redazione il torinese

“Decrescita felice” nella Cultura? Con la ghigliottina si produce paralisi

Il convegno conclusivo degli Stati generali della cultura in Piemonte svoltosi ieri al teatro Carignano di Torino per iniziativa della Regione Piemonte e su proposta del Comitato “Emergenza Cultura”è stato un evento molto positivo. Gli Stati generali possono rappresentare davvero una svolta significativa perché hanno radiografato da vicino la multiforme realtà culturale subalpina al disopra di ogni prevedibile aspettativa.Dal saluto iniziale del presidente Sergio Chiamparino che ha ricordato come la gestione della politica culturale piemontese abbia avuto diverse gestioni politiche,citando quella di Gian Piero Leo,al saluto dell’assessore Antonella Parigi che ha affermato con vigore che “la cultura deve far soprattutto cultura”, al di là delle pur opportune ricadute turistiche, si possono infatti registrare prese di posizione interessanti.

teatro

Chi opera nel campo della cultura, come chi scrive ,da molti decenni ed ha conosciuto tutti gli assessori alla cultura dal 1975 in poi non può non prendere atto con favore che l’evento segna una svolta rispetto ai periodi duri in cui la lesina è sembrata essere -doverosamente- la linea su cui attestarsi,in tempi di crisi. Siamo sempre stati d’accordo con Chiamparino quando ,come sindaco di Torino, diceva che tra un asilo e la cultura ,avrebbe scelto l’asilo,ma sicuramente non si può fare cultura con i fichi secchi,anche se molte realtà culturali si sono abituate a non dipendere dall’erogazione dei finanziamenti pubblici,cercando di reggersi sulle proprie gambe.

 

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Va infatti detto che c’è stata una stagione in cui certo parassitismo, poi neanche molto qualificato culturalmente ,è stato premiato in modo discutibile.Non c’è neppure bisogno di evocare un fortunato premio letterario,per rendersene conto.La relazione introduttiva di Paola Casagrande,direttore della cultura,turismo e sport della Regione è stata ricca di elementi molto concreti,primo tra i quali l’illustrazione del sito facciamoculturismo.it che mette tra l’altro in rete i bandi ,anche europei, e un indirizzario comune tra le istituzioni culturali che avranno l’opportunità di rapportarsi tra di loro. Il MATURITA STUDENTESSAdirettore ha evidenziato il supporto che la Regione può offrire alle istituzioni culturali piemontesi,un supporto che, in passato, è spesso mancato.Luca Dal Pozzolo,direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte ,nella sua relazione ha offerto motivi di informazione e di riflessione molto importanti.Dal Pozzolo ha posto in evidenza un fatto quasi sottaciuto,ma assai rilevante : la difficoltà di dialogo tra istituzioni culturali e mondo scolastico.E’ una specie di incomunicabilità che,salvo le eccezioni come il liceo d’Azeglio di Torino e poche altre realtà scolastiche piemontesi,dura da molti anni. Questo fosso va colmato al più presto soprattutto nell’interesse dei giovani. Il Centro “Pannunzio” ebbe per decine di anni un rapporto talmente privilegiato con il mondo della scuola che nel suo statuto venne affermata, a partire dagli Anni 80 ,la particolare attenzione verso le istituzioni scolastiche del territorio oltre, com’è naturale,al rapporto storico con l’Università .

 

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Da parecchio tempo quel fluire di giovani per i quali venivano organizzati convegni,seminari,cicli di lezioni è molto diminuito. C’è da domandarsi il perché. Infatti solo eventi in orario di lezione riescono a attrarre, nel modo più sbagliato, l’attenzione dei giovani. Occorre invece riuscire a riprendere il dialogo al di fuori dell’orario di lezione,dimostrando che internet e la musica non comprendono tutto o quasi il possibile orizzonte giovanile.Le istituzioni culturali sono un elemento fondamentale di REGIONE PALAZZOmediazione tra scuola e territorio,come affermava tanti anni fa il sociologo Filippo Barbano. Dal Pozzolo ha inoltre evidenziato la necessità di certezze nei tempi della erogazione di eventuali contributi ad eventi importanti. Senza queste certezze le realtà più fragili economicamente sono gravemente penalizzate e le iniziative in cantiere costrette a snaturarsi rispetto ai progetti iniziali. A questo proposito potremmo citare esempi relativi al 2015 che lasciano perplessi, come un convegno su Valdo Fusi a cui venne negato un contributo regionale,dopo lo svolgimento dell’evento in ottobre, con una mail spedita nel pomeriggio del 31 dicembre. Inoltre,riprendendo il discorso dell’assessore Parigi, è stato evidenziato come non si possa pensare alla cultura solo in funzione del turismo. E’ una scelta che va oltre certe posizioni emerse,ad esempio, durante la Giunta Cota, malgrado l’apertura a tutto campo dell’assessore Coppola. Forse andrebbe anche evidenziato come le istituzioni culturali non debbano essere necessariamente delle imprese che perseguono il profitto perché l’ associazionismo fondato sul volontariato che non persegue per statuto fini di lucro, merita il rispetto che gli deriva dalla nobiltà-la parola è grossa,ma non è fuori posto – di un impegno in nome di ideali, in tempi in cui essi sembrano essersi appannati.

 

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Va altresì detto che scelte come il Polo del ‘900 vadano allargate e non possano rimanere una riserva indiana limitata a realtà con la quasi identica matrice politico-culturale. A tutt’oggi, l’associazione Venezia Giulia- Dalmazia,inserita all’ultima ora nel Polo, non vi ha trovato effettiva ospitalità.Una con reg lascarisnota poco gradevole è il fatto che tra i consiglieri regionali presenti fin dal mattino si siano notati solo il vicepresidente Nino Boeti, attento da sempre ai temi culturali e il presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale Daniele Valle che ha chiuso il convegno insieme all’assessore Parigi. Forse altri consiglieri hanno preferito mischiarsi al folto pubblico che ha riempito il teatro. Il convegno ha registrato relazioni e interventi dei maggiori e più autorevoli esponenti interessati alla cultura piemontese ,ma non sempre, com’era naturale che accadesse ,c’è stata una visione d’insieme dei reali problemi del settore.Il fatto però che si sia aperto un confronto a tutto campo rappresenta invece un punto di arrivo inaspettato,ma soprattutto un punto di partenza. Da ieri ,forse, è lecita una rinata speranza. I lavori degli Stati Generali sono una risposta molto seria e concreta all’inconcludenza del Movimento 5 stelle torinese che riesce ad esprimersi solo con dei no, rivelandosi incapace di ogni proposta positiva nel campo della cultura e, più in generale, dell’amministrazione. La “decrescita felice” anche in campo culturale ? Ghigliottinando esperienze e persone non si produce altro che la paralisi e l’arretramento.

Pier Franco Quaglieni

direttore del Centro “Pannunzio

Squali di carta e altre meraviglie

LE MERAVIGLIE DEL MONDO

Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia Torino, Musei Reali Galleria Sabauda e Biblioteca Reale 16 dicembre 2016 – 2 aprile 2017

 

Squali di carta lunghi tre metri, oltre 800 dipinti, 14.000 volumi conservati in armadi, ognuno dei quali dedicato a un aspetto del sapere, busti romani, gioielli, armature, arazzi, carte geografiche: sono tutte le meraviglie del mondo raccolte dall’ambizioso e carismatico duca di Savoia Carlo Emanuele I nella seconda metà del Cinquecento. Oggi parte di questa straordinaria collezione rivive ai Musei Reali di Torino nella mostra Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia, presentata in Galleria Sabauda e alla Biblioteca Reale dal 16 dicembre al 2 aprile 2017. La mostra è meraviglieorganizzata dai Musei Reali di Torino, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino; media partner Rai TGR. Le meraviglie del mondo presenta al pubblico uno straordinario momento del collezionismo sabaudo: quando, tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, con il duca Carlo Emanuele I si forma il primo ricchissimo nucleo delle raccolte di pittura, scultura e oggetti preziosi che da subito godettero di grande fama internazionale. In mostra sono esposte 250 opere alle quali si aggiungono 80 album di acquerelli e numerosi prestiti internazionali: per la prima volta la magnifica collezione di Carlo Emanuele I viene riunita in un’unica esposizione, come forse non accadeva dai tempi del duca. Il 30 agosto 1580 moriva il duca Emanuele Filiberto e saliva al trono il figlio Carlo Emanuele I (detto Il Grande), appena diciottenne, che regnerà per ben cinquant’anni, dal 1580 al 1630.

 

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Protagonista della vita di corte, attraverso la sua straordinaria collezione di meraviglie il duca afferma l’importanza dello Stato sabaudo, mettendolo al pari delle grandi potenze dell’epoca. Ambizioso, colto, amante delle lettere, delle arti e delle scienze, il giovane duca – in continuità con le scelte del padre che nel 1563 aveva trasferito la capitale sabauda da Chambéry a Torino – si prodiga per un importante rinnovamento culturale e artistico della città. Eredita da Emanuele Filiberto la visione strategica e l’attitudine militare; dalla madre, Margherita di Valois, figlia di Francesco I re di Francia, l’attenzione per la cultura e il gusto del bello. La moglie, Caterina Michela d’Asburgo, Infanta di Spagna, contribuisce ad ampliare i suoi orizzonti portando a corte la cultura spagnola. La mostra si apre con la storia del duca, ritratto in varie opere dalla sua fanciullezza all’età adulta. Sin da piccolo immerso nell’arte (Raffaello, Mantegna, codici miniati di grande bellezza) grazie alle raccolte del padre Emanuele Filiberto, il giovane duca esprime fin da subito il suo più profondo desiderio: creare un compendio di tutte le cose straordinarie del mondo. Ed ecco che nascono così le raccolte di oggetti antichi, le preziose collezioni librarie, il compendio delle meraviglie naturali, la raccolta di armi ed armature, la straordinaria quadreria, l’arredo scultoreo moderno, i ritratti. La passione per l’arte classica è uno dei cardini della politica culturale di Carlo Emanuele I, che non risparmia energie per accaparrarsi importanti opere di antichità. Nel 1583 acquista a Roma la collezione di Girolamo Garimberti, antiquario di fiducia di Cesare Gonzaga, consulente di Alessandro Farnese, di Rodolfo Pio da Carpi e del duca di Baviera Alberto V. Arrivano così a Torino circa duecento opere: teste di marmo e statue di varie dimensioni, oltre a tavole e colonne di marmi policromi. Nel 1610 è la volta di un’altra celebre raccolta romana: quella del banchiere Bindo Altoviti. Una parte delle sculture è destinata alla Galleria, ma le statue di grandi dimensioni vanno a decorare le fontane e i giardini del nuovo Palazzo Ducale e contribuiscono a trasformare il Casino di caccia del Viboccone, ora scomparso, in un raffinato luogo di svago, con un cortile ellittico popolato di sculture antiche.

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Un favoloso patrimonio parzialmente giunto fino a noi e ora custodito in gran parte tra i tesori dei Musei Reali di Torino, oggetti che trovano un profondo significato nella unitarietà generale della raccolta del duca. La collezione, per la prima volta, verrà in parte ricomposta al primo piano della Galleria Sabauda e nei caveaux della Biblioteca Reale, grazie a importanti prestiti di Musei e Istituti non soltanto torinesi, ma anche nazionali e stranieri. A un anno esatto dall’autonomia gestionale introdotta dalla riforma dei Musei statali, Le meraviglie del mondo è la prima importante esposizione completamente curata dai Musei Reali. Una grande sfida volta a conferire un’espressione identitaria, come sottolinea Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali: “L’idea di questa mostra si fonda su una tradizione di studi e il nostro obiettivo è stato quello di mettere in contatto un più vasto pubblico con questa stagione straordinaria e poco nota della città di Torino. Una stagione che ruota intorno alla figura di un principe dalla curiosità insaziabile e dall’attivismo frenetico, tanto in politica come in guerra, così come sul progetto di dotare la sua capitale di un patrimonio artistico di grande valenza simbolica, degno delle più importanti corti europee. Fondamentale per la riuscita è stata la collaborazione dell’Archivio di Stato di Torino, della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e di Palazzo Madama, oltre al determinante sostegno della Compagnia di San Paolo e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, che vivamente ringrazio”.

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Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo commenta “La Compagnia di San Paolo sostiene la mostra che siamo qui ad inaugurare, ritendendo che la figura di Carlo Emanuele I e il suo tempo siano fondamentali per comprendere ancora oggi molti aspetti urbanistici, architettonici e culturali della nostra città. La mostra, rappresenta inoltre il momento di avvio di una collaborazione tra la Compagnia stessa e i Musei Reali con l’obiettivo di creare un dialogo forte tra le istituzioni museali e il contesto culturale di riferimento. E’ infatti prevista la realizzazione di un nuovo percorso di visita che, attraverso un rimando tra una selezione delle opere in mostra e di quelle conservate nelle principali chiese di Via Garibaldi (Santi Martiri, Cappella dei Mercanti, SS. Trinità e Misericordia), consentirà al visitatore di scoprire un patrimonio di arte e architettura ancora poco noto ma fondamentale per comprendere la storia comune a tutta la città. Il progetto è la naturale prosecuzione del programma di valorizzazione delle architetture religiose del centro storico avviato dalla Compagnia in occasione dell’Ostensione della Sindone”. Adriana Acutis, Presidente della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, sottolinea che “La capacità dei Musei Reali di collaborare superando l’ostacolo dell’individualismo ne fa una realtà rilevante a livello internazionale. La capacità di imprese ed enti di collaborare attraverso Consulta per il bene della città fa di Consulta una realtà in grado di incidere sul rinnovamento del territorio e, con la progettualità collegata alla mostra “Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia”, di essere parte attiva nell’affermazione dell’identità dei Musei Reali. “La forza vitale dell’arte e della cultura è un bene comune sul quale da quasi 30 anni le imprese e gli enti soci di Consulta investono con senso di responsabilità e spirito di aggregazione, in stretta collaborazione fra pubblico e privato. La costanza di questo intervento ha permesso a Consulta di essere parte attiva nell’aggregazione dei Musei Reali e ora nella loro affermazione come realtà museale di rilevanza internazionale.” La mostra è a cura di Annamaria Bava ed Enrica Pagella con la collaborazione di Gabriella Pantò e Giovanni Saccani. Il percorso nella Biblioteca Reale è curato da Pietro Passerin d’Entrèves e Franca Varallo.

Danni maltempo di novembre, stato di emergenza: 51 milioni di euro al Piemonte

po111Il Consiglio dei ministri  ha deliberato lo Stato di emergenza per gli eventi calamitosi verificatisi in Piemonte nelle scorse settimane nelle province di Cuneo e Torino e  in Liguria (Province di Savona e Imperia). Lo ha annunciato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Enrico Costa, che nei giorni scorsi, con il presidente della Regione, Sergio Chiamparino,  ha effettuato sopralluoghipo888 nei  comuni colpiti dall’alluvione. “È stata stabilita – dice Costa all’agenzia Ansa – una previsione iniziale per i primi interventi in Piemonte di 51 milioni di euro, individuando 36.902.647 euro a valere da subito sul Fondo per le emergenze nazionali che verranno integrati, appunto, fino al complessivo ammontare di 51 milioni”. E’ poi stata definita una previsione iniziale per la Regione Liguria di 11 milioni di euro, che consentirà di intervenire sulle situazioni più complesse.

 

(foto: il Torinese)

LAVOLTA: “PIU’ TUTELE PER I FIGLI DI GENITORI SEPARATI”

lavolta“Nel solco di quanto già tracciato dalla precedente Amministrazione, ho depositato un atto di indirizzo che impegna il Consiglio comunale di Torino ad istituire un registro della bigenitorialita. Parallelamente ho ritenuto utile sollecitare la Regione Piemonte affinché promuova analoga iniziativa presso i Consigli comunali dei Comuni piemontesi, e il Parlamento italiano affinché dia finalmente seguito alla modifica del testo della legge sull’affido condiviso (L.54/2006)”. Così il consigliere comunale Pd di Torino Enzo Lavolta, vicepresidente della Sala Rossa. Una recentissima indagine ISTAT (novembre 2016) analizzando i dati dal 2005 al 2015 ha rilevato che “….al di là dell’assegnazione formale dell’affido condiviso, che il giudice è tenuto a effettuare in via prioritaria rispetto all’affidamento esclusivo, per tutti gli altri aspetti considerati in cui si lascia discrezionalità ai giudici la legge non ha trovato effettiva applicazione.” Si tratta, aggiunge Lavolta, di “un’iniziativa quanto mai opportuna, per difendere e rafforzare i diritti dei figli di genitori non più conviventi ad avere un rapporto stabile con entrambi, e ricevere le cure, l’educazione e l’affetto che meritano.”

Tutti quanti voglion fare il jazz… anche a Natale!

Teatro Regio, lunedì 19 dicembre 2016 ore 20.30

 

regio 2«Tutti quanti voglion fare il jazz perché resister non si può al ritmo del jazz!», così attacca la celebre canzone contenuta nel film d’animazione Disney Gli Aristogatti. Chi non ricorda Romeo, Scat e la sua band trascinare Duchessa e i suoi micini nel ritmo così speciale e coinvolgente che solo il jazz possiede? Questo e molto altro, potete scommetterci, accadrà al Teatro Regio lunedì 19 dicembre alle ore 20.30 con il concerto Tutti quanti voglion fare il jazz… anche a Natale! Gli ingredienti ci sono tutti: un trio jazz, il Luigi Martinale Trio composto da Luigi Martinale al pianoforte, Mauro Battisti al contrabbasso e Paolo Franciscone alla batteria; il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” e il pubblico, che sarà invitato a partecipare cantando. A mescolare sapientemente tutti gli ingredienti toro regio teatrosarà il direttore Claudio Fenoglio, cui si deve anche l’idea del concerto e che, insieme a Luigi Martinale, ha curato tutti gli arrangiamenti.  In programma canzoni tradizionali natalizie e celebri composizioni jazz. Il concerto si inserisce nel cartellone de Al Regio in famiglia, iniziativa che propone spettacoli, opere e concerti particolarmente adatti ai nuclei familiari e a condizioni di biglietteria eccezionalmente favorevoli: biglietto intero € 15 e under 16 € 10, in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio (tel. 011.8815.241/242, aperta da martedì a venerdì ore 10.30-18, il sabato ore 10.30-16), un’ora prima dello spettacolo e telefonicamente al n. 011.8815.270 (ore 9-12, da lunedì a venerdì). Info – Tel. 011.8815.557. Lunedì 19 dicembre alle ore 10.30 è prevista una recita dedicate alle scuole; sabato 7 gennaio il concerto sarà replicato al Palazzo delle Feste di Bardonecchia. Le attività rivolte alle scuole sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cosso, gli Amici del Regio e la Fondazione Banca Popolare di Novara. Per informazioni, contattare l’Ufficio Attività Scuola al numero 011.8815.209 e consultare il sito www.teatroregio.torino.it. Per ulteriori informazioni e approfondimenti è attivo il blog La Scuola all’Opera.

 

(foto: il Torinese)

Grandi eventi 2017, da Cioccolatò (che raddoppia) a Kandinsky

cioccolato1 La sindaca Chiara Appendino, con gli assessori Sacco e Leon, ha illustrato all’Ascom i grandi eventi culturali e turistici che si terranno sotto la Mole nel 2017. I momenti clou saranno la duplice edizione di CioccolaTò – una a a febbraio e una a novembre) e la mostra “L’emozione dei colori nell’arte” che verrà allestita alla alla Gam dal 14 CIOCCOmarzo al 23 luglio con opere di Kandinsky, Klee e  Balla. Nei progetti della Giunta comunale si ipotizza di “spalmare”  ContemporaryArt lungo tutto il mese di novembre e non solo durante Artissima. Il  Jazz Festival, sarà sostituito da Narrazioni Jazz, insiema al Salone del Libro. Palazzo Civico sta poi  sta trattando con i vertici di Slow Food per  ospitare le anteprime di Cheese e di Slow Fish.

 

(foto: il Torinese)

Creare impresa grazie a Startmap Piemonte

start-map“Startmap rappresenta per il Piemonte una grande novità nel mondo dell’imprenditoria giovanile”. Con queste parole Alessandro Benvenuto, presidente della Consulta regionale dei Giovani, ha aperto la presentazione della piattaforma Startmap, strumento digitale per conoscere le condizioni necessarie alla creazione d’impresa, realizzato con il supporto della Fondazione Human Plus. Partendo dalla Guida cartacea all’ecosistema piemontese, realizzata nel 2014 grazie alla collaborazione della Consulta con la Regione e l’Agenzia Piemonte Lavoro, è stato possibile mettere a punto uno strumento digitale più fruibile e in continuo aggiornamento. La piattaforma vanta 150 soggetti mappati e tutti i servizi disponibili nell’ecosistema imprenditoriale regionale per fornire informazioni utili a coloro che intendano avviare, o abbiano già avviato, un percorso aziendale. “Ho avuto modo – ha evidenziato Benvenuto – di seguire il progetto fin dal suo inizio e ritengo che, grazie anche al lavoro e alla professionalità della Fondazione Human Plus, il Piemonte oggi offre un servizio studiato per i giovani e il loro approccio al mondo del lavoro”. Alessandro Mercuri, responsabile dell’area StartUp della Fondazione, ha sottolineato come “il Piemonte sia la prima regione ad avere una piattaforma di questo genere, pensata sul modello già avviato con successo in Gran Bretagna, Canada e Israele”. Gli stakeholder possono essere rintracciati sul sistema attraverso dieci categorie di servizi offerti (ad esempio punti informativi, formalità amministrative e risorse finanziarie), tipologia degli attori (supporto al business, associazioni di categoria, finanzia, capitale umano) oppure circoscrivendo la zona di interesse per provincia.

 

DR – www.cr.piemonte.it

 

Nuova aula studio della Biblioteca di Chieri

chieri-arco_di_piazza_umberto_iDa venerdì 16 dicembre, alle ore 18, apre la nuova aula studio della Biblioteca di Chieri. La sala espositiva di oltre 300 metri quadrati è stata riqualificata con oltre 40 postazioni per lo studio e la lettura e più di dieci postazioni per il coworking. In questo caso si tratta di spazi di lavoro in condivisione, pensati per chi gestisce un’attività indipendente. La nuova sala sarà aperta, momentaneamente, dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì. Il programma dell’inaugurazione: prevede la rappresentazione di Farhrenheit 451, tratto dal classico della fantascienza di Ray Bradbury con gli attori Francesca Cassottana ed Alessandro Berruti con musiche di Ilaria Lemmo. Inoltre è allestita la mostra fotografica di Giancarlo Cazzin “Due volti di Chieri”.

Massimo Iaretti

La saga degli ebrei in Piemonte

sinagoga coda“Questo lavoro apre una finestra, dal 1400 ai giorni nostri, sulla storia delle comunità ebraiche in Piemonte che parte da Abramo e Amedeo Foa fondatori a Savigliano della prima di queste comunità. Una storia che passa attraverso lo Statuto Albertino e la follia della shoah.

Con queste parole si è espresso il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Boeti – con delega al Comitato Resistenza e Costituzione che ha promosso la pubblicazione con la Comunità ebraica e l’Amicizia ebraico-cristiana di Torino – aprendo il 15 dicembre, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, la presentazione del volume “Gli ebrei in Piemonte”, lezioni di Alberto Cavaglion.

Il vicepresidente ha poi ricordato che il recente conferimento della medaglia d’oro al merito civile alla Regione Piemonte deriva anche dalle “gesta compiute dalla popolazione piemontese, durante la Guerra di Liberazione, per proteggere gli ebrei dalla furia nazifascista”.

Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino, riallacciandosi a quanto affermato dal vicepresidente Boeti, ha evocato la figura del partigiano piemontese ebraico, Emanuele Artom, ed ha parlato dell’opera di Cavaglion come “di un volume agile per scopi didattici e divulgativi, necessario per ricordare che la presenza ebraica non è limitata solo alle tragiche vicende della Seconda guerra mondiale”.

Maria Chiambretto, vicepresidente Amicizia ebraico-cristiana Torino, ha colto l’occasione per ricordare Paolo Debenedetti, recentemente scomparso e che aveva sempre incoraggiato questa pubblicazione mentre, Chiara Pilocane, docente di Lingua e letteratura ebraica presso l’Università di Torino, prendendo l’abbrivio dalle affermazioni di Disegni, ha evidenziato “l’abilità letteraria di Alberto Cavaglion, veramente fuori dal comune, dove la capacità nel raccontare e spiegare si sposa con il rigore scientifico, conferendo al libro quella chiarezza espositiva che ne permette la fruibilità anche da parte dei non addetti ai lavori”.

L’opera più che avere una pretesa di completezza è destinata a fornire uno spaccato di mezzo millennio di presenza ebraica in Piemonte, raccogliendo una serie di conferenze e lezioni tenute da Cavaglion all’inizio degli anni 2000, pubblicate in una prima edizione semplificata, adesso rivista dallo stesso autore. “per raccontare la continuità di mezzo millennio di presenza nella nostra regione che ha anche vantato personalità di grande valore e un intrecciarsi di storie ed aneddoti unici”, come affermato dallo stesso autore.

AB – www.cr.piemonte.it

Foto: il Torinese

Al Salone Internazionale del Libro nasce il Superfestival

salone 2016 libroSono 12 i primi aderenti, dall'”Economia” di Trento alla “Mente” di Sarzana

Il XXX Salone Internazionale del Libro di Torino sarà la vetrina dei festival culturali italiani. Un Superfestival in cui le esperienze più interessanti e creative da tutta la Penisola si incontreranno portando ciascuno il meglio dei propri autori e la peculiarità della propria formula. L’idea è nata da Marco Cassini, l’editore di Sur, e da Gianmario Pilo, libraio de La galleria del libro di Ivrea: insieme ideatori e organizzatori de La Grande Invasione, il festival della lettura che si tiene a inizio giugno nella città olivettiana. Il progetto è sviluppato assieme salone 12al Salone e sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, che già aveva dato vita alla rete delle Città del libro di cui il Superfestival rappresenta una nuova tappa. I primi 12 festival che hanno aderito sono: Festival dell’Economia (Trento, Economia), I Boreali(Milano, Cultura nordica), Porte Aperte Festival (Cremona, Letteratura), Home Festival (Treviso, Musica rock), La Grande Invasione (Ivrea, Letteratura), Festival della Mente (Sarzana, Scienze), Bilbolbul (Bologna, Fumetto), Urbino Città del Libro (Urbino, Letteratura), Gita al faro (Ventotene, Letteratura), Un’altra galassia (Napoli, Letteratura), I Dialoghi di Trani (Trani, Bisceglie, Corato, Scienze umane), Marina Cafè Noir (Cagliari, Letteratura). E altri sono in arrivo.