’attività palesemente illegittima anche ai sensi del Regolamento n. 320 della Città. Chiediamo quindi che le forze dell’ordine, da noi più volte sollecitate in tal senso, possano colpire queste attività illecite e mettere in salvo gli animali».

 

La LAV invita i cittadini a sostenere la campagna sul sito www.coraggioconiglio.it, dove è possibile firmare la petizione online e trovare informazioni sulla breve esistenza dei conigli negli allevamenti. L’associazione: «Per rendere efficace la nostra proposta, già depositata in Parlamento, c’è bisogno dell’aiuto di tutti: firma anche tu per dare ai conigli il diritto alla vita che meritano».

La Regione sarà parte civile nei processi di mafia

consiglio lascarisD’ora in poi l’ente parteciperà sempre ai processi contro le organizzazioni criminali di stampo mafioso che vengano portate in giudizio per delitti commessi in Piemonte

 

“È fatto obbligo alla Regione di costituirsi parte civile in tutti quei procedimenti penali, relativi a fatti commessi nel territorio della Regione stessa” e che dispongono il giudizio “contenente imputazioni per i delitti di cui agli articoli 416 bis e 416 ter del codice penale” (associazione a delinquere di stampo mafioso).

 

D’ora in poi – quindi – la Regione parteciperà sempre ai processi contro le organizzazioni criminali di stampo mafioso che vengano portate in giudizio per delitti commessi in Piemonte.

 

L’accusa verrà sostenuta dall’ufficio dell’Avvocature regionale (quindi senza costi aggiuntivi) e l’eventuale risarcimento sarà utilizzato per interventi in favore della prevenzione della criminalità e in memoria delle vittime delle mafie. Questo è quanto è stato deciso dalla I Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale  presidente Vittorio Barazzotto, nella seduta – in sede legislativa – del 26 gennaio.

 

REGIONE PALAZZOLa proposta di legge, presentata dal gruppo M5S (prima firmataria Francesca Frediani), ha introdotto la norma modificando la legge regionale 18 giugno 2007, n. 14, quella che istituisce la Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, oltre a prevedere interventi per la prevenzione della criminalità.con reg lascaris

 

Il testo della legge è frutto del dibattito in Aula – che si è svolto attraverso le relazioni di Frediani e Domenico Rossi (Pd) e gli interventi di Andrea Appiano (Pd), Giorgio Bertola (M5S) e Marco Grimaldi (Sel) – che ha portato ad un accordo tra i gruppi della maggioranza di centrosinistra e il gruppo di opposizione M5S.

 

La disposizione ha dettagliato i casi di obbligatorietà e quelli di facoltatività di costituzione di parte civile da parte della Regione, ispirandosi alla recente norma approvata dalla Regione Puglia.

 

L’accordo, riportato su un emendamento redatto in una pausa dei lavori, è stato prodromico all’approvazione a larga maggioranza della nuova disposizione di legge (l’opposizione di centrodestra ha comunque garantito la presenza).

 

AB – www.cr.piemonte.it

foto: il Torinese

A CACCIA DI ANTIMATERIA CON IL PRESIDENTE ASI

battistonGiovedìScienza: Aula Magna della Cavallerizza Reale,  Via Verdi 9. Dentro un enigma del Big Bang

 

Che cosa ne è stato dell’antimateria primordiale uscita dal Big Bang? Che cosa costituisce la massa invisibile dell’universo? Risponderà a questi e altri affascinanti interrogativi Roberto Battiston, docente di Fisica sperimentale dell’Università di Trento e Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ospite di GiovedìScienza il 28 gennaio.

 

La conferenza “A caccia di antimateria. Dentro un enigma del Big Bang” inaugura gli appuntamenti “in trasferta” nelle sedi degli Atenei torinesi, novità della trentesima edizione della rassegna, tradizionalmente ospitata al Teatro Colosseo.GiovedìScienza fa tappa quindi all’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, in via Verdi 9,sempre alle 17,45.

 

La teoria che all’origine dell’universo ci sia il Big Bang ha trovato molte conferme, dalla radiazione cosmica di fondo, nota da cinquant’anni e misurata con estrema precisione dal satellite europeo “Planck”. Rimane però un enigma: nel Big Bang dovrebbero essersi formate in uguale quantità materia e antimateria, mentre oggi viviamo in un universo dominato dalla materia. Le particelle di antimateria, invece, sono rarissime eccezioni.

Vari esperimenti indagano su questo problema. Uno dei più spettacolari – ideato proprio da Battiston – è AMS (Alpha Magnetic Spectrometer), un rivelatore di particelle installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove è stato portato nel 2011 con l’ultima missione dello Shuttle “Endeavour”. I dati più recenti sono per certi versi sorprendenti, ma non hanno risolto il problema. Il Big Bang lascia quindi alcuni enigmi ancora da svelare.

