redazione il torinese

Quel 13 febbraio 1983 la tragedia del cinema "Statuto"

Incendio_del_Cinema_StatutoLa fiammata provocata dal cortocircuito incendiò un tendone che, cadendo sulle poltrone dell’ultima fila, propagò il fuoco

 

Accade spesso di passare in via Cibrario, dove adesso è costruito un condominio, e di pensare che nello stesso luogo, il 13 febbraio di 33 anni fa, si consumò la tragedia del cinema Statuto. Furono 64 le vittime, uccise in pochi minuti per le esalazioni tossiche del fumo sviluppatosi da un incendio nella sala cinematografica. La causa, un cortocircuito. Era una domenica pomeriggio, si proiettava il film “La Capra”, con Gerard Depardieu. La fiammata provocata dal cortocircuito incendiò un tendone che, cadendo sulle poltrone dell’ultima fila, propagò il fuoco. Uscite di sicurezza chiuse e le stesse porte di ingresso in sala erano state sbarrate per evitare a spettatori non paganti di entrare, Le urla disperate dei prigionieri fecero accorrere i passanti nella via. Ma ormai era troppo tardi. Tutti morti in galleria, qualcuno si salvò in platea.  Il presidente Pertini partecipò ai funerali, assieme a migliaia di torinesi. Da quel giorno si cambiarono le regole di sicurezza nei luoghi di pubblico intrattenimento. Per cambiare le cose troppo spesso devono accadere tragedie.

Vita di coppia: la condivisione di interessi aumenta l’attrazione

cuore coppia amoreLa cultura fa bene alla coppia, poiché più della metà delle donne intervistate in un sondaggio afferma di essere attratta più da uomini con cui ha degli interessi in comune

 

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Sei donne italiane su dieci affermano di preferire una relazione con un uomo con cui condividono degli interessi piuttosto che con persone piatte e prive di stimoli. A quanto pare, dunque, la cultura fa bene alla coppia: è quanto evidenziato da una ricerca condotta on line su un campione di circa 1500 persone tra i 20 e 65 anni. Se per lungo tempo si era pensato che le donne fossero attratte soprattutto da uomini forti e virili, adesso tutti i maschi dovranno ricredersi: il compagno ideale è quello con meno muscoli e più cervello.

 

Le persone intervistate spiegano anche perché la cultura fa bene alla coppia: secondo loro, infatti, fruire insieme di eventi culturali, come ad esempio andare al teatro, ad una mostra o ad un concerto, oppure fare un viaggio a due in un paese straniero, non solo aumenta la comunicazione fra i partner, ma accresce anche la fiducia reciproca. Tutti aspetti che contribuiscono a creare un buon equilibrio di coppia facendo sì che essa sia meno incline a “scoppiare”. In generale, però, sono molto di più le donne a dare importanza all’elemento “cultura” all’interno della relazione: oltre il 66% di loro ,infatti, dichiara di ritenere come il maggior difetto di un partner proprio la mancanza di interesse verso la cultura, contro solo il 21% degli uomini, che invece sembrano dare poca importanza all’argomento.

 

Se la cultura fa bene alla coppia, la mancanza di interesse verso di essa, sia da parte dell’uomo che della donna, può creare alle lunghe una situazione di conflitto: il 31% degli intervistati dichiara, infatti ,che fra le cause più ricorrenti di litigio col partner ci sono proprio le scelte non condivise relative agli eventi culturali cui assistere insieme. E se il 20% ritiene che sia indispensabile far collimare i propri interessi con quelli del partner, il 18% ritiene addirittura che col tempo, due opinioni diverse circa il tipo di attività culturale da svolgere, possano minare perfino l’attrazione e il sentimento reciproco.

 

Dunque non solo la cultura fa bene alla coppia, ma essa ha anche un’importante funzione nel mantenere vivi il desiderio e la passione, soprattutto per quanto riguarda il sesso femminile: le donne, infatti, ritengono che un uomo piatto possa, alle lunghe, provocare disinnamoramento (29%), noia (20%) e perfino rabbia (13%); per gli uomini invece la mancanza di interessi comuni o avere una compagna con pochi interessi non è poi così fondamentale, anche se il 22% di loro arriva talvolta a provare delusione. Sono infine oltre il 59% degli intervistati, di cui la maggioranza donne, a sostenere che senza una condivisione adeguata di interessi la
coppia è destinata di sicuro a scoppiare.

