La fondazione Luigi Einaudi ha deciso di premiare con una borsa di studio lo studente torinese che è stato sospeso per quindici giorni da scuola per avere allestito un’attività abusiva di commercio di merendine. La fondazione ha dichiarato che non vuole di certo premiare una attività illegale, bensì lo spirito d’iniziativa imprenditoriale del giovane. La decisione però non è piaciuta ai compagni di scuola dello studente. Così domani in contemporanea con la consegna a Roma della borsa di studio promuoveranno una manifestazione di protesta. Il caso nei giorni scorsi è stato affrontato anche dalla trasmissione televisiva Le iene. Da lì il polverone.
Caselle? Necessaria visione meno localistica
L’Aeroporto di Caselle festeggia il 35esimo mese consecutivo di crescita. Aumenta il volume dei passeggeri (+9,3 per cento) e vengono inaugurate nuove rotte. Almeno, queste sono le notizie che rimbalzano nelle ultime ore, di cui si è occupato anche il Tg3 Regionale. Volendo però osservare oggettivamente la realtà delle cose, inserendola nel quadro italiano, ci troviamo di fronte ad una situazione meno ottimistica. Da una parte, Torino: la quarta città d’Italia per popolazione, capoluogo di una delle principali regioni italiane per pil, nonchè tra le città con il più alto tasso di crescita in termini di turismo. Dall’altra, vi è il tredicesimo aeroporto d’Italia per volume di passeggeri, la cui crescita, in realtà, è in linea con la maggior parte dei principali aeroporti italiani e che manca, ancora, di un’efficiente rete di collegamenti con il resto della regione. Senza considerare, mi sia
consentito, da assiduo frequentatore, l’organizzazione e i servizi dello stesso scalo: neanche lontanamente paragonabile a quella degli aeroporti delle grandi città italiane. Guardando al domani, dunque, non possiamo limitarci ad essere accontentisti. È inutile sottolineare l’importanza strategica e logistica che il settore aeroportuale può rappresentare per la crescita di un territorio e, altresì, il ruolo fondamentale che riveste per attrarre investimenti da parte di grandi compagnie. Occorre allora accogliere con sicuro piacere i dati di crescita, ma altresì considerarli per quello che sono: un semplice, ulteriore, segnale, delle potenzialità che Caselle non è ancora stata in grado di esprimere appieno.Oggi, approfittando anche dell’aumento del flusso turistico di Torino, abbiamo forse la possibilità di ripensare ad un piano di sviluppo ambizioso, meno localistico e in grado, sicuramente, di favorire lo sviluppo e l’attrattività non solo di Torino, ma dell’intero Piemonte.
Mauro Marino
Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato
Thyssen, la Cassazione: “Colpa imponente dei manager”
Secondo la Cassazione è stata una “colpa imponente” quella dell’ex Ad della Thyssen Harald Espenhahn: egli insieme ad altri cinque manager del gruppo industriale ha provocato, per la totale e consapevole mancanza di adeguate misure di sicurezza, il rogo della fabbrica torinese nella notte tra il 5 e il 6 dicembre del
2007 in cui morirono sette operai. E’ scritto nelle motivazioni del verdetto del 13 maggio a conferma delle pene lievemente ridotte nell’ appello bis. La Suprema Corte ritiene che la colpa dell’ex ad e degli altri dirigenti, è “imponente” sia per la consapevolezza che gli imputati avevano maturato del tragico evento prima che poi ebbe a realizzarsi, sia “per la pluralità e per la reiterazione delle condotte antidoverose riferite a ciascuno di essi” che, sinergicamente, avevano confluito nel determinare all’interno dello stabilimento “una situazione di attuale e latente pericolo per la vita e per la integrità fisica dei lavoratori”.
Sono rimaste soltanto in 6 le città del Piemonte fuori dalla cosiddetta zona a ‘semaforo giallo’ per la concentrazione di smog. Si tratta del livello in cui l’aria è meno inquinata e riguarda Biella, Cuneo, Mondovì, Saluzzo, Domodossola e Omegna. La regione nei giorni scorsi ha richiamato i Comuni affermando che l’applicazione delle misure antismog, dopo la segnalazione regionale di “rischio”, spetta loro. I dati che risparmiano le sei città citate sono contenuti nel bollettino per l’attuazione delle misure antismog pubblicato lunedì 12 dalla Regione, che comprende 42 centri urbani. Ma in un paio di giorni la concentrazione di Pm10 salirà sopra la soglia di 50 microgrammi al metro cubo in tutte le città monitorate dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale).