 

Il calendario completo degli appuntamenti e la diretta streaming su:

www.giovediscienza.it

Gruppo di lavoro per l'ospedale Asl To5

accordo_ospedale_to5L’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha insediato il gruppo di lavoro tecnico trasversale, interno alla Regione Piemonte, incaricato di seguire direttamente l’attuazione dell’iter per la realizzazione del nuovo ospedale unico dell’asl TO5. Ne fanno parte dirigenti e funzionari delle Direzioni regionali Sanità, Ambiente, Pianificazione territoriale, Trasporti ed Opere pubbliche

 

“Per l’ospedale unico della TO5 – osserva Saitta – il protocollo d’intesa firmato il 3 dicembre scorso dalla Regione con i Comuni di Carmagnola, Chieri e Moncalieri prevede che l’area sarà individuata dalla Regione sulla base di precisi criteri: contesto urbano (esposizione, qualità del suolo, qualità urbana dell’intorno); baricentricità valutata sia in rapporto alla dislocazione sul territorio degli utenti sia ai tempi necessari per raggiungere l’area; facilità di accesso che dovrà essere garantita a tutti i cittadini del territorio di riferimento ad una pluralità tipologica di accessi, sia di carattere infrastrutturale, sia con sistemi alternativi, anche attraverso la previsione del servizio di elisoccorso; rete infrastrutturale e di sottoservizi già esistente e strutturata o che richieda minimi investimenti per la sua integrazione; rete di trasporto pubblico o comunque sua possibile integrazione; fattibilità dell’intervento in relazione ai vincoli di carattere idrogeologico e ambientale. Questioni tecniche puntuali sulle quali entro quindici giorni i vari settori, ciascuno per la propria competenza, mi forniranno relazioni dettagliate. Sulla base di questi criteri, la Regione individuerà ancora prima della localizzazione dei terreni le zone che corrispondono alle caratteristiche concordate con i sindaci”.

 

“Un metodo di lavoro trasparente – conclude Saitta – che ci consentirà a breve di valutare oggettivamente le numerose candidature locali. Il nostro obiettivo è realizzare in tempi rapidi lo studio di fattibilità e mettere a gara la progettazione, la realizzazione e la gestione del nuovo ospedale unico.”

 

Gianni Gennaro

gianni.gennaro@regione.piemonte.it

Accordo tra Scuola di Applicazione e Accademia delle Scienze

applicazione esercitoConsolidamento della collaborazione fra le due storiche realtà culturali subalpine. Visite didattiche, scambio di saperi, convegni e seminari sono alcune delle iniziative contemplate nella convenzione

 scienze esercito

A Palazzo Arsenale è stata firmata una convenzione fra il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e l’Accademia delle Scienze di Torino. L’accordo è stato sottoscritto dal Comandante dell’Istituto di studi militari Gen.D. Claudio Berto ed il Prof. Gian Franco Gianotti, Vice Presidente dell’Accademia, e prevede il consolidamento della collaborazione fra le due storiche realtà culturali subalpine. Visite didattiche, scambio di saperi, convegni e seminari sono alcune delle iniziative contemplate nella convenzione che, non a caso, è stata firmata nella biblioteca monumentale di Palazzo Arsenale. Al centro dell’intesa la valorizzazione del patrimonio librario e documentario dei due enti al fine di facilitarne la fruizione da parte di studenti e ricercatori. Nata ufficialmente nel 1783, l’Accademia delle Scienze trae le sue origini dalla Società scientifica fondata ventisei anni prima da Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio, Giuseppe Luigi Lagrange e Gianfrancesco Cigna. Gli storici legami fra l’allora Reale Accademia delle Scienze ed il mondo militare sono diretta conseguenza del clima di vivace osmosi culturale e fermento scientifico che caratterizzava il Piemonte dell’epoca. Il conte Saluzzo fu generale e chimico, Lagrange appena diciannovenne insegnò matematica proprio nelle Regie Scuole militari volute da Carlo Emanuele III nel 1739 e dalle quali trae origine l’odierna Scuola di Applicazione. L’accordo conferma l’impegno dell’Esercito e dall’Accademia delle Scienze a beneficio della collettività.

 

 

Area G, seminario su “Adolescente in difficoltà”

area gPresso la Sala della Fondazione Sereno Regis, in via Garibaldi 13

 

Dalle ore 9 alle ore 13 del 30 gennaio un incontro con Tito Baldini ed Eugenia Pelanda dedicato al tema “L’adolescente in difficoltà: comportamenti antisociali ed agiti auto ed etero-lesivi”. L’evento, organizzato dall’Associazione Area G, si terrà presso la Sala della Fondazione Sereno Regis, in via Garibaldi 13 a Torino. L’ingresso è gratuito, prenotazioni  all’indirizzo e-mail: areagpiemonte@libero.it. L’Associazione provvederà a rilasciare attestato di partecipazione.