 

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San Valentino: per tre giorni e una notte l’amore si celebra al Circolo dei Lettori

circolo amore cuorecircolo lett“In nome dell’amore” nasce da un’idea dello scrittore Antonio Pascale ed è concepito come immersione multimediale; imbastita non solo di reading, ma anche video, performance e, soprattutto, all’insegna della comunicazione social. Fitto ed accattivante il programma che prevede interventi d’autore, social contest, immagini, musica ed arte

 

Per tre giorni e una notte l’amore si fa al Circolo dei Lettori di Torino che, dal 12 al 14 febbraio, a San Valentino, organizza un festival sui generis e sviscera tutte le misteriose equazioni del sentimento più (s)travolgente dell’animo umano. “In nome dell’amore” nasce da un’idea dello scrittore Antonio Pascale ed è concepito come immersione multimediale; imbastita non solo di reading, ma anche video, performance e, soprattutto, all’insegna della comunicazione social. Fitto ed accattivante il programma che prevede interventi d’autore, social contest, immagini, musica ed arte.

 

Le infinite declinazioni dell’amore sono da scoprire rileggendo brani di alcuni grandi autori del 900 che, magari hanno avuto il cuore spezzato e comunque l’argomento l’hanno analizzato a fondo.

Ed ecco che l’amore va in scena con brani di Bernard Malamud, Anton Cechov, Alice Munro -ma anche film cult sull’argomento- letti e commentati dagli ospiti della kermesse.

Sul palco del Circolo (nella sontuosa cornice di Palazzo Graneri della Roccia) salgono cinque scrittori (Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Marco Missiroli, Antonio Pascale, Michela Murgia), un poeta (Guido Catalano), un filosofo (Armando  Massarenti) e il mattatore radiofonico Matteo Caccia. Alcuni di loro, accompagnati da un’artista (dal musicista al disegnatore) che cercherà con i suoi strumenti d’interpretare, dare forma e melodia alle parole.

 

-Michela Murgia inaugura la rassegna (venerdì 12, ore 18) con l’incontro dal titolo “Amare è un atto d’immaginazione”. L’autrice de “L’Accabadora” e “Chirù” esplora feticismo, corpi e desideri; mentre le tavole illustrate di Lorenzo Mattotti (tratte dalle serie “Stanze“ e “Nell’acqua”) accompagnano la narrazione.

 

-Sabato 13 (ore 18) è la volta di Marco Missiroli, in tandem con l’artista Matteo Nuti, per un viaggio nei disperati amori raccontati da Bernard Malamud in “Il barile magico” (vincitore del National Book Award nel  1959).

Sempre sabato (ore 21) sul palco sale Francesco Piccolo che con “Insonnia d’amore” vi guida nel mondo cinematografico e nel fascino dei baci sul grande schermo.

La non stop della giornata prosegue (alle ore 23) con la poesia e l’ironia di Guido Catalano che declama la sua ultima raccolta “D’amore si muore, ma io no” (Rizzoli); accompagnato dal chitarrista e compositore Matteo Negrin, giovane talento tra i più creativi della scena torinese.

 

-Domenica14 (ore 16) Antonio Pascale discetta delle “Tragedie d’amore” a partire da “La signora con il cagnolino”di  Cechov; e lo fa insieme al cantautore Riccardo Sinigallia.

Ancora domenica (ore 18) Valeria Parrella indaga l’amore narrato dalla Munro e “L’ossessione della memoria”, sulle note della cantante Dolores Melodia.

 

-Se poi pensate che sia utile riflettere sull’amore, sabato e domenica, potrete farlo con il filosofo-giornalista Armando Massarenti (responsabile del supplemento domenicale del “Sole 24 ore”). Nelle sue “Lezioni d’amore” parte dall’Otello Shakespeariano ed arriva all’amore e alle sue leggi, ragionando anche su Eros, pornografia e libertà. E -importante- nell’era dei social il Circolo inaugura un esperimento: i lettori che vorranno dialogare sul tema, potranno farlo twittando all’hastag#LezioniDamore.