(foto: il Torinese)
Giovedì 15 dicembre il Teatro Superga ospita “Turandot principessa falena” un adattamento del capolavoro di Puccini inserito nella XX edizione del progetto Opera Domani di AsLiCo – Associazione Lirica e Concertistica Italiana, con sede al Teatro Sociale di Como.
Opera Domani è il progetto di Opera Education dedicato alle scuole primarie e secondarie che da vent’anni si pone l’obiettivo di far vivere in prima persona l’opera lirica ai più piccoli, creare nuove energie grazie alla musica e rinnovare l’entusiasmo delle nuove generazioni nei confronti di un genere musicale che troppo spesso è percepito come ‘noioso’ o nel migliore dei casi, adatto ad una ristretta èlite di appassionati.
Con “Turandot principessa falena” i 200 studenti delle scuole “Pavese”, “Papa Giovanni XXIII”, “Martiri” e “Marco Polo” di Nichelino avranno la possibilità di diventare veri e propri protagonisti dello spettacolo direttamente dal loro posto in platea, diventando ‘interprete corale’. Con un percorso didattico proposto ad hoc e realizzato a scuola, i ragazzi arrivano a teatro con gli strumenti per poter interagire con la storia che hanno imparato a conoscere grazie ad attività come la costruzione di un oggetto di scena con cui svolgeranno piccole, ma importanti, azioni durante lo spettacolo e lo studio di alcune arie (“Là sui monti dell’est”, “La fossa già scaviam per te”, “Ai tuoi piedi ci prostriam, “Gloria, gloria o vincitore”, “Il nome suo nessun saprà”, “O sole! Vita! Eternità!”) che canteranno dal loro posto, diventando così un vero e proprio coro interno all’opera, eseguita da cantanti professionisti accompagnati dall’orchestra dal vivo.
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“Turandot” fu l’ultima Opera di Giacomo Puccini. Qualcuno sostiene che non fu soltanto l’ultima fatica del compositore lucchese, ma l’ultima Opera in assoluto.Ma il fascino della “Turandot”, non è solo nella meraviglia della sua musica, delle arie, del libretto, ma anche nella sua genesi e soprattutto nel suo controverso finale. Giacomo Puccini morì prima di portare a compimento la sua ultima fatica. La composizione del finale fu affidata a Franco Alfano, che operò sulla base degli appunti lasciati dal Maestro. In realtà la storia di quel finale non ha ancora un epilogo: tra screzi, tagli, critiche e mancate esecuzioni, ancora oggi, dopo oltre ottantasei anni dalla morte di Puccini, ci si pone domande che stentano a trovare risposte. E il “mistero” che aleggia si infittisce leggendo il parere di alcuni critici, i quali sostengono che “Turandot” rimase incompiuta non a causa dell’inesorabile progredire del male che affliggeva l’autore, bensì per l’incapacità, o piuttosto l’intima impossibilità da parte del Maestro, di interpretare quel trionfo d’amore conclusivo, che pure l’aveva inizialmente acceso d’entusiasmo.
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NOTE DI REGIA di Silvia Paoli
Turandot potrebbe essere farfalla e invece è una falena, scura e sinistra, che si muove solo di notte e che ancora non riesce a staccarsi dal suo bozzolo, è legata alla crisalide, all’idea di vendetta come fedeltà all’antenata. L’irrompere dell’umanità è rappresentato dall’arrivo di Calaf, suo padre Timur e la schiava Liù; sono normali, dove normalità porta con sé il senso positivo di umanità, di movimento, d’azione. Liù è la salvezza, colei che veramente porta l’amore, è il bastone e la guida del vecchio Timur (cieco, un po’ come il cieco amore che un padre porta ad un figlio). Il candore di Liù lascia tutti sconvolti, non è la risoluzione degli enigmi che cambia Turandot, ma il sentimento che porta in campo la schiava fedele. Questo permette lo scioglimento, e scenicamente il dissolversi dei “bozzoli in scie di colori. Anche Turandot, prima stretta da fasce e drappi, si svolge, rivelando un animo colorato, il cuore della farfalla. Così il coro della platea può a sua volta esplodere, come un campo di fiori o farfalle colorate e coccinelle, coleotteri, libellule. Finalmente possono tornare di nuovo ragazzi.
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TEATRO SUPERGA
Giovedì 15 dicembre ore 21.00
TURANDOT
PRINCIPESSA FALENA
musiche Giacomo Puccini
libretto Giuseppe Adami e Renato Simoni, da Carlo Gozzi
prima riduzione musicale Enrico Minaglia
Personaggi e interpreti:
Turandot Rossana Cardia
Calaf Giuseppe Distefano
Liù Gulnora Gatina
Timur Davide Procaccini
Ping/Mandarino Andrea Zaupa
Pang Ruzil Gatin
Pong Mattia Muzio
Aracnomosche Mauro Barbiero, Enrica Gualtieri,
Valentina Mandruzzato, Alessio Nieddu
direttore Alessandro Palumbo
regia Silvia Paoli
musiche eseguite dal vivo dall’ Orchestra 1813
con il coro degli studenti delle scuole “Pavese”, “Papa Giovanni XXIII”, “Martiri” e “Marco Polo” di Nichelino
Produzione Teatro Sociale di Como e AsLiCo – Associazione Lirica e Concertistica Italiana PROGETTO OPERA DOMANI (XX edizione)
http://www.teatrosocialecomo.it/events/event/turandot-principessa-falena/
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Biglietti: platea 27 € – platea ridotto 24,5 € | galleria 21 € – galleria ridotto 19 €
Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)
Biglietteria: dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19 e giovedì 15 dicembre a partire dalle ore 20.
Prenotazioni: biglietteria@teatrosuperga.it | 011.6279789
Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone
ELITE è un programma dedicato alle imprese ad alto potenziale di crescita nato nel 2012 su iniziativa di Borsa Italiana e divenuto oggi una società del London Stock Exchange Group.
L’obiettivo è quello di offrire alle imprese italiane ed internazionali un percorso di sviluppo organizzativo e manageriale che punta a rafforzare la governance, ad aumentare la propria capacità di internazionalizzazione e a renderle pronte a raccogliere capitali anche sui mercati internazionali. Confindustria ed ELITE hanno firmato un accordo per portare 1000 imprese nel programma dedicato alle aziende eccellenti, promuovendo attivamente il programma ELITE fra le associazioni territoriali di Confindustria per offrire alle imprese italiane ad alto potenziale di crescita un percorso di sviluppo altamente innovativo.
E’ lo scopo dell’accordo firmato oggi nella sede dell’Unione Industriale di Torino dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e dall’amministratore delegato di Borsa Italiana e presidente di ELITE, Raffele Jerusalmi.L’intesa siglata oggi rafforza la collaborazione tra Confindustria e Borsa Italiana nel promuovere questo programma attraverso gli “Elite Desk” presenti nelle associazioni territoriali per arrivare, come si è detto, a quota 1000 imprese in ELITE.
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Oggi sono oltre 460 società provenienti da 25 Paesi diversi, 284 solo in Italia, con ricavi aggregati di circa 39 miliardi di euro e 170.000 posti di lavoro impiegati. Secondo Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, questa è un’occasione importante per riflettere sull’accesso delle imprese italiane ai mercati finanziari e dei capitali e soprattutto per confrontarsi sulla strada dello sviluppo che il sistema produttivo deve imboccare. In questo quadro il Programma ELITE è determinante, perché crescere è anche un processo qualitativo, mai solo quantitativo. Si vuole trasformare ELITE in una “vetrina” internazionale per chi intende investire nelle imprese italiane eccellenti. Nel 2015 è stato siglato un Protocollo d’intesa con Borsa Italiana che ha previsto l’istituzione degli “Elite Desk” nelle associazioni confindustriali, sportelli specializzati su ELITE e riservati alle imprese associate. Attualmente questi sono 24, sparsi su tutto il territorio nazionale.
“Con l’Accordo firmato oggi rafforziamo la nostra partenership con l’obiettivo di dare la massima diffusione territoriale ai nostri desk, che diventeranno dei veri e propri talent scout di imprese, e di rendere massiva la partecipazione delle imprese al programma ELITE” ha concluso Boccia.Della stessa idea è Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana e presidente ELITE che ha commentato: “La crescita delle PMI del nostro Paese richiede uno sforzo di sistema e quindi siamo convinti che la collaborazione siglata fra Confindustria ed ELITE sia di fondamentale importanza. Questo accordo sarà di supporto a tutte le imprese eccellenti e competitive diffuse su tutto il territorio nazionale. La firma di oggi rientra nel quadro delle iniziative avviate insieme a Confindustria mirate a promuovere sempre più il dialogo con gli attori del tessuto imprenditoriale italiano”.
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All’incontro erano presenti anche le aziende torinesi e piemontesi che hanno avuto accesso, hanno terminato o stanno completando il percorso ELITE. Ad inizio novembre, nella nuova edizione del Programma ELITE di Borsa Italiana sono entrate 31 nuove aziende, di cui tre, Pattern, Farmaceutici Procemsa e Sparco, sono torinesi, associate all’Unione Industriale di Torino ed introdotte attraverso l’ “Elite Desk” presente nell’associazione. Altre due, Aizoon Consulting e Officine Metallurgiche G. Cornaglia, hanno già completato il percorso e lo considerano una bellissima esperienza, che li ha avvicinati al mercato dei capitali portandoli a conoscenza di una gamma di opportunità finanziarie che prima sembravano inaccessibili. Fonti di Vinadio, anch’essa associata, sta realizzando il percorso. La nutrita presenza di aziende torinesi all’interno del programma ELITE, un percorso per imprese eccellenti, ne testimonia la maturità del sistema industriale anche nella complessa partita riguardante la modernizzazione dei rapporti con il sistema bancario e con i mercati finanziari.
Vito Piepoli
Nelle immagini:
Tavolo dei Relatori: Dario Gallina Presidente Unione Industriale di Torino, Vincenzo Boccia Presidente Confindustria, Raffaele Jerusalmi AD di Borsa Italiana, Matteo Zanetti Coordinatore Gruppo Tecnico Credito e Finanza di Confindustria.
Relatori di sopra più le Aziende: (da sinistra) Franco Cornagliotto Aizoon Consulting; Filippo Sertorio Farmaceutici Procemsa; Luca Sburlati Pattern; Aldo Bellazzini Sparco.
Pur essendo un cantautore piemontese, o forse proprio a causa della sua origine astigiana che gli ha concesso un contatto geograficamente privilegiato con la Francia, sente una grande connessione con la musica e la vita che si celebra oltralpe
“Il tango è un pensiero triste che si balla”, diceva un musicista argentino. Una donna balla. Balla una danza triste. Balla e pensa al passato, a quello lieto e a quello che la rende meno orgogliosa. Affiorano ricordi. Piange, ci ripensa, ma alla fine si perdona. Blue Tango. Parigi è la città degli artisti. Parigi accoglie pittori, mimi e musicisti, ma li nutre solo della Senna ghiacciata e dell’illusione di capire la vita e la morte, ognuno con gli strumenti della sua arte. Il pubblico applaude le belle ballerine della città. Blue Tango. Ombre verdi. Un uomo è appoggiato vicino alla finestra ad arco. Lui è tranquillo e prova a sognare. Beve acqua aromatizzata che sa d’Oriente e sogna viaggi esotici tra stelle giordane, fontane andaluse, piastrelle marocchine, bagni turchi. Ma tutto ormai sventola e danza. È un tango triste, un “Blue Tango”.
In molte canzoni di Paolo Conte riecheggia la Francia, una terra che lui ha amato insieme alle sue canzoni tradizionali e che lui reinterpreta con la sua iconica cifra stilistica. Pur essendo un cantautore piemontese, o forse proprio a causa della sua origine astigiana che gli ha concesso un contatto geograficamente privilegiato con la Francia, sente una grande connessione con la musica e la vita che si celebra oltralpe. La Francia risuona nelle sue canzoni dove si restituisce il sapore di quelle terre così vicine e, a volte, così lontane.
Uno dei pochi cantautori contemporanei italiani che siano riusciti a far fortuna nel paese della chanson è in visita a Torino per il concerto che si terrà il 12 dicembre al Teatro Regio. Paolo Conte, formazione jazz, pianista e cantautore, porta un pizzico di dolce malinconia di qualità poco prima delle vacanze natalizie, “Mentre tutto intorno è solamente pioggia e Francia”.
Elisa Speroni
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Paolo Conte in concerto: lunedì 12 dicembre, alle ore 21, Teatro Regio di Torino. Il Fondo Alberto e Angelica Musy è impegnato nel supporto delle persone detenute che scelgono di intraprendere gli studi universitari per costruire il loro futuro reinserimento nella società.
Nonostante il dibattito sulla qualità (pessima) dell’aria rinfocolato in questi giorni, la città della Mole migliora nettamente e sale di ben venti posizioni, collocandosi al 35/esimo posto, nella classifica del quotidiano ilSole24Ore sulla qualità della vita nelle
province del bel paese con 490 punti. E’ però Verbania la provincia piemontese dove si vive meglio: è 16/esima, rispetto al 38/esimo posto dello scorso anno. Vanno meglio anche le altre province piemontesi, tranne Cuneo, che in un anno scende dal 7° al 18° posto. Poi le province di Biella (26esima), Vercelli (46esima), Novara (56esima), Alessandria (66esima) e Asti (70esima). Gli indicatori della prestigiosa
indagine del Sole 24 Ore sono stati aggiornati al 2015 e al 2016 e sono articolati in sei settori: Affari, lavoro e innovazione; Reddito, risparmi e consumi; Ambiente, servizi e welfare; Demografia, famiglia, integrazione; Giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione.
(foto: il Torinese)
Presentata la “rinascita” dell’atrio e della sala di attesa del Pronto Soccorso dell’ospedale torinese
L’azienda ospedaliera universitaria – Città della salute di Torino e la Fondazione onlus Medicina a Misura di Donna promuovono l’iniziativa “Un giardino Fiorito h24”. Lunedì 12 dicembre, presso l’Aula Dellepiane dell’Ospedale S. Anna in Via Ventimiglia, 3 Torino, è stata presentata la “rinascita” dell’atrio e della sala di attesa del Pronto
Soccorso dell’ospedale torinese, così come era stato auspicato dal personale, dai pazienti e dalle loro famiglie: un nuovo “Cantiere dell’Arte” con la partecipazione degli studenti dell’ITIS Avogadro e il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli.
L’evento, in collaborazione con la Consulta regionale femminile, ha visto l’intervento della presidente Cinzia Pecchio e dell’assessora alle Pari Opportunità Monica Cerutti. Presente il direttore generale della Città della salute, Giampaolo Zanetta.
(Foto di Roberta Toscano)
Scorrono i titoli di coda sulla stagione agonistica 2016 del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino, che nelle ultime due competizioni dell’anno ha conservato la brillantezza fisica e la concentrazione utili a centrare una doppia medaglia di bronzo. Il primo piazzamento è giunto dalla Coppa Italia ASPMI di calcio a cinque che, come spiega il responsabile del settore calcistico del sodalizio gialloblù, Franco Caporusso, «è stata particolarmente sentita e importante, in quanto si è svolta dopo il terremoto avvenuto nelle zone di Norcia e Amatrice.
La nostra base logistica era ubicata a San Benedetto del Tronto e a Grottammare, località presso cui alloggiavano alcuni sfollati dei paesi distrutti dal sisma. La nostra partecipazione e quella delle altre squadre è servita per fornire un aiuto a queste popolazioni, sia in termini di fondi sia per portare un po’ di svago e far sentir loro la nostra vicinanza. Infatti, l’aiuto economico che tutte le compagini partecipanti hanno prodotto si è rivelato utile per l’acquisto di materiale didattico destinato ai bambini di Amatrice e Accumoli, ospiti di una struttura messa a disposizione dal Comune di San Benedetto. È stata anche disputata una partita amichevole tra una rappresentative delle squadre eliminate e una delle istituzioni dei paesi colpiti dal terremoto: un momento profondo e toccante». Per ciò che concerne la parte tecnica della kermesse, Torino è stata inserita in un girone a 4 con Reggio Calabria, Salerno e la “bestia nera” Montesilvano.
Le prime due sfide si sono chiuse sul punteggio di 4-1 e 4-0 in favore dei sabaudi, che nella gara decisiva contro Montesilvano hanno fallito l’accesso alla finale. «Dopo un primo tempo giocato “benino” – racconta Caporusso – ci siamo trovati sotto per 3-1 a causa di due nostri errori marchiani, che ci sono costati i primi 2 goal. Nella seconda frazione del match, invece, abbiamo fornito una prestazione perfetta, riuscendo ad accorciare le distanze e a sfiorare ripetutamente il pareggio che ci avrebbe consentito di prolungare l’incontro ai rigori, senza però riuscirvi. Da segnalare la prova superba fornita dal “veterano” Valter Negro, che ha letteralmente trascinato la squadra in tutte e tre le partite ed è stato premiato come miglior giocatore del torneo. Purtroppo, la Coppa Italia rimane per noi una competizione stregata, vinta da Montesilvano ai danni di Castellammare di Stabia».
Lo stesso risultato, come detto, è stato conseguito dai ragazzi del basket, che ai nazionali ASPMI di Venezia hanno centrato un terzo posto meritato, frutto di 4 vittorie e 2 sconfitte. I vicecampioni d’Italia uscenti, guidati dal loro responsabile Gerolamo Cherchi, hanno mostrato la consueta grinta che da sempre li contraddistingue, togliendosi la soddisfazione di salire sul podio per il secondo anno consecutivo.