 

Avete, per caso, dei “Piccoli segreti d’amore” sepolti negli abissi del vostro cuore? Allora la serata giusta per un salutare atto liberatorio, è quella con il conduttore radiofonico Matteo Caccia di Radio 24, ideatore dell’esilarante format “Don’t tell my mom” (a Milano invita il pubblico a salire sul palco del Pinch per raccontare le bravate che mai si dichiarerebbero alla mamma); a Torino (venerdì  sera, ore 21) è voce narrante dello storytelling show “Little love secret”. In realtà,il vero  protagonista sarà il pubblico, stuzzicato a condividere i propri segreti d’amore con tutti  -soprattutto con il partner- fino a notte inoltrata; ma anche sui canali twitter e facebook del Circolo dei Lettori. L’hastag è  #lovesecret. Poi ci pensa Matteo Caccia a divulgare le confidenze più interessanti, in un social contest ispirato a Post Secret (la web-community americana in cui le persone postano ogni domenica inconfessabili aneddoti privati). E se ancora tentennate, allora ecco un altro buon motivo per partecipare: l’autore del segreto più piccante vince 2 notti (per 2 persone) nel raffinato hotel Victoria (a due passi dal Circolo dei lettori), con tanto di Spa in cui coccolarsi per il week end di San Valentino.

 

 Laura Goria

How to: Circolo dei Lettori. Per informazioni: info@circololettori.it

Via Bogino 9

Torino

 

Banda dei ladri di rame sgominata con telecamera a infrarossi

caviSorpresi a rubare rame e pannelli fotovoltaici all’interno di una azienda

 

Sono sette i cittadini romeni, di età compresa tra i 20 e 41 anni,i arrestati dai carabinieri poiché sorpresi a rubare rame e pannelli fotovoltaici all’interno di una azienda di Chivasso. Sembravano veri operai che stavano sguainando cavi di rame, con molta abilità. Era una banda di ‘smontatori professionisti’, sospettati – informa l’Ansa – di aver messo a segno decine di colpi nella provincia di Torino. Sono stati filmati con telecamere a infrarossi mentre erano all’opera. Con sé avevano in una sacca, seghetti, tronchesi e grimaldelli. Avevano parcheggiato il furgone nei pressi della ditta, dove i carabinieri hanno notato che la recinzione era stata tagliata per creare un varco.

 

Referendum: nasce il Comitato “Città di Torino per il Sì”

si 2Alla prima riunione hanno preso parte persone con storie politiche diverse, molte delle quali si affacciano alla politica per la prima volta

 

Si è costituito a Torino il Comitato “Città Metropolitana di Torino per il Sì” a sostegno del referendum costituzionale che si terrà in autunno. Alla prima riunione hanno preso parte persone con storie politiche diverse, molte delle quali si affacciano alla politica per la prima volta, accomunate dalla volontà di dare il proprio contributo alla riforma che il Parlamento ha finalmente avviato e che si concluderà con il voto popolare del prossimo autunno.

 

Il presidente del comitato, che ha raccolto nei primi giorni già un centinaio di adesioni e il cui auspicio sarà la massima partecipazione dei cittadini, è Guido Alessandro Gozzi, renziano della primissima ora, promotore insieme,tra gli altri, alle leopoldine storiche Filo Pucci e Paola Parmentola.

 

“La riforma costituzionale – dice Gozzi – che ha il suo perno nell’abolizione del bicameralismo perfetto è il passo decisivo verso un Stato moderno e verso i cambiamenti che Matteo Renzi ha posto in essere”. La strategia di sensibilizzazione sulle ragioni del sì prenderà avvio con iniziative di informazione ed approfondimento – con il coinvolgimento di politici e costituzionalisti – sul disegno di legge di riforma che, dopo il via libera della Camera in aprile, sarà votato dai cittadini in ottobre.

 

Per informazioni sulle attività e su come aderire:

Mail – comitatoreferendariotorino@gmail.com

Pagina FB – https://www.facebook.com/Torino-Per-il-Si-Comitato-referendario-1592641031060241/?fref=ts

Arriva la pioggia e salva il Piemonte dalla siccità. Nevicate in vista da lunedì sui rilievi

PIOGGIA FINESTRINOneve2Tra lunedì e martedì – la  Smi (Società Meteorologica Italiana) prevede le condizioni più propizie per nevicate abbondanti in Piemonte e Valle d’Aosta, a partire dai 1.000 metri

 

Sono tre le perturbazioni di passaggio tra il weekend e l’inizio della prossima settimana. Con la loro presenza attenueranno la carenza idrica in Piemonte, caratterizzata da 100 giorni di siccità. Il primo fronte nuvoloso ha portato la pioggia e un po’ di neve venerdì  pomeriggio. L’Arpa – Agenzia regionale per l’ambiente spiega che si tratta di un fronte molto freddo ma rapido. Presenza di neve a quote collinari, fino a 300-400 metri sul basso Piemonte. Da sabato un temporaneo miglioramento, poi domenica arriva un’altra perturbazione:  quota neve a 500-600 metri, con  altre nevicate in montagna. Tra lunedì e martedì – la  Smi (Società Meteorologica Italiana) prevede le condizioni più propizie per nevicate abbondanti in Piemonte e Valle d’Aosta, a partire dai 1.000 metri.

 

(Foto: il Torinese)

In Regione dibattito contro la violenza sulle donne: dai punti di ascolto alla castrazione chimica

consiglio X 1consiglio lascarisconsiglio campanaLa legge contro la violenza sulle donne sarò approvata nelle prossime settimane dell’Assemblea regionale piemontese. Sul  Disegno di legge n. 142 “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”, presentato dall’assessore Monica Cerutti. è intanto iniziata la discussione in aula
 

Valentina Caputo (Pd), ha svolto la relazione di maggioranza, in cui ha sottolineato come “con il provvedimento venga ampliato il quadro delle disposizioni normative già esistenti, per l’inserimento o il reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, per la sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, alla formazione degli operatori dei servizi, ad azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno nell’ambito del lavoro, del sistema scolastico, educativo e del tempo libero, con una costante e specifica attenzione anche alla presenza di eventuali minori vittime di violenza assistita. Si prevedono 500mila euro per il primo comma e per il secondo 150mila euro annui, per il biennio 2016-2017, vale a dire gli oneri destinati all’istituzione del fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza”.

Le risorse destinate agli interventi in conto capitale (200mila euro) servono a sostenere la diffusione sul territorio dei punti ascolto dei centri antiviolenza, gli interventi di accoglienza per le donne vittime di violenza, sole o con figli. Centomila euro andranno per le donne vittime di tratta.

Stefania Batzella (M5s), Maurizio Marrone (Fdi) e Daniela Ruffino (Fi). il compito di tenere le relazioni delle minoranze consiliari.  Batzella ha ricordato che “il gruppo 5 stelle si è sempre impegnato su questo provvedimento, integrandolo anche con diversi emendamenti, perché è compito fondamentale della Regione garantire la salute e la dignità delle donne e dei loro figli. Importante aver inserito l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le donne che abbiano subito violenza. C’è poi l’istituzione del codice rosa ed è stato inserito anche lo sfruttamento della prostituzione e mutilazioni genitali”. Marrone ha espresso contrarietà per alcune parti del provvedimento, spiegando di apprezzare “le misure concrete di assistenza per il minore e tute le azioni pratiche e utili inserite nella legge: queste non possono che essere approvate anche da noi. Ma un errore politico è stato fatto, perché la violenza alle donne deve essere combattuta in ogni campo. Assistiamo a conflitti generazionali con ragazzine nate qui, represse dalle famiglie quando va bene con violenze leggere e quando va male persino con la morte, ma di questo non si parla. Ci sono le mutilazioni genitali e grazie al cielo la cultura giuridica italiana continua ad avere un rigore contro queste pratiche, mentre negli Stati Uniti a volte configura una scriminante penale. Quindi vediamo molti spunti favorevoli, ma forse per ideologia, forse per calcolo elettorale, riscontriamo elementi negativi in questo disegno di legge, a esempio sull’identità di genere, inserita in modo subdolo”. Ruffino, infine, ha sostanzialmente dato un parere positivo al testo, dicendo che “l’Onu ci raccomanda di assicurare alle vittime una vasta gamma di servizi e di assistenze. Ci vogliono fondi certi per la gestione ordinaria e quotidiana per tali interventi. Abbiamo la preoccupazione per l’allontanamento del minore dalla madre, per timore di ritorsioni da parte del padre violento. Per noi è fondamentale una prospettiva metodologica per garantire aiuto alle vittime di violenza; favorire l’informazione, in raccordo con le campagne nazionali; avviare un confronto strutturato tra Regioni, Enti locali, istituzioni scolastiche; implementare la dotazione di strutture e servizi territoriali; garantire l’indipendenza economica delle donne vittime di violenza.

IL DIBATTITO IN AULA

Nel dibattito generale è  intervenuto Marco Grimaldi (Sel), plaudendo “all’ottimo lavoro dell’assessora Cerutti. Rispondo a Marrone dicendo che spesso le violenze sono frutto di una distorta visione dei rapporti tra uomo e donna e del bullismo, anche quello omofobo. Questo Paese è ancora figlio di alcune derive autoritarie e maschiliste: c’è poco da discutere di Colonia, se non sappiamo cosa succede nelle case italiane da parte di bianchi, di italiani o di Wasp”. Per la Lega, Gianna Gancia ha sostenuto che “questo approccio ai progetti è fallito, c’è un crescendo di violenza che occorre estirpare, non sono sufficienti questi metodi e lo dico pur apprezzando il lavoro fatto. Bisogna pensare alla castrazione chimica per chi commette violenze: non bastano più le parole, anche le donne devono imparare a difendersi ed è opportuno puntare sull’autodifesa”. Silvana Accossato (Pd) ha espresso “soddisfazione per questo provvedimento, credo sia la testimonianza tangibile e concreta di un impegno sostanziale su questi temi. Un risultato importante dopo 18 mesi dal nostro insediamento”. Secondo Gianluca Vignale (Fi) “ dobbiamo chiederci perché una legge in contrasto sulla violenza sulle donne introduca alcuni principi che nulla hanno a che vedere con tale norma, come l’identità di genere. Con 500mila euro possiamo garantire poco, più o meno quello che già oggi si fa”.

È quindi intervenuta l’assessore Cerutti, ringraziando tutti “per il lavoro di condivisione in Commissione e anche precedente, che ha permesso di costruire un Disegno dei legge che certo è molto ambizioso. Lo capiamo anche dalle critiche che riceve, perché pensiamo che la Regione abbia un compito di coordinamento e non tanto o soltanto di intervento. Rispetto al testo iniziale abbiamo recepito una serie di modifiche, per cercare di migliorarlo il più possibile. Alcune di queste in effetti concernono anche il linguaggio di genere ed è corretto che sia così”.

Lingotti e monete, bene rifugio di tendenza

oroGli investitori hanno preso sempre più consapevolezza dell’importanza di diversificare il proprio portafoglio

 

L’oro è un bene rifugio. Soprattutto quello da investimento come lingotti e monete, che rappresenta una certezza rispetto alla volatilità  della Borsa. Bolaffi Metalli Preziosi in un solo giorno ha fatturato 425.000 euro, più del doppio del precedente picco di un giorno a settembre 2013. “Il prezzo dell’oro fisico è destinato a crescere ancora nel breve termine, dal momento che gli investitori hanno preso sempre più consapevolezza dell’importanza di diversificare il proprio portafoglio anche con asset tangibili”, commenta all’Ansa l’amministratore delegato Guido Filippo Bolaffi. Bolaffi Metalli Preziosi dispone di un capitale sociale di 120.000 euro ed è autorizzata dalla Banca d’Italia alla commercializzazione dell’oro di investimento.

Peperone, una sagra da record

PEPERONE23La lettura dei risultati della sessantaseiesima edizione è contenuta nell’indagine “Effetti economici, sociologici e turistici della valorizzazione del patrimonio culturale piemontese: il ruolo della Sagra del Peperone”

 

Duecentocinquantamila presenze in dieci giorni con una ricaduta di due milioni e 630mila euro sul territorio cittadino: sono questi i risultati dei dati relativi a “Peperò” la Sagra del Peperone di Carmagnola, edizione 2015. Dunque l’attribuzione del fregio di “manifestazione fieristica di livello nazionale”, come da 5 anni a questa parte, è ben meritata.

 

La lettura dei risultati della sessantaseiesima edizione è contenuta nell’indagine “Effetti economici, sociologici e turistici della valorizzazione del patrimonio culturale piemontese: il ruolo della Sagra del Peperone”, condotta da Giuseppe Attanasiricercatore confermato dell’Université de Strasbourg (Francia), direttore del LEES (Laboratoire d’Économie Expérimentale de Strasbourg), docente a contratto presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi di Milano e da Valentina Rotondi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha curato il progetto di ricerca in collaborazione con l’Universitat Jaume I di Castellón de La Plana (Spagna) – Laboratori de Economia Experimental e l’Associazione “Cultura è Trasparenza” di Soleto (LE). Quanto risultante dallo studio dell’evento, che si è svolto dal 28 agosto al 6 settembre, è stato presentato nella sala del consiglio comunale di Carmagnola, alla presenza del sindaco Silvia Testa, dell’assessore alle manifestazioni, Letizia Albini e di Giuseppe Attanasi.

 

er quanto concerne la provenienza dei visitatori, la metà degli intervistati risiede a Carmagnola, l’11,5% risiede nel capoluogo Torinese, il 22% nella Città Metropolitana, il 9% nelle altre province piemontesi, il 2,3% proviene da altre regioni d’Italia mentre il 3,2% risiede all’estero, in particolare in Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra, Moldova e Ucraina.

 

 

Massimo Iaretti

NOMINE, MORANO: “PERCHE’ QUESTA FRETTA, SE NON SONO POLITICHE”?

morano1fassino 33“Che Fassino si affanni a definire “non politiche” le sue nomine fa sorridere un osservatore attento e ha il sapore della classica “excusatio non petita”

 

Sempre più caldo il dibattito politico in vista delle Comunali. Sulle nomine nelle 32 aziende e 86 Enti e Fondazioni partecipate, prima delle elezioni, da parte del sindaco Fassino, come nomine “secondo legge”, non politiche e ispirate puramente a criteri di curriculum, interviene il notaio Alberto Morano, possibile candidato della società civile a Palazzo Civico nell’area del centrodestra.

 

“Sul “secondo legge” non sono necessari commenti- afferma Morano – Sul fatto che non si tratti di nomine politiche ma dettate da soli criteri professionali, mi permetto di dissentire. Abbiamo censito, nell’ultima legislatura, circa 400 persone nominate dal Sindaco nei vari enti e società di cui sopra. Si tratta delle medesime persone, molte delle quali con un passato anche recente come esponenti politici, sindacali e di partito; tutti sostenitori delle campagne elettorali di Fassino e Chiamparino, che non perdono occasione per conquistarsi posti in prima fila ai comizi e agli incontri politici”.

 

Prosegue Morano: “Nessuno nega loro qualità professionali, ma qualche dubbio sussiste quando vediamo persone transitare senza soluzione di continuità dal CdA di una Fondazione museale o culturale, a un’azienda di servizi o a una banca. Competenze poliedriche che caratterizzano molti dei professionisti dell’incarico che i sindaci del PD chiamano poi a far parte dei loro comitati elettorali. Da ultimo, rileva notare che ciò che aveva destato perplessità diffuse era la tempistica dei rinnovi delle nomine, a cominciare dalla Compagnia di San Paolo, il cui rinnovo, ai sensi di Statuto, può ben – e dovrebbe – essere rinviato a dopo le elezioni. Che Fassino si affanni a definire “non politiche” le sue nomine fa sorridere un osservatore attento e ha il sapore della classica “excusatio non petita